ilTorinese

Due pusher in manette: guadagnavano mille euro al giorno

Nella perquisizione della casa di una persona accusata di avere rubato il cellulare da un’auto i poliziotti hanno trovato elementi di spaccio di eroina e cocaina. Gli agenti della squadra mobile della polizia di Novara hanno così arrestato due presunti spacciatori. Un servizio di osservazione ha consentito ai poliziotti di bloccare uno dei due mentre cedeva una dose. È stato stimato il giro d’affari in circa mille euro al giorno, circa venti cessioni di dosi quotidiane.

Extinction Rebellion benda il Duca d’Aosta

Questa mattina  a Torino diversi attivisti climatici e rappresentanti della società civile, hanno bendato gli occhi della statua del Duca d’Aosta in piazza Castello, e la statua di Mazzini in corso Andrea Doria. La protesta è in solidarietà con Mattia, 21enne denunciato dalla Questura di Vercelli la scorsa settimana per aver compiuto lo stesso gesto.

Disney Live Action L’ultimo appuntamento di Musical a Corte

Domenica 23 aprile, ore 19

Disney Live Action

L’ultimo appuntamento di Musical a Corte nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi

Dopo il tutto esaurito nelle scorse stagioni degli appuntamenti Disney e Disney+/Pixar, si completa la trilogia con un nuovo concerto che allarga l’universo disneiano ai musical in scena e ai film live action. Walt Disney ha creato la maggior parte dei suoi cartoni animati seguendo le regole del teatro musicale per cui le loro trasposizioni per il teatro e il cinema possono essere considerate musical a tutti gli effetti.

Disney Live Action è un concerto in cui si alternano medley corali, mash-up e singole composizioni per esplorare le storie che Disney sta rinnovando e riproponendo con l’aggiunta di nuove canzoni alle già famosissime colonne sonore: si parte con gli immensi successi nei teatri di tutto il mondo tratti da La Bella e la Bestia, Il Re Leone, Aladdin ed Hercules, con le rispettive nuove versioni filmiche, toccando poi i classici Mary Poppins, Il Cowboy con il Velo da Sposa e Come d’Incanto, per arrivare ai più recenti Cenerentola, Il Libro della Giungla e Pinocchio. Si conclude con un omaggio a Stephen Sondheim, il più grande compositore di Broadway recentemente scomparso, con il film Disney Into the Woodsdel 2014.

PROGRAMMA

Prologo

When You Wish Upon a Star (Pinocchio)

Medley Basta Poco!

Lavorando Insieme (Come d’Incanto), Lo Stretto Indispensabile (Il Libro della Giungla), Un Poco di Zucchero (Mary Poppins)

Medley Bella e la Bestia

La Bella e la Bestia, Something There, Home,If I Can’t Love Her, Qui da Noi
(La Bella e la Bestia)

Into the Woods

Opening (Into The Woods)

Medley Cavoli e Re

Il Tricheco e il Carpentiere (Alice nel Paese delle Meraviglie), Voglio Esser Come Te (Il Libro della Giungla), Principe Alí (Aladdin), IJust Can’t Wait To Be King (Il Re Leone), Lavender Blue (Cenerentola), Go The Distance (Hercules)

Medley Volare via!

Let’s Go Fly a Kite (Mary Poppins), Resta conMe (Rapunzel), Speachless, Un Amico Come Me, A Whole New World (Aladdin)

Il Re Leone

They Live in You, Shadowland (Il Re Leone)

Medley Amore

Can You Feel The Love Tonight (Il Re Leone), I Won’t Say I’m in Love (Hercules), Let’s GetTogether (Il Cowboy con il Velo da Sposa), Belle (La Bella e la Bestia), Someday MyPrince Will Come (Biancaneve e i Sette Nani), Once Upon a Dream (La Bella Addormentata nel Bosco)

Into the Woods

Finale (Into The Woods)

INTERPRETI

Andrea Ascari

Gaia Bellunato

Anna Botticelli

Matteo Giambiasi

Italia Laera

Sofia Megar

Adriano Voltini

Giuseppe Guerrera, pianoforte

Andrea Ascari, progetto e testi

 

La rassegna Lirica e Musical a Corte è organizzata dal Teatro Superga in collaborazione con STM e Fondazione Ordine Mauriziano.

INFO E BIGLIETTI

Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

Posto unico: 30 euro

Info e prenotazioni: 011.6279789biglietteria@teatrosuperga.it

www.teatrosuperga.itbiglietteria@teatrosuperga.it

IG + FB: teatrosuperga

Telegram: https://t.me/tsnteatrosuperga

22 aprile: Giornata regionale per l’invecchiamento attivo

La ricorrenza, che cade nell’anniversario della nascita di Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina, è stata istituita con la legge regionale 17/2019, “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo”, che – in un contesto di forte innovazione sociale caratterizzato anche dall’aumento dell’età anagrafica e dell’aspettativa di vita – si propone di riconoscere le potenzialità e la ricchezza del contributo degli over 65 per il bene della società.

Entro il 2050 – secondo le previsioni delle Nazioni Unite – la percentuale della popolazione mondiale di oltre 60 anni raddoppierà, passando dal 12 al 22% e già oggi, in Italia, oltre il 21% della popolazione è anziana.

Definito dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) come “processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano” l’invecchiamento attivo, unito alla prevenzione e a stili di vita corretti, rappresenta senza dubbio un utile strumento per affrontare con consapevolezza l’avanzare dell’età.

Grimaldi (AVS): “La Russa si crede Ministro della propaganda”

“Abbiamo sentito parole indegne pronunciate dalla seconda carica dello Stato. L’antifascismo è l’anima stessa della Costituzione, la sua genesi, la ragione per cui quella Costituzione esiste. Costituzione che, come tutti e tutte sanno, contiene il divieto di riforganizzare il disciolto partito fascista. Io non credo che La Russa non sappia, credo che si senta soprattutto Ministro della propaganda. La Russa cerca una conciliazione che in realtà è rimozione completa di ciò che è stato il regime di Mussolini, la sua violenza, il suo collaborazionismo con la Germania nazista e di ciò che sono stati l’antifascismo e la Resistenza. Qualunque sia il 25 aprile di chi cerca di riscrivere la storia, non sarà mai il mio e non potrà mai essere di tutte e tutti”. – così il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.

L’Arci Torino remixa le canzoni antifasciste

CREARE BRANI E REMIXARE LE CANZONI ANTIFASCISTE

Nasce il portale dell’Arci di Torino dedicato al “Concerto per la Resistenza”, andato in scena al Teatro Gobetti nel 1964

 

Non solo un archivio ma un social. E’ online oggi “Risuona la Resistenza”

 

Nel 1964 il Circolo Arturo Toscanini invitava tre grandi della musica – Giorgio Ferrari, Guido Ferraresi e Carlo Mosso – a comporre opere musicali dedicate alla Resistenza sui testi poetici di Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Corrado Govoni, Bini (nome da partigiano di Giovanni Serbandini), Alfonso Gatto e Tito Balestra. Le tre opere in prima assoluta sono state rappresentate, insieme al “Concerto funebre per Duccio Galimberti” di G.F. Ghedini, il 14 ottobre del 1964 al Teatro Gobetti dall’orchestra del Circolo stesso diretta da Mario Rossi, allora direttore dell’orchestra sinfonica della RAI.

Quel giorno Enzo Lalli, presidente e fondatore dell’Arci di Torino, registrò quell’evento e quel nastro è stato restaurato, digitalizzato ed ora è distribuito gratuitamente online.

Il nastro del concerto – organizzato e commissionato dal Circolo Toscanini e dall’Arci di Torino – è stato scoperto durante il progetto di riordino e valorizzazione dell’archivio del Circolo portato a termine dell’Istituto Fondazione Piemontese Antonio Gramsci. L’archivio è una donazione di Enzo Lalli, fondatore dell’Arci di Torino, primo presidente e protagonista diretto delle attività del Circolo: il nastro che nel 2020 si pensava perduto è stato donato dal figlio di Enzo, Alberto, prematuramente scomparso nel 2022. Ora questo patrimonio diviene pubblico e soprattutto utilizzabile dai musicisti italiani: https://www.risuonalaresistenza.it/

“Risuona la Resistenza” è infatti il portale – che viene varato oggi – dove si possono trovare i documenti che raccontano la storia di quel giorno e delle persone che hanno contribuito a quel momento. Ma la vera chicca è che viene messa a disposizione una bacheca di campioni musicali a disposizione degli utenti registrati per essere scaricati e riutilizzati in nuove composizioni.

Dunque, un progetto di ascolto, di rilettura e di rielaborazione musicale, uno spazio virtuale dove non solo si può prendere coscienza del “Concerto per la Resistenza” e del suo valore ma anche attingere da alcuni campioni: sono stati selezionati dai maestri Andrea Maggiora e Giorgio Mirto. L’obiettivo è far sì che musicisti da tutta Italia li utilizzino per nuove composizioni che diventeranno omaggio, decostruzione e ricostruzione del narrato sulla Resistenza.

Spiega Max Borella di Arci Torino: «La valorizzazione della registrazione del Concerto de ‘64 attraverso questo portale è fondamentale per uscire dall’ottica archivistica e approdare ad una dimensione creativa e costruttiva. Allora le avanguardie musicali e letterarie italiane furono utilizzate dall’ARCI per omaggiare il cambiamento radicale dato dalla Resistenza alla nostra vita e ora quelle medesime composizioni sono pronte per essere rielaborate, incorporate, destrutturate a favore di un narrato rinnovato della nostra Liberazione». Aggiunge una riflessione: «L’avanguardia che è cambiamento e rivoluzione per l’arte come lo fu la Resistenza per la nostra libertà, ora torna ad essere fruita e composta come elemento dirompente e rappresentativo dell’antifascismo e dei valori che la lotta partigiana ci ha regalato».  Dunque, “Risuona la Resistenza” è un progetto collettivo di diffusione culturale «che vuole stimolare la creatività musicale a partire da una base comune di valori: i valori della Resistenza e dell’antifascismo».

Matteo D’Ambrosio, direttore della Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, spiega: «Con questo progetto l’Archivio del Circolo Toscanini e il Concerto per la Resistenza riprendono vita. La digitalizzazione dell’archivio assume la duplice funzione della conservazione e della valorizzazione, mettendo a disposizione di compositori e compositrici brani che rivivono e assumono altre forme grazie alla possibilità di integrarli in altre elaborazioni, perseguendo i principi e i valori per cui il Circolo fu fondato».

Il funzionamento del portale e del social

 

Una volta entrati nel portale www.risuonalaresistenza.itè possibile navigare liberamente tra i documenti del concerto, leggere i materiali di sala e le partiture originali, conoscere i protagonisti di quel giorno, ascoltare direttamente da Spotify  la registrazione live e documentarsi su quel momento.

In aggiunta, ci si può registrare creando un profilo musicista: così facendo, si accede a un’area riservata dove poter scaricare i campioni audio. E’ possibile, poi, utilizzare questi campioni per le proprie composizioni dedicate alla Resistenza e alla Liberazione che una volta ricaricate sul profilo potranno essere ascoltate dagli altri utenti.

Il Circolo Toscanini: una delle più grandi esperienze culturali del dopoguerra

 

Il Circolo Toscanini rappresenta nel dopoguerra una delle più grandi esperienze culturali della città di Torino. Fu fondatore dell’Arci stessa nel 1957 ed era composto da musicisti, amanti della musica, persone di cultura, ex partigiani, giornalisti, lavoratori e lavoratrici, tutti accomunati dalla matrice antifascista, alcuni protagonisti diretti della lotta di Liberazione e ispirati da sempre dai principi della Resistenza.

L’archivio del Circolo, divenuto di proprietà dell’Arci di Torino dopo la chiusura dell’associazione, è stato dichiarato di “interesse storico particolarmente importante” dalla Sovrintendenza archivistica e bibliografica della regione Piemonte e Valle d’Aosta. La Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci ha riportato alla luce tanti dei tesori che questo fondo nascondeva, tra i quali questo nastro che oggi è alla portata delle orecchie di tutti.

L’intero lascito dell’associazione è consultabile sull’HUB 9centRo, la piattaforma archivistica del Polo del’ 900: https://archivi.polodel900.it/

https://www.arcitorino.it/p/304/archivio-del-circolo-musicale-arturo-toscanini-valorizzazione-e-riordino.html

 

PARTNER

 

Questo progetto è stato reso possibile grazie al finanziamento della Regione Piemonte e grazie al supporto dell’Istituto Piemontese Antonio Gramsci che ha curato il fondo Toscanini,

L’associazione Dewrec ha suguito il restauro del nastro e l’esportazione dei campioni, mentre il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino si è reso diponibile a diffondere la notizia del portale e le sue opportunità ai suoi studenti. Parimenti il circolo Margot di Carmagnola presso la sua scuola di musica. Hanno collaborato a questo progetto e hanno selezionato i campioni musicali i Maestri Andrea Maggiora e Giorgio Mirto che nella loro vita, in maniera diversa, hanno approcciato i contenuti del lascito dell’associazione Toscanini. Le grafiche del portale, invece, sono dell’artista Vittorio Campanella che già nel 2020 aveva seguito la realizzazione della copertina del disco.

 

Torino avvia la raccolta di prossimità per gli oli esausti

Accordo con Conoe e Amiat per la realizzazione del progetto

 

Tra le 1.000 e le 1.500 tonnellate: è la quantità di oli esausti che si stima i Torinesi producano ogni anno e che oggi viene recuperata solo in piccola parte, finendo per lo più negli scarichi fognari e nelle falde acquifere e causando danni all’ambiente e ai sistemi di scarico delle abitazioni. Per favorirne il recupero e il corretto smaltimento, la Città di Torino ha deciso, d’intesa con il Conoe – Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti – e Amiat Gruppo Iren– che a Torino gestisce ed eroga i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti -, di promuovere un accordo volto a favorire la raccolta capillare degli oli vegetali di provenienza domestica.

L’intesa, della durata di tre anni, prevede l’estensione progressiva della raccolta con il posizionamento degli appositi cassonetti in diversi punti della Città: tra questi scuole pubbliche, supermercati, parrocchie e altri luoghi di aggregazione, partendo dalla Circoscrizione Otto per arrivare gradualmente a coprire tutto il territorio comunale.

Tra gli obiettivi strategici del progetto ci sono l’aumento della qualità della differenziata e la promozione dell’economia circolare – spiega l’assessora Chiara Foglietta –. La realizzazione di un circuito virtuoso di raccolta degli oli vegetali esausti provenienti dalle utenze domestiche rappresenta un elemento centrale per la prevenzione della produzione dei rifiuti e la difesa degli ecosistemi, nonché uno strumento concreto per il recupero di materia prima da uno scarto che, mal gestito, ha un impatto negativo sull’ambiente“.

L’olio vegetale esausto, precedentemente filtrato da impurità ed eventuali residui di cibo per ottimizzare il processo di trasformazione da rifiuto a risorsa, dovrà essere raccolto in bottiglie di plastica ben chiuse che verranno conferite direttamente all’interno degli appositi contenitori di colore blu. Sarà possibile conferire olio di oliva e di semi vari usati per frittura, oli di conservazione dei cibi in scatola o in vetro e oli vegetali deteriorati o scaduti.

Dopo alcune sperimentazioni siamo davvero soddisfatti di poter avviare in modo sistematico la raccolta degli oli esausti, che arriverà a coinvolgere tutta Torino – commenta Paola Bragantini, Presidente Amiat Gruppo Iren – È un progetto rilevante, che ci sfida, insieme alla Città e a CONOE, a realizzare quella che potrà diventare un esempio e una best practice anche per altre realtà metropolitane, partendo da un’efficace comunicazione ai cittadini per accompagnarli nell’adozione di una nuova abitudine per la corretta separazione e conferimento di un rifiuto che, altrimenti, costituisce a tutti gli effetti un inquinante”.

Non tutti sanno, infatti, che l’olio usato per una frittura in padella o quelli utilizzati per la conservazione dei cibi in scatola (tonno, funghi, carciofini, condimento per riso ecc.) se non smaltiti correttamente (versandoli nello scarico del lavandino o nel bidone dei rifiuti), sono un danno per l’ambiente. Basta, infatti, un chilo di olio vegetale esausto per inquinare una superficie d’acqua di 1000 metri quadrati, perché impedisce l’ossigenazione compromettendo l’esistenza della flora e della fauna sottostanti. Se invece dispersi nella rete fognaria, come spesso avviene nell’utilizzo domestico, gli oli vegetali esausti ne pregiudicano il buon funzionamento, intasando condutture e depuratori, senza considerare i costi per la collettività: la depurazione delle acque inquinate da questo rifiuto richiede, si calcola,  1,10 euro al chilogrammo e il consumo di almeno 3 kW/h di energia.

L’accordo con la Città di Torino e Amiat è un ulteriore passo per un impegno concreto di tutti i soggetti coinvolti nella filiera del recupero degli oli vegetali esausti, primo fra tutti il CONOE – ha dichiarato il Presidente del Consorzio, Tommaso Campanile – che segue numerosi progetti specifici di recupero sistematico degli oli alimentari esausti in altre importanti città italiane. Gli oli vegetali esausti rappresentano una enorme risorsa se oggetto di pratiche di recupero corrette, consapevoli e costruttive. È un dovere prioritario procedere a costruire intorno a questa tematica una coscienza collettiva improntata ai principi della salvaguardia ambientale che inizia, in prima battuta, con la sottrazione di questo rifiuto a pericolose pratiche di dismissione incontrollata per arrivare ad una riconversione in biodiesel, con conseguenze positive in termini di emissioni di gas serra”.

Una raccolta attenta e corretta degli oli vegetali di scarto, inoltre, evita sprechi di risorse e crea nuove opportunità di riciclo: un’azione che arricchisce la strategia di economia circolare delle città e contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 correlate. A differenza di altre tipologie di rifiuti, gli oli esausti si possono riciclare completamente. E così avviene, in effetti, per la quota di rifiuto che attualmente viene avviata al riciclo. Opportunamente trattato, questo rifiuto speciale può infatti tornare a nuova vita sotto diverse forme: biodiesel, soprattutto, ma anche bio-lubrificanti per macchine agricole o nautiche, grassi per la concia delle pelli, cere per auto, saponi, prodotti cosmetici, inchiostri, asfalti, bitumi, mastici e collanti.

Guidata dal claim ‘Trasforma un rifiuto in risorsa’, una campagna di comunicazione congiunta di Città, Conoe e Amiat con l’affissione di manifesti e locandine, la distribuzione di opuscoli informativi e la diffusione di contenuti sui rispettivi canali social accompagnerà il progetto di estensione della raccolta informando i cittadini sulle prossime attivazioni del servizio e sensibilizzandoli anche alla corretta gestione degli oli vegetali esausti..

Il servizio di raccolta di prossimità esteso a tutta la città si aggiunge a quello già attivo presso i centri di raccolta Amiat dove è possibile conferire all’interno dei fusti presenti gli oli vegetali esausti.

ll summer camp Musica d’Estate a Bardonecchia

1530 luglio 2023, Bardonecchia (To)

Iscrizioni entro il 13/6/2023

 

MASTERCLASS DI ALTO PERFEZIONAMENTO A 1300 metri

CON DOCENTI DI RILIEVO INTERNAZIONALE

PIANOFORTE | VIOLINO | VIOLONCELLO | MUSICA DA CAMERA

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Per chi suona pianoforte, violino, violoncello e musica da camera e vuole perfezionarsi con docenti di rilievo internazionale l’estate che si avvicina è una grande opportunità. A Bardonecchia, nel cuore della Alpi che circondano Torino, dal 1995 l’Accademia di Musica propone con il summer camp Musica d’Estate una formula premiata da una grande partecipazione di studenti provenienti da tutta Italia e dall’estero (circa 180 iscritti ogni anno). Fiore all’occhiello, sono le loro testimonianze che raccontano con entusiasmo delle masterclass residenziali di perfezionamento con i più grandi Maestri del panorama internazionale, della possibilità di esibirsi in occasione dei seguitissimi concerti cittadini di musica classica che animano il centro storico, delle amicizie nate con altri giovani musicisti in un’atmosfera di complicità e di non competitività che può nascere solo da una grande passione condivisa. A questo si aggiungono inoltre le temperature gradevoli e la pace e la grande fonte di ispirazione date dalla montagna.

Dal 15 al 30 luglio 2023 le MASTERCLASS residenziali di alto perfezionamento in programma sono tenute da Roberto Plano, Enrico Pace, Benedetto Lupo, Mariangela Vacatello, Pietro De Maria, Roberto Prosseda, Alberto Miodini, Gabriele Carcano, Claudio Voghera, Giovanni Doria Miglietta, Daniela Carapelli (pianoforte), Sonig Tchakerian, Ivan Rabaglia, Piergiorgio Rosso (violino), Enrico Bronzi, Patrick Demenga (violoncello), Trio Debussy (musica da camera).

Tutti gli allievi, sentito il parere del docente, hanno la possibilità di partecipare alle ESIBIZIONI PUBBLICHE organizzate quotidianamente presso la Chiesa di SantIppolito e altre sedi del centro storico di Bardonecchia. Le lezioni delle masterclass si svolgono principalmente presso il Palazzo delle Feste dove, nei giorni del summer camp, ha sede anche la segreteria; alcune lezioni sono programmate presso la Scuola media di Bardonecchia. L’allievo può inoltre assistere alle altre lezioni e studiare individualmente, prenotando unaula studio tra quelle messe a disposizione.

Il termine ultimo per le iscrizioni è il 13 giugno 2023.

Musica dEstate è realizzata dallAccademia di Musica di Pinerolo con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Piemonte, Fondazione Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore), Comune di Bardonecchia, Fondazione C.R.T. e con il contributo di Villaggio Campo Smith, Bardonecchia Booking e Haralds. Il nostro grazie va anche alla sempre preziosa sponsorizzazione tecnica di Piatino Pianoforti e Yamaha Musica Italia.

MASTERCLASS DI PIANOFORTE

 

Roberto Plano: 16 – 20 luglio

Enrico Pace: 1821 luglio

Benedetto Lupo: 2730 luglio

Mariangela Vacatello: 23 – 26 luglio

Pietro De Maria: 17 21 luglio

Roberto Prosseda: 28 – 30 luglio

Alberto Miodini: 21 – 24 luglio

Gabriele Carcano: 15 – 17 luglio

Claudio Voghera : 2326 luglio

Giovanni Doria Miglietta: 2729 luglio

Daniela Carapelli: 15 17 luglio

MASTERCLASS DI  VIOLINO

 

Sonig Tchakerian: 17 – 21 luglio

pianista accompagnatore Andrea Stefenell

Ivan Rabaglia: 19 – 22 luglio

pianista accompagnatore Alessandro Mosca

Piergiorgio Rosso: 25 28 luglio

MASTERCLASS DI VIOLONCELLO

 

Enrico Bronzi: 26 – 29 luglio

pianista accompagnatore Alessandro Mosca

Patrick Demenga: 22 24 luglio

pianista accompagnatore Alessandro Mosca

MASTERCLASS DI MUSICA DA CAMERA

 

Trio Debussy: 2528 luglio

TESTIMONIANZE DI ALCUNI ALLIEVI

Musica d’Estate ha significato, nel corso della mia crescita artistica, un punto di snodo fondamentale. Un’occasione per lavorare ad altissimo livello con i più grandi maestri del panorama italiano (e non solo), per stringere amicizie e condividere musica, il tutto contornato dalla pace e dalla grande fonte di ispirazione data dalla montagna”. (Claudio Berra)

“I corsi di Bardonecchia sono sempre un momento atteso della nostra estate. Sono giorni speciali di musica e amicizia, in cui si affrontano le lezioni con serenità e serietà, in cui si ride e si conoscono nuove persone. Col Trio Debussy abbiamo avuto l’opportunità di fare lezioni intense e stimolanti e di porre le basi per il repertorio dell’anno successivo. E’ un clima ideale anche per incontrare nuovi insegnanti, sentire pareri diversi e divertisti tra calcio, biliardino e chiacchierate. Senza ovviamente rinunciare ad ascoltare i bellissimi concerti dei Maestri! (Trio Chagall)

La masterclass a Bardonecchia non è solo un corso che migliora le proprie capacità musicali, ma molto di più, si ha la possibilità di ascoltare e partecipare a concerti eseguiti da giovani i quali sono ascoltati da Maestri di alto livello”. (Giovanni Crisantemi)

Tornare a far lezione con il maestro De Maria è stata una grande, grandissima opportunità didattica. A Bardonecchia ho avuto, tra le altre cose, l’occasione di confrontarmi con ragazzi che vivono le mie stesse ambizioni e stessi ideali. È bello sentirsi compresi. Abbiamo saputo creare legami di stima e fiducia per nulla scontati altrove. Nessuna competizione o sfida, solo tanta voglia di conoscere, amare, crescere. Sicuramente ci tornerò!” (Simona Manicone)

L’opportunità di entrare in contatto con docenti e musicisti di grande spessore è il primo motivo che mi spinge a consigliare caldamente questo tipo di esperienza, unito alla incantevole cornice che invita a piccole escursioni senz’altro rigeneranti. Le frequenti lezioni, i concerti dei Maestri, la possibilità di esibirsi e l’ampia disponibilità di aule studio hanno fatto di questo corso un’importante occasione di crescita musicale. In questo momento così delicato per il nostro Paese, in cui il futuro ci appare incerto, cerchiamo di essere fiduciosi e non abbandoniamo le nostre ambizioni, perché coltivare le proprie passioni può rivelarsi la più efficace delle terapie”. (Laura Cozzolino)

Torno sempre volentieri alla masterclass di Bardonecchia,in quanto ritengo che sia un momento di alta formazione artistica che offre una splendida opportunità di confronto e socializzazione con ragazzi che condividono con serietà e dedizione la mia stessa passione”. (Matteo Borsarelli)

Esprimere l’esperienza di Bardonecchia in poche righe è difficile, se non impossibile. Ormai da 6 anni ad oggi il mese di luglio è quel periodo quando il tempo si ferma, in mezzo a quelle fresche montagne tra musica e risate. Certo, perché lo studio e l’impegno non mancano, ma forse i momenti più belli sono proprio quelli che si condividono con nuovi e vecchi amici , a raccontarsi le più diverse esperienze, musicali e non, restare a parlare fino alle 3 di notte e svegliarsi la mattina alle 8.30 per correre a studiare al Palazzo delle Feste. Eh sì, perché poi hai lezione con il Maestro e non vuoi e non puoi fare brutta figura, ma non puoi neanche rinunciare a sorridere tutta la notte. Giocare al biliardino, chiedere una diteggiatura, un consiglio o semplicemente farsi ascoltare il passaggio che non viene mai. Ecco, abituàti a passare molte giornate segregati in casa per la nostra più grande passione, a Bardonecchia è impossibile sentirsi soli, abbracciati da musica e umanità”. (Gianmarco Moneti)

“Ricordo sempre con grande piacere i momenti trascorsi a Bardonecchia, nei periodi della Masterclass Musica d’Estate. Oltre al luogo in sé, con panorami stupendi e temperature molto gradevoli, i corsi sono, secondo me, organizzati molto bene. Noi studenti abbiamo l’opportunità di farci ascoltare da grandi Maestri e Concertisti, di migliorare le nostre qualità musicali e di esibirci in diversi concerti. Soprattutto durante le esibizioni pubbliche si ha la possibilità di ascoltare altri giovani musicisti e di confrontarsi con loro. Inoltre, il pubblico è sempre numeroso e ogni anno gli abitanti di Bardonecchia sono molto felici di ritrovarci lì a suonare per loro durante il mese di luglio. Noi, quindi, riusciamo a portare nei loro cuori il nostro messaggio musicale e a sottolineare la bellezza e l’importanza della musica. Un’ultima cosa… ogni anno nascono tra studenti musicisti nuove e profonde amicizie. Non mancano, infatti, i momenti di divertimento e le passeggiate serali. Spero vivamente di poter partecipare alle prossime edizioni di Musica d’Estate”. (Gabriele Casciano)

E’ una bella occasione di amicizia e musica condivisa. Si sta insieme, si ascoltano i compagni, si studia molto e si fanno lezioni in tutta tranquillità. E poi colpisce il pubblico, non sempre giovane, che numeroso partecipa attivamente ad ogni esibizione sfidando le continue pioggerelle pomeridiane. Da fare e rifare…” (Matteo Buonanoce)

“Musica d’Estate ha rappresentato un grande momento di crescita grazie al prezioso contributo del docente ed al magico scenario paesaggistico che la cittadina offre. (Alessandra Maglie)

“Musica d’Estate è una splendida occasione di crescita, dove si ha la possibilità di fare lezione con Maestri d’altissimo livello e confrontarsi con molti ragazzi che condividono i tuoi stessi interessi. Il tutto calato in una bellissima atmosfera che esclude ogni competizione e regala tante emozioni. Consigliatissimo a chiunque abbia voglia di arricchirsi sia professionalmente che umanamente!” (Ilaria Brognara)

“Musica d’Estate a Bardonecchia ormai è per me una tradizione intoccabile dell’estate. Avendo partecipato fin da molto piccola (la prima volta avevo 11 anni), ho conosciuto moltissima gente e imparato altrettanto dalle lezioni. Sono sei giorni assai intensi: pieni di studio, certo, ma anche di divertimento e allegria!” (Stella Golini)

ACCADEMIA DI MUSICA

Riconosciuta tra le più rinomate istituzioni di alta formazione, l’Accademia di Musica opera dal 1994 tra Pinerolo e Torino, affiancando all’attività concertistica molteplici attività didattiche orientate alla professione di musicista, che coinvolgono ogni anno più di 600 studenti con corsi e masterclass di alto perfezionamento di pianoforte, violino, viola, violoncello, passi orchestrali, musica da camera, flauto, clarinetto e oboe e con Progetti Speciali. A partire dall’anno accademico 2019/2020, ha inoltre avviato – prima in Italia – i Corsi di Specializzazione per chi ha già la laurea di secondo livello per pianoforte, pianoforte contemporaneo, violino e violoncello riconosciuti dal Ministero (3 punti ai concorsi). L’Accademia ha al suo attivo più di mille concerti: alla quasi trentennale Stagione concertistica a Pinerolo, si affiancano la rassegna Musica d’Estate a Bardonecchia e concerti sul territorio. L’appuntamento biennale dell’International Chamber Music Competition Pinerolo e Torino Città metropolitana vede esibirsi alcuni dei migliori giovani musicisti del panorama internazionale. Da sempre l’Accademia sostiene giovani di grande talento, li forma con docenti di fama internazionale, crea per loro occasioni di esibizione professionale.

Accademia di Musica

www.accademiadimusica.it

UFFICIO STAMPA E PROMOZIONE:

Paola Bologna

349.7371724 

paola.bologna@accademiadimusica.it

Il cantiere di Palazzo Madama si svela: visite gratuite a 28 metri di altezza

Prime visite guidate il 22 aprile, poi ogni terzo sabato del mese

• Per la prima volta si potranno osservare da vicino le decorazioni in marmo, i capitelli e i fregi juvarriani, oltre alle quattro monumentali statue di Giovanni Baratta appena restaurate e consolidate
• Fondazione Torino Musei apre a tutti il cantiere di restauro e consolidamento del primo lotto di lavori interamente finanziato dalla Fondazione CRT con 2,4 milioni di euro

 

Partiranno sabato 22 aprile 2023, alle ore 9.30, le prime visite guidate gratuite al cantiere di restauro e consolidamento della facciata juvarriana di Palazzo Madama e alle monumentali statue di Giovanni Baratta riportate al loro antico splendore con il contributo straordinario della Fondazione CRT, che ha stanziato 2,4 milioni di euro per l’intera operazione.

 

Tramite l’ascensore di cantiere accessibile anche alle persone con disabilità, i visitatori saranno guidati dai restauratori lungo uno spettacolare percorso sui ponteggi sino a quota 28 metri dal suolo, in corrispondenza del terrazzo soprastante la facciata.

 

La balconata attrezzata per la movimentazione a terra delle quattro statue allegoriche del “Buon Governo” – Giustizia, Liberalità, Magnanimità e Abbondanza – appena restaurate, offrirà una prospettiva privilegiata e inedita della città e del territorio circostante fino alla corona alpina, abbracciando a 360° le principali architetture di Torino: Palazzo Reale, la cappella della Sindone, la Real chiesa di San Lorenzo, la Mole Antonelliana, Palazzo Carignano, Superga.

 

Sulla sommità del ponteggio compaiono in primo piano le parti superiori delle due torri romane della porta decumana, rimaneggiate nel Medioevo. Alcune immagini fotografiche, qui collocate, mostrano come si presentava il luogo nell’Ottocento e nei primi anni del secolo scorso. Un disegno in grande dimensione rivela il progetto completo preparato da Filippo Juvarra per la facciata di Palazzo Madama, rimasta incompiuta.

 

I visitatori potranno osservare gli interventi in corso per il restauro delle decorazioni in marmo e il consolidamento strutturale della trabeazione, con l’inserimento delle strutture in acciaio, in fase di montaggio nelle tre “camere cieche” ricavate da Juvarra durante la costruzione, all’interno del cornicione.

 

A un livello intermedio, dietro al grande telone che ricopre i ponteggi, sarà possibile ammirare i grandi capitelli delle colonne che decorano il corpo centrale della facciata: qui, a tu per tu con il gigantismo della monumentale architettura barocca, saranno visibili le fasi di restauro delle colonne, con gli artigiani scalpellini che stanno ponendo in opera i tasselli in marmo sui fusti delle colonne e nel fregio dell’architrave. I restauratori illustreranno i procedimenti adottati per risanare il deterioramento dei marmi e “ricucire” le lesioni, i danni di guerra e il degrado che aveva intaccato cornici, sculture e ornamenti.

 

Un piccolo, ma affascinante brano sulla storia di un’architettura storica monumentale, che rivelerà i segreti impiegati nelle antiche tecniche per l’edificazione di un palazzo divenuto simbolo di Torino nel mondo.

 

La visita sarà integrata da un racconto del professor Giovanni Carlo Federico Villa sulla storia millenaria di Palazzo Madama: da porta romana a castello medievale, da capolavoro del Barocco europeo a sede del Senato, oggi Museo Civico d’Arte Antica con oltre 70.000 opere di pittura, scultura e arti decorative dal periodo romano all’Ottocento.

 

Cittadini e turisti, a partire dalle persone con disabilità, potranno vivere in maniera partecipata e inclusiva lo straordinario restauro di Palazzo Madama: un’operazione resa possibile dalla Fondazione CRT per far rinascere la Grande Bellezza di un luogo simbolo di storia, arte, cultura che appartiene a tutti”, dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

 

L’apertura delle visite anche alle persone con disabilità è un passo avanti per creare una società per tutti – spiega Giovanni Ferrero, direttore della Consulta per le Persone in difficoltà –. Crediamo che questo approccio di Fondazione CRT e Fondazione Torino Musei debba diventare uno stimolo e una modalità di coinvolgimento condivisa da tutto il mondo culturale, in linea con lo spirito che anima l’Agenda della Disabilità, quale modello di inclusione partecipato”.

 

Il cantiere costituisce una sfida dal punto di vista metodologico e tecnico-operativo, per la peculiarità dei materiali impiegati e per l’arditezza di Juvarra – commenta Lisa Accurti, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino –. In particolare, si è rivelato di grande fascino e di estrema complessità lo studio del sistema strutturale di ancoraggio del rivestimento lapideo alle retrostanti strutture murarie, la cui articolazione ha nei secoli prodotto problematiche di non poco conto. Lo studio condotto per ‘gestire’, nell’ambito dell’attuale consolidamento, gli interventi pregressi ha richiesto particolari competenze ingegneristiche, ma ha anche consentito di comprendere la genialità delle soluzioni adottate nei restauri tra XIX e XX secolo, a loro volta degni di tutela quali documenti di altissimo valore testimoniale dell’avanzamento della tecnica del costruire applicata al restauro dei monumenti antichi“.

 

L’apertura al pubblico del cantiere di Palazzo Madama – afferma il Presidente della Fondazione Torino Musei, Massimo Broccio – è un ulteriore passo nella direzione della piena condivisione dell’edificio che da due millenni incarna il ruolo di Torino nella storia italiana ed europea. La scoperta di nuovi punti di vista, spazi e potenzialità saranno una piacevole e interessante sorpresa anche per i torinesi. Siamo profondamente grati alla Fondazione CRT per l’importante atto di mecenatismo che, insieme al fondamentale ruolo istituzionale svolto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, ha consentito lo stanziamento di un fondo aggiuntivo, rendendo possibile il completamento del restauro dell’intera facciata”.

Lo straordinario restauro di Palazzo Madama è una importante valorizzazione del patrimonio della Città di Torino. La possibilità di poter condividere i lavori con la visita al cantiere è un elemento di partecipazione attiva per i cittadini e per i turisti condividendo l’avanzamento dei grandi interventi che coinvolgeranno la città in questi anni“, sottolinea Michela Favaro, Vicesindaca di Torino.

INFO VISITE

 

Date: sabato 22 aprile20 maggio17 giugno,16 settembre21 ottobre 2023
Orari: 9.3011.3014.3016.30
Durata: 1 ora
Visita gratuita con prenotazione obbligatoria dal venerdì al mercoledì antecedenti alla data
In caso di maltempo la visita sarà annullata e riprogrammata
Al momento della prenotazione saranno forniti il regolamento di accesso al cantiere e la modulistica da compilare.
Posti limitati

 

CONCLUSO IL RESTAURO DELLE STATUE DI GIOVANNI BARATTA
È stato ultimato il restauro delle quattro monumentali statue allegoriche della Giustizia, della Liberalità, della Magnanimità e dell’Abbondanza, realizzate dallo scultore carrarese Giovanni Baratta (1670-1747) su incarico di Filippo Juvarra, a completamento della balaustra del corpo centrale di Palazzo Madama.

 

L’intervento, iniziato nell’autunno del 2022, è stato eseguito dall’équipe della restauratrice Cristina Arlotto per conto della ditta Denimo S.r.l. all’interno di un apposito padiglione eretto dinanzi alla facciata di Palazzo Madama in piazza Castello. I lavori, per circa 160.000 euro, sono stati interamente finanziati dalla Fondazione CRT.

 

Il restauro si è rivelato particolarmente complesso per le problematiche condizioni di conservazione delle statue e per l’avanzato stato di degrado del delicato marmo delle antiche cave di Brossasco, usato per scolpirle. Ogni figura è composta da cinque blocchi separati e sovrapposti. Decine di staffe e perni in ferro fissati con piombo, molti aggiunti nel corso dei secoli, trattengono tra loro le singole parti e le molte lesioni che avevano causato il distacco di grossi frammenti scultorei. L’intera superficie risultava erosa a causa degli agenti atmosferici e dell’aggressività dei gas inquinanti.

 

È stato effettuato un preventivo trattamento di pulizia con più cicli di biocida per eliminare l’attacco microbiologico di muffe e funghi, che ricoprivano quasi interamente tutte le superfici; è seguita una fase di lavaggi e di rimozione delle muffe e delle croste nere, causate principalmente dai depositi atmosferici saturi di gas di combustione, depositi tenaci concentrati soprattutto nelle zone non soggette a dilavamento e tra le pieghe dei panneggi.

 

Dopo l’asportazione delle vecchie stuccature incongrue e il controllo di tutte le staffe antiche per verificarne lo stato di efficienza, sono state rimosse le lunghe aste metalliche in ferro posteriori, risultate obsolete e non efficienti dal punto di vista statico. Contestualmente, per settori, sono stati inseriti alcuni elementi e perni in acciaio inox e fasce in fibra di carbonio per stabilizzare le parti in precario stato e suturare alcune lesioni importanti.

 

La stuccatura con malte selezionate e polvere di marmo, in corrispondenza dei giunti e delle lesioni e a copertura delle vecchie staffe metalliche, ha preceduto l’intervento di ritocco cromatico per ridurre le interferenze più evidenti lungo le linee di sovrapposizione dei blocchi principali, con applicazione finale di un protettivo superficiale idrorepellente.

 

Le statue saranno posizionate su cavalletti provvisori per consentire di rimuovere i perni ossidati inseriti nei piedistalli e sostituirli con nuovi elementi in acciaio inox conformati, che permetteranno in futuro più agili operazioni di traslazione ed esposizione.

 

L’AVANZAMENTO DEI LAVORI DI RESTAURO DELLA FACCIATA
Il restauro della facciata juvarriana di Palazzo Madama – su progetto affidato allo Studio Arch. Gritella & Associati, con la direzione dei lavori dell’arch. Gianfranco Gritella, coadiuvato per le opere strutturali dall’ing. Franco Galvagno –, è iniziato a marzo 2022 e ha raggiunto circa il 50% di avanzamento.

 

Il cantiere sta entrando in una nuova fase significativamente più impegnativa, con l’aggiunta di nuovi lavori determinati dalla necessità di intervenire anche su alcune strutture interne allo scalone che hanno rivelato problematiche strutturali impreviste. Questo elemento, unitamente alla volontà di utilizzare tutte le somme disponibili per migliorare alcune criticità su parti della facciata non incluse nel primo lotto, portano a stimare l’ultimazione dei lavori del corpo centrale nel 2024.

 

Sono stati completati il ciclo di pulizia dell’intera facciata, lo smontaggio e il successivo rimontaggio delle scaglie e dei frammenti lapidei – oltre un centinaio – in precaria stabilità strutturale, e sono in corso le operazioni di stuccatura che interessano una superficie di circa 800 metri quadrati.

 

Una squadra di restauratori e tecnici specializzati si sta occupando del restauro e dell’integrazione dei tasselli di marmo sulle diverse parti della facciata: circa 180 pezzi di differente forma e dimensione, lavorati a incastro e debitamente sagomati sul posto, tutti ricavati da blocchi di recupero dello stesso materiale, provenienti dalle antiche cave di Chianocco in bassa Valle di Susa.

 

In questo scenario si affianca la necessità di dare corso a due nuovi interventi. Una maggiore complessità delle lavorazioni è prevista per il restauro e il risanamento dei capitelli delle colonne principali, che, rimuovendo le malte applicate in più strati nel corso dei secoli, hanno rivelato il profondo degrado delle sculture, in particolare delle foglie e delle volute, molte delle quali sorrette da staffe in ferro inserite in profondità nel marmo e risultate completamente corrose. Il consolidamento avverrà mediante l’inserimento di barre filettate in acciaio inox e l’impiego di nastri adesivi in fibra di carbonio.

 

Anche la struttura costituente la fodera in pietra dei tre grandi pilastri del piano terra, a lato dei tre archi dell’ingresso principale, ha rivelato dei cedimenti più o meno concentrati in corrispondenza dell’architrave dei tre balconi del piano nobile, lesioni e scagliature dei blocchi in pietra oggi occultati al di sotto degli scialbi e degli intonaci novecenteschi a base di malte cementizie. Con l’asportazione di queste malte seguiranno i lavori di rifacimento degli intonaci e di consolidamento dei blocchi in pietra delle arcate principali a piano terra e delle grandi mensole scolpite con teste di leoni coronati: queste operazioni saranno eseguite mediante imperniaggi in acciaio inox fissati ai basamenti delle colonne principali.

 

L’interesse della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, guidata dall’architetto Lisa Accurti, è tentare di risolvere anche le problematiche strutturali derivanti dalla presenza del solaio in calcestruzzo armato, costruito negli anni 1947-48 al di sopra della volta juvarriana dello scalone. Questa struttura, di circa 500 metri quadrati, è costituita da una serie di travi in cemento sorreggenti una copertura piana inclinata, che sostituisce un precedente tetto settecentesco a falde in coppi su travi lignee, andato distrutto da un bombardamento nel 1943. Per migliorare le problematiche strutturali dell’opera, assolvendo nel contempo alle normative in materia antisismica, si prevede di sostituire il solaio esistente con una struttura reticolare in acciaio che, in futuro, potrebbe divenire anche praticabile per un utilizzo pubblico. In tale senso è già stato presentato un progetto definitivo per il quale sono in corso le valutazioni tecnico economiche di fattibilità e il reperimento dei fondi necessari, nell’ipotesi di attuare l’opera nell’ambito delle tempistiche previste per il II lotto di lavori.

 

Alle lavorazioni in corso, cui si aggiungerà a breve il cantiere di restauro dei grandi serramenti vetrati che partirà a maggio 2023 per una durata di 9 mesi, si affiancherà il secondo lotto dei lavori, finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali attraverso il Segretariato Regionale per il Piemonte, che concerne il restauro delle ali laterali del palazzo e alcuni interventi accessori, il cui importo è di circa 1.800.000 euro.