ilTorinese

Roberto Manzocchi, “Le macchine rosse” Un percorso a tappe narrato in prima persona

Informazione promozionale

Non esiste l’inutilità nel prendersi cura di una persona malata, perché qualcosa, seppur minima, si può e si deve sempre fare; per quanto sia impegnativo, la soddisfazione che se ne ricava è davvero tanta…

Il libro

Un ex operaio, dopo vent’anni di fabbrica, ferro, olio, presse e utensili, si trova a riscrivere il proprio spartito della vita ripartendo da zero in un mondo, per lui tutto da scoprire.  Quello del settore socio-sanitario.

Precisamente l’assistenza alle persone anziane non autosufficienti.

Un percorso a tappe raccontato in prima persona, che parte dal corso per ASA

(Ausiliario Socio Assistenziale), per poi affrontare i primi, incerti passi nel lavoro vero e proprio, fino al raggiungimento di una dimensione più consona, ricca di risvolti umani e piccole grandi soddisfazioni.

Un’interazione che coinvolge; e spesso sorprende quanto ci sia da ascoltare, da interpretare, comprendere e a volte anche imparare da persone che al loro interno e nelle manifestazioni sociali sono sempre più svuotate.

Non esiste l’inutilità nel prendersi cura di una persona malata, perché qualcosa, seppur minima, si può e si deve sempre fare; per quanto sia impegnativo, la soddisfazione che se ne ricava è davvero tanta…

E subito si impara a non dare niente di scontato.

LE MACCHINE ROSSE è anche un piccolo spaccato del mondo degli anziani con la loro storia, i ricordi, delle loro famiglie e ahimè, dei loro problemi.

Tra le pagine trovano spazio anche molte situazioni che strapperanno più di un sorriso.

Non è un romanzo; non c’è stato bisogno di inventare niente.

Le righe del libro erano già state scritte dai veri protagonisti delle storie raccontate ed aspettavano solamente di essere impresse su un foglio di carta.”

Per sorridere, commuoversi e riflettere.

L’autore

Manzocchi Roberto, nato a Lecco nel 1972 e residente nel comune di Oggiono LC.

Lavora come Ausiliario Socio Sanitario e si occupa di assistere gli anziani a domicilio.

LE MACCHINE ROSSE” è il terzo libro ed è uscito nel dicembre del 2022 per  ETABETA.PS .

Nel 2020 è uscito “IL PASSO PIU’ LUNGO”, pubblicato da EDIZIONI ITALIANE.

Nel 2021 “LA STRADA CHE CERCHI” pubblicato da ETABETA.PS è, in pratica la continuazione del primo, legati dalla stessa ambientazione (Praga) e personaggi.

Quando Maurizio Costanzo prese a cuore gli alluvionati del Piemonte

Di Cristiano Bussola

Nel 1995 il governo regionale piemontese, con  Enzo Ghigo presidente della Giunta eletto nella primavera di quell’anno, ebbe in eredità la complessa gestione della ricostruzione post alluvione del ’94, calamità che segnò pesantemente il territorio.

ScattoTorino e IlTorinese partnershipLutti, dolore, strade e imprese distrutte. Un giorno, negli uffici della Regione in piazza Castello a Torino, dove curavo l’ufficio stampa di Ghigo, giunse una telefonata per il presidente, in quel momento impegnato a Roma. La chiamata venne dirottata a me. “E’ Maurizio Costanzo”, mi disse la segretaria. Uno scherzo, pensai. E invece no, era proprio lui. Un sindaco di un piccolo comune gli aveva scritto illustrando la drammatica situazione dopo l’esondazione dei corsi d’acqua e il noto conduttore mi disse che avrebbe voluto parlarne nel suo show. Quale migliore opportunità mediatica per affrontare l’insidiosa opera di ricostruzione, nell’intento di trovare risposte per i cittadini insieme alle istituzioni ? Costanzo mi spiego’ che era proprio questa la sua intenzione. Seguirono altre telefonate nelle settimane successive, e a chiamarmi era sempre lui in persona. Molto cortese, con la sua inconfondibile cadenza, si informava sul cronoprogramma delle iniziative per il ristoro dei danni, sugli aiuti a famiglie e aziende. Il presidente Ghigo mi aggiornava costantemente sul lavoro della Regione e  io riferivo gli sviluppi a Costanzo.  Poi, nel suo salotto tv  il giornalista  illustrava al pubblico l’avanzamento dei lavori e tutte le novità. Più volte il “Maurizio Costanzo Show” si occupo’ in quel periodo dell’argomento, contribuendo senza dubbio a sensibilizzare il governo e l’opinione pubblica. Qualche anno dopo, casualmente, incontrai il popolare personaggio televisivo a un convegno. Mi presentai. Si ricordava persino dei dettagli dei nostri colloqui e mi parve soddisfatto per il sostegno che con la sua trasmissione aveva dato alla comunità piemontese. Questo il Maurizio Costanzo che ho avuto modo di conoscere, oltre il piccolo schermo.

Foto di copertina: Mediaset Infinity – Rete 4

Ragazzo aggredito e rapinato da tre coetanei fuori dalla scuola

Alcune settimane fa la polizia è intervenuta davanti a una scuola superiore di Novara, chiamata da uno studente che ha spiegato di essere stato malmenato e rapinato da tre ragazzi. Questi lo avevano avvicinato all’uscita da scuola con la scusa di voler chiarire questioni che avevano avuto nei giorni precedenti, ma lo hanno aggredito con calci e pugni. Il telefono della vittima è caduto e uno dei tre lo ha preso. Dopo meticolose indagini la polizia ha individuato e denunciato i presunti aggressori.

Giachino: “La bassa crescita del Piemonte dura da oltre 25 anni”

E’  causata essenzialmente dalla bassa crescita di Torino che vale il 55% del PIL della Regione. 

Non è tanto la Regione che ha bisogno di aiuto per ritornare a crescere di più è Torino che non ha difeso come avrebbe dovuto la sua industria che vale ancora oggi il doppio del turismo e della cultura.  Qualsiasi azienda privata avrebbe licenziato gli ultimi Sindaci torinesi per scarsi risultati economici e sociali.  Lo dico avendo avvertito per primo nel 2009 la Presidente Bresso e il Sindaco Chiamparino della minore crescita rispetto alla media nazionale. Nel 2009: si potevano e si dovevano prendere le contromisure come accelerare la TAV, la Linea 2 della Metropolitana così come si doveva difendere la città dalla fuga di tante aziende a partire da quella più grande. Ecco perché dopo aver salvato la TAV con le manifestazioni del 2018 e 2019 ho chiesto invano di accelerare i lavori mentre il governo giallorosso la teneva ferma. Occorre puntare sugli Investimenti del PNRR, sui fondi europei procurati da Cirio e difendere il settore automotive dalla scellerata decisione europea.
 
Mino Giachino

Andrea Cane e Daniele Poggio (Lega): “Autonomia opportunità non divisiva”

Al Piemonte ritorneranno 11 miliardi di gettito fiscale

Dopo la visita del Ministro degli affari regionali Roberto Calderoli per presentare al Consiglio regionale il disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata, si traggono le conclusioni sui benefici che il percorso porterebbe al Piemonte.
“I dubbi delle opposizioni  – commenta Daniele Poggio, consigliere regionale alessandrino eletto nella compagine leghista – non si armonizzano con un percorso iniziato proprio da una loro riforma, la 3 del 2001, che dava piena attuazione all’articolo 5 della nostra Costituzione, che riconosce le autonomie locali quali enti esponenziali preesistenti alla formazione della Repubblica. Confermato alle urne dagli elettori con il voto positivo al referendum”.
“Ieri abbiamo affrontato un passo fondamentale in Consiglio regionale – aggiunge il responsabile Enti locali della Lega Salvini Piemonte Andrea Cane – con il Ministro Roberto Calderoli che ha testimoniato con il suo progetto l’impegno della Lega per i nostri territori, che si meritano quell’Autonomia per la realizzazione della quale fin da ragazzino combatto. Sono rimasto sconcertato dalle dichiarazioni di un esponente del partito democratico della Provincia di Alessandria, che riteneva l’autonomia un pericolo per l’unità del Paese. Calderoli è stato molto chiaro: l’autonomia differenziata significa per la nostra Regione 11 miliardi di gettito fiscale che tornerà nelle tasche dei piemontesi. A noi amministratori l’onere di trasformare queste cifre in una maggiore efficienza nella fornitura di servizi per i propri cittadini. La posizione di Ravetti somiglia a quella del suo partito, al Governo per tanti anni senza dare mai risposte. Se loro sono spaventati da un ruolo di protagonista del Piemonte a livello economico, sociale e culturale nel panorama italiano nessun problema, ci lascino governare e gestire i benefici che l’autonomia differenziata porterà con sé a favore di una regione che, già a livello di Dna, ha sempre dimostrato di saper unire e non certo dividere”.

I greci di Torino ricordano la “catastrofe” del 1922

Nelle viuzze del Quadrilatero, in pieno centro, la piccola comunità greco-ortodossa torinese si raccoglie in chiesa.
Si prega, si ascolta, si commentano i fatti e non si trascura la storia, le vicende dei greci dominati per quattro secoli dai turchi, l’indipendenza dal giogo ottomano, le tragedie di cent’anni fa, i massacri, la fuga e la gioia di vivere in patria, nella propria terra. Ma quanti lutti, quante sofferenze patite dai greci a causa di eventi storici che molti neppure conoscono. I greci del Piemonte, alcune centinaia di persone, ci ricordano quel passato con un grande manifesto su cui compare la scritta “1922, la catastrofe dell’Asia Minore”, appeso sul portone della chiesa della Santissima Annunziata delle Orfane, oggi utilizzata dai greci-ortodossi, in via Delle Orfane angolo via San Domenico, a pochi passi dal Mao e dalla Consolata. Perché la catastrofe?
Il periodo storico è quello della guerra greco-turca che si svolse, da maggio 1919 a ottobre 1922, tra la Grecia e la nuova Repubblica di Turchia nata sulle ceneri dell’Impero ottomano. Il Trattato di Sèvres (10 agosto1920) successivo alla Prima guerra mondiale, aveva assegnato alla Grecia i territori dell’Anatolia, della Tracia e la città di Smirne e fu proprio il passaggio di questa città ai greci che scatenò la furia dei turchi. La Turchia di Ataturk vinse la guerra e ottenne i confini attuali ma per la Grecia la fine del conflitto provocò lo stravolgimento dell’assetto demografico del Paese. Nell’estate 1922 i soldati turchi entrarono a Smirne con l’obiettivo di cancellare ogni elemento greco dell’Asia Minore. È quello che fece il comandante dell’esercito turco repubblicano Nureddin Pascià il cui scopo era quello di sterminare i cristiani di Smirne.
Per attuare il piano furono commessi crimini terribili, le case furono incendiate, migliaia di greci torturati e uccisi, i distretti greco, armeno ed europeo della città rasi al suolo. I due terzi di Smirne furono distrutti. Le vittime furono oltre 30.000. Solo l’area turca rimase intatta. L’incendio di Smirne per i greci dell’Asia Minore rappresentò il culmine degli eventi chiamati dagli storici greci con il nome di “Catastrofe dell’Asia Minore” da cui riuscirono a salvarsi 250.000 cristiani che fuggirono in Grecia. Un testimone d’eccezione che descrisse il dramma degli abitanti di Smirne fu Ernest Hemingway, allora giovane corrispondente di guerra nell’Impero Ottomano. I suoi articoli raccontano in modo terrificante l’odissea della popolazione greca. Nello stesso anno si concluse anche la tragedia dei greci del Ponto, regione storica della Turchia nord-orientale sul Mar Nero, la cui popolazione scampata allo sterminio dei turchi fu compresa nell’accordo sullo scambio di popolazioni tra i due Paesi stabilito dal Trattato di Losanna del 1923 con il quale la Grecia perse tutti i territori che aveva ottenuto con il Trattato di Sèvres nel 1920. Losanna stabilì in pratica le frontiere della Turchia moderna di Ataturk. Si creò così un immenso esodo di profughi nelle due direzioni, circa un milione e mezzo di cristiani greco-ortodossi verso la Grecia e oltre 500.000 musulmani verso la Turchia. Tutti costretti da un giorno all’altro a lasciare case, paesi, città e beni per spostarsi in un territorio sconosciuto che diventerà la loro patria.
La “catastrofe dell’Asia Minore” è considerata la più grande calamità nella storia moderna della Grecia. Ancora oggi greci e turchi si detestano ricordando il passato e le ferite aperte portano a volte le due nazioni a un passo da un conflitto. Secondo diversi studiosi il numero totale dei morti varia da 300.000 a 900.000 vittime. Ogni anno, il 14 settembre, la Grecia commemora lo sterminio dei greci dell’Asia Minore da parte dei turchi. È trascorso un secolo da quella tragedia. “Non dimenticate la nostra storia, chiedono i greci del Piemonte.
 
Filippo Re
nelle foto Chiesa greco-ortodossa in via delle Orfane
interno chiesa greco-ortodossa
Incendio di Smirne
Conquista turca di Smirne

Gli appuntamenti nei musei della Fondazione

Ecco l’agenda  in programma alla GAM, a Palazzo Madama e al MAO

 

Domenica 26 febbraio ore 17.30

THERESA WONG

MAO – concerto nell’ambito della mostra Buddha10

 

 

DOMENICA 26 FEBBRAIO

 

Domenica 26 febbraio ore 11

RIFLETTIAMO INSIEME: È UN DIRITTO SALVARSI LA VITA?

Palazzo Madama – convegno

Introduzione con proiezione video documentario in prima visione “Donne rifugiate” di Deka Mohamed Osman; partecipano Abdullahi Ahmed, scrittore e consigliere Comune di Torino, Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 Ottobre, Berthin Nzonza dell’associazione Mosaico e Suor Giuliana Gallo della Fondazione Mamre. Conduce Ikram Mohamed dell’associazione ADASS.

Evento in occasione del Black History Month Torino – Seconda edizione, rassegna dedicata alla storia e alla cultura afrodiscendente.

Ingresso libero. Posti limitati con prenotazione obbligatoria: blackhistorymonthto@gmail.com

 

Domenica 26 febbraio ore 16

L’EVOLUZIONE DELLA GIURISPRUDENZA E L’APPLICAZIONE CONCRETA SUI NUOVI CITTADINI

Palazzo Madama – convegno

Con l’avv. Fairus Jama, Ihsane Ait Yahia, operatrice legale e interprete PA Reggio Emilia e l’avv. Rania Maadani, Associazione Avvocati di discendenza straniera in Italia. Conduce Ikram Mohamed dell’associazione ADASS.

Evento in occasione del Black History Month Torino – Seconda edizione, rassegna dedicata alla storia e alla cultura afrodiscendente.

Ingresso libero. Posti limitati con prenotazione obbligatoria: blackhistorymonthto@gmail.com

 

Domenica 26 febbraio ore 16.30

LUSTRO E LUSSO DALLA SPAGNA ISLAMICA. Frontiere liquide e mondi in connessione

MAO – visita guidata alla nuova mostra

La visita guidata all’esposizione approfondisce lo stretto legame culturale ed artistico tra il mondo islamico e quello europeo, che per diversi secoli ebbe nella penisola iberica il punto di maggior contatto e interconnessione. L’invasione musulmana dei territori andalusi gettò le basi per uno scambio continuo tra l’arte islamica e quella cristiana, scambio da cui scaturì una produzione di manufatti sempre più ricca e fiorente che via via attrasse l’interesse dei collezionisti e delle corti di tutta Europa.

Tappeti, frammenti di tappeti e ceramiche a lustro esposti nell’allestimento temporaneo raccontano sapientemente il lusso della produzione risalente al XV e XVI secolo, e la visita guidata ne approfondirà il significato culturale oltreché artistico in un continuo rimando e confronto con le collezioni permanenti esposte nella Galleria dedicata ai Paesi islamici dell’Asia.

A cura di Theatrum Sabaudiae.

Costo: € 6 a partecipante; costi aggiuntivi: ingresso alla mostra temporanea (gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte)

Info e prenotazioni: t. 011.5211788, prenotazioni ftm@arteintorino.com

 

Domenica 26 febbraio ore 17.30

THERESA WONG

MAO – concerto nell’ambito della mostra Buddha10

Un’interpretazione personale della musica classica contemporanea: radicale e seducente.

La musica della compositrice, violoncellista e cantante Theresa Wong unisce musica classica, arti visive e teatro in composizioni innovative, spesso collaborative e improvvisate. “Harbors”, il suo album collaborativo con Ellen Fullman, l’inventrice del Long String Instrument, ha avuto un grande successo di critica. Wong ha presentato il suo lavoro a livello internazionale in luoghi quali Fondation Cartier, Parigi; Café Oto, Londra; Fabbrica Europa, Firenze; Festival di Sidney; The Lab, San Francisco; e The Stone a New York. Nel 2022 ha composto tre performance site-specific ispirate alle opere d’arte della collezione del San Francisco Asian Art Museum per la serie Sound/scapes.

Il suo ultimo lavoro, “Practicing Sands”, è un album per violoncello e voce che sviluppa un vocabolario personale sul violoncello e documenta l’approccio personale di Wong all’utilizzo e al posizionamento dei microfoni come estensioni della composizione stessa.

Costo: 15 € | ridotto studenti 10 €. I biglietti sono disponibili presso la biglietteria del museo.

Info e prenotazioni: eventiMAO@fondazionetorinomusei.it

 

Prima del concerto, nello spazio dei giardini giapponesi, verrà proposta la performance “My Freedom”, curata da Vincenzo Di Federico e Lanxin Zheng, primo esito del Laboratorio di studio performativo proposto dal MAO in collaborazione con YizhongArt. Protagonisti dell’azione performativa sono i giovani studenti d’arte cinesi Cao Xiaoyu, Li Xinke, Liu Ruogu, Luo Siliang, Sun Yuancong, Zheng Yiwen. Si ringrazia l’Associazione degli Studenti e Studiosi Cinesi (ASSCAT) dell’Accademia di Belle Arti di Torino per aver promosso l’iniziativa.

La performance è inclusa nel costo del biglietto del concerto.

 

 

 

 

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

 

Al Cto le carrozzine rigenerate

NUOVA VITA AGLI AUSILI PER DISABILI IN ITALIA

 

Ieri presso la Sala Paralimpica dell’Unità Spinale Unipolare dell’ospedale CTO della Città della Salute di Torino (via Zuretti 24), si è tenuto un evento per la donazione di carrozzine rigenerate da parte dei Lions Club Rivoli Castello.

Le carrozzine sono state rigenerate dalla Custom Regeneration S.r.l. Benefit di Danilo Ragona, che si occupa di Economia circolare e sociale, in collaborazione con l’azienda Ferrero Med S.r.l., che si occupa della distribuzione di ausili per persone con disabilità. Obiettivo della giornata è presentare la donazione, il cui scopo è sostenere la rigenerazione in Italia di ausili, ormai dismessi, per disabili, per poi trasferirli rigenerati in luoghi pubblici, dove saranno nuovamente messi a disposizione delle persone che ne hanno bisogno.

All’evento erano presenti: – Lions Club Rivoli Castello, da sempre impegnati a supportare le persone bisognose tramite servizi umanitari; – Danilo Ragona, CEO di Custom Regeneration, industrial Designer, viaggiatore con il progetto Viaggio Italia, attualmente promotore dell’iniziativa “Una carrozzina nella Capanna: una porta sul Mondo”; – Olivier della Ferrero Med S.r.l. per sensibilizzare su questa tematica.

Pet therapy, meglio giocare nel parco

Comunicare e giocare con gli animali, immersi nel verde di un parco, per vivere momenti di svago e di rilassamento, riducendo l’ansia e il disagio legati a una malattia. È quanto propone il progetto di pet therapy “Meglio giocare nel parco”, presentato il 24 febbraio al Circolo dei lettori di Torino. L’iniziativa è curata da AMaR Piemonte Onlus Associazione malati reumatici del Piemontein collaborazione con l’Ente di gestione delle aree protette del Po piemontese e patrocinata dal Consiglio regionale del Piemonte, dalla garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e dal garante regionale dei diritti degli animali.

Si tratta di percorsi di assistenza rivolti a bambini e adolescenti in condizioni di malattia o disagio, che possono interagire con gli animali, soprattutto cani e gatti, in un armonioso contesto naturalistico qual è il Parco regionale delle Vallere e nei locali della Cascina Le Vallere, supportati da un’ équipe multidisciplinare di esperti.

L’esperienza di pet therapy si sostanzia infatti nel lavoro sviluppato da un gruppo composto da numerose figure professionali presenti sul campo, ciascuna con il proprio specifico ruolo, in modo complementare. Dai pediatri ospedalieri o di libera scelta che identificano il disagio e indirizzano i minori a questi incontri, agli educatori che accolgono i minori nel Parco, dai coadiutori proprietari degli animali che accompagnano i ragazzi durante i percorsi ludico-terapeutici agli psicologi. E ancora fisioterapisti, biologi ed educatori cinofili che intervengono a seconda delle diverse esigenze emerse durante il programma richiesto dai sanitari di riferimento.Uno dei principali obiettivi del progetto è quello di migliorare la condizione di benessere del minore, favorendo condizioni di vissuto positivo, potenziando la comunicazione e la condivisione, rafforzando l’autostima e le competenze nell’area affettiva e relazionale.Un’attenzione particolare è poi rivolta ai genitori o famigliari che accompagnano i piccoli pazienti per i quali è proposta un’ attività di fitwalking nel parco, accompagnati da un’ istruttrice professionista.

Al momento la pet therapy al Parco delle Vallere è proposta per bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni del territorio di riferimento dell’Asl To5 e Asl Città di Torino. Gli incontri hanno cadenza settimanale e gli animali coinvolti sono opportunamente certificati e seguiti per garantirne il benessere secondo le direttive indicate dalle Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA). Alle sedute, che avranno inizio alla fine di marzo-inizio di aprile, sarà possibile partecipare su indicazione dei medici pediatri ospedalieri o dei pediatri di libera scelta. I dettagli saranno a breve pubblicati sul sito www.amarpiemonte.org.

“I bambini in condizioni di disagio e di malattia rappresentano una realtà socio-sanitaria che, anche a causa delle problematiche relative alla pandemia da Covid 19, ha assunto aspetti preoccupanti”, commenta Ivano Martinetti, componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. “Questo progetto è un esempio di fruttuosa collaborazione tra diverse professionalità e servizi che offrono un supporto concreto ai pediatri, ai loro piccoli pazienti e alle famiglie. Inoltre, esso appare particolarmente meritevole perché segue l’approccio integrato One Health (una sola salute per uomo, animali e ambiente) in linea con la strategia sostenuta dalle principali organizzazioni mondiali per la ricerca del benessere globale”.

“Ritengo fondamentale per bambini e ragazzi riscoprire le attività svolte all’esterno, in mezzo alla natura, soprattutto alla luce degli ultimi due anni di pandemia, caratterizzati da forti limitazioni nella facoltà di movimento, del diritto alla socialità, alle attività extra scolastiche, al gioco”, dichiara Ylenia Serra, garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. “A maggior ragione, ciò diventa centrale e può veramente fare la differenza in positivo nel caso di minori che, a causa di patologie croniche , si trovino ad affrontare un percorso particolare. Molto bene poi che nel progetto vengano coinvolti i genitori, avendo la famiglia un ruolo centrale. Confrontarsi con persone che stanno attraversando la medesima situazione difficile e scaricare lo stress non potranno che produrre effetti benefici, a cascata, sul rapporto con il proprio figlio e quindi sul benessere e sulla tranquillità di questo”.

“Nella pet therapy gli animali sono scelti in base alle loro caratteristiche e attitudini individuali: sono cani e gatti di proprietà dei loro coadiutori con i quali formano un binomio idoneo a svolgere gli interventi previsti dal progetto”, spiega Paolo Guiso, garante regionale dei diritti degli animali. “Il loro comportamento naturale non è mai alterato da imposizioni o addestramenti coercitivi.  Tra pazienti e animali si viene a creare un rapporto di reciprocità in cui i ‘due interlocutori’ sviluppano un coinvolgimento emotivo che porta alla conoscenza e al rispetto. Gli animali riescono a mettersi in contatto con i piccoli pazienti attraverso un linguaggio semplice e diretto fatto di sguardi e segni posturali sviluppando una relazione dinamica e mutualmente benefica”.

“Sono migliaia i bambini che necessitano di assistenza e cura, sia perché affetti da malattia – anche cronica o reumatica – sia da disagio e difficoltà di socializzazione. Per questi bambini e adolescenti occorrono percorsi che curino sia il corpo, sia l’aspetto psicologico e di ritorno alla socialità. Con ‘Meglio giocare nel parco’ AMaR Piemonte – Associazione Malati Reumatici del Piemonte – vuole fornire, con l’aiuto della pet therapy, un supporto che compendi ed esalti l’efficacia delle terapie”, afferma Ugo Viora, executive manager di AMaR Piemonte.

Le psicologhe e psicoterapeute Martina Pazienti e Simona Sergi, coordinatrici del progetto, hanno infine illustrato i percorsi ludico-terapeutico-educativi, dal primo approccio con gli animali, rappresentato dagli incontri didattico naturalistici, alle fasi successive di contatto e cura. È sempre previsto un programma individuale che si sviluppa successivamente nello svolgimento di attività diversificate (giochi di ricerca, giochi di riporto, attività di cura e accudimento) per poi concludersi con l’esecuzione di esercizi, letture, racconti ed elaborati grafici.

Uisp, camminare per sport e per amore della montagna

Camminare è il gesto più naturale e non ci ricordiamo neppure qual è stato il momento in cui lo abbiamo imparato e non ha neppure bisogno di spiegazioni.

Il mantra che ci viene ripetuto di farlo almeno “30 minuti” al giorno lo conosciamo tutti. Ma quanti di noi sono in grado di accompagnare un gruppo di persone, anche per una semplice camminata in un contesto urbano? Sembra una banalità, ma in realtà ci sono molti aspetti del camminare che richiedono conoscenze e competenze, dalle normative alla sicurezza, alla giusta impostazione e postura del movimento. Il corso di formazione di operatore sportivo di atletica leggera metodica del cammino Uisp Piemonte serve a questo scopo. Si articola su 23 ore di lezioni in videoconferenza e 10 di esercitazioni pratiche in presenza che prenderanno il via giovedì 2 marzo e si concluderanno il 1° aprile con un’escursione sul campo per valutare e verificare il lavoro svolto. Quali saranno gli argomenti trattati? Le prime lezioni saranno incentrate su come gestire un gruppo e quindi sulle dinamiche di gruppo, su come comunicare con i partecipanti. La platea dei camminatori è variegata e ci si può trovare di fronte a situazioni curiose ed imprevedibili. Dalla sesta lezione in avanti si entrerà nella parte tecnica con l’apprendimento delle varie tipologie del cammino, si parlerà di condizioni meteo, delle tre A.A.A. alimentazione, attrezzatura, abbigliamento, di come orientarsi e organizzare e pianificare un’escursione, di rispetto e cura dell’ambiente. Per info ed iscrizioni: ww.uisp.it/piemonte – formazione.piemonte@uisp.it .

Simile per certi aspetti, ma dedicato a chi è più allenato e cerca terreni più impegnativi, è il corso base di escursionismo che inizierà venerdì 24 febbraio, promosso dalla asd Nord Ovest con la Uisp Biella. Fatica, dolori muscolari, sensazione di fiato corto, paura di scivolare su un terreno nuovo, sono tanti compagni di viaggio, che è necessario saper affrontare. Gli obiettivi del corso serviranno a questo, si spazierà dalla sicurezza al sapersi muovere su terreni diversi, come orientarsi e mettere alla prova le proprie capacità e non da ultimo, non aver paura della fatica. Il corso è aperto a tutti, ai neofiti e a chi è più esperto e vuole scoprire qualche nuova nozione. Tre lezioni saranno tenute a Ponderano presso la sede della asd Nord Ovest, mentre le tre lezioni in ambiente si svolgeranno nel biellese.

Info: 335/1675483