ilTorinese

Rock Jazz e dintorni a Torino: Max Pezzali e Tommy Emmanuel

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Lambic è di scena Tricarico. Al Pala Alpitour  doppio “sold out” per Max Pezzali. Al Cafè Des Arts suona il sassofonista Gianni Denitto. All’Alfieri si esibisce il virtuoso chitarrista Tommy Emmanuel affiancato da Mike Dawes.

Martedì. Al Blah Blah suona il Trio Marciano. Al Teatro Concordia di Venaria si esibisce il rapper Shiva mentre al MAO è di scena Ana Roxanne.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana suonano i Manomanouche. Al Teatro Concordia si esibiscono, festeggiando il loro  decennale, gli Eugenio in Via di Gioia.

Giovedì. All’Open Factory di Nichelino è di scena il cantautore Setak. Al Pala Alpitour arriva Gianni Morandi. Al Jazz Club si esibisce la cantautrice Amanda Pascali. Al Teatro Colosseo è di scena Francesca Michielin.

Venerdì. Al Magazzino sul Po si esibiscono i Crema. Al Pala Alpitour arriva Salmo. Al Teatro Colosseo suonano I Musici di Francesco Guccini. Omaggio a Nina simone da parte della cantante americana Judi Jackson all’Off Topic. Al Blah Blah si esibiscono i MalClango. Al Folk Club è di scena Rhiannon Giddens in coppia con Francesco Turrisi. Al Bunker suonano i Cripple Bastards mentre allo Ziggy sono di scena gli Sewerheads.

Sabato. Alla Suoneria di Settimo Torinese si esibisce il duo Magoni-Spinetti in arte Musica Nuda. Al Teatro Colosseo recital di Nino D’Angelo. Al Folk Club è di scena Baba Sissoko in duo con il jazzista Antonello Salis. Al Pala Alpitour arriva Eros Ramazzotti. A El Paso suona Kent Nielsen.

Domenica. Al Jazz Club è di scena il pianista Emanuele Sartoris in duo con il trombettista Giampaolo Casati. All’Hiroshima Mon Amour rap con i Ketama 126.

Pier Luigi Fuggetta

Magliano (Moderati): Bene il raddoppio dei fondi “Vita Nascente”

Una misura che – lungi dal limitarla – aumenta la possibilità di scelta per le donne: l’aumento dei fondi a un milione di euro va nella direzione che i Moderati in Consiglio Regionale da sempre auspicano per questo progetto.

Di una cosa siamo certi: la libertà di una persona cresce se crescono le possibilità e le opzioni reali a sua disposizione. Ecco perché accogliamo come una buona notizia l’aumento a un milione di euro dei fondi per il progetto “Vita Nascente”, misura che tra l’altro va nella direzione auspicata fin dal primo momento dai Moderati in Consiglio Regionale. Si ha vera libertà soltanto quando ogni strada è davvero percorribile. Francamente non vediamo – come vorrebbe qualche Collega in Consiglio – come questo aumento di risorse, misura del successo del primo bando di Vita Nascente, possa «demolire le conquiste della 194», tanto più che il fatto che le risorse siano monitorate costituisce una garanzia che i fondi vadano alle donne. Il fattore economico è spesso una variabile decisiva nella scelta da parte di una donna o di una coppia di non portare a termine una gravidanza e da sempre siamo favorevoli a ogni iniziativa seria in grado di garantire davvero la libertà di scelta. L’Articolo 5 della Legge 194 prevede esplicitamente margini di intervento, quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche, affinché si possano identificare soluzioni ai problemi proposti. Proprio il sostegno alle famiglie e alle donne che, nonostante le difficoltà economiche, intendono portare avanti la propria gravidanza è stato il fine, negli scorsi mesi, di due Ordini del Giorno da noi proposti e approvati dal Consiglio Regionale del Piemonte: anche il Fondo Vita Nascente è espressione, ci pare, dello stesso principio.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Dicesi “Family” In mostra alla “Palazzina di Caccia” di Stupinigi

Settant’anni di storia della famiglia negli scatti in bianco e nero del grande Elliott Erwitt

 Fino all’11 giugno

I cani, fra i temi più fotografati nella sua lunghissima carriera. A loro ha dedicato 4 dei suoi oltre 40 libri a tema fotografico. Non c’è quindi da stupirsi del soggetto preso a pubblico manifesto della mostra a lui dedicata, fino al prossimo 11 giugno, dalla “Palazzina di Caccia” di Stupinigi. Siamo a New York, 1974. Lo scatto, catturato (alla Cartier-Bresson) nel suo più indifferibile “attimo fuggente” ci mostra gli stivali alti e lucidi di un’elegante (si presume) signora dal lungo soprabito, alla sua sinistra un buffo e simpatico cagnolino agghindato per le feste e alla sua destra le lunghe zampe di un cagnolone di alta taglia. Iconico e ironico trio. Anche questa è “Famiglia”.

Una delle mille sfaccettature in cui s’è evoluto nel tempo il concetto (ed il termine) di “Famiglia”. O di “Family”, come racconta il titolo della mostra in cui passano settant’anni di carriera di un artista che ha fatto la storia fotografica del nostro Novecento. Parliamo dell’oggi 94enne Elliott Erwitt (al secolo Elio Romano Erwitz) nato a Parigi nel luglio del ’28, da genitori ebrei di origine russa ed emigrato nel ’39 negli States (dopo aver vissuto, fino al ’38, anche in Italia) a causa delle leggi razziali fasciste. Prodotta da “Next Exhibition” – in collaborazione con “SUDEST 57” e l’Associazione Culturale “Dreams”, con il patrocinio della “Città Metropolitana” di Torino – la mostra è a cura di Biba Giacchetti e ospitata nelle antiche Cucine della “Palazzina” di piazza Principe Amedeo a Nichelino. Gli scatti esposti sono stati selezionati dallo stesso Erwitt (fra i nomi di massimo prestigio della “Magnum Photos” cui aderì nel ’53 su invito dello stesso Robert Capa, socio fondatore, e di cui divenne presidente nel ’68 per tre mandati); fil rouge dell’intera esposizione le fotografie che, nel corso di sette decenni, meglio hanno descritto e rappresentato, in modo potente ma anche ironico e fantasioso e poetico, il sistema – famiglia.

Sempre sotteso alla ferma convinzione che “la fotografia – come sosteneva lo stesso artista– è il lavoro dell’anima”, compiuto in questo caso specifico su un tema che certamente ha avuto un’importanza determinante nella sua vita personale, visti i suoi quattro matrimoni, i sei figli e un numero di nipoti e pronipoti tuttora in divenire. “Come sempre Elliott Erwitt – spiega Biba Giacchetti – è voluto uscire dai canoni classici e sviluppare il concetto di famiglia in modo libero e provocatorio. Immagini romantiche si alternano a immagini di denuncia (come quella del ‘Ku Klux Klan’), fino alla ben nota ironia che vuole assolvere chi elegge a membro prediletto della propria famiglia l’animale più amato, che sia un cane, un maiale o un cavallo, e celebrare così con serietà e sorriso, il sentimento universale che ci lega a chi amiamo”. La “Family” è tante cose e ha tante chiavi di lettura per il fotografo americano.

E’ la tragedia della giovane first lady Jackie al funerale di Stato del marito e presidente degli Stati Uniti, JFK, assassinato a Dallas il 22 novembre del ’63, ma è anche la dolce intimità della mamma che osserva rapita la sua piccola Ellen, primogenita di Erwitt. Scatti, sempre rigorosamente in bianco e nero, che abbracciano il mondo. Ecco allora dalla Provenza (foto celeberrima) un nonno che, in bicicletta su un lungo infinito viale alberato trasporta il nipotino, entrambi con il tipico basco alla sghimbescia ben calato in testa, e, pinzate dietro, due baguettes oltre le quali (verso il fotografo?) si rivolge sbarazzino lo sguardo del bimbo; e poi ancora la non più giovane coppia irlandese colta di spalle a godersi la brezza e la bellezza del mare. Una vita insieme. La poesia in un fermo-immagine. Quella che ti guida per l’intera rassegna. Poesia e amore. Perché dove c’è amore, ci ricorda l’artista, “lì c’è famiglia”.

E, proprio su  questo concetto gli organizzatori hanno inventato il contest fotografico “MY FAMILY”. Fino al 28 maggio incluso il pubblico potrà inviare  a info@elliotterwitt.it la foto della propria famiglia. Tutte le foto verranno inserite in un album sulla pagina facebook di “Next Exhibition”, oltre ad essere esposte nella sala didattica in mostra alla “Palazzina di Caccia”. La foto più votata dagli utenti su facebook sarà stampata ed esposta ufficialmente sempre nell’area didattica della mostra, mentre l’autore dello scatto potrà accedere gratuitamente a tutte le esposizioni realizzate in Italia da “Next Exhibition” fino a fine 2023.

Gianni Milani

“Elliott Erwitt. Family”

Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza Principe Amedeo 7, Nichelino (Torino); tel. 011/6200634 o www.elliotterwitt.it

Fino all’11 giugno

Orari:dal mart. al ven. 10/17,30 ; sab. e dom. 10/18

Nelle foto:

–       USA. New York City, 1974

–       USA. Arlington, Virginia, Jacqueline Kennedy at John F. Kennedy’s funeral, 1963

–       France. Provence, 1955

–       Ireland, 1964

Addio allo storico barista-ristoratore

E’ morto a 82 anni Enrico Bergia, notissimo  barista e ristoratore di Cuneo, per molti anni titolare del bar-ristorante della Stazione e della trattoria «Il Faro» a San Rocco Castagnaretta. Nato nella Provenza francese, negli Anni 50 aveva iniziato a fare esperienza  al Bar Sport di piazza Galimberti a Cuneo. Gesti’ tanti altri bar e trattorie ma resta impressa a tutti la sua attività nel locale della stazione che era anche sede dell’Inter Club di Cuneo.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

La meridiana che non segna l’ora

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Torino, bellezza, magia e mistero / Torino città magica per definizione, malinconica e misteriosa, cosa nasconde dietro le fitte nebbie che si alzano dal fiume?

Spiriti e fantasmi si aggirano per le vie, complici della notte e del plenilunio, malvagi satanassi si occultano sotto terra, là dove il rumore degli scarichi fognari può celare i fracassi degli inferi. Cara Torino, città di millimetrici equilibri, se si presta attenzione, si può udire il doppio battito dei tuoi due cuori.

Articolo 1: Torino geograficamente magica
Articolo 2: Le mitiche origini di Augusta Taurinorum
Articolo  3: I segreti della Gran Madre
Articolo 4: La meridiana che non segna lora
Articolo 5: Alla ricerca delle Grotte Alchemiche
Articolo 6: Dove si trova ël Barabiciu?
Articolo 7: Chi vi sarebbe piaciuto incontrare a Torino?
Articolo 8: Gli enigmi di Gustavo Roll
Articolo 9: Osservati da più dimensioni: spiriti e guardiani di soglia
Articolo 10: Torino dei miracoli



Articolo 4: La meridiana che non segna lora


Passeggiare per Torino è così, non sai mai che mistero puoi incontrare una volta girato langolo. Se siete per caso nei pressi di Palazzo Reale e svoltate verso sinistra vi ritroverete vicino al Duomo, il principale centro di culto cattolico della città, ma anche lennesimo edificio in cui si nasconde una leggenda da raccontare. Il fabbricato si trova nella zona storica di Torino, quasi adiacente al teatro romano dellantica Julia Augusta Taurinorum. Inizialmente nellarea si ergevano tre chiese paleocristiane, forse edificate sulla base di templi pagani preesistenti, e dedicate a San Salvatore, Santa Maria in Campo e San Giovanni Battista. Le tre chiese vennero demolite tra il 1490 e il 1492, al contrario della torre campanaria che, terminata nel 1469,  non venne minimamente toccata, e resta ancor oggi ben visibile a fianco del Duomo. Il 22 luglio 1491 Bianca di Monferrato, reggente di Casa Savoia, posò la prima pietra delledificio religioso, dedicato a San Giovanni, patrono della nostra città. La costruzione venne affidata ad Amedeo de Francisco da Settignano, il quale vi si dedicò fino alla morte, avvenuta nel 1501. Il Duomo fu completato nel 1505 e nello stesso anno, il 21 settembre, fu consacrato. Durante il Seicento venne portato avanti un progetto di ampliamento della struttura, in modo da creare un ambiente degno per la conservazione della Santa Sindone. Si iniziò con un progetto di Bernardino Quadri, basato su alcune correzioni che egli stesso aveva apportato agli studi precedenti di Carlo di Castellamonte. Tuttavia nel 1667 il compito di concludere ilavori venne affidato a Guarino Guarini, già attivo in molti altri cantieri piemontesi, tra cui la non lontana Chiesa di San Lorenzo. Ledificio si presentava allesterno maestoso ed imponente, allinterno, invece, sbalordiva i visitatori con i preziosi giochi cromatici dei marmi che da neri andavano via via schiarendosi verso lalto. Carlo Alberto I volle impreziosire ulteriormente la costruzione e ordinò a Luigi Cagna di eseguire una copia dellUltima Cena, da porre sulla controfacciata della chiesa, unico punto in cui era possibile ancorare unopera da 900 Kg. Anche il campanile, in forme romaniche, venne in seguito modificato, questa volta per volere di Vittorio Amedeo II, ad opera di Juvarra, che lo sopraelevò di ben 12 m, portando la torre campanaria ad unaltezza complessiva di 60 metri, nel 1720. Il Duomo oggi si mostra come una struttura rinascimentale inconfondibile nel panorama cittadino. Allesterno il bianco marmoreo della facciata principale risplende ai raggi del sole, e il gioco di luci e ombre che si crea rende ancora più visibili gli altri elementi architettonici lì presenti, quali i tre portoni, il timpano che sovrasta  lingresso mediano e le due volute laterali. Linterno, severo, è costruito su pianta a croce latina e diviso in tre navate, lunghe 40 metri, le due laterali di 5,80 m., quella centrale di 9,50 m.

Decorata ai lati da numerose cappelle, a cui lavorarono artisti di pregio, la cattedrale ospita nel transetto destro il grande organo a trasmissione meccanica costruito nel 1874, strumento che ne sostituisce un altro del 1741. Lelemento più discusso del complesso è la Cupola del Guarini, definita da costoloni che si intrecciano frantumando la superficie del soffitto e precisata dalla luce diffusa per mezzo di numerose finestre che emergono curiosamente all’esterno della struttura, dove il tamburo è recinto da una linea sinuosa che racchiude i finestroni. La mirabile opera venne pesantemente danneggiata dallincendio dell11 aprile 1997, ed è stata oggetto di un restauro ricostruttivo di particolare difficoltà; la riapertura al  pubblico risale al 27 settembre 2018. La maestosità delledificio del Duomo nasconde un dettaglio singolare: sulla parete destra -arrivando dalla Piazzetta Reale- appare una meridiana dallaspetto non comune. Si tratta di una meridiana zodiacale, meglio qualificata come planetaria. Essa appartiene alla piùantica concezione di meridiane, utilizzate già tempo addietro dai Babilonesi, dagli Ebrei e dagli Egizi. Questa tipologia di oggetti presenta al posto dei numeri i dodici segni astrologici, poiché la tradizione vuole che ad ognuna delle dodici ore corrisponda linfluenza di un pianeta. Anche laspetto della meridiana è piuttosto insolito, con il quadrante costituito da una croce: lasta verticale è una freccia che punta verso il basso, Capricorno-Cancro; lasta orizzontale congiunge Ariete e Bilancia. I segni ai vertici coincidono con linizio delle stagioni e ne determinano il ciclo: 21 marzo – Ariete; 21 giugno- Cancro; 23 settembre – Bilancia; 22 dicembre – Capricorno. Lasta centrale congiunge il Capricorno, segno di Gesù, con il suo ascendente, il Cancro. Lincrocio delle due assi rappresenta il Cristo, centro dellUniverso.

Tale meridiana zodiacale può anche essere intesa, in chiave esoterico-cristiana, come una sorta di talismano, formato dai quattro elementi da cui è nato tutto luniverso: la terra è il lino in cui è avvolto Gesù; laria è il tempo da lui impiegato per giungere fino a noi; lacqua sono i viaggi che egli ha dovuto compiere; il fuoco è la fiamma energetica della Resurrezione. Le due interpretazioni si sovrappongono e conferiscono una doppia energia alloggetto. Il talismano ha dunque sia forza intrinseca che estrinseca, infatti esso viene caricato dalla fede dei fedeli che venerano la Sindone, e si crea così uno scambio energetico in più direzioni, dallinterno verso lesterno e viceversa, ossia dalla Sindone verso Torino e dalla Sindone verso ciascun fedele. Tuttavia il discorso sui segni zodiacali non termina qui. Larchitetto Enrico Castiglioni (1914-2000), uno dei membri fondatori del CIDA, (Centro Italiano Discipline Astrologiche), intraprese uno studio secondo il quale ad ogni zona torinese sarebbe associato  un elemento zodiacale. Egli divise la mappa della città in una raggiera a dodici quadranti, con centro in piazza Castello, allo scopo di evidenziare il nesso tra la porzione di città selezionata nei vari spicchi, le attività che lì si svolgono e le persone che vi abitano, con le caratteristiche del segno zodiacale corrispondente. Ad esempio allAriete, che è il segno piùmaschile, collegato allelemento fuoco, che a sua volta rimanda a Marte, dio greco della guerra, corrisponde la zona di Madonna di Campagna, territorio caratterizzato dalla presenza di molte industrie metallurgiche. Ed ecco come continua lelenco: al Toro, segno di elevazione dellanima, è affine lasse di Corso Regina Margherita (dove c’è una moltitudine di chiese); ai Gemelli si accorda la zona che va da Corso Francia a Borgata Parella, area propizia per intellettuali, commercianti e occultisti; al Cancro fa riscontro il territorio di Borgo San Paolo; al Leone, segno di comando, spetta la Crocetta, dove sta la crème de la crème della città; la Vergine è in simmetria con  il settore di Porta Nuova, Corso Massimo fino agli ospedali; alla Bilancia soddisfa piazza Maria Teresa, verso Valsalice, luogo in cui è larte a farla da padrone; allo Scorpione, segno magico per eccellenza, aderiscono piazza Castello, via Po e la Gran Madre; al Sagittario compete la Mole Antonelliana; al Capricorno, segno che governa lAldilà, ben si adatta la zona dei cimiteri; all Acquario tocca  la Barriera di Milano: il segno è collegato alla speranza, e nel territorio le molte autostrade possono essere intese come frecce che puntano verso il destino; affine ai  Pesci è la  Falchera, là dove vivono assembramenti di persone semplici ma autentiche. Davanti allo zodiaco ci comportiamo tutti allo stesso modo, come di fronte alloroscopo, nessuno ci crede ma tutti lo leggiamo.

Alessia Cagnotto

Metro Torino linea 2, a fine giugno il bando di gara

Gli  adempimenti necessari per la gara della linea 2 della metropolitana torinese sarebbero a buon punto e verso la fine di aprile dovrebbe essere approvata una variante urbanistica in Consiglio comunale. Parola del sindaco di Torino Stefano Lo Russo che commenta: “Ci faremo trovare pronti per fare il bando di gara indicativamente per fine giugno”. Il sindaco aveva evidenziato al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini l’esigenza “di consentire la nomina di un commissario di governo che consentirebbe di risparmiare circa due anni di lavori”.  Per quanto concerne invece i fondi supplementari  necessari a fronte dei rincari, il sindaco sostiene  che la differenza che manca fra il primo e il secondo lotto “si è ridotta da 300 a 200 milioni, anche se non è ancora in pari”.

Il trotto torna a Vinovo

L’attesa per il Gran Premio Costa Azzurra 2023, prima classica dell’anno sulla pista di Vinovo in programma lunedì 10 aprile, cresce settimana dopo settimana. Ma intanto domenica 19 marzo il trotto torna nell’impianto torinese e sarà anche un modo originale per celebrare la Festa del Papà di corsa.

Sette le corse, al via con ingresso libero e gratuito per tutto attorno alle 14.20. La più importante sarà riservata ai cavalli anziani, con partenza fra i nastri sulla distanza del doppio km. Quattro soggetti al primo nastro dei 2.040 metri e tra questi spicca Click Starlight, allievo di Jonathan Benfenati, che arriva da tre successi consecutivi. Tre cavalli al secondo nastro, dei 2.060 metri, con Crystal Ross e Andrea Guzzinati che proveranno ad andare a caccia di Click Starlight. In fondo invece Corallo Pisano con il suo proprietario, Carlo Hudorovich. Quarto incomodo Boleo Bar che in mano a Santo Mollo potrebbe anche ritornare al successo.

La corsa di contorno più importante vedrà protagonisti i tre anni e tra loro si segnale Esterel Gi. Figlia del campionissimo Vivid Wise As, sta dimostrando nelle poche corse fatte al momento, una certa classe unita. Per questo si annuncia una bella sfida con Elite Pink, anch’essa reduce da una bella affermazione.

Spazio poi come al solito per i gentlemen. I migliori hanno numeri scomodi, come Abigail che partirà con il sette, e Chicca Ross, relegata in seconda fila con il numero otto e accanto a lei Vicky Cup, con l’ultimo numero. In pista anche gli eterni Singapore e Troy Holz che in passato a Vinovo hanno offerto ottime prove.

E per tutti sarà aperto il ristorante panoramico “La Scuderia”, per assistere comodamente alle corse. Propone un menù dedicato ad un prezzo lancio di 15 €.

Codè Crai Ovest: crescita, sostenibilità e welfare

IL PRESIDENTE MICHELE POLISENO FA IL PUNTO SULLA COOPERATIVA

A quasi otto mesi dalla nomina a Presidente di Codè Crai Ovest, Michele Poliseno fa un bilancio dei risultati e presenta il nuovo piano strategico della cooperativa della GDO con headquarter a Leinì, Torino. Codè Crai Ovest oggi conta più di 300 punti vendita nell’Italia nord occidentale, tra Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria.

Numeri e governance.

In crescita il fatturato 2022 che tocca i 320 milioni di euro rispetto ai 310 milioni del 2021, ottima la previsione 2023 che ammonta a 340 milioni di euro.

Confermato il piano triennale di sviluppo di oltre 10 milioni di Euro all’anno con la previsione di 45 aperture, in particolare in Lombardia e Liguria entro il 2023 e circa 200 assunzioni.

Scelta strategica della governance è l’inserimento di una nuova figura direzionale, il Direttore Commerciale Antonio Muggianu. L’attività del Direttore si concretizza nel riposizionamento dei prezzi in modo da garantire massima qualità del prodotto a costi contenuti, nella valorizzazione delle produzioni locali, nell’aumento dei servizi al cliente volti a rendere sempre più attrattivi e competitivi i supermercati Crai.

Riduzione dei consumi e sostenibilità.

Per fare fronte all’aumento generale dei costi, la cooperativa ha attivato una politica energetica che si concretizza in una forte riduzione dei consumi (-20% entro fine 2023) grazie all’impianto fotovoltaico di prossima costruzione e al nuovo impianto di riscaldamento con pompa di calore della sede centrale di Leinì (TO).

In diversi punti vendita di Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta sono previsti il rinnovo dei negozi in chiave sostenibile e il rinnovamento degli impianti frigoriferi (che da solo permette un risparmio di quasi il 50% sul singolo capitolo di spesa).

Per sostenere i soci l’azienda ha previsto in ogni punto vendita la visita di professionisti in grado di studiare un piano personalizzato di migliorie da attivare subito nell’ottica di ridurre i costi ed aumentare l’efficienza.

Nella direzione di una sempre maggiore sostenibilità ambientale sono state attivate diverse iniziative che riguardano la riduzione dell’uso della plastica: l’eliminazione dei porta prezzi, l’introduzione di carrelli in plastica riciclata e l’istallazione in sempre più punti vendita degli eco compattatori di bottiglie.

Welfare.

Tutti i dipendenti della sede centrale così come i soci dei supermercati affiliati sono il cuore pulsante del progetto di Codè Crai Ovest. È prevista la valorizzazione del capitale umano che passa attraverso una riorganizzazione interna di compiti e mansioni secondo preferenze e attitudini personali, per rendere i dipendenti sempre più consapevoli della propria rilevanza all’interno della cooperativa e dar loro la possibilità di crescere a livello professionale e umano al fine di garantire una maggiore soddisfazione e produttività del lavoratore.

I soci gestori dei supermercati trovano nella cooperativa un punto di riferimento e guida grazie a vademecum, consulenze e strumenti pratici in grado di supportarli in tutte le fasi della gestione dell’attività.

 

Digitalizzazione e servizi al consumatore.

Anche le innovazioni digitali di Codè vanno nell’ottica del risparmio e della lotta allo spreco alimentare con l’introduzione di due app mobileLast Minute Sotto Casa e To Good To Go, che supportano commercianti e clienti in una spesa sempre più consapevole, economica e senza sprechi.

Tra i servizi al consumatore il rafforzamento della collaborazione commerciale con Deliveroo e UPS per la speda a domicilio, il servizio di pagamento bollette e la possibilità di utilizzo dei buoni pasto.

Il Presidente Michele Poliseno dichiara: “Sono molto soddisfatto del bilancio di questi primi 8 mesi di lavoro. L’idea è quella di proseguire nella crescita redditizia mettendo clienti e personale al centro del nostro modello di business. In un piano di sviluppo che punta sui prodotti del territorio e su un rapporto di fiducia tra cooperativa e soci e con i nostri clienti, non può mancare un aiuto concreto con una politica dei prezzi che tenga conto del periodo di crisi che tutti stiamo vivendo. Per essere competitivi con le grandi insegne senza rinunciare alla qualità del prodotto stiamo investendo con convinzione nei prodotti a marchio che coniugano eccellenza e prezzo contenuto. Cardini del piano strategico anche gli investimenti e le iniziative volte ad una sempre maggiore sostenibilità ambientale”.

https://crainordovest.it/

Merlo: Regionali Piemonte, serve un’alleanza civica e politica

No al populismo. Il ruolo decisivo del Centro.

“Un’alleanza per il buon governo contro ogni forma di deriva populista e di tentazione estremista.
È, questa, la strada maestra da percorrere in vista delle prossime elezioni regionali piemontesi. È
di tutta evidenza che va scartata in partenza qualsiasi alleanza con il populismo demagogico, anti
politico e qualunquista che in questi ultimi anni ha indebolito il ruolo della politica, fiaccato
l’azione di governo e messo in discussione le stesse istituzioni democratiche.
Serve, cioè, una coalizione civica e politica che isoli il populismo e tutti coloro che individuano nel
populismo un alleato strategico per il governo di un territorio come il Piemonte.
Sotto questo versante le forze e i movimenti politici di centro, a cominciare da quella dei Popolari,
possono svolgere un ruolo decisivo per costruire l’alleanza civica e politica del buon governo.
Perchè l’elemento decisivo resta quello di isolare le forze populiste ed estremiste che coltivano
solo l’obiettivo di radicalizzare il confronto politico senza apportare nessun contributo per il
governo concreto ed efficace di un territorio importante come quello piemontese”.
Giorgio Merlo, Presidente regionale Popolari in rete.

15 milioni per la messa in sicurezza delle aree Altopiano Deltasider e Cimi Montubi

Passo importante per la messa in sicurezza permanente dei siti di proprietà comunale appartenenti all’ex S.I.N. delle Basse di Stura: su proposta dell’Assessora all’Ambiente Chiara Foglietta, la Giunta Comunale ha approvato lo schema di accordo tra Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Regione Piemonte e Città di Torino prendendo contestualmente atto dell’ammissione a finanziamento per la realizzazione degli interventi.

 

I  lavori interesseranno i siti denominati Cimi Montubi ed Altopiano Deltasider, inseriti nel decreto del MITE firmato lo scorso 4 agosto con il quale è stato adottato il piano d’azione per riqualificare i terreni abbandonati di ex aree industriali (i c.d. siti orfani) i cui interventi di bonifica o messa in sicurezza, data l’assenza o inadempienza del responsabile della contaminazione, sono a carico della pubblica amministrazione.

L’obiettivo è favorire il riuso di suolo attualmente compromesso da fenomeni di contaminazione, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo l’economia circolare.

“Un intervento lungamente atteso fin dai primi anni 2000 quando l’area delle Basse di Stura fu classificata sito di rilevanza nazionale per la bonifica e che, a lavori conclusi, ne consentirà finalmente la fruibilità, almeno per i siti comunali”, commenta l’Assessora Foglietta.

Alla progettazione e alla messa in sicurezza dell’Altopiano Deltasider sono state destinate risorse per oltre 7 milioni di euro ai quali vanno aggiunti altri 7 milioni e 800 mila euro per l’area Cimi Montubi. Le somme saranno direttamente erogate alla Città di Torino, il termine per la realizzazione degli interventi è il primo trimestre del 2026.

(pm)