Una coppia di coniugi sessantenni ha tentato il furto al supermercato per un totale di circa 150 euro di prodotti alimentari. Hanno oltrepassato le casse con il carrello pieno di cibo e bottiglie sperando di passare inosservati ma sono stati scoperti dagli addetti alla sicurezza. Il marito, spaventato, lascia quindi la moglie tra vigilantes e carabinieri e fugge. E’ accaduto nei giorni scorsi in un centro commerciale di Leini’. I due sono stati denunciati.
Un marchio per i distretti del commercio
Ogni comunità avrà un proprio marchio identificativo per identificare il proprio territorio oltre a quello regionale che sarà uguale per tutti
L’assessore Poggio: «Una griffe a garanzia della qualità del commercio di vicinato»
I distretti del commercio avranno un marchio: un logo uguale per tutti con la bandiera del Piemonte e uno diverso per ogni territorio. In tutto 77, gli ecosistemi di vicinato sono stati istituiti per la prima volta in Piemonte nel 2021 con l’obiettivo di irrobustire la concorrenza dei piccoli negozi nei confronti delle grandi catene. In una prima fase ne sono stati finanziati 52, in attesa adesso di completare l’operazione con gli ultimi stanziamenti.
«Dopo aver sostenuto economicamente i primi progetti che hanno coinvolto 513 comuni – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Turismo e Commercio, Vittoria Poggio – siamo passati ad una seconda fase, pensando di dare loro anche un simbolo che li identifichi, una griffe a garanzia della qualità del commercio di vicinato, un dispositivo di identità unitario ma al tempo stesso caratterizzante del proprio territorio».
Un ulteriore passo quello del marchio, o meglio del brand identity: un’operazione di marketing ma dal sapore territoriale. Prosegue così il sostegno della Regione al progetto che si dota di uno strumento in più per la crescita degli ambiti di vicinato la cui formula già sperimentata in altre regioni, ha tra i suoi obiettivi anche quello di riqualificare alcune aree urbane obsolete, rimaste indietro nei piani di rigenerazione urbana.
I loghi sono stati realizzati da un’agenzia su mandato di VistPiemonte e della Regione. Quello unico comune a tutti riproduce la bandiera del Piemonte su sfondo blu circondato da un semicerchio, simbolo della circolarità a cui si ispira la filosofia di tutti i distretti con la dicitura «Distretti del Commercio del Piemonte». La seconda parte è dedicata e personalizzata in relazione alle peculiarità di ciascuno ed è stata realizzata concordando grafica e testo con ciascuno dei 77 ambiti urbani e diffusi.
Nati nelle più importanti città d’Europa già negli anni ’90, i Distretti si sono riversati velocemente in numerosi centri cittadini in tutto il mondo. In Italia, la prima a dotarsi di questi ambiti commerciali è stata la Regione Lombardia, con un bando nel 2008.
L’idea è di creare un sistema strutturato e organizzato territorialmente, capace di polarizzare le attività commerciali, insieme ad altri soggetti portatori di interesse quali il Comune, le associazioni imprenditoriali, le imprese e i consumatori. Da qui la collaborazione pubblico-privata è diventato elemento fondante per le strategie unitarie del Distretto.
Sono 5.500 i contratti del personale sanitario in scadenza in Piemonte, in buona parte già quest’anno. L’allarme è delle organizzazioni sindacali che sottolineano come la conseguenza potrebbe essere un aumento delle liste d’attesa.
Cgil Cisl e UIL spiegano che si tratta di 3.304 contratti a tempo determinato con le aziende del servizio sanitario regionale, 2.000 interinali, lavoratori a prestazione e dipendenti delle cooperative. 1.374 gli infermieri dei quali 257 scadranno nel 2022, 483 nel 2023 e 634 nel 2022. Inoltre 816 oss di cui 684 scadranno nell’anno, 1.014 amministrativi tutti entro l’anno, 100 tecnici sanitari tra il 2022 e il 2023.
A Nichelino i carabinieri hanno denunciato un uomo di 60 anni per maltrattamenti nei confronti della madre novantenne. In base alle testimonianze dei vicini la donna veniva spesso insultata e minacciata, forse per motivi legati al denaro. L’uomo, che aveva già precedenti, è stato denunciato secondo la normativa del codice rosso.
Caro Direttore,
si è svolta ieri pomeriggio, davanti ai cancelli sbarrati del cortile dello Stadio Filadelfia, la conferenza stampa del Direttivo del Comitato Difesa del Toro.
Data scelta non a caso, ma per ricordare la data di nascita di un grande allenatore del Toro, Gustavo Giagnoni, che, fra i tanti ricordi che ci ha lasciato, disse “io respiravo bene, pulito, solo al Fila” e che viene anche ricordato per aver dato un cazzotto, durante un derby, ad un irriverente calciatore juventino.
Ci siamo voluti ispirare a Lui, per dare a nostra volta un simbolico cazzotto, a nome dei tifosi granata, a chi manca loro del dovuto rispetto.
Il Comitato, nato lo scorso 3 Dicembre, al quale hanno ad oggi aderito 50 Toro Club, Gruppi, Associazioni e quasi 800 tifosi granata, ha quindi comunicato di aver formalmente notificato una DIFFIDA AD ADEMPIERE alla Fondazione Stadio Filadelfia, al Comune di Torino ed alla Regione Piemonte.
Diffida che chiede alla Fondazione Filadelfia di attivarsi immediatamente al fine di restituire alla fruizione dei tifosi lo storico cortile dello stadio, come peraltro chiaramente previsto dallo Statuto della Fondazione stessa, atto sottoscritto da tutti i soci fondatori, incluso Comune di Torino, Regione Piemonte e Torino FC., all’articolo 3 bis :
” – il cortile dovrà essere concepito in maniera da consentire le stesse funzioni che ha storicamente ricoperto, e restare accessibile al pubblico anche in caso di chiusura delle strutture sportive e delle tribune del campo principale”.
Il Comitato Difesa Toro
Omaggio a Jules Verne
Amiens inaugura il percorso letterario dedicato al grande narratore
Giovedì 24 marzo, nel 117° anniversario della morte, la città francese di Amiens inaugurerà un percorso letterario, turistico e culturale dedicato a Jules Verne. L’itinerario porterà il nome di Aronnax, professore del Museo di Storia Naturale di Parigi e personaggio narratore di Ventimila leghe sotto i mari , e si svilupperà in sedici tappe per poco più di due chilometri e mezzo dove dei totem interattivi consentiranno di ricreare il mondo fantastico di Verne nella ccittà dove scelse di vivere e dove è sepolto. I codici Qr installati sulle scrivanie multilingue (tradotti in 7 lingue, tra cui l’italiano) permetteranno ai visitatori di accedere a video, estratti di romanzi letti dall’attore Jean-Michel Noirey e quiz per i più piccoli. E su pareti d’acqua alte 4 metri, sarà proiettato un video mapping con le incisioni originali di cinque grandi romanzi di Verne.
Un più che necessario omaggio ad un autore che ha fatto sognare intere generazioni a occhi aperti, viaggiando con la fantasia in fondo al mare, a bordo del Nautilus, in giro per il mondo per ottanta giorni o nel cosmo con un razzo verso la luna. Jules Verne è stato un grande della letteratura e sostare davanti alla sua tomba nel cimitero di Amiens provoca una profonda emozione. Tra i cinque autori più tradotti al mondo, lo scrittore che di fatto inventò la letteratura di fantascienza con i suoi romanzi era nato l’ 8 febbraio 1828 a Nantes, città portuale francese, e morì di diabete all’età di 77 anni il 24 marzo 1905 ad Amiens, in quello che un tempo era il capoluogo della Piccardia ed oggi del dipartimento della Somme. Il cimitero in cui riposano le sue spoglie mortali è quello della Madeleine, a nord-ovest della città, all’estremità occidentale de quartiere di Saint-Maurice. Nel parco alberato di diciotto ettari colpisce la scultura realizzata da Albert Roze, intitolata Vers l’Immortalité et l’Eternelle Jeunesse (Verso l’Immortalità e l’Eterna Giovinezza) collocata due anni dopo la morte dello scrittore sulla sua lapide. La statua, utilizzando la reale maschera di morte di Verne, ne rappresenta la figura che rompe la propria lapide emergendo dalla tomba con il braccio teso verso il cielo, simboleggiandone la resurrezione. Abbandonata prestissimo la carriera giuridica, dopo aver portato a termine gli studi di giurisprudenza, Verne frequentò a Parigi gli ambienti letterari, scrivendo testi per il teatro e svolgendo attività impiegatizie. Dal 1863, compiuti trentacinque anni, iniziò la carriera di scrittore che continuò fino alla morte e oltre, con la pubblicazione postuma di molti suoi lavori: sessantadue romanzi e diciassette racconti. Il suo successo si dovette in gran parte all’editore Pierre-Jules Hetzel (nato a Chartres nel 1814 e morto a Montecarlo nel 1886, sepolto nel cimitero parigino di Montparnasse) il quale, dopo aver pubblicato proprio nel 1863 il primo volume di racconti Cinque settimane in pallone, propose a Verne un contratto ventennale con l’impegno di pubblicarne tre all’anno, consentendo all’autore di abbandonare l’impiego di agente di cambio e dedicarsi completamente alle sue opere. Nel 1870, per meriti letterari, gli viene conferita la Lègion d’Honneur e viene nominato per due volte ente dell’Académie des Sciences, des Lettres et des Arts. Collaborò inoltre con la Societé de Géographie, alla redazione della Géographie Illustrée de la France. Il suo primo romanzo fu il Viaggio al centro della Terra (1864), dove accompagnò i protagonisti, attraverso il cratere di un vulcano spento, fino alle viscere del pianeta. L’anno successivo, con Dalla Terra alla Luna, immaginò la conquista dello spazio con dei primi astronauti in orbita attorno al pallido astro lunare a bordo di un proiettile sparato da un enorme cannone. Una storia che trovò seguito cinque anni più tardi ( nel 1870) con la pubblicazione del romanzo Intorno alla Luna dove si scoprirà che l’equipaggio, dopo aver osservato il nostro pianeta dal cosmo, rientrerà nell’orbita terrestre grazie ai razzi di bordo terminando la sua corsa tra le onde dell’Oceano Pacifico, esattamente come accadde cent’anni dopo, nel luglio del 1969, con la missione spaziale statunitense dell’ Apollo 11 che portò i primi uomini sulla Luna, gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Qualche tempo prima Verne aveva pubblicato l’avventura marinara I figli del capitano Grant mentre è datato 1870 quello che molti considerano il suo capolavoro, collocandolo tra i capisaldi della letteratura d’avventura: Ventimila leghe sotto i mari.
Un viaggio incredibile nel profondo degli abissi oceanici a bordo del Nautilus, il sottomarino costruito e comandato dal capitano Nemo. La lunga serie dei suoi libri conta decine di titoli ma è utile ricordare anche la sfida de Il giro del mondo in ottanta giorni ( datato 1873), con Phileas Fogg e il fedele domestico Passepartout che tra continui colpi di scena si trovano per scommessa impegnati a compiere il giro del globo avvalendosi di ogni possibile mezzo di trasporto, tra mille problemi, ostacoli e disavventure. Spulciando tra cronache e ricordi è interessante e curioso che, quando scrisse Parigi nel XX secolo ( era il 1863, ai tempi degli esordi) il testo venne rifiutato da Hetzel e passarono ben 131 anni prima di vederlo pubblicato, nel 1994. Un pronipote dello scrittore aveva fatto aprire una vecchia cassaforte della quale si erano perse le chiavi scoprendovi all’interno il manoscritto dell’opera che l’editore Hachette pubblicò, a dire il vero, con scarsa convinzione. In pochi giorni ne vennero vendute duecento mila copie, costringendo la prima casa editrice di Francia a ricredersi, prendendo atto dell’immutato fascino dei romanzi di Jules Verne. Nel centro di Amiens, al numero due di Rue Charles Dubois c’è la casa in cui Jules Verne visse per diciotto anni e che oggi, trasformata in museo, accoglie i visitatori svelando davanti ai loro occhi il fantastico mondo dello scrittore. Attraverso numerosi oggetti e documenti, la casa-museo racconta la vita e le opere dello scrittore. Costruita in mattoni rossi dal notaio Jean-Baptiste Gustave Riquier nel 1854 e conosciuta come la “casa della Torre”, fu la dimora di Jules Verne dal 1882 al 1900. Restaurata nel 2006 fa oggi parte del circuito delle case degli scrittori francesi aperte al pubblico. Dal piano terra alla soffitta, su quattro piani, attraverso arredi, libri e oggetti che hanno rappresentato alcune delle sue fonti d’ispirazione , si respira l’atmosfera del tempo. Di grande interesse le carte geografiche, le mappe dei viaggi, alcuni dei giocattoli e dei modellini realizzati dallo stesso Verne. Un’occasione straordinaria per fare un viaggio nel tempo, rinverdire ricordi delle letture giovanili e delle emozioni evocate dalle sue opere che facevano sognare avventure e sconfinamenti nel futuro. Forse risiede proprio in questa capacità di emozionare l’intramontabile fascino dei racconti e delle storie che il padre della fantascienza moderna ha saputo narrare a intere generazioni.
Marco Travaglini
DAL PIEMONTE
Si celebrano oggi giovedì 24 marzo alle 16 a Solaro, nel milanese, i funerali di Lanfranco Giovannacci, 85 anni, figura di spicco della cultura di Casale Monferrato. Il padre Romeo, più volte citato nei libri del casalese Giampaolo Pansa, fu capostipite di una dinastia di librai. Lanfranco per decenni con la moglie Pinuccia gestì la nota cartolibreria sotto i portici lunghi, in via Roma, a Casale, al civico 21. Fornì i testi scolastici a numerose generazioni di studenti monferrini.
Come mangiavano i monaci? “La Badessa” si racconta
IL RISTORANTE STORICO DI TORINO SI SCOPRE NEL SUO RACCONTO GASTRONOMICO E ARTISTICO
Si dice che Torino sia magica: in effetti è così. Ripercorrendo le vie della città e attraversando le sue piazze, ci si imbatte sempre in scoperte ” monumentali”. Piazza Carlo Emanuele II, che i torinesi identificano meglio come “Piazza Carlina” , è sede – ad esempio – di Palazzo Boardi di Carpeneto, sconosciuto ai più ma denso di valore storico: costruito alla fine del ‘700 su progetto di Amedeo di Castellamonte, è una costruzione in stile barocco che presenta, sulla facciata, finestre a tutta altezza al piano nobile con timpani curvi e conchiglie decorative.
Proprio sul lato opposto del famoso Nh hotel ” Carlina” , sorge un ristorante che pare quasi stonare con la serie dei locali presenti in piazza, rivolti principalmente ad una clientela giovane : la ” Badessa” , situato proprio all’interno di Palazzo Boardi e che, soprattutto per questo motivo, è considerato un testimone d’eccellenza per il racconto della storia di Torino.
Nel locale si respira fin da subito un’atmosfera quasi irreale, catapultati nella storia dei monaci attraverso i dipinti selezionati dalla titolare – la signora Rossella, già titolare di altrettanti locali che hanno caratterizzato le uscite a tavole dei molti torinesi negli anni 90 – grande appassionata e insegnante di cucina prettamente monastica, ha ispirato il ristorante ad una nobile badessa ( personaggio realmente esistito nel secolo scorso col nome di Maria Caterina Operti di Cervasca) divenuta famosa nell’ ‘ 800 per la sua bravura in cucina.



Note d’autore al Folk Club
VENERDÌ 25 MARZO ORE 21.30
Ingresso Intero 25 € | Ridotto Under 30 13 € | Live Streaming 5 €
Roberto Taufic (BRA), Fausto Beccalossi, Carlos “El Tero” Buschini (ARG)
TRES MUNDOS
Un fantastico trio che miscela e interpreta idee, culture, sonorità e ritmi propri dei luoghi di origine: Italia, Brasile e Argentina. Un sound eminentemente acustico dove l’accordeon, la chitarra e il basso acustico restituiscono con la forza e personalità dei singoli interpreti le vibrazioni della cultura popolare con il piglio più elegante del jazz, l’incontro di tre meravigliosi artisti che si misurano con profondità e semplicità, con la voglia di rimettere al centro della musica il suo essere plurale, la sua naturale propensione a farci ‘sentire insieme’.
Qui il comunicato stampa completo.
Ingresso Intero 20 € Live Streaming 6 €
Alicia Marquez & Ramon Martinez, Mercedes Cortez, Jordi Flores
TABLAO D’AUTORE
Torna il miglior Flamenco!
Tablao d’Autore: la più attesa, la più prestigiosa, la più autentica rassegna di Flamenco, con grandissimi artisti che -eccezionalmente- si potranno ammirare nella più intima e raccolta delle situazioni: è possibile solo al FolkClub!
Qui il comunicato stampa completo.
Informazioni e prenotazioni
www.folkclub.it – +39 011 19215162 – folkclub@folkclub.it