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Ultima settimana per visitare alla Reggia di Venaria il “Presepe del Re” e la mostra “Una infinita Bellezza”

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Un superstite, prezioso angolo di Natale  e paesaggi di “infinita bellezza”

Giovedì 24 febbraio: “Conversazioni a Corte”

C’è ancora un soffio d’incantevole arte natalizia alla Reggia di Venaria. E per viverne appieno le suggestioni, occorre affrettarsi. Si chiuderà infatti la prossima domenica 27 febbraio, nella Cappella di Sant’Uberto (in corrispondenza dell’altare sinistro), il prestigioso “Presepe del Re” realizzato da Giovanni Battista Garaventa (Genova 1776 – 1840) nel primo quarto del XIX secolo. Noto anche come “Presepe Reale” “Presepe dei Savoia”, gli studiosi ne hanno ipotizzato una probabile committenza sabauda avvenuta verosimilmente negli anni che seguirono l’annessione dei territori liguri al Regno di Sardegna nel 1814. Autentico capolavoro, in cui l’artigianalità s’intreccia appieno con elementi plastici di altissima qualità artistica, il “Presepe” consta in tutto di 84 sculture, fra figure ed animali. Ogni statuina è impreziosita da eleganti ed elaborati costumi in seta, cotone, velluto e tela jeans, mentre gli abiti sono dotati di passamanerie in argento e  filo d’oro, corpetti e armature in cuoio e metallo argentato, accanto ad accessori sofisticati come corone e sciabole, lance e scudi in metallo sbalzato, catene e cinture in cuoio, utensili ed attrezzi vari, che indicano giocoforza una committenza di altissimo rango e cospicue disponibilità economiche. Una vera e propria meraviglia per occhi e cuore, E per chiuderne, come si conviene a manufatti di tal rango, i due mesi espositivi, alla Reggia hanno pensato bene di organizzare – in collaborazione con l’ “Assessorato alla Cultura” della Città di Venaria Reale –  per giovedì 24 febbraio (ore 17) una “Conversazione a corte” dedicata alla tematica del “Presepe nell’arte”, fra le rafigurazioni più rappresentate e amate nella storia dell’arte. D’ogni tempo. Vi partecipano Rosa Giorgi, direttrice del “Museo dei Cappuccini” di Milano (suo il recente “Il Presepe nell’arte. Viaggio nell’iconografia della Natività”, Milano, Terra Santa, 2021) e Paolo Cozzo, docente di “Storia del Cristianesimo e delle Chiese” all’Università di Torino. Modera Andrea Merlotti, direttore del “Centro Studi delle Residenze Reali Sabaude”.

A cura di Virginia BertoneGuido Curto e Riccardo Passoni è giunta ormai alla sua ultima settimana di apertura al pubblico, sempre alla Reggia di Venaria, anche la mostra “Una infinita Bellezza” allestita nei grandiosi spazi (2.300 mq.) della “Citroniera” juvarriana fino a domenica 27 febbraio e che riunisce oltre 200 opere tra dipinti, sculture e installazioni che documentano l’attenzione e l’amore dedicati da tanti artisti (ben 130) all’ambiente naturale e specificatamente al paesaggio in Italia, dal primo Romanticismo fino all’arte contemporanea. La rassegna nasce grazie a un accordo tra il “Consorzio delle Residenze Reali Sabaude” e la “Fondazione Torino Musei”, in base al quale oltre 90 opere della “GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino” diventano il nucleo centrale di una rassegna articolata in dodici sezioni e che riunisce altresì capolavori provenienti dai più importanti Musei italiani e da prestigiose collezioni private, seguendo  un fil rouge cronologico-geografico “che intreccia Spazio e Tempo, valorizzando il contesto piemontese – dove la mostra nasce – e tutto il Nord della nostra Penisola, senza trascurare le più importanti scuole regionali del Centro e Sud Italia, dalla fine del Settecento ad oggi”. Il tutto attraverso un’eccezionale carrellata di opere, che sono specchio delle diverse forme assunte dalla rappresentazione del Paesaggio in Italia nell’arco di oltre due secoli di pittura: dalle poetiche romantiche del pittoresco e del sublime, all’affermazione positivista del vero, passando attraverso le nuove ricerche divisioniste e simboliste e le provocazioni delle Avanguardie, fino ad arrivare alle semplificazioni della Pop Art e alle concettualizzazioni dell’arte contemporanea. Un lungo cammino che parte dalle tempere e dagli acquerelli di Giuseppe Pietro Bagetti e di Giovanni Battista De Gubernatis per arrivare, attraverso la grandiosa “Cascata delle Marmore” di Jean-Baptiste Camille Corot, alle visioni poetiche di Antonio Fontanesi e alle tele dei Macchiaioli, alla “Scuola di Rivara” e alla “Scuola Grigia” di Rayper e D’Andrade, così come alle sensibilità divisioniste e simboliste di Angelo Morbelli , Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini. Il Novecento è soprattutto inno a Giorgio De Chirico (con la genialità pre-concettuale del “quadro nel quadro”), a Carlo Carrà e ai “paesaggi decantati” di Giorgio Morandi, non meno che alla linguistica libertà di Filippo De Pisis e alla parsimoniosa attrazione paesistica di Felice Casorati accanto ad alcune opere davvero interessanti dei “Sei di Torino”, da Gigi Chessa a Enrico Paulucci. Gli anni successivi parlano la lingua dell’Informale (Renato BirolliEnnio Morlotti e Luigi Spazzapan), via via fino alla Pop Art (Mario Schifano e Piero Gilardi) per concludersi con l’arte contemporanea che dialoga con l’ambiente e il paesaggio: installazioni concettuali, fotografie su seta, decollage, la grande videoinstallazzione “Orbite Rosse” di Grazia Toderi, i dipinti di Francesco CasoratiFrancesco TabussoMimmo PaladinoSalvo, in una lista che prosegue a ruota libera per arrivare alle fotoinstallazioni “non-luoghi” delle periferie industriali di Botto & Bruno. Per info: tel. 011/4992300 o www.lavenaria.it

g.m.

Nelle foto: “Il Presepe del Re” e scorci d’ambientazione de “Una infinita Bellezza” 

La Regione punta su famiglia e minori

La Regione ha approvato il riparto dei più di 28 milioni di euro del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS) per lannualità 2021: finanziati 48 enti gestori in tutto il Piemonte.

La metà delle cifre ricevute dovranno essere utilizzate per il finanziamento delle azioni volte allimplementazione delle Linee di indirizzo sullintervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità (P.I.P.P.I.). L’assessore Caucino: «Le famiglie, i bambini e gli adolescenti sono e saranno sempre al centro della mia azione politica. Importante il controllo capillare sulla spesa che consentirà la massima trasparenza a tutto vantaggio delle persone e dei nuclei più fragili»

 

Sono esattamente 28milioni 172mila 574 euro e 49 centesimi i fondi che arriveranno da Roma in Piemonte provenienti dal Fondo Nazionale Politiche Sociali per finanziare il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023 e il Piano sociale nazionale sempre relativo al medesimo arco di tempo.

 

Per decisione dell’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, metà delle risorse dovranno essere destinate a interventi a favore delle famiglie e dei minori. Non solo: all’interno della programmazione regionale sono previsti 437.500 euro destinati a «Pippi», il programma per la prevenzione dell’allontanamento dalle famiglie e una parte verrà destinata alle fasce dimissioni protette e alla supervisione degli operatori sociali. La ripartizione avviene a seguito degli adempimenti previsti secondo l’ultimo decreto del 22 ottobre 2021 che prevede che le risorse del Fondo, prima del riparto, devono essere programmate seguendo uno schema ben preciso per macro livelli e obiettivi. La Regione Piemonte, infatti, proprio nell’ottica di una sempre maggior trasparenza e buon utilizzo delle risorse a disposizione ha attivato una piattaforma informatica che permette la digitalizzazione del processo di rilevazione della spesa degli enti gestori, che devono rendicontare la loro attività e le principali prestazioni che offrono all’utente.

 

Da qui gli uffici di via Bertola hanno svolto un lavoro certosino, acquisendo i dati, stabilendo le medie proporzionate in base ai territori e stabilendo la ripartizione delle risorse che, come detto, devono sempre essere erogate a seguito di una rendicontazione sistematica dagli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali direttamente sulla piattaforma S.I.O.S.S, di cui al D.M. 22 agosto 2019. Ovviamente, fatte salve le quote «vincolate», gli enti gestori hanno sempre un margine di libertà sul Fondo a discrezione dei bisogni di ogni singolo territorio. Ora non resta che attendere l’arrivo del bonifico da Roma, previsto in primavera.

 

Spiega l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino: «Si tratta di una fondamentale boccata d’ossigeno per gli enti gestori piemontesi che si sono distinti per efficienza e per i servizi offerti alla popolazione, in particolare i più fragili. La scelta di destinare metà dei fondi a famiglie e minori non è certo casuale ma strategica e rientra nelle politiche che in questi anni sto portando avanti e che continuerò a sostenere per agevolare i nuclei più fragili e i più piccoli, che hanno bisogno sempre più di essere al centro della nostra azione politico amministrativa».

Montaruli, Fdi: “Più fondi alla tav”

“All’approvazione del PNRR avevamo denunciato la mancanza della Tav e oggi le nostre preoccupazioni vengono confermate dalla carenza di risorse generale che rischia di compromettere l’opera.

Il Governo stanzi la cifra necessaria alla realizzazione del progetto e la smetta di latitare davanti ai rigurgiti del no presenti all’interno della maggioranza con i 5stelle. L’opera e’ affossata dalla miopia dei pentastellati che prima con Conte ora con Draghi stanno ostacolando la Torino- Lione. Con un’interrogazione chiederò al Premier come intenda liberarsi dai veti e garantire l’opera. Più risorse in campo per la Tav. In una interrogazione parlamentare chiederò al Governo come intenda liberarsi dai veti e garantire finalmente  l’opera senza quegli indugi che fino ad ora hanno solo rafforzato l’arroganza delle frange più estreme movimento no tav” annuncia in una nota il deputato torinese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

Dl Energia, Lega: Oltre 50 milioni nel Torinese per rigenerazione urbana

“Con l’approvazione del Decreto Energia, arrivano in provincia di Torino oltre 50 milioni di euro per finanziare i progetti di rigenerazione urbana dei Comuni che – anche se in graduatoria – erano stati esclusi per i criteri previsti dal governo giallorosso.

In particolare, grazie alla battaglia della Lega che per prima ha presentato una mozione parlamentare a prima firma Riccardo Molinari (nella foto), per la nostra provincia arriveranno gli attesi finanziamenti per i Comuni di Alpignano, Ciriè, Collegno, Grugliasco, Leini, Orbassano, Pianezza, Piossasco, Rivalta, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese e Venaria Reale. Vengono inoltre stanziate importanti risorse per il settore dell’automotive, che per la prima volta non si limitano al ripristino degli incentivi, ma guardano al sostegno di una politica industriale di settore. Grazie alla tenacia di Matteo Salvini arrivano poi 7 miliardi per tagliare le bollette schizzate alle stelle, di cui una parte da destinare agli enti locali, perché non siano costretti a tagliare servizi essenziali. La Lega, dopo poco più di un anno di governo, dimostra con i fatti le ragioni che l’hanno portata ad entrarvi: trovare soluzioni per il bene dei territori”.

Lo dicono in una nota i parlamentari della Lega della provincia di Torino Alessandro Benvenuto, Elena Maccanti , Roberta Ferrero, Marzia Casolati e Gualtiero Caffaratto.

Delega alla cyber security

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato all’unanimità una proposta di mozione presentata da Simone Fissolo, Capogruppo dei Moderati, in ambito di cyber security.

Con questo atto si introduce una nuova specifica in capo all’Assessorato competente in materia.

“Dopo i recenti attacchi hacker ai danni del Comune di Torino era necessaria una sottolineatura di un tema così importante che si riversa a cascata sui servizi ai cittadini e sulla tutela delle loro informazioni” sostiene Fissolo.
“Sono soddisfatto per la numerosa accoglienza di questa mozione e ringrazio i colleghi Consiglieri. La protezione e la sicurezza dei dati e delle reti del Comune è un lavoro complesso che i responsabili del CSI stanno già svolgendo con competenza 24 ore al giorno. Ma dobbiamo aumentare e fortificare la struttura amministrativa perché tutto funzioni ancora meglio e costantemente. L’atto che ho presentato va proprio in questo senso.”.

Siamo di fronte a un contesto normativo in via di sviluppo perché quello della cybersicurezza è un tema relativamente recente, e allo sviluppo delle possibilità informatiche si accompagna anche un aumento delle criticità intrinseche.
Il tema della cyber security è talmente urgente che il Governo stesso ha recentemente creato un’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e il Comune di Torino non poteva essere da meno.

Oggi è un passo in più per la sicurezza dei dati dei cittadini e il funzionamento dei servizi.

Durante la mattinata la Commissione I si era riunita per trattare il tema con la presenza dell’Assessora Gianna Pentenero, la Vice Sindaca Michela Favaro, e i responsabili delle aree comunali inerenti i sistemi informativi. Hanno chiarito quali sono gli ambiti in cui potenziare l’attività, che comprende anche la formazione del personale con simulazione di attacchi e un miglioramento della resilienza della struttura informatica attraverso la segmentazione delle reti.

La stessa necessità ha riguardato la Regione Piemonte, dove il Capogruppo dei Moderati Silvio Magliano ha presentato a gennaio una mozione sullo stesso tema.

Comitato Piemonte: due medaglie nell’Olimpiade dei record

Il commento del presidente Viglianisi

La cerimonia di chiusura ha fatto ufficialmente calare il sipario su un’edizione delle Olimpiadi quanto mai generosa per l’Italia. Le 17 medaglie conquistate a Pechino 2022, infatti, rappresentano la seconda miglior prestazione di sempre degli azzurri alle spalle di Lillehammer 1994, quando il bottino si spinse fino a 20 podi. Ma i Giochi appena terminati sono stati indimenticabili anche e soprattutto per gli sport del ghiaccio. In Cina, infatti, è stato doppiato il precedente record di 4 medaglie portate dalla Fisg, statistica fatta registrare tanto a Torino 2006 quanto a Pyeongchang 2018: gli 8 podi complessivi (2 ori, 3 argenti e 3 bronzi) sono arrivati da tre discipline differenti e hanno coinvolto 11 dei 32 atleti presenti a Pechino.

Al lusinghiero risultato ha contribuito anche il movimento piemontese. Nello short track, infatti, il torinese Andrea Cassinelli ha conquistato ben due podi: un secondo posto con la staffetta mista, specialità all’esordio olimpico, e un terzo con la staffetta maschile, a distanza di 20 anni dall’ultima medaglia. «Andrea rappresenta l’emblema del detto secondo il quale chi fatica riesce a raggiungere i propri obiettivi – sorride Renato Viglianisi, presidente del Comitato Regionale Piemonte –. Per livello delle prestazioni e dei risultati avrebbe meritato la gioia di partecipare ai Giochi già in precedenza, ma quanto raccolto a Pechino lo ripaga per tutti gli sforzi compiuti in carriera. Si tratta di un risultato strameritato e di un grande vanto per l’intero movimento regionale». Oltre al 28enne delle Fiamme Gialle, cresciuto nell’Ice Team Torino poi divenuto Velocisti Ghiaccio Torino, ha calcato il ghiaccio di Pechino anche il pinerolese Simone Gonin con la Nazionale maschile di curling. «L’esperienza cinese, dopo quella di Pyeongchang, non potrà che arricchire ulteriormente il bagaglio di un perno della selezione azzurra quale è Simone, nella speranza che rappresenti il miglior viatico verso le Olimpiadi casalinghe di Milano-Cortina 2026».

Scassinava macchina del caffè, arrestato a scuola

Un allarme antifurto scattato intorno alle ore 20.00 nella scuola di via Monterosa 165 come i tanti che ultimamente arrivano alla Centrale Operativa della Polizia Municipale e che, nonostante il rapido intervento delle pattuglie in servizio, spesso si dimostrano falsi allarmi o constatazioni di furti con scasso.

Ieri sera, invece, grazie al coordinamento della Centrale operativa e al rapido intervento di una pattuglia in servizio nelle vicinanze della scuola primaria ‘Carlo LEVI’, gli agenti del Comando Territoriale VI sono entrati nella scuola pochi minuti dopo il segnale antintrusione e hanno sorpreso un uomo intento a forzare la cassetta del denaro delle macchinette del caffè situate al piano terra dell’istituto scolastico. L’uomo alla vista degli agenti ha gettato a terra gli attrezzi da scasso (2 cacciaviti, 2 martelli e alcuni grimaldelli) e tentato la fuga in direzione della finestra da cui si era intrufolato.

Gli agenti, intuendo le sue intenzioni, gli hanno bloccato la via di fuga e lo hanno ammanettato, dopodiché lo hanno trasportato al Comando Generale di via Bologna per gli accertamenti di rito.

Dopo aver sentito il PM di turno, l’uomo, un italiano di 48 anni con precedenti specifici di polizia per furto in abitazione, è stato tradotto in carcere in stato di arresto per i reati di ‘Furto, Resistenza a pubblico Ufficiale, Possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli’,  di cui agli artt. 624-625-337-707 del Codice Penale.

(foto archivio)

Il Partito Radicale. Sessanta anni di lotte tra memoria e storia

Nella metà degli anni Cinquanta, in piena era centrista con la Democrazia Cristiana saldamente al timone dello Stato, venne alla luce un nuovo partito, nato dall’incontro di tre elementi: la sinistra liberale del ‘Mondo’, la famosa rivista di Mario Pannunzio, i liberalsocialisti ed azionisti di Ernesto Rossi e i giovani dell’Ugi, gli universitari laici repubblicani e di sinistra che avevano come leader più in vista Marco Pannella.

Da allora sono passati molti anni ed il Partito Radicale che importò in Italia, il simbolo della Rosa nel pugno dei socialisti francesi è ancora una realtà, sempre sulla breccia delle battaglie per i diritti civili, per l’attuazione della Costituzione Repubblicana, nell’ambito referendario per una giustizia giusta e carceri a dignità d’uomo. I radicali, come tutti i partiti della Repubblica, hanno conosciuto divisioni, cambiamenti, mutazioni, ma il loro dna è rimasto quello. A raccontarne la storia è uno dei suoi principali leader, Gianfranco Spadaccia in un libro tanto ponderoso e completo quanto agile nella lettura e ricco di contenuti: ‘Il Partito Radicale – Sessanta anni di lotte tra memoria e storia’ edito per i tipi della Sellerio editore Palermo. Giornalista con un passato all’Agi, Spadaccia, nato a Roma nel 1935, ventenne, dopo una breve militanza nel Psli di Giuseppe Saragat, iniziò a frequentare l’ambiente del ‘Mondo’ di Pannunzio (bene descritto in ‘La sera andavamo in via Veneto’ di Eugenio Scalfari) e contribuisce alla nascita del nuovo Partito Radicale. Con Pannella ne divenne uno dei principali leader: più volte segretario del partito, deputato e senatore per tre legislature. Con capacità di sintesi e descrizione tutte giornalistiche, l’autore rivive (e fa rivivere come in una sequenza cinematografica) la storia d’Italia sino praticamente ai giorni nostri a partire dal 1955. E pur avendo vissuto molte, se non tutte le battaglie radicali in questo lungo periodo, riesce a mantenere un corretto distacco dagli eventi. Sicuramente un testo che non deve mancare nelle librerie di chi è appassionato di storia e di politica

Massimo Iaretti

 

Frontale tra auto e moto. Centauro muore in ospedale

Aveva 63 anni il motociclista di Agliè che domenica aveva riportato un grave trauma cranico in un incidente in moto sulla strada tra Agliè e Bairo. E’ morto ieri sera al  Cto di Torino. I suoi familiari hanno dato il consenso alla donazione degli organi. Domenica viaggiava su una Kawasaki che si è scontrata con una Punto. I carabinieri stanno svolgendo gli accertamenti.

Circolo privato, clienti senza green pass? Maxi multa

Nelle prime ore di domenica mattina, a seguito di specifiche segnalazioni di alcuni cittadini, gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale, in collaborazione con i Carabinieri del Comando Compagnia Torino Oltre Dora e Stazione Torino Borgo Falchera, hanno effettuato un controllo ispettivo presso il circolo privato in via Schiapparelli.

All’interno dei locali, gli agenti hanno accertato la presenza di 58 persone, di cui 15 sprovviste del necessario green pass. Oltre ai 15 trasgressori è stato sanzionato anche il Presidente del circolo per omissione di controllo dei certificati verdi e altre 5 persone per il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuali (mascherine). Gli agenti hanno disposto la chiusura del circolo per 5 giorni.

Il totale delle sanzioni per inosservanza delle norme anti-covid 19 ammonta a oltre 8.000 euro.

All’interno del locale erano presenti anche persone prive tessera associativa e l’attività di somministrazione veniva svolta in modo imprenditoriale in assenza delle autorizzazioni specifiche, proponendo l’ingresso più un drink al costo di 10 euro, ragione per cui il presidente del circolo è stato sanzionato per un totale di 7.000 euro.

Nei prossimi giorni, i civich svolgeranno ulteriori accertamenti sull’esercizio di trattenimenti danzanti.