ilTorinese

Operaio precipita dal tetto e muore

Incidente sul lavoro a San Giorgio Monferrato nell’Alessandrino. Vittima un operaio edile di 42 anni, di origini albanesi, che abitava  Casale Monferrato.  Da accertare le cause per cui è caduto da un’altezza di circa 4 metri mentre lavorava sul tetto di un capannone. Trasportato in ospedale non è stato possibile salvarlo.

Naufraghi, Grimaldi (Verdi Sinistra): “Il Governo assegni il porto più vicino o risponderà della sua disumanità”

“La Presidente Meloni afferma una palese assurdità quando dice che se la nave di una Ong batte la bandiera di un Paese, o quello ‘la riconosce e se ne fa carico, o quella diventa una nave pirata’. Per il diritto internazionale, il capitano di una nave che venga a sapere che c’è un’imbarcazione in pericolo nelle vicinanze deve immediatamente alterare la rotta, dirigersi verso questa imbarcazione per soccorrere le persone e avvertire le autorità competenti, che in acque internazionali sono i Paesi più vicini, quindi Italia, Libia e Malta” – dichiara il Deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, in merito alla situazione delle tre navi – Geo Barents, Humanity1 e Ocean Viking – che da 10 giorni attendono al largo della Sicilia di poter sbarcare dopo essere state soccorse in diverse operazioni in acque internazionali nel Mediterraneo centrale.

 

“Quasi mille persone a bordo, tra cui donne, minori soli e bimbi, anche di meno di 4 anni. Più passa il tempo, più le loro condizioni psicologiche e fisiche peggiorano, e parliamo di persone che in gran parte hanno subito torture in Libia” – prosegue Grimaldi. – “Chiediamo, con Mediterranea, che alle navi sia subito assegnato il porto più vicino per far sbarcare i naufraghi, come previsto dal diritto internazionale. Altrimenti il Governo dovrà rispondere della propria disumanità”.

La Venaria Reale celebra Sant’Uberto di Liegi

Sfilata degli “Equipaggi” nel centro storico, seguita dalla Messa nella Cappella dedicata al Santo e dall’omaggio musicale

Domenica 6 novembre, dalle ore 11

Venaria Reale (Torino)

Primo vescovo di Maastricht e di Liegi, venerato quale protettore di “uomini e animali dalla rabbia silvestre” e quindi anche come protettore dei cacciatori, Sant’Uberto (Tolosa, 656? – Voeren-Belgio, 727 d. C.), sarà festeggiato domenica prossima 6 novembre alla “Venaria Reale”, dimora di caccia e di divertissement di Casa Savoia. La tradizione galoppa nei secoli. Il primo in Piemonte a dare solennità alla Festa (già menzionata, nel 1674 e nel 1682, da Amedeo di Castellamonte in “La Venaria Reale, Palazzo di Piacere e di Caccia” e in “Theatrum Sabaudiae”)  fu il duca Carlo Emanuele II, seguito dai suoi successori. Celebrata a Venaria per il 27esimo anno, ad organizzarla è l’“Accademia di Sant’Uberto” con la “Reggia di Venaria”, il patrocinio della “Città di Venaria”, molteplici collaborazioni di Enti e Società locali, il sostegno di Fondi riservati dal “Ministero della Cultura” ai Patrimoni “UNESCO” e della “Fondazione CRT”. Particolare la sua storia. Nel 1996 infatti si costituiva a Venaria l’“Accademia di Sant’Uberto” che subito, per promuovere la “Reggia” e il suo borgo, lavorava, da un lato, alla creazione del gruppo dei “suonatori di corno” dell’“Equipaggio della Regia Venaria” e dall’altro alla ripresa della “Festa di Sant’Uberto” che ha caratterizzato la Reggia sin dalla sua costruzione. Dal 1996 la Festa, storicamente legata alla fondazione sia della Città di Venaria Reale sia del Borgo, viene celebrata il 3 novembre, ricorrenza del Santo, se di domenica, altrimenti la prima domenica successiva al 3 novembre. Ma quale il programma della prossima domenica 6 novembre?

Alle 11 è prevista la “sfilata degli equipaggi” da piazza Annunziata alla Reggia. Protagonisti l’“Equipaggio della Regia Venaria” e “Les Trompes de Bonne”, gruppo proveniente dall’Alta Savoia: entrambi sfilano con i celebri corni da caccia, la cui arte musicale è stata dichiarata “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO” nel 2020.

Quindi, alle 11,15, si terrà la Santa Messa nella “Cappella di Sant’Uberto” con accompagnamento musicale dei corni da caccia degli equipaggi, ma anche delle trombe e dei timpani della “Reale Scuderia” e l’organo, seguita, alle 12, da un omaggio musicale a Sant’Uberto: non solo una semplice occasione d’ascolto ma un vero e proprio momento celebrativo da vedere e vivere in ogni suo momento. La cerimonia ha infatti origine in età medievale, quand’era denominata  “missa canum”, messa dei cani, per l’uso di benedire i cani e i loro padroni alla fine della messa. L’abitudine di accompagnare momenti della messa con musica, in particolare quella prodotta dai corni da caccia, è documentato dal XVIII secolo. L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti.

Qualche nota storica. Dalla Venaria a Stupinigi. Le reliquie di Sant’Uberto Martire, dono di papa Clemente IX a Carlo Emanuele II per la “Venaria Reale”, si trovavano dal 1669 nella cappella della Reggia. Per espresso volere del pontefice, l’edificio religioso che le ospitava doveva essere accessibile non solo dall’interno del palazzo, ma da tutti i fedeli, per rendere possibile la venerazione anche a chi non appartenesse alla corte. Fu questa una possibile motivazione dell’apertura della chiesa di corte della Venaria verso la piazza. Non solo cappella riservata alla corte, interna al palazzo, ma a tutta la popolazione. Si è  desiderato conservare anche ai nostri giorni questo spirito di condivisione tra Reggia e borgo di Venaria Reale. Cessata la funzione di Residenza Reale della Venaria, dal 1819 la reliquia è conservata a Stupinigi, nella chiesa della “Visitazione di Maria Vergine”, sulla piazza della palazzina, per volontà di Vittorio Emanuele I.

g.m.

I vampiri energetici

Tutti noi li abbiamo incontrati, li incontriamo ancora e sappiamo quanto possano essere fastidiosi.

E’ stato attribuito loro il nome di vampiri energetici perché, come i vampiri cinematografici succhiano il sangue, quelli energetici ti spossano, ti privano di energie.

Sono quelle persone che, spesso per abitudine e non per un reale problema, scaricano sugli altri tutte le loro ansie, le loro insicurezze, i loro problemi in modo quasi maniacale.

Qualsiasi cosa sia successa loro avrà la precedenza sulle nostre esigenze, sui nostri tempi, su eventuali nostri problemi di salute come di lavoro perché sembra che se non li ascoltiamo la loro vita possa precipitare.

Il problema è che, anche dopo averli ascoltati, consigliati, dopo aver smosso montagne per venire incontro alle loro esigenze, il vampiro continuerà a comportarsi come se non vi avesse interpellato, come se non aveste suggerito nulla.

E’ una vera e propria sindrome che colpisce trasversalmente entrambi i generi, senza limiti di età anche se è più frequente intorno ai 40-50 anni (età in cui spesso non si accetta che sogni e realtà siano discordanti), senza limiti di titolo di studio o status economico.

Può essere la vicina di casa, il collega, il compagno di studi o la cliente del supermercato con la quale dividete orari e scaffali, un modo per iniziare la conversazione lo trova sempre; da lì ad iniziare il piagnisteo il passo è breve: nessuno ha sofferto come lui/lei per una certa patologia, la sfortuna che ha con gli uffici pubblici non la raccomanda a nessuno, il mobbing a cui è sottoposta è nulla in confronto a ciò che si legge sui giornali e così via.

Ovviamente, questo comportamento, già stressante se occasionale, diventa insopportabile se ripetuto periodicamente perché più si dàretta a questi soggetti, più li si autorizza implicitamente a reiterare il loro atteggiamento.

La loro non è una vera richiesta di aiuto perché, se così fosse, proverebbero quanto meno ad adottare i suggerimenti forniti loro dal povero ascoltatore; è un puro esercizio, una prova di forza inconscia alla quale sottopongono chi si trova nel loro cerchio di amicizie o conoscenze.

Così come comprare alcool ad un’etilista lo porta a credere che il suo comportamento sia corretto, così ascoltare o prestare attenzione ad un vampiro energetico significa perpetuarne le abitudini nei vostri confronti.

La nostra cultura di aiutare il prossimo, di non fare agli altri ecc. ci porta, ipso facto, ad accollarci l’onere di non interromperli, di provare ad aiutarli, in qualche modo a farci carico di quanto loro ci chiedono, in modo indiretto, con le loro lamentazioni.

In realtà suggeriste anche la miglior soluzione al mondo, foste anche insigniti del Nobel in problem solving o tiraste fuori una bacchetta magica sicuramente efficace, ciò non sposterebbe di una virgola la situazione: il rompiscatole non vuole essere aiutato, ha solo bisogno di rimarcare la sua presenza, la sua esistenza e sentirsi importante alle vostre orecchie.

Uno studio ha dimostrato che stare vicino a chi si lamenta di continuo nuoce al cervello: 30 minuti di ascolto delle lamentele riducono l’attività dei neuroni dell’ippocampo, cioè l’area deputata alla soluzione die problemi; il risultato è che diventiamo meno abili a risolvere i problemi, quando questi toccano a noi.

Che fare, quindi, in questi casi? Zac! Dare un taglio, deciso, cortese, ma irrevocabile alle continue telefonate, chiacchiere, fermate per le scale o alle riunioni scolastiche o in palestra o, per aiutare un’altra persona, danneggerete voi stessi.

Come prima cosa dovete pensare che se uno continua a chiedere senza apportare modifiche o adottare i suggerimenti ricevuti forse non vuole realmente risolvere il problema.

Poi, è evidente che se si rivolge a voi, che forse non avete la preparazione più adatta per quel problema, è opportuno indirizzarlo a qualcuno più competente (medico? avvocato? psicologo?).

In ultimo analizzatevi ogni volta, quando finite il round con il portatore sano di problemi: come vi sentite? Come minimo infastiditi, sicuramente stressati, probabilmente stanchi: e allora chi ve lo fa fare? Considerando che, è dimostrato, non risolverà mai nulla ma continuerà a chiedervi fin quando cambierà interlocutore proprio come si cambia l’auto, la montatura di occhiali o la località di villeggiatura non è forse il caso di tagliare drasticamente? Vi assicuro che, trascorso breve tempo, di rivolgerà a qualcun altro sicuramente più paziente o disponibile o titolato di voi (secondo lui).

Nel mio libro Ventiquattro sfumature di vita nel capitolo dedicato proprio ai vampiri energetici esorto ad essere un po’ più egoisti a salvaguardia della propria salute mentale.

Provate. Tutti noi abbiamo una serie di problemi da affrontare quotidianamente: cerchiamo almeno di eliminare quelli che non ci riguardano.

Sergio Motta

Al Castello di Masino riposa Arduino, re d’Italia

Le spoglie di re Arduino riposano in pace ancora oggi nella cappella del castello.
Trasuda di storia, cultura e arte il Castello di Masino, a Caravino, nel canavese, oggi forse più conosciuto per la bellezza del suo parco e per le tante iniziative del FAI (Fondo Ambiente Italia) che non per la sua storia. Eppure giganteggia lì, radioso su quella altura, da oltre dieci secoli, di fronte all’incantevole barriera morenica della Serra di Ivrea circondato da un immenso parco. Fu costruito nel secolo XI dalla nobile dinastia dei Valperga che vanta di discendere da re Arduino, marchese di Ivrea e poi re d’Italia per pochi anni, dal 1002 al 1014. Per mille anni è stata la residenza dei conti Valperga di Masino.
Oggi lo vediamo senza torrioni ma fino al Rinascimento era difeso da alte mura e imponenti torri di avvistamento, una fortezza situata in un’invidiabile posizione strategica attorno alla quale duellarono le grandi famiglie nobili dell’epoca, i Savoia, gli Acaia, i Visconti e gli stessi conti di Masino che si contendevano il castello e parte del Canavese. Nel corso dei secoli i Valperga trasformarono il castello in residenza nobiliare e poi in una elegante dimora di villeggiatura. Nel Cinquecento le fortificazioni furono abbattute per far posto a un grande spazio verde tappezzato di splendidi giardini. Secoli di gloriosa storia narrati dai saloni del maniero, dalle camere per gli ambasciatori agli appartamenti privati con dipinti, oggetti e memorie storiche, dai salotti nobilmente arredati alla biblioteca di oltre 25.000 volumi antichi, dal Museo delle carrozze dei conti Valperga alle terrazze panoramiche sulla piana del Canavese. Spettacolare il Salone che celebra la dinastia dei Savoia, il più grande del castello, che si può ammirare solo da pochi mesi. Dopo tre anni di restauri conclusi ad aprile è stato riportato alla luce il salone di rappresentanza decorato da un ciclo di affreschi di fine Seicento che era nascosto da vari strati di pittura. Gli affreschi presentano vedute paesaggistiche in trompe-l’oeil di 22 città del Piemonte e della Savoia, un fregio con decine di stemmi nobiliari e in cima al camino l’albero genealogico, alto tre metri, della dinastia sabauda a cui i Valperga, e in particolare il conte di Masino Carlo Francesco Giuseppe (1655-1715), erano strettamente legati. E pensare che fino al 2019 il Salone dei Savoia era una galleria di quadri dell’Ottocento con le pareti dipinte di bianco ma sotto la vernice si intuiva già la presenza di un’altra decorazione. Rimossa la vecchia pittura ecco l’eccezionale scoperta e tutto è tornato come nel Seicento. Circonda la rocca un parco romantico con uno dei più grandi labirinti di siepi d’Italia. Fu l’ultimo discendente dei Valperga di Masino, Luigi, a cedere nel 1988 l’edificio al FAI che da allora si prende cura di questo patrimonio storico e culturale investendo ingenti somme per la manutenzione e per aprirlo ai visitatori.
Re Arduino si ritirò a vita privata nell’Abbazia di Fruttuaria a San Benigno Canavese dove morì nel 1015. Le ossa del re d’Italia furono sepolte e riesumate più volte passando da un castello all’altro fino a trovare una sistemazione definitiva nella cappella del castello di Masino. Il maniero, di proprietà del FAI, dista 12 chilometri da Ivrea e 40 da Torino, è aperto al pubblico da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 18.00. Dal 19 dicembre sarà chiuso per la stagione invernale.       Filippo Re

Ruben Montini, Il vuoto addosso

Testo critico e a cura di Elsa Barbieri

performance

SABATO 5 NOVEMBRE, ORE 12.00

MEF- via Francesco Cigna 114, Torino

 

 MEF – Museo Ettore Fico presenta Il vuoto addosso, la nuova performance di Ruben Montini con un testo a cura di Elsa Barbieri.

Sette anni dopo “Think of me, sometimes”, realizzata insieme all’ex compagno, l’artista tedesco Alexander Pohnert, Ruben Montini torna al Museo Ettore Fico con “Il vuoto addosso”, reenactment della precedente performance.

La nuova azione sarà un tentativo, estremo come è nella natura della sua pratica performativa, di ricostruire l’immagine di quell’abbraccio che nel 2015 l’aveva stretto fino allo sfinimento.

Ruben Montini è anche tra gli artisti in mostra in ECLETTICA!visitabile al MEF fino al 18 dicembre, con l’opera “Agli amanti…e anche a quelli d’Italia”. La bellezza e la fragilità di un oggetto come il tappeto, simboleggiano l’usura dei rapporti umani interpersonali. La sua vicinanza alla terra e alla “polvere” ricordano che tutto un giorno ritornerà a far parte della grande Madre Terra. La gradevolezza della lana evoca il calore familiare, ma la frase che domina l’opera spalanca una voragine sull’ignoto: Cosa resta di noi?

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Ruben Montini (Oristano, 1986), vive e lavora a Torino.

Muovendosi tra la performance e la creazione di opere tessili, tra azioni fisiche e collettive, Ruben Montini articola un pensiero complesso che se da un lato si fa lieve e romantico, dall’altro è una delle voci narranti delle battaglie odierne della comunità LGBTQ+. Performance dopo performance, il suo corpo tende sempre di più a diventare un simulacro di segni e tracce di ciò che le persone LGBTQ+ soffrono ancora oggi all’interno della società contemporanea. Montini è anche impegnato in progetti corali che coinvolgono il pubblico nella costruzione di monumenti temporanei e di rituali che diventano memoriali effimeri per la minoranza della sua comunità.

Il suo lavoro è stato esposto in diverse istituzioni nazionali e internazionali: Fondazione Miniartextil, Como; NOMUS, The New Art Museum, Danzica; Gallerie delle Prigioni, Treviso; Kunsthalle Bratislava; Casino Luxembourg Forum d’art contemporain, Lussembugo; GAMeC, Bergamo; FdG Projects, Bruxelles; CRUCE Arte y Pensamiento, Madrid; Museum Arnhem, Olanda; Villa Adriana, Tivoli; Aleš South-Bohemian Gallery, Hluboká nad Vltavou; Fondazione MACC, Calasetta; Dům umění města Brna, Brno; MKC, Split; MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro; Museum Europäischer Kulturen, Berlino; Museum for Contemporary Art Ujazdowski Castle, Varsavia; Centre of Contemporary Art, Torùn; Museo Ettore Fico, Torino; Oratoire du Louvre, Parigi; Castello di Rivoli, Torino.

“Le giornate insieme a te per l’ambiente” di McDonald’s

Sono più di 800 kg i rifiuti raccolti a Chivasso

Circa 200 sacchi, pari a oltre 800 kg di rifiuti, raccolti da 30 volontari. Ecco i numeri dell’iniziativa di McDonald’s “Le giornate insieme a te per l’ambiente”, in programma a Chivasso sabato 29 ottobre. Una giornata dedicata alla lotta contro gli effetti del littering – ossia dell’abbandono dei rifiuti nell’ambiente – affiancata dalla più ampia iniziativa Un Po Da Pulire, promossa da Chivasso Bene Comune e Amici del PO, alla quale hanno preso parte diverse altre associazioni quali Alpini Chivasso, CAI Chivasso, Leo Club, Lions Duomo, Lions Host, Rotaract, Legambiente Chivasso e Vespa Club Chivasso.

L’attività di riqualificazione, che ha visto all’opera i dipendenti del ristorante McDonald’s di Chivasso, ha interessato parte della sponda fluviale nei pressi del Ponte Po.

“Le giornate insieme a te per l’ambiente” – che nel 2021 sono state realizzate in collaborazione con Fise Assoambiente e Utilitalia e hanno registrato, in oltre 100 tappe, il coinvolgimento di 4.000 volontari per più di 15 tonnellate di rifiuti raccolti – si inseriscono in un percorso virtuoso verso la transizione ecologica che McDonald’s ha intrapreso ormai da diversi anni a partire dai suoi ristoranti in termini di Packaging e Waste & Recycling. Ne sono un esempio l’eliminazione della plastica monouso in favore di materiali più sostenibili, l’installazione di contenitori per la raccolta differenziata nelle sale e nei dehors, la collaborazione con Comieco per lo sviluppo di un nuovo sistema per garantire la riciclabilità del packaging in carta e la campagna di sensibilizzazione sulle corrette modalità di raccolta dei rifiuti rivolta ai consumatori nei ristoranti.

Inoltre, attraverso questa iniziativa, McDonald’s rinnova la propria vicinanza ai territori in cui opera con i suoi oltre 640 ristoranti e l’impegno dei 140 licenziatari, imprenditori fortemente radicati nelle comunità locali.

Il caro bollette preoccupa e la politica bisticcia

Su Giorgia Meloni nulla di nuovo sotto il sole, al netto della sua conversione  sulla via di Damasco e del credo verso Mario Draghi. 

Concretamente?  Sul caro bollette non sa che pesci prendere ed aspetta che qualcosa succeda in Europa. Proprio così.  Non siamo messi bene.  Sui sottosegretari premiati tutti i suoi sodali. La torinese Montaruli ed il biellese Del Mastro.  Ma non aveva detto che il postfascismo era lontanissimo da lei? E va beh, sempre a cercare il pelo nell’uovo.  E poi i sodali sono sodali. I leghisti piemontesi sono  rimasti a bocca asciutta e non contano nulla. Nada de nada. Viceversa i Fratellini d’Italia,  baldanzosi. Ministeri a go go e sottosegrariati vari. Dunque?  Si riaccende la disputa in Regione su chi è più bravo. Ne va di mezzo Alberto Cirio che si barcamena tra i due. Destino crudele per il nostro Governatore che era lì lì per entrare in Fratelli d’Italia. Poi non si è capito se è stato lui a desistere o non lo hanno voluto.  Miracolo vivente sono quelli di Forza Italia, dati per spacciati hanno addirittura due Ministeri e l’Assessore Andrea Tronzano riferimento imprescindibile per Cirio. Poi arriveranno i soldi del Mef e mi pare sia l’unico che ha le idee chiare su come gestire il tutto. La domanda è più che lecita: perché la destra-centro bisticcia, nonostante abbia vinto le elezioni?  Un po’ di egocentrismo e poi, soprattutto un problema di lavoro. La politica, oramai è diventata un ufficio di collocamento, dove sistemare amici e parenti. Lo so….è decisamente squallido… ma tant’è che è l’amara verità.
E il Pd non vuole essere da meno affrontando un congresso che per ora non promette nulla di buono. Enrico Letta, in una direzione nazionale distratta ed annoiata, vuole fare Rifondazione Democratica. Visto così non porta bene, visto che fine ha fatto la pur mitica Rifondazione comunista.
Il niente impastato con il nulla. Altro modo di dire: fallimento totale.  Diciamocelo, porta un po’ di sfiga. Poi ci sono gli autoconvocati a Genova dove partecipa Enzo La Volta. Grande promessa dei tempi di Fassino. Ma sempre costretto a giocare in panchina. Erano giovani Turchi ora il loro primo avversario intero è Orlando, ieri loro capo politico. Capita anche nelle migliori famiglie. Qui, mi sa che c’ è dell’altro. Dopo aver spostato l’asse politico del Pd più a sinistra, una parte della sinistra Pd se ne va dalla sinistra Pd.  Obbiettivo Bonaccini presidente dell’Emilia Romagna e candidato alla segreteria nazionale. Altro obbiettivo  il rinnovamento.  Dunque dopo Rifondazione, PD rinnovamento PD.  Vien proprio da dire: avanti, c’è posto.  Il povero Enrico Letta non vede l’ora di ritornare ad insegnare a Parigi o in qualche altra Università nel Mondo. Basta che non sia in Italia. Qualche capatina a Roma dalla famiglia e in Parlamento. Oramai sono affari di altri.
Sembra che l’unico elemento che unisce tutti i partiti sia il bisticcio. Ma alla fine non è dato sapere fino in fondo del perché. Almeno sanno come occupare la giornata.
Intanto i problemi languiscono. Cirio chiede al governo di nominare un Commissario per la Città della Salute e il Sindaco Lo Russo un Commissario per la linea due della Metropolitana. E poi il viaggio di Giorgina Meloni in Europa. Tanti abbracci e baci affettuosi.  Concretamente contro il caro bollette?  Per ora nulla.
Patrizio Tosetto

Il Piemonte del turismo si presenta in Sicilia

Focus sulle rotte aeree da Palermo al Piemonte: dalla scoperta dei paesaggi e della stagione invernale, alle opportunità professionali e formative nelle imprese piemontesi

 

Il Piemonte del turismo si presenta in Sicilia con l’evento “La Sicilia atterra in Piemonte – Territori lontani mai così vicini”, con l’obiettivo di promuovere – insieme ai voli che collegano gli aeroporti delle due regioni – i territori in vista della stagione invernale e contestualmente proporre opportunità lavorative ai professionisti siciliani della filiera ricettiva. Un’esigenza, quest’ultima, fortemente evidenziata dagli imprenditori piemontesi del turismo e sostenuta dagli studi di settore dell’Osservatorio Turistico Nazionale. Il tutto con due incontri ospitati ieri a Mondello, la frazione marinara di Palermo.

L’iniziativa, voluta dalla Regione Piemonte, è stata realizzata con il supporto di Visit Piemontela società in house della Regione Piemonte e di Unioncamere Piemonte che si occupa della valorizzazione turistica e agroalimentare del territorio – con la collaborazione di ACA, l’Associazione Commercianti Albesi, Confcommercio Palermo, Cuneo Airport, le ATL Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e Visit Cuneese e i consorzi turistici Conitours e Langhe Experience.

I due momenti distinti dell’intensa giornata sono stati aperti dai saluti istituzionali dell’Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte Vittoria Poggio e del Presidente di Visit Piemonte Giuseppe Carlevaris. All’incontro del mattino, dal titolo “Alla scoperta dei paesaggi, dalle Langhe alle Alpi Cuneesi” dedicato ai tour operator e alle agenzie di viaggio, hanno inoltre partecipato, Giuseppe Cimminisi, Presidente FIAVET Sicilia; Fabrizio Pace, Direttore Associazione Commercianti Albesi; Mariano Rabino, Presidente ATL Langhe Monferrato Roero; Chiara Bergadano del Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero; Gabriella Giordano del Cda ATL Cuneese; Michele Pianetta, Vice Presidente Conitours e Anna Milanese, Direttore Aeroporto Cuneo Levaldigi.

Nel pomeriggio, il focus su “Le opportunità professionali e formative nelle imprese piemontesi”, rivolto ai rappresentanti degli istituti superiori e di formazione siciliani a indirizzo turistico-alberghiero, ha visto gli interventi di Patrizia Di Dio, Vice Presidente Nazionale Confcommercio; Gianluca Manenti, Presidente Confcommercio Sicilia; Fabrizio Pace, Direttore Associazione Commercianti Albesi; Mario Deltetto, Responsabile Alba Accademia Alberghiera; Anna Milanese, Direttore Aeroporto Cuneo Levaldigi; Giovanni Battista Scalia, Direttore Aeroporto Palermo; Mariano Rabino, Presidente ATL Langhe Monferrato Roero e Gabriella Giordano del Cda ATL Cuneese.

Entrambi gli incontri sono stati moderati dal Direttore di Visit Piemonte Alessandro Zanon.

«Questa iniziativa rappresenta un importante ed innovativo esperimento con il quale, grazie alla forza attrattiva degli sport invernali e dell’enogastronomia, protagonisti dell’autunno e dell’inverno piemontesi – la Regione Piemonte incontra ed asseconda le richieste delle imprese per sostenerle in questa fase storica

complessa – sottolinea l’Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte Vittoria Poggio Gli appuntamenti di oggi hanno unito due aspetti cruciali per l’economia del Piemonte e della Sicilia: da un lato, una vicendevole promozione turistica, volta a intensificare gli arrivi e le presenze nelle rispettive destinazioni, dall’altro la presentazione di opportunità lavorative nelle strutture della ricettività e della ristorazione del Piemonte».

Realizzando le necessarie indagini sul mercato del lavoro nel comparto turistico e basandosi anche sui collegamenti aerei diretti da e per il Piemonte, peraltro sostenuti dalla stessa Regione Piemonte, nasce l’idea di imprimere un ulteriore significato ai voli Ryanair tra gli aeroporti piemontesi e quello di Palermo.

Anche Beppe Carlevaris, Presidente di Visit Piemonte, sottolinea questo “caso pilota” che vuole integrare l’attività di supporto agli aeroporti, la promozione turistica del Piemonte e l’offerta di professionalità del mondo alberghiero. Parole d’ordine: interscambio, destagionalizzazione, sinergie fra territori. «In Sicilia la stagione turistica balneare si chiude a ottobre per riaprire nel mese di aprile: molti professionisti possono dunque essere interessati a trovare opportunità di impiego stagionale in quel periodo. Da parte nostra, in Piemonte, alla vigilia della stagione invernale, registriamo invece carenza di personale qualificato e l’alto livello professionale degli operatori siciliani è di nostro grande interesse. Per questo ci rivolgiamo da un lato ai professionisti e dall’altro alle scuole per un discorso di prospettiva». «In pratica – conclude Carlevaris – il nostro obiettivo è quello di “istituzionalizzare” una prassi di collocamento lavorativo finora lasciato alle iniziative individuali e spontanee, con modalità che diano garanzie sia ai lavoratori che alle strutture alberghiere e di ristorazione».

Manovra Governo, gli artigiani: costo del credito PMI + 210 milioni di euro

 

“Ricadute negative  anche sull’occupazione per la preoccupazione sull’evoluzione dei costi energetici, anche se in Piemonte rimane diffusa la difficoltà di reperimento del personale, che ad ottobre arriva al 47,8% delle assunzioni previste” 

 

 Stiamo vivendo settimane cruciali per le politiche economiche europee e nazionali. Qualche giorno fa la Banca centrale europea, di fronte ad una inflazione in Eurozona che si avvicina alla doppia cifra (9,9%, mentre era 9,1% ad agosto) – e nel nostro Paese ha appena raggiunto il +11,9% (record dal 1984) – ha definito un terzo rialzo di 75 punti base dei tassi di interesse ufficiali (dopo  un primo incremento di 50 punti base in luglio e con un secondo di 75 punti base in settembre) ed inoltre prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine.

“Siamo molto preoccupati -afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte– La salita del costo del credito amplifica la compressione della redditività determinata dalla straordinaria pressione dei costi dell’energia e delle materie prime, mentre riduce la domanda per investimenti: un combinato che amplia la quota di imprese con una più elevata probabilità di insolvenza. La stretta rallenterà il settore immobiliare e quello delle costruzioni, i comparti che hanno sostenuto la ripresa post-Covid-19”.

La Banca centrale europea potrebbe infatti generare un eccessivo impulso recessivo sull’economia italiana. Le ricadute sulle imprese della stretta monetaria sono pesanti. Per le micro e piccole imprese (MPI) fino a 20 addetti, al 30 giugno 2022 lo stock prestiti ammonta a 128.135 milioni di euro; nell’ipotesi controfattuale di un costo del credito che rifletta l’andamento dei tassi ufficiali – con una evoluzione simile a quella osservata nei rialzi adottati dalla BCE tra il 2006 e il 2007 – il ribaltamento degli ultimi tre aumenti dei tassi di riferimento avrebbe un impatto sul costo del credito per le MPI di 2.563 milioni di euro su base annua. Gli effetti si potrebbero ampliare con gli ulteriori rialzi previsti dal Consiglio direttivo della BCE.

Tutto questo -sottolinea Felici- significa per le imprese del Piemonte 210 milioni di euro di maggiori costi! Siamo la quarta regione più penalizzata dopo la Lombardia (491 milioni di euro), il Veneto (267 milioni) e l’Emilia-Romagna (262 milioni). E non è tutto – prosegue Felici – È attesa a breve anche la proposta di riforma delle regole europee di bilancio da parte della Commissione europea e a novembre, infine, sarà varata la manovra di bilancio dal nuovo Governo Meloni, che dovrà tenere conto di questo rincaro dei tassi di interesse che ha rilevanti effetti sui conti pubblici”.

Per fortuna -afferma Felici- abbiamo il Governo nel pieno dei poteri e ci attendiamo subito provvedimenti che mantengano il credito d’imposta sui costi di elettricità e gas anche per dicembre e l’azzeramento degli oneri generali di sistema in bolletta anche per il primo semestre 2023, per arrivare ad un intervento strutturale che elimini definitivamente gli oneri generali di sistema dalle bollette delle piccole imprese. In ambito europeo auspichiamo interventi contro la speculazione sul prezzo dell’energia.”

 Dal confronto su dati Eurostat emerge infatti che a settembre i prezzi dell’energia elettrica in Italia salgono del 103,4% rispetto a dodici mesi prima, a fronte del +20,9% della Germania e del +10,6% della Francia; l’aumento in Italia è di 63,8 punti superiore alla media dell’Eurozona.

“Tutto ciò-conclude Felici-ricade anche sull’occupazione per la preoccupazione sull’evoluzione dei costi energetici, anche se in Piemonte, in particolare, rimane diffusa la difficoltà di reperimento del personale, che ad ottobre arriva al 47,8% delle assunzioni previste”.