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La Reale Mutua esce sconfitta dalla sfida con Udine

Si chiude con una sconfitta la Seconda Fase della Reale Mutua Torino, che esce sconfitta dalla sfida con l’APU Udine con il punteggio di 96-93. Sei uomini in doppia cifra per i gialloblù, con Jackson il migliore, con 18 punti e 10 rimbalzi messi a referto.

Ci pensa Jackson con due liberi a sbloccare la partita, ma dall’altra parte Pellegrino impatta subito a quota 2. Il primo vantaggio per Udine arriva grazie alla tripla di Esposito (5-4 dopo 2’ di gioco). Mayfield segna la prima tripla di serata della Reale Mutua ed i gialloblù pareggiano la partita (7-7). Si sblocca anche capitan De Vico che trova la tripla che vale il +5 torinese (15-10). Briscoe segna ancora da tre punti e l’APU si riavvicina sul 19-15 a 3’30” dalla fine del primo quarto. De Vico segna due triple consecutive e Torino tocca il massimo vantaggio di serata (29-19 a 1’ dalla prima pausa). Il primo quarto va in archivio sul 33-26 in favore della Reale Mutua.

Il secondo periodo si apre con sei punti in fila di Udine, che la riportano sul -1 (33-32), ma Schina trova il jumper che permette a Torino di mantenere un possesso pieno di vantaggio (35-32). Jackson schiaccia in tap-in e la Reale Mutua torna sul +5 (39-34). Gaspardo continua a segnare, portando Udine nuovamente sul -1 (41-40 a 4’30” dall’intervallo lungo), ma Mayfield segna da tre punti per spingere Torino sul +4 (44-40). Schina segna da tre punti, con Torino che va sul +4 (51-47) che è anche il punteggio con cui si va negli spogliatoi.

Dopo l’intervallo lungo la partita riprende con il canestro di Pepe (53-47). Capitan De Vico trova il gioco da tre punti che vale il nuovo +7 gialloblù (56-49 dopo 1’30” di terzo quarto). Gentile segna in penetrazione e questo permette a Udine di tornare sul -6 (58-52). Esposito segna quattro punti in fila (60-56), ma Vencato segna la tripla del nuovo +7 (63-56 a metà periodo). Pepe fa 2/3 dalla lunetta e la Reale Mutua tocca la doppia cifra di vantaggio (66-56). Il massimo vantaggio viene aggiornata da Taflaj (68-56 a 3’ dall’ultima pausa) e coach Finetti ferma la partita con il time-out. Briscoe e Mayfield segnano da tre punti e si entra nell’ultimo minuto di terzo quarto sul 75-65. La tripla di Guariglia e i liberi di Nobile chiudono il terzo periodo sul 78-68.

L’ultimo periodo parte con il canestro in penetrazione di Schina (80-68). Briscoe trova il gioco da tre punti e l’APU si riavvicina sul -10 (84-74 dopo 1’30” di gioco). Nobile segna da sotto e Udine torna sul -5 (84-79). La squadra di coach Finetti torna a due punti di distanza grazie al canestro firmato Gentile (86-84 a 6’ dalla fine). Torna a segnare De Vico che trova la tripla del nuovo vantaggio torinese (89-86). Jackson segna allo scadere dei 24” e la Reale Mutua trova il +5 (93-88 a 2’30” dalla fine). Si entra nell’ultimo minuto di partita sul 93-92 in favore di Torino: Briscoe appoggia il vantaggio udinese (94-93). Torino non riesce a concretizzare e l’APU vince 96-93.

 

Reale Mutua Basket Torino – APU Old Wild West Udine XX-XX (33-26, 51-47, 78-68)

Reale Mutua Torino: Mayfield 15, Fea, Vencato 5, Taflaj 10, Ruà NE, Schina 13, Jackson JR. 18, Guariglia 10, De Vico 16, Beltramino NE, Loiacono NE, Pepe 6. All.: Franco Ciani.

APU Old Wild West Udine: Gentile 16, Palumbo 3, Antonutti 5, Gaspardo 24, Cusin 2, Briscoe 24, Fantoma NE, Esposito 11, Nobile 3, Pellegrino 4, Monaldi 4. All.: Carlo Finetti.

 

Il commento di coach Franco Ciani: “Abbiamo giocato 30 minuti di grande livello, poi per problemi fisici e per il mio desiderio di non sovraccaricare determinati giocatori in vista dei playoff siamo calati nell’ultimo quarto. Non siamo stati brillanti nel finale, abbiamo concesso troppo a Udine e alla fine abbiamo sciupato l’occasione di chiudere il girone da imbattuti”

Club Rotary ‘Torino Est’, libri ‘accessibili’ alla Biblioteca civica Italo Calvino 

Venerdì 5 maggio alla Biblioteca civica Italo Calvino si è svolta la cerimonia ufficiale di consegna, da parte del Club Rotary ‘Torino Est’, di una dotazione di libri ‘accessibili’ destinati a bambine e bambini con difficoltà di lettura e a straniere/i che devono apprendere la lingua italiana.

La donazione si colloca nell’alveo di una delle 7 ‘cause’ del Rotary, il sostegno all’istruzione, con particolare attenzione allo sviluppo del territorio.

Per questa ragione, in collaborazione con il Presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri, è stata individuata nel quartiere Aurora la Biblioteca civica Calvino alla quale donare il patrimonio librario.

Sono davvero felice e onorato di poter ancora una volta contribuire allo sviluppo culturale e all’integrazione nella Circoscrizione 7 con la donazione dei libri alla sua biblioteca civica – dichiara Luigi Pignatelli, Presidente del Rotary Club Torino Est -. Si tratta di libri destinati a fasce di popolazione particolarmente deboli, bambini piccoli, ragazzi con difficoltà di lettura e stranieri che devono imparare la nostra lingua. Come sappiamo la cultura porta con sé apertura mentale e affermazione di diritti e la lettura è un veicolo particolarmente idoneo per arricchire la propria cultura. Aggiungo un elemento che rende ancora più significativa la donazione – continua Pignatelli -. Nell’anno in corso ricorre il centenario dalla nascita del grande scrittore italiano cui la biblioteca è intitolata, Italo Calvino, che una parte importante della propria vita ha trascorso a Torino. Non poteva esserci occasione migliore per collaborare con la Biblioteca civica Calvino”.

Con una specifica attenzione a rispondere ai bisogni di lettura e apprendimento degli abitanti del quartiere, i volumi donati dal Club Rotary Torino Est, che vanno ad arricchire le collezioni di libri per l’infanzia della Biblioteca civica Italo Calvino, rappresentano un’ulteriore occasione per rafforzarne il ruolo di presidio culturale di prossimità, nello spirito del Piano Integrato Urbano della Città, le cui azioni coinvolgono anche la Biblioteca civica intitolata allo scrittore di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita e auspichiamo possano coinvolgere tutte le civiche torinesi“, dichiara Rosanna Purchia, assessore alla Cultura della Città di Torino.

Tragedia alla gara: pilota muore investito durante le prove

Davide Rolando, 47 anni, pilota  di Almese è morto ieri dopo una caduta durante le prove libere a Cremona – San Martino del Lago del campionato Race Attack. E’ caduto da una Bmw1000, ed è stato investito da un altro pilota. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. Cronaca

Si sente male mentre va in bici: muore docente del Politecnico

Era in montagna sulla mountain bike e si è sentito male all’improvviso. È morto  così, dopo essere stato portato all’ospedale di Cuneo,  il professor Roberto Revelli, 55 anni, docente al Politecnico di Torino e Consigliere comunale di Saluzzo. A nulla è valso purtroppo l’intervento  del 118 e del soccorso alpino. Revelli era  ordinario di Ingegneria idraulica al Politecnico. Lascia la moglie e due figli.

(Foto archivio)

Giachino: “Il declino di Torino frutto di ritardi e incapacità”

La CGIA di Mestre dice oggi le cose che dico invano da 15 anni. Torino è stata tradita da chi l’ha amministrata e dai loro esperti che non han voluto leggere i dati per tempo come deve fare qualsiasi bravo amministratore sia di azienda privata che pubblico.  Meno male che noi abbiamo salvato la TAV

Caro Direttore,
Ieri La Stampa ha dedicato due pagine intere allo Studio della CGIA adì Mestre che partendo dall’assunto che il Nord Est ha superato il vecchio triangolo industriale conclude dicendo che Torino è fuori.
Purtroppo i numeri sono veri e come si vede anche in questi ultimi  due anni il Piemonte cresce meno non solo delle Regioni forti ma anche della media nazionale che come è noto è tenuta bassa dalle regioni del Sud. Ma la bassa crescita inizia venticinque anni fa non due anni fa.  Perché non è stata vista prima? Se un medico  ti fa la diagnosi in ritardo rischi di morire . Qui la diagnosi in ritardo ha voluto dire l’impoverimento di mezza Città denunciato dalla Caritas e dall’aumento delle code al Banco dei Pegni, una Citta’ come ha detto l’ing. Bastianini che non attrae più investimenti.
Oltre venticinque anni di bassa crescita hanno fatto abbassare il PIL procapite il dato che interessa di più ai cittadini perché indica la media di incasso annuale delle famiglie . Nella classifica del PIL procapite il Piemonte che è tenuto giu dal ritmo basso di Torino , che vale quasi il  55% del PIL dell’intera regione , e’ solo 11mo. Il Piemonte che per oltre 100 anni ha trainato lo sviluppo italiano oggi è trainato. Cavour si rivolterà nella tomba.
Eppure questi dati limitati al 2008 erano identici nella proporzione quando a maggio del 2009 li lèssi alla Bresso e a Chiamparino che invece di studiarli mi mandarono a stendere. Ripetei all’infinito che stavamo crescendo meno della media nazionale di un Paese penultimo in Europa per tasso di crescita.
La sinistra che amministra Torino dal 1993, molto vezzeggiata e coccolata dai giornali, ha la responsabilità politica del Declino di Torino insieme a una parte della imprenditoria e insieme a tanti esperti  che hanno sempre presentato analisi compiacenti sui giornali .
Viene in mente il Tradimento dei Chierici come dal libro di J. BENDA quando gli esperti invece di fare diagnosi severe giustificano le scelte e spargono ottimismo immotivato. Il medico compiacente che non dice la verità.
In una Città seria ora si aprirebbe il dibattito con tutti coloro che hanno qualcosa da dire è che hanno fatto qualcosa di concreto per Torino come noi SITAV.
Si, perché pensate un po’ come starebbe TORINO se noi non avessimo salvato la TAV?
Oggi il Presidente della Camera di Commercio dice che la soluzione è quella di unirci a Genova perché le Infrastrutture e la Logistica ci potranno aiutare molto e punta molto sull’aerospazio.
Era la strada da intraprendere nel  2008-2009 quando io presentai i dati alla Bresso e a Chiamparino e chiedevo di accelerare i lavori della TAV e del Terzo Valico . Era la strada indicata nel Piano Nazionale della Logistica che presentai al Governo Monti nel  2012 da Presidente della Consulta Nazionale dei Trasporti e della Logistica proponevo la Piattaforma Logistica del Nord Ovest guidata dalle tre Regioni.
Si sono persi almeno 12 anni anni e nel frattempo i poveri sono sempre più poveri oltre ad essere aumentati.
E se noi non avessimo salvato la TAV?
Ma la TAV a a avanti troppo lentamente dopo il freno di Toninelli e del governo giallorosso.
Il Presidente della Camera di Commercio  non nomina mai il settore automotive, poco e mal difeso in questi anni, che ci da quasi la metà delle esportazioni e che rischia di perdere molte aziende dell’indotto se non verrà cambiata la decisione europea di puntare solo e tutto sull’auto elettrica.
A fronte dei dati pesanti della CGIA adì Mestre , la Città di Torino punta invece a diventare la Città dei diritti dimenticando che senza lavoro o con un lavoro povero le persone sono molto più deboli e senza futuro.
Ecco perché saranno decisive le elezioni europee e regionali del prossimo anno.
Le europee per cambiare la politica dell’auto e le regionali per aiutare di più il rilancio della economia e del lavoro a Torino.
Mino GIACHINO

Torna l’incubo baby gang: giovani cercano di rapinare coetanei, ma arrivano i carabinieri

Nella  notte in Corso San Maurizio a Torino, tre ragazzi sono stati circondati dai rapinatori di una baby gang composta da diversi giovani che hanno provato a rubare i loro cellulari e portafogli. L’arresto è stato effettuato dai Carabinieri che hanno identificato un 17enne e un 18enne. I complici dei due ragazzi sono ancora ricercati. L’accusa nei confronti dei rapinatori è tentata rapina aggravata in concorso con ignoti.

 

Movida, 200 persone controllate nel weekend. Alcuni locali pubblici sanzionati

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Nella  notte di sabato hanno avuto luogo, come di consueto, i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia –  Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale –  nelle aree cittadine interessate dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 del sabato sera, si è concentrata in Piazza Vittorio Veneto e vie limitrofe, quali via Matteo Pescatore, via Bava, via Bonafous, via Balbo, via Giulia di Barolo,  via Vanchiglia, estendendosi fino a Piazza Santa Giulia oltre che al quartiere San Salvario.

Complessivamente sono state sottoposte a controllo 200 persone circa e 5 locali pubblici:  di essi sono stati sanzionati, uno per occupazione del suolo pubblico ed il secondo per aver venduto bevande alcoliche dopo le ore 21.

Inoltre, personale Squadra Volante rinveniva 50 grammi di hashish che è stato recuperato e sequestrato a carico di ignoti.

I servizi di polizia nelle aree sopra menzionate continueranno con cadenza regolare.

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 saluta e ringrazia Bosio, Cazaute, Mazzaro e Villani

Tutte le separazioni lasciano un vuoto, ma i vuoti non sono tutti uguali: alcuni sono più grandi. E’ il caso di Francesca Bosio, Helena Cazaute, Alessia Mazzaro e Francesca Villani, che salutano la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 rispettivamente dopo quattro, due, quattro e tre stagioni. 435 partite in biancoblù, sommando le loro presenze individuali. Quattro giocatrici la cui crescita è andata a braccetto con quella della squadra e del club; quattro ragazze che hanno vestito la maglia del Chieri ’76 come una seconda pelle.

A salutarle, e manifestare loro la giusta riconoscenza da parte della Reale Mutua Fenera Chieri ’76, è Lucio Zanon di Valgiurata: «Siamo davvero grati a Francesca Bosio, Helena Cazaute, Alessia Mazzaro e Francesca Villani per questi anni in cui insieme, fianco a fianco, abbiamo lavorato per far crescere il nostro progetto. Siamo particolarmente grati a loro perché nella stagione che si è appena conclusa abbiamo raggiunto traguardi impensabili all’inizio dell’anno e storici per la nostra ancora giovane società. Abbiamo molto apprezzato la loro professionalità nell’ultima parte di questa stagione, quando sia noi sia loro sapevamo che non sarebbero rimaste a Chieri, ma hanno saputo dare fino all’ultimo palla dell’ultima partita il massimo del loro contributo per questa squadra e questi colori. Tutto questo fa sì che rimangano nei nostri cuori. Quando la prossima stagione ci troveremo, purtroppo, dalla parte opposta della rete, entrambi daremo il massimo per vincere quelle partite, ma alla fine sono sicuro che ci ritroveremo con un abbraccio: un abbraccio che testimonia che la nostra amicizia e il nostro affetto sono reciprocamente ancora qua, e che fanno e continueranno a fare parte della grande famiglia biancoblù».

Ufficio Stampa

Torino Capitale internazionale della fotografia, conclusa la IV edizione di The Phair

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Appuntamento dal 9 al 12 maggio 2024 per la V edizione

Si è conclusa  la quarta edizione di The Phair | Photo Art Fair. Da venerdì 5 a domenica 7 maggio, gallerie italiane e internazionali hanno animato i corridoi del Padiglione 3, portando oltre 80 artisti italiani e internazionali. Da Parigi, Bratislava, Zurigo, Berlino e da tutta Italia, le gallerie che hanno partecipato a The Phair hanno proposto una ricca e raffinata selezione di progetti. Inoltre, la fiera ha ospitato anche diverse case editrici di settore, che hanno contribuito alla riflessione sul mezzo fotografico.

Grande successo ha riscosso la mostra Mario Giacomelli. Forma e poesia, dedicata al grande artista marchigiano e curata da Chiara Massimello, comprendente una selezione di 70 fotografie provenienti dalla collezione privata di Massimo Prelz Oltramonti ed esposte per la prima volta al pubblico proprio a The Phair. Tra i grandi artisti che hanno trovato spazio in fiera, particolare interesse ha suscitato l’opera di Anton Corbijn, fotografo dei Depeche Mode e di Leonard Cohen, le cui opere sono state esposte dalla galleria Jaeger Art. Tutte le gallerie hanno avuto modo di interagire con visitatori e collezionisti, esponendo artisti di rilievo. Un’importante risposta del pubblico c’è stata anche per i workshop, tra cui quello con Paolo Cirio, svoltosi in fiera con grande partecipazione e interesse.

Sono oltre 2 milioni gli account raggiunti tramite i canali social, Facebook e Instagram, di The Phair, con una percentuale del 43% di utenti tra i 18 e i 24 anni e del 27% tra i 25 e i 34 anni, confermandosi dunque una fiera di grande richiamo anche per le generazioni più giovani.

Compatibilmente con le date del calendario nazionale e in accordo con il nuovo festival della fotografia della città, in dipendenza dalle date del Salone del Libro, l’appuntamento con la quinta edizione di The Phair sarà dal 9 al 12 maggio 2024.
In attesa della prossima primavera, al Padiglione 3 di Torino Esposizioni, tornerà dal 2 al 5 novembre 2023 con The Others, per la sua XXIII edizione.
Foto Isabella Castellano

L’autobiografia della Vedova Calabresi tra perdono e memoria storica

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Sono stato ad una presentazione del libro  “La crepa e la luce – Sulla strada del perdono” (ed. Mondadori)  di Gemma Capra, vedova del commissario Luigi Calabresi ammazzato dai sicari di Lotta continua nel 1972. La signora Calabresi coglie l’occasione per tracciare una sua autobiografia all’insegna del perdono,  essendo ormai giunta a 75 anni di età.  Incontrandola,  ho detto pubblicamente  che è riuscita a trasformare una tragedia in poesia. Ho seguito con attenzione e anche commozione le sue parole ed oggi ho letto il suo libro.  Sotto il profilo umano emerge una donna fragile e forte ad un tempo che ha trovato nella fede il superamento di ogni odio sicuramente comprensibile in una persona che perdette il marito all’età di venticinque anni.
La Signora Calabresi è mia coetanea ed è anche torinese di origine: la nostra memoria quasi coincide ed ho sentito un’attrazione sentimentale verso questa donna che è riuscita a vivere due matrimoni tanto diversi uno dall’altro. Io ho conosciuto il figlio Mario Calabresi in alcune occasioni. Venne anche al ricordo di Carlo Casalegno che tenni nel luogo in cui subì l’agguato mortale delle Br. Posso dire che la vedova di Carlo Casalegno Dedi  nutriva sentimenti  molto diversi da quelli della Signora Calabresi e di suo figlio Mario. Così debbo dire anche  di un mio carissimo amico, il maestro Massimo Coco, figlio del Procuratore Generale di Genova  Francesco Coco  freddato dai brigatisti con la sua scorta. Massimo Coco ha scritto un grande libro destinato ad entrare nella memorialistica  del Novecento “Ricordare stanca” che ho presentato in diverse occasioni in cui dice anche con chiarezza che lui non è disposto a perdonare perché gli assassini di suo padre non sono mai stati identificati. Gemma Calabresi ha cercato invece nel suo libro addirittura di identificarsi nella vita dei responsabili della morte di suo marito, pensando a gente che avrebbe potuto anche fare del bene oltre che del male. Nel libro si parla  inoltre dei suoi incontri con il pentito Leonardo  Marino e degli “esuli” francesi condannati per l’omicidio Calabresi che non hanno mai fatto un giorno di carcere  per l’accoglienza loro accordata da Mitterand e confermata di recente dalle autorità d’Oltralpe. La comprensione della vedova Calabresi è sicuramente rispettabile, ma poco condivisibile. Con lo stesso metro avrebbe accordato fiducia anche al pluriomicida Battisti.  Sofri, il mandante, il capo supremo di “Lotta continua”, e’ difficile da perdonare non fosse altro perché mando’ allo sbaraglio tanti giovani in anni in cui bastava una parola per uccidere.  Ho chiesto alla Signora Calabresi cosa pensasse del delirante ed infame manifesto pubblicato su “L’Espresso” nel 1971 che raccolse 757 firme di intellettuali o sedicenti tali, il Gotha della cultura oltre che del culturame.
Persone come Giorgio Amendola firmarono il manifesto  insieme a Bobbio che si dissociò  molto tardivamente. Natalia Ginzburg  interrogata anni dopo disse: ”Non so cosa si vuole da me , non ho niente da dichiarare“. Il famoso critico Giulio Carlo Argan disse di “non ricordare nulla e di non volerne più parlare“.
A suo tempo mi sorprese che una storica dell’arte torinese stimata Anna Maria Brizio fosse stata tra i promotori del manifesto insieme a Musatti, Paci e Salinari, quello dell’ agguato di Via Rasella.
Ho raccontato in articoli e in un libro come fosse stata carpita da Moravia a Mario Soldati  la firma.  La signora Calabresi ha minimizzato il significato dell’appello di quasi tutta la cultura italiana  che armò la mano agli assassini del marito, dicendo che molte adesioni vennero ricavate dagli indirizzari di alcune associazioni. Può essere vero, come è vero quanto scrivo io per Soldati, ma solo in pochissimi si dissociarono dopo parecchi  anni. Bobbio espresse orrore per il testo sottoscritto.
Comprendo benissimo che armare la mano degli assassini con delle parole deliranti non equivalga ad ammazzare qualcuno, ma speravo che la signora Calabresi si sarebbe espressa  in un altro modo – pur perdonando tutti – nei confronti del meglio e del peggio della cultura italiana di allora che giudicò quasi coralmente  suo marito un assassino con le mani sporche di sangue dell’anarchico Pinelli. Io non riesco a dimenticare l’infame manifesto e non posso non ricordare che Giampaolo Pansa, Marco Pannella, Alberto Asor Rosa   e Sandro Galante Garrone rifiutarono la firma: rari nantes in gurgite vasto del conformismo e della violenza che sfociò nel terrorismo armato di cui l’ammazzamento di Calabresi fu il tragico inizio.
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scrivere a quaglieni@gmail.com