ilTorinese

Mondiali 2022: vincono Costa Rica, Marocco e Croazia. Spagna-Germania finisce 1-1

Un’altra sorpresa in questa giornata “mondiale”.

Andiamo con ordine:
sono scesi in campo i gironi E e F. La Costa Rica si impone sul Giappone per 1-0 grazie a un gol di Fuller,giapponesi deludenti ed un passo indietro sia sul piano del gioco che del furore agonistico visti nella gara vincente contro la Germania.Il sorprendente Marocco sconfigge il deludente Belgio 2-0 con le reti di Sabiri e Aboukhlal.Finalmente esce fuori la classe della Croazia che batte 4-1 il Canada, che,a questo punto, è matematicamente fuori dalla competizione. Finisce in parità il big match della giornata tra la Spagna e la Germania.La squadra di Luis Enrique gioca bene ma manca il guizzo vincente mentre i tedeschi agguantano il pareggio che fa sperare ancora per la qualificazione agli ottavi di finale:a segno Morata e Füllkrug.

Enzo Grassano

Incidente mortale. Vittima una giovane donna

Una donna di 34 anni è morta in un incidente stradale avvenuto  a Volpiano. Si trovava sul sedile del passeggero  dell’auto guidata da una amica torinese. In corso Europa  la loro Citroen è stata urtata  da una Nissan Qashqai ed è finita fuori strada. La donna è stata portata al Cto dove è morta poco dopo. Feriti ma non in pericolo di vita i conducenti delle due vetture.

Sì tav, voto positivo alla Finanziaria

GIACHINO : I SITAV DANNO UN VOTO POSITIVO alla FINANZIARIA 2023 del GOVERNO MELONI che ACCELERA LA TAV 
E’ un’opera che allargherà e avvicinerà il mercato per europeo e mondiale  alle aziende italiane che importano ed esportano. Negli ultimi dieci anni senza l’aumento delle esportazioni, il PIL italiano, penultimo in Europa per tasso di crescita, sarebbe stato in rosso. Negli ultimi vent’anni il PIL procapite italiano ha perso 25 punti rispetto alla media europea. Meno lavoro o lavoro più povero le conseguenze ma anche forte disoccupazione giovanile.
La politica e i partiti debbono dare priorità all’aumento dello sviluppo del Paese a un tasso di almeno 2 punti l’anno per creare nuove occasioni di lavoro e per diminuire il peso del Debito Pubblico che dagli anni 70 è in costante aumento.
Investimenti come la TAV, la Nuova Diga di Genova ci porteranno più logistica e più turismo, due settori labour intensive sapendo che i Paesi con una logistica più efficiente hanno resistito meglio alla crisi.
Con la nostra grande Manifestazione di Torino del Novembre 2018 abbiamo battuto la stagione dei NO a Tutto che hanno contribuito a bloccare il Passe.
Dopo il blocco decretato dal Governo giallorosso la accelerazione dei lavori della TAV decisa dal Governo Meloni consentirà al nostro Paese di ricevere dalla Europa un contributo aggiuntivo di un miliardo per la costruzione della tratta italiana da Bussoleno a Torino. Si perché nella estate del 2019 l’Europa che inizialmente finanziava solo il 40% del costo delle tratte transfrontaliere decise di finanziare anche il 50% della tratta italiana da Bussoleno a Torino ovviamente a lavori in corso.
Ecco un altro bel risultato delle manifestazioni SITAV pacifiche è molto partecipate.
Con la costruzione delle autostrade e dei trafori autostradali alpini l’Italia costruì il Boom economico , con  le nuove Reti ferroviarie come la TAV e i corridoi del Brennero e della Genova- Rotterdam l’Italia potrà uscire dalla ventennale stagnazione , bloccando la fuga all’estero dei nostri ragazzi neolaureati con uno sviluppo green e sostenibile.
 
Mino GIACHINO 
SITAV SILAVORO 

Sergio Castellitto autentico Dalla Chiesa, una fanciullezza negata tra i rifiuti in Nicaragua

Le prime immagini del 40° TFF

 

 

Le prime immagini del 40° Torino Film Festival arrivano dal Nicaragua (ampia coproduzione supportata da Messico/Olanda/Germania/Francia/Norvegia/Spagna) con “La hija de todas las rabias” della quarantenne regista Laura Baumeister: immagini di povertà, di violenza sociale, di una fanciullezza negata, terribili angosciose. La vita è terribile, uno spiraglio di folle speranza va cercata in un mondo altro, di protezione, di sogno che è soltanto della piccola protagonista. Maria, ragazzina di 11 anni, vive con la madre Lilibeth e passa gran parte delle sue giornate in cima a quelle montagne di rifiuti che sorgono a due passi dalla capitale e che danno un lavoro e a tratti anche un minimo di sostentamento a tanta gente. Un giorno Lilibeth sparisce su un camion per andare in città e Maria si ritrova in mezzo ad una piccola comunità di bambini schiavizzati a ripulire faticosamente i tanti oggetti che quelle discariche possono restituire e che possono essere riciclati. L’aiuta e quasi si prende cura di lei il giovane Tadeo, per restituirla a una madre che Maria al contrario ha perso per sempre. Le resta il sogno e in questo un abbraccio protettivo. La regista imprime dolcezza e rabbia e sacrosanti momenti di ribellione alla giovanissima protagonista, offre soprattutto un panorama d’angoscia di questo angolo di mondo che noi guardiamo con occhio incredulo dall’altra parte del mondo.

Usa diversi moduli cinematografici Bertrand Bonello nel suo ultimo “Coma” (sezione Nuovimondi), non sempre in un logico clima narrativo. Si fatica a seguirlo in questa lettera che un padre, un vero e proprio atto d’amore, scrive alla propria figlia (la giovanissima Louise Labeque, la figlia stessa del regista) chiusa in casa durante un’emergenza sanitaria, raccontandola in un solitario realismo e in video chiamate con le proprie amiche, circondandola al centro della stanza di una casa di bambola abitata da quelle bambole che riempiono il mondo dell’infanzia con le fattezze di Scott e Sharon, i cui tormenti d’amore sono affidati alle voci di Letitia Casta, Louis Garrel e dello scomparso Gaspard Ulliel. Aggiungeteci disegni, live action e l’inquietante apparizione di una enigmatica youtuber, e avrete completo il pasticcio che l’eccellente autore di “Saint Laurent” ci ha regalato.

Al contrario apprezzabilissimo “Il nostro generale” (dal 9 gennaio su Rai 1) con cui Lucio Pellegrini e Andrea Jublin ci riconsegnano la figura solida, paterna, combattiva di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Grazie anche all’apporto dell’Arma dei Carabinieri e con il sostegno della famiglia, rendendo onore al servitore dello Stato come all’uomo colto nel privato, con materiali di repertorio (grazie alle teche Rai) ed esatte ricostruzioni, ci ritroviamo al centro degli anni Settanta, ad iniziare esattamente dal quel 1973, quando Dalla Chiesa viene trasferito da Palermo dove è impegnato nella lotta alla mafia per operare a Torino, la presenza combattiva e affettuosa dei componenti del “Nucleo speciale antiterrorismo”, gli intenti a muoversi come un vero e proprio gruppo operativo di combattimento guardando agli altri come a degli avversari da combattere sul loro stesso terreno. Sono gli anni di Curcio, del primo processo alle BR, che al nord hanno steso una rete di uccisioni e di ferimenti di industriali e di giornalisti, di attentati, come quello a Fulvio Croce, presidente dell’ordine degli avvocati di Torino, dell’amicizia con Caselli, dei giorni di paura (la figlia costretta a sposarsi in un garage, protetta a vista), della pretesa affiliazione alla P2, accettata nel disordine del tempo e immediatamente rifiutata, del sequestro Vallarino Gancia e della morte di Mara Cagol durante la liberazione del re dello spumante nella cascina sperduta sulle colline dell’Astigiano. Anni, quelli “piemontesi” del generale, fatti anche di amarezza e d’isolamento (rintanato in un piccolo ufficio, in attesa di “mi hanno dato un incarico”), man mano che la sua lotta ai brigatisti diveniva sempre più serrata Dalla Chiesa si ritrovava sempre più solo, conteggiando un buon numero di nemici anche all’interno delle istituzioni e dell’Arma stessa. È un’opera, quella firmata da Pellegrini e Jublin, decisamente robusta, accorata, anche capace di mostrare di un uomo combattivo i momenti forse più deboli, di ridare alla società di oggi la dichiarata integrità e la grandezza nell’obbedienza. Sergio Castellitto è autenticamente presente, in ogni momento, con a fianco una Teresa Saponangelo esempio di remissiva dolcezza, con tutta la squadra dei giovani attori che sono i suoi collaboratori, Antonio Folletto in testa, voce narrante di tutti quegli anni. Gli angoli torinesi aggiungono un che di verità in più alla forza e alla bellezza della vicenda.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, scene tratte da “Il nostro generale” di Lucio Pellegrini e Andrea Jublin, sugli anni torinesi di Carlo Alberto Dalla Chiesa, e la giovane protagonista del film del Nicararagua “La hija de todas las rabias” di Laura Baumeister.

“Cinema mon amour”, Gaetano Renda scuote la crisi delle sale cinematografiche

Il convegno ha aperto il 40° TFF

Il cinema non gode proprio di una buona salute ma qualcuno oggi azzarda a dire che i sintomi di un più o meno rapido miglioramento s’incomincia a vederli. Cautela, tutti si sorridono ma si muovono in fin dei conti ancora con i piedi di piombo, forse l’allegria di aver fatto centro con certe opere italiane uscite di recente e soprattutto di essere tornati in sala, uno accanto all’altro, non più divisi da quegli odiosi nastri biancorossi, ormai lontani ma ben presenti nella memoria, non più a guardarsi in cagnesco se qualcuno mai ci provava a sedersi vicino a te, esempio inaudito della demonizzazione della sala cinematografica, ebbene senti che s’è ripreso a respirare un’altra aria. “Riportare il pubblico in sala” è del resto il ritornello pieno di combattiva speranza che ogni produttore e distributore ed esercente va ripetendo, il Piemonte è al secondo posto in Italia dopo il Lazio per set e giornate lavorative, la nostra Film Commission è osannata e ricercata da chi s’impegna a girare un nuovo film, cinema e televisioni la cercano, mai come in queste ultime settimane si sono visti parcheggiati in città mezzi di trasporto di nuove produzioni, il botto americano di pochi mesi fa ha riempito i cuori e le casse di gioia: poi, al termine della filiera, ci si accorge che qualcosa non funziona più o per lo meno certo come ci si dovrebbe aspettare. Vuoi allora l’aria del momento, vuoi la lodevolissima tempestività del presidente Cirio, arriva bene augurante la notizia di un aiuto, da parte della Regione, a strettissimo giro di decisione, dall’inaugurazione a 48 ore dopo, un nuovo piano di finanziamento per il triennio 2023/2025. Diventano quattro i milioni annui di euro cui s’aggiungono altri nove per le tante sale, non soltanto per renderle luoghi atti a ospitare manifestazioni culturali ed eventi ma altresì per attuare un prezioso restyling  e un altrettanto augurabile adeguamento tecnologico. Quindi benvenuti ai complessivi 21 milioni triennali che porteranno modernizzazione e nuovi impegni.

Comunque, esuli ancora dall’euforia generale, venerdì scorso, alle 9 del mattino, il festival s’è svegliato con la sala 3 del Massimo gremita di addetti ai lavori, di curiosi, di operatori, di un selezionato gruppo di ospiti, in presenza e in streaming, per cui Gaetano Renda, agguerrito esercente di Centrale, Due Giardini e Fratelli Marx, ha potuto da provetto entertainer dare corpo a “Cinema mon amour – L’avventurosa storia del cinema nelle sale”, a quel convegno preparato per intere settimane forse per mesi, con cui poter rivedere e fare il punto sull’importanza della sala, sul suo rapporto “prioritario e imprescindibile” con la collettività, sul desiderio di tornare a incontrarsi e a scambiarsi idee, sul presente e sul futuro. “Vi siete contati, ragazzi?”, direbbe il cinefilo riportandoci alla mente “I guerrieri della notte” di Walter Hill: sì, siamo in tanti e si può cominciare.

Mentre la sottosegretaria alla Cultura Lucia Bergonzoni – in attesa che le siano affidate le deleghe allo Spettacolo – ribadisce l’attenzione dell’attuale governo per la nostra città (sarà la prossima settimana a Torino) quanto sia importante la ricaduta sul territorio, uno dei soggetti non ultimo, l’occupazione, Renda sottolinea come negli ultimi decenni la città sia passata ad essere da immagine di fabbriche e di industria a eccellenza culturale. Il presidente del Museo del Cinema, Enzo Ghigo esprime ancora una volta il concetto che “senza sale il cinema non c’è” nonché la volontà di tutta quanta l’organizzazione del festival a far sì che per questa edizione fosse offerto al pubblico completamente in presenza, pur in “una condizione pandemica non ancora del tutto risolta”.

Il solito vecchio problema sono le piattaforme, che con i comodi divani di casa propria continuano a rubare spettatori. O forse avrà ragione (noi crediamo “anche” ragione) Alberto Barbera, direttore della Mostra veneziana, quando nei mesi passati scatenò un mezzo putiferio per aver osato ribadire che non solo le piattaforme ma pure la “povertà” intellettuale (eguale “di intelletto”) di certe opere cinematografiche nostrane portava inesorabilmente all’abbandono o ad una massiccia rarefazione del pubblico. Apriti cielo! Ma il concetto è innegabile, tangibile, la commedia italiana diventa il capro espiatorio, la mancanza dell’attore del momento fa disertare, il vecchio stile come l’idea azzardata spaventano. Come altrimenti si spiegherebbe la cancellazione, nel giro di una sola settimana” di opere come “Brado” di Kim Rossi Stuart o di “War” di Gianni Zanasi? Chiaro comunque che quelle invasioni di campo di certi network non fanno la salute del cinema, certo che gli abbonamenti alla rete sono più comodi, certo altresì che occorrerà arrivare a inventarci formule nuove ad accompagnare le proiezioni. Come ci si debba anche interrogare come non sia possibile anche a casa nostra passare ai 150 giorni dei francesi i nostri soli 90 perché un film possa passare dallo schermo al quello televisivo di casa. Si dovrà frenare quel calo di spettatori che è stato nei primi sette mesi del 2022 del 56 e rotti per cento rispetto allo stesso periodo del 2019, il Piemonte dovrà riacquistare robustezza visto che è passato da un bacino di 4 milioni ad una cifra dolorosa di 1,8. Domenico De Gaetano, direttore del Museo del Cinema, osserva altre cifre: “Nelle due sale destinate al cinema Massimo alle prime visioni il calo è stato del -44%, nella sala 3, dove sono proiettati i classici, si è registrato un -15%, il che significa che la passione per il cinema non è mai venuta meno”.

Un eccellente intervento, chiaro e appassionato, dati e idee alla mano, è arrivato da Barbara Bruschi, presidente Aiace Torino. Forse da lei, docente universitaria che coglie da una ragazza, nei corridoi di Palazzo Nuovo, la frase “se è per andare a vedere un film allora me ne sto a casa”, forse il grido più affannoso. Narra di un’America che, attraverso studi e dichiarazioni, denuncia la disgregazione di certe comunità quando si è visto meno pubblico in una sala di bowling, quando le immagini di certi servizi ci rendono la solitudine domestica o lo sguardo di un televisore in ogni stanza, con la cancellazione di ogni rapporto familiare, con la separazione netta di fasce d’età, con il chiudersi senza se e senza ma nel proprio mondo ristretto. Anche lei, come Renda, come tutti gli altri, esprimono la necessità di spostare le persone verso la sala intesa come luogo di aggregazione, imperdibile e decisamente auspicabile: qualcuno sogna che presto le sale possano essere intese come “bene culturale”. Ancora una ventata di ottimismo da Enzo Ghigo, per quanto riguarda il Museo del Cinema: “Nel ponte dei Santi più di 13.700 persone hanno visitato il Museo, noi tutti felicissimi se si pensa che proprio in quei giorni l’ascensore che porta alla terrazza della Mole era in manutenzione e che quindi ognuna di quelle persone che sono entrate lo hanno fatto perché soltanto attirate dalle esposizione e dalla mostra di Argento che avrebbero trovato sotto la volta dell’Antonelli”.

Elio Rabbione

Nelle immagini, Gaetano Renda organizzatore di “Cinema mon amour”; Steve Della Casa, direttore del 40° TFF, Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, Presidente e Direttore del Museo del Cinema.

Rock Jazz e dintorni: Paolo Conte e Ludovico Einaudi

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Il documentario di Marco Spagnoli su Franco Battiato è al cinema per 7 giorni.

Martedì. Al Blah Blah si esibisce Buzz Kull. All’auditorium del Lingotto suona Ludovico Einaudi.

Mercoledì. Al Jazz Club è di scena il quintetto di Angelo Greco. Al Blah Blah Giovanni Corgiat e Davide Broggini, sonorizzano il film d’animazione giapponese “l’uovo dell’angelo”.

Giovedì. Al Magazzino sul Po sono di scena Danielle e Carbs. All’auditorium del Lingotto recital di Paolo Conte per beneficenza. Al Jazz Club tributo a Ray Brown con il trio di Max Gallo. Al Blah Blah si esibisce Simon Joyner preceduto da Riccardo Salvini. Al Mad Dog suona il trio di Aura Nebiolo. All’Archivio di Stato si inaugura la mostra fotografica “America Sogni Diritti” con i ritratti di David Bowie scattati da Steve Schapiro. Al’Hiroshima Mon Amour suonano gli Hang Massive. Al Mao per la mostra “Buddha10” performance dell’artista coreana Park Jiha.

Venerdì. Allo Ziggy si esibisce il trio Ottone Pesante. Al Teatro Colosseo è di scena il Soweto Gospel Choir. Al Cap 10100 suonano i Management. Allo Spazio 211 si esibisce Daniele Celona mentre all’Off Topic è di scena Gnut. Al Magazzino sul Po suonano i Bluebeaters.

Sabato. Al Bunker si esibisce il duo elettronico Dame Area con Katatonic Silencio. Alla Suoneria di Settimo arriva Nada. Al Cap 10100 suona il quintetto Makepop. Al Blah Blah sono di scena i Diaframma. Al Folk Club si esibisce Jesper Lindell. Al Teatro Colosseo canta Marco Masini.

Domenica. Sempre al Teatro Colosseo è di scena Alex Britti.

Pier Luigi Fuggetta

Le mani impolverate li tradiscono. Arrestati per furto di materiale edile

Cinque arresti. Cittadini romeni tra i 20 e i 45 anni tutti gravemente indiziati del reato di tentato furto aggravato.

L’intervento è nato dalla segnalazione al 112 NUE di un cittadino italiano che riferiva di aver notato la presenza di alcuni soggetti sospetti che si sarebbero introdotti in un cantiere in Corso Taranto. Il richiedente specificava all’operatore della Sala Radio che, mentre uno dei soggetti rimaneva all’esterno dell’attività, osservando l’area circostante, gli altri si sarebbero introdotti all’interno verosimilmente per rubare delle griglie metalliche.

Il tempestivo arrivo della Polizia di Stato ha permesso di sorprendere e bloccare due uomini che alla vista degli agenti cercavano di darsi alla fuga verso Corso Giulio Cesare; gli altri tre soggetti venivano individuati, seduti su una panchina, con le mani ancora sporche, verosimilmente per aver maneggiato le reti metalliche.

Durante il controllo gli agenti hanno rinvenuto, nascoste poco distanti dalla panchina sulla quale erano seduti gli uomini, le chiavi di una autovettura sul cui tettuccio erano state collocate 7 griglie elettrosaldate in ferro, dal valore complessivo di 800 euro, precedentemente asportate dal cantiere.

Exor Ventures e nuovi investitori sposano il progetto della startup FidoRent

Nuovi investimenti provenienti da privati e fondi internazionali lanciano la realtà che offre servizi di protezione sull’affitto per le città di Torino e Milano

Una nuova stella nel firmamento delle startup italiane. Grazie all’accordo trovato con Exor Ventures e nuovi investitori, la startup FidoRent debutta nel mercato degli affitti residenziali del Nord-Ovest grazie a un nuovo round di investimenti per un totale di €400.000 che garantisce alla neonata impresa il supporto necessario ad ampliare il territorio di riferimento, offrendo i propri servizi sulle città di Torino e di Milano.

Il problema degli affitti non pagati
Dopo un anno dalla nascita del progetto nel venture builder Vento, per FidoRent è arrivato quindi il momento di entrare a far parte dei protagonisti del settore, offrendo nuove soluzioni al crescente problema del mancato incasso degli affitti nelle città. In Italia, solo nel 2021, si calcola infatti che gli affitti non percepiti ammontino a un totale di quasi €1.3 miliardi.
FidoRent ha scelto di cambiare la prospettiva e rivoluzionare il mercato offrendo ai proprietari di casa la possibilità di ottenere fino a 24 mensilità di affitto anticipate, al netto di una commissione che verrà trattenuta, e garantirsi la migliore protezione contro i rischi legati a ritardi o mancati pagamenti. In alternativa all’anticipo delle mensilità, FidoRent può predisporre un piano di affitto mensile garantito, con lo stesso grado di protezione ma senza alcun costo per il proprietario, in quanto il costo verrà ricoperto dall’inquilino. Una realtà ambiziosa che guarda alle principali sfide dei proprietari di casa, ma che si apre anche a nuovi partner commerciali, come agenzie e intermediari immobiliari.

Un supporto d’eccellenza
Ampio il ventaglio di investitori che stanno credendo nel progetto, tra i quali compaiono figure di rilievo del settore, come uno dei primi 10 dipendenti di AirBnb, che ha collaborato alla crescita del colosso internazionale.
A dare fiducia alla nuova startup tutta italiana spicca soprattutto il nome di Exor Ventures: braccio operativo di Exor, con cui vengono supportate aziende emergenti che hanno le potenzialità di diventare leader nel proprio mercato. Un sostegno di alto profilo a cui si somma la competenza di chi conosce profondamente il mercato. A enfatizzare la bontà del percorso, tra i sostenitori di FidoRent c’è infatti Casavo: azienda leader del settore e tra le prime realtà capaci di dimostrare come il potenziale tecnologico possa essere un valore aggiunto nel settore immobiliare.
Federico Gallina, co-founder di FidoRent, ha commentato: “Il mercato degli affitti residenziali sta vivendo uno stato di profondo cambiamento, ma anche di instabilità, che si ripercuote su ogni attore in gioco. Quando abbiamo lanciato FidoRent ci siamo posti l’obiettivo di riportare fiducia nel rapporto tra proprietario e inquilino: da qui la nascita di diversi servizi a tutela dei locatari. Ieri sembrava solo un’idea ambiziosa, mentre oggi siamo alla concreta ricerca di nuovi partner commerciali e, anche grazie al prezioso supporto di Exor Ventures e di Casavo, sappiamo di poter espandere l’ecosistema FidoRent e cambiare profondamente il mercato”.

Ammonito dal questore continua a molestare la ex e finisce in carcere

La polizia ha arrestato a Vercelli un uomo gravemente indiziato del reato di atti persecutori  nei confronti della ex compagna. Nonostante gli  fosse stato notificato pochi giorni fa un ammonimento da parte del  Questore di Vercelli con il quale veniva invitato a desistere dalle condotte vessatorie nei confronti della donna,  ha insistito  tempestandola di telefonate, messaggi  e pedinamenti. La  Procura della Repubblica ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari la custodia cautelare in carcere.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

La montagna piemontese punta sul turismo Green. In arrivo i fondi regionali

ARRIVANO E-BIKE E COLONNINE DI RICARICA

Contributi a fondo perduto fino a 50.000 euro per albergatori e strutture ricettive

Sei milioni in palio: bando aperto dal 28 novembre fino ad esaurimento delle risorse

Poggio: «Sfruttiamo momento della ripresa per guadagnare competitività»

Sei milioni stanziati con un bando dalla Regione serviranno ad albergatori e operatori della ricezione per dotarsi di colonnine di ricarica, biciclette elettriche, impianti a basso consumo e arredi per B&B, ostelli, hotel, e strutture turistiche con contributi a fondo perduto che variano da 30.000 a 50.000 euro. «Risorse determinanti per sostenere le imprese che per guadagnarecompetitività sui mercati possono contare sul sostegno pubblico»ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio. Il turismo outdoor secondo l’ultimo report di ottobre dell’osservatorio regionale segnala una tendenza in crescita con le attività green e passeggiate tra le più gettonate: chi ha trascorso una vacanza in Piemonte si è dedicato infatti ad attività all’aria aperta e all’enogastronomia più del dato medio italiano.

La seconda linea di intervento è rivolta all’efficientamento energetico, fattore chiave per mantenere inalterati i servizi ma con un minore impatto sulle bollette per imprese e consumatori. In questo caso la Regione finanzierà progetti fino a 45.000 euro per l’efficientamento e 100.000 per le opere di miglioramento dell’accoglienza.

Lunedì 28 novembre 2022 sarà pubblicato l’avviso online sul sito istituzionale della Regione nella sezione bandi dove sarannopresenti i termini e le condizioni di partecipazione. La gara resterà aperta fino ad esaurimento delle risorse.