ilTorinese

In arrivo un miliardo per la Metro 2 di Torino

Il Governo ha stanziato un miliardo e 21 milioni di euro per la realizzazione della metro 2 di Torino. Ne ha dato notizia il sindaco Stefano Lo Russo che tempo fa  aveva presentato al ministero la richiesta di un miliardo da aggiungere agli 828 milioni già stanziati con la Finanziaria 2019. E il governo ha dato una risposta positiva.

Agriflor febbraio, un assaggio di primavera

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 ALL’INSEGNA DEI COLORI E DEI PROFUMI

Domenica 27 febbraio, dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto, torna il mercatino di Agiflor, l’appuntamento mensile per fare un tuffo nella natura

 

Anche nel 2022 le eccellenze floreali e agroalimentari del Piemonte attendono i torinesi ad Agriflor, la cui prima edizione del 2022 è in programma domenica 27 febbraio dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto.

 

Un anno da cominciare in bellezza, attraverso i colori e i profumi della Natura. Questa edizione di fine inverno sarà incentrata principalmente sulle piante da interno, come ad esempio le piante grasse e le piante succulente. Non mancherà un primo attesissimo assaggio di Primavera con le primule e le viole proposte da Floricoltura Graziella di Ciriè e con altre chicche tutte da scoprire girando per gli oltre 30 banchi che inebrieranno Piazza Vittorio per tutta la giornata.

Un tripudio di colori per allietare un pubblico sempre più amante della natura e delle sue piante.

Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà, come sempre, alcune eccellenze agroalimentari piemontesi che proporranno i prodotti tipici del nostro territorio: dai cioccolati alle nocciole, dalle marmellate al vino e ai liquori come per esempio il Genepy di “Quelli del Genepy” prodotto nelle Valli di Lanzo.

Durante Agriflor sarà inoltre possibile acquistare la “Guida ai Vivai d’Italia” (ADD Editore) scritto a quattro mani da Giustino Ballato, Presidente di Orticola Piemonte, e Rossella Vayr: 259 viaggi nel verde per conoscere le eccellenze del florovivaismo italiano e scoprire le piante più affascinanti e inusuali presenti nel nostro Paese.

Come sempre, Agriflor sarà organizzata in totale sicurezza, con la garanzia del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.

Prossimo appuntamento con Agriflor domenica 13 marzo sempre in Piazza Vittorio

Bonus facciate: ecco come poter usufruire il 90% anche nel 2022

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

La Manovra ha confermato che il bonus facciate resterà valido anche per tutto il 2022 con una novità importante: fino al 31 dicembre 2021 ci sarà la possibilità di recuperare fino al 90% delle spese sostenute per effettuare lavori di riqualificazione dell’involucro esterno degli edifici esistenti, a prescindere dalla categoria catastale di appartenenza.

Dal 1° gennaio 2022, invece, l’aliquota è passata al 60%. Per beneficiare della detrazione del 90% delle spese in dichiarazione dei redditi andavano eseguiti i bonifici entro il 31 dicembre 2021.

Bonus facciate al 90% anche nel 2022.

Tuttavia quel 30% di differenza fra le due aliquote non è del tutto perso: la possibilità di ottenere ancora l’agevolazione completa c’è, a condizione che entro il 31 dicembre 2021 risulti pagato il 10% della fattura emessa dall’impresa per i lavori eseguiti. Vediamo nel dettaglio.

Come ha ribadito l’Agenzia delle Entrate, la detrazione resta confermata al 90% delle spese documentate, sostenute nel 2020 e nel 2021.

In altre parole, chi ha versato entro il 31 dicembre un acconto del 10% all’impresa incaricata dei lavori — ottenendo lo sconto in fattura, o ha ceduto il credito, ad esempio a una banca – può ottenere l’agevolazione nella misura in vigore per il 2021, ovvero rimborso fino al 90% delle spese sostenute. A una condizione: che il condominio abbia ottenuto entro il 31 dicembre scorso l’asseverazione e il visto di conformità. Al mancare di queste condizioni si potrà chiedere il bonus solo con le regole del 2022 e quindi con beneficio ridotto al 60%.

E’ dunque necessario che il condominio abbia ottenuto entro il 31 dicembre scorso l’asseverazione e il visto di conformità, passaggi discriminanti per datare il bonus. in questa ipotesi si può cercare un’altra banca e compiere l’operazione entro il prossimo 16 marzo, ultima data utile per la comunicazione alle Entrate.Attenzione: qualora l’impresa cui si sono affidati gli interventi sia inadempiente e non porti a termine i lavori, il bonus verrà perso.

Peraltro il decreto Sostegni ter ha cambiato alcune regole anche relativamente al Superbonus 110%, col rischio di perdere tutto (anche a lavori iniziati).

L’obiettivo è quello di limitare le frodi e i casi di elusione del Fisco, ha di fatto confermato la linea dura del Governo contro i “furbetti” del Superbonus, ovvero quelli che sfruttando un sistema di fatture fittizie e lavori mai eseguiti cedevano crediti ad altre aziende e sconti per acquisti mai effettuati. Qui tutte le novità relative al Superbonus 110%

Uncem: peste suina africana, e i costi?

“Se vi sono da fare monitoraggi ambientali, se vi è da campionare acqua in falda e in superficie, se vi è da costruire una lunga recinzione per contenere la peste suina africana, tra Alessandrino e Liguria, i Ministeri competenti non possono scaricare costi e responsabilità su Regioni ed Enti locali.

Nel Decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale tre giorni fa, la ‘clausola di invarianza finanziaria’ mistifica la realtà e le necessità. E cioé che per affrontare questa ennesima emergenza ambientale, servono chiare strategie e ingenti risorse economiche. Il focus non possono essere solo gli interventi per proteggere gli allevamenti di maiali. I territori montani appenninici stanno soffrendo e patendo duramente i vincoli messi sulle aree ove sono state trovate delle carcasse. Li accettano nell’interesse collettivo, ma occorre in fretta risolvere i problemi. A oggi non sono previsti per questi territori interventi specifici di ristoro da parte dello Stato. Come non sono previste risorse economiche per la costruzione della annunciata recinzione. Brutta, ma probabilmente necessaria. I tempi di azione devono essere stretti. Servono veterinari e personale specializzato nelle Asl del territorio, che invece sono stati assunti al Ministero della Salute. Serve un piano nazionale concordato con Regioni ed Enti locali, ma finanziato con risorse apposite, anche europee. Un piano che il Decreto pubblicato definisce solo in parte, senza considerare che l’emergenza per i piccoli Comuni appenninici è già nel pieno dei suoi effetti economici negativi. E i problemi non possono essere solo quelli dei grandi allevamenti intensivi di maiali. Uncem è a fianco dei Sindaci nelle loro istanze e urgenti necessità. Non possono ancora una volta finire con il cerino in mano”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Chiesti 30 anni di condanna alla guardia giurata che uccise la moglie

Trenta anni di carcere: questa la richiesta di condanna che la pm  ha formulato per Massimo Bianco. La guardia giurata di 39 anni che a Torino, il 7 maggio 2021, uccise a colpi di pistola la moglie, Angela Dargenio, 48 anni. I due erano separati. Il processo si svolge  in Corte d’Assise. L’uomo fu arrestato il giorno del delitto dalla polizia. Successivamente confessò e chiese perdono ai figli

Gassmann e i rapporti familiari fatti di parole mai dette

“Il silenzio grande” di Maurizio De Giovanni al Carignano per la stagione dello Stabile

 

Il primo incontro tra i due avvenne sette anni fa allorché Maurizio De Giovanni adattò per il palcoscenico “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Kesey, poi arrivò il successo del commissario Lojacono e dell’avamposto poliziesco dei “Bastardi di Pizzofalcone” (una sorta di 87° distretto newyorkese con stanza a Napoli), con le sue facce, con i drammi personali, con i casi da risolvere. Una collaborazione, fatta di amicizia e di desiderio di sperimentare su più fronti, quella nata tra Alessandro Gassmann e il giallista più acclamato di casa nostra (il pubblico che corre in libreria o punta gli occhi sulla tivù di casa per i casi del commissario Ricciardi, di Mina Settembre o dell’ex agente segreto Sara), da cui è nato “Il silenzio grande”, visto al cinema e giunto finalmente al Carignano per la stagione dello Stabile torinese.

In un’antica villa, poco sopra Posillipo, nella Napoli della fine degli anni Sessanta, vivono Valerio Primič, un acclamato scrittore già vincitore di tre Premi Strega, di un Bancarella e di un Campiello, lontano da ogni contatto esterno (la finestra che dà sul golfo è l’unico sguardo, ma “chiudila perché fa freddo”), appartato nella sua ampia biblioteca, dove ogni volume ha uno suo spazio religiosamente codificato, davanti alla macchina da scrivere che da un po’ di tempo non fa sentire il ticchettio dei tasti: un uomo che alla propria famiglia non ha mai fatto mancare nulla e che il successo fatto di tanti titoli e i diritti d’autore hanno brillantemente e agiatamente supportato. Con lui la moglie Rose, pratica, decisa, attenta a far quadrare i conti di casa, i due figli Adele e Massimiliano e la cameriera Bettina, una donna che lo rimprovera di aver taciuto troppi accadimenti del passato, fatta allo stesso tempo di saggezza e di ignoranza (per lei “pragmatica” è una parolaccia), un po’ l’anima della casa e soprattutto punto d’appoggio per lo scrittore, la sola con cui confrontarsi.  L’unica capace di ristabilire con il padrone di casa un quadro esatto dell’esistenza. Un quadro domestico in apparenza come tanti, rassicurante. Sembrerebbe, perché così non è. Il vecchio tenore di vita non è più sostenibile e la decisione di vendere la casa (il bell’ordine del primo tempo, i libri, il tappeto, il vogatore per i momenti di relax, ogni cosa verrà squinternata, imballata nel secondo negli scatoloni che i facchini verranno a ritirare: la scena, davvero bella, è di Gianluca Amodio) risveglia in quanti la occupano il desiderio e il coraggio di confrontarsi con il padre, formandosi all’interno della stanza un intreccio di rapporti familiari, di parole mai dette (“tanti piccoli silenzi danno vita a un silenzio grande”, dice Bettina), della cognizione del dolore e del tempo che se ne è pacatamente scivolato via; uno spazio chiuso dove il figlio, una gioventù a inventarsi professioni affatto interessanti e a sottrarsi ad un nome prestigioso e sempre imbarazzante, confessa la sua omosessualità e la figlia, che del padre ha fatto un supereroe, scegliendo avventure con uomini molto più maturi di lei che gliene ricordassero la figura e l’importanza, prende la decisione di confessare di aspettare un bambino. Si scalfisce quel grande silenzio che ha sempre ricoperto quei rapporti, dando l’opportunità all’autore di dare vita ai sentimenti, alle tante voci di ieri, alle speranze verso il futuro che sono il perno di una commedia che convince pienamente.

Da buon giallista, anche in quella biblioteca che parrebbe immersa nella vivace linearità del racconto, De Giovanni trova modo di costruire inaspettatamente l’essere e l’apparenza, di unire il mondo dei vivi e quello dei morti (ma più non si può dire, scoprirà felicemente ogni cosa lo spettatore). La regia di Gassmann srotola a poco a poco lo svolgersi della vicenda, le cose mai dette, gli angoli dei sentimenti negati, a volte con piccoli particolari, con gesti o con giochi di luci, con gli attimi di un tempo impressi nel velo che divide il pubblico e la scena. Il teatro mette ancora più a fuoco l’ambiente claustrofobico che il cinema poteva spezzare in qualche respiro all’esterno, forse qui spinge il pedale della comicità ma senza mai interrompere il clima di drammaticità sottile che riempie il palcoscenico. Ha un prezioso alleato in Massimiliano Gallo, chiuso saldamente nel bozzolo di Valerio, nella sua moderna misantropia, nella propria ingenuità, nella volontà di voler rimanere intimamente ancorato al passato, e pronto a esplodere nelle verità che gli si concretizzano davanti, dialogo dopo dialogo, una prova davvero matura, giocata tra mille sfumature, dove l’attore attinge, nella parola e nei gesti, nel modo di muoversi attraverso la scena, al panorama eduardiano o a certi dialoghi spezzettati che ricordano da vicino il compianto Troisi. Accanto a lui, Stefania Rocca, Pina Giarmanà dalla schietta umanità, e i figli Paola Senatore e Jacopo Sorbini, capaci di costruire nei loro interventi due personaggi pieni di precisi, apprezzati  chiaroscuri. Un vero successo alla prima. Repliche sino a domenica 6 marzo.

 

Elio Rabbione

 

Le immagini dello spettacolo sono di Manuela Giusto

Rifondazione: no alla guerra in Ucraina

La crisi Ucraina è ormai precipitata nel conflitto armato, con conseguenze  tragiche per tutte e per tutti.

Il progetto espansionistico della NATO ed il rifiuto dell’Ucraina di applicare gli accordi di Minsk, che riconoscevano l’autonomia delle Regioni a maggioranza russofona, hanno portato a questo esito drammatico.

Ma ora l’inaccettabile intervento diretto delle truppe russe in Ucraina, accompagnato da dichiarazioni altrettanto inaccettabili da parte di Putin, rischia di mettere in moto una spirale micidiale, che può condurre ad uno stato di guerra generale.

E’ quindi più che mai necessario mobilitarsi contro la guerra, e  sostenere una soluzione di pace per la crisi: per il ritiro immediato delle truppe russe dall’Ucraina e di tutte le truppe straniere presenti nell’area dello scontro; per un piano di pacificazione basato sulla neutralità dell’Ucraina e sul riconoscimento dei diritti di tutte le popolazioni, ucraine e russe, tornando allo spirito degli accordi di Minsk.

Il governo italiano e la UE hanno fin qui dimostrato soltanto la loro totale subalternità agli USA e alla NATO, non facendo nulla di concreto per ricercare una soluzione pacifica della crisi.

L’Italia deve impegnarsi ora per fermare la guerra e, nel rispetto dell’art.11 della nostra Costituzione, non deve partecipare in alcun modo ad essa: diciamo NO all’invio di armi, soldati, navi, aerei italiani nell’area interessata dal conflitto.

L’Italia deve portare avanti una politica di pace: non può quindi continuare a far parte della NATO, una alleanza imperialista che non ha più alcuna ragione di esistere: “Fuori l’Italia dalla NATO! Fuori la NATO dall’Italia!” resta la nostra ferma posizione in proposito.

Bisogna fermare il mercato delle armi, che alimenta le guerre nel mondo: “Posti di lavoro, non bombe!” è lo storico slogan del movimento contro la guerra, che oggi più che mai ribadiamo. Respingiamo quindi  l’idea  nefasta di trasformare Torino nel polo nazionale dell’industria bellica.

Bisogna tornare a far sentire la voce dei popoli, che come sempre saranno i primi a pagare pesantemente i costi della guerra e delle sanzioni economiche.

Rifondazione Comunista sarà presente alla manifestazione per la Pace già indetta a Torino, nell’ambito di una iniziativa nazionale, SABATO 26 FEBBRAIO alle 11 in piazza Castello, ma occorre costruire sin dalle prossime ore una mobilitazione  immediata e permanente contro la guerra.

Fausto Cristofari, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino

“Mezz’ora con…” Conversazioni d’autore, al Castello di Miradolo

Intorno alla mostra “Oltre il giardino” di Paolo Pejrone

Da sabato 26 febbraio

Conversazioni d’autore (sette per sei incontri): esperti d’arte, artisti, storici e collezionisti. Saranno loro i protagonisti degli appuntamenti di approfondimento sulle tematiche e sulle opere esposte nella rassegna “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone” al Castello di Miradolo di San Secondo di Pinerolo, sede della “Fondazione Cosso” promotrice della mostra e degli incontri, a cura di Paola Eynard e Roberto Galimberti, in collaborazione con Enrica Melossi. Della rassegna dedicata a Pejrone – grande papà di “giardini felici” – già si è trattato in occasione dell’inaugurazione, nel maggio dell’anno scorso. Si tratta, come ribadiscono gli organizzatori, di un progetto espositivo immaginato come un cammino ideale lungo un anno (fino al 15 maggio prossimo), che “segue il corso delle stagioni e accompagna il trascorrere del tempo con le opere in mostra che cambiano con il variare delle stesse stagioni”. Intorno al concetto di “abbecedario”, in rigoroso “dis-ordine alfabetico”, si trovano i pensieri, i riferimenti, i dubbi e le speranze che hanno segnato gli oltre 50 anni di carriera dell’architetto paesaggista Paolo Pejrone in dialogo con opere d’arte, oggetti, fotografie, acquerelli, progetti, memorabilia, video e installazioni provenienti, per la maggior parte, da collezioni private e distribuite nelle sale storiche del settecentesco Castello e nei sei ettari di “Parco all’inglese” che lo circondano. In questo suggestivo e ben articolato scenario natural-artistico si terranno le sei “Conversazioni”, programmate dal prossimo sabato 26 febbraio fino al 2 giugnosempre il sabato pomeriggio alle ore 15. Tutti gli incontri sono gratuiti, compresi nel biglietto di ingresso alla mostra ed aperti a visitatori, appassionati d’arte ed insegnanti (gli incontri sono infatti inseriti nel calendario del corso docenti del “Progetto Ulisse”, accreditato dal “MIUR” a livello regionale). Ad ogni appuntamento, alle 16,30, segue una visita guidata con i curatori della mostra  e per renderne il più possibile accessibile i contenuti è prevista una registrazione audio e la successiva pubblicazione sul canale “Spotify” del Castello di Miradolo. Ad aprire il ciclo di appuntamenti, sabato 26 febbraio, saranno Francesco Poli (docente di “Storia dell’arte contemporanea” all “Accademia di Brera” a Milano e “Chargé de cours” all’“Université Paris 8”) ed Oscar Chiantore (docente di “Conservazione e Restauro dei Beni Culturali” all’Università di Torino). I due dialogheranno con il pubblico su: “Materiali naturali e materiali artificiali. Problemi di conservazione”. A seguirli, nei sabati successivi (programma dettagliato su www.fondazionecosso.com), il pittore Giovanni FrangiEnrico Carlo Bonanate (direttore del “PAV-Parco Arte Vivente”, Centro Sperimentale di Arte Contemporanea di Torino, ideato da Piero Gilardi), il giornalista Giulio Caresio, la “signora della piccola editoria” Rosellina Archinto e lo storico Daniele Jalla. Parole che s’accompagneranno alle immagini davvero importanti raccolte nella “veste invernale” della mostra e che serviranno a costruire un curioso dialogo immaginario con l’“abbecedario” di Pejrone “intessendo riferimenti e suggestioni e suggerendo letture e possibili interpretazioni del percorso di visita per costruire un cammino, oltre il giardino”. Dal “Concetto spaziale” di Lucio Fontana,  al “Cardo e pesche” di Piero Gilardi, l’iter espositivo propone la messa in scena di opere di Giovanni Frangi (con quella delizia di “Urpflanze” del 2020) in cui l’artista milanese affronta il tema delle “ninfee” – magnifica ossessione di Monet – per proseguire con l’installazione “Venti Frammenti” di Giorgio Griffa, con il poster di Robert Rauschenberg dedicato alle celebrazioni della “Prima Giornata Mondiale della Terra” “Earth Day 22 April” (Anni ’70) e con la “Foglia”(Anni ’80) di Arrigo Lora Totino, fra i maggiori interpreti del movimento della “Poesia Concreta”. A ruota, i suggestivi “Erbari” di Mario Merz e Giuseppe Penone, indiscussi protagonisti dell’Arte Povera, i “116 Particolari visibili e misurabili di infinito” di Giovanni Anselmo, il “Senza titolo” (Anni ’70 – Oriente racchiuso in un fiore proveniente dalla Cina) del re della Pop Art Andy Warhol e la scultura sospesa “Verticale” creata appositamente per il Castello da Paola Anziché. Autentici grandiosi messaggi di arte contemporanea. Mostra nella mostra. In un contesto naturale e di storica ambientazione da far perdere il fiato. A completare l’esposizione, un’installazione sonora a cura del progetto artistico “Avant-dernière pensée”, con musiche di Rossini, Beethoven e una riscrittura di “Apartment House 1776” di John Cage.

Per infoCastello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (Torino): tel. 0121/502761 o www.fondazionecosso.com

Gianni Milani

Nelle foto:

–         Paolo Pejrone

–         Giorgio Griffa: “Venti Frammenti”, acrilico, 1980

–         Giovanni Frangi: “Urpflanze”, olio su velluto, 2020

Per difendere un amico viene accoltellato al pancreas

Ha cercato di aiutare un amico ed è stato accoltellato. Il giovane 23enne di Chivasso è rimasto ferito al pancreas nel corso di una rissa a Torino. Si trovava in compagnia di amici quando sono stati avvicinati da alcune  persone. È nata una lite violenta. Il ragazzo ora è ricoverato ed è stato operato all’ospedale Mauriziano. Non è in pericolo di vita.

Vigili del Fuoco, Ruffino (CI) Estendere finestra mobile a volontari

“I vigili del fuoco volontari hanno compiti identici al personale di ruolo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, pur non configurandosi come rapporto di impiego ma esclusivamente di servizio. Tuttavia, non viene estesa a loro la cosiddetta ‘finestra mobile, istituto previdenziale applicato invece alla componente permanente, penalizzando l’aspetto organizzativo dei distaccamenti, che si privano anticipatamente di risorse ricche di esperienza e maggiormente utili per il dispositivo di emergenza”. Lo afferma la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino, nel corso di un question time con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nell’aula di Montecitorio, nel quale chiedeva al governo di estendere per il personale volontario del Corpo dei vigili del fuoco la misura della finestra mobile, una caratteristica previdenziale prevista per il personale di ruolo che sposta il pagamento della rata pensionistica di dodici mesi rispetto al limite anagrafico di collocamento a riposo.
“I distaccamenti dei vigili del fuoco sono in sofferenza- aggiunge-a causa delle lungaggini burocratiche per effettuare le visite mediche che permetterebbero nuovi e vitali ingressi, credo sarebbe assolutamente importante riprendere in considerazione quanto chiedo oggi con questo question time, tenendo conto delle attività dei nostri vigili per la sicurezza dei territori e per la grande capacità che hanno nell’essere vicino ai cittadini”.
Per Ruffino “si tratta di un tema, quello della sicurezza, che è particolarmente importante. In autunno in quest’aula avevamo parlato degli incendi che hanno devastato il sud oggi il nord vive la stessa complessità e sono proprio gli interventi dei vigili del fuoco che salvano case, territorio e persone”.