ilTorinese

“Leggere Egon Schiele” allo Studio Fornaresio

L’unico portfolio autorizzato dagli eredi e realizzato per il centenario della nascita di
Egon Schiele nel 1990 dall’editore Siedler in collaborazione con il Dorotheum Museum
di Vienna.
Sarà presentata il giorno mercoledì 17 maggio 2023 dalle 18:30 presso lo Studio Fornaresio sito in
Via Le Chiuse, 1/A, Torino, la mostra “Leggere Egon Schiele”, avente come protagonista uno degli
artisti più amati e controversi del primo Novecento.
La mostra avrà come oggetto le splendide litografie dell’artista racchiuse in una cartella, capolavoro
di legatoria, facente parte dei 600 esemplari che costituiscono l’unica opera postuma autorizzata dagli
eredi di Schiele, realizzata per la grande mostra in Giappone in occasione del centenario della sua
nascita.
L’impianto di questa esposizione torinese, tuttavia, come indicato dal titolo consisterà nel costruire
un percorso di lettura delle opere mediante l’affiancamento delle stesse al pensiero originale
dell’artista in modo che si possa cogliere uno scorcio di una delle menti artistiche più note del secolo
scorso. A partire, quindi, da stralci di lettere, prose e poesie di Egon Schiele si creerà un dialogo tra
arti figurative e letterarie spingendo l’osservatore ad immedesimarsi e a cercare appunto di “leggere”
Schiele.
In modo da dare un inquadramento generale dell’artista e collocarlo propriamente nel tempo storico
e nella corrente artistica di riferimento, si ricorda in questa sede che Egon Schiele fu un grande
rappresentante dell’espressionismo austriaco che trattò direttamente e senza mezzi di intermediazione
la crudezza del sesso e la drammaticità dei tratti del corpo umano, corpi che rappresenta
sostanzialmente in nudità. Ben lungi dal raffigurare corpi greci classici dalle forme rotonde e perfette
soprattutto nel caso femminile, e dall’armonia e proporzionalità nelle parti, evidenti dei muscoli
rappresentati in tensione nel caso maschile, Schiele realizza corpi magri, in linea quasi atonale, con
tratti nervosi e calcati che restituiscono una sensazione immediata di tormento e delineano una visione
del mondo in cui tutto è caratterizzato da crisi e decadenza. Anche l’utilizzo dei colori è particolare
nella misura in cui viene assegnato loro il compito di raccogliere il dramma della modernità e di
esprimerlo.
Informazioni utili:
L’ingresso alla mostra è gratuito e vi è la possibilità di acquistare la cartella o le litografie singolarmente, ognuna corredata
dalla propria autenticazione. Per l’acquisto si può scegliere il canale online in seguito alla consultazione del sito
fornaresio.com che permette di ricevere con rapidità e sicurezza le opere a casa, oppure ci si può recare direttamente in
galleria in modo da avere anche la possibilità di ulteriori visioni dirette.

25 aprile, una memoria che deve rimanere viva

Lo strazio di una madre che ha perso il proprio figlio e raccomanda di non dimenticare il suo sacrificio e di continuare anche in suo nome la lotta per la libertà che lui ha conquistato a prezzo della vita: è l’appello a una memoria che deve continuare a rimanere viva quello che, con la lettura della poesia ‘La madre del partigiano’ di Gianni Rodari, ha aperto la cerimonia del 25 aprile al cimitero Monumentale in ricordo dei partigiani e delle altre vittime della Resistenza.

Un invito ribadito dal sindaco Stefano Lo Russo che ricordando che “il 25 aprile è davvero una festa di tutti” si è augurato “che la memoria della Resistenza sia davvero portata avanti, soprattutto in un momento difficile come questo, e che vi sia una riflessione profonda sul valore dei diritti a poter esprimere liberamente il proprio pensiero, alla libertà, alla democrazia, sul prezzo pagato da queste ragazze e ragazzi per conquistarli e sul fatto che non siano acquisiti per sempre, ma vanno difesi ogni giorno”. +

Alla cerimonia al cimitero Monumentale erano presenti l’assessore regionale Fabrizio Ricca, gli assessori comunali Chiara Foglietta e Jacopo Rosatelli, i vertici di forze armate e forze dell’ordine, rappresentanti della comunità ebraica e delle associazioni combattentistiche, della Resistenza e dei deportati. Il corteo ha toccato i luoghi più significativi, il cippo ex deportati e quello ex internati, il Campo della Gloria, il cippo dei caduti dei reparti regolari delle forze armate, il sacrario alle vittime civili di guerra e il Campo Israelitico.

Tre studenti corrono nudi nel parco di Stupinigi

Alcuni automobilisti di passaggio lunedì hanno segnalato tra studenti universitari che correvano completamente nudi nel parco di Stupinigi, a Nichelino. È stato appurato che i giovani avevano assunto sostanze stupefacenti. Sono stati ricoverati in ospedale anche perché si erano feriti litigando tra loro. I carabinieri li ascolteranno in queste ore.

 

A Chieri prevenzione del disagio: due educatori con un furgone attrezzato

Incontrano  i giovani nei luoghi di aggregazione

L’assessora Raffaela VIRELLI: “È una sorta di info giovani su strada. Ora avvieremo il tavolo adolescenti”

 

Si chiama “Bro-Out” ed è il servizio di Educativa di Strada attivato a Chieri con l’obiettivo di contrastare l’impatto della pandemia sugli adolescenti e prevenire il disagio giovanile.

Il servizio, gestito dalla Cooperativa Animazione Valdocco (che dal 2007 a Chieri si occupa dell’educativa territoriale di quartiere) si rivolge a gruppi spontanei di adolescenti e giovani, che sono contattati nei luoghi di aggregazione naturale (piazze, giardini, circoli, etc…) e con i quali vengono realizzate attività ludiche e sportive ma soprattutto un’attività di ascolto.

Ilaria Granata e Riffle Egharevba-rispettivamente 26 e 25 anni-sono i due giovani educatori di strada che da alcune settimane con il loro furgone attrezzato ogni giorno incontrano le ragazze e i ragazzi chieresi in diversi punti della città (area Tabasso, le Maddalene, la zona della stazione, il Gioncheto), mentre il lunedì seguono il laboratorio di cinema che si svolge presso il centro giovanile Arka.

«Si tratta prevalentemente di adolescenti dai 14 ai 17 anni, anche se non mancano ragazzi sui 20/21 anni, che lavorano o frequentano l’università-spiegano Ilaria e Riffle-la nostra finalità è fare prevenzione su strada. Non il disagio, quindi, ma l’agio o le situazioni border line. A causa della pandemia i più giovani hanno perso l’abitudine a essere protagonisti, hanno trascorso molto tempo in casa, si annoiano. La fase di “aggancio” avviene camminando per strada (Random Walk), parlando con loro e instaurando così una relazione educativa. Altri sono incuriositi dal nostro furgone. Si tratta di un’Unità Animativa Mobile allestita con consolle dj, calciobalilla, porte, canestro, rete da pallavolo, giochi di società, etc. Sanno chi siamo, sanno in quali giorni, orari e luoghi trovarci, ci seguono su Instagram, e ci raggiungono per trascorrere del tempo con noi. Bro-Out deriva dal gergo giovanile inglese e significa “ragazzi…becchiamoci insieme”, “ritroviamoci”».

«Proponiamo loro attività ludico-animative e sportive (calcetto, basket, ping pong), ma sono nati anche gruppi di discussione per confrontarsi su determinati temi, dal lavoro ai viaggi alla moda- aggiungono Ilaria e Riffle-parlando con noi si raccontano e ci consentono di individuare i loro bisogni, sogni e progetti. Così, ad esempio, nasce l’idea di una battle di freestyle, una gara di canzoni rap: parte da loro, sono loro i protagonisti, noi li aiutiamo solo ad organizzare e nel rapporto con l’amministrazione. Oppure la creazione di veri e propri podcast, realizzati con il supporto di Radio Ohm. In alcuni casi li aiutiamo a predisporre un curriculum, ma soprattutto a conoscere le opportunità e i servizi che Chieri offre, sia a livello del Comune sia del privato sociale».

«Come amministrazione crediamo molto nel progetto dell’educativa di strada e siamo soddisfatti dei risultati ottenuti da inizio anno e del lavoro dei due educatori-commenta l’assessora alle Politiche sociali Raffaela VIRELLI-Il Covid ha privato i giovani di due anni di vita, ha stravolto la quotidianità, li ha bloccati nei percorsi di studio e di vita, li ha sottoposti ad alti livelli di stress. Sono aumentati i casi di difficoltà sociali e di disagi psichiatrici. Dietro a fenomeni di bullismo e vandalismo spesso c’è solitudine, noia, frustrazione, insicurezza, rabbia. Un vuoto di emozioni, di sentimenti, di attività, di tempo e spesso anche una latitanza genitoriale. La risposta non può essere solo quella delle forze dell’ordine, occorre prevenzione ed educazione, serve ascolto e occasioni di crescita positiva. Bro-Out è una sorta di info giovani su strada. Si sono dapprima monitorati i luoghi di ritrovo informali per poi andare a creare relazioni positive, extrascolastiche ed extraoratoriali, un’attività che richiede tempo e pazienza. Laddove sono intercettate situazioni riconosciute a rischio, le ‘accompagnano’ ai servizi, perché è difficile che un ragazzo o una ragazza da soli chiedano aiuto. E poi si cerca di fare da trait d’union con l’amministrazione e i nostri servizi, ad esempio lo Sportello delle Opportunità, che spesso non sono conosciuti. Il numero dei giovani coinvolti è in continuo aumento, così come i follower. Ora l’obiettivo è consolidare l’esperienza dell’Educativa di Strada e avviareil  “tavolo adolescenti”, chiamando tutte le risorse del territorio chierese che hanno a che fare con i più giovani, così da favorire un lavoro in rete con le scuole, le parrocchie, le associazioni e l’Asl».

Il Comune di Chieri ha investito 65mila euro nel progetto di Educativa di Strada, che proseguirà fino al 30 giugno, con l’intenzione di prolungare il servizio fino alla fine dell’anno e poi stabilizzarlo per il futuro.

Instagram: @bro_out.chieri

112 allertato per le fiamme in piazza, ma era solo una grigliata

Un cittadino preoccupato per un fuoco in piazza Falcone a Biella ha chiamato il numero di emergenza unico. Ma si trattava solo di un barbecue, allestito da 10 ragazzini. Giunti i Carabinieri, il “rogo” è stato spento e nessuna violazione di legge  è stata riscontrata.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Salvata una donna al Sant’Anna: asportato tumore ovarico record di 19 kg

E’ stata salvata una donna alla quale è stato asportato un tumore ovarico di dimensioni record di 19 kg, presso l’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino. Alcune settimane fa la paziente di 54 anni della provincia di Torino si è presentata all’osservazione dei ginecologi dell’ospedale Sant’Anna di Torino per senso di peso e algie addominali. Sapeva di avere una cisti ovarica di 7 cm, apparentemente priva di caratteristiche di malignità, dal 2019. L’assuefazione al dolore pelvico cronico non la portò ad avere controlli ravvicinati fino alla scoperta: una voluminosa massa pelvica delle dimensioni massime di circa 40 cm che occupava l’intero addome. Bisogna considerare che le dimensioni normali di un ovaio di una donna sono di circa dai 2 ai 4 cm e di un peso tra i 5 e i 10 grammi. Questo rende meglio l’idea di quanto fosse enorme la massa tumorale in oggetto. L’équipe del dottor Saverio Danese (Direttore della Ginecologia e Ostetricia 4 dell’ospedale Sant’Anna) ha ricoverato la donna con procedura d’urgenza ed ha eseguito le indagini imaging e sierologiche che confermavano la pertinenza ovarica della lesione. A quel punto si è deciso di intervenire in urgenza. L’intervento chirurgico di asportazione di una massa tumorale di 19 kg è stata portata a termine con successo dai dottori Saverio Danese e Mario Guido Nicolosi, con il supporto della dottoressa Lucia Urti, dell’équipe anestesiologica della dottoressa Simona Quaglia. La tecnica utilizzata è la laparotomia standard, poichè per tali dimensioni e volume è l’unica che possa permettere l’asportazione completa  e sicura della stessa nell’ipotesi che potesse essere un tumore ovarico. L’esame anatomo – patologico effettuato ha confermato la presenza di una neoplasia mucinosa ovarica al primo stadio. La possibilità di sopravvivenza a 5 anni per i tumori ovarici agli stadi iniziali è del 75 – 95%, mentre la percentuale scende al 40% per tumori diagnosticati in stadio molto avanzato, pertanto i medici affermano con grande soddisfazione che l’integrazione dei metodi diagnostici e l’intervento immediato ha cambiato nettamente la prognosi della paziente restituendole un’ottima qualità della vita.
Questa storia insegna che le donne dovrebbero sempre rispettare i controlli ginecologici periodici e non sottostimare il dolore pelvico cronico per non arrivare a sviluppare una lesione così voluminosa. La sensibilizzazione della popolazione può portare in alcuni casi a non sottovalutare i sintomi ed a salvare numerose vite.

Addio a Giuditta Dembech, biografa di Gustavo Rol

E’ morta a Torino la nota giornalista e scrittrice Giuditta Dembech. Appassionata di mistero e spiritualità  ha studiato  i misteri del mondo paranormale. Ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche e scritto una trentina di libri di successo, tra questi Torino Città Magica. Conosciuta anche come biografa di Gustavo Rol, era stata scelta proprio  da lui per custodire e tramandare la sua opera.

25 aprile, tensioni alla fiaccolata: gli antagonisti contro le bandiere Nato

Momenti di tensione alla fiaccolata del 24 aprile tenutasi ieri sera in centro a Torino. Alcuni antagonisti e attivisti della Federazione giovanile comunista hanno cercato di raggiungere le bandiere della Nato che il consigliere comunale Silvio Viale e i Radicali hanno portato alla manifestazione. È intervenuta la polizia.
(foto archivio)

“Premio Lattes Grinzane 2023” Resi noti i nomi dei cinque scrittori finalisti

Ora spetta alle 25 Giurie Scolastiche votare il vincitore. “Premio Speciale” a Jonathan Safran Foer

Monforte d’Alba (Cuneo)

Una splendida cinquina di scrittori. Due italiani, una romena, uno statunitense e un israeliano. Sono loro i finalisti “di altissima qualità letteraria”, indicati dalla “Giuria Tecnica” (presieduta dalla scrittrice Loredana Lipperini),  della XIII edizione del “Premio Lattes Grinzane”, promosso nel 2009 a Monforte d’Alba dalla “Fondazione Bottari Lattes” per volontà di Caterina Bottari Lattes, con lo scopo di promuovere e tenere viva la memoria del marito Mario Lattes (Torino, 1923 – 2001) nella sua multiforme attività di pittore, scrittore, editore e acuto animatore di proposte culturali. Ecco dunque i nomi e le opere premiate dei “magnifici” cinque, selezionati fra i migliori libri di narrativa italiana e straniera pubblicati nell’ultimo anno: “Una notte” del palermitano Giosué Calaciura (“Sellerio”), “Melancolia” della romena Mircea Cărtărescu (“La Nave di Teseo”, traduzione di Bruno Mazzoni),  “Avere tutto” del romagnolo di Rimini Marco Missiroli (“Einaudi”),  “I donatori di sonno” dello statunitense Karen Russell (“Edizioni Sur”, traduzione di Martina Testa) e “Stupore” di Zeruya Shalev (“Feltrinelli”, traduzione di Elena Loewenthal). Fra di loro, il prossimo 14 ottobread Alba (“Teatro Sociale Busca”)  sarà annunciato il romanzo vincitore, scelto da 25 “Giurie Scolastiche”. Nella stessa occasione, lo scrittore e saggista statunitense Jonathan Safran Foer, vincitore del “Premio Speciale Lattes Grinzane” (attribuito ogni anno a un’autrice o a un autore internazionale di fama mondiale che, nel corso del tempo abbia raccolto un condiviso apprezzamento di critica e di pubblico) terrà una personale “lectio magistralis”.

Contestualmente, la “Giuria Tecnica” (composta da otto membri, fra docenti, giornalisti, critici e scrittori) ha stabilito, in collaborazione con la “Casa Editrice Bompiani”, di rendere pubblicamente omaggio, nel corso della cerimonia di premiazione, ad Hanif Kureishi, 68 anni, indicato recentemente da “The Times” come uno dei 50 più grandi scrittori britannici. Colpito da un malore durante lo scorso Natale, Kureishi ha subito una lesione spinale perdendo l’uso degli arti, ma nonostante la gravissima condizione, ha continuato a “servire e onorare la scrittura” dettando i suoi tweet e, subito dopo, una newsletter che raccoglie i suoi testi, dove racconta di “scrivere con una voce più libera le parole che in qualche modo si erano bloccate o inceppate”. Un segnale di grande speranza e coraggio nei confronti della letteratura e della vita.

In attesa della premiazione del vincitore, ai 400 studenti e studentesse che compongono le “Giurie Scolastiche” è affidato ora il compito di leggere, giudicare e individuare il vincitore di quest’anno. I giovani coinvolti provengono da tutta Italia e non solo, da Aosta a Messina, da Volterra a Salerno, fino a Parigi, per un totale di 25 scuole partecipanti. Nella mattinata del 14 ottobre, giorno in cui avverrà la cerimonia di premiazione al “Teatro Sociale Busca” di Alba (trasmesso in “diretta streaming” sul sito e sui canali social  della “Fondazione Bottari Lattes”), i finalisti incontreranno gli studenti e le studentesse delle scuole in Giuria al “Castello di Grinzane Cavour”.

La cerimonia di premiazione del 14 ottobre si inserisce anche all’interno delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Mario Lattes. Per la ricorrenza, la “Fondazione Bottari Lattes” ha avviato diverse iniziative. Lo scorso marzo è stata inaugurata alla “Reggia di Venaria” la mostra “Mario Lattes. Teatri della memoria”, a cura di Vincenzo Gatti, la quale presenta una selezione di più di cinquanta opere dell’intellettuale torinese, tra cui varie mai esposte prima, allestite all’interno di un percorso che documenta il più recente lavoro d’indagine sui vari aspetti dell’attività artistica di Lattes. L’esposizione sarà visitabile fino al 7 maggio  nella “Sezione Accademia delle Sale delle Arti”. In occasione dell’inaugurazione della mostra, è stata presentata una monografia, edita da “Silvana Editoriale” e a cura sempre di Vincenzo Gatti, che offre una retrospettiva sull’intera produzione artistica di Lattes, di cui la mostra presenta una significativa selezione.

Nel 2023 si celebrano inoltre i 130 anni della “Casa editrice Lattes”, realtà storica torinese che dalla fondazione nel 1893 a oggi ha accompagnato e formato con i propri testi scolastici intere generazioni di studenti italiani.

Per info“Fondazione Bottari Lattes”, via Marconi 16, Monforte d’Alba (Cuneo); tel. 0173/789282 o www.fondazionebottarilattes.it

g.m.

Nelle foto:

–       I libri finalisti e Jonathan Safran Foer

–       Caterina Bottari Lattes

Merlo. 25 aprile, festa di tutti i democratici

Cattolici decisivi, come altre culture politiche democratiche.

“La festa del 25 aprile è importante e decisiva nel nostro paese perchè è una data che segna la
ripartenza della democrazia e la riconquista delle libertà. Di tutte le libertà. Una festa che, come
ovvio, non può essere divisiva e nè, men che meno, appannaggio di qualche partito o di qualche
cultura politica a scapito di altre. È la festa di tutti i cittadini democratici, a qualsiasi fede politica e
culturale appartengano.
E, per quanto riguarda i cattolici, possiamo dire ad alta voce e con forza che sono stati decisivi e
determinanti – ovviamente con donne e uomini di altre culture politiche democratiche – per
riconquistare la democrazia nel nostro paese. E, dopo la vittoria contro il fascismo, per diventare
autorevole classe dirigente politica e di governo a livello nazionale come importanti leader e
statisti della Democrazia Cristiana. È sufficiente citare 4 di questi leader per rendersi conto di cosa
è stata la Resistenza, la riconquista della libertà, la salvaguardia della democrazia e la garanzia
della governabilità per i cattolici nel nostro paese dopo il 25 aprile 1945: Tina Anselmi, Benigno
Zaccagnini, Carlo Donat-Cattin e Albertino Marcora.
Insomma, il 25 aprile come festa di tutti i cittadini democratici perchè è una data che ha registrato
una partecipazione politica plurale per raggiungere lo stesso obiettivo politico”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Popolari