ilTorinese

Vaccini, l’ospedale temporaneo del Valentino va in stand by

Le tende con tutti i relativi impianti tecnici connessi verranno smontate pronte per essere riallestite in meno di due settimane in caso di necessità

A 17 mesi dalla sua apertura nelle prime fasi della pandemia e dopo oltre 135 mila vaccini somministrati, l’Ospedale temporaneo del Valentino va in stand by, al fine di consentire al Comune e alla Prefettura di Torino, come richiesto, di avere a disposizione gli spazi del V Padiglione in vista delle operazioni connesse allo svolgimento dei referendum del 12 giugno.

Le tende e tutti i relativi impianti tecnici connessi saranno smontate e riaffidate alla Maxiemergenza 118 del Piemonte e alla Croce Rossa Italiana che le avevano messe a disposizione, pronte per essere riallestite in meno di due settimane nel caso fosse necessario.
Il materiale e i dispositivi medico-sanitari torneranno invece nella disponibilità dell’Asl Città di Torino che ha gestito lo spazio in collaborazione con la Città della Salute di Torino.
Tutte le operazioni avverranno sotto il coordinamento della Protezione civile regionale in collaborazione con l’Asl Città di Torino.

Stecco (Lega): “Il Piemonte aderisce al manifesto Anci sulla Sanità bene comune”

Approvata dal Consiglio regionale la proposta di adesione al manifesto Anci “La Salute nelle città: bene comune” affinché il concetto di salute non si riferisca soltanto alla sopravvivenza fisica o all’assenza di malattie, ma guardi agli aspetti psicologici, alle condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, oltre che alla vita lavorativa, economica sociale e culturale.

“Ho raccolto differenti stimoli provenienti dall’assemblea – commenta il primo firmatario dell’ordine del giorno, il leghista Alessandro Stecco – che portano verso il paradigma della salute non più come un ‘bene individuale’ ma ‘bene comune’, richiamando tutti i cittadini all’etica e all’osservanza delle regole di convivenza civile, a comportamenti virtuosi basati sul rispetto reciproco. Il manifesto si articola in 10 punti chiave e delinea azioni prioritarie per il raggiungimento di questo obiettivo promuovendo, a partire dall’esperienza internazionale, partenariati pubblico-privato per l’attuazione di progetti di studio sull’impatto dei determinanti di salute nei contesti urbani”.

“È noto – ha concluso Stecco – che l’obesità e il diabete rappresentino due dei principali problemi di salute pubblica nel mondo e due sfide reali per il Sistema Sanitario Nazionale e per i Sistemi Sanitari Regionali. Per questa ragione abbiamo inserito la proposta nel collegato al bilancio regionale raccomandando alla giunta di farsi promotrice presso l’Ires di un’indagine accurata delle conseguenze sulla salute come bene comune, con particolare attenzione ai fattori di rischio, alla prevalenza nella popolazione e i costi sociali e sanitari legali legati appunto a diabete e all’obesità”.

Assemblea Regionale di DemoS Piemonte

Sabato 30 aprile alle ore 9,30 al via la prima assemblea congressuale di DemoS – Democrazia Solidale Piemonte a Torino, presso il Teatro degli Artigianelli, in Corso Palestro 14.

    Dopo i primi due anni dalla sua nascita, DemoS incontra i suoi iscritti e simpatizzanti in Piemonte così come nelle altre regioni italiane in vista del congresso nazionale di maggio, per una riflessione su politica e futuro della democrazia in una prospettiva solidale, plurale e femminile.

    L’incontro, aperto in mattinata a tutte le realtà politiche e civiche di centro sinistra, alle associazioni e a chiunque desideri partecipare, sarà anche l’occasione per fare il punto sull’attuale situazione politica regionale alla vigilia dell’appuntamento elettorale di giugno che vedrà il rinnovo di diverse importanti amministrazioni locali.

    Oltre al sindaco di Torino Stefano Lo Russo, hanno confermato la presenza sindaci piemontesi, consiglieri regionali, assessori e consiglieri di Torino e di altri comuni piemontesi, rappresentanti di realtà civiche e associative, esponenti di parti sociali.

    I lavori proseguiranno nel pomeriggio con la votazione del documento politico e programmatico e con l’elezione della segretaria regionale e delle segreterie territoriali oltre che della struttura organizzativa regionale.

    Sarà presente il Presidente di DemoS, Mario Giro, già Viceministro agli Esteri. 

                 I coordinatori regionali per il Piemonte
DemoS – Democrazia Solidale

                       Elena Apollonio

                       Piergiacomo Baroni

Al Palavillage una giornata benefica pro-Ucraina

Al Palavillage di Grugliasco una giornata di sport, divertimento e laboratori per tutta la famiglia.

Evento benefico. 

Sabato 30 aprile 2022 | dalle 10 alle 23

Viale Lucio Battisti 10, Grugliasco (TO)

Palavillage di Grugliasco organizza, sabato 30 aprile dalle 10 alle 23, Pala4Ucraina. Una giornata di sport, divertimento e laboratori a misura di famiglia che diventa occasione per fare tutti insieme un gesto di solidarietà.

La giornata infatti è organizzata con lo scopo di devolvere il ricavato in favore dei progetti sostenuti dal Comune di Grugliasco a sostegno dell’Ucraina.

Tantissime le attività proposte. Dai tornei di padel e beach volley per adulti alle lezioni per i bambini; dai training group nell’area fitness ai nuovissimi laboratori di Bricks4kidz® per bambini e genitori per imparare le materie scientifiche giocando con i Lego. E ancora, premiazioni dei tornei, aperitivi, musica, intrattenimento e animazione per tutta la famiglia.

 

Con l’occasione verrà anche consegnata al Comune la prima parte della somma raccolta dall’iniziativa PALAVILLAGE FOR UCRAINA, avviata nel mese di aprile. Evento in collaborazione con il Comune di Grugliasco e i Partner e Sponsor del Palavillage.

 

Per tutti i partecipanti, compresa nell’iscrizione, la T-shirt PALA4UCRAINA “Limited Edition”.

Per informazioni e prenotazioni: 011/194.75.700. segreteria@palavillage.com

Conclusione Ramadan La Città incontra la comunità islamica

La Città incontra la comunità islamica. In occasione della Laylat al-Qadr (la Notte del destino), una delle ricorrenze più importanti che concludono il mese di digiuno del Ramadan, l’Amministrazione comunale di Torino ha voluto organizzare un momento di confronto con i 20 Centri di fede e cultura islamica presenti sul territorio, in una delle sedi più iconiche del capoluogo piemontese: la Mole Antonelliana.

Dopo le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, quest’anno le comunità musulmane potranno tornare a celebrare in presenza la festa per la fine del Ramadan, Eid al-fitr, che cadrà domenica 1 maggio o lunedì 2 maggio. La ‘grande preghiera’ e il successivo momento di festa per uomini, donne e bambini non avverrà , come da tradizione, sotto la tettoia del Parco Dora, eletta a grande moschea per le più importanti feste dell’Islam torinese, ma si sposterà in 10 ‘moschee all’aperto’ con appuntamenti nelle Circoscrizioni della Città domenica 1 o lunedì 2 maggio. In occasione della ricorrenza religiosa l’assessora alle Politiche per la Multiculturalità, Gianna Pentenero, ha convocato i rappresentanti dei Centri islamici per inviare loro un messaggio di pace e fratellanza, alla presenza del Prefetto, Raffaele Ruberto, della Vice Questore, Ilenia Gliozzi, del Comandante provinciale del Carabinieri, Claudio Lunardo, del presidente del Comitato Interfedi, Valentino Castellani, della presidente del Consiglio comunale, Mariagrazia Grippo e del consigliere comunale Abdullahi Ahmed, presidente della Commissione Consiliare Speciale per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.

“Desidero porgere ai cittadini italiani di fede islamica e ai musulmani ospiti o residenti nella nostra Città un sincero augurio di felice e sereno Eid al Fitr. La realizzazione di società inclusive e pacifiche, rispettose dei diritti delle persone, esige la partecipazione di tutti e rappresenta un dovere nei confronti delle giovani generazioni, soprattutto in questi giorni terribili di guerra in Ucraina – ha dichiarato l’assessora Pentenero – Le istituzioni politiche, in collaborazione con i leader religiosi e le comunità di riferimento, hanno il compito di prevenire e contrastare l’incitamento all’odio e alla violenza, affinché si possa insieme contribuire alla promozione delle fedi quali strumento di pace, dialogo e comprensione tra culture diverse”.

La Città di Torino progetta e realizza le proprie politiche interculturali attraverso il dialogo e il coinvolgimento attivo delle associazioni di comunità presenti sul territorio.

Festa Ramadan 2022
1 o 2 Maggio

Circoscrizione 3
1. Campo sportivo in Piazza Robilant, 16.
Moschea: La Pace, Corso Giulio Cesare 6 e Al-Hidaya, Piazza Cattaneo 18

Circoscrizione 4
2. Sporting Dora, Corso Umbria 83.
Moschea: La Palma, Via Aquila 34.

Circoscrizione 6
3. Campo sportivo via Gottardo 10.
Moschea: Madina, via Sesia 1.

4. Bunker di via Paganini zero
Moschee: Loqman, Corso Regina 160;

5. Campo sportivo Centro Campo via Petrella 40
Moschea: Speranza (via Monte Rosa 20) e Via Montalciata

6. Centro Mecca
Via Botticelli 104

Circoscrizione 7
7. Parco Dora area verde
Moschea: Taiba, via Chivasso 10.

8. San Pietro in Vincoli.
Moschea: Dar Assalam, via La Salle 15.

Circoscrizione 8
9. Parco Colonnetti via Panetti 1
Moschea: Mohamed VI, via Genova 268.

10. Viale Medaglie D’Oro Pad 5 – Valentino (all’aperto).
Moschee: Baretti, via Baretti 31; Omar Ibn al Khattab, via Saluzzo 18.

Inoltre nei Centri Tohid di C. Emilia 32 e Sunna di Via Cottolengo 1 La preghiera si svolgerà all’interno del proprio Centro

In scena Happy Days in Marcido’s field

 Fino all’8 maggio prossimo con Maria Luisa Abate e Paolo Oricco

 

Venticinque anni fa il debutto dei Marcido Marcidoris segnò una tappa storica nell’avanguardia teatrale italiana. A distanza di venticinque anni la compagnia dei Marcido riporta in scena uno degli spettacoli simbolo del loro repertorio, dal titolo “Happy days in Marcido’s field”, una riscrittura di Marco Isidori tratta dalla piece teatrale “Giorni felici” di Samuel Beckett, uno tra i drammi più celebri e rappresentati dello scrittore irlandese.
Questo riallestimento vedrà alternarsi di sera in sera nella parte di Winnie due interpreti Maria Luisa Abate, protagonista titolare della piece, e Paolo Oricco, in un effettivo passaggio di testimone.
Sul palcoscenico sarà possibile gustare una versione ripensata per le dimensioni di Marcidofilm del Grande Girello di Daniela Dal Cin, già premio Ubu nel lontano ’97 per la miglior scenografia.
Lo spettacolo, in scena fino all’8 maggio prossimo, include anche come interpreti Valentina Battistone, Ottavia della Porta e Alessio Arbustini. La direzione è di Marco Isidori.
Dopo più di tre lustri i Marcido riprendono con un progetto del tutto rinnovato e con una delle rappresentazioni centrali del percorso artistico della Compagnia, vale a dire “Giorni Felici”. Si tratta di un percorso che ha in Samuel Beckett un autore di sicuro riferimento teatrale.
Nel 2004 era stato rappresentato “Non io, Dondolo e Quella volta”, ovvero “Marcido in Beckett’s love” e, soprattutto la piece “L’innominabile”, reintitolata “Ma bisogna che il discorso si faccia”, che fu nominata al  Premio Ubu per la scenografia nel 1997 e il Premio della Critica. Si tratta di uno spettacolo che la critica italiana considerò alla stregua di una magistrale messa in scena della parabola più acre dello stesso Beckett.
L’ultima rappresentazione di Happy Days in Marcido’s Field, che debuttò nel 1997, inaugurava nel 2006 l’esposizione del lavoro scenografico di Daniela Dal Cin, con i Marcido in mostra alla Promotrice di Belle Arti di Torino.
Nell’anno 2022, quello della maturità, i Marcido si cimentano nuovamente in un’operazione che troverà in questa nuova edizione dello spettacolo un suo preciso e puntuale compimento scenico, consentendo di concludere una ricerca che vede nella coniugazione di suono e senso, ovvero cantabilità e interpretazione, un traguardo da cui il teatro dell’arte non può prescindere.
Tutto ciò all’interno di una soluzione che vede alternarsi due personalità attoriali, per dar voce corpo alla protagonista della piece, Winnie. La prima a dare voce a Winnie sarà la storica interprete Maria Luisa Abate che, all’epoca, dette dell’eroina di “Giorni felici” un ritratto carnale, nel senso del raggiungimento di una consapevolezza vocale straordinaria per temperamento e misura stilistica.
La seconda persona a interpretare Winnie sarà Paolo Oricco, che ne fu interprete durante la stagione 2006, ottenendo un risultato di grande valore emotivo e attribuendone un’intensità davvero rara.
L’alternanza nella parte di Winnie, nel corso delle repliche, di questi due interpreti di età e esperienza così diverse, starà a certificare la sincerità teorica della linea artigianale sviluppata dai Marcido, che ritengono fondamentale che non si dia verticalità senza basicalità .
Daniela Dal Cin inaugurò per la piece Happy days in Marcido’s field” una costruzione definita Grande girello, una sorta di piramide lignea traforata che sosteneva le evoluzioni del coro, costituito da sette attori.
In questo riallestimento questa scultura scenografica verrà rielaborata per esigenze legate a nuovi sviluppi della coreografia, che potrà avvolgere e sommergere la protagonista in un abbraccio di corpi, che faranno la funzione del classico monticello di terra previsto dalle didascalie originali.
Cercandolo, un teatro siffatto si dovranno sondare d’obbligo territori di ricerca inesplorati, in cui l’Utopia è destinata a rimanere tale. La strada, che si deve percorrere per illuminare l’Utopia, sarà una via Maestra ricca di scoperte, capace di accedere a un’arte antica come quella del teatro, arricchendo ulteriormente la comunicazione umana con il più umano degli strumenti, l’uomo vivo e vero.

Mara Martellotta

Teatro MARCIDOFILM Torino. Corso Brescia 4 bis/-int 2
Orario spettacoli. Da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 16
Biglietti intero 20 euro/ridotto 15 euro
Info e prenotazioni 3393926887, 3287023604
Segreteria 0118193522
info.marcido@gmail.com

Referendum Giustizia, intervento dei Radicali italiani

I referendum sulla giustizia sono grande occasione di riforma per il nostro Paese. 

La mia prima azione politica fu firmare il referendum Tortora per la responsabilità civile dei magistrati. Era il 1987 quando sull’onda dello scandalo giudiziario che cadde come un macigno sulla testa di Enzo Tortora, gli Italiani, grazie ai Radicali, compresero quanto la battaglia per la giustizia giusta fosse decisiva, necessaria, urgente. Un mare di SI costrinse il Parlamento a legiferare ma purtroppo, come spesso accaduto, il risultato fu una legge inapplicabile e inapplicata.
Rendere responsabile la magistratura era ed è passo necessario eppure, di nuovo, tra i 6 referendum proposti,
 Nel 2021, proprio quello sulla responsabilità personale dei magistrati che sbagliano per dolo o colpa grave, è stato affossato da una Corte Costituzionale che ha deciso di proteggere lo status quo più che la Costituzione.
Eppure l’appuntamento referendario del 12 giugno prossimo mantiene intatta la sua forza, la sua importanza. Di fronte a un Parlamento dove si rischia al massimo di fare qualche flebile e insufficiente passo avanti grazie all’impegno della Ministra Cartabia, serve la spinta referendaria. Allora diciamo SI ai 5 referendum sulla giustizia!
La riforma del CSM che ha visto negli ultimi anni venire a galla una realtà malsana che da soli denunciavamo da decenni, è passo necessario tanto quanto giungere a un’equa valutazione dei magistrati e del loro operato.
La parziale abolizione del Decreto Severino e la riduzione dell’utilizzo della custodia cautelare sono passaggi fondamentali per una giustizia che torni ad avere il garantismo come prima prerogativa, in quanto previsto espressamente dalla Costituzione.
E soprattutto serve finalmente giungere alla separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti, per dare terzietà piena al giudice e porre sullo stesso piano accusa e difesa. A chi dice che non sono i referendum lo strumento giusto rispondo che se aspettiamo il Parlamento la giustizia e k
Le carceri italiane sono destinate ad un continuo lento e inarrestabile degrado.
Igor Boni, Presidente di Radicali Italiani

Vuoi superare la prova costume? Vai dallo psicologo

Emanuel Mian, psicologo e psicoterapeuta fra i maggiori esperti di comportamento alimentare, ci spiega come riconoscere e vincere la fame nervosa e perché, prima di andare dal dietologo, sarebbe opportuno consultare un esperto in “trappole mentali”.

 

 

Questo articolo è tutto sbagliato. Anzi, questo articolo non dovrebbe proprio esistere. Il motivo è semplice. Qui vi parlo di un libro intitolato: “Fuga dalla Bilancia: 10 minuti al giorno per vincere la fame nervosa” di Emanuel Mian, edito da Feltrinelli. È un libro fatto di consigli e suggerimenti ma che ha anche una regola ferrea, quella del Fight Club: non si parla di questo libro. Quella che potrebbe sembrare un’eccellente trovata pubblicitaria, ovvero facciamo finta di mantenere il segreto così tutti ne parlano, è in realtà una necessità. Chi inizia un percorso introspettivo che indaga perché mangia male, troppo o troppo poco, deve concentrarsi su sé stesso. E deve tenere a bada i sabotatori, quelli cioè che ti dicono: “ma chi te lo fa fare, ma dai mangia, ma prendine solo un pezzettino, ma che vuoi che sia”. O peggio quelli che ti consigliano diete lampo, beveroni magici o digiuni selvaggi.

Attenzione, questo non è un libro contro le diete. La perdita di peso è governata da un’equazione: devo consumare più di quanto assumo. Devo cioè creare un deficit calorico e, allo stesso tempo, dare al corpo tutti i nutrienti per poter funzionare correttamente. Ma se andare dal dietologo sembra un processo universalmente accettato, chissà perché non si considera mai di fare una tappa prima dallo psicologo, specie se esperto in comportamento alimentare.

 

Ho fatto due chiacchiere con il Dott. Mian. Non gli chiederò del libro, anzi non dirò nemmeno che l’ho letto.

 

Sbaglio o sono ancora pochi quelli che per dimagrire contattano uno psicologo?

 

In realtà lo psicologo non serve a dimagrire, ma può aiutare se ci sono dei meccanismi, come le trappole di cui parlo nel libro, che impediscono di farlo. Lo psicologo può aiutare a sbloccare tutto ciò che impedisce il dimagrimento.

 

E attenzione, chi non riesce a dimagrire magari cade in una o più trappole, dipende dal contesto. Un buon terapeuta deve comprendere le dinamiche che ostacolano il raggiungimento di un peso ragionevole. Il lavoro che si fa con lo psicologo non è tanto quello di perdere peso, ma imparare a volersi bene o credere in sé stessi. La perdita di peso avviene comunque grazie a un deficit calorico, e per quello ci vogliono dietologi e nutrizionisti che personalizzino l’apporto dei nutrienti.

 

Prima però di iniziare un percorso dimagrante, chiediamoci perché falliamo nelle diete, o non crediamo in noi stessi. Quando falliamo non manteniamo le promesse che ci facciamo. Come possiamo imparare a fidarci di noi stessi se questo avviene? Il trucco dovrebbe essere: non dimagrire per volerci bene ma volerci bene, credere in noi stessi, mangiare adeguatamente e in modo bilanciato.  Il peso sulla bilancia inizierà a scendere di conseguenza.

 

Molte persone non riescono a mantenere il peso perché non hanno cambiato alcuni atteggiamenti o non hanno affrontato la relazione con chi sta loro accanto. Bisogna lavorare anche su questo e nel libro ho proprio scritto un capitolo ad hoc cui sono molto affezionato (il n.3)

 

Per andare dallo psicologo devo stare male? Posso contattarla per una chiacchierata o devo per forza intraprendere un percorso?

 

Non devi stare male per andare dallo psicologo. Diciamo che se sto “male” vado dallo psicoterapeuta, ovvero lo specialista che si occupa delle psicopatologie e che si occupa della terapia specifica per portare la persona a gestire le proprie risorse e uscire dalla problematica.

 

Inoltre, quando ti rivolgi a uno psicologo, non fai una chiacchierata. Certo può sembrare uno scambio, e non devi per forza intraprendere un percorso. Devi discutere con il professionista e decidere insieme. Ma è il professionista che deve capire e tenere conto delle esigenze della persona che ha davanti.

 

Lo psicologo deve capire il problema, fare quello che si chiama “analisi della domanda”, e poi decidere se intraprendere un percorso. Bisogna capire quali soluzioni la persona ha tentato in passato e perché non hanno funzionato. Io cerco di capire che soluzioni i miei pazienti hanno cercato per risolvere un problema alimentare. Sono specializzato in disturbi legati al cibo e ho scritto questo libro che parla di fame nervosa proprio per aiutare quanti non riesco personalmente ad aiutare perché, per forza di cose, non posso essere ovunque.

 

Se ho capito bene, la fame nervosa non è considerata un disturbo alimentare come anoressia o bulimia. Ma può essere altrettanto pericolosa?

 

Si perché è più subdola. Molti mi chiedono la differenza tra fame nervosa e bulimia o Binge Eating (Sindrome da alimentazione incontrollata). Ebbene, la differenza sta nella frequenza. Se ho tanti episodi di fame nervosa ravvicinati nel tempo allora si può maggiormente sfociare in una probabile diagnosi di Binge Eating Disorder, ma ovviamente diagnosi e cura vanno gestiti in ambito clinico caso per caso.

 

Per quanto riguarda la fame nervosa, gli episodi in cui ci si abbuffa sono meno frequenti ma si tratta comunque di azioni spesso furtive. Si mangia anche se non si ha fame, magari di nascosto, per scappare da un’emozione o per noia, senso di vuoto o tristezza ma anche ansia e incertezza e subito dopo si è assaliti dai sensi di colpa. Ecco, pur non essendo in presenza di bulimia o Binge, tutto ciò deve far “drizzare le antenne”.

 

Smettere di fumare è più semplice che smettere di abbuffarsi. Perché puoi eliminare subito e completamente ciò che ti crea dipendenza, ovvero le sigarette. Ma se hai una dipendenza da cibo, se ti alimenti male e in modo incontrollato, non puoi curarti eliminando gli alimenti.

 

In più il cibo ci fa stare bene, ci fornisce l’energia per vivere. Ma se non riesci a fermarti quando sei sazio, devi capire cosa provoca certi comportamenti.  I motivi sono tanti. Ci sono persone che non riescono a fermarsi davanti a un quadratino di cioccolata che in pochi secondi diventa un’intera barretta divorata come se avessi inserito il pilota automatico. Non fai in tempo a renderti conto che l’hai divorata. Il cioccolato fa bene e ci fa star bene, ma se esagero ecco che capisco di aver perso il controllo e mi sento un fallito. A questo punto il peso aumenta e tu non sei più un individuo ma finisci per considerarti un numero sulla bilancia.

 

La fame nervosa può essere pericolosa non solo per quanto velocemente riempiamo lo stomaco o per la quantità di cibo. Il problema appare anche per le limitazioni sociali, quando una persona rinuncia a uscire con gli amici perché si sente gonfia, quando rinuncia a farsi abbracciare o a vestirsi in estate con abiti leggeri per la percezione di sentirsi “grassa”.

 

Così cadi in un loop senza fine: non esci per la vergogna, stai a casa, a casa ti annoi, mangi ed ecco che ti senti un fallito e alla prossima occasione decidi ancora una volta di stare a casa. Molte persone non parlano, stanno in silenzio e non sanno come spezzare quello che sembra un brutto incantesimo. È importante comunicare, trovare la forza di parlarne.

 

E poi si parla di disturbi alimentari “gravi” mai di semplice fame nervosa.

 

Non mi piace parlare di disturbi gravi e non gravi, ma riconosco che anche i giornalisti spesso parlano di grandi obesi, di persone affette da anoressia ma non di persone che si abbuffano e basta. Solo chi c’è passato ne parla. Io ho scritto un libro perché bisogna fare luce su abitudini silenti, limitanti e dunque pericolose tanto quanto altri disturbi più noti. Non immagini quanti leggono il mio libro e poi mi scrivono dicendomi che sembra parlare di loro e questo non può che farmi piacere.

 

 

La pandemia ha influito sui disturbi legati al cibo?

 

Tantissimo. Ha abbassato l’età e allargato la forbice di chi soffre di disturbi alimentari, che sono comunque disturbi con una forte componente legata all’ansia. La pandemia ha portato dubbi, incertezze, angosce. Ecco che le persone chiuse in casa sono andate a cercare riparo nel cibo, nell’alcool perché era ciò che poteva essere più gestibile in quel momento.

 

Anche stare tanto in famiglia non ha giovato. Pensa ai ragazzi così tanto a contatto coi genitori. Se sei un adolescente, sei in DAD, vedi i tuoi genitori che sono spaesati, impauriti ed incerti… ecco che inizi a buttarti sull’unica cosa che ti dà conforto: il cibo o magari il controllo ossessivo rispetto al corpo.

 

Dal mio osservatorio, mi occupo quasi esclusivamente di problemi legati al cibo e con la pandemia i pediatri ci hanno inviato bambini con diagnosi precoci che di solito emergono nell’adolescenza.  In poche parole, la pandemia ha amplificato e anticipato dinamiche che forse si sarebbero verificate più tardi o non verificate proprio. O magari sarebbero comparse con meno forza e veemenza.

 

Lei dice che una dieta è destinata a fallire se prima non cambio l’approccio nell’affrontarla. Ma quindi tutti possono dimagrire?

 

Dipende. Si può raggiungere un peso ragionevole se non ci sono altre patologie che ostacolano il dimagrimento. E questo sarà il medico a valutarlo.

Bisogna approcciare il dimagrimento da più punti di vista. Intanto devo farmi seguire da un esperto che mi prescriva una dieta sostenibile, ovvero un tipo di alimentazione che mi accompagnerà tutta la vita e che si modificherà negli anni ma che non sarà un perenne sacrificio; parlo di una dieta che mi aiuti ad affrontare squilibri/modifiche ormonali, cambi di stile di vita o periodi come la menopausa e l’andropausa.

 

L’approccio deve essere multidisciplinare, quindi diffidate da personal trainer che vi danno diete se non sono titolati a farlo, magari mascherati da “consigli nutrizionali”. Ma cercate anche nutrizionisti che abbiano esperienza comprovata e che non inneschino invece una corsa al dimagrimento peggiorando il quadro. Non si devono infatti escludere un alimento o alcuni macronutrienti come i carboidrati per lunghi periodi, tanto per fare un esempio.

Non si deve soffrire la fame e bisogna lavorare sul mindset ovvero sull’atteggiamento. Ecco, il mio libro non fornisce una dieta ma aiuta a capire qual è l’atteggiamento che mi porta a perdere peso e ad avere un rapporto sano col cibo.

 

Io aiuto chi si rivolge a me a capire perché vuole dimagrire. Non bisogna mai dire “voglio perdere peso” perché alla mente non piace perdere. E non bisogna nemmeno pensare di dimagrire per piacersi di più e volersi bene. Bisogna fare un cambio di rotta: prima iniziamo a volerci bene e poi arriverà il dimagrimento.

 

Aggiungo una cosa, anzi due. Bisogna anche studiare l’ambiente familiare e capire se ci sono le premesse per perdere peso. A volte non mi limito a curare una persona, prendo in carico l’intero nucleo familiare.

 

E l’ultima?

 

L’entusiasmo. Bisogna capire quanto desideri perdere peso per poi intraprendere un percorso con costanza ed entusiasmo.

 

 

Fuga dalla Bilancia, di Emanuel Mian si snoda tra riflessioni, chiarimenti e tecniche per affrontare la fame nervosa. Ed è un libro da assaporare lentamente e senza interferenze esterne, da qui il consiglio di non parlarne con nessuno. Alla fine, ma solo alla fine, se ti è stato d’aiuto, l’autore invita a consigliarlo ad amici e conoscenti. Se hai letto fino qui, puoi contattare il Dott. Mian che è molto attivo su Instagram o tramite il suo sito web, nonché un’area riservata con accesso esclusivo per chi ha letto il libro, dove ci sono approfondimenti ed aggiornamenti.

 

Io però non vi ho detto niente e voi non avete mai letto questo articolo.

Loredana Barozzino

Volpiano, rimossi fusti di olio abbandonati nel torrente Malone


La zona è stata messa in sicurezza dalle forze dell’ordine, in seguito ad una segnalazione

Giovedì 28 aprile la polizia municipale di Volpiano, i carabinieri forestali e il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco sono intervenuti in seguito alla segnalazione della presenza di alcuni fusti abbandonati nel torrente Malone, all’altezza di via Molino; i contenitori, contenenti olio industriale, sono stati rimossi e la zona è stata messa in sicurezza, e sono state avviate le indagini per individuare i responsabili.

Così il sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli: «Ringrazio i Carabinieri forestali, i Vigili del Fuoco, il Corpo di Polizia Municipale e l’Ufficio Ambiente per il pronto intervento. Un ringraziamento anche a chi ha fatto la segnalazione e a chi ha collaborato per la messa in sicurezza del luogo».

“La palestra della formazione”, incontri sull’accoglienza degli ucraini

Prende avvio l’iniziativa  promossa da VolTo Torino, sia in presenza, sia online

Prende avvio un percorso sull’accoglienza degli ucraini, rivolto a volontari e aspiranti tali, che si articolerà in cinque incontri a partire da mercoledì 4 maggio 2022, fino al 6 giugno prossimo, tenuto da specialiste psicologhe.
Da diverse settimane ormai le immagini della guerra giungono, quotidianamente, nelle nostre case e le notizie dei combattimenti in Ucraina ci hanno travolti. Ci terrorizza la possibilità di essere, in qualche modo, implicati in una guerra che possa riguardare l’Europa. Un conflitto che ha generato un nuovo afflusso di rifugiati. Molti dei nostri concittadini, così, si stanno preparando ad assisterli nelle loro case.
Nell’ambito dell’Emergenza Ucraina il Centro Servizi VolTo ha accolto le richieste provenienti dai volontari che si occupano e intendono occuparsi dell’accoglienza dei profughi ucraini, organizzando un percorso per fornire informazioni e anche strumenti utili nella gestione dell’accoglienza.
Il primo incontro in programma mercoledì 4 maggio sarà sul tema del dolore e dell’accoglienza, tenuto dalla dottoressa Alessandra Lancellotti; il secondo è previsto martedì 10 maggio prossimo sull’intelligenza empatica; terzo incontro è quello in programma martedì 17 maggio sul tema delle Reazioni traumatiche, come riconoscerle e affrontarle, in collaborazione con le dottoresse Vittoria Ardino (SISST) e Daniela Dell’Orto ( Psicologi per i Popoli di Torino).
Martedì 31 maggio prossimo il tema affrontato sarà quello della protezione temporanea, con il vicequestore aggiunto della Polizia di Stato della Questura di Torino, Ilenia Gliozzi.
Il ruolo della protezione civile nell’accoglienza verrà affrontato da Franco De Giglio martedì 6 giugno prossimo, mentre la dottoressa Ester Chicco, degli Psicologi del Mondo , tratterà il tema della “relazione di aiuto in una prospettiva interculturale”.

Mara Martellotta

Tutti gli incontri saranno dalle 18 alle 20 presso VolTo, sia in presenza sia online, in via Giovanni Giolitti 21.
Riferimenti Chiara Cappiello e Paola Fabaro.
E mail formazione@volontariatotorino.it