ilTorinese

Rialzati Italia!

Il brutto risultato contro la Macedonia del Nord e la conseguente esclusione dal mondiale,per la seconda volta consecutiva,non deve far dimenticare tutti i grandi risultati ottenuti dalla Nazionale Italiana,nella sua lunga e gloriosa storia.Un  albo d’oro ricco tra i più importanti a livello mondiale ed europeo.Rinfreschiamoci la memoria!
Sin dal giorno della sua nascita, quella italiana è una delle rappresentative nazionali più vincenti di sempre. Gli azzurri infatti nella loro bacheca vantano ben quattro Mondiali (1934,1938,1982, 2006) e due Europei (1968 e 2020, anche se si è giocato nel 2021). Solo il Brasile ha vinto più Mondiali (cinque).
La vittoria più larga ottenuta dagli Azzurri è un 9-0 ottenuto contro gli USA nel 1948, mentre la peggior sconfitta risale al 1924, un pesantissimo 1-7 contro l’Ungheria, che all’epoca era una delle nazioni più  forti ricca di grandi  fuoriclasse in ambito calcistico.
L’Azzurro con più presenze in Nazionale è il portierone Gianluigi Buffon, che ha difeso i pali dell’Italia per ben 176 volte.
Ancora oggi protagonista nel Parma in serie B alla veneranda età di 44 anni e con un contratto biennale appena firmato! Il record di gol,ben 35, spetta a Gigi Riva, campionissimo degli anni ’60-’70 e simbolo dell’unico scudetto vinto dal Cagliari nella stagione 1969/1970.
Il grande bomber fu soprannominato rombo di tuono proprio per la potenza e la precisione del suo tiro col magico piede sinistro.

Enzo Grassano

La “Galleria della pace” realizzata dai bambini nel palazzo comunale di Volpiano

L’iniziativa delle scuole primarie e dell’infanzia per dire no alla guerra

Lunedì 21 marzo Volpiano si è svolto il «Miglio per la pace», con i bambini delle scuole primarie e dell’infanzia che sono stati accolti in Municipio dal sindaco Giovanni Panichelli e dagli assessori per realizzare, con i loro cartelli e disegni, una «Galleria della pace» all’ingresso del palazzo comunale; all’iniziativa hanno partecipato 661 alunni di 33 classi, che hanno anche raccolto 98 scatoloni di beni di prima necessità e un passeggino per i profughi dell’Ucraina.

«È stata un’esperienza meravigliosa – commenta il sindaco Giovanni Panichelli -. Il coinvolgimento degli insegnanti, dei bambini e delle bambine e indirettamente delle famiglie ha prodotto una sensibilizzazione importante sul nostro territorio. Un ringraziamento importante agli uffici del Comune, alla Protezione civile e a tutte le associazioni del territorio che, attraverso i loro volontari, si sono adoperati per la riuscita dell’iniziativa».

Agenda passaporti per agevolare gli appuntamenti

Con decorrenza 28 marzo l’agenda elettronica passaporti, utilizzata per acquisire l’appuntamento per presentare istanza di rilascio del passaporto, sia  dell’Ufficio Passaporti  della Questura sia di tutti i Commissariati Sezionali e Distaccati, avrà un’apertura di sei mesi, uniformando il periodo temporale su tutto il territorio provinciale.

Risulterà più agevole ottenere un appuntamento elettronicamente.

E’ possibile prenotare un appuntamento in qualunque Ufficio di Polizia della Città di Torino o della Provincia.

Qualora l’utente  abbia urgenza ad ottenere il documento, e non riesca ad ottenere un appuntamento confacente alla propria necessità, può presentarsi personalmente nel Commissariato di Polizia che ha competenza sulla propria zona di residenza o domicilio, motivando l’urgenza, negli orari di ufficio.

Qualora invece l’urgenza si manifesti dopo avere acquisito l’appuntamento in un Ufficio di Polizia, l’utente, preferibilmente, si presenta personalmente nel medesimo Ufficio dove ha ottenuto  l’appuntamento elettronico, motivando la sopravvenuta urgenza, negli orari di ufficio.

La Questura  assicura che le urgenze, motivate, saranno vagliate tutte al fine di essere evase celermente nell’interesse del cittadino.

Il bollettino Covid di venerdì 25 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.805  nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 7,7di 36.358 tamponi eseguiti, di cui 32.713 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 1.037.789, così suddivisi su base provinciale: 88.722 Alessandria, 47.777 Asti, 39.817 Biella, 136.144 Cuneo, 78.314 Novara, 550.798 Torino, 36.905 Vercelli, 37.887 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 5.162 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 16.263 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 24 (+1rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono568 (-1 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 50.425

I tamponi diagnostici finora processati sono 16.367.078(+ 36.358 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.173

Sono 1, nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.173 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.774 Alessandria, 788 Asti, 501 Biella, 1.598 Cuneo, 1.058 Novara, 6.288 Torino, 607 Vercelli, 424 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

973.599 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 973.599 (+2.630 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 82.283 Alessandria, 45.086 Asti, 37.913 Biella, 129.321 Cuneo, 74.782 Novara, 520.890 Torino, 34.660 Vercelli, 35.366 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.62 extraregione e 9.336 in fase di definizione.

Denunciato ristorante cinese: cibo conservato male

Ieri pomeriggio, a seguito di segnalazione dei cittadini, gli agenti Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Locale, hanno effettuato un controllo ispettivo in un ristorante cinese/giapponese in via Sacchi.

 

Gli agenti hanno rinvenuto alimenti che, acquistati surgelati, venivano decongelati, lavorati e successivamente riposti nel congelatore a pozzetto. Nei congelatori, i civich hanno rinvenuto anelli di totano, bocconcini e fette di pollo impanati, gamberi con pasta sfoglia e involtini di verdure, per un peso complessivo di circa 46 chilogrammi di alimenti posti sequestro giudiziario.

 

Il titolare è stato denunciato per ‘cattivo stato di conservazione di alimenti’ (art. 5 lett. B L. 283/62) e successivamente sarà sanzionato per scarse condizioni igieniche della cucina e per non aver apposto le necessarie coperture ai bidoni presenti nella zona dove avveniva la manipolazione degli alimenti crudi e cotti.

 

“Invito a Pompei”: Palazzo Madama, lo svelamento di due capolavori dell’ormai prossima mostra

 

Un piccolo, ma prezioso, anticipo. Un “assaggio”, tanto per rendere più frizzantina l’attesa. In occasione, infatti, della grande mostra “Invito a Pompei” che Palazzo Madama, in collaborazione con il “Parco Archeologico di Pompei”, ospiterà nella maestosa seicentesca Sala del Senato, dal prossimo 8 aprile fino al 22 agosto, questa mattina (venerdì 25 marzo) nel Museo Civico d’Arte Antica di piazza Castello si sono aperte le porte alle prime due casse contenenti le prime due opere da collocarsi nel formidabile percorso espositivo che, a breve, ci condurrà negli ambienti più rappresentativi delle più lussuose case della Pompei del I secolo d. C. Quali, dunque, i capolavori che, alla presenza delle varie autorità sono arrivati in anteprima sotto la Mole? Meraviglia delle meraviglie, un “Mosaico con delfino di ambiente termale (tepidarium)”, risalente al 50-79 d. C appartenente alla “villa della Pisanella” di Boscoreale e una “Parete affrescata con pittura da giardino” del 25-50 d.C. in arrivo dalla “Casa del Bracciale d’oro” di Pompei.

Il quartiere termale della “villa della Pisanella”, una delle più note dell’area vesuviana grazie al prezioso servizio di argenteria (oggi al Louvre), aveva tre ambienti decorati in opus tessellatum bianco/nero con animali marini, secondo una moda diffusa dalla metà del I sec d.C. Il delfino è un animale spesso raffigurato in ambienti termali e rientra nel tiaso marino. Il corpo allungato, quasi serpentiforme, mostra una commistione tra l’ambiente marino e quello palustre.

L’affresco con pittura da giardino, proveniente dalla “Casa del Bracciale d’oro” è invece la parete di fondo dell’ “oecus”, il grande salone da ricevimento di una casa dell’élite pompeiana. Il giardino lussureggiante con diversi tipi di piante e uccelli, che in natura non potrebbero coesistere, è una rappresentazione immaginaria, che risponde alla moda nata a Roma nella sala ipogea della “Villa di Livia”. L’origine è da cercare nelle correnti paesistiche della pittura alessandrina diffuse in Lazio e Campania da botteghe di pittori, che in età augustea avevano lavorato per la committenza imperiale.


Con la mostra “Invito a Pompei” la  “domus romana”, per la prima volta a Torino, accoglierà i visitatori nell’intimità domestica, mostrando la normalità della vita quotidiana alle pendici del Vesuvio. Un tuffo nel passato, per aggirarsi negli ambienti in cui l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. spense d’un colpo la vita dei suoi abitanti. “La Pompei di oggi non è che lo scheletro della città antica, prosciugata di ogni forma di vita dalla calamità naturale e svuotata di quegli oggetti che consentirebbero di immaginarla così com’era”. Esposti in Palazzo Madama sarà possibile ammirare una ricca selezione di oltre 120 opere (fra arredi, statue, gioielli, bronzi, vetri e apparati decorativi) presentate in un itinerario tra gli spazi domestici (l’atrio, il triclinio, il peristilio con il giardino, le stanze da letto), che termina con i drammatici calchi di alcune vittime.

g.m.

Nelle foto:

–       Lo svelamento delle prime due opere; Ph. Perottino

–       “Pavimento con delfino di ambiente termale (Tepidarium)”, Mosaico, villa della Pisanella, Boscoreale, 50-79 d. C.

–       “Parete con pittura da giardino”, Affresco, Casa del Bracciale d’oro, Pompei VI 17, 42, 25-50 d. C.

Lella Lombardi e le rivoluzionarie del motorsport

L’AUTOMOTIVE A TORINO / 9


Sabato 26 marzo
il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile presenterà, nel giorno del compleanno della pilota piemontese Lella Lombardi, il documentario “Beyond Driven.

Lella Lombardi and the women of formula racing”, di Riyaana Hartley e Vincent Tran per omaggiare le donne che hanno rivoluzionato con tenacia e determinazione la storia del motorsport.

Lella Lombardi esordì in Formula 1 il 20 luglio 1974 nel Gran Premio di Gran Bretagna, sul circuito di Brands Hatch, al volante di una Brabham BT42 motorizzata Ford Cosworth DFV del team Allied Polymer Group, realizzando in prova il 29° tempo, non sufficiente per qualificarsi al via. Ma fu il Gran Premio di Spagna, sul Circuito del Monjüic, che consegnò Lella Lombardi alla storia della Formula 1, arrivando prima e fino ad oggi unica donna a conquistare punti in F1. In totale la Lombardi partecipò a 17 Gran Premio, riuscendo a prendere il via 12 volte – 1 piazzamento in zona punti; 6 piazzamenti; 5 ritiri – e percorrendo 363 giri.

Presentato a Cannes nel 2019, Beyond Driven. Lella Lombardi and the women of formula racing racconta la storia e raccoglie le testimonianze di Lella Lombardi e delle sue colleghe Desiré Wilson, Divina Galica e Giovanna Amati. A queste pilote che hanno fatto la storia del motosport femminile, si affiancano quelle di nuova generazione, quali Carmen Jordà, Alice Powell, Beitske Visser, le sorelle Anna e Hamda Al Qubaisi e Tatiana Caderòn. Novanta minuti per scoprire la carriera di donne che hanno rivoluzionato e che rivoluzionano l’automobilismo.


La proiezione si svolgerà nell’Auditorium del MAUTO alle ore 16.30 e sarà introdotta da un breve talk condotto da Claudia Peroni, pilota di rally e giornalista sportiva. Interverranno Patrizia Lombardi, nipote di Lella Lombardi, professoressa ordinaria in Valutazione economica dei progetti e Vicedirettrice alla sostenibilità del Politecnico di Torino; Marco Francesco Ardemagni del Team H2politO – Politecnico di Torino; Team Giovanni Frera – CEO BEWE SRL e Tino Valdenassi, Sindaco di Frugarolo. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili e per prenotare scrivere una mail a prenotazioni@museoauto.it

Giulia De Sanctis

 Giachino: mobilità sostenibile, lavoro e crescita sono le priorità

 Mobilità sostenibile, Lavoro e Crescita devono essere due priorità che vengono insieme, questo il primo commento di MINO GIACHINO già sottosegretario ai trasporti  che partecipa al convegno nazionale della CGIL.

 
Ogni scelta che penalizzasse la crescita e il lavoro non è positiva ne per il Paese ne soprattutto per Torino.
L’elettrico è una prospettiva importante ma non l’unica verso la crescita sostenibile. La crescita è una priorità per il nostro Paese e per Torino, in declino da venticinque anni. Dobbiamo difendere il settore automotive per difendere il lavoro e per difendere Torino. Abbiamo bisogno di una politica industriale del settore auto e conto molto , dopo la grave dimenticanza della Legge Finanziaria , sui nuovi stanziamenti decisi da Giorgetti (che hanno stupito per la loro entità molto degli autorevoli partecipanti, il che mi gratifica molto per l’essere stato il primo a ribellarmi con forza alla dimenticanza nella Legge Finanziaria ) e sui paletti della Mozione parlamentare primo firmatario MOLINARI.
Occorrono incentivi  al rinnovo del parco circolante italiano, che consta di 15 milioni di veicoli e di 400.000 TIR vecchi , inquinanti e insicuri, per ridurre inquinamento e aumentare la sicurezza della mobilità .
Incentivare mezzi elettrici ma anche gli ibridi e anche i mezzi Euro 6 più recenti e meno inquinanti. Puntare solo sull’ ‘elettrico impatterebbe negativamente su molte aziende dell’indotto e su oltre 70.000 occupati.
La politica industriale del settore che ha caratterizzato l’industria torinese e italiana del 900 deve coinvolgere i Politecnici e i Centri Ricerca attorno alle varie possibili soluzioni per rendere sostenibile la mobilità del futuro.
Difendere il settore auto è basilare per fermare il Declino economico e sociale.
Il Paese negli ultimi venticinque anni ha perso 25 punti di PIL procapite rispetto ai Paesi europei ecco perché la crescita e la sostenibilità debbono viaggiare di pari passo. Ecco perché difenderemo il settore auto come abbiamo difeso la TAV.
Avendo sbloccato gli stanziamenti per il MAREBONUS e ideato l’incentivo FERROBONUS nel 2008-2009 quando Greta andava ancora all’asilo nessuno può mettere in discussione la mia politica Green.
 
Mino GIACHINO 
SILAVORO SIAUTO

Mirafiori, nuovo impianto Iren di accumulo di calore, solare termico e fotovoltaico

La realizzazione dell’opera rientra nel piano di sviluppo rete e impianti  di teleriscaldamento di Torino a cui sono stati destinati 610 milioni  di euro di investimenti nell’ambito del piano industriale Iren al 2030.

 

Iren e Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) hanno definito un nuovo finanziamento di 80 milioni di euro per il teleriscaldamento di Torino.

 

Torino, 25 marzo 2022 – È stato inaugurato oggi il nuovo impianto di accumulo del calore e solare termico di Mirafiori Nord, sito nell’area di corso Salvemini angolo via Guido Reni precedentemente occupata dalla vecchia centrale termoelettrica.

 

All’evento sono intervenuti il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Presidente Iren Renato Boero, l’Amministratore Delegato Iren Gianni Vittorio Armani e l’Amministratore Delegato di Iren Energia Giuseppe Bergesio.

 

Il nuovo impianto, oltre a collegare tre dorsali della rete di teleriscaldamento di Torino alimenta una significativa area del quartiere Mirafiori Nord. La struttura è stata realizzata in cinque anni (compresa la demolizione della vecchia centrale) grazie ad un investimento complessivo di 46 milioni di euro, 10 per l’impianto e 36 per la rete.

 

Il sito è composto da diversi sistemi integrati:

 

• un sistema di accumulo di calore composto da tre serbatoi per un volume complessivo di circa 2500 m3. Nell’ambito di un sistema di teleriscaldamento, gli accumulatori di calore consentono di immagazzinare il calore prodotto in cogenerazione, quando la richiesta è bassa, e rilasciare il calore al picco termico del mattino o quando la richiesta di calore è alta. In questo modo si riducono le emissioni complessive, raggiungendo i massimi di livelli di efficienza energetica;
• una stazione di pompaggio composta da tre elettropompe che entrano in servizio durante la fase di erogazione di calore da parte dei serbatoi di accumulo. L’energia termica fornita alla rete di teleriscaldamento è acqua surriscaldata a 120 °C;
• un sistema solare termico con una potenza nominale pari a 411 kW, interconnesso al sistema del teleriscaldamento del quartiere di Mirafiori Nord tramite uno scambiatore di calore. Il sistema è installato a terra su un’area disponibile di 1400 m2. I pannelli solari sono in grado di scaldare l’acqua a 115 °C, innalzando così la temperatura della rete di teleriscaldamento da 70 °C a 105 °C e fornendo calore alle abitazioni;
• un impianto fotovoltaico installato sulla copertura dell’edificio con potenza nominalepari a 45 kWp. L’impianto è del tipo «grid connected», ovvero connesso alla rete elettrica di distribuzione in media tensione che alimenta le utenze e gli ausiliari dell’impianto. L’energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile viene principalmente utilizzata nell’impianto e nel caso di eccedenza, viene immessa nella rete elettrica dimedia tensione.

 

 

Il sito, grazie all’integrazione dei sistemi di accumulo con i sistemi di produzione da fonti rinnovabili, rappresenta un esempio di piena sostenibilità ed evita ogni anno emissioni in atmosfera di circa 8.000 tonnellate di CO2.

 

La realizzazione del nuovo impianto di Mirafiori Nord rientra nell’importante progetto di sviluppo del teleriscaldamento destinato ai territori in cui opera il Gruppo ed inserito nel Piano Industriale Iren al 2030, per un totale di 835 milioni di euro di investimenti. Di questi, 610 milioni sono destinati all’area metropolitana di Torino.

 

A sostegno del progetto in questi giorni Iren e Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) hanno concordato un finanziamento del valore di 80 milioni di euro che servirà a supportare lo sviluppo della rete di teleriscaldamento nell’area metropolitana di Torino.

 

L’investimento è finalizzato a saturare ed estendere il teleriscaldamento con l’allacciamento di nuove utenze, a migliorare l’efficienza operativa e la flessibilità della rete di Torino, tramite la completa integrazione degli asset gestiti nell’area metropolitana e ad aumentare la resilienza dell’infrastruttura rinnovando le parti più datate.

 

È inoltre incluso lo sviluppo di nuovi impianti di accumulo termico attraverso i quali si potrà massimizzare lo sfruttamento del calore prodotto in cogenerazione, riducendo, di conseguenza, le emissioni di CO2, migliorando la qualità dell’aria nell’area metropolitana di Torino e incrementando il risparmio di energia primaria utilizzata.

 

Questi interventi consentiranno di incrementare le volumetrie teleriscaldate nell’area metropolitana torinese (oggi circa 71,35 milioni di m3) di circa 13 milioni di m3 e sviluppare 156 km di nuova rete (oggi circa 700 km).

La grande tavola imbandita con gli argenti di Carlo Alberto

L’elegante allestimento sarà visitabile a Palazzo Reale sino al 17 luglio

Per l’intero Settecento, e oltre, l’ambiente fu occupato da due camere, la camera da
letto e la stanza per la toeletta del sovrano, a far parte dell’Appartamento d’Estate
commissionato da Vittorio Amedeo II, a fine Seicento, e in seguito rinnovato da Juvarra
e da Benedetto Alfieri. Nel 1837, le due camere vennero da Carlo Alberto affidate alle
cure di Pelagio Palagi che, abbattendo il muro divisorio, creò la nuova sala da pranzo.
Il pavimento dell’antica camera da letto (su cui ancora oggi il visitatore posa il piede
con il rito di ogni precauzione), realizzato da Giovanni Tamietti nel 1732 in legno di
noce, carpino, acero e mogano, venne allora ampliato dall’ebanista Gabriele Capello. A
completare la bellezza della sala, ci pensò Francesco Gonin con un grande affresco
nella parte centrale del soffitto a rappresentare un successo militare di Umberto
Biancamano e ai lati le tele di Ferdinando Cavalleri e di Massimo d’Azeglio, di
quest’ultimo sei tele ospitate oggi al secondo piano dello stesso Palazzo Reale. Dal
1886, durante il regno di Umberto I e Margherita, mutati le scelte e gli imperativi
d’ambiente, l’architetto Emilio Stramucci si rivolse ad una ricostruzione in stile
neorococò, facendo sistemare sulla volta i due ovali con “Rinaldo e Armida” del
viennese Daniel Seiter e “Bacco e Arianna” del bolognese Marcantonio Franceschini,
mentre trovarono posto, nella parete opposta alle finestre, gli arazzi settecenteschi
dovuti ai bozzetti del Beaumont, soggetti le imprese di Cesare e Annibale.
La sontuosa Sala da pranzo ospiterà sino al 17 luglio, a celebrazione del 161°
anniversario dell’Unità d’Italia e a ricordo degli stretti legami che ancora uniscono le
due capitali, Torino e Roma, un elegante allestimento – per “soli” dodici commensali e
per un complessivo di 164 pezzi – del fastoso corredo da tavola in argento realizzato a
Parigi nel 1833 (e trasferito al Quirinale tra il 1873 e il 1874, comprende oggi 1832
elementi) per il re Carlo Alberto dall’orafo Charles-Nicolas Odiot, figlio di quel Jean-
Baptiste che, con la sua fiorente bottega, sul finire del Settecento e l’inizio
dell’Ottocento, era solito servire l’aristocrazia francese e che tra i propri committenti
poteva citare il nome dello stesso Bonaparte. La ricostruzione del servizio la si deve
alle ricerche di Bertrand de Royère, che ha altresì rintracciato i disegni preparatori dei
tanti pezzi, dispersi in aste recenti.
Prestatore quindi il Quirinale, sulla tavola così riccamente ed elegantemente
imbandita trovano posto la posateria per i dodici commensali, una grande zuppiera
ovale, legumiere, salsiere e oliere, saliere e mostardiere, cucchiai per la senape,
sottobottiglie, piatti da portata, “cloches”, vassoi, zuccherriere e caffettiere, teiere e
lattiere e una “fontaine à eau chaude” con il proprio fornello, unitamente ad esempi di
“casseroles à entremets”. Chiaramente, il tutto impreziosito da cristalli e porcellane
delle collezioni dei Musei Reali: “popolata” la sala da quattro manichini ai lati del
tavolo, in abiti maschili e femminili di fine Ottocento e inizio Novecento, un
allestimento dovuto alla scenografa Claudia Boasso e alla collaborazione della
Fondazione Teatro Regio di Torino. In parallelo alla visita della grande sala, altre tavole
potranno essere ammirate ma soltanto su prenotazione. Non dimenticando l’apporto
del Soroptimist Club Torino che ha finanziato l’acquisto di nuove tovaglie che oggi si
possono vedere lungo il percorso di visita, si potrà accedere, al piano terra,
all’Appartamento della regina Elena, con la Sala da Pranzo ornata dai vasi
settecenteschi a motivo “palla di neve” e dal servizio “Uccelli e insetti” della
manifattura di Meissen (1896), il Salotto con servizio da caffè e cioccolata, la Sala del
Piano con servizio da tè realizzato a Berlino (1895) e la Sala della piglia con gli armadi
storici che contengono prestigiosi servizi di porcellana e cristallo di produzione
europea. Al primo piano, l’Appartamento dei Principi forestieri, con una tavola di gusto
orientale riservata agli ospiti, e l’Appartamento della regina Maria Teresa con lo
splendido servizio a motivi floreali dipinti in tonalità porpora dalla manifattura di
Berlino (1894) e “biscuit” centrotavola francesi nella Sala delle Cameriste, oltre a una
selezione del pregiato servizio da dessert parigino detto delle ”Donne più celebri
d’Europa di tutti i tempi”, del 1852, sovrane e figure leggendarie, eroine e letterate,
realizzato dall’Atelier di Boyer. La visita si conclude nella Sala del Lavaggio con la
collezione di porcellane orientali che trovano posto negli armadi storici del Palazzo
Reale.
Elio Rabbione