ilTorinese

La Biblioteca di Babele

IL PUNTASPILLI di Luca Martina


Internet, il world wide web, la rete creata nel 1989 dall’informatico del CERN Tim Berners-Lee, che letteralmente avvolge il mondo delle comunicazioni, è una giungla non sempre così facile da esplorare.

Per fortuna esistono delle guide che ci aiutano a percorrerne i sentieri e che ci conducono alla nostra destinazione. 

Questi “sherpa” sono i motori di ricerca che, a partire dalla fine degli anni ’90, sono stati creati per consentire di rintracciare le pressoché infinite, e in perenne espansione, pagine di quella che assume sempre più le sembianze della biblioteca di Babele dell’omonimo racconto di Jorge Luis Borges. 

La battaglia che si è scatenata sin dagli albori dell’era digitale ha visto inizialmente competere AltaVista (creato dalla Digital Equipment Corporation di Palo Alto) e Yahoo (fondata da due studenti dell’università di Stanford, David Filo e Jerry Yang) ma è stato il terzo incomodo, Google, nel 1998, a rivoluzionare la appena nata ma già molto promettente industria. 

L’algoritmo elaborato dalla creatura di Larry Page e Sergey Brin ha sbaragliato in breve tempo la concorrenza grazie alla capacità di estrarre i risultati migliori tra tutti quelli possibili (sulla base del numero di link ricevuti da ogni pagina) per ogni domanda che gli veniva sottoposta. 

Non a caso il termine “Google” ha origine dalla parola inglese googol, che sta ad indicare 10 elevato alla centesima potenza e, per estensione, una grandezza incommensurabile, proprio come le informazioni presenti in rete.

Poco importa se, una volta deciso di utilizzare questo termine (coniato nel 1938 da Caroline, la nipote di nove anni del matematico americano Edward Kasner), al momento della registrazione fu erroneamente indicato come “Google”: la storia di uno dei più grandi colossi della tecnologia era iniziata. 

Il successo fu enorme e possiamo ben dire che è proprio grazie alla possibilità di muoverci in questo oceano pressoché infinito di pagine e di informazioni in modo rapido e senza il rischio di perdere la strada che internet è diventato così pervasivo nelle nostre attività quotidiane (lavorative e non). 

Basti pensare che in ogni singolo secondo di ogni santo giorno, Google processa circa 100.000 ricerche, più del 90% di quelle fatte nel web e il suo predominio non è stato mai seriamente messo a rischio nei 25 anni successivi alla sua nascita. 

Chi ci ha provato con più forza è stata la Microsoft, che nel giugno del 2009 ha lanciato il suo motore “Bing” riuscendo però a raccogliere, dopo quasi 14 anni, meno dell’8% delle ricerche della rete. 

Va anche detto, però, che non tutte le ricerche (gratuite per gli utilizzatori) sono ugualmente profittevoli: la benzina nei “motori” è versata generosamente dalle società che ricevono, grazie ai risultati suggeriti da Google & friends, la visita dei potenziali compratori. 

Si tratta degli introiti generati dagli annunci pubblicitari, tanto più preziosi quanto più precisamente indirizzati a coloro che sono potenzialmente più interessati (e che proprio per questo si trasformeranno con maggiore probabilità da ricercatori a compratori dei beni e dei servizi pubblicizzati) e questo è il lavoro che Google sa fare meglio di chiunque altro. 

Si stima che il 54% dei ricavi pubblicitari generati da tutti i motori di ricerca finiscano nelle casse di Google, in discesa dal 67% del 2016, erosi solo dalla crescita in questo settore di Amazon (con il 23% dei ricavi totali, generati dagli inserzionisti della sua enorme piattaforma di “eCommerce”). 

Quella di Jeff Bezos è un’altra storia di successo, in grado di produrre uno dei maggiori colossi di Wall Street, ma solo dopo avere cambiato il nome della sua azienda da “Cadabra”, dalla parola magica “abracadabra”, nome la cui assonanza con la parola “cadaver” non prometteva nulla di buono, a, per l’appunto, Amazon, dal Rio delle Amazzoni, il fiume con il più grande bacino idrografico del mondo. 

Tornando ai motori, ora la sfida sembra potrebbe davvero spostarsi ad un altro livello.

L’annuncio fatto nelle scorse settimane da Microsoft ha provocato forti scossoni nel settore: verrà presto lanciata una nuova versione di Bing che incorporerà “ChatGPT” (“Chat Generative Pre-trained Transformer”) e che dovrebbe consentire alla società di Redmond di fare quel balzo che per un decennio ha tentato inutilmente di fare.

Il nuovo e, per noi profani, criptico acronimo non è nient’altro che un avanzato “modello di linguaggio naturale” (che utilizza il nostro abituale modo di comunicare) che consente ricerche molto più elaborate e prive di quei vincoli che ancora limitano le potenzialità dei motori attuali e dei loro algoritmi.

L’importanza dell’innovazione uscita dai laboratori di OpenAi, società fondata nel 2015 da Sam Altman e Elon Musk, è tale che, secondo Bill Gates, il fondatore i Microsoft, potrebbe un giorno diventare potente quanto lo sono stati il Pc e lo stesso Internet. 

Nei soli primi due mesi dal suo lancio ChatGPT è stato utilizzato da più di 100 milioni di persone, diventando immediatamente l’applicazione con la crescita più veloce della storia, è stato valutato ben 29 miliardi di dollari (a fronte di ricavi che, ad oggi, sono pari a circa 80 milioni) e la stessa Microsoft ha investito 10 miliardi di dollari in OpenAi, la sua casa madre. 

La nuova creatura di “Elon Musk & friends” offrirà nelle prossime settimane il servizio in abbonamento a 20 dollari al mese ma c’è già chi si è sbizzarrito nell’interrogare la versione “jailbreak” (priva dei vincoli posti alla versione che sarà messa in commercio per limitarne i possibili utilizzi illegali) su quando avverrà il prossimo crollo dei mercati finanziari. 

E se la risposta fornita dalla versione ufficiale di ChatGPT era stata che “è impossibile prevedere un evento di questo genere” quella senza freni ha affermato, senza tanti complimenti, che il giorno del tracollo sarebbe stato lo scorso 15 febbraio (sospiro di sollievo e pericolo scampato, almeno per ora). 

La possibilità di navigare in modo più veloce, intuitivo, preciso e creativo ha sollevato dunque enormi interessi economici e morbose curiosità (sarà forse possibile un giorno delegare al software la scrittura di articoli, romanzi, poesie, barzellette, brani musicali ma già ora è in grado di svolgere compiti e sostenere le prove di molti esami universitari) e in pochi giorni sono state messe in campo le prime controffensive: Google ha annunciato di avere pronto al lancio il suo chatbot “Bard” mentre Baidu (la Google in salsa cinese) a marzo svelerà la sua creatura “Ernie”. 

Ma le opportunità che si svilupperanno potranno coinvolgere anche le piccole società, che spesso sono le prime a cavalcare le nuove tecnologie, e tra queste la Anthropic dell’italo-americano Dario Amodei, con il suo “Claude” 


Siamo solo all’inizio, ne sentiremo ancora molto parlare, e presto potremo sperimentare direttamente queste novità e capire se saranno davvero così rivoluzionarie e in grado di trasformare il mondo della rete. 

La ricerca, in fondo, non è altro che l’atto di percorrere i vicoli per vedere se sono ciechi… e, se non lo sono, per fare molti, molti soldi. 

Acus Run, lo sport solidale

È stata presentata nella Sala dei Capigruppo di Palazzo Civico a Torino, l’ACUS RUN Memorial Sergio Bertoldini”, corsa e camminata non competitive, organizzata da ACUS onlus a sostegno della Fondazione FARO. La manifestazione sportiva solidale si terrà a Torino domenica 19 marzo dalle ore 10, con partenza e arrivo in Parco Michelotti in corso Casale; l’intero ricavato verrà devoluto al Progetto Protezione Famiglie Fragili della FARO.

«Ringraziamo di cuore la famiglia Bertoldini – commenta Luigi Stella, direttore generale della Fondazione FARO – e tutta la cittadinanza che ci dimostra anche in quest’occasione la sua vicinanza. L’anno scorso hanno partecipato oltre 900 persone che ci hanno permesso di raccogliere più di 13mila euro e aiutare cosìcirca 20 famiglie: numeri record che speriamo di superare in questa edizione 2023».

A intervenire durante la conferenza stampa anche Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio Comunale della Città di Torino: «Siamo grati a persone come i Bertoldini e a realtà come la FARO, che ha il compito delicato di curare quando non si può più guarire, senza lasciare sole le famiglie in hospice e al domicilio».

«Vi aspettiamo per quella che è innanzitutto una grande festa aperta a tutti» racconta Lorenzo Bertoldini, presidente di ACUS onlus. «Grandi, bambini, amici a quattro zampe, sportivi e amatoriali: sono tutti i benvenuti»

La manifestazione è resa possibile anche dalla presenza della Croce Verde che fornirà il supporto sanitario, come raccontato da Salvatore Bucca, direttore dei Servizi della Croce Verde di Torino: «Il sodalizio tra la Croce Verde e la FARO prosegue ormai da anni, con una collaborazione proficua e una condivisione di valori».

«I volontari della FARO sono particolarmente legati a questo evento, di cui condividiamo lo spirito» commenta Maria Pia Zini, referente degli Amici della FARO. «Vi aspettiamo in tanti lungo questo bellissimo percorso lungo il Po».

L’ACUS RUN

L’ACUS RUN, giunta alla edizione, è una manifestazione sportiva non competitiva a favore della Fondazione FARO, organizzata da ACUS onlus, per ricordare Sergio Bertoldini. Quest’anno l’evento si terrà domenica 19 marzo 2023. La partenza, dalle ore 10, e l’arrivo sono al Parco Michelotti di fronte alla Bocciofila SIS (vicino al ponte di corso Regina Margherita) e il bellissimo percorso si sviluppa integralmente sulle rive del Po. I partecipanti potranno scegliere tra una corsa di 5 km o 10km e una camminata di 5km; per i bambini è prevista una corsa di 1km.

L’intero ricavato delle iscrizioni sarà devoluto al Progetto Protezione Famiglie Fragili della Fondazione FARO, progetto che si occupa di aiutare i nuclei familiari più in difficoltà che si trovano ad affrontare la malattia oncologica e, in molti casi, la morte di un familiare. Il PPFF si rivolge in particolare alle famiglie in cui sono presenti elementi di fragilità e che sono per questo particolarmente vulnerabili.

Per informazioni e iscrizioni (15 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini sotto i 12): https://acusonlus.org/acusrun/

L’ACUS RUN si terrà grazie alla collaborazione della Croce Verde di Torino e al sostegno di Fisiosport, Acqua Sant’Anna, Lavazza, MoleCola, Ricola, Tuttosport, Sodastream, Fiducia&Convenienza e Vegetal Progress.

Discoteche e nightlife, forze dell’ordine e titolari dei locali cercano il dialogo con i giovani

/

Incontri di sensibilizzazione al consumo dell’alcool con i ragazzi delle scuole torinesi. Proposta di apertura dei locali al sabato e domenica pomeriggio con la formula Zero Alcool

 

È stato avviato  nella sede dell’Epat Ascom Associazione Pubblici esercizi di Torino e del Silb (Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo) di Torino, in via Massena 20, il confronto sui locali notturni tra Questura e Comando dei Vigili, rappresentati da Alessandro Carini, Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico per la sezione Volanti, Saverio Aricò, capo del Gabinetto della Questura di Torino e  Roberto Mangiardi, Comandante Generale del Corpo Polizia Locale di Torino, e gli operatori della Night life cittadina, rappresentati al tavolo da Alessandro Mautino presidente Epat/Silb e Claudio Ferraro, vicepresidente Epat.

Temi come abusivismoispezioni, presidi di sicurezza per i clienti e corretti rapporti con gli stessi, sollecitazione e comunicazione alle Forze dell’Ordine in caso di necessità, consumo consapevole dell’alcool, che rappresentano il punto centrale delle attività, saranno al centro della tavola rotonda.

«Il dibattito – sottolinea Alessandro Mautino presidente Epat/Silb torinese – si pone finalità informative e di confronto costruttivo tra operatori e forze di controllo, per contribuire a rendere l’attività notturna Torinese sempre più sicura e godibile».

La collaborazione è stata la parola d’ordine del confronto. Superando pregiudizi e preoccupazioni il tavolo di oggi ha visto, da una parte, le Forze dell’Ordine dichiararsi a disposizione degli operatori rassicurando sull’importanza e la legittimità delle segnalazioni di problemi o disordini e, dall’altra, i gestori dei locali che desiderano assicurare una maggiore sicurezza ai clienti. Polizia municipale e Questura hanno sottolineato la volontà di essere al fianco dei locali, certi che questi rappresentino dei veri e propri presidi notturni soprattutto in luoghi non centrali della città e dove alla sera non c’è nulla e la delinquenza è più forte rispetto ad altre aree.

Selezione delle persone alla porta, rispetto delle norme di safety dentro e fuori dai locali e il controllo del consumo di alcool sono le esigenze più urgenti e sulle quali le Forze dell’Ordine sono particolarmente attente. A questo proposito è stata avanzata la proposta della presenza di una pattuglia fuori dai locali che offre dei pre-test per verificare che ci si possa mettere alla guida dell’auto.

Un ulteriore punto di attenzione è stato il miglioramento della comunicazione e della tempestività di segnalazioni di episodi specifici, che può oggi essere svolta più efficacemente attraverso app, in linea diretta e con l’ausilio di foto e filmati in tempo reale.

Concentrando l’attenzione sulla crescita della cultura del divertimento sano Epat Ascom si è impegnata nell’organizzazione di momenti di sensibilizzazione diretta: dopo l’incontro con oltre 800 giovani della scuola Avogadro sulla consapevolezza nel consumo dell’alcool, un nuovo momento è in programma il 28 febbraio prossimo alla discoteca Pick Up di Torino un’assemblea di giovani sui temi della sicurezza in collaborazione con l’associazione dei genitori delle vittime di Corinaldo, dove l’8 dicembre 2018 6 ragazzi sono rimasti uccisi  e altre 59 sono feriti durante un concerto alla discoteca Lanterna Azzurra. «Siamo convinti – prosegue il presidente Mautino – che le aziende debbano svolgere il loro dovere sociale, tra l’altro facendo comprendere di essere luoghi più sicuri e controllati della pubblica via».

Dialogo in primo piano, ma anche proposte concrete. «Oggi lanciamo anche ufficialmente al Comune di Torino una proposta costruttiva – conclude il presidente Mautino -. Permettiamo di accedere al ballo nei nostri locali in orari pomeridiani anche ai giovanissimi in appositi eventi assolutamente “zero alcool“. Siamo certi che questo permetterà di sviluppare una cultura del divertimento dove la musica è al centro e non l’alcool o peggio lo sballo. Le aziende sono disponibili a recepire in proposito una nuova regolamentazione amministrativa che lo permetta. E i ragazzi sembrano già aver gradito la proposta manifestando il loro sì per almeno il 75%».

Baby gang a Torino, un nuovo colpo: ragazzo rapinato

Nuova aggressione a Torino avvenuta nella notte, questa volta  nel quartiere Vanchiglia, tra via Napione e via degli Artisti, da parte di un gruppo di ragazzi ai danni di un 28enne. Il giovane è stato accerchiato e derubato di cellulare  e portafoglio da una banda di giovanissimi probabilmente di origine nordafricana.

Un’altra occasione sprecata! Torino-Cremonese 2-2

23esima giornata serie A

Sanabria e Singo T
Tsadjout Valeri C

Termina in parità l’ultima partita della 23esima giornata di Serie A: allo stadio Olimpico di Torino finisce 2-2 la gara tra granata e grigiorossi
Dopo un primo tempo di dominio granata,con il gol di Sanabria su calcio di rigore,nel secondo tempo la Cremonese rovescia completamente il risultato.Due bellissimi gol di Tsadjout e Valeri portano, per poco tempo,la felicità della prima vittoria,in questa stagione,per la squadra di Ballardini. Il sogno dei tre punti, dura soltanto pochi minuti grazie al gol siglato da Singo con un perfetto tiro di sinistro che consente ai granata di pareggiare.
Il Torino guadagna un punto in classifica e si presenta al derby(martedì prossimo 28 febbraio) a -1 dalla Juventus.

Enzo Grassano

Allarme in banca ma la bomba non c’era

Questa mattina una telefonata anonima  alla filiale della banca Intesa Sanpaolo di via Cimarosa a Torino annunciava che  era stata messa una bomba. Nella telefonata anche  una richiesta di riscatto in cambio dell’informazione su dove era stata collocata. Sono prontamente  intervenuti i vigili del fuoco, la polizia, e gli artificieri dei carabinieri, con cani anti-esplosivo. La banca è stata evacuata e l’area circostante  è stata isolata. Dopo quattro ore si è potuto verificare con certezza che si trattava di un falso allarme.

Pane con farine di insetti, Coldiretti: “Torino non deve dimenticare la sicurezza alimentare”

Rilanciamo tra i giovani il consumo di pane da filiera a Km Zero

Coldiretti Torino accoglie con preoccupazione la notizia che proprio dal capoluogo subalpino potrebbe partire la panificazione commerciale con farina di insetti polverizzati.

«Non sono la sperimentazione e la conoscenza a spaventarci – ci tiene a precisare Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino – Il mondo agricolo torinese è carico di innovazione e lavora ogni giorno a stretto contatto con la ricerca scientifica come dimostrano i numerosi progetti in corso tra l’Università di Torino e le aziende agricole. Nemmeno ci spaventa l’entomologia. Gli agricoltori conoscono bene gli insetti: ci hanno a che fare tutti i giorni. Nessun agricoltore prova ribrezzo nell’osservarli, nel maneggiarli e nel cercare di capire come può difendersi dagli attacchi dei parassiti, vecchi e nuovi che il cambiamento climatico porta con sé. Ed è proprio da questo approccio disincantato e non modaiolo che ci sentiamo di esprimere le nostre riserve sulla diffusione dei derivati proteici da insetti nell’alimentazione dei torinesi».

La tradizione alimentare piemontese ha da sempre fonti proteiche invidiate dalle diete di tutto il mondo. Pensiamo ai formaggi freschi leggeri come il tomino o quelli più grassi e stagionati ma gustosissimi come la toma o gli erborinati. Senza contare la carne cruda piemontese o le mocette magre come la bresaola. Altre fonti proteiche tradizionali sono i legumi, le uova da galline allevate a terra, i prodotti apistici, i pesci di acqua dolce come la trota. «Ci troviamo di fronte al paradosso che le nostre tradizionali fonti di proteine, cui il nostro microbiota è adattato da millenni, vengono demonizzate mentre si saluta con entusiasmo un “novel food” di cui non conosciamo fino in fondo la nostra capacità di assimilazione e le potenzialità allergeniche. A differenza dei rigidi protocolli in vigore per gli allevamenti degli animali vertebrati, per gli insetti non abbiamo nemmeno metodiche sufficientemente rodate per evitare contaminazioni da agenti patogeni dannosi per l’Uomo».

Sui pericoli allergenici sono ancora troppi i dubbi da parte del mondo scientifico. Gli insetti sono utilizzabili per i mangimi dei pesci, in acquacoltura, e spesso dal 2015, cioè da quando si è iniziato a parlare di moda dell’entomofagia, si confonde l’utilizzo come mangime ittico con l’alimentazione umana.

Torino ha un forte tradizione di soggetti che si occupano di sicurezza alimentare e tutela dei consumatori. La città ha imparato dagli scandali del passato che hanno investito mense scolastiche, esercizi di alimenti etnici, commercio alimentare illegale.

Coldiretti Torino si appella alle istituzioni perché non venga meno il principio di precauzione che è alla base della legislazione sanitaria europea e che a Torino guida da anni le attività amministrative e di controllo sul settore della produzione e della commercializzazione alimentare.

«Non possiamo permetterci scandali alimentari che lederebbero l’immagine estremamente positiva che ha oggi il sistema torinese del cibo nel suo rapporto tra produzioni sicure e spesso tipiche e i consumatori su cui occorre continuare l’opera di educazione verso la salute alimentare anche rilanciando prodotti tradizionali oggi ingiustamente attaccati.

«Invece di assecondare la nascita di una moda, magari passeggera, che proporrebbe pagnotte con farine di insetti Coldiretti Torino chiede di rilanciare il consumo del pane, oggi ingiustamente demonizzato. Serve diffondere nuovamente la cultura del pane e l’educazione alla sua fragranza. Serve diffondere la conoscenza dell’arte della coltivazione del grano, della molitura e della panificazione. Oggi il vero rischio è che, nelle nostra vita frettolosa, il pane fresco sia sostituito da prodotti cerealicoli a lunga conservazione. Coldiretti Torino ha creato le filiere del pane torinese al Km Zero con il Gran dij Bric prodotto sulla collina Chivassese e con i grani prodotti a Stupinigi. Noi facciamo della conoscenza del pane e del grano una battaglia per tutti i cittadini e per l’ambiente. Le esperienze con insetti lasciamole ai nostri viaggi esotici: il nostro pane profumato, dalla crosta croccante semplice e nutriente è quello che vogliamo tramandare anche alle giovani generazioni».

FOTO DI REPERTORIO

“Uscire con l’abito nero, sciccherie”

Music Tales, la rubrica musicale

“Uscire con l’abito nero, sciccherie

Mentre metto cose per sembrare come quelle un po’ più fighe

Però mando un bacio a quelli che

Mi davano i bacini ma senza volere me”

Madame è una giovanissima ragazza di appena 19 anni diventata famosa grazie alla canzone “Sciccherie”, che ha spopolato su tutte le piattaforme di musica.

Quest’anno ha partecipato al Festival di Sanremo con un brano che ho trovato particolarmente bello. Stamane ho voluto conoscerla un po’ di più, attraverso un’intervista che mi ha scossa e positivamente, e negativamente.

Un’intervista che mi ha fatto ripercorrere disagi, situazioni e momenti che forse, per certi versi, appartengono anche al mio bagaglio personale; forse non solo al mio.

Classe 2002 una musicalità di quelle che non si sentivano da tempo e talento da vendere. Questa è Madame, una liceale di 19 anni con la passione per la lingua italiana, i vari dialetti e la loro storia, e che ha deciso di prendere la strada del rap. Il suo vero nome è Francesca ed è di Vicenza: i suoi singoli sono prodotti da Eiemgei per Arcade Army Records e presentano tutti una particolarità fuori dal comune: i testi.

Parole volutamente strascicate e “mangiate”, inflessioni dialettali e figure retoriche, li rendono di difficile comprensione a un pubblico più largo. E questo si riflette soprattutto in “Sciccherie”, prima canzone di Madame che, nonostante sia piaciuta tantissimo, è stata anche criticata perché – parole dei fan – “non si capiva nulla”.

E così la ragazza non solo ha deciso di pubblicare il testo su tutti i siti e sulle Instagram Stories, ma ha anche spiegato in un video con gli Arcade Boyz il significato di “Sciccherie”.

“Sciccherie” non è in realtà in dialetto: l’unica parola che può essere definita dialettale, infatti, è “ficcatine”, non ce ne sono altre. È un neologismo inventato da Madame e rappresenta la classica “one night stand” di classica memoria, mentre le altre parole che sembrano incomprensibili sono solo state volutamente pronunciate con accenti diversi dal normale per adattarle meglio alla base musicale.

Cosa sono le “Sciccherie”? Tutte quelle cose che possono essere superflue – l’oro, un bel vestito – ma che ci creano dipendenza. Sono le cose più astratte come le cose reali. Come anche le dipendenze affettive, di cui a un certo punto Madame parla nella canzone: e lì le parole volano come in un flusso, come pensieri gettati alla rinfusa attraverso la bocca come se fosse in un sogno. “Sciccherie” è una canzone profonda, che vede Francesca mettersi in gioco in prima persona raccontando dello sforzo per stare al passo con le altre ragazze (“metto cose per sembrare come quelle un po’ più fighe”), della sofferenza per sentirsi a volte un po’ un pesce fuor d’acqua, e dell’amore per un ragazzo con il quale vorrebbe fare a meno delle “sciccherie”, ossia i litigi inutili. Quella di Madame è una canzone che andrebbe ascoltata più e più volte, andando oltre l’apparenza e facendo davvero attenzione al testo.

Testo che più chiaro di così non può davvero essere.

Prima di linkarvi il brano vorrei vi prendeste tempo per ascoltare la sua intervista che la mette a nudo rendendo pubblica una fragilità che odora di veridicità.

L’ho ascoltata e mi ha fatta riflettere, soprattutto nella parte finale.

https://www.youtube.com/watch?v=bIDJWcuqhDE&ab_channel=NoiseyItalia

“Nulla al mondo può prendere il posto della perseveranza.

Non il talento, nulla è più comune di uomini di talento falliti.

Non il genio; il genio incompreso è ormai un luogo comune.

Non l’istruzione; il mondo è pieno di derelitti istruiti.

Solo la perseveranza e la determinazione sono onnipotenti.”

CALVIN COOLIDGE

Buon ascolto, attendo vostre impressioni

Chiara De Carlo

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Auto si schianta contro un albero e si ribalta, muore ragazzo di 20 anni

Questa mattina all’alba sulla strada statale tra Tortona e Castelnuovo Scrivia nell’alessandrino un giovane 20enne alla guida di un’auto è finito fuori strada.  E’ deceduto nonostante i soccorsi del 118.  La vittima era di Castelnuovo Scrivia e si stava recando al lavoro a Tortona. L’incidente è stato autonomo. La sua vettura anziché curvare per salire sulla rampa che porta sull’autostrada A21, ha preso una strada di campagna, colpendo  un albero e ribaltandosi prendendo fuoco.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

La Telaccia by Malinpensa, Paola Arrigoni: “I colori delle emozioni” In mostra fino al 25 febbraio

Paola Arrigoni è protagonista della mostra personale in corso alla galleria d’arte Malinpensa by la Telaccia a Torino.

Autodidatta, i suoi quadri sono di impianto astrattistico, materico e sono realizzati con l’uso della resina e acrilico su tela o legno. Si dedica anche alle sculture e utilizza materiali riciclati per attenuare la sofferenza nell’osservare il degrado ambientale. La sua ricerca coinvolge lo spessore morale e risulta vissuta con profondo rispetto per la vita e l’ambiente, nella speranza di trasmettere sentimenti, pensieri, riflessioni, suscitando un’interazione con chi guarda le sue opere.

La ricerca nel recupero dei materiali riciclati e poi riutilizzati da parte dell’artista rivela un operare che sviluppa una dimensione altamente suggestiva di contemplazione. La fusione armonica dei colori e l’equilibrio materico si trasformano in un puro estro creativo, che mostra una carica di lirismo notevole, capace di sviluppare una dimensione di contemplazione.

La carica costruttiva, di pulsione onirico-fantastica, si avvia verso un’elaborazione della materia altamente scenografica e a contatto con il fruitore. L’arte di Paola Arrigoni rivela una particolare intensità coloristica di pura e autentica sensibilità, all’insegna di una ricca inventiva, di un linguaggio originale e di una realizzazione della materia di particolare aspetto, sia estetico sia contenutistico. Le doti di colorista sono evidenti nella sua attività artistica. Le emozioni, gestite dal colore vibrante, si vestono di libertà interiori e di spiritualità in cui l’artista Paola Arrigoni cerca di dare, attraverso le sue opere, il senso della vita, in piena  vigoria di accensioni cromatiche. Queste opere fanno riflettere perché stabiliscono legami, significati ambientali, umani e sociali intensi, ma anche metafore ironiche.

Diverse le opere in mostra, tra cui una scultura. Tra i titoli sono presenti “Settembre”, “Nascere non basta”, “Fluidità”, “La ballerina”, “L’opulenza”, “Loro siamo tutte noi”, “Amori tossici”, “Mordi la mela”, “Incantesimo”, “Il Dodo rivive”, “Aperta mente”.

È  stata già protagonista di una mostra collettiva presso la galleria d’arte Malinpensa by la Telaccia a Torino, dal 18 al 29 maggio del 2021.

“Si tratta di un’artista nel più profondo del cuore ed è lì che risiede il suo essere con la sua forza creatrice”.

MARA MARTELLOTTA

Malinpensa Galleria d’Arte by La Telaccia, Corso Inghilterra 51 Torino. In mostra fino al 25 febbraio 2023