Una nuova esperienza di colazione attende i clienti della Galleria Iginio Massari di Torino, in piazza CLN 232: quindici nuove inedite interpretazioni di croissant e brioche si aggiungono all’iconico cornetto all’italiana, alla veneziana alla crema, alla sfogliata e agli altri classici che da sempre rappresentano l’eccellenza dolciaria della famiglia Massari. «La rinnovata viennoiserie è un invito a riscoprire il piacere di uno dei pasti più importanti della giornata con creazioni che coniugano studio, tecnica e creatività – spiega il Maestro Iginio Massari -. La colazione è il primo gesto di piacere. Abbiamo realizzato un’offerta che racconta la nostra idea di eccellenza quotidiana: semplicità apparente, grande tecnica e bilanciamento tra tradizione e innovazione, abbiamo posto particolare attenzione alla lievitazione e alla texture dell’impasto».
Le novità comprendono, tra le varie creazioni, il Pain au Chocolat bicolor, il Fagottino rosso al lampone fresco e mascarpone, il Croissant bicolor, la Parisienne alla crema, il Pain Suisse, l’anello al Gianduia, i Cestini di frutta alle fragole e al caffè, la Brioche al pistacchio e lamponi.
L’innovazione nasce dal rispetto della tradizione, come nel caso del cornetto all’italiana sul quale la famiglia Massari ha dedicato anni di perfezionamenti, lavorando su sfogliature, bilanciamenti e soprattutto alle lievitazioni per esaltarne la fragranza, la leggerezza e l’inconfondibile gusto.
Accanto alla nuova viennoiserie, la Pasticceria presenta una Tarte Tatin eccezionale fatta con due diversi tipi di mele per acidità, sapore e consistenza ideali. Insieme alla Tarte Tatin, le torte Perfetta, Caprese e Bresciana vengono sfornate ogni quarantacinque minuti direttamente in pasticceria per consentire agli ospiti di assaporarle al massimo della loro espressione.
La nuova viennoiserie, la Tarte Tatin e altre novità sono disponibili presso la Galleria Iginio Massari di Torino, in piazza CLN 232,aperta tutti i giorni.

Quello che è capitato all’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia in cui si pretende di imporre ai docenti una presa di posizione politica anti Israele, offende il mondo accademico italiano e vanifica quella libertà di insegnamento senza la quale l’Universita’ perde la sua stessa funzione. Il giuramento del 1931 richiesto ai professori dal fascismo e’ nulla al confronto. Chi ha a cuore la libertà degli studi e della cultura deve ribellarsi a imposizioni da regime totalitario che va ben oltre l’autoritarismo del fascismo.
Anche a Torino grande successo di partecipanti, al netto delle devastazioni dei “soliti facinorosi”, per le manifestazioni in occasione dello sciopero generale. Uno sciopero per la Palestina. Non per il lavoro, non per i salari che non crescono, non per le bollette che strozzano le famiglie, non per i treni che non passano e gli ospedali che cadono a pezzi.



Oltre al valore delle merci rubate il danno più significativo è spesso quello arrecato alle strutture: vetrine infrante e serrande forzate, che comportano costi elevati di riparazione e disagio per la regolare apertura dei negozi.
La recrudescenza di episodi simili, che coinvolge non solo Borello ma molte altre attività commerciali della zona, pone l’accento sulla necessità di misure sempre più incisive di contrasto a un fenomeno che rischia di mettere a dura prova la tenuta economica dei negozi di prossimità.