ilTorinese

Al castello di Casale Monferrato in mostra Maria Vittoria Backhaus

L’artista  si è  occupata anche di moda in maniera assolutamente innovativa

 

Al castello di Casale Monferrato  gli scatti di Maria VittoriaBackhaus hanno conquistato il pubblico tanto che la mostra a lei dedicata verrà prorogata  fino al 25 giugno prossimo.

Aperta il 31 marzo scorso, l’esposizione si è  rivelata una vera e propria sorpresa per i visitatori che hanno scoperto lo stile e l’universo creativo della grande fotografa milanese.

Si tratta di una grande mostra antologica frutto di una ricerca all’interno di un archivio ricco e articolato.

Le immagini rispecchiano interpretazioni nuove e controcorrente realizzate per la moda, il design e la ritrattistica, con una fantasmagorica produzione di Still Life e di costruzioni artistiche che esprimono la versatilità di una grande artista.

Si tratta di una mostra che rende omaggio alla versatilità di una mente estrosa.

Attraverso una rilettura inedita dell’archivio, la mostra prende in esame i vari temi che compongono la genialità multiforme  di Maria Vittoria Backhouse, che si è espressa in ambito editoriale e nelle pubblicità.

“La creatività artistica ci unisce e per me aver potuto studiare la mostra con Maria Vittoria – spiega il curatore Luciano Bobba – è  stato come seguire la linea parallela  di uno scambio naturale e spontaneo,  senza barriere, in un fluire di pensiero e di accordi estetici immediati, che derivano dalla comune passione per l’arte fotografica”.

“L’aggettivo che mi ha pervaso la prima volta che ho avuto la fortuna di vedere il lavoro di Maria Vittoria – spiega Angelo Ferrillo – è  stato “immaginifico”. Conoscendola a fondo e vivendo la produzione, approfondendo il suo pensiero, ho potuto comprendere quanto la sua fotografia si muova in equilibrio tra visione, creatività  e metodo”.

Il percorso espositivo  mette in risalto i temi cari all’artista, sottolineandone il suo passo rivoluzionario; molti gli scatti in bianco e nero e a colori, dove Maria Vittoria Backhaus rivela uno studio approfondito sull’uso delle diverse macchine fotografiche, avendo lavorato con tutti i formati possibili delle macchine fotografiche analogiche, dal formato Leica ai grandi formati con il soffietto sotto il panno nero 20×25.

Una sua peculiarità  è  stata il suo essere sempre un passo avanti rispetto alla classicità delle immagini imperanti nelle campagne pubblicitarie che si sono susseguite dagli anni Settanta a oggi.

‘Mi è  sempre interessato il contesto in cui le persone vivono – afferma la stessa artista Maria Vittoria Backhaus – Le ballerine si facevano fotografare pettinate, tiratissime, pronte per la scena e mai in prova. Quando realizzai nel 1965 il servizio per Carla Fracci, non volle che lo pubblicassi. Desideravo mostrare la fatica di una ballerina, non l’aspetto da fatina perfetta”.

“Quando ho iniziato non avevo un libro di fotografia quale riferimento – aggiunge Maria Vittoria Backhaus – tranne un catalogo, dal titolo “The family of Men”, che sarebbe diventato la mia vera e propria Bibbia, contenente 500 immagini di una mostra che Edward Steichen ideò e fece realizzare al Moma di New York.

Bruce Chatwin realizza molte expertise di opere d’arte utilizzando la lente di ingrandimento  e ha avvertito la necessità  di andare in Patagonia. Analogamente io sento la necessità  di allontanarmi dalle cose e nella moda applico lo stesso concetto, in quanto non considero il vestito il centro della mia attenzione, ma il contesto. Sono una ritrattista che non fa ritratti”.

Nelle sale Chagall del castello di Casale Monferrato si incontrauna galleria caleidoscopica di immagini curate da Luciano  Bobbae Angelo Ferrillo, per la direzione artistica di Maria Teresa Cerrettelli.

L’artista in mostra è esplosiva, sperimentale e rivoluzionaria per i suoi tempi, animata da un’attenzione quasi maniacale per l’estetica e la finezza delle fotografie. Temi portanti sono la moda, gli accessori, gli still life, la natura, le statuine, i collage e le composizioni scenografiche costruite con pupazzetti e miniature di edifici.  Un ampio spazio è  dedicato in mostra ai ritratti, che si completano con racconti dedicati agli abitanti di Filicudi e più  recentemente alla gente monferrina e di Rocchetta Tanaro.

Orari di apertura fino al 25 giugno prossimo sabato, domenica e festivi 10-13; 15-19.

Nei giorni feriali visita su prenotazione 0142444330.

MARA MARTELLOTTA

 

A dieci anni dalla morte del regista Massimo Castri

Un convegno promosso dall’Università degli Studi di Torino e dal Teatro Stabile di Torino ne ripercorre le tappe più significative

 

Il Teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale e l’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, hanno promosso un convegno nazionale per celebrare il regista Massimo Castri, in programma il 25 e 26 maggio al Teatro Gobetti, nella sala Pasolini.

Il convegno si intitola “Per uso di memoria. Massimo Castri e la regia teatrale nello spazio della polis. Scritture, pedagogie, comunità” (1972-2013).

Pensato per ripercorrere l’esperienza di Castri in una prospettiva di continuità con le nuove generazioni, il convegno vuole restituire la singolarità di un regista sempre guidato da un approccio sperimentale e innovativo nei confronti dei suoi testi.

Artista della ricerca permanente, in Massimo Castri regia, drammaturgia e pedagogia per e con l’attore si sono intrecciate alla riflessione sul teatro pubblico e alla responsabilità del gesto poetico nello spazio sociale.

Il titolo del convegno rimanda allo spettacolo sulla Resistenza, che Massimo Castri scrisse con Emilio Jona e Sergio LIberovici nel 1972, e vuole in particolare valorizzare quei dispositivi sulla memoria che oggi consentono di ritrovare il contatto con una grande storia teatrale.

Nel corso delle giornate di studio saranno presentati i taccuini di regia di Castri e il sito web massimocastri.unito.it. La costruzione del sito, a partire dal nuovo fondo Massimo Castri, è stata l’occasione per valorizzare i materiali presenti nella mediateca di Unito.it.

Grazie alla collaborazione con la Bibliomediateca RAI Dino Villani di Torino, è stata possibile creare la pagina di realizzazione della nuova pagina delle Teche RAI “Dedicato a….Massimo Castri”, che raccoglie importanti materiali di archivio.

A dieci anni dalla scomparsa del regista fiorentino, nato Firenze e deceduto a Cortona, il suo nome in passato è stato posto a latere del teatro italiano, mentre si tratta di un grande innovatore, maestro della messinscena e dello studio.

Insieme a Luca Ronconi, Massimo Castri è stato, infatti, in grado di rinnovare il piacere e l’intelligenza sui palcoscenici. Sia Luca Ronconi sia Massimo Castri, a differenza di Giorgio Strehler, più ancorato al Novecento, hanno trasformato il teatro e impresso una marcia in più, con un apparato critico e costruttivo degni di risalto.

Castri, infatti, è stato ancora prima che regista e formatore, uno studioso del teatro in profondità. Sono significativi i libri che ha pubblicato, entrambi dalla Ubu Libri di Franco Quadri, dal titolo Pirandello ’80 e Ibsen postborghese. Un altro testo è stato elaborato nel 1973, uscito dalla Feltrinelli, e rielaborazione della sua tesi di laurea; si tratta dell’accostamento , piuttosto inusuale, nella categoria del politico di due autorità riconosciute da parte della sinistra europea Brecht e Artaud.

All’inizio è stato più considerato un provocatore e solo dopo è stato riconosciuto come “maestro”; le sue prime apparizioni furono come attore nei film ‘Cannibali’ di Liliana Cavani e in “Sotto il segno del leone” dei fratelli Taviani. A teatro mise in scena “Fantastica Visione” di Giuliano Scabia, di poco precedente all’invenzione di Marco Cavallo, che fu simbolo della rivoluzione psichiatrica voluta da Basaglia.

 

Il convegno e il progetto su Castri costituiscono anche un’occasione per incentivare iniziative editoriali e il percorso di studio sul regista a dieci anni dalla sua scomparsa in attesa dell’uscita in autunno del volume dedicato al regista “Le stanze dell’utopia. Massimo Castri e gli anni bresciani” .

La prima giornata di studio contestualizzera’ la figura di Castri, facendo emergere le sue specificità di regista studioso, attraverso gli interventi critici di Roberto Alonge, Gianfranco Capitta, Isabella Innamorati, Linda Dalisi, Alberto Martinengo e Fabio Acca.

La seconda giornata di studio sarà dedicata agli aspetti pedagogici ed estetici, attraverso il collegamento e il coinvolgimento di attori e collaboratori Artistici, tra cui Franco Visioli, Marco Plini, Sergio Romano, Bruna Rossi, Maria Ariis.

Il convegno si chiuderà con un focus sui rapporti tra Castri e il teatro pubblico, e con una tavola rotonda che consentirà di fare il punto sul teatro contemporaneo.

La partecipazione al convegno è gratuita, ma occorre prenotarsi allo 0115169405.

Informazioni centrostudi@teatrostabiletorino.it

Mara Martellotta

Furgone a folle velocità inseguito dalla polizia

La Squadra Volante, durante il servizio di controllo del territorio, intercettava un furgone che si dirigeva a forte velocità verso il centro della Città di Vercelli. Immediatamente, un equipaggio della Squadra Volante che aveva intravisto il veicolo, si poneva all’inseguimento dello stesso al fine di far arrestare la sua corsa. Tuttavia, il conducente, alla vista della Volante, accelerava e si dava alla fuga. Il tallonamento aveva inizio in corso Matteotti in direzione corso Italia e continuava fino a Corso Randaccio ove, un secondo equipaggio della Squadra Volante, sbarrava la strada al mezzo che, finalmente, arrestava la sua folle corsa.

Gli Operatori riuscivano, con non poca fatica, ad identificare il conducente, un giovane di nazionalità marocchina che, da subito, appariva nervoso, in forte stato di alterazione psico-fisica ed insofferente al controllo di polizia. Nel corso degli accertamenti che, date le circostanze, venivano estesi anche al mezzo di trasporto, era possibile rinvenire una spranga metallica e della sostanza stupefacente del tipo hashish.

A tali controlli, faceva seguito una perquisizione domiciliare eseguita da personale della locale Squadra Mobile che, tuttavia, dava esito negativo.

Dopo gli atti di rito, il giovane veniva deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per il reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope e per il reato di porto d’armi od oggetti atti ad offendere. Lo stesso veniva sanzionato per guida sotto l’influenza dell’alcool e per ulteriori violazioni al Codice della Strada. Infine, veniva invitato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura per regolarizzare la sua posizione sul territorio nazionale.

Superindice Pilnow, Piemonte superiore alla media nazionale: +0,8 nel primo trimestre

Il Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino diffonde le sue stime sull’andamento dell’economia regionale. Torna il segno più dopo il calo dell’ultimo trimestre dell’anno scorso.

Crescita superiore alle previsioni dell’economia piemontese nel primo trimestre di quest’anno: a livello congiunturale (ossia sul trimestre precedente) l’aumento è stato dello 0,8%. Il calcolo è stato fatto dal Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino con il superindice PILNOW, che permette di calcolare il Pil regionale in notevole anticipo rispetto alle stime ufficiali. L’incremento della produzione regionale è stato superiore a quello del Pil nazionale, che secondo i dati diffusi dall’ Istat ha fatto registrare un +0,5%.

Torna, dunque, il segno più e fa dimenticare la variazione negativa dell’ultimo trimestre del 2022 (-0,2%), che poteva aprire la strada a quella che gli economisti definiscono “recessione tecnica”. Il progresso dell’indicatore, che per via della struttura dell’economia piemontese è influenzato più che altrove dalle dinamiche della produzione manifatturiera, recupera un po’ del divario che la regione aveva accumulato nel corso del 2022, quanto in media annuale il Pil era cresciuto (+2,7%) un punto circa in meno della media nazionale (+3,9%), proprio per l’impatto sul settore manifatturiero della crisi Ucraina e dell’aumento dei costi dell’energia.

In termini tendenziali, ossia rispetto allo stesso periodo del 2022, nel primo trimestre la crescita a livello regionale è del 2%, anche in questo caso valore superiore alla media nazionale (+1,7%) e ancor di più alla media Ue (1,3%). Risultato decisamente soddisfacente, tenuto conto che in Germania, nel primo trimestre, il Pil ha fatto registrare, in termini tendenziali, -0,1%.

Buone notizie dalla crescita acquisita, ossia dalla crescita finale media del 2023 qualora il PILNOW, nei tre ultimi trimestri, facesse segnare una variazione congiunturale nulla, cioè pari a zero. Se il PILNOW non si muovesse più, la crescita acquisita per il Piemonte sarebbe del +1,1%. Ma è da sottolineare che alcuni degli indicatori che compongono il PILNOW, segnatamente quelli tratti da Google Trend, fanno registrare andamenti per lo più positivi anche nella prima metà del secondo trimestre dell’anno.

Il Piemonte è dunque al trimestre consecutivo di crescita tendenziale. A determinare questa buona prestazione sono state pressoché tutte le sue componenti, come i trasporti dei mezzi pesanti, l’occupazione, la costante riduzione del tasso di disoccupazione e della disoccupazione temporanea misurata dalle varie forme di CIG, che in rapporto all’occupazione è scesa all’1,1%, pressoché pari allo 0,8% che si aveva prima della pandemia.

 

Il PILNOW si avvale di indicatori economici disponibili in tempo reale, o quasi, a cadenza mensile o trimestrale, il che permette di anticipare la variazione regionale del PIL con alta affidabilità: oggi conosciamo il Pil 2021 del Piemonte, che è cresciuto del 7,1%, contro il +7,3% stimato dal PILNOW.  Si possono così avere importanti indicazioni dello stato dell’economia di un territorio con molto anticipo, se si pensa che di norma il Pil regionale è diffuso dall’Istat con oltre 12 mesi di scarto, è solo annuale e non permette letture semestrali, trimestrali e mensili.

Il PILNOW non ha componenti settoriali, per ora. Attraverso le sue variabili si è però rilevato che negli ultimi trimestri una quantità di crescita superiore alla norma è derivata sia dai consumi al dettaglio non alimentari, sia dai settori turistico e culturali colpiti, più di tutti, durante il fermo pandemico. All’andamento dei consumi non alimentari contribuisce anche l’alleviamento delle paure e incertezze sulla crisi energetica, che erano state responsabili dei comportamenti prudenti che avevano rallentato il PILNOW nel 2022.

Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino: “In un quadro internazionale ancora difficile, con l’inflazione che rialza la testa e la conseguente crescita dei tassi di interesse, i dati che abbiamo raccolto col PILNOW ci permettono di essere cautamente ottimisti sull’andamento dell’economia piemontese. Merito della operosità della gente e della capacità di resilienza nei confronti della crisi dei nostri imprenditori, che nonostante tutto hanno continuato a investire per innovare processi e prodotti. L’economia regionale sta risalendo la china, ma mancano ancora 1,3 miliardi per tornare ai livelli del Pil precovid e 11 miliardi per tornare ai livelli del 2008”.

“Il Piemonte cresce, con performance superiori a quelle nazionali: un buon risultato quello del Pil piemontese nel primo trimestre dell’anno che riguarda la quasi totalità delle componenti del modello econometrico del Comitato Torino Finanza. Il settore della logistica risulta sempre determinante sui risultati trimestrali, così come l’occupazione. Puntare, come la nostra regione sta già facendo, sui fondi del PNRR e sui bandi europei in tema di innovazione, digitalizzazione e trasformazione green è la strada maestra per continuare a crescere come territorio e sistemaeconomico” commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia

Al CeMeDi e Centro Medico Chiros di Torino la possibilità di Pap Test

TORINO: AL CeMeDi E AL CENTRO MEDICO CHIROS AL VIA LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE PER LE DONNEChi effettuerà una visita ginecologica avrà incluso un Pap Test

Continua l’impegno del gruppo sanitario Lifenet Healthcare al fianco delle donne: a chi prenoterà una visita ginecologica presso il CeMeDi – Centro Medico Diagnostico o il Centro Medico Chiros di Torino sarà offerta la possibilità di effettuare un Pap Test, esame che permette di individuare lesioni precancerose e cancerose della cervice uterina.

Per partecipare all’iniziativa è necessario prenotare qui.

In Italia, Il cancro della cervice uterina rappresenta il quinto tumore più frequente nelle donne sotto i 50 anni di età, con circa 2.400 nuove diagnosi registrate ogni anno.

Il Pap Test è un esame di screening (che si può effettuare, cioè, anche in donne senza alcun segno visibile della malattia) che ha lo scopo di individuare tumori della cervice uterina, la porzione più bassa dell’utero. Questo tipo di verifica è in grado persino di riconoscere specifiche alterazioni delle cellule del collo dell’utero che, col passare del tempo, potrebbero trasformarsi in neoplasie. Per questo motivo, insieme al test per il Papilloma virus, il cosiddetto HPV-DNA Test, viene somministrato come esame di prevenzione per la salute femminile.

Insieme ad altre strutture del gruppo Lifenet abbiamo attuato un’importante campagna di sensibilizzazione affinché le donne decidano di sottoporsi a test clinici di prevenzione contro i tumori – ha detto Franco Perona, amministratore delegato di CeMeDi e Centro Medico Chiros – L’obiettivo è far capire loro che sottoporsi periodicamente a controlli clinici specialistici e strumentali aiuta a diagnosticare malattie gravi prima della loro manifestazione clinica. Un dettaglio che può, in alcuni casi, anche salvare la vita delle nostri pazienti, permettendo l’avvio di un trattamento efficace e riducendo drasticamente la possibilità che la malattia si sviluppi”. 


Associazione GADOS accanto a chi affronta terapie oncologiche e difficoltà economiche

“Fondo Aiuta Donne” è un progetto finalizzato al sostegno delle donne con difficoltà economica, che
devono affrontare una serie di spese richieste dalle terapie oncologiche. Nasce dalla sensibilità
dell’associazione torinese “GADOS ODV Gruppo Assistenza Donne Operate al Seno”, che supporta
le donne operate lavorando per accompagnarle in un dignitoso decorso della malattia e garantire
loro una miglior qualità di vita.
Il Fondo Aiuta Donne coinvolge vari attori: la paziente in difficoltà economica, gli operatori sanitari, i
servizi sociali, la collaborazione con i negozi di articoli sanitari e i sostenitori che desiderano
promuovere la causa.
L’obiettivo primario è fornire alle pazienti alcuni strumenti: reggiseno post intervento, parrucca,
turbante, interventi di estetica oncologica, tatuaggi al capezzolo, creme adatte alla radioterapia e
alla cicatrizzazione.
«Chi affronta il tumore al seno inevitabilmente si scontra anche con degli effetti collaterali che variano
da caso a caso; l’attenzione e la cura rivolte alla persona e alle sue esigenze sono due costanti, che
sono parte integrante della cura della malattia», sostiene Rossella Noto, Presidente
dell’Associazione GADOS, che spiega anche la funzionalità dei singoli strumenti che il progetto
intende fornire:
«Il reggiseno postoperatorio dev’essere traspirante ed è consigliato ai fini del processo di guarigione,
affinché la pelle non sviluppi irritazioni o infezioni, che potrebbero verificarsi in un ambiente umido e
caldo.
La parrucca e il turbante sono due ausili che hanno lo scopo di dare sollievo alla paziente sul piano
psicologico, poiché si trova ad affrontare l’improvvisa perdita di capelli, ma hanno anche la funzione
di proteggere la pelle, resa più sensibile dai farmaci chemioterapici.
Gli interventi di estetica oncologica hanno un grande impatto emotivo e psicologico, poiché sono un
valido strumento per aiutare la paziente ad avere un’immagine più positiva di sé. Il benessere
ricavato dall’attenzione all’aspetto fisico aiuta ad affrontare al meglio il decorso della malattia e il
percorso di cura.
Le creme adatte alla radioterapia e alla cicatrizzazione sono veri e propri farmaci, indispensabili per
contrastare gli effetti collaterali della radioterapia, come bruciature e lesioni; trattare in modo
adeguato una o più cicatrici in zone così delicate evita la formazione di aderenze ed ispessimenti».
Oggi il Fondo è rivolto a donne residenti a Torino e nella provincia piemontese.
Per usufruire del Fondo il primo passo è rivolgersi all’Associazione telefonicamente, via email,
tramite il sito GADOS | GRUPPO ASSISTENZA DONNE OPERATE AL SENO e/o tramite i servizi
sociali dove GADOS ha stipulato la convenzione. A seguire, sarà necessario presentare la
documentazione richiesta dall’Associazione, che valuterà se la persona dispone dei requisiti.
e- mail: gados@gados.org
La persona idonea verrà indirizzata all’ente /negozio convenzionato, dove potrà provare lo strumento
o il servizio necessario alla propria situazione clinica, conoscendo esattamente il contributo a loro
favore. L’eventuale differenza resterà a carico del richiedente.
«Per l’anno 2023 abbiamo stanziato un contributo pari a €.70,00 a richiedente, fino a raggiungere
un tetto massimo di €3.000. L’intenzione è quella di dedicare ogni anno una somma per coprire le
richieste», auspica la Presidente.
Il contributo è rivolto a coloro che ne faranno richiesta e che avranno i seguenti requisiti:
 Modello ISEE (inferiore a € 20.000), o dichiarazione dei redditi con ricevuta di presentazione,
o (se privi di dichiarazione dei redditi e lavoratori dipendenti/pensionati) la CU o, se non
lavora, la dichiarazione della persona a cui è a carico.
 Residenza in Piemonte.
I servizi sociali che hanno aderito alla causa sono quelli legati ai due presidi ospedalieri del
Sant’Anna e del Mauriziano.
Ad oggi, il negozio di articoli sanitari “Sanit – Accessori Sanitari ed Ortopedici”, in Via Genova, 52G
a Torino è disponibile per fornire alle pazienti gli ausili necessari. Gados sarà lieta di dare ulteriori
indicazioni in merito a questo e ad altri aspetti relativi al “Fondo Aiuta Donne”.

Barriere Architettoniche cognitive, se ne parla a Palazzo Civico

La commissione “Barriere Architettoniche Lions” del distretto Lions 108ia1, in collaborazione con il gruppo consiliare “Torino Libero Pensiero”, organizzano, giovedì 25 maggio dalle ore 17 alle 19, in Sala delle Colonne (piazza Palazzo di Città 1, Municipio di Torino), la conferenza aperta al pubblico e alla stampa: “Barriere Architettoniche cognitive”, patrocinata dalla Città di Torino e dalla Confartigianato.

Quando si parla di Barriere Architettoniche, vengono in mente gli impedimenti fisici allo spazio che determinano una difficoltà di accesso alle persone diversamente abili. Questo approccio non è però sufficiente per garantire un egualitario ed inclusivo uso dello spazio. Già nel 2001, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva definito, nel suo report “Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute” (ICF), le “Barriere Architettoniche” come formate non solo da elementi fisico-architettonici, ma anche da elementi sensoriali e cognitivi.

L’abbattimento delle barriere non va più inteso come l’applicazione di una normativa standardizzata universale per l’accesso a persone diversamente abili ai servizi, ma in modo ben più ampio, tenendo conto dell’insieme delle caratteristiche spaziali, percettive, organizzative-gestionali, per assicurare una reale fruizione dei luoghi.

L’utilizzo del termine fruizione, e non più accesso, mette l’accento sugli aspetti anche cognitivo-percettivi ed emotivi, richiamando l’attenzione sulle possibilità di partecipazione attiva all’interno di uno spazio di tutte le persone, negate o favorite dalle condizioni ambientali stesse.

Per questo motivo, la corretta progettazione deve superare la logica “da manuale” evitando soluzioni preconfezionate.

Progettare senza Barriere Architettoniche Cognitive vuol dire considerare non solo gli aspetti estetici e formali, ma anche porre al centro dell’attenzione l’essere umano, le sue peculiarità ed esigenze: il suo essere persona (uomo, donna, bambino) che evolve nel tempo della propria vita e all’interno della quale va incontro a cambiamenti temporanei o permanenti, che rendono la persona differente dalla norma, ma meritevole di non subire una discriminazione fruitiva dell’ambiente progettato intorno all’uomo stesso.

PROGRAMMA DELLA CONFERENZA: 

  • Ass. Fabrizio Ricca – Assessore Regionale

Internazionalizzazione, rapporti con società a partecipazione regionale, sicurezza, polizia locale, immigrazione, sport, politiche giovanili

  • Dott. Pino Iannò – Presidente Associazione Libero Pensiero
  • Dott. Carlo Ferraris – Governatore del distretto Lions 108ia1
  • Arch. Sandro Sandri – Presidente Commissione Barriere Architettoniche distretto Lions 108ia
  • Dott.sa Sara Reale – Moderatrice
  • Arch. Massimo Tiberio 
  • Le barriere architettoniche cognitive – un cambio nel pensiero progettuale

L’Arc. Tiberio illustrerà il cambio sostanziale del paradigma progettuale che passa dall’assicurare l’accesso a persone con capacità fisiche diverse dalla media gaussiana umana a garantire la corretta fruizione spaziale a chiunque. Il cambio di paradigma ha spostato l’attenzione della disabilità della persona all’ambiente, ambiente che può creare facilitatori ambientali che annullano le limitazioni e favoriscono la piena partecipazione ed inclusione alla vita sociale.

  • Prof. Alberto Giachero – Disabilità e inclusione sociale: la prospettiva della riabilitazione neurocognitiva

Il prof. Alberto Giachero illustrerà i meccanismi della percezione, dell’attenzione e delle funzioni esecutive applicate all’esplorazione dell’ambiente con riferimento alle nuove tecnologie (realtà virtuale). Basandosi sulle recenti pubblicazioni scientifiche internazionali del Laboratorio Sperimentale Afasia di Torino fornirà una visione della disabilità e dell’inclusione sociale facente capo alla riabilitazione cognitiva.

  • Dott.sa Giusi Burgio – Accessibilità comunicativa in campo 

Il termine accessibilità comunicativa (o accesso alla comunicazione) si riferisce al diritto, sancito dall’art. 21 della Convenzione ONU, per i diritti delle persone con disabilità. Questo diritto spiega l’importanza fondamentale della libertà di espressione e opinione ed accesso alle informazioni. L’accesso è il punto che crea una connessione con le barriere, queste intese come barriere di comunicazione, che le persone con disabilità cognitive incontrano quotidianamente in diversi contesti e che possono portare a discriminazione, perdita di controllo e autonomia. Tra i modi per fronteggiare queste barriere ci sono gli adattamenti ambientali, che potrebbero consistere nell’adattamento delle informazioni e della cartellonistica nei luoghi pubblici perché tutti i luoghi possono essere resi davvero accessibili.

  • Dott. Giancarlo D’Errico 

Quando si parla di barriere in tema di disabilità, la prima immagine è una scala e una carrozzina come ideogramma della disabilità. Si identificano le barriere alla qualità della vita come quelle architettoniche. Ma se guardiamo ai numero le disabilità fisiche rappresentano circa il 3% del totale, quelle sensoriali il 3%, le intellettive e relazionali il 70%, altre tipologie il 24%. Appare quindi chiaro che oltre gli interventi per il superamento delle barriere fisiche occorre intervenire su quelle intellettive e relazionali. Tali interventi, oltre che ragionevoli ed indispensabili dal punto di vista dell’eticità e della modernità del pensiero sociale, ci vengono proposti da due carte fondamentali: la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e la nostra Costituzione. La non eliminazione delle barriere si trasforma immediatamente in un atto discriminatorio.

Per informazioni e per comunicare la propria partecipazione, scrivere a: tlp@comune.torino.it

Prosegue con grande successo di pubblico il Festival del Verde: gli appuntamenti

Prosegue con grande successo di pubblico il Festival del Verde  (www.festivalverde.it) la manifestazione itinerante e diffusa in oltre 30 tra giardini pubblici e privati, parchi e orti urbani di Torino e provincia,  e molti altri luoghi “green” con più di 50 iniziative ed eventi diffusi la maggior parte a titolo gratuito: spettacoli, laboratori, open garden, talk, presentazioni di libri, serate benefiche, visite guidate, passeggiate botaniche e azioni di buone pratiche green.

Numerosi gli appuntamenti in programma  giovedì 25 maggio: dalle piccole azioni di pulizia nei Parchi Cittadini con i giardinieri comunali alla visita guidata del Parco Cavour di Santena. Dalla scoperta del Ranch urbano di Casa Ranch al laboratorio con la Libera Scuola del Giardino del PAV, e molto altro ancora

  • “Volontariato nei parchi cittadini”

Dalle ore 9.30 alle ore 12

Presso Parco Stura e Arrivore (Via Enna – Torino)

Presso Parco Villa Genero (Strada Comunale Santa Margherita 77 – Torino)

Organizzatori: Assessorato Uffici del Verde Progetto Torino Spazio Pubblico.

 Incontro con i volontari che affiancano i giardinieri comunali nella cura del parco. Con abbigliamento adeguato sarà possibile svolgere piccole pulizia dei prati e dei viali che attraversano il giardino.  

“Una passeggiata tra natura e storia”

dalle 10.30 alle 12 e dalle 15 alle 16.30

Presso Parco Cavour di Santena (Piazza Visconti Venosta 2 – Santena)

Organizzatori: Fondazione Camillo Cavour

 Una passeggiata guidata alla scoperta del patrimonio botanico e storico del magico Parco Cavour di Santena, fra letture, racconti e curiosità.

Presentazione libro: “Storie di donne, alberi e città” di WeTree

Dalle ore 11 alle 12

Presso Bosco degli altri – Corso San Maurizio 22 – Torino

Organizzatori: WeTree

Presentazione del libro di “WeTree” a cura della Professoressa Maria Lodovica Gullino. 

“Assemblea AIAPP”

Dalle ore 14 alle 19

Presso Campus Einaudi (Lungo Dora Siena 100 – Torino)

Organizzatori: AIAPP

Dopo l’assemblea (ore 16.30 circa) in programma un incontro sul tema della siccità.

“Il Ranch urbano: giardino e rooftop tra casa e coworkshop”

Dalle ore 16.30 alle 19.30

Presso Casa Ranch (Via Frejus 108/A – Torino)

Organizzatori: Suingiardino e WWORKS

Apertura straordinaria e visita guidata del “ranch urbano” di Casa Ranch. 

“Piante perenni e selvatiche d’ornamento”

Dalle ore 17.30 alle 18.30

Presso il Viridarium Lab Garden (Via Eremo s/n fronte Via Mongino – Pino Torinese)

Organizzatori: Associazione Culturale Sguardo nel Verde

 Talk. Le aiuole di piante perenni sono la soluzione migliore per variare forma, colore, portamenti nei nostri giardini e diventano punto di osservazione privilegiato per capire come crescono e si moltiplicano le piante.

 

“Libera scuola del giardino”

Dalle ore 17.30 alle 18.30

 Presso il PAV – Parco Arte Vivente (Via Giordano Bruno 31 – Torino)

Organizzatori: PAV

Un laboratorio per adulti e bambini. La Libera Scuola del Giardino nasce dal desiderio di definire una nuova e specifica identità collettiva basata su esperienze comuni finalizzata alla conoscenza delle risorse naturali presenti nel territorio del PAV. Attraverso le fasi di studio, coltivazione e trasformazione delle specie botaniche, si intende colmare la distanza, che normalmente esiste, tra la produzione e il godimento di un bene culturale. 

 

“La dama degli argonauti”

Dalle ore 19 alle 20

Presso il PAV – Parco Arte Vivente (Via Giordano Bruno 31 – Torino)

Organizzatori: PAV

Storia d’amore e di natura, alla scoperta di un libro antico e raro e di una donna sapiente dimenticata: Jeannette Power. Un libro misterioso stampato nel 1839, praticamente introvabile, che a un attento esame ha rivelato una sorprendente particolarità: è uno dei rarissimi libri di storia naturale pubblicato in Italia dal Settecento ai primi Novecento … scritto da una donna. 

 

In arte, Tegamini: intervista a Francesca Crescentini

E’ l’inizio del 2010 quando Francesca Crescentini, in arte Tegamini- piacentina doc trapiantata a Milano– decide di fondare un blog a metà tra un diario di bordo e un contenitore curioso. Ad oggi è una delle content creator culturali più seguite con account che conta più di 207 mila followers e la fama di bookblogger tra le più influenti d’Italia. Francesca per anni ha militato nel marketing editoriale e ha lavorato come digital copywriter, ma dal 2016 si è dedicata alla carriera di traduttrice e quella- appunto- di creatrice di contenuti digitali. Libri ma anche tanto altro, come il racconto di aneddoti di vita quotidiana di lavoratrice freelance e mamma. Il suo entusiasmo le ha permesso di arrivare al pubblico e conquistare anche i più scettici, guadagnandosi una popolarità frutto di intelligenza e simpatia.

Ospite al Salone del Libro 2023, Francesca ha preso parte come relatrice alle conferenze Il libro oltre il libroe “I ferri del mestiere. Autopromuoversi con i social network”, oltre a partecipare al firma- copie del libro della casa editrice Revue Dessinée Italia per cui Tegamini ha ideato una rubrica dedicata proprio ai libri.

Al Salone dei Libro hai fatto un po’ di tutto: dal lavoro per tirare in piedi lo stand alla trafelata trottolina che documenta e intervista chiunque. Come vivi ora il fatto di essere dall’altra parte della barricata in qualità di ospite speciale?

Sono molto contenta perché adesso è molto più riposante, ma è stato utile poter assistere a tutto il percorso creativo: dallo studio degli spazi per allestire lo stand all’ideazione del segnalibro. Adesso me lo vivo cercando quello che mi piace e questo aspetto mi diverte. Inoltre apprezzo poter raccontare quello che faccio o ad aiutare gli altri a descrivere il proprio lavoro: per me è un grande onore.

Sei sempre stata legata al Salone del Libro quindi.

Sì, l’ho sempre vissuto con grande entusiasmo anche quando collaboravo per le case editrici e la sua realizzazione comportava un duro sforzo. Scegliendo un lavoro che amo, la fatica si smussa e- per tale ragione- questo evento ha sempre rappresentato una grande gioia.

Sui social hai riposato una tua intervista in chi hai detto che tra i tuoi tre libri del cuore c’è quello di Niccolò Ammaniti (Ti prendo e ti porto via). Hai avuto modo di leggere anche il suo ultimo romanzo (La vita intima)?

Sì, l’ho letto e mi è piaciuto molto. Ho avuto modo di riscoprire l’Ammaniti che mi ricordavo cioè quello più “caciarone”: è stato un gradito ritorno. L’ho poi seguito nelle sue avventure televisive e mi ho apprezzato anche questo suo filone. Insomma un ritorno che mi ha portato grande gioia.

Oltre ad essere una traduttrice e una content creator, sei anche una giovane mamma di due bambini piccoli. Come fai a coniugare questi due ruoli?

Faccio fatica come tutti ovviamente. SopraTtutto durante l’ultimo anno (in cui è nato il suo ultimo figlio) è diventato molto difficile organizzarsi anche perché mancano dei supporti strutturali avendo i nonni che abitano lontani. Spero diventi più semplice prossimamente con l’inizio del nido. Ci sono delle grandi gioie, però, che compensano la fatica.

Valeria Rombolà

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Chef Tarabini a Eataly Lingotto per una serata stellata!

Venerdì 26 maggio in sala dei Duecento

 

In occasione del mese che Eataly Lingotto dedica alla pasta artigianale, in programma una cena speciale: venerdì 26 maggio alle ore 20 in sala dei Duecento ci sarà Gianni Tarabini, chef de La Preséf – in dialetto valtellinese “mangiatoia” – de La Fiorida, 1 stella Michelin e 1 Stella Verde a Mantello (SO).

Chef Tarabini porterà in tavola i suoi pizzoccheri valtellinesi in una serata unica in cui sarà possibile assaggiare un menu pensato per l’occasione dal patron de La Presef, a partire dalle materie prime locali della campagna della Valtellina, negli orti, nel caseificio e nell’allevamento dell’azienda agrituristica dove il ristorante ha sede (prezzo al pubblico € 120, comprensivo di abbinamento vini, acqua e caffè. Prenotazione su www.torino.eataly.it).

Antipasti

Lingotto morbido al caprino, pellicola ai mirtilli selvatici, uova di salmerino

Tartare di Pura Bruna, uova di trota

Uovo di selva cotto a 64°, crema di asparagi e caviale di lumache

Alternativa vegetariana:

Lingotto morbido al caprino, pellicola ai mirtilli selvatici, scorzette di limone

Insalatina primaverile, yogurt de la Fiorida, burrata Alpina

Uovo di selva cotto a 64°, crema di asparagi e germogli

Primo

Pizzoccheri valtellinesi da farina macinata a pietra, scarrellati a mano e profumati alle erbe con Valtellina Casera DOP Riserva stagionatura oltre 300gg Casello “084”, da latte di Pura Bruna del nostro allevamento

Secondo

Cervo della val Lesina con verdure primaverili

Alternativa vegetariana: Filetto di sedano rapa e misticanza di verdure

Pre Dessert

Sasso al Braulio

Dessert

Nettare dei mirtilli di bosco con gelato allo yogurt naturale, panna del nostro caseificio montata

Valtellinese classe 1967, Gianni Tarabini inizia sin da giovane al Ristorante Golf Club di Monza, dove impara l’arte della cucina dallo chef Erminio Curti, amico di Gualtiero Marchesi. Poi ha una lunga esperienza al ristorante Maloja di Nuova Olonio a Sondrio e al Castello di Casiglio, a Erba. Nel 2007 l’imprenditore Plinio Vanini lo chiama a guidare La Fiorida a Mantello, nel cuore della Valtellina, in un progetto che comprende anche la produzione diretta a km 0. Cosa che viene suggellata dalla stella Michelin al ristorante La Preséf, arrivata nel 2013. È del 2022 la stella Verde, per premiarne l’autentica e genuina sostenibilità.