ilTorinese

Tentativo di evasione in massa al Ferrante Aporti

Ieri sera in corso Unione Sovietica momenti di caos a causa di cinquanta detenuti del carcere minorile Ferrante Aporti  che hanno inscenato una rivolta armati di  bastoni. Hanno appiccato un incendio nel primo padiglione della struttura e hanno devastato alcuni uffici. Pare che l’intenzione fosse un’evasione di massa. La polizia ha circondato l’edificio per verificare che non fosse evaso qualcuno.

In Piemonte tutti a scuola da mercoledì 11 settembre

Nuovo calendario scolastico 2024-2025

Le lezioni nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo e di secondo grado si svolgeranno da mercoledì 11 settembre 2024 a sabato 7 giugno 2025, per un totale di 205 giorni negli istituti in cui le lezioni si tengono anche al sabato, mentre sono 171 i giorni per le scuole dove si resta in classe fino al venerdì. In considerazione del servizio svolto, le scuole dell’infanzia hanno facoltà di anticipare l’inizio dell’attività didattica, che terminerà lunedì 30 giugno 2025.

Calendario anno scolastico 2024-2025

 

La Giunta Regionale ha approvato il calendario scolastico regionale per l’anno 2024-2025 (delibera di Giunta regionale 20 marzo 2024 n. 4-8323) per garantire alle istituzioni scolastiche tempi adeguati di programmazione e organizzazione dell’attività didattica.

 

Le vacanze

La proposta di calendario è stata condivisa nell’ambito della Conferenza per il diritto allo studio e la libera scelta educativa: i giorni di attività didattica si ridurranno di un giorno, nel caso in cui la ricorrenza del Santo Patrono coincida con un giorno di lezione.

–   venerdì 1° novembre, in occasione della festa dei Santi

–   da lunedì 23 dicembre a lunedì 6 gennaio per le vacanze di Natale (le lezioni riprenderanno martedì 7 gennaio)

–   da sabato 1° marzo a martedì 4 marzo per le vacanze di Carnevale

–   da giovedì 17 aprile a martedì 22 aprile per le vacanze di Pasqua

–   venerdì 25 aprile per la Festa della Liberazione

–   da giovedì 1° maggio a sabato 3 maggio per la Festa dei Lavoratori

–   lunedì 2 giugno per la Festa della Repubblica

Design sostenibile per il sistema alimentare: prime due laureate

Corso interateneo tra Università di Parma e Politecnico di Torino

 

Il percorso punta a formare designer con competenze multidisciplinari nell’ambito del sistema alimentare sostenibile

 

 

Durante la sessione estiva hanno discusso la loro tesi anche le prime due laureate del corso di laurea in Design sostenibile per il sistema alimentare, interateneo tra l’Università di Parma e il Politecnico di Torino.

Avviato nel 2021, il percorso formativo conta a oggi un totale di oltre 180 studenti e studentesse e mette a frutto le specifiche competenze dei due Atenei con l’obiettivo di formare designer con competenze multidisciplinari, capaci di rispondere alle sfide della sostenibilità ambientale, economica e sociale legate al sistema alimentare.

Ne sono esempio le due tesi di laurea discusse a Parma, al Campus Scienze e Tecnologie. Ludovica Deriu, in collaborazione con Lavazza, ha focalizzato la sua ricerca sul settore del caffè in Kenya, applicando i principi del design sistemico e dell’agricoltura rigenerativa per migliorare la produttività e la sostenibilità del prodotto, supportata da tecniche di machine learning decentralizzate. Claudia Lorenza Iannetti ha invece affrontato, attraverso la progettazione di strumenti innovativi, il tema della segregazione di genere nelle materie STEM come nel settore alimentare, analizzando gli ostacoli che le donne affrontano e proponendo un progetto capace di innescare un cambiamento culturale.

“Le nostre laureate hanno dimostrato una straordinaria dedizione e creatività – ha dichiarato Paolo Tamborrini, Presidente del corso di studi – Siamo fieri di vedere come queste giovani menti siano pronte a contribuire concretamente alla costruzione di un sistema alimentare più sostenibile e innovativo attraverso la progettualità nell’ambito del design”.

L’organizzazione del corso vede il coinvolgimento dei due Atenei attraverso una logistica sperimentale. Gli studenti e le studentesse, infatti, seguono il primo anno a Parma, il secondo si trasferiscono a Torino e il terzo scelgono la città in relazione all’offerta di due indirizzi diversi ma paralleli: Designer per l’industria e il prodotto alimentare a Parma, Designer per la sostenibilità sociale e ambientale del sistema alimentare a Torino.

Il corso forma designer per l’industria, il prodotto e il sistema alimentare, immaginando un impegno, prevalentemente come parte di team multidisciplinari, nelle diverse fasi del processo di definizione e realizzazione di prodotti finali o di artefatti correlati alla produzione alimentare.

Ambito lavorativo di riferimento sono le imprese di produzione, trasformazione e distribuzione – industriali e artigianali – di beni alimentari, prodotti e strumenti correlati, ma anche studi professionali di progettazione a supporto delle imprese nella definizione di processi per il sistema alimentare e soprattutto nel disegno di nuovi prodotti, tangibili e intangibili. Altri sbocchi indirizzano verso il comparto manifatturiero e terziario del settore food, soprattutto in ruoli di progettazione e di valutazione degli impatti. Non mancano le possibilità di occupazione nelle organizzazioni pubbliche e private che lavorano nell’ambito dei beni culturali, del sociale e della sostenibilità ambientale legati alla salute e al cibo.

Tutte le info per iscriversi all’anno accademico 2024-25 sono disponibili nel bando sul sito web del corso di laurea: https://corsi.unipr.it/it/cdl-dssa

Un fine settimana di grande teatro e musica a Bardonecchia

Fabrizio Bentivoglio, Ferruccio Spinetti, l’Accademia Corale Stefano Tempia e gli Architorti.

La località dell’Alta Val Susa è, infatti, una delle tappe protagoniste di Scenario Montagna, il festival di eventi ed appuntamenti immersi nella natura, giunto alla sua ventesima edizione, dal titolo “20 di Emozioni”.

Il 27 luglio, alle 21, l’attore Fabrizio Bentivoglio e Ferruccio Spinetti saranno protagonisti di “Lettura Clandestina” , un viaggio alla ricerca dell’Italia di oggi attraverso le parole di Ennio Flaiano.

Il 28 luglio, sempre alle 21, sul palcoscenico di Sala Viglione, risuoneranno le musiche di celebri brani di Leonard Cohen, Ennio Morricone, Sex Pistols, Depeche Mode, Coldplay e U2, arrangiati per coro e quintetto d’archi ed eseguite dall’Accademia Corale Stefano Tempia insieme agli Architorti.

“Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare al Palazzo delle Feste artisti e musicisti di tale calibro. – dice il sindaco Chiara Rossetti – Il nostro obiettivo di accrescere l’impegno culturale della proposta che vogliamo offrire ai residenti e a chi sta trascorrendo un periodo di vacanza a Bardonecchia, grazie al Festival Scenario Montagna compie un ulteriore passo di qualità. Aspettiamo un pubblico numeroso il prossimo fine settimana in Sala Viglione”.

 

(Ri)generiamo, magliette, borse, cappelli e borracce del Museo della Montagna

Sono state realizzate dai ragazzi della cooperativa sociale di tipo B (inserimento lavorativo di persone svantaggiate) nell’ambito del progetto sociale GenerAtelier

 

 

 Da oggi c’è un motivo in più per portarsi a casa il ricordo dell’esperienza di una visita al Museo Nazionale della Montagna di Torino. (RI)GENERIAMO, Società Benefit e B Corp, ha firmato il merchandising del Museomontagna con il contributo della Cooperativa Sociale Il Margine. Non più quindi solo un ricordo “materiale” dell’esperienza tra le sale del “Duca degli Abruzzi”, ma anche un gesto con un forte impatto sociale. Gran parte del merchandising ufficiale, infatti, è stato realizzato dal punto di vista grafico da uomini, donne, ragazze e ragazzi della cooperativa sociale Il Margine, presente da oltre 40 anni sul territorio torinese per rispondere ai bisogni delle diverse fragilità e attiva nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Presso il bookstore del Museo Nazionale della Montagna si possono acquistare magliette per bambini, donne e uomini, borse e sacche, cappelli e borracce, tutti disponibili in vari colori e con varie fantasie grafiche nate dalla creatività di ragazzi e ragazze che hanno letto e interpretato la montagna con un personalissimo sguardo. Il progetto di (RI)GENERIAMO per il Museo Nazionale della Montagna è solo una delle tante iniziative realizzate dalla società benefit nell’ambito del progetto GenerAtelier, la rete di sartorie sociali nata in collaborazione con Liberitutti che realizza prodotti per l’arredo tessile casa, partendo anche dal recupero di scarti di tessuti.

Le persone coinvolte dalla cooperativa Il Margine hanno partecipato al progetto lungo tutto il percorso di produzione del merchandising, non solo a livello pratico ma anche esperienziale. L’iniziativa infatti si è svolta in tre fasi: i partecipanti hanno innanzitutto scoperto il mondo della montagna mediante una interessante e coinvolgente visita guidata al Museomontagna: poi, attraverso laboratori dedicati, sono stati motivati e stimolati a esprimere in maniera creativa le sensazioni vissute; infine, con il supporto di educatori e grafici, hanno dato corpo a queste sensazioni realizzando una collezione di gadget unici per il bookshop del museo.

L’iniziativa congiunta di (RI)GENERIAMO, Museo Nazionale della Montagna e la Cooperativa Sociale Il Margine nasce per offrire un’opportunità di impiego a persone con fragilità (disabili psichici e fisici, ex detenuti ed ex tossicodipendenti, persone vittime di disagio sociale, ecc) per motivarle e farle sentire parte di una comunità inclusiva e anello fondamentale di una filiera produttiva etica.

“Grazie a questo progetto e alla preziosa collaborazione del Museo Nazionale della Montagna di Torino e della Cooperativa Sociale Il Margine siamo riusciti a concretizzare gli obiettivi e le aspirazioni per cui (RI)GENERIAMO nasce” – ha dichiarato Luca Pereno, amministratore e fondatore di (RI)GENERIAMO. “La nostra Società Benefit si origina, infatti, dal profondo desiderio di generare nuove economie per rigenerare persone, prodotti e persone. Ogni giorno ci impegniamo per valorizzare persone in situazioni di fragilità in un percorso che, contemporaneamente, ha visto la produzione di articoli artigianali destinati alla vendita e la reinterpretazione dello spazio dei musei socialmente inteso. Tutto questo permeato da un’ottica inclusiva e sostenibile, nell’auspicio che possa essere solo il primo passo di un percorso da condividere anche con tante altre aziende e realtà che vorranno accompagnarci”.

“Ri-generazione ha dentro la parola generazione”  aggiunge Nicoletta Fratta, presidente de Il Margine. “La capacità di dare nuova vita, ma anche mettere in moto processi, aprire prospettive, mostrare direzioni e promuovere dialoghi. Noi della cooperazione, specie quella sociale, abbiamo strumenti concreti per aiutare la trasformazione delle imprese e per alimentare l’intelligenza collettiva: la facilitazione, i processi decisionali partecipati, il modello di governance democratico e l’autorganizzazione. Tutte cose che permettono di far dialogare le diversità invece di appiattirle, di unire le persone e le idee verso un obiettivo comune. Strumenti che creano spazi, fisici e metaforici, in cui le persone si sentono sicure di potersi esprimere e di condividere. Di cambiare insieme”.

 

Ladri di biciclette

Gli agenti del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino tunisino di 23 anni per tentata rapina impropria.

Attorno alla mezzanotte fra lunedì e martedì, un’aliquota della pattuglia interforze composta da personale della Polizia di Stato e dell’Esercito, impegnata nel primo servizio interforze nell’area a rischio Corso Principe Oddone, via Masserano, via Ravenna, è stata raggiunta da un cittadino che riferiva di aver appena assistito al furto di una bicicletta ancorata ad un palo di corso Principe Oddone da parte di un giovane.

Il richiedente riferiva, inoltre, che, nei minuti precedenti, la moglie aveva visto dal balcone di casa lo stesso individuo portare via altri due velocipedi assicurati al medesimo palo, utilizzando una tronchesi per rompere la catena che le assicurava.

Il richiedente era sceso in strada tentando di fermare il ladro, ma questi lo aveva colpito violentemente con uno zaino, tanto da causargli lesioni al polso e ad una mano; il soggetto si era poi dato alla fuga in direzione via Biella, lasciando sul luogo lo zainetto, che conteneva, appunto, una tronchesi ed alcuni atti giudiziari relativi alla convalida di un arresto di un cittadino tunisino di 23 anni, per tentata rapina, effettuato da personale della Polizia di Stato lo scorso 24 Luglio.

Acquisite le descrizioni dell’autore del fatto, dopo qualche minuto il personale della pattuglia interforze intercettava, all’intersezione fra Corso Principe Oddone e via Brindisi, un giovane a bordo di una bicicletta, che poi risulterà essere una delle due rubate, fermandolo.

A seguito di accertamenti sull’identità personale, il giovane è stato identificato quale cittadino tunisino di 23 anni, arrestato lo scorso 24 Luglio da personale del Comm.to di P.S. San Donato per una tentata rapina aggravata e per ingresso illegale nel territorio italiano a seguito di accompagnamento coattivo alla frontiera avvenuto nel mese di aprile scorso.

Il giovane è stato nuovamente arrestato per tentata rapina impropria

L’Impero Ottomano morì a Sanremo

Chissà se i numerosi piemontesi che trascorrono le vacanze estive a Sanremo sanno che nella Città dei Fiori si spense nel 1926, vecchio, malato e travolto dagli eventi, l’ultimo sultano dell’Impero Ottomano e che in città si trovano ancora oggi i luoghi che aveva frequentato. Maometto VI aveva scelto proprio la Riviera Ligure per trascorrere gli ultimi anni della sua vita in esilio. Il 3 luglio 1918, il neo sultano salì sul trono di Costantinopoli, sempre più instabile e vicino al crollo finale. Visse gli anni del tramonto di un grande Impero, sorto sette secoli prima. Ma anche in esilio non si diede per vinto e cercò di reagire a una disfatta ormai inevitabile. Dopo la sconfitta nella Prima guerra mondiale, l’Impero, già penalizzato dal Trattato di Sèvres del 1920, subì l’occupazione delle potenze vincitrici anglo-italo-francesi e anche della Grecia che occupò Smirne. Una situazione inaccettabile per i nazionalisti turchi che, guidati dal generale Mustafa Kemal Pascià, presero in mano le redini del movimento nazionale indipendentista. Gli Ottomani persero tutti i territori in Medio Oriente e le rivolte popolari e nazionaliste diedero il colpo finale alla monarchia sultaniale. Il Sultanato fu abolito nel novembre 1922 e la Repubblica Turca fu proclamata nel 1923 con Ataturk presidente. Nel 1924 fu abolito anche il Califfato. Il 28 giugno 1918 morì a Costantinopoli il sultano Maometto V Reshad e il 3 luglio salì sul trono il fratello Maometto VI Vahideddin, trentaseiesimo e ultimo sultano dell’Impero nonché centesimo califfo dell’islam. La fine dell’Impero è anche la storia degli ultimi anni di Costantinopoli capitale ottomana. Nel dicembre 1918 dalle navi alleate sbarcarono quasi 4000 soldati francesi, inglesi e italiani. Mentre le truppe tedesche e austriache lasciavano il territorio, in città le forze di occupazione prendevano possesso di prigioni, banche, ospedali e ambasciate. L’evento più plateale avvenne l’8 febbraio 1919 quando il generale francese Franchet d’Esperey, alla testa delle sue truppe, fece un ingresso trionfale a Istanbul. Giunto al ponte di Galata attraversò la città su un cavallo bianco, tra greci e armeni in festa, come aveva fatto cinque secoli prima Maometto II il Conquistatore dopo aver posto fine all’Impero Romano d’Oriente.
La città fu divisa in varie zone: i francesi a sud del Corno d’Oro, gli inglesi a Pera, gli italiani a Scutari sulla sponda asiatica della città e un piccolo reparto greco a protezione del Fanar, la sede del Patriarcato ortodosso. I turchi si sentivano quasi stranieri a casa loro. Pur essendo anziano, sconfitto e schiacciato dagli eventi, l’ultimo sultano mise a disposizione degli alleati l’apparato amministrativo ottomano che estendeva la sua sfera d’azione solo più a Istanbul e nel nord dell’Anatolia mentre il resto dell’Impero era in parte in mano agli alleati. Durante la guerra gli inglesi aiutarono i popoli arabi a ribellarsi al dominio ottomano in tutto il Medio Oriente sotto la guida dell’emiro Hussein e dal colonnello Lawrence, il mitico Lawrence d’Arabia. La frantumazione dell’Impero innescò una fiammata nazionalista. La sconfitta nella guerra causò il disfacimento dell’esercito e con il trattato di Sèvres (10 agosto 1920), firmato dal sultano, gli ottomani dovettero lasciare ai vincitori gran parte dell’Anatolia, cedere la Tracia e accettare l’internazionalizzazione degli Stretti. Nel frattempo emerse la figura dell’ufficiale nazionalista Mustafa Kemal che verrà chiamato dai turchi “Ataturk”, padre della patria”. Kemal, che costruirà la Repubblica turca laica e moderna, attribuì le responsabilità della disfatta dell’Impero al sultano. Avviò la resistenza armata, organizzò un esercito nazionalista e l’8 luglio 1919 fece destituire il sultano Maometto VI. Denunciò inoltre il trattato di pace di Sèvres, firmato dal governo imperiale, che definiva i nuovi confini di ciò che restava dell’Impero. Una larga fetta dell’opinione pubblica turca rimase favorevole alla monarchia costituzionale ma Mustafà Kemal aveva fretta di liberarsi del sultano. Il 1 novembre 1922 l’Assemblea nazionale votò una legge che aboliva il sultanato e Maometto VI fu mandato in esilio, prima a Malta e poi a Sanremo dove morirà nel 1926. L’ultimo sultano non perse mai la speranza di veder crollare Mustafa Kemal, il generale che lo esautorò per fondare una nuova Turchia, e per tre anni lavorò per raggiungere questo obiettivo. Intanto Abdul Mecid II, cugino di Mehmet VI, venne nominato da Kemal ultimo califfo. Il 24 luglio 1923, il Trattato di Losanna, firmato tra il governo di Kemal e il Regno Unito con Francia, Italia, Giappone, Grecia e Jugoslavia, ridefinì i confini della Turchia, annullando quello che era stato deciso a Sèvres tre anni prima. Il Patto restituì ai turchi tutta l’Asia Minore, la Tracia orientale e il controllo degli Stretti. Il 29 ottobre 1923 Mustafa Kemal proclamò la nascita della Repubblica di Turchia con Ankara capitale e nel 1924 il califfato fu abolito. Kemal avviò il Paese sulla strada della modernizzazione, riorganizzando l’apparato amministrativo sul modello europeo e separando la religione dallo Stato. L’Impero ottomano morì in pratica a Sanremo, località già nota alle grandi potenze per aver ospitato, nei saloni del Castello Devachan (oggi lussuoso residence), la Conferenza di pace di Sanremo, tra il 19 e il 24 aprile 1920, che divise i territori dell’Impero Ottomano tra le potenze europee. Mehmet VI trascorse gli ultimi anni della sua vita a Sanremo, prima a Villa Alfred Nobel e poi a Villa Magnolie, dove visse insieme alla quinta e ultima moglie Nimit Nevzad Kadin Efendi, sposata a Istanbul nel 1921. Cinque matrimoni e sei figli. Morì il 16 maggio 1926 a Villa Magnolie dove la sua salma, sigillata in una bara, rimase esposta per un mese. Il 16 giugno si svolse il solenne funerale del sovrano la cui bara fu trasportata su un vecchio carro della Croce Rossa alla stazione e sistemata su un treno diretto a Trieste. Fu sepolto a Damasco nel monastero di Solimano il Magnifico. La storica villa sanremese, in cui soggiornarono anche principesse persiane, zarine e i duchi di Aosta, ospita oggi una scuola ed è di proprietà della Provincia di Imperia. Una piccola curiosità: il presidente-sultano della Turchia moderna, Recep Tayyip Erdogan, nostalgico delle glorie del passato imperiale della Mezzaluna, concentra nelle sue mani poteri pressoché assoluti dopo il recente trionfo elettorale. Proprio come non accadeva dai tempi dell’ultimo sultano ottomano.           Filippo Re

Recuperati alloggi occupati all’ex SNIA di corso Vercelli

 

Ieri  mattina un intervento congiunto della Polizia di Stato ha portato al recupero di due alloggi di edilizia sociale occupati abusivamente all’ex Villaggio Snia di Corso Vercelli a Torino.

L’operazione, condotta con la collaborazione degli agenti della polizia locale di Torino e dei tecnici della  Agenzia Atc, ha permesso di restituire questi alloggi alla loro destinazione. Gli appartamenti, che verranno immediatamente messi in lavorazione da Atc, saranno presto consegnati in disponibilità alla Città di Torino per nuove assegnazioni, contribuendo a rispondere alle esigenze abitative di chi ne ha diritto.

“Voglio ringraziare le forze dell’ordine per il loro prezioso contributo volto al ripristino della legalità nelle nostre case. Questi interventi – ha dichiarato il presidente dell’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale Emilio Bolla – sono cruciali per proteggere i diritti di coloro che attendono legittimamente l’assegnazione di un alloggio popolare”.

Ruba sull’auto di turisti: arrestato da agenti in borghese

Gli agenti del Commissariato di P.S. Barriera Nizza hanno tratto in arresto un cittadino croato di 38 anni gravemente indiziato di furto aggravato su autovettura.

I poliziotti della squadra di polizia giudiziaria del Comm.to, impegnati in un servizio di prevenzione e repressione dei reati predatori nella zona del Museo dell’Auto, ove negli ultimi tempi si sono verificati alcuni furti su autovetture di proprietà di turisti in visita allo stesso, hanno notato sopraggiungere dai giardinetti di via Richelmy un uomo a bordo di monopattino.

Il soggetto si avvicinava con fare sospetto ad una monovolume con targa straniera parcheggiata sul piazzale Fratelli Ceirano e, raccolta da terra una pietra, ne infrangeva il deflettore anteriore destro. L’uomo si allontanava dall’auto per qualche minuto, per poi ritornare vicino, ne apriva la portiera, trafugando dall’abitacolo due zaini. Successivamente, si spostava nel vicino giardinetto di via Richelmy che, trovandosi in posizione leggermente sopraelevata rispetto alla strada, si rivela vantaggioso per poter verificare l’eventuale arrivo di terzi e delle forze dell’ordine; qui, iniziava a controllare il contenuto degli zaini.

Interrotto dall’arrivo degli agenti in borghese, il 38enne iniziava una rocambolesca fuga, attraversando Corso Unità d’Italia in direzione del Po, per poi riattraversare nuovamente, incurante dell’intenso traffico di autovetture. Gli operatori riuscivano a bloccarlo proprio nei pressi del MAUTO. L’uomo, già sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova per reati inerenti al patrimonio e contro la persona, è stato arrestato per furto aggravato.

All’uscita dal Museo, i turisti, di nazionalità polacca, sono stati avvisati dalla polizia di quanto accaduto durante la loro visita, rientrando in possesso della refurtiva recuperata, in sede di denuncia.

Mirafiori, contratti di solidarietà per tremila lavoratori: “agonia prolungata”

A Mirafiori da fine agosto al 31 dicembre verranno utilizzati i contratti di solidarietà, è quanto annunciato da Stellantis ai sindacati. Interessati oltre 3mila lavoratori, comunica la Fim Cisl  di Torino. Le linee della 500 elettrica e della Maserati erano già inserite nei contratti di solidarietà. “l’agonia degli ammortizzatori sociali viene in questo modo estesa fino alla fine del 2024”, commenta la Fiom Cgil. “Questa crisi è dovuta al progressivo disimpegno dell’azienda”.