ilTorinese

Fino al 19 febbraio i cardiologi gratuitamente a disposizione dei cittadini

ANCHE A TORINO E IN PIEMONTE CARDIOLOGIE APERTE 2023

Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel nostro paese

Entro il 2030, si prevedono nel mondo 24 milioni di morti all’anno per cause cardiovascolari.

Le malattie cardiovascolari restano ancora oggi la principale causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi, con una prevalenza più elevata della media europea (7.499 casi ogni 100mila abitanti) anche a causa dell’età media particolarmente alta della nostra popolazione. Chi sopravvive a un attacco cardiaco diventa un malato cronico poiché la malattia modifica la qualità di vita. In Italia, secondo i dati Istat, la prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille e il 23,5% della spesa farmaceutica italiana è destinata a farmaci per il sistema cardiovascolare.

È fondamentale dunque ridurre il rischio cardiovascolare e la maggior parte degli eventi cardiovascolari è evitabile attraverso la prevenzione.

La Fondazione per il Tuo cuore dei Cardiologi Ospedalieri Italiani ANMCO, che da oltre venti anni si impegna attivamente nella ricerca e nella prevenzione cardiovascolare, dal 12 febbraio al 19 febbraio, in occasione di San Valentino, lancia l’iniziativa nazionale di Prevenzione Cardiovascolare “Cardiologie Aperte 2023”, giunta alla sua diciassettesima edizione. Nel corso della settimana la Fondazione attiverà il numero verde 800 05 22 33 dedicato ai cittadini che potranno chiamare gratuitamente, tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 14 alle ore 16, e porre domande sui problemi legati alle malattie del cuore, alle quali risponderanno 700 cardiologi ANMCO delle Strutture aderenti all’iniziativa, con 1600 ore di consulenza cardiologica gratuita.

Il prof. Domenico Gabrielli Presidente Fondazione per il Tuo cuore dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri e Direttore Cardiologia Ospedale San Camillo di Roma – ha dichiarato: “Le malattie cardiovascolari detengono un triste primato che deve indurre tutti noi a uno sforzo rilevante attraverso la prevenzione che è la principale arma per combatterle. Queste malattie sono in gran parte prevenibili, in quanto riconoscono, accanto a fattori di rischio non modificabili (età, sesso e familiarità) anche fattori modificabili, legati a comportamenti e stili di vita (fumo, alcol, scorretta alimentazione e sedentarietà) spesso a loro volta causa di diabete, obesità, ipercolesterolemia e ipertensione. L’impostazione di uno stile di vita sano dovrebbe essere anticipato a partire dall’infanzia e dall’adolescenza, da qui l’importanza di campagne di sensibilizzazione già a livello della scuola primaria.”

La prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari – continua il prof. Gabrielli – si basa, oltre che sull’adozione e sul mantenimento di stili di vita salutari, sull’identificazione precoce e

sull’adeguata gestione delle eventuali condizioni cliniche che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, anche attraverso le opportune terapie laddove non sia sufficiente modificare gli stili di vita. Noi cardiologi suddividiamo i pazienti per categorie di rischio. Il rischio è la probabilità che il paziente ha di andare incontro ad un evento cardiovascolare avverso (infarto, ictus, in alcuni casi morte improvvisa) in rapporto alle sue caratteristiche cliniche generali. Ci sono i soggetti a rischio molto elevato, elevato, moderato e a rischio più contenuto. Per ognuno l’intervento deve essere personalizzato.

La prevenzione diventa ancora più determinante dopo la recente pandemia poiché il covid-19 ha agito sulle patologie del cuore a diversi livelli: nelle persone colpite dal virus ha generato infiammazioni di miocardio e pericardio, cardiopatia ischemica, ictus cerebrale, malattie a carattere trombo-embolico; ha inoltre contribuito a ritardare la diagnosi, complicando la gestione e l’aspetto di prevenzione delle malattie cardiovascolari e riducendo le ospedalizzazioni. In particolare, nei soggetti colpiti dal Covid si è riscontrato un aumento del 20-25% di tutte le malattie cardiovascolari. L’iniziativa di ‘Cardiologie Aperte’ rappresenta dunque a mio avviso davvero una preziosa opportunità per il cuore di tutti gli italiani”.

L’ANMCO, con oltre 5600 iscritti, dichiara il prof. Furio Colivicchi – Presidente Nazionale ANMCO e Direttore U.O.C Cardiologia Ospedale San Filippo Neri di Roma – è impegnata da oltre 50 anni sul territorio per potenziare l’operato dei propri Cardiologi, fiore all’occhiello della Medicina Italiana nel panorama internazionale. La prevenzione cardiovascolare allunga la vita e noi dovremmo sempre, anche quando stiamo bene, consultare il nostro medico di base e tenere sotto controllo i fattori di rischio (colesterolo, pressione arteriosa, fumo) e praticare un regolare esercizio fisico, anche blando. Oggi, abbiamo a disposizione armi molto potenti ed efficaci per risolvere alcuni problemi, garantire la sopravvivenza e una migliore qualità della vita ai nostri pazienti”.

Il dott. Ferdinando Varbella – Presidente Regionale ANMCO Piemonte e Valle D’Aosta, Direttore di Struttura S.C. Cardiologia dell’Ospedale degli Infermi di Rivoli (TO) – ha sottolineato: “La prevenzione cardiovascolare è dunque importantissima e va attuata il più precocemente possibile. L’iniziativa di Cardiologie Aperte è una grande occasione che i cardiologi ANMCO desiderano offrire gratuitamente a tutti i cittadini che lo desiderano e rappresenta un caposaldo della prevenzione cardiovascolare che la nostra Associazione porta avanti da oltre 17 anni”.

La Campagna per il Tuo cuore 2023 sarà attiva anche sui social con l’hashtag #iltempodelcuore e #cardiologieaperte.

Per conoscere tutte le attività della Fondazione per il Tuo cuore e l’elenco delle Cardiologie aderenti alla Campagna è possibile consultare il sito www.periltuocuore.it

Per informazioni:

www.periltuocuore.it

Servizio civile Anpas Ultimi giorni per candidarsi

Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), Comitato Regionale Piemonte invita i giovani dai 18 e 28 anni a presentare domanda per svolgere servizio civile nelle proprie associazioni del territorio piemontese, negli ambiti del soccorso in emergenza 118, del trasporto infermi per i servizi di tipo socio sanitario e nel settore educazione e promozione culturale. Anpas Piemonte mette a disposizione dei giovani complessivamente 375 posti.

Il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha prorogato la scadenza del bando alle ore 14 del 20 febbraio 2023, la presentazione delle candidature va fatta esclusivamente sulla piattaforma on line del Dipartimento https://domandaonline.serviziocivile.it. L’accesso alla piattaforma Domanda On Line deve avvenire con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

I progetti di servizio civile in Anpas che riguardano l’ambito del socio sanitario prevedono lo svolgimento di servizi socio-sanitari sia su pulmini sia su autoambulanze per quei cittadini che devono effettuare terapie come dialisi, trasporti interospedalieri, essere dimessi da ospedali o case di cura, frequentare centri diurni di socializzazione o riabilitazione. In molti casi gli utenti possono essere persone con disabilità che spesso necessitano di essere accompagnate negli spostamenti in quanto non autosufficienti o perché bisognose di particolari accorgimenti durante la fase del trasporto.

I progetti di servizio civile in Pubblica Assistenza Anpas nel campo del soccorso di emergenza 118 includono, oltre alla possibilità di effettuare i servizi sociali precedentemente descritti, anche l’impiego in servizi di emergenza urgenza 118. I volontari in servizio civile saranno quindi impegnati nel ruolo di soccorritore in ambulanza e in tutte le mansioni concernenti le attività di emergenza e primo soccorso. I progetti prevedono l’inserimento e il tutoraggio dei volontari a partire da una puntuale formazione certificata dalla Regione Piemonte e da un successivo periodo di affiancamento a personale più esperto.

I progetti nel settore educazione e promozione culturale hanno il fine di divulgare tra gli studenti delle scuole superiori e tra la cittadinanza la cultura del volontariato assistenziale e del primo soccorso nonché promuovere stili di vita più sani e salutari.

I volontari e le volontarie in servizio civile svolgeranno specifico corso formativo riconosciuto dalla Regione Piemonte e spendibile in un eventuale futuro professionale in campo sanitario. La durata del servizio è di 12 mesi. Un anno di crescita personale, formativa e di cittadinanza attiva.

Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 444,30 euro per circa 25 ore settimanali.

Per orientare i giovani nella scelta dei progetti di servizio civile e negli adempimenti richiesti, Anpas Piemonte ha predisposto un sito web dedicato http://serviziocivile.anpas.piemonte.it/.

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Asti e Alessandria (totale 102 posti disponibili)

Croce Bianca Acqui Terme (8 posti); Croce Verde Alessandria (12 posti); Croce Verde Arquatese (6 posti); Croce Verde Casale Monferrato (6 posti); Croce Verde Cassanese (4 posti); Croce Verde Felizzano (8 posti); Croce Verde Ovada (12 posti); Croce Verde Ovada sezione di Basaluzzo (2 posti); Avis Primo Soccorso Valenza (5 posti); Croce Verde Asti Onlus (14 posti); Croce Verde Castagnole delle Lanze (2 posti); Croce Verde Mombercelli (4 posti); Croce Verde di Montemagno (5 posti); Croce Verde di Nizza Monferrato (12 posti), Pubblica Assistenza Tonco Frinco Alfiano Natta (2 posti).

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Cuneo (totale 33 posti disponibili)

Croce Verde Bagnolo Piemonte (4 posti); Croce Bianca Ceva (4 posti); Gruppo Volontari del Soccorso Clavesana (4 posti); Associazione Volontari del Soccorso Dogliani (2 posti); Croce Bianca Fossano (4); Croce Verde Saluzzo (10 posti); Croce Verde Saluzzo sezione di Sanfront (1 posto); Volontari Valli Monregalesi (2 posti); Asava Associazione Servizio Autisti Volontari Ambulanza Grinzane Cavour (2 posti).

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Novara (totale 29 posti disponibili)

Pubblica Assistenza Novara Soccorso (8 posti); Servizio Radio Emergenza Volontari Soccorso Grignasco (4 posti); Gruppo Volontari Ambulanza del Vergante di Nebbiuno (6 posti); Volontari Del Soccorso Cusio Sud-Ovest San Maurizio d’Opaglio (9 posti); Gres Gruppo Radio Emergenza Sizzano (2 posti).

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Torino (totale 162 posti disponibili)

Croce Verde Bricherasio (12 posti); Volontari Soccorso Sud Canavese di Caluso (4 posti); Vasc Volontari Assistenza Soccorso Caravino (3 posti); Croce Verde Cavour (6 posti); Croce Verde Cumiana Onlus (6 posti); Anpas Comitato Regionale Piemonte Onlus (3 posti); Associazione di Volontariato Ivrea Soccorso (6 posti); Croce Verde None (10 posti); Croce Bianca Orbassano (12 posti); Croce Verde di Perosa Argentina Onlus (6 posti); Croce Verde Pinerolo (12 posti); Croce Verde Porte (6 posti); Croce Bianca Rivalta (6 posti); Croce Verde Rivoli (14 posti); Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx (2 posti); Volontari Croce Verde Bessolese di Scarmagno (2 posti); Croce Verde Torino (20 posti); Croce Verde Torino sezione di Ciriè (3 posti); Croce Verde Torino sezione Alpignano (2 posti); Croce Verde Torino sezione Borgaro (2 posti); Croce Verde Torino sezione di San Mauro T.se (2 posti); Croce Verde Torino sezione Venaria Reale (2 posti); Croce Giallo Azzurra Torino (4 posti); Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi (8 posti); Croce Bianca Volpiano (5 posti); Croce Bianca del Canavese di Valperga C.se (4 posti).

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Verbania (totale 27 posti disponibili)

Croce Verde Gravellona Toce (4 posti); Corpo Volontari del Soccorso Città di Omegna e Cusio (4 posti); Corpo Volontari Soccorso Ornavasso (4 posti); Squadra Nautica Salvamento di Verbania (5 posti); Pubblica Assistenza Croce Verde di Verbania e Dintorni (4 posti); Corpo Volontari del Soccorso Villadossola (6 posti).

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Vercelli (totale 22 posti disponibili)

Gvss Gruppo Volontari Soccorso Santhià (4 posti) Vapc Volontari Assistenza Pubblica Cigliano (4 posti); Pal Pubblica Assistenza Livornese di Livorno Ferraris (6 posti); Pat Pubblica Assistenza Trinese (8 posti).

Ultimi giorni: “Fotografi per l’Agenda ONU 2030” in mostra ai “Musei Reali”

Il mondo traballante

La drammatica cronaca in 200 scatti 

Fino al 19 febbraio 2023

In parete 200 fotografie di una “potenza narrativa unica”. Che ti strappano corpo e anima e ti costringono a precipitare in luoghi di martirio profondo, dove uomini e paesaggi raccontano di graffi forse irreparabili arrecati gli uni agli altri. Senza pietà. Né contezza alcuna. A firmarle sono 14 fotografi, quasi tutti torinesi (alcuni di adozione), un genovese e un foggiano. Fra di loro, tre vincitori di Premi prestigiosi come il “World Press Photo” e lavori esposti in importanti Gallerie e Musei, nonché pubblicati su prestigiose testate nazionali ed internazionali, dal New York Times” al “National Geographic”, da “Le Monde” “El Pais”, solo per citarne alcune.

 

I loro scatti raccontano, con la voglia spesso impietosa di mostrare “il mondo all’uomo e l’uomo a sé stesso” (come diceva il grande fotografo lussemburghese – americano Edward Steichen), di un pianeta collassato e fragile, messo in ginocchio dai tragici cambiamenti climatici, da guerre (tante, a volte ignote o ignorate) e carestie, dalla sempre più grave mancanza di risorse, dai drammi dell’emigrazione e dei rifugiati. Uomini, donne, bambini. Ma di loro sono anche ritratti di donne dalle carriere eccezionali che hanno contribuito a far compiere un importante passo in avanti alla parità di genere. Tutte le foto, 210 per essere precisi, sono esposte, sotto il titolo “Focus on Future. 14 fotografi per l’Agenda ONU 2030” e fino al 19 febbraio del prossimo anno, nelle “Sale Chiablese” dei “Musei Reali” di Torino. Ideata da Enrica Pagella e prodotta dagli stessi Musei, la rassegna è curata da Bruna Biamino e si inserisce fra i progetti che i “Musei Reali” dedicano agli obiettivi strategici di sviluppo sostenibile (ancora assai lontani dall’essere realizzati) indicati nell’“Agenda delle Nazioni Unite”. Tre, fra i magnifici 14, i vincitori di almeno un “World Press Photo Award” (il più prestigioso concorso di fotogiornalismo al mondo): Alessandro Albert, terzo premio nella sezione “Ritratto” (2001) insieme a Paolo Verzone – che in mostra, nella serie “Arctict Zero”, cristallizza oggi il lento inesorabile scioglimento dei ghiacci al Circolo Polare Artico – e Fabio Bucciarelli“Photographer of the Year” nel 2019, che, oltre a un “World Press Photo” s’è aggiudicato anche il “Visa d’Or Award” e, nel 2013, la medaglia d’oro “Robert Capa” dell’“Overseas Press Club of America” per la copertura della guerra siriana.

Tutti e tre torinesi, Bucciarelli presenta nelle “Sale Chiablese” un “Famine and Cholera in South Sudan” che è un “Golgota” di dolore, in cui uomini stremati da carestia e colera, ci appaiono come dolorose coppie del Cristo in croce in mezzo ai due ladroni, suoi compagni di calvario e di morte. Una briciola (ma solo una briciola) di gioia, le mani alzate, i capelli nascosti dal velo (hijab) ci racconta invece lo scatto del genovese Dario Bosio entrato in una scuola per bambine “sfollate interne” in Iraq.

 

Le altre immagini di Francesca CirilliAlessandro De BellisPino Dell’AquilaNicole DepaoliLuca FarinetLuigi GariglioAntonio La GrottaMatteo MonteneroVittorio Mortarotti ed Enzo Obiso documentano e narrano, con l’amarezza di chi sa di mostrare al mondo pagine di oscura brutalità altrimenti inimmaginabili, le condizioni di vita in alcuni angoli del pianeta, metropoli, foreste, carceri, i profughi siriani          e quelli ucraini, i lavoratori in Mozambico e quelli, non più fortunati, di Foggia. Non mancano anche scatti legati alla prima ondata del Covid. Il tutto in un’ampia panoramica che spazia dal Vietnam al Messico, dal Mozambico e dall’Iraq alla Polonia, dalle Svalbard all’Amazzonia e all’Africa Orientale. Dove le immagini si intrecciano con i dati statistici che provengono da organizzazioni governative quali OMS, UNHCR, FAO e UNICEF, che amplificano il messaggio visivo sulle criticità che ancora affliggono le condizioni del pianeta e degli esseri viventi. “Le ricerche dei fotografi selezionati – afferma Enrica Pagella, direttrice dei ‘Musei Reali’ – tracciano un disegno di testimonianze visive intorno alle sfide globali che ci attendono. Un messaggio che dalle ‘Sale Chiablese’ si riverbera sul grande patrimonio dei ‘Musei Reali’, per interrogare i segni e le ragioni che nel passato ci aiutano a interpretare il presente, in un dialogo incessante tra mondi vicini e lontani, persone e destini, per guardare e interpretare, da Torino e dai suoi musei, il mondo che ci circonda e restituirne le voci nelle buone pratiche di studio, di gestione e di valorizzazione della nostra eredità culturale”.

Gianni Milani

“Focus on Future. 14 fotografi per l’Agenda ONU 2030”

Musei Reali – Sale Chiablese, piazzetta Reale 1, Torino; tel. 011/19560449 o www.museireali.beniculturali.it

Fino al 19 febbraio 2023

Orari: dal mart. alla dom. 10/19

Nelle foto:

–       Paolo Verzone: “Arctic Zero”, 2015 – 2022

–    Fabio Bucciarelli: “Famine and Cholera” in South Sudan”, 2017

–       Dario Bosio: “Schooling for IDPS in Iraq”, 2017

–       Andrea Guermani: foto di gruppo con Enrica Pagella

Sei attrici sul palco per “Fuga da Sarajevo”

Collettivamente, firmano anche la regia
Cinque realtà torinesi alla coproduzione. Due date allo Spazio Kairos

«FUGA DA SARAJEVO». A TRENT’ANNI DALL’ASSEDIO, IL RACCONTO IN TEATRO

Trent’anni fa, l’Europa e il mondo hanno assistito all’implosione di un territorio, la Jugoslavia, devastato da barbarie e distruzione sanguinaria, archiviata spesso come una serie di conflitti secessionisti di matrice etnico-religiosa. Dentro quei conflitti è stata condotta una massiva operazione di “pulizia etnica” che ha prodotto massacri, genocidi e la fuga dalle città assediate.

L’assedio di Sarajevo, aprile 1992-febbraio 1996, è stato il più lungo nella storia bellica del Ventesimo secolo. Il più lungo e doloroso: rivive in “Fuga da Sarajevo” della drammaturga Monica Luccisano, che prevede due date su Torino, allo Spazio Kairos di via Mottalciata 7: venerdì  17 febbraio alle 21 e domenica 19 febbraio alle 18,30.

Sul palco ci sono sei attrici – Camilla Bassetti, Serena Bavo, Chiara Bosco, Luana Doni, Silvia Mercuriati, Stefania Rosso e Lia Tomatis – che firmano anche, collettivamente, la regia, coordinate da Monica Luccisano.

Lo spettacolo fa parte della rassegna organizzata da Onda Larsen ed è inserito all’interno del progetto “Barriera corallina”, vincitore del bando REACT della città di Torino: i biglietti (intero 13 euro, ridotto 10) sono in vendita su www.ticket.it. Nasce con il sostegno del Consiglio Regionale Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, il contributo della Città di Torino TAP Torino Arti Performative, e il sostegno dei fondi 8×1000 della Chiesa Valdese.

Domenica 19 è anche previsto un momento di confronto e scambio con il cast e il pubblico, moderato dall’associazione Co.mu.net – Officine Corsare, nell’ambito del progetto “Barriera Corallina“.

Lo spettacolo

“Fuga da Sarajevo”, opera di Monica Luccisano, trae libera ispirazione dai racconti di Irina Dobnik all’autrice, dalle vicende del Kamerni Teatar ’55 e da altri fatti accaduti al tempo dell’assedio di Sarajevo. Lo spettacolo vede la collaborazione in coproduzione di cinque realtà culturali di Torino: Doppeltraum Teatro, Liberipensatori Paul Valéry, Onda Larsen, Progetto Zoran, Tékhné. Con in scena sette attrici, che ne hanno anche condiviso la regia, si presenta anche come una riflessione con una specifica prospettiva femminile sulla guerra.

Si torna all’assedio di Sarajevo, aprile 1992-febbraio 1996. Una città ridotta alla fame e al freddo, privata dei beni essenziali, con i suoi abitanti bersagli liberi in preda alle granate e al tiro dei cecchini.

Irina Dobnik era una giovane attrice, poco più che ventenne, del Kamerni Teatar ‘55. Quella esplosione di violenza entrava a gamba tesa nella sua vita. E in quell’angoscia crescente, il suo teatro intraprendeva una straordinaria “resistenza culturale”: spettacoli, concerti, prove aperte, oltre mille performance hanno continuato ad animare il Kamerni durante l’assedio, e non era solo per l’ostinata voglia di vita dei suoi attori e attrici, ma anche di quei cittadini che continuavano a frequentare quel luogo trovandovi un rifugio per corpo e mente, quando a Sarajevo dilagava l’inferno.

La compagnia di Irina stava allestendo “Aspettando Godot”. In una sorta di osmosi tra vita e teatro, il lavoro su quel testo andava intrecciando l’angoscia di quei giorni. La lavorazione dello spettacolo diventava sempre più intensa. E via via “Godot” diventava uno specchio in cui si andava a riflettere l’attesa infinita di una tregua, e di qualcuno che mettesse fine all’inferno.  Come moltissimi altri, Irina sarà costretta alla fuga.

FUGA DA SARAJEVO

di

Monica Luccisano

con

Camilla Bassetti, Serena Bavo, Chiara Bosco, Luana Doni, Silvia Mercuriati, Stefania Rosso, Lia Tomatis

regia

collettivo registico a cura di Camilla Bassetti, Serena Bavo, Chiara Bosco, Luana Doni, Silvia Mercuriati, Stefania Rosso, Lia Tomatis coordinate da Monica Luccisano

disegno luci

Cristiano Falcomer

editing sonoro

Matteo Castellan

artigiano di scena

Fabio Palazzolo

coproduzione

Doppeltraum Teatro, Liberipensatori Paul Valéry, Onda Larsen, Progetto Zoran, Tékhné

Consulenza storica di Diego Acampora – TOjeTO

con il sostegno del Consiglio Regionale Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, il contributo della Città di Torino TAP Torino Arti Performative, e il sostegno dei fondi 8×1000 della Chiesa Valdese

per STAGIONE “APPRODI” di SPAZIO KAIRÒS

all’interno del progetto “Barriera corallina”, vincitore del bando REACT della Città di Torino

Info: biglietteria@ondalarsen.org

Biglietti online su: www.ticket.it/festival/approdi.aspx

“Scelta sociale”, dalla Regione i fondi per anziani e disabili

PER DOMICILIARIETÀ O RESIDENZIALITÀ

È stata presentata  dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dall’assessore alle Politiche Sociali Maurizio Marrone la piattaforma online di “Scelta Sociale”, la nuova misura destinata a rivoluzionare il mondo dell’assistenza sociosanitaria piemontese.

“Fin dal giorno del mio insediamento come presidente avevo l’obiettivo di mettere a frutto l’esperienza maturata in Europa come europarlamentare – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Questo voucher ne è un esempio perché utilizziamo 90 milioni di euro di fondi Ue che non erano mai stati impiegati in questo modo, e che ci siamo espressamente fatti autorizzare da Bruxelles, per un misura utile che aiuterà concretamente migliaia di famiglie e i loro cari”.

“Ad una settimana dall’apertura della piattaforma, già oltre 240 anziani e disabili non autosufficienti hanno caricato la propria domanda sulla piattaforma di Scelta Sociale – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone -. Un segno tangibile di quanto l’attenzione verso questa misura sia alta e quanto Scelta sociale possa fornire un aiuto concreto a chi fino ad ora non accedeva ad alcun tipo di contribuzione pubblica a sostegno di questi servizi. La nostra volontà è mettere finalmente al centro la persona, insieme alla sua famiglia, i suoi bisogni e diritti”.

La domanda per il voucher da 600 euro al mese, per 24 mesi rinnovabili, potrà essere effettuata accedendo a www.sceltasociale.it Sulla piattaforma sarà possibile approfondire la misura e visionare anche un video tutorial, capace di accompagnare l’utente nei semplici passaggi per la compilazione della domanda.

Su www.sceltasociale.it  l’utente dovrà caricare la valutazione multidimensionale ottenuta presso le Unità di Valutazione competenti (Unità di Valutazione Geriatrica, U.V.G., o Unità Multidisciplinare di Valutazione della Disabilità, U.M.V.D.) che presenti un punteggio sociale non inferiore a 7, e dichiarare di essere in possesso di I.S.E.E. sociosanitario in corso di validità (attestazione rilasciata nel 2023 con scadenza 31/12/2023) avente un valore non superiore a 50.000 euro (65.000 euro se il destinatario è minorenne).

Sarà inoltre necessario caricare il contratto per cui si intenda utilizzare il voucher (se già attivo) o spuntare la casella in cui si dichiara lo si caricherà dopo averlo attivato.

Importante anche l’investimento complessivo da parte della Regione Piemonte: nel 2022 è stato raggiunto il numero più alto di spesa e inserimenti nelle Rsa dalla nascita dell’Ente, passando dai 268 milioni di euro e 23 mila pazienti inseriti nel 2018 a 285 milioni di euro e 31 mila pazienti inseriti nel 2022 (tra questi sono inclusi anche 5 mila pazienti post acuzie in dimissione protetta, ai quali la Regione garantisce 60 giorni di assistenza in strutture socioassistenziali, per contribuire ad allentare la pressione nei pronto soccorso).

Al momento sulla piattaforma Scelta sociale è possibile richiedere il voucher per la domiciliarietà, nelle prossime settimane sarà possibile presentare domanda per il voucher residenzialità.

Risparmiometro: il fisco ci spia…

Nel celeberrimo romanzo 1984 George Orwell racconta di un mondo controllato da un governo fortemente totalitario: nel romanzo la società è dominata dal Grande Fratello, un misterioso personaggio che nessuno ha mai incontrato di persona e che tiene costantemente sotto controllo la vita dei cittadini, mediante l’uso di speciali teleschermi. 

Un romanzo di fantascienza distopica che a suo tempo fu considerato a dir poco una specie di favola impossibile da realizzare ma che oggi, dopo appena una sessantina d’anni dalla sua pubblicazione, è realtà concreta che viviamo quotidianamente (anche se non ce ne rendiamo totalmente conto).

Non c’è angolo di strada che non sia controllato da una telecamera; non c’è telefonata che non sia registrata; non c’è movimento che facciamo a piedi, in bici, in auto che non sia tracciato.

Ovviamente non c’è operazione bancaria che non sia registrata in qualche recondito archivio del moderno “Grande Fratello”, pronta ad essere utilizzata contro di noi appena sgarriamo.

Gli ultimi esempi in questo campo sono il “Redditometro” e, fresco arrivato nel mondo occhiuto dei controlli finanziari, il “Risparmiometro”.

Il primo è un software che registra gli acquisti fatti dai contribuenti nell’arco di un anno e li confronta con le entrate dello stesso periodo indicate nella dichiarazione dei redditi. Se il contribuente ha speso più di quanto ha incassato è possibile che abbia ricevuto somme “in nero”, salvo che dimostri di aver ricevuto donazioni, eredità, vincite al gioco o simili. Il redditometro non entra per fortuna in funzione in tutti i casi, ma solo quando tra le spese e le entrate c’è una differenza superiore al 20%. Chi è in regola può stare tranquillo.

I l Risparmiometro si basa su un meccanismo simile, ma inverso. Il punto di partenza è il ragionamento che i soldi guadagnati non possono essere tutti accumulati. Una percentuale deve per forza essere spesa in cibo, casa, telefono, riscaldamento, benzina, cinema, ecc.

Quindi, se alla fine dell’anno, sul conto corrente il saldo è pari a quello iniziale più le entrate mensili è probabile che il contribuente si sia mantenuto con altri soldi, ovviamente non dichiarati. Il risparmio da elemento finanziario virtuoso si trasforma in elemento negativo ed in indice di evasione fiscale.

Come funziona il Risparmiometro?

Il programma estrae dall’Anagrafe dei conti correnti il saldo del contribuente e lo confronta con il reddito dichiarato; se la differenza è elevata (poiché il deposito è cresciuto in maniera eccessiva) scatta l’accertamento fiscale.

Questo sistema è potentissimo, ed è in grado di esaminare tutti i rapporti finanziari, come conti correnti, libretti di risparmio, cassette di sicurezza, depositi titoli, ecc.

E la privacy?

Niente paura, il “Grande Fratello” è stato considerato lecito dal Garante della Privacy, che ha dato il via libera all’Agenzia delle Entrate per utilizzare i nuovi strumenti di controllo fiscale. Con l’ok dell’Authority, tanto l’Agenzia delle Entrate quanto la Guardia di Finanza, potranno sfruttare le informazioni sui risparmi degli italiani per cercare di stanare evasori piccoli e grandi alla ricerca di redditi nascosti.

Fine del sistema, semplice ma efficace fino a ieri, di versare sul conto in banca i redditi ufficiali ed usare il “nero” per le spese quotidiane utilizzando il contante, perché la lievitazione del saldo bancario attirerà l’accertamento.

Conclusioni

Funzionerà il “Grande Fratello” fiscale?

Probabilmente sì, ma solo in parte; e purtroppo sarà la parte meno consistente.

Piccoli commercianti, professionisti, artigiani avranno molte più difficoltà ad operare al di fuori delle regole sulla fatturazione obbligatoria; ma grandi aziende, gruppi internazionali, società multinazionali hanno ben altri strumenti per schivare controlli ed accertamenti. Società fiduciarie, rapporti infragruppo, spostamento di sede legale, utilizzo di “paradisi fiscali” consentono ancora ampi margini all’evasione ed all’elusione fiscale.

C’è da augurarsi che, una volta messi in regola i pesciolini, anche gli squali e le balene dell’economia siano sottoposti ad analisi ed accertamenti; il 1984 è passato da un pezzo, gli strumenti del “Grande Fratello” sono enormemente cresciuti di numero e di qualità, l’impresa di combattere ed eliminare l’evasione non è più (volendo…) un sogno irrealizzabile.

 

GIANLUIGI DE MARCHI

  • Giornalista e scrittore. Autore del libro FINANZA ED ETICA-Diavolo ed acqua santa?, acquistabile su Amazon libri o scrivendo a demarketing2008@libero.it

Pragelato, un nuovo progetto per l’ex sito del salto

Previste nuove discipline sportive senza alcun impatto ambientale. L’appuntamento delle Universiadi 2025 decisivo per il rilancio della località.

“Il progetto che abbiamo presentato come Amministrazione Comunale per il riutilizzo dell’area adiacente i vecchi trampolini e in vista delle Universiadi del 2025, può rappresentare il vero salto di qualità per il futuro e la stessa prospettiva turistica, sportiva e paesaggistica di Pragelato. È un progetto che contempla lo sviluppo di molteplici discipline sportive nel pieno e rigoroso rispetto dei vincoli ambientali e delle stesse criticità che oggi ci affliggono dopo i profondi cambiamenti climatici. Perchè oltre allo sci di fondo, allo skiroll e al biathlon, saranno sviluppate altre attività sportive e ludiche: e cioè, mountainbike, ciclismo, pattinaggio a rotelle.

L’elemento di maggior prestigio sarà l’insediamento del ‘Centro Federale delle Discipline Nordiche’. Un tassello molto importante per il successo delle Universiadi e, soprattutto, per lo sviluppo della nostra località. E questo perchè gli obiettivi del nostro progetto sono chiari: incrementare i posti di lavoro, allungare le stagioni con attività ed eventi anche nelle cosiddette stagioni con scarsa influenza, e ricadute significative nel comparto della ristorazione ed alberghiero. Perchè le Universiadi del 2025 sono una opportunità per Pragelato solo se si trasformano, rispetto a Torino 2006, in una ricaduta strutturale, permanente e soprattutto sostenibile.

Lo skiroll fa parte, da circa 4 anni, delle discipline sportive FISI ed è uno sport a bassi costi di gestione e si può utilizzare anche in assenza della neve. Non è una attività sportiva energivora ed è perfettamente compatibile con l’ambiente circostante. Consente di recuperare, attraverso una opportuna riqualificazione, una larga parte dei siti oggi antropizzati e pesantemente compromessi dopo la realizzazione del sito olimpico di Torino 2006. E, accanto a questo elemento, sarà possibile anche il decongestionamento del traffico automobilistico all’imbocco della Val Troncea. Un impianto che permetterà di collegare le nuove piste, dallo stadio ex salto, alle piste olimpiche con la possibilità per i residenti e i turisti di Pragelato di ‘uscire di casa con gli sci ai piedi’.

Comunque sia, si tratta di un progetto complessivo che riqualifica una intera zona e che rilancia la storica e fattiva vocazione di Pragelato e di un pezzo significativo della Via Lattea. Un progetto che si è potuto concretizzato grazie all’impegno costante dello staff dell’architetto Pomero e di tutte le istituzioni interessate e coinvolte”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

Mauro Maurino, Vice Sindaco Pragelato.

Team maxi emergenza parte per la Turchia

SOCCORSO TERREMOTO

In concomitanza con la partenza di oggi da Levaldigi del team sanitario della Maxiemergenza della Regione Piemonte per la missione di soccorso della popolazione terremotata in Turchia, è previsto un punto stampa presso la Sala Imbarchi dell’aeroporto di Cuneo con la presenza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi e del coordinatore della missione Mario Raviolo.

Il team sanitario presterà servizio nell’ospedale da campo Emergency medical team type 2 (Emt2) messo a disposizione dalla Regione Piemonte e che proprio ieri ha raggiunto la Turchia a bordo della nave militare italiana San Marco, insieme a una colonna mobile di 21 mezzi e ad oltre 40 volontari della Protezione civile piemontese.

 

Sanità, Pd: servirebbe tavolo di confronto in ogni provincia

 “Apprendiamo dagli organi di informazione che l’Assessore regionale alla Sanità, a seguito di un incontro al quale hanno partecipato il Presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Alessandro Stecco, il consigliere regionale Dago e gli amministratori del Vercellese ha annunciato di avere preso l’impegno di tenere riunioni periodiche presso la sede dell’Asl di Vercelli, per mantenere un confronto costante e costruttivo sui temi sanitari di maggiore importanza. Sarebbe un’ottima notizia se ci fosse la stessa attenzione per le altre province e per l’intera regione. Ci stupisce che questa decisione arrivi a un anno dalla fine della legislatura e si limiti a un solo territorio. Occorre evitare che si trasformi in un’iniziativa dal sapore elettorale” commentano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi.

“Si aprano tavoli simili anche nelle altre province – proseguono Gallo e Rossi – coinvolgendo i consiglieri regionali del territorio, dando spazio anche alle forze di minoranza. Ricordiamo che servirebbe un nuovo Piano sociosanitario, che si attende orma da troppo tempo che il sistema sociosanitario venga rilanciato attraverso una politica seria il più possibile condivisa con i territori. Dopo quattro anni la Giunta Cirio non l’ha ancora fatto e la decisione di iniziare adesso ci sembra un chiaro annuncio di stampo elettorale”.