ilTorinese

Dal vino all’innovazione digitale il Piemonte si presenta a Bruxelles

IL PIEMONTE DEL TURISMO, DEI PRODOTTI TIPICI E DELLE TECNOLOGIE PROTAGONISTA PER TRE GIORNI 

Dal 25 al 27 ottobre presso la sede della Regione: al centro i territori dell’Alto Piemonte con l’offerta food&wine,l’innovazione digitale e tecnologica, la cybersicurezza

Tre giorni a Bruxelles alla scoperta delle eccellenze agro-alimentari e turistiche e delle avanguardie tecnologiche e della sicurezza informatica del Piemonte: sarà la sede della Regione in Rue du Trône 62, con l’annesso ristorante “Io sono il Piemonte”, ad ospitare dal 25 al 27 ottobre una vera e propria occasione di visibilità internazionale.

Il programma della tre giorni si sviluppa in una serie di workshop B2B per il settore turismo e agroalimentare, cooking show con chef dell’Alto Piemonte e aperitivi con degustazione vini, networking dinner e seminari aperti a tour operator e buyer belgi, stampa del settore, ospiti istituzionali e opinion leader: un’iniziativa voluta dalla Regione Piemonte, coordinata da VisitPiemonte, alla quale parteciperanno tutte le Atl del territorio e che viene organizzata in collaborazione con la Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte e la sua azienda speciale Fedora e Ceipiemonte. Alla realizzazione della parte dedicata all’innovazione e alla cybersicurezza collaborano invece Consorzio Top-Ix, CSI-Piemonte e Fondazione Links.

L’Alto Piemonte in vetrina a Bruxelles è il frutto di un’iniziativa sviluppata dalla Regione Piemonte per portare nella capitale dell’Europa le eccellenze di questa zona: non solo quelle territoriali, turistiche ed agroalimentari ma anche quelle tecnologiche, in un’ottica di sistema integrato che promuova lo sviluppo complessivo della competitività del sistema produttivo. «L’obiettivo – evidenzia l’assessore regionale all’Innovazione Matteo Marnati, fra i promotori dell’iniziativa – è cercare di avviare un percorso di valorizzazione e promozione finalizzato a rafforzare la presenza delle nostre imprese in tutti gli ambiti, dall’innovazione tecnologica e cybersicurezza fino alle eccellenze enogastronomiche e turistiche dell’Alto Piemonte».

“Il mercato belga e quello del Benelux in generale hanno fatto registrare in anni recenti un buon incremento del numero di viaggiatori che hanno scelto il Piemonte per le loro vacanze e possiamo considerare questo bacino a tutti gli effetti uno tra i più interessanti per la nostra offerta turistica – sottolinea l’assessore regionale alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – I movimenti turistici belgi attualmente si concentrano maggiormente sui territori della Città Metropolitana di Torino, del Distretto turistico dei Laghi e di Langhe Monferrato Roero. Quest’ultima area nel corso del 2021 ha visto un significativo aumento, insieme ad Alessandrino e Cuneese. Puntare ora l’attenzione sull’Alto Piemonte con questa iniziativa ci permette di lavorare nella direzione di diversificare l’offerta, facendo conoscere nuove mete di qualità del Piemonte”.

Per diversificare l’offerta di un evento che si prevede di rinnovare periodicamente per rivelare i numerosi volti del Piemonte e generare una maggiore ricaduta sull’intero territorio si è infatti scelto di affiancare alla promozione turistica generale un focus sul food&wine dell’Alto Piemonte, con i vini e i pregiati prodotti enogastronomici. Così i piaceri della buona tavola, tra vini doc e docg e cibi di eccellenza – accompagneranno e sosterranno la promozione di attività outdoor quattro stagioni tra monti, collina e pianura: dagli sport della neve all’escursionismo, dal cicloturismo al golf, dalle splendide fioriture del Biellese e dei Laghi ai meravigliosi paesaggi delle risaie, dalle città d’arte agli sport d’acqua, dai percorsi tra vigne e architetture agli eventi culturali, sportivi ed enogastronomici e fino alle suggestioni storiche e spirituali della Via Francigena.

Il Belgio, con le aree europee adiacenti, annovera le maggiori provenienze turistiche estere per il Piemonte, in particolare per le offerte outdoor della zona montana del Torinese, dei Laghi Maggiore e d’Orta e per i prodotti enogastronomici di Langhe Monferrato e Roero.

Halloween in realtà aumentata 

Domenica 23 ottobre, ore 11

Un laboratorio sui filtri Instagram a Ranverso

 

 

In vista di Halloween, la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, domenica 23 ottobre, si popolerà di creature misteriose. Con la fotocamera del proprio smartphone, si potrà rivivere la storia in un’esperienza totalmente immersiva e nuova. Con Benedetta Frezzotti è in programma un laboratorio per trasformare gli animali e le creature che popolano gli affreschi e i capitelli di Ranverso in animazioni tridimensionali attraverso la realtà aumentata di Meta.

Per partecipare al laboratorio è necessario un cellulare con installata una versione aggiornata di Instagram o Facebook.

BENEDETTA FREZZOTTI

Illustratrice, autrice e docente di nuove tecnologie. Autrice e consulente per Pearson, ha collaborato con i più importanti editori italiani. Vive e lavora a Milano, mentre le sue storie viaggiano tra Belgio, Messico, Emirati Arabi e Italia. Attualmente è autrice e curatrice della collana AKAbook, Edizioni Piuma.

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Costo del laboratorio: 5 euro + biglietto di ingresso

Biglietto di ingresso: intero 5 euro, ridotto 4 euro

Hanno diritto alla riduzione: minori di 18 anni, over 65, gruppi min. 15 persone

Fino a 6 anni e possessori di Abbonamento Musei: biglietto ingresso gratuito

Info e prenotazioni (dal mercoledì alla domenica):

011 9367450 ranverso@ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Il disturbo da accumulo

Alcune trasmissioni TV devono la loro fortuna al sempre più frequente disturbo da accumulo, chiamato con il termine inglese hoarding che, tra gli altri significati, ha anche quello di accumulo, incetta, ammassamento.

Da qui il termine accumulatori seriali usato per designare quanti ne siano affetti.

E’ una patologia psichica che porta un individuo a non disfarsi di nulla di ciò di cui entra in possesso, arrivando al punto di non riuscire più a vedere il pavimento e, spesso, a non potersi più muovere nell’appartamento.

Tale patologia, che in forma lieve si manifesta in moltissime persone, specie anziane, assume livelli di pericolosità se concomitante ad altri disturbi neurologici o psicologici, spesso accelerata da eventi quali lutto, abbandono, infortunio, ecc.

Le vittime sono in maggioranza donne, solitamente con bassa scolarità e ceto sociale disagiato.

Ma vediamo in dettaglio: spesso l’accumulatore arriva a non gettare nemmeno i rifiuti, raccoglie oggetti per strada (come farebbe un ferrivecchi) e li porta a casa accumulandoli sempre più per il puro gusto di accumulare, senza catalogarli, senza ordinarli e, soprattutto, senza valutare le conseguenze che ciò possa avere dal punto di vista igienico e sociale (l’olfatto dei vicini, invece, se ne accorge eccome).

Tralasciando l’aspetto legale dell’appropriazione di ogni res derelicta trovata in giro, come una patologia che si aggravasempre più anche l’hoarding tende a peggiorare col passare del tempo; in molti casi, avvisato dai vicini dell’accumulatore seriale, chi è intervenuto si è trovato davanti scene degne di un film horror: accumuli di feci (degli animali domestici e, spesso, umane), cibi scaduti ed avariati, rifiuti ormai decomposti con le finestre spesso coperte da masserizie, rifiuti, mobili.

E’ evidente che sia quasi impossibile parlare di prevenzione in questi casi; il soggetto che diventa accumulatore seriale non si rende conto della pericolosità del suo stile di vita anche perché spesso il disagio mentale da cui è affetto lo rende avulso dalla realtà.

Come ho già avuto modo di scrivere in passato, la soluzione più efficace è il buon vicinato, l’azione sociale di amicizia, vigilanza, conforto che i vicini di casa, sempre, dovrebbero esercitare: non vedi da alcuni giorni il tuo vicino, oppure non lo vedi uscire a gettare l’immondizia ma solo rientrare dalla spesa, il suo aspetto denota trascuratezza? Perché non parlargli, o contattare i suoi figli o, nei casi accertati, un assistente sociale?

Si può evitare l’insorgere di patologie più gravi per chi sia vittima di quello stile di vita e gli / le si permette di vivere in un ambiente idoneo.

La società attuale da un lato si chiude a guscio nei confronti delle richieste di aiuto, anche tacite, che ci provengono quotidianamente da chi ci circonda ma dall’altro è pronta a giudicare, criticare, reprimere a parole ogni comportamento anche se, in ultima analisi, è identico al nostro.

Mentre nei decenni scorsi la famiglia, pur con i distacchi dovuti a matrimoni e impegni di lavoro, rimaneva comunque in contatto quotidiano ora, complice un lavoro che spesso ci porta addirittura a migliaia di chilometri e l’aumento delle famiglie mononucleari, è facile diradare i contatti e non riconoscere richieste di aiuto che si manifestano anche solo con la tristezza della voce, con il cambiamento di orari dei pasti o delle telefonate o con palesi manifestazioni di alterazione.

La famiglia patriarcale, pur con i difetti che ogni società reca con sé, aveva il pregio di unire sotto un unico tetto gli educatori, le baby sitter, le badanti, la cuoca; ora, ritenendo di aver realizzato una evoluzione con l’indipendenza, il lavoro all’esterno e l’aumento dell’età media ci accorgiamo che, in realtà, siamo più soli, più fragili, più poveri.

Sergio Motta

“Torino, un PO”, parole e musica sulle rive del Grande Fiume

REUNION ZANETTI-MEZZINO-GIOVANNINI

Sabato 22 ottobre ore 20,45

Musica e parole in Sala Scicluna

“Torino … un Po” è una piccola passeggiata con calma e senza affanni attraverso strade, piazze, angoli, momenti, personaggi di questa città che da duemila anni si specchia sulle rive del grande fiume.

Quel po non è un avverbio con tanto di apostrofo, bensì proprio il fiume Po.

Basta togliere l’apostrofo e rendere maiuscola la P, nessun altra città potrebbe farlo.

Gli accordi di chitarra di Rodolfo Mezzino e le note della fisarmonica di Luca Zanetti ci condurranno nelle atmosfere tipiche di questa città e accompagneranno le storie raccontate nei testi di Alberto Giovannini Luca e di alcuni artisti come Guido Gozzano, Gipo Farassino e Gianmaria Testa.

La scelta della parlata torinese, con cui vengono interpretati alcuni testi, non è un controsenso con l’odierna realtà multietnica di Torino, ma vuole ricordare che nel caleidoscopio di linguaggi e dialetti, che farciscono la nostra quotidianità, vi è anche e ancora il dialetto locale che ci riporta a una Torino un po’ provinciale, come direbbe Guido Gozzano, ma fresca e genuina.

Interpreti: Rodolfo Mezzino chitarra classica; Luca Zanetti fisarmonica; Alberto Giovannini Luca voce recitante.

Lo spettacolo rientra nella stagione 2022/2023 di Sala Scicluna, dal titolo “Una centrata luminosa presenza”

Ingresso a offerta consapevole, soltanto su prenotazione con messaggio o whatsapp al numero 347 4002314.

SALA SCICLUNA, VIA R. MARTORELLI 78, 10155 TORINO – INTERNO CORTILE

Le PMI per la Città della Salute. Un nuovo accordo tra Fondazione Ricerca Molinette e API

 API Torino, l’Associazione delle Piccole e Medie Imprese di Torino e
Provincia, sosterrà Fondazione Ricerca Molinette e le sue attività per favorire lo sviluppo della ricerca
biomedica di eccellenza nel Polo della Città della Salute e della Scienza e presso l’Ospedale Molinette. La
notizia è stata ufficializzata ieri, durante il Consiglio Direttivo dell’Associazione, durante il quale sono
anche state anticipate alcune delle modalità attraverso cui la partnership si concretizzerà nei prossimi
mesi.

Fondazione Ricerca Molinette Onlus è nata oltre vent’anni fa dall’iniziativa comune di Università degli
Studi di Torino e AOU Città della Salute per sostenere l’attività dei gruppi di ricerca che operano
all’interno di Città della Salute e della Scienza, con un’attenzione particolare alla ricerca traslazionale,
cioè volta a trasferire in ambito clinico i risultati della ricerca di laboratorio, attraverso lo sviluppo di
nuovi farmaci e terapie. Una mission molto concreta e proiettata nel futuro, per contribuire a fare di
Torino un polo biomedico all’avanguardia e dell’Ospedale Molinette un presidio sanitario di eccellenza
grazie agli investimenti in ricerca. Concretezza che API Torino ha apprezzato da subito e che si è quindi
tradotta nell’avvio di una collaborazione che promette un fitto programma di eventi e iniziative
caratterizzate dall’impegno comune delle due organizzazioni con l’obiettivo di mobilitare risorse, persone
e competenze a sostegno della miglior ricerca biomedica torinese.

“Con questa charity partnership – afferma il Presidente di API Fabrizio Cellino -, vogliamo ribadire
l’impegno del sistema delle piccole e medie imprese torinesi per il territorio. Un’attenzione che non è
fatta solo di elementi legati alla nostra attività produttiva ma anche dal nostro ruolo di attori sociali oltre
che economici, attenti alla responsabilità d’impresa a tutto campo che abbiamo e che intendiamo
accrescere. Le PMI non solo vogliono generare ricchezza e occupazione, ma anche solidarietà e cura per
chi è in difficoltà”. API sta quindi costruendo una serie di proposte e iniziative co-progettandole con la
Fondazione per mettere in circolo tutte le energie, le competenze e le possibili opportunità a favore di
questa causa.

“L’ufficializzazione della partnership è una testimonianza di come si può fare sistema tra enti di diverso
settore per sostenere un bene collettivo quale la salute di tutti e per tutti”, ha commentato la dottoressa
Cristina Seymandi, Consigliere della Fondazione, che ha redatto e condotto il protocollo sottoscritto da
entrambe le parti.

Il Prof. Massimo Segre, Presidente di Fondazione Ricerca Molinette, ha aggiunto: “Ho subito apprezzato
l’approccio pragmatico con cui questa partnership è nata. Abbiamo già avviato, in collaborazione con i
medici delle Molinette, una rubrica di approfondimento su temi sanitari e di prevenzione sul mensile API
Flash. Presto l’associazione promuoverà attivamente i regali solidali per la ricerca tra i suoi associati. Nel
2023 condivideremo iniziative tese a informare, sensibilizzare e coinvolgere la rete associativa API e la
città”.

Strappa collanina d’oro a un’anziana

Personale del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia ha arrestato giovedì pomeriggio un cittadino marocchino di 28 anni su cui gravano forti indizi di colpevolezza per lo scippo della collanina in oro a una anziana.

Attorno alle 12.40, i poliziotti, transitando con la volante in Piazza della Repubblica angolo Priocca, hanno notato un uomo correre inseguito da alcuni passanti che lo indicavano come l’autore di uno scippo. Uno degli agenti riusciva, tramite l’autovettura di servizio, a bloccare la via di fuga al soggetto fermandolo definitivamente in via Carlo Noè: l’uomo, in quel frangente, tentava di disfarsi di una catenina in oro con un ciondolo a forma di crocefisso spezzata all’altezza del gancio di chiusura, buttandola per terra. Il personale di polizia ha recuperato il prezioso e ha rintracciato nei pressi una donna, 75 anni di età, che ha riferito di essere stata poc’anzi scippata dal giovane mentre si trovava seduta alla pensilina del tram di piazza della Repubblica. La refurtiva veniva così restituita alla legittima proprietaria.

Il ventottenne è stato arrestato per furto aggravato.

Barriera di Milano: i poliziotti motociclisti arrestano senegalese con dosi di crack

Lo scorso martedì sera, personale della sezione Motociclisti dell’UPGSP, avendo fondato motivo di ritenere che nei pressi di Largo Giulio Cesare potesse essere in atto la cessione di sostanze stupefacenti ad opera di alcuni soggetti stranieri, di cui aveva ricevuto segnalazione da un cittadino, effettuava un accurato controllo della zona.

Un giovane, di nazionalità senegalese, durante l’attività di identificazione spintonava l’operatore di polizia e tentava di darsi alla fuga ma, dopo una breve corsa, veniva fermato da altri due agenti. All’interno del borsello che aveva con sé, venivano rinvenute e sequestrate 7 dosi di crack avvolte in pellicola di plastica nera, nonché la somma di 70 € circa in banconote di piccolo taglio, di presumibile provenienza illecita.

In considerazione dei forti indizi di colpevolezza in ordine al reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, il ventisettenne è stato tratto in arresto e tradotto in carcere.

Riunione di famiglia per Papa Francesco

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Papa Francesco, scelto dai Cardinali riuniti in Conclave “quasi alla fine del mondo”, ma di origini piemontesi, nel pomeriggio di sabato 19 novembre prossimo si recherà ad Asti per incontrare i familiari in visita riservata in occasione del novantesimo compleanno della cugina Carla Rabezzana. Si fermerà fino a domenica 20 novembre quando presiederà la S. Messa alle ore 11:00 nella Cattedrale di Asti. In quell’occasione incontrerà la Comunità diocesana dalla quale erano partiti i Suoi genitori per emigrare in Argentina.

La notizia è stata data in contemporanea dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni, che ha rilanciato il comunicato della Prefettura della Casa Pontificia. Anche monsignor Marco Prastaro, vescovo di Asti, ha annunciato la visita.

C’è grande fermento nella città piemontese che attende Papa Francesco fin dalla sua elezione nel marzo 2013. La famiglia del Papa argentino è piemontese, nello specifico di Portacomaro. Da Asti la famiglia Bergoglio emigrò il 1° febbraio del 1929 in Argentina.

Mentre Asti ha atteso dieci anni il Pontefice e finalmente lo avrà tutto per sé, altrettanto non può dire la città di Buenos Aires che ancora aspetta la Sua visita.
Bergoglio infatti – che viaggia ancora con il passaporto argentino – non è tornato a Buenos Aires dalla Sua elezione a Vescovo di Roma e non ha ancora fatto visita ai luoghi della Sua infanzia e alla vecchia diocesi.
Alle numerose domande sul perché ancora non abbia fatto ritorno, Papa Francesco ha risposto in un videomessaggio rivolto al popolo argentino il 30 settembre 2016. In quell’occasione ha detto: “[…] beh il mondo è più grande dell’Argentina, ma bisogna dividersi, lascio nelle mani del Signore indicarmi la data […]”.

Giangiacomo Nichols
autore del libro “Il Papa alla sbarra”.

 

Sistema neve, Ruffino (Azione): “in gioco posti di lavoro”

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Non bastano più gli annunci di interventi sul caro-bollette: il nuovo governo deve subito tradurre in atti amministrativi un intervento massiccio contro il caro-bollette perché nell’imminenza della stagione sciistica sono a rischio centinaia di imprese e migliaia di posti di lavoro. In questo senso mi associo all’appello rivolto stamane dai vertici istituzionali del Piemonte e di Torino, e da Andrea Agnelli, perché gli operatori del Sestriere e della via Lattea non possono essere lasciati soli a fronteggiare un’emergenza sovrastante.

     Gli impianti di risalita sono meccanismi energivori e il costo dell’energia incide per il 60-65% sui costi finali d’impresa. Un intervento del governo va oltre l’urgenza: siamo a un passo dalla ripartenza, dopo due anni di fermo a causa del Covid, e una falsa partenza rischia di risolversi in una catastrofe per le imprese, per le centinaia di famiglie e il vasto indotto creato attorno al turismo invernale. Dagli ultimi dati disponibili, nel 2019, il sistema neve produce un giro d’affari stimato fra i 7 e gli 8 miliardi di euro, cioè una fetta rilevante del Pil.

Investita in monopattino, donna in ospedale

Un altro incidente che vede coinvolti auto e monopattini sulle strade del Piemonte,  questa volta a Biella. Nelle vicinanze della rotonda di Piazza Adua una donna in monopattino è stata investita e per le fratture riportate è stata trasportata in ospedale. La Polizia Locale ha effettuato  i rilievi. La donna non è in pericolo di vita.