ilTorinese

Multe per i “bisogni” dei cani

“Caro direttore,

oramai in qualsiasi zona della città ci troviamo i marciapiedi imbrattati dagli escrementi dei cani i  cui propŕietari zozzoni non raccolgono. E restano lì per giorni e sempre in aumento. Nessuno riesce a debellare questo cattivo malvezzo. Per multare, bisogna beccarli in flagranza ma impossibile che succeda: nessuno sta di fatto a controllare le deiezioni canine. Ma  oggi il miracolo è successo: in una strada della Crocetta una ragazza camminava sul marciapiede col suo cane, quando questi  si è fermato per liberarsi l’intestino. La ragazza senza occuparsene di raccogliere gli escrementi si stava allontanando con non  chalance, quando una pattuglia dei civich che passava casualmente da lì, la ferma e le contesta con relativa multa la mancata raccolta degli escrementi del proprio cane. Magari i civich fossero sempre più presenti!”
Così ci scrive il lettore   Luigi Gagliano che ci invia anche la foto.

Il Bertram Derthona Basket in ritiro a Sauze d’Oulx

Lunedì 26 agosto la prima amichevole stagionale contro BBC Monthey-Chablais al Pin Court alle ore 17.

SAUZE D’OULX – Ritorno a Sauze d’Oulx anche quest’anno per la Bertram Derthona. Un rapporto che ha radici salde e che si è consolidato nel tempo.

La prima volta che il grande basket targato Derthona arrivò a Sauze d’Oulx era il 2018. Poi l’esperienza si è ripetuta nell’estate del 2021, quando i tortonesi scelsero proprio Sauze d’Oulx per programmare la prima stagione in Serie A1.

Lo scorso anno il ritorno per preparare al meglio un’altra grande novità, ovvero l’esordio in Europa.

E quest’anno il nuovo gradito ritorno a Sauze d’Oulx per il ritiro in altura.

La Bertram Derthona è arrivata a Sauze d’Oulx nel tardo pomeriggio di mercoledì 21 agosto, dopo raduno della squadra presso la Cittadella dello Sport di Tortona e il successivo aperitivo di inizio stagione insieme ai tifosi in centro città.

La comitiva della Bertram Derthona resterà in altura, ospitata presso lo “Chaberton Lodge & SPA” e allenandosi al palazzetto del Pin Court, fino a lunedì 26 agosto, giorno in cui proprio al Pin Court ci sarà la prima uscita amichevole della stagione 2024/25 per la formazione di coach Walter De Raffaele, in programma alle ore 17 contro gli svizzeri del BBC Monthey-Chablais.

Il form da compilare per assistere al test contro gli svizzeri è disponibile al seguente link:

https://www.survio.com/survey/d/O8W9Y3C3A9T0R8C9S

Al raggiungimento del numero massimo di capienza del palazzetto, il form non sarà più attivo.

Presente a Sauze d’Oulx il roster al completo della formazione che per il quarto anno consecutivo difenderà i colori dei Leoni nel massimo campionato di Serie A e per il secondo nella Basketball Champions League. Oltre ai confermati Tommaso Baldasso, Leonardo Candi, Arturs Strautins, Kyle Weems, Luca Severini, Andrea Zerini e Ismael Kamagate, ci saranno anche i neo arrivati Tommy Kuhse, Christian Vital, Davide Denegri, Justin Gorham e Paul Biligha, tutti agli ordini dello staff tecnico con il capo allenatore Walter De Raffaele e gli assistenti Iacopo Squarcina, Giovanni Bassi e Edoardo Rabbolini.

Gli allenamenti di venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 saranno aperti a tutti gli appassionati.

La preparazione proseguirà poi a Tortona in vista dell’esordio in campionato che è fissato per il domenica 29 settembre al “PalaEnergica Paolo Ferraris” di Tortona contro il Vanoli Basket Cremona.

Il benvenuto al Derthona Basket da parte del Sindaco di Sauze d’Oulx Mauro Meneguzzi: “Anche quest’anno, il 16 marzo, abbiamo partecipato al “Basket 2 Business”, evento organizzato dal Derthona Basket a Savona a bordo della Costa Crociere e nuovamente ebbi modo di ringraziare personalmente il Presidente Marco Picchi e Ferencz Bartocci, Amministratore Delegato di Bertram Derthona per aver nuovamente scelto Sauze d’Oulx come sede estiva del loro ritiro. Adesso che il Derthona è arrivato rinnovo il benvenuto a nome dell’Amministrazione Comunale e di tutta Sauze d’Oulx. Per noi è certamente un onore avere nuovamente nella nostra stazione turistica una società così prestigiosa ed ambiziosa. L’auspicio è che il ritiro di quest’estate possa portare nuovamente bene agli amici del Derthona Basket”

“Eleganza in uniforme” al Museo della Cavalleria di Pinerolo

“Un racconto di moda e storia militare”

Dal 16 giugno al 14 novembre

Pinerolo (Torino)

La location è un “unicum” nella storia d’Italia: il “Museo Storico dell’Arma di Cavalleria”di Pinerolo, ospitato, in via Giolitti 5, nell’antica Caserma “Principe Amedeo” (poi intitolata al generale Dardano Fenulli) e, sicuramente, uno dei più importanti Musei d’Europa dedicati alla “Cavalleria”, istituito nella sede dell’antica (aperta da Alfonso La Marmora) “Scuola di Cavalleria”  e voluto nel 1961  dall’allora Ministro della Difesa, Giulio Andreotti, con apertura al pubblico nell’ottobre del ’68. Per tutta l’estate e l’autunno – da domenica 16 giugno fino a giovedì 14 novembre– in questi storici spazi si potrà gratuitamente esplorare la “connessione tra moda femminile e uniformi militari dal 1849 al 1943”, attraverso la mostra “Eleganza in uniforme: un racconto di moda e storia militare”, organizzata (con la curatela della storica del costume Laura Tessaris) dal “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli”, in collaborazione con il “Comune di Pinerolo” e “Zonta Club Pinerolo”.

Complessivamente, sono una quarantina i capi esposti, ai quali si sommano cappelli, copricapi e corsetti. Obiettivo: “Esplorare – sottolinea la curatrice – non solo le trasformazioni stilistiche ma anche le storie umane che si celano dietro le vesti per un viaggio nella ‘storia del costume’, dalle frivolezze degli abiti da ballo della seconda metà dell’Ottocento al rigore dei completi femminili ispirati alle uniformi negli Anni Quaranta”. E, a leggere fra le righe, la mostra può anche indicarci “rivendicazioni” ante litteram rispetto alla già solleticante voglia di giuste e sacrosante “pari opportunità”. Pur anche nell’abbigliamento. Dicono gli organizzatori: “In un contesto tradizionalmente dominato dalla figura maschile, la mostra ridefinisce e amplia il concetto di partecipazione e contributo femminile in questi ambiti: la figura femminile è accanto alle uniformi maschili, per riconoscere il ruolo attivo e significativo delle donne nella storia della cavalleria, dedicando uno spazio significativo alle amazzoni della ‘Scuola di Cavalleria’, donne coraggiose e abili cavallerizze che hanno sfidato le convenzioni sociali del tempo per seguire la loro passione per l’equitazione e la Cavalleria”.

Chicca fra le molte, un abito da cavallerizza invernale del 1890 (con corpetto beige, gonna e finiture di lana tartan marrone) della Contessa Sofia Cacherano di Bricherasio (1867-1950), pittrice e filantropa. Altro capo di notevole valore, non solo dal punto di vista stilistico ma anche da quello storico-sociale, la toga di Lidia Poet (esposta accanto a due abiti valdesi), prima avvocatessa d’Italia, protagonista di una serie Tv su “Netflix”, originaria del piccolo e vicino Comune di Perrero.

Alcuni dei capi arrivano dall’ “Archivio Aldo Passoni” di Torino, altri appartengono alla collezione unica di Alessandro Ubezio, in arte “Anti Costume”, altri ancora sono stati realizzati dalla stessa curatrice Tessaris, come elementi piacevolissimi di una “passeggiata dove i manichini paiono giocare con l’arredo”. Ecco allora un “corsetto”, realizzato proprio dalla Tessaris grazie a un modello conservato in un archivio di Londra: fedelissimo, è un modello del 1888, con fianchi alti, per andare a cavallo. E se non mancano due abiti da sposa, uno dell’austera “epoca vittoriana”, di colore nero, originale, e l’atro, sua fedele riproduzione, ma firmato da Alessandro Ubezio in bianco, lo sguardo si perde, poi, sugli abiti da sera e da giorno, come sulle giacchee sugli abiti Anni Trenta e Quaranta. Il più fotografato? Un capo blu elettrico, in chiffon e seta leggerissima drappeggiata con una piuma che gira intorno al vestito di perline.

Infine, i cappellini, con una collezione che spazia dagli Anni Venti a creazioni con velluto, pelliccia e piume. Un tocco di eleganza, accanto ad “elmi” e “copricapi” già presenti nella mostra permanente del Museo. Curiosa e saggia miscellanea di stili e costume.

Gianni Milani

“Eleganza in uniforme: un racconto di moda e storia militare”

Museo Storico dell’Arma di Cavalleria, via Giolitti 5, Pinerolo (Torino); tel. 0121/376344o www.museocavalleria.it

Dal 16 giugno al 14 novembre

Orari: mart. merc. giov. 9/12 e 13,30/16,30; domenica 10/12 e 14/18

 

Nelle foto: immagini dell’allestimento della mostra; abito di Sofia Cacherano di Bricherasio (1890); “Corsetto” su modello del 1888, conservato in un archivio di Londra

Proprietario vuole l’affitto e picchia l’inquilino con un bastone

Il proprietario di un appartamento nei pressi di Domodossola è stato denunciato dai carabinieri  per lesioni per avere picchiato con un bastone l’inquilino che stava per affittare da lui. Concordato il canone mensile dell’ affitto, l’inquilino si era trasferito e stava per firmare il contratto decidendo di pagare il primo mese e la caparra solo alla firma ma non prima. Il proprietario  invece  voleva subito i soldi è si presentato davanti alla casa dell’inquilino con un bastone  che ha usato ripetutamente  per picchiarlo. In ospedale l’inquilino ha avuto un mese di prognosi.

Il “Pannunzio” ricorda le vittime dei totalitarismi

 IL CENTRO CULTURALE CELEBRA IL 23 AGOSTO “GIORNATA EUROPEA DI COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME DI TUTTI I TOTALITARISMI”

Quando l’Unione europea si è ingrandita, essa è pure culturalmente maturata. Ed è pervenuta ad una memoria del ‘900 più completa e più onesta. Risoluzione Consiglio d’Europa 2006, Dichiarazione di Praga 2008, Relazione Commissione Europea 2010, Risoluzione Parlamento europeo 19.9.2019, Appello congiunto Baltici Polonia Romania 2022 etc. Si è passati dai soli antifascismo-antinazismo (con lo stalinismo che era una parentesi, un incidente della storia), alla comprensione piena del totalitarismo. Nelle sue due forme, nero-bruno e rosso. E si è colta nel 23 agosto, firma del patto Ribbentrop – Molotov, la data cruciale e simbolica.

Un recente viaggio nei tre Paesi baltici ci conferma l’importanza di questa data.

  1. Furono le vittime, dopo la Polonia, del Patto Ribbentrop – Molotov nella sua versione aggiornata, quella dei Protocolli 28 settembre 1939.
  2. Una Resistenza partigiana antisovietica, i “Fratelli della Foresta”, le cui cifre parlano di oltre 100mila combattenti lituani, 40mila, lettoni, 30mila estoni. Impegnarono 260mila unità sovietiche. Le operazioni si protrassero per anni e furono debellati solo a metà degli anni ’50: l’Occidente, come per l’Ungheria, onorava gli impegni di Yalta, così che senza alcun aiuto militare la Resistenza fu soffocata.
  3. La deportazione: Per la sola Lituania 118mila deportati, di cui 28mila morti laggiù. Abbiamo parlato con lituani e lettoni che nei campi di lavoro ci sono nati, chi in Kazakistan, chi alla Kolyma, chi ben sopra il Circolo polare artico.
  4. l’Esodo: la fuga con imbarcazioni di fortuna, verso Svezia, Finlandia o un qualche paese occidentale, per il popolo estone raggiunse dimensioni bibliche: oltre 80mila su una popolazione di poco più di un milione, quasi uno su dieci.
  5. La Via Baltica. Non appena si allentò la morsa repressiva ( con la Perestroika) i tre popoli nella loro interezza si sollevarono e, scegliendo proprio la significativa data dei 50 anni dalla firma del Patto, il 23 agosto del 1989 attuarono la Via Baltica: da Tallin, passando per Riga, fino a Vilnius, una lunghissima, ininterrotta catena umana che si dispiegava per 680 chilometri, dove si tenevano mano nella mano più di due milioni di persone (su un totale di nemmeno nove milioni di abitanti!).
  6. Le barricate. Contro il potere sovietico nelle tre capitali furono erette barricate: a febbraio del 1991 con macigni e blocchi di cemento portati da trattori e gru, si cinsero a difesa i palazzi delle istituzioni e le torri dei centri radiotelevisivi. Le barricate durarono fino ad agosto, quando fu finalmente proclamata l’Indipendenza.
  7. E proprio sull’annullamento del patto Hitler-Stalin tale indipendenza veniva fondata, chiedendo alla comunità internazionale di riconoscere come questi tre stati, a differenza degli altri, non avessero avuto la restituzione della sovranità all’indomani della 2^ G. M.

La data del 23 agosto è il perno del glorioso triennio 1989-91, un percorso che accomuna e onora queste tre piccole, fiere nazioni.

 

VALTER LAZZARI

 

 

Mellano ricorda la figura di Maurizio D’Ettore

“Sconvolto dall’incredibile notizia dell’improvvisa e prematura scomparsa di Maurizio D’Ettore mi stringo ai famigliari e ai collaboratori”. Lo ha dichiarato il Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano, anche a nome di tutti i Garanti comunali piemontesi, appena venuto a conoscenza della scomparsa del Garante nazionale delle persone private della libertà.

“Proprio in queste ore – ha aggiunto Mellano – attendevo il ritorno del Garante nazionale a Torino, che era stato in visita alla Casa circondariale Lorusso e Cutugno il 2 agosto dopo gli appelli dei detenuti dei Padiglioni B e C: con forme di protesta non violenta avevano chiesto l’intervento del Garante nazionale e del presidente del Tribunale di sorveglianza per porre in modo costruttivo le questioni sul tavolo dell’esecuzione penale in carcere”.

“Ci siano rivisti il 7 agosto a Roma – ha ricordato – nell’incontro con il ministro e il viceministro della Giustizia richiesto dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali, dove abbiamo avuto un serrato scambio di vedute e di pareri sulla prospettiva degli interventi necessari e urgenti per affrontare il sovraffollamento e l’emergenza suicidi in carcere e il giorno seguente, su richiesta dello stesso D’Ettore, mi sono recato nel carcere di Torino per rassicurare i primi firmatari dell’appello”.

“Proprio in questi giorni – conclude Mellano – siamo stati in stretto contatto per concordare modalità e tempistiche dell’imminente visita al Lorusso e Cutugno, che avrebbe rappresentato l’occasione propizia per incontrare anche le ‘ragazze delle Vallette’ a seguito dell’appello reso pubblico a Ferragosto”.

Associazione Coscioni: “Carceri, in Piemonte sovraffollamento al 109%”

L’Associazione Luca Coscioni, attiva a tutela dei diritti, tra cui quello alla salute, ha inviato 102 diffide della Direzioni generali delle Aziende Sanitarie Locali delle città dove si trovano i 189 istituti penali italiani. 

Pubblichiamo la nota dell’associazione

Si tratta di diffide ad adempiere al proprio compito stabilito dalla legge: procedere a sopralluoghi nelle strutture penitenziarie di loro competenza con il fine di apprezzare le circostanze relative all’igiene e le profilassi delle stesse, della fornitura di tutti i servizi socio-sanitari e di agire di conseguenza, qualora esse non siano a norma.

Una iniziativa lanciata alla luce della pressoché totale mancanza nel recente decreto carceri di misure strutturali volte a garantire il diritto alla salute nei 189 istituti di pena in Italia che tiene in considerazione il fatto che ai direttori generali delle aziende sanitarie spetta il compito di riferire al Ministero della Salute e quello della Giustizia sulle visite compiute e sui provvedimenti da adottare. E’ infatti onere delle ASL accertare, anche attraverso visite ispettive agli istituti di pena, che le condizioni di igiene siano rispettate e, in caso contrario, intervenire per interrompere eventuali gravi mancanze.

“L’Associazione Luca Coscioni ha deciso di lanciare questa iniziativa perché la totale mancanza di attenzione dedicata alla salute nell’ultimo decreto del Governo in materia di carceri, oltre che quanto denunciato sistematicamente dai rapporti dei Garanti cittadini e regionali, da notizie di stampa e resoconti di visite ispettive parlamentari, fanno emerge una situazione di patente violazione strutturale, tra gli altri, del diritto alla salute delle persone ristrette nel nostro Paese”, hanno dichiarato l’avvocata Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, insieme all’ex senatore Marco Perduca che coordina l’iniziativa, “In quanto organizzazione della società civile, pur concordando con le rare proposte di depenalizzazione e decarcerizzazione e sostenendo la necessità e l’urgenza di misure deflattive come indulto o amnistia, mai evocate nel dibattito parlamentare, potevamo “solo” attivare quanto previsto dal nostro ordinamento e non restare inerti di fronte all’illegalità diffusa contro cui le istituzioni continuano a non adottare misure all’altezza della gravità della situazione.  Nella speranza che le consuete visite in carcere del mese di agosto possano aumentare la consapevolezza dei trattamenti disumani e degradanti a cui vengono sottoposte oltre 61.133 persone presenti nei 189 istituti di pena – un terzo delle quali in attesa di sentenza definitiva! -, nel caso in cui le nostre diffide dovessero cadere nel vuoto torneremo a interessare le autorità competenti regionali e cittadine nelle forme previste dalla legge nazionale e gli obblighi internazionali dell’Italia affinché la salute in carcere venga fatta godere pienamente come diritto”.

L’Associazione Luca Coscioni ha agito reagendo a notizie di stampa, raccolte in particolare dal sito Ristretti Orizzonti, con gli strumenti attivabili dalle organizzazioni della società civile. Le diffide, tra le altre cose, ricordano come al 31 luglio 2024, 64 persone si siano tolte la vita negli istituti di pena con motivazioni le più varie ma che, stando ai resoconti delle cronache, risultano legate alle condizioni di vita in carcere dove oltre allo stress da sovraffollamento si aggiungono condizioni igienico-sanitarie fuori norma, con presenza di pulci e cimici nelle celle, nidificazione di piccioni negli spazi aperti non puliti, pessima qualità del servizi igienici, spesso condivisi con zone cottura in celle sovraffollate, scarsa o inadeguata ventilazione dei locali, scarsità d’acqua e/o mancanza di acqua calda, mancanza di docce nelle celle, docce in comune con muffe e locali insalubri, zone destinate al passeggio non adatte a creare condizioni di riparo dagli agenti atmosferici (caldo estivo, freddo invernale) e che a questo già drammatico dato devono aggiungersi i sette rappresentanti della polizia penitenziaria che si sono suicidati per motivi legati al loro lavoro, appesantito e reso frustrante dalla cronica mancanza di personale.

 

Secondo i dati che sono pubblici sul sito del Ministero della Giustizia, al 31 luglio 2024 nei 189 istituti di pena erano presenti 61.133 detenuti, di cui 2.682 donne, 21 delle quali con 24 figli, oltre a 523 ristretti negli istituti penali per minorenni.

Più in generale i numeri nazionali delle presenze in carcere raccontano un quadro di grande illegalità: 61.133 con oltre un terzo per reati di droga. Si tratta di una significativa pressione sul sistema penitenziario, dove 12.946 detenuti – pari al 34,1% del totale – sono in carcere per violazioni della legge sulle droghe del 1990, una percentuale quasi doppia rispetto alla media europea del 18%. Non solo, 17.405 detenuti sono registrati come tossicodipendenti, il 28,9% del totale, un ulteriore record  negativo dai tempi della legge Fini-Giovanrdi. L’articolo 73 del Testo unico sulle droghe ha causato 10.697 ingressi in carcere nel 2023, il 26,3% del totale, contribuendo in maniera significativa al sovraffollamento. Per comprendere l’impatto e i danni del proibizionismo sul sistema carcerario italiano per tutta l’estate ci sarà il podcast “Voci del XV Libro Bianco sulle Droghe” di Eumans e dell’Associazione Luca Coscioni, ideato da Marco Perduca e condotto da Peppe ‘Coffee’ Brescia. Le 13 puntate passano in rassegna le politiche proibizioniste che, tra le altre cose, alimentano l’emergenza carceraria.

 

LA CLASSIFICA DEL SOVRAFFOLLAMENTO

  • Regione Puglia – 144% (4.037 uomini e 220 donne)
  • Regione Lombardia – 143% (8.349 uomini e 464 donne)
  • Regione Friuli-Venezia Giulia – 140% (651 uomini e 27 donne)
  • Regione Veneto – 135% (2.513 uomini e 131 donne)
  • Regione Lazio – 129% (6.409 uomini e 433 donne)
  • Regione Molise – 129% (355 uomini)
  • Regione Basilicata – 125% (460 uomini)
  • Regione Emilia-Romagna – 124% (3.541 uomini e 172 donne)
  • Regione Campania – 120% (7.200 uomini e 331 donne)
  • Regione Liguria – 120% (1.268 uomini e 66 donne)
  • Regione Umbria – 119% (1.531 uomini e 69 donne)
  • Regione Calabria – 110% (2.918 uomini e 67 donne)
  • Regione Marche – 110% (905 uomini e 21 donne)
  • Regione Piemonte – 109% (4.186 uomini e 160 donne)
  • Regione Sicilia – 104% (6.497 uomini e 252 donne)
  • Regione Abruzzo – 101% (1.602 uomini e 88 donne)
  • Regione Toscana – 99% (3.059 uomini e 85 donne)
  • Regione Trentino-Alto Adige – 91% (426 uomini e 46 donne)
  • Regione Sardegna – 83% (2.128 uomini e 50 donne)
  • Regione Valle d’Aosta – 80% (146 uomini)

Aggrediscono e rapinano una donna in corso Dante

Gli agenti dell’UPGeSP hanno arrestato una coppia di cittadini italiani: un ragazzo ventisettenne e una donna trentaduenne gravemente indiziati di rapina aggravata in concorso.

Sono le prime ore dell’alba quando una volante si reca in Viale Virgilio a seguito di una segnalazione ricevuta dalla centrale operativa per una rapina ad opera di tre soggetti.

Giunti sul posto i poliziotti prendono contatti con una donna che racconta di essere stata aggredita improvvisamente in Corso Dante, qualche minuto prima, da due uomini e una ragazza. Gli stessi, con lo scopo di strapparle la borsa, la colpivano con diversi calci, facendola rovinare a terra ma, disturbati dalle urla di un residente in zona, riuscivano a sottrarle solo il telefono cellulare, per poi fuggire.

A coadiuvare nelle ricerche gli agenti intervenuti, un poliziotto libero dal servizio in forza presso l’UPGeSP che, avendo sentito le urla della signora, era sceso in strada, e aveva intercettato i fuggitivi in Viale Virgilio all’interno del Parco del Valentino, segnalandoli ai colleghi sopraggiunti.

Grazie anche al suo aiuto, gli agenti della Volante fermano la coppia, traendo il 27 enne e la 32enne in arresto per rapina aggravata in concorso.

Viù al campionato nazionale di Speed Down

In Piemonte l’appuntamento targato CSI per i bolidi spinti dalla sola forza gravitazionale

Ben 85 equipaggi al via, tra carioli, skeleton, kart. Sabato 24 agosto la sprint race e le qualifiche; domenica 25 agosto, il warm up e la gara, prevista su tre prove cronometrate. Altri 32 piloti, fra italiani ed europei impegnati anche nella prova di Coppa Europa

La storia dello Speed Down corre a Viù. Dopo la prima tappa bagnata a Pian degli Ontani in Toscana torna il Campionato Nazionale CSI di Speed Down, il 24 e 25 agosto a Viu’, nel torinese, a due passi dal confine francese, nel cuore delle Valli del Lanzo. Fra skeleton, carioli e kart, gli equipaggi attesi al via delle tre prove cronometrate del Campionato del CSI sono 85, provenienti da Umbria, Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Trentino e Sudtirol oltre ai 32 provenienti dal resto d’Europa, che gareggeranno invece per la Coppa Europa della Federazione Internazionale Speed Down.

Il percorso piemontese è lungo circa 1.860 mt con una pendenza del 7,5% circa, e con almeno sei curve chiave del percorso che portano al traguardo, dove ad attendere i prototipi, tra cui i caratteristici mezzi folkloristici di Viù (patria di Marcello Gandini, uno dei fondatori storici del gruppo Bob Kart Viù), c’è sempre un folto pubblico ad attendere i piloti con un entusiasmo degno della Formula 1.

La prima metà del percorso è pura scorrevolezza, mente la seconda è molto più guidata con la curva “del ponticello” a fare sempre la differenza per la vittoria finale. In pista dai C1 ai C4 carenati, alla categoria C7 dei carioli e a tutte le altre tipologie di mezzi formati da zavorre e carene varie.

Attesi al via i due italiani neo campioni europei, laureatisi in luglio a Bellevaux (Belgio): Giuliano Spartaco Targhetti, pilota della Asd Carret-tolo Parma, nella cat. C8 è al suo settimo titolo continentale e Sergio Gori, tuta Top Speed Pistoia, nella cat. C10 (Skeleton), che invece ne conta 4. Nella categoria C9 dedicata ai Kart Junior, correrà la vicecampionessa europea, Maya Menini, romagnola Doc, del Club Le Rosse Valsamoggia (BO), mentre sarà assente per infortunio, Roberto Crescini, alias Generale Lee. Sabato 24 agosto giornata dedicata alla “sprint race” di qualifica, mentre domenica dopo il warm up, la gara con le tre prove a tempo. Sul percorso di gara presenti una quindicina di commissari. Come sempre il motto del weekend sarà “I love Viù”.

Algoritmi sanità, l’assessore precisa

In merito alla nota di martedì 20 agosto sugli algoritmi clinico-assistenziali infermieristici (ACAI) per il Sistema di Emergenza Sanitaria Preospedaliera 118 della Regione Piemonte, l’assessore alla Sanità Federico Riboldi ha voluto puntualizzare: «Con il mio intervento non intendo in alcun modo criticare il mio predecessore Icardi, oggi presidente della Commissione Sanità e quindi uno stretto collaboratore. La richiesta di sospensiva, a seguito della dura presa di posizione da parte della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri del Piemonte che lamentano scarso coinvolgimento e due esposti alla Procura, è proprio figlia della volontà di non ingenerare polemiche su provvedimenti di riforma che sono necessari. Un percorso volto a tutelare anche la categoria degli infermieri, ai quali va la nostra stima e il nostro grazie per l’ennesima dimostrazione di disponibilità.

Ribadisco in questa occasione che è nostra intenzione per gli infermieri, e in generale per tutte le professioni sanitarie, valorizzare e usufruire al meglio della loro grande professionalità. E proprio per sgomberare il campo da ogni polemica, ho preso immediato contatto con i rappresentanti delle categorie coinvolte per evitare che l’obiettivo comune di migliorare il servizio pubblico di emergenza diventi una lotta tra di loro e tra partiti, una prospettiva che che non deve assolutamente verificarsi. Come già spiegato, le consultazioni partiranno a strettissimo giro, affinché di fronte ai meccanismi di riforma tutti siano coinvolti; perché, lo ribadisco ancora una volta, solo con l’apporto e il supporto di tutti potremo dare un servizio migliore ai cittadini piemontesi».