ilTorinese

Incidente in autostrada, 4 auto coinvolte: un morto e una donna ferita

Nel  pomeriggio a Pavone Canavese, all’uscita dell’autostrada sulla ex statale 56 un uomo, medico dell’ ASL,  è morto, rimasto incastrato nell’abitacolo della sua  Citroen C3. Nell’incidente è stata coinvolta anche una Ford Kuga, guidata da  una donna, rimasta ferita e trasportata in ospedale a Ivrea. Sono state inoltre coinvolte anche una Punto e una Panda, illesi i conducenti. Sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia stradale.

Giachino: Pnrr ultimo treno per economia e lavoro

Intervenendo al Convegno in corso a Assolombarda sulla Logistica Italiana, la manifattura e il PNRR, il Presidente di SAIMARE spa , Mino GIACHINO ha sostenuto che il PNRR è l’ultimo treno per la economia e il lavoro italiano.
“Lo debbono assolutamente prendere per colmare il grave distacco accumulato negli ultimi vent’anni dalla economia e dalla Società italiana. 
L’Europa ha capito che la politica della austerity adottata nel 2011 ha frenato lo sviluppo e ha creato forti diseguaglianze sociali ha deciso di aiutare molto di più il nostro Paese che negli ultimi vent’anni ha perso oltre 20 punti di PIL procapite rispetto alla media europea con un’alta disoccupazione , giovanile in particolare.
I fondi del PNRRsono l’ultimo treno che dobbiamo assolutamente prendere realizzando le infrastrutture strategiche , dalla Nuova Diga di Genova alla TAV e contemporaneamente fare le riforme della logistica e degli interporti dopo gli ultimi dieci anni inconcludenti .
Il  Governo valuti di utilizzare il Metodo Genova per non sforare i tempi previsti. Il Ministero dei Trasporti insieme al MISE lavori a un PATTO LOGISTICA E INDUSTRIA che incentivi la vendita dei trasporti franco destino,  cosa che offrirebbe alla logistica italiana un mercato potenziale di 170 miliardi di euro. Il MIT sblocchi realmente lo Sportello dei controlli nei porti, ora sbloccato solo sulla carta.
 Infine Presidenza del Consiglio e MIT mettano tra le priorità , interventi per l’autotrasporto che non si deve assolutamente fermare se non si vuole strozzare la ripresa in atto. I trasportatori non sono figli di un Dio minore e ,come vediamo anche dai TIR che portano aiuti umanitari in Ucraina , sono essenziali come sono stati essenziali durante il COVID”.
Mino Giachino

Torino: settantaseienne derubata per strada Il rapinatore viene arrestato dalla Polizia

L’ha avvicinata all’ora di pranzo, in via Onorato Vigliani mentre rincasava e dopo essere sceso dall’auto, le ha spruzzato sul volto dello spray al peperoncino e le ha ordinato di dargli la borsa, altrimenti la avrebbe uccisa.

 

La signora, 76 anni, nel tentativo di trattenere a sé la borsa, perde l’equilibrio rovinando a terra. Il suo aggressore ne approfitta per prenderle la borsetta e risale in auto, dandosi alla fuga. Un passante che ha assistito alla scena presta le prime cure alla signora e contatta il 112 NUE fornendo la direzione di fuga del rapinatore.

Gli agenti della Squadra Volante iniziano le ricerche e intercettano il fuggitivo in Corso Tazzoli dove l’auto viene fermata. La perquisizione permette il rinvenimento dello spray al peperoncino, di un coltello a serramanico e della refurtiva appena sottratta all’anziana donna. Per l’uomo, un cittadino italiano di 32 anni con precedenti di polizia, scatta l’arresto per rapina aggravata e la denuncia per il porto del coltello.

Gli agenti riconsegneranno poi a casa alla signora la borsa rinvenuta con all’interno alcuni effetti personali ai quali era emotivamente legata.

Il bollettino Covid di mercoledì 9 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.899 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 7,1% di 26.924 tamponi eseguiti, di cui 22.587 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 998.178, così suddivisi su base provinciale: 82.996 Alessandria, 45.773 Asti, 38.609 Biella, 132.785 Cuneo, 75.465 Novara, 530.780 Torino, 35.506 Vercelli, 35.894 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.920 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.450 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 31 (-6 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 654 (-36 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 41.547

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.894.147 (+26.924 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.109

Sono 9, 2 di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.109 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.760 Alessandria, 783 Asti, 500 Biella, 1.596 Cuneo, 1.052 Novara, 6.253 Torino, 606 Vercelli, 424 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

942.837 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 942.837 (+1.765 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 78.098 Alessandria, 43.688 Asti, 36.924 Biella, 126.727 Cuneo, 72.585 Novara, 504.894 Torino, 33.418 Vercelli, 33.802 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.785 extraregione e 8.916 in fase di definizione.

Addio alla giornalista Simonetta Conti

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni 

E’ mancata Simonetta Conti, giornalista del quotidiano “La Stampa”, di un giornale che oggi non c’è più e che l’attuale direttore ha definitivamente sotterrato, perdendo un gran numero di lettori.

La perdita di smalto del “suo”  giornale era un grande cruccio di Simonetta che aveva rappresentato i momenti migliori del quotidiano diffuso e apprezzato da centinaia di migliaia di lettori in tutta Italia. Simonetta sapeva valutare le notizie, rifiutando quelle infondate, faziose, legate agli interessi di certe conventicole torinesi da cui è sempre rimasta lontana. Abbiamo condiviso tante idee ed abbiamo anche praticato una certa idea di giornalismo che oggi non esiste più. Con Lei finisce la storia di un certo giornalismo che non è mai voluto confondere con quello dei sindacalisti di Corso Stati Uniti. Oggi 9 marzo il Comitato Direttivo del Centro Pannunzio renderà omaggio a Simonetta Conti che fu vice presidente del Centro durante la presidenza di Mario Soldati. Apparteneva ai tempi eroici del Centro “Pannunzio “. Lei giornalista de “La stampa “ si oppose al potente collaboratore Luigi Firpo che era stato sfiduciato da presidente del Centro Pannunzio. Essere la figlia di Ferruccio Borio, mitico capo cronista del giornale, la danneggiò professionalmente, anche quando Ferruccio andò a dirigere altri giornali in concorrenza con il quotidiano torinese. Io ricordo le lunghe chiacchierate con Lei e Carlo Casalegno, vittima delle Br.  Ricordo i veglioni di capodanno nella sua accogliente casa di Lungo Po e nella villa collinare del Padre che fu mio grande amico. Ricordo le cene nel prediletto ristorante di corso Dante “ Il gufo bianco “ dove abbiamo trascorso insieme tanti Capodanni. E ricordo la coppia affiatata di Simonetta e Piercarlo così simpatica ed affettuosa in ogni occasione. Simonetta mi mise in guardia da alcuni miei finti amici, dimostrando una lealtà che non potrò mai dimenticare. Fu tra i pochissimi invitati al mio matrimonio nel 1985 e mi fu sempre vicino nei momenti importanti della mia vita . Simonetta deve la sua notorietà ad una rubrica molto popolare su “La Stampa”ma va ricordata soprattutto per il rigore professionale come caposervizio e poi viceredattore capo della Cronaca. I giornalistini di oggi, come li definiva Giovanni Giovannini, sono davvero nulla rispetto ad una donna giornalista che sapeva verificare le notizie con lo scrupolo insegnatole dal Padre. Visse negli ultimi anni momenti molto difficili in seguito ad una rapina violenta da parte di un gruppo di giovani balordi che non furono mai individuati. L’effetto di quella aggressione brutale fu via via sempre più invalidante e non le consenti’ di riprendere una vita normale. Una donna piena di vita che si spense lentamente in seguito ad un episodio di quella che con eufemismo sociologico buonista viene definita microcriminalità.  Simonetta resterà nella nostra memoria e nei nostri cuori. Fu una vera “pannunziana“ soprattutto per la sua concezione di giornalismo mai scandalistico, sempre alla ricerca della verità. Era apprezzata da molti per questo suo sapersi distinguere dalle colleghe che vivevano più al servizio di un partito politico che del giornalismo .
Abbiamo condiviso un’amicizia non politica con Piero Fassino che ambedue consideravamo un grande Sindaco. Credo che anche Piero sia rattristato per la sua  dolorosa scomparsa.

Corso di cucina “Torte da Forno senza zucchero (o quasi…)” alla Rocca di Arignano

Il prossimo corso di cucina alla Rocca di Arignano è sabato 12 marzo dalle 10 alle 13:30. Ecco i motivi per cui iscriversi subito:

  • per golosità
  • per scoprire come fare una buona torta con la metà delle calorie, morbida e umida come se fosse piena di burro (ma non ne ha nemmeno 1g)
  • per sfatare la credenza per cui una cosa che non fa male alla salute sia triste da mangiare.

Ricette:
Il corso prevede ricette con alternative a zucchero, latte e burro:

  • Plumcake all’arancia con crema al limone
  • Torta morbida pere e cioccolato

La Cuoca Insolita racconterà come ha trovato la felicità quanda cucina e mangia (pur avendo il diabete di Tipo 1). Parteciperà la dott.ssa Viviana Contu dell’ospedale Gradenigo di Torino, esperta in Nutrizione. Con lei vedremo quanto sono importanti le abitudini a tavola per stare bene. Buone abitudini come stile di vita, senza diete frustranti.

Come iscriversi

Se hai deciso che questo è il corso che fa per te e…

  • se vuoi iscriverti, scegli il tasto info e iscrizioni.
  • se hai ricevuto una gift card o ne hai regalata una, scegli il tasto riscatta la tua gift card
Info e iscrizioni
Riscatta la tua gift card

Come è organizzato il corso

  • Alla Scuola di Cucina si imparano a realizzare le ricette passo-passo in un clima rilassato e si assaggia ciò che è stato preparato.
  • non è necessario portare nulla: verranno forniti i grembiuli, le ricette stampate e tutto ciò che serve per cucinare insieme.
  • In questo periodo di emergenza Covid il lavoro verrà organizzato in modo che siano rispettate tutte le disposizioni di igiene personale e distanziamento. Per partecipare ai corsi di cucina, per i maggiori di 12 anni di età, è necessario esibire all’accesso il Super Green Pass.
  • Se questa volta non puoi partecipare, puoi consultare il calendario dei prossimi corsi di cucina:
Calendario dei prossimi corsi di cucina

Droga dello stupro e violenze: arresti a Torino in un giro di prostituzione maschile

Il giro di prostituzione maschile si basava sulla sostanze stupefacenti in cambio di rapporti sessuali, I carabinieri hanno eseguito otto misure cautelari nelle province di Torino e di Lecce.

I reati contestati sono violenza sessuale aggravata, rapina in concorso e spaccio di sostanze stupefacenti. L’inchiesta è stata condotta da marzo a luglio 2021 e sono emerse due violenze sessuali con l’utilizzo di GHB, la  “droga dello stupro”, oltre a una rapina in abitazione.

Buon compleanno Inter!

114 anni di storia, sofferenza e tante vittorie

8 marzo 1908,nasce l’Inter,grande e leggendaria squadra tra le più importanti e conosciute nel mondo come blasone,numero di tifosi e titoli vinti.
L’unica squadra italiana che non è mai retrocessa in serie B.
Una bacheca trofei ricchissima:
19 scudetti, 7 Coppe Italia e 6 Supercoppe Italiane; a questi vanno sommati i trofei internazionali, tra cui:

3 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa del Mondo per Club e 3 Coppe Uefa.

In base alla somma di tutti i trofei, sia quelli italiani che internazionali, è la terza squadra italiana per più trofei vinti.

L’Inter occupa il sesto posto tra i migliori club europei del XX secolo. Grazie ai 5 scudetti consecutivi vinti, dalla stagione 2005-06 fino alla stagione 2009-10, può vantare uno speciale record. Inoltre può vantare anche un record che solo poche squadre al mondo sono riuscite a eguagliare, la vittoria di campionato, Coppa italia e Champions League in una sola stagione.

Tanti auguri mitica Grande Inter

Enzo Grassano

 

Malato, invalido e disoccupato: ma niente colonscopia fino a ottobre 2023

LETTERA AL GIORNALE 


Caro direttore,

abito a Torino e sono malato oncologico invalido al 100%, disoccupato con necessita’ di colonscopia in narcosi prima. Ebbene, mi sono rivolto alla sanità pubblica e mi hanno proposto come prima data disponibile il 23 Ottobre 2023. Il malato in quella data potrebbe essere già al cimitero. Privatamente, pagando, l’ accesso è immediato.

Lettera firmata

Il mondo poetico di Francesco Tabusso, tra fantasia e verità

Nelle sale della Galleria Biasutti & Biasutti, sino al 19 marzo

Con l’esposizione di una quindicina di opere, la galleria Biasutti & Biasutti (via Bonafous 7/L) rende omaggio, a dieci anni dalla scomparsa, all’arte di Francesco Tabusso (era nato a Sesto San Giovanni nel giugno 1930, è scomparso a Torino nel gennaio 2012). Un’arte che si avvia all’ombra degli insegnamenti di Felice Casorati, nello studio di via Mazzini e nella casa di Pavarolo, tra il 1949 e il 1954, che vedrà le prime affermazioni in grado di portarlo ai premi e alle partecipazioni (le Quadriennali romane, le Biennali di Venezia), alle mostre-concorso bandite da diverse città italiane per dotare di nuove acquisizioni le proprie Pinacoteche e Gallerie d’Arte Moderne (nel ’60 “Paesaggio” trovò spazio a Firenze, tre anni prima anche il Museo Puškin di Mosca aveva avuto un’opera dell’artista, entrato a far parte ormai definitivamente del mondo torinese). Tra le tante affermazioni, nel ’75 Tabusso è impegnato nella grande pala absidale “Il Cantico delle Creature” nella Chiesa di San Francesco, costruita da Giò Ponti, al Fopponino di Milano, portata a termine con gli otto trittici del 1984, mentre negli stessi anni si sviluppa la ricerca attorno alle figure di Mathias Grünewald prima e poi con i maestri dei secoli antichi, dal Pitocchetto a Georges de la Tour, da Goya a Rembrandt e Caravaggio.

Periodi che hanno ricoperto una carriera lunga  sessant’anni, con 150 personali e quasi 250 collettive, una importante collaborazione con i più importanti scrittori del Novecento, Piero Chiara (“La sostanza delle cose”, con 18 disegni), Dino Buzzati, Eugenio Montale, Diego Valeri (“Dodici mesi”, dodici litografie commentate dal poeta), Nico Orengo, Giorgio Bassani (“Immerso fino all’orlo dalle palpebre inferiori nella melma umida e fermentante del più profondo Piemonte agricolo, dialettale e, se vogliamo, sottosviluppato, nella cronaca minore e comica dei suoi giorni senza storia, il pittore guarda le umili cose che lo circondano come se intendesse estrarre da essa la loro realtà più nascosta, più vera”), Mario Soldati (“Vino al vino”) e Mario Rigoni Stern, forse il più vicino al suo mondo.

Oggi la galleria ci ripropone l’amore per il territorio, le nature morte – un susseguirsi di asparagi, zucche, melograni, funghi -, le tradizioni e i miti, i ricordi di viaggio (“Recuerdo gallego”), gli stormi di uccelli che solcano il cielo, uno dei tanti uomini col vischio visti nelle tante mostre del passato (“Uomo con vischio a Constant”, 2005), i montanari della val di Susa immersi nei panorami che Tabusso conosce bene e frequenta e colora, i paesaggi placidamente punteggiati dal cadere della neve, mentre magari un uomo e una donna con il loro bambino si preparano in semplicità ad una colazione fatta di panini e di frutta, le distese candide e i tetti del villaggio ricoperti di bianco – “E dalla neve estrae i colori, quelli che noi non riusciamo a vedere e che lui invece sa dipingere, regalandoci la meravigliosa sorpresa di poter guardare nei suoi quadri un qualcosa di altrimenti misterioso, inconoscibile. Un’atmosfera sottile delicata, soffice, impalpabile, confusa tra i personaggi-amici che fan calca sulla tela”, scriveva Gianfranco Schialvino nel 2011, presentando la mostra “Mac fiòca” alla “Galleria Gianpiero Biasutti”-, il nuovo “Boscaiolo” che il pittore rappresenta su una vecchia tela di cui salva, in un cielo plumbeo, pieno di nubi scure, la parte superiore, su cui s’accentra la gazza ladra in volo. È il riscoprire felicemente, ancora una volta, la sacra sensibilità di Tabusso, la propria “pietas” verso un mondo antico, fatto di ricordi e di piccole cose, di sensazioni lontane. Di volta in volta, ogni cosa viene guardata come attraverso un sogno, accennata, evanescente, suggerita quasi, in altra occasione il tratto è incisivo, oscuro, scompaiono i colori della natura e dei frutti e delle erbe, per lasciare spazio ad esempio alla grande tela “Uova nel cappello” del 1988, di sapore antico, un orizzonte infuocato su cui s’immerge l’uccello nero, la sedia impagliata in primo piano, il povero che tende il vecchio cappello. È il riscoprire ancora una volta la poesia dell’artista, il suo mondo fiabesco, reso a farsi quotidianità ed emozione chiara e immediata, tangibile.

Capolavori, decisamente: come un capolavoro è “Maria Giulia (o Ragazza) nella serra” del 1985, un bel viso femminile (“ha la stessa vitalità selvatica, la stessa sensualità scontrosa del gatto e del gallo che le tengono compagnia”, in altra tela), i capelli biondi e l’abito ingentilito da mazzi di viole, incorniciato da un susseguirsi di piccole piante, dal differente fogliame, verdi, vive, minuscoli ricami nella tela. Così scriveva Elena Pontiggia al termine della sua introduzione in occasione della mostra “Francesco Tabusso, pittore di Torino”, nelle sale della Promotrice tra il marzo e il maggio 2007: “Così, alla fine, ci appare l’opera di Tabusso: un lungo discorso amoroso. Il suo affollato gineceo ne è insieme l’emblema e la metafora. Tabusso ha composto con i suoi dipinti un canzoniere: un repertorio di canti popolari, intessuto di una fantasia che ha il sapore della verità. E mai come oggi (in cui spesso nell’arte mancano l’una e l’altra) sentiamo di averne bisogno”. Da vedere, fino al 19 marzo.

Elio Rabbione

Nelle immagini, Francesco Tabusso, “Maria Giulia nella serra o Fanciulla nella serra”, 1985, olio su tela, cm 90 x 150; “Uova nel cappello”, 1988, olio su tela, cm 140 x 120; “Castagneto in riva al laghetto”, 1986 – 2001, olio su tela, cm 70 x 100; “Recuerdo gallego”, 1999, olio su tela, cm 40 x 60.