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Al via Novapoint, Centro Servizi Coop

IL CENTRO UNIFICATO  PER PROMUOVERE I SERVIZI GARANTITI DA NOVA COOP


Il più avanzato sistema di proposte finanziarie e per la gestione delle utilities sviluppato nella distribuzione organizzata, studiato per rispondere alle nuove esigenze delle famiglie pressate dal carovita.

Da oggi in tutta la rete dei negozi Nova Coop – 61 punti vendita in Piemonte e 3 in alta Lombardia – sono operativi i Novapoint – Centro Servizi Coop, un nuovo modello di punto di accoglienza con il compito di fornire informazioni ed erogare direttamente alla clientela tutte le principali prestazioni proposte dalla cooperativa.

Dai contratti per la telefonia a quelli per le utenze di luce e gas, dalle soluzioni assicurative a quelle per la gestione dei propri risparmi, la gamma di servizi disponibile nei nuovi spazi punta a soddisfare un ampio raggio di bisogni quotidiani delle famiglie italiane che normalmente trovano risposte al di fuori del tradizionale perimetro di un supermercato, per offrire così nella vendita di servizi a Soci Coop e clienti gli stessi vantaggi, in termini di qualità e convenienza, che già qualificano la proposta commerciale dell’insegna nell’ambito della grande distribuzione.

Con l’introduzione dei Novapoint si realizza un ampliamento e una standardizzazione delle modalità di informazione ed erogazione dei servizi offerti da Nova Coop che, in precedenza, erano già disponibili in alcuni punti vendita ma potevano essere proposti in spazi tra loro diversi e affidati a una pluralità di figure. La principale conseguenza è un’estensione dell’accessibilità dei servizi garantiti da Nova Coop a tutti i circa 600 mila soci e ai clienti, che potranno sottoscriverli nel proprio negozio di riferimento e venire seguiti, nella scelta delle soluzioni di investimento come nella stipula di contratti e polizze assicurative, da personale appositamente formato: gli specialisti dei Servizi finanziari & Utilities.

Presso i NovaPoint è quindi possibile attivare i servizi di telefonia mobile dell’operatore CoopVoce, sottoscrivere i contratti per la fornitura ai clienti domestici di energia elettrica e gas del marchio Enercasa Coop di Nova Aeg, stipulare le offerte assicurative UnipolSai (per mobilità, casa, risparmio, protezione e lavoro) con speciali vantaggi riservati ai soci Nova Coop, attivare il Prestito Sociale e diventare così Socio Prestatore di Nova Coop. Inoltre, il Novapoint rappresenta il punto di accoglienza e ascolto del negozio, dove rivolgersi d’ora innanzi per ricevere informazioni, approfondire le Iniziative Sociali e fruire degli altri Servizi alla Vendita.

Lo staff dei Novapoint è formato da 19 specialisti dei Servizi finanziari & Utilities, coadiuvati da un coordinatore e da una rete di altre 140 professionalità della cooperativa, appositamente formate per supportare il presidio dei nuovi centri servizi.

Nell’ottica di favorire un accesso omnicanale a tutte le informazioni e ai servizi trattati, la realizzazione della rete fisica dei Novapoint nei negozi è stata accompagnata dal rifacimento dei siti www.novacoop.it e www.novaaeg.it, riprogettati per diventare portali di ascolto 2.0 e punti di accesso, rispettivamente, all’intera offerta commerciale Nova Coop e alle proposte luce e gas di Nova Aeg per privati e imprese.

Marco Sola Titetto, Direttore generale Nova Aeg, spiega:

«Negli ultimi tre anni il mercato dell’energia è stato caratterizzato da fenomeni le cui variazioni, in termini di magnitudine e rapidità, non si erano mai registrate prima d’ora. Abbiamo vissuto i prezzi quasi azzerati della pandemia e l’energia elettrica a 700 €/MWh dopo l’invasione russa all’Ucraina. Malgrado questi ripetuti cambi di paradigma, Nova Aeg ha saputo costruire un importante percorso di crescita che la vede oggi stabilmente tra i primi venti venditori di energia elettrica a livello italiano. Si tratta di risultati costruiti grazie a un approccio commerciale basato sul contatto diretto e sulla serietà di mantenere fede alle condizioni pattuite, che ha permesso ai nostri clienti domestici con contratti a prezzo fisso di risparmiare circa 8 milioni di euro nel corso del 2022. L’istituzione dei Novapoint all’interno dei punti vendita della cooperativa e il rinnovo del nostro sito web ci consentiranno di rafforzare il presidio dei canali di vendita sia su base locale che nazionale, continuando ad offrire contratti di luce e gas a condizioni sempre competitive e trasparenti».

Ernesto Dalle Rive, Presidente Nova Coop, dichiara:

«Vogliamo ribadire il nostro sostegno alle famiglie che stanno affrontando una difficile congiuntura per l’aumento generalizzato dei costi di beni e servizi. Dall’inizio della crisi energetica, come realtà della grande distribuzione, ci siamo fatti carico di assorbire gran parte dell’aumento dell’inflazione sui beni di largo consumo per difendere il potere di acquisto dei nostri clienti. Sebbene, questo avvio di 2023 abbia portato a una flessione tendenziale degli aumenti sui beni energetici, il peso dell’inflazione rimane forte in altri settori. Ecco allora che la nascita dei Novapoint, un’operazione che avevamo progettato nell’ottica di uscire dal nostro perimetro tradizionale di retailer per soddisfare maggiormente i nuovi bisogni dei nostri Soci e clienti, diventa allora un ulteriore strumento di tutela “anticrisi”. Attraverso i nuovi centri servizi siamo la prima insegna della distribuzione organizzata a proporre un sistema completo di servizi finanziari e utilità ai cittadini, che qualifichiamo trasmettendo anche in questo caso la nostra identità distintiva: quella di un fornitore amichevole per il consumatore, affidabile, sempre facilmente raggiungibile tramite i negozi della cooperativa, che offre contratti trasparenti e una reputazione solida, da sempre sinonimo di qualità e convenienza».

La creazione di un centro servizi unificato, che presidia sia i negozi sia le vetrine aziendali digitali, rappresenta un ulteriore tassello nel percorso verso la completa omnicanalità iniziato nel 2019 e che recentemente ha ricevuto ulteriore impulso con l’avvio del progetto Socio Web che, per la prima volta, ha consentito di associarsi a Nova Coop per via telematica. Nei primi dieci mesi di sperimentazione oltre il 6% dei nuovi iscritti ha scelto questa modalità di affiliazione. Si tratta di persone con un’età media (42,6) più bassa di quelle che aderiscono alla Cooperativa nei punti vendita e con una maggiore propensione a scegliere la piattaforma di e-commerce digitale di Nova Coop come canale preferenziale di acquisto o come affiancamento al tradizionale passaggio in punto vendita.

Nel 2022 sono stati 33 mila i nuovi utenti che si sono registrati al canale di vendita digitale di Nova Coop, che attualmente è presente in sette delle otto province piemontesi e raggiunge con il servizio di consegna Coop a Casa i centri abitati compresi nell’ambito di 400 codici di avviamento postale.

“Respect”: a scuola di “Rispetto” / Facce da scuola 2

Quarant’anni fa, a Vallette… I “migliori” anni della mia scuola

Gianni Milani

Seconda mattinata alla “Levi”. Dove si era rimasti? Ricordate? Già: una quarantina d’occhi mi sfidavano… E anche oggi, seconda mattinata, continuavano a sfidarmi. Dalla mia, non più di un poker di alunni. Misi subito, in atto, la carta dell’attacco. La prima che mi uscì dal mazzo. Lasciai sedia e cattedra e cominciai ad addentrarmi, nella fitta spianata di banchi. O di quello che restava del parco banchi, disseminati a caso per la classe e diventati quasi tutti estroversi tazebao di varia letteratura e tavole confessionali su cui imprimere le alte voci di imperituri e straripanti amori, così come di fedi calcistiche inossidabili. A terra zaini e zainetti, scarpe da ginnastica che in larga parte avevano conosciuto tempi e aromi migliori, fogli e qualche libro sparsi a caso, perfino con una certa geniale creatività. Al termine della teatrale “passeggiata”, all’ultimo banco un giovincello dall’aria guascona, capelli a spazzola, non alto e cicciotello, leader incontrastato –s’era subito capito – della classe, se ne stava bello spaparanzato, schiena al muro su sedia caracollante e incollata non si sa come a un povero pavimento in legno che, dopo anni di ingiurie vandaliche, gridava solo misericordia.  Al banco di fianco, un’altra “dolce creatura”, capelli alle spalle e pacchetto di sigarette in bella vista nel taschino di una camiciola da cui uscivano muscoli da palestra e corporatura da ripetente felicemente e caparbiamente incallito.

Seppi poi che il suo nome era Matteo e, in certo senso, rappresentava il “braccio armato” del giovinducetto di cui sopra. Silenzio “da non volava una mosca”. Una vocina dentro: prof buttati, adesso o mai più. Fisso e sfido il giovin ducetto. E con lui tutta la classe. Oggi voglio insegnarvi una parola che, da queste parti, mi pare sia poco conosciuta…caro Cosimo, detto Mimmo. Wow, mi ero rivolto proprio a lui. Il suo nome me l’aveva indicato il collega look english che mi aveva accompagnato il giorno prima alla classe. Il ragazzotto trasalì, nel mutismo imbarazzato dei compagni. Cosimo? Mimmo? Come avevo osato pronunciare cotanto nome “invano”? E per giunta con quel diminutivo “Mimmo”, in uso solo – per sua strettissima volontà – agli amici e ai fedelissimi? E quel “caro” poi di fronte al “Cosimo”. Mimmo (diventammo in seguito amici e “permise” anche a me di chiamarlo così ) si lasciò cadere di botto con un moto d’ira malcelato sulle quattro gambe della sedia.  Era ormai sfida a due. Dalla mia, stranamente sentivo però di aver recuperato l’interesse (parlare di stima era ancora presto) di buona parte della classe. Ora dovevo cavalcare l’onda. Un lampo. Ritornai alla cattedra e scrissi alla lavagna, a caratteri cubitali, sottolineati e con tanto di esagerati due punti esclamativi, la parola RISPETTO!! Stetti un attimo ad osservare con puro compiacimento quel parolone scritto bello grande, bianco su nero, poi mi girai di botto verso la classe. Prima lezione, dunque. Un misto di grammatica italiana e di educazione civica. E perfino, come vedremo, di Educazione Musicale. Rivolto ai ragazzi – Mimmo aveva ripreso la posizione standard “sedia al muro”, aria di assoluta indifferenza e rabbia non ancora del tutto sopita – Rispetto – declamai – sostantivo maschile. Primitivo, astratto. Parola magica, capace di miracoli impensati, ma assai poco tenuta in considerazione, purtroppo, nel mondo in cui viviamo e perfino in questa classe, mi pare di avere intuito. Silenzio totale. Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza. Cosa significa per voi la parola ‘Rispetto’? Dài forza, sentiamo qualche risposta. Una mano alzata. La parola “Rispetto”, prof, mi mancano le parole ma mi fa venire in mente il titolo di una canzone inglese… che a casa mio fratello mi fa ascoltare a palla! Lui è fissato con ‘sto Rhytm and Blues e guai a chi glielo tocca, che s’inc…., s’incavola come una belva! Magnifico. Respect! gridai. Capelli nerissimi, frangetta sulla fronte. Quella vocina arrivava come una benedizione da un “piccoletto”, Alessandro, che ben presto divenne mio fido “alleato” . “What you want, Baby I got   All I’m askin’, Is for a little respect”. Gran bel pezzo – continuai. Sapete che addirittura questa canzone incisa da un grandissimo come Otis Redding e poi dalla leggendaria Aretha Franklin è diventata l’inno, alla fine degli Anni ’60, di alcuni movimenti antirazzisti, negli Stati Uniti?E se tanto mi dà tanto, non vi sembra che anche noi potremmo prendere quasi come nostro inno ufficiale questa canzone?


Risolino (e come diversamente?) di Cosimo, che “minaccia”: Il rispetto si deve guadagnare. Parole sante! Parliamone! Domani, prof, porto la cassetta(allora si usavano ancora le musicassette, i cd erano in allora oggetti assolutamente futuribili) e ce la sentiamo in classe…magari la teniamo anche qui e ogni tanto ce l’ascoltiamo! Grande Ale! Piano piano, la classe si stava trasformando, nella sua larga maggioranza, sia pure con qualche silenziosa perdurante ma tangibile resistenza da parte del gruppo “eversivo” guidato dal Mimmo che non voleva essere chiamato Mimmo, in un celestiale consesso scolastico degno delle migliori Orsoline. Un miracolo. Da girone infernale a inaspettato, quasi Eden.  La campanella – salvifica – suonò. La “sfida all’Ok Corral” l’avevo, almeno inizialmente, superata. In classe entrò una giovane e carina collega di Educazione Fisica. I ragazzi uscirono in corridoio per raggiungere la palestra. Fu allora che Cosimo detto Mimmo (ma solo per gli amici) mi si avvicinò e mi sussurrò appena, con aria circospetta di chi non voleva più di tanto dare nell’occhio: Il rispetto s’ha da guadagnare! Io lo fissai e gli sussurrai, con aria “mafiosa” pari se non superiore alla sua: Parliamone! E (per grazia divina) con Mimmo ne abbiamo parlato tanto. Con lui e con centinaia di altre ragazze e ragazzi della “Levi”. Per quattordici lunghi anni. I “migliori anni” della mia scuola. La migliore scuola delle mie scuole.

Gianni Milani

Ana Roxanne, performance nell’ambito della mostra Buddha10

Martedì 21 marzo 2023 ore 18.30

MAO Museo d’Arte Orientale, Torino

 

Ana Roxanne, compositrice intersessuale filippino-americana, arriva al MAO Museo d’Arte Orientale per una performance – nell’ambito del public program della mostra Buddha10 – che mescola ispirazioni ambient, jazz, hindustani, corali ed elettroniche fuse in una magica esperienza extracorporea che riflette sulla fluidità di genere.

Ana Roxanne è nota per la sua miscela di musica jazz, corale, elettronica e Hindustani e per l’esplorazione di tematiche legate all’identità di genere. Lavora nella zona liminale fra elettronica sospesa, dream pop e cantautorato ambient. Le sue ispirazioni abbracciano il sacro (attraverso le tradizioni corali cattoliche con cui è cresciuta e il canto Hindustani classico che ha appreso a Uttarkhand, in India) e il profano (con l’ascolto di dive R&B degli anni ’80 e ’90); il tutto sintetizzato in un linguaggio sonoro unico e intuitivo, allo stesso tempo affascinante e arcano, curativo ed evocativo.

Il suo album di debutto “Because Of A Flower” (Kranky, 2020), composto nel corso di cinque anni, è influenzato dall’identità intersessuale dell’artista, sia a livello sonoro sia tematico. Da spoken word presi in prestito da libri di armonia tonale, a campioni di dialoghi di film fino a riferimenti alle arie per castrati, l’album è una visione interstiziale della musica ambient, un’alchimia di evanescenze e sussurri, estasi e dolore, evocata attraverso un fragile equilibrio di voce, basso, dinamiche e dimensione sonora.

 

Il calendario completo degli eventi sul sito.

Info e prenotazioni: eventiMAO@fondazionetorinomusei.it .

Costo: 15 € intero | 10 € ridotto studenti.

I biglietti sono disponibili presso la biglietteria del museo.

Entusiasmo a Bardonecchia per il #TO25 Snow Volley Festival

Grande entusiasmo a Bardonecchia per il #TO25 Snow Volley Festival. Il Comitato organizzatore di Torino 2025, con il supporto tecnico di Snow Volley Italia, ha portato questa declinazione invernale della pallavolo nel comune valsusino che tra meno di due anni sarà una delle sedi di gara dei Giochi Mondiali Universitari invernali, assegnati dalla FISU alla FederCUSI.
Dal 13 al 23 gennaio 2025, Bardonecchia ospiterà lo sci alpino, lo snowboard e i funambolici atleti di freestyle e freeski. In questo weekend, ha cominciato a prepararsi all’appuntamento con la due giorni della divertente variante del volley che da qualche inverno ormai spopola anche sulla neve.
Schiacciate, tuffi sul manto bianco, recuperi spettacolari e musica a palla per uno spettacolo che ha radunato tanti curiosi a Campo Smith sia sabato sia domenica, con tanto di après-ski al limitrofo Harald’s Ski Restaurant. Il torneo maschile del #TO25 Snow Volley Festival si è concluso con il trionfo in due set (15-12, 21-19) per i polacchi Piotr Groszek, Karol Szczepanik e Michal Matyia contro la squadra della Repubblica Ceca composta da Jan Mrkous, Filip Stastny e Frantisek Pihera. Questi ultimi però si consolano col successo ottenuto nel King of the Court, un format molto accattivante e continue rotazioni sul campo: chi fa punto comanda, chi sbaglia è fuori.
Tra le donne doppio successo per Sara Breidenbach, la piemontese Anna Dalmazzo e Sofia Arcaini, vincitrici in tre set (15-8, 6-15, 15-10) nella finale del #To25 Snow Volley Festival contro Andrea Giudici, Monica Pastorino e Cristiana Parenzan, poco dopo essersi imposte anche come Queen of the Court.
Lo snow volley, che negli ultimi anni è diventato sempre più popolare grazie alla spinta di Snow Volley Italia e del suo presidente Matteo Carlon, della FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo che l’ha riconosciuto nel 2018 e fatto un primo evento nel 2022 con Snow Volley Italia), a quella europea della CEV e a quella internazionale della FIVB, sogna di ritagliarsi uno spazio come disciplina opzionale dei FISU Games in programma dal 13 al 23 gennaio 2025 e il #TO25 Snow Volley Festival di questo weekend è stato il primo passo per valutarne le potenzialità.
Ancora una volta, il Piemonte si è confermato Land of Sport, ovvero terra di sport e ora si prepara già ai prossimi appuntamenti del Road To 2025.
Ecco gli interventi delle autorità:
Alessandro Ciro Sciretti (presidente Torino 2025 ed Edisu Piemonte): «Il #To25 Snow Volley Festival è stato il primo evento sportivo organizzato dal Comitato di Torino 2025 in vista dei Giochi che ci aspettano tra meno di due anni e siamo entusiasti della risposta avuta sia in termini di partecipazione di atleti internazionali sia di pubblico, che ha potuto scoprire una nuova disciplina sulla neve. Bardonecchia ha risposto alla grande alla nostra chiamata e sono convinto che così faranno anche Pinerolo, Pragelato e Torre Pellice che, insieme a Torino, vogliono arricchire l’offerta di eventi, sportivi e culturali, sul cammino verso i Giochi Mondiali Universitari invernali del 2025».
Riccardo D’Elicio, (vicepresidente vicario Torino 2025 e presidente Cus Torino): «Lo snow volley è uno sport molto legato al settore universitario, che rappresenta una grande opportunità da fare anche in una località a forte vocazione sciistica come Bardonecchia, portando turismo giovanile, con esperienze sportive che qualificano anche una formazione grazie a una disciplina di squadra».
Fabrizio Ricca (assessore allo Sport della Regione Piemonte e presidente del Comitato d’onore di Torino 2025): «Un evento straordinario che ci mostra chiaramente che la montagna si può vivere a 360 gradi tutto l’anno. Come Regione, pensiamo che puntare sullo sport voglia dire puntare sulla crescita del territorio».
Chiara Rossetti (sindaca di Bardonecchia): «Due belle giornate di sport, divertimento e condivisione. A due anni dall’appuntamento, Bardonecchia entra più che mai nel vivo dell’atmosfera di Torino 2025. Da qui al gennaio 2025, quando Bardonecchia tornerà nuovamente sotto i riflettori di tutto il mondo, a diciotto anni di distanza dalle Universiadi del 2007 saranno diversi gli appuntamenti sportivi e culturali che ospiteremo ed organizzeremo, per prepararci al meglio ad accogliere i tanti giovani e sportivi che parteciperanno ai prossimi Giochi Mondiali Universitari. Sport e cultura sono per Bardonecchia un binomio imprescindibile, siamo più che mai pronti per il 2025 e la buona riuscita di queste due giornate, che hanno visto protagonista lo snow volley lo dimostrano e sono certamente un ottimo punto di partenza».
Ary S. Graça F° (presidente FIVB, Federazione Internazionale Pallavolo): «La FIVB è impegnata a sviluppare lo sport della pallavolo sulla neve in tutto il mondo, e siamo sempre a favore di iniziative che offrono opportunità alle persone di avvicinarsi a questo sport. Il festival della pallavolo sulla neve di Bardonecchia ha davvero abbracciato l’universalità del nostro sport, così come il divertimento e lo spirito unico della pallavolo sulla neve».
Aleksandar Boričić (presidente CEV, Confederazione Europea Pallavolo): «Accogliamo sempre con favore qualsiasi azione che aiuti a promuovere lo snow volley e ad attirare l’attenzione sulla versione più giovane e cool del gioco della pallavolo. Dalla sua introduzione nel 2016, lo snow volley ci ha aiutato a portare la pallavolo in luoghi davvero iconici e ha fornito un’esperienza da godere per giocatori e fan. Sono certo che l’evento di Bardonecchia contribuirà all’ulteriore sviluppo dello Snow Volley in Italia, così come in Europa, gettando le basi per l’organizzazione di altre competizioni di questo tipo nel prossimo futuro».
Giuseppe Manfredi (presidente FIPAV, Federazione Italiana Pallavolo): «Siamo molto contenti che un evento internazionale di snow volley così importante sia stato ospitato in Italia, a Bardonecchia, perché rappresenta un’ottima vetrina per questa disciplina, su cui la Federazione sta investendo importanti risorse. Dopo la scorsa stagione, infatti, durante la quale si è svolta la prima edizione del Campionato Italiano, composto da due tappe, quest’anno il circuito tricolore sulla neve è salito a quattro eventi. Mi auguro che tutti i partecipanti si siano divertiti e ringrazio gli organizzatori del Festival».

Nuova Risonanza Magnetica al Koelliker Vinovo

Si tratta di un’apparecchiatura che fornisce immagini approfondite del distretto osteoarticolare e che consente lo studio ottimale di mano, polso, gomito, ginocchio, caviglia e piede con il massimo comfort per il paziente. La nuova Risonanza Magnetica va ad aggiungersi ai servizi di Radiologia già attivi (ecografia, mammografia e RX odontoiatrica) nel Poliambulatorio di via Cottolengo 71.

Il Poliambulatorio Koelliker Vinovo cresce e da martedì 21 marzo conta su un nuovo apparecchio di Risonanza Magnetica dedicato ai suoi pazienti e che va ad aggiungersi ai servizi di Radiologia già attivi (ecografia, mammografia e radiologia odontoiatrica) negli ambulatori di via Cottolengo 71.

La nuova Risonanza Magnetica articolare del poliambulatorio Koelliker Vinovo fornisce immagini approfondite del distretto osteoarticolare. Si tratta di un’apparecchiatura Artoscan OScan da 0.3 Tesla che consente lo studio ottimale di mano, polso, gomito, ginocchio, caviglia e piede, con il massimo comfort per il paziente che per sottoporsi all’esame deve inserire nell’apparecchiatura unicamente il distretto da analizzare.

Per effettuare una Risonanza Magnetica è sempre necessaria una richiesta medica del proprio medico di base o di uno specialista.

Oltre ai servizi di Diagnostica per immagini che si arricchiscono con la nuova Risonanza Magnetica, il Poliambulatorio Koelliker Vinovo conta su un Punto prelievi (attivo il martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8 alle ore 10 su prenotazione), sull’attività di Fisiatria, Fisioterapia e Osteopatia e sulla presenza di medici specialisti in Allergologia, Cardiologia, Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, Chirurgia vascolare, Dermatologia, Dietologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Ginecologia, Medicina estetica, Oculistica, Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Podologia, Psicologia, Urologia e Medicina dello Sport.

Torino, la linea micaelica e la Sacra di San Michele

Il toro rampante, la Mole Antonelliana e lo stemma della casa Savoia: questi sono forse i simboli più usati per identificare il Piemonte e il suo capoluogo principale. Dal 1994 però l’emblema dell’intera regione è un complesso monumentale situato vicino a Sant’Ambrogio di Torino: la Sacra di San Michele. Si tratta di un edificio religioso fondato intorno all’anno Mille che ha avuto il suo periodo di massima fioritura fra il 1100 e il 1500. Ancora oggi è una delle attrazioni più visitate di tutto il territorio grazie alla sua bellezza e alla sua posizione scenografica. È infatti situato sulla cima del monte Pirchiriano, a ben 960 metri d’altezza. La sua importanza storica e spirituale è principalmente collegata all’ordine dei benedettini e a quello dei padri rosminiani che hanno reso questo luogo una delle tappe più importanti della via Francigena. Dietro a questo complesso monastico è però racchiusa in un’ulteriore tradizione dedicata a una delle figure fondanti della cristianità. A due passi da Torino infatti passa la linea micaelica, una traiettoria immaginaria che unisce ben sette monasteri dall’Irlanda alla Terra Santa. Secondo la leggenda è stata creata da un colpo di spada inferto dal santo durante la lotta contro Satana.

torino linea micaelica san michele I Il Torinese

San Michele e le sue rappresentazioni

Il culto di San Michele Arcangelo infatti è particolarmente sentito in tutta Europa e anche in Israele. Ha infatti una lunga tradizione iconografica che lo rappresenta principalmente come un guerriero munito di spada. Infatti è colui che ha sedato la rivolta degli Angeli e ha contribuito alla Caduta di Lucifero: proprio per questo con il piede schiaccia un drago o un serpente. Allo stesso modo viene anche raffigurato con una bilancia. La tradizione cristiana infatti gli attribuisce anche un ruolo importante durante il Giorno dei Giudizio, ultimo momento in cui si consumerà la lotta fra Bene e Male. A lui spetta il compito di suonare la tromba per la risurrezione delle anime.

Torino linea micaelica vista I Il Torinese

Torino, la linea micaelica nella Città Metropolitana

Il punto più settentrionale si trova in Irlanda a Skellig Michael, un isolotto al largo di Kerry. Poche persone all’anno possono accedere a questo luogo che conserva ancora intatta la bellezza selvaggia e primordiale del monastero. Fondato nel 588, stupisce ancora per il suo eccellente stato di conservazione che lo ha reso patrimonio UNESCO. Successivamente in Inghilterra -precisamente in Cornovaglia- è presente Saint Michael Castle. Il sito più famoso invece è Mont Saint Michel, nel nord della Francia, che attrae miriadi di turisti per la sua baia frequentemente soggetta a maree. In alcuni periodi è possibile raggiungere la chiesa a piedi, in altri è necessario il battello. In Italia ci sono due importanti punti della linea micaelica: il primo è la Sacra San Michele, luogo che ha ispirato parzialmente l’ambientazione de “Il nome della rosa” di Umberto Eco.

Il secondo invece è Monte Sant’Angelo in Puglia. Quest’ultima presenta una delle grotte sacre più suggestive al mondo. In Grecia -a Rodi- c’è invece il monastero ortodosso di San Michele Arcangelo, uno dei punti di maggiore attrazione dell’intera baia di Panormitis. Infine l’ultimo è il monastero di Stella Maris, situato sul Monte Carmelo ad Haifa. Questo complesso è anche anche legato alla vicenda del profeta Elia narrata nell’Antico Testamento.

Leggi anche – Torino magica: i luoghi e le energie della città

Francesca Pozzo

Pd: Sanità, forte diminuzione dei fondi nel bilancio

SANITÀ. GALLO E CANALIS (PD): COME RISPONDERÀ LA GIUNTA CIRIO AI TAGLI DEL GOVERNO MELONI?

Forte diminuzione dei fondi nel bilancio di previsione 2023 della Regione. Prima di paventare tagli dei servizi, la Giunta Cirio avvii un’azione politica per chiedere un’integrazione al Governo nazionale.

 Il drastico taglio del “finanziamento extra fondo vincolato”, del “fondo sanitario nazionale quota vincolata” e del Pay back per i farmaci, unito al ritardo del rimborso delle spese Covid, mettono a rischio la continuità delle prestazioni sanitarie regionali. Lo ha confermato oggi l’Assessore Icardi, illustrando in Commissione il Bilancio di previsione 2023 della Regione per la competenza sanitaria. Il fondo sanitario nazionale non è stato adeguatamente finanziato dal Governo Meloni, costringendo le Regioni a fare i conti con trasferimenti insufficienti, che penalizzeranno i cittadini più fragili e bisognosi.

Non basta attestare il finanziamento della sanità al 6% del pil, non ci stancheremo di ripeterlo!

Ora auspichiamo che il Presidente Cirio e l’Assessore Icardi possano farsi parte attiva con un governo di cui condividono il colore politico, per tutelare i diritti sanitari e dimostrare fattivamente di voler fermare lo sgretolamento della sanità pubblica ed universale.

Raffaele GALLO e Monica CANALIS Consiglieri regionali Pd

Sfortunatamente solo il risultato giudica le cose

LIBERAMENTE Di Monica Chiusano 
Sfortunatamente solo il risultato giudica le cose, e gli eventi sono enigmi di cui abbiamo la chiave troppo tardi per poterla utilizzare…
Osserviamo con più riguardo, meticolosità e caparbietà tutti i contorni sospetti, prima che gli stessi possano recare danni irreparabili …
In fondo in fondo, il segreto della combinazione di una cassaforte e quindi la chiave per la sua risoluzione, si annida anche nel cuore …!

Casa, 8 torinesi su 10 amanti dell’ordine

Un’attenzione che non solo migliora la vivibilità ma dà risalto alla cura verso
l’estetica e il design.

Nella ricerca di stile e atmosfera, luminosità (67%), arredi (31%) e verde (21%)
sono gli aspetti più curati.

Le tendenze future? Multifunzionalità (33%) e sostenibilità (21%).

Roma, 20 marzo 2023 – Ben 8 torinesi su dieci sono molto attenti all’ordine in casa.

E di questi, se il 35% ne fa una regola del buon vivere quotidiano, il 21% porta questo
impegno a livelli di estrema meticolosità e compie grandi sforzi affinché tutto sia
sempre perfetto e organizzato. Un’attenzione che non solo ne migliora la vivibilità, ma
– senza oggetti fuori posto nei diversi ambienti – aiuta a far percepire la cura verso gli
elementi estetici, di stile e design.

Lo rileva l’Osservatorio Sara Assicurazioni*.
Gli abitanti di Torino dichiarano infatti una grande attenzione all’estetica degli
ambienti e all’organizzazione degli spazi secondo il proprio gusto e personalità: in
questa ricerca di stile e di atmosfera, gli aspetti più curati sono la luminosità (67%), gli
arredi (31%), le tinte di pareti e pavimenti (23%) e il verde (21%). La cura dei dettagli
si spinge fino ai quadri (13%), alle librerie (13%) e alla scelta di diffusori di fragranze
(10%).

Lungi dall’essere fattori puramente esteriori, stile e design sono anzitutto elementi
propedeutici al benessere tanto che il 37% dichiara di sentirsi meglio in una casa
ben arredata. Anzi, loro compito è anche rendere l’abitazione più accogliente. In
questo senso, l’ambiente che i torinesi amano (e curano) di più è la cucina (23%).
E guardando al futuro? Negli orientamenti dei torinesi spicca la multifunzionalità (33%),
ovvero la creazione di ambienti adatti a diversi scopi. Uno spazio sempre maggiore sarà
dato alla sostenibilità (21%).

Investire in un immobile tuttavia comporta anche timori, dall’eventualità di danni
domestici (38%) a possibili tentativi di furto (33%), al deterioramento della casa
stessa nel tempo (23%) fino al rischio di eventi naturali e atmosferici anche intensi
(13%). Di fronte a questo, un torinese su tre (31%) considera oggi essenziale
investire in una polizza assicurativa che protegga la casa in modo efficace e
completo.

“L’attenzione anche agli elementi di estetica e design della propria casa è uno dei fattori
che concorrono a creare l’importante significato che questo bene ha da sempre per gli
italiani” – commenta Marco Brachini, Direttore Marketing, Brand e Customer
Relationship di Sara Assicurazioni – “Una polizza assicurativa è una soluzione
efficace che permette di tutelare l’investimento, sia contro il furto sia verso i più diversi
tipi di rischi che possono riguardare tanto l’immobile quanto le persone che ci vivono
all’interno”.

*Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, genere ed area
geografica

Nuovo ospedale Asl To5, la Regione sceglie Cambiano

/

La Commissione Sanità del Consiglio regionale , presieduta da Alessandro Stecco, ha espresso parere positivo a maggioranza alla proposta di delibera al Consiglio regionale sulla rete ospedaliera regionale ed edilizia sanitaria, che passerà ora all’esame dell’Aula.

Il provvedimento, presentato dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi, individua come area per l’Ospedale unico dell’Asl To5 quella di Cambiano situata sul terreno demaniale dell’ex Parco veicoli inefficienti.

“La superficie – ha spiegato l’assessore – è costituita dall’area demaniale di 110.500 metri quadri dove sono già presenti servizi, a cui va aggiunta la disponibilità di una zona a destinazione industriale di 60.000 metri quadri e di una zona agricola non di pregio per ulteriori 241.000 metri quadri”.

L’area presenta diversi punti di forza, quali il doppio accesso sia da Santena sia da Trofarello/Moncalieri ed è servita dal trasporto pubblico.

Il nuovo ospedale, ha aggiunto l’assessore, “conterrà tutte le specialità e le funzioni previste per gli ‘ospedali spoke’ con dea di I livello. Servirà una popolazione di circa 310.000 abitanti e ospiterà complessivamente 406 posti letto per acuzie, 28 per post acuzie, per un totale di 434, e 62 posti tecnici (25 culle, 25 dialisi e 12 osservazione breve intensiva) su una superficie di 60.000 metri quadri. Il costo previsto è di 238 milioni di euro: 202 milioni per l’ospedale e 36 per tecnologie e arredi, finanziati da Inail”.

Respinti gli emendamenti e la richiesta di sospensiva di Diego Sarno (Pd) che chiedeva più tempo per discutere e analizzare i rapporti e gli studi che hanno portato a preferire quest’area ad altri possibili siti individuati. Accolta la proposta di Davide Nicco (Fdi) di realizzare le opere di viabilità necessarie a rendere più facile l’accesso alla struttura anche agli abitanti del Carignanese.

L’assessore Icardi ha poi illustrato la parte del bilancio di previsione finanziario 2023-2025 relativamente alle materie Sanità, livelli essenziali di assistenza ed edilizia sanitaria.

“Un bilancio – ha sottolineato – che, ad oggi, ricalca quello dello scorso anno e che ha ancora diverse partite aperte con il Governo, a cominciare dai rimborsi per Covid che non sono mai arrivati. Si prevede un incremento del Fondo nazionale, che però deve essere ancora ripartito. Gli assessori alla Sanità di tutte le Regioni sono stati uniti nel chiedere ai ministri Schillaci e Giorgetti di incrementare i fondi della Sanità perché siamo la cenerentola d’Europa per quanto riguarda il rapporto tra Pil e investimenti in Sanità, che è pari al 6%”.

Sono intervenuti, per richieste di chiarimenti, Sarah Disabato (M5s), Monica Canalis (Pd) e il presidente Stecco.

La Commissione, infine, ha concluso la discussione degli emendamenti, presentati per il Pd dal capogruppo Raffaele Gallo, sulla prima parte della proposta di delibera al Consiglio regionale per attribuire ulteriori servizi amministrativi ad Azienda zero.