ilTorinese

Rilancio Toro!

14esima giornata serie A
Mercoledì 9 novembre
Ore 20.45
Torino-Sampdoria

Il Torino deve rimettersi in carreggiata e scendere dall’altalena delle prestazioni ora positive e poi, immediatamente dopo,negative.Ci vuole continuità di risultati ed anche di gioco unità ad una maggior personalità. Dopo la sconfitta a Bologna, i granata ospiteranno,nel turno infrasettimanale di campionato,la Sampdoria,squadra penultima in classifica ma desiderosa di far punti:guai sottovalutarla.Per i granata i 3 punti sono, comunque,un obbligo.Il tecnico del Toro Juric ha diversi dubbi di formazione e ci sarà qualche avvicendamento tra i calciatori.
Formazioni

TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Schuurs, Rodriguez; Singo, Lukic, Ricci,Vojvoda; Radonjic, Miranchuk;Sanabria.

SAMPDORIA (3-5-2): Audero; Murillo, Ferrari, Colley; Bereszynski, Rincon, Villar, Djuricic, Murru; Gabbiadini, Caputo.

Enzo Grassano

 

Apre il nuovo supermercato Esselunga di corso Bramante

Mercoledi 9 novembre apre il nuovo punto vendita di Esselunga a Torino, in corso Bramante, proprio di fianco al concorrente Carrefour.

Il nuovo ipermercato ha una superficie di 2.500 metri quadri  e un parcheggio interrato di 500 posti auto.

La catena Esselunga si è accollata la realizzazione dei  lavori su strade e marciapiedi circostanti  per 2,3 milioni di euro, compresa la pista ciclabile in via Giordano Bruno, aiuole e semafori.

Al “Pannunzio” per conoscere Caravaggio

INCONTRO DI APPROFONDIMENTO  MERCOLEDI 9 NOVEMBRE PRESSO LA SEDE DEL CENTRO 
MERCOLEDÌ 9 NOVEMBRE ALLE ORE 17,30 in via Maria Vittoria 35h, incontro con Franco MORO, autore dell’affascinante saggio edito da Allemandi: “CARAVAGGIO SCONOSCIUTO”, dove viene indagata, con interessanti  scoperte,  l’attività  giovanile del genio lombardo prima del suo arrivo a Roma. Con l’autore dialogherà Ettore GHINASSI.

Controvento

IL PUNTASPILLI di Luca Martina

 

La scorsa settimana la Federal Reserve, la banca centrale americana, ha alzato per l’ennesima volta i tassi di interesse ufficiali.

Si tratta del prezzo del denaro che viene utilizzato dalle banche quando prestano soldi tra di loro e, di conseguenza, il riferimento per i finanziamenti, i mutui e le cedole pagate dai titoli di Stato (che rappresentano pur sempre un debito da rimborsare a scadenza).

La brutta notizia non è tanto, l’attesissimo, rialzo dei tassi (dello 0,75%) quanto le parole che il governatore, Jerome Powell, ha utilizzato nel commentare la sua decisione: “Abbiamo ancora del cammino da fare (per poter dire di essere arrivati al livello dei tassi d’interesse desiderato n.d.r.) e i dati economici ci suggeriscono che il livello al quale dovremo arrivare sarà più elevato di quanto pensavamo”.

Insomma, la strada si preannuncia più lunga, tortuosa e con il vento contrario (dato da un’economia ancora troppo forte, con una disoccupazione bassissima) di quanto si poteva sperare.

Il mercato azionario, reduce da un paio di settimane tranquille nella irragionevole aspettativa che presto la Federal Reserve si sarebbe accontentata di quanto già fatto negli ultimi mesi, alzando i tassi dallo zero (fino al primo aumento dello scorso marzo) all’attuale 4%, ha innescato una brusca retromarcia.

La determinazione della banca centrale statunitense a indurre un rallentamento dell’economia che freni, per poi invertirlo, l’attuale trend inflazionistico non può più essere messa in dubbio.

Per raggiungere questo obiettivo la Fed è pronta a tenere a freno gli spiriti bollenti degli investitori finanziari, rovesciando secchiate gelate sulle loro teste non appena queste si rialzano.

Mercati finanziari forti, infatti, collidono con l’obiettivo di frenare l’economia (solo una recessione può riuscire ad arrestare i rialzi dei prezzi di beni e servizi) in quanto, con la loro salita e il conseguente arricchimento degli investitori, rappresentano un supporto non richiesto (e attualmente non benvenuto) all’economia statunitense.

La lezione dello scorso luglio, quando le parole di Powell a corredo di un aumento dei tassi, “non abbiamo ancora deciso se in futuro dovremo ritoccare i tassi in modo più aggressivo”, era stata interpretata in modo troppo ottimistico (“forse sta pensando di sospendere gli aumenti del costo del denaro…”) da Wall Street, con una salita nei giorni successivi di più del 10%.

Beninteso: la Fed non ha nulla di personale nei confronti dei mercati azionari, semplicemente non può permettere che la loro forza scoraggi gli americani dal ridurre i loro consumi (rallentando così le pressioni sui prezzi e l’inflazione).

Non tutto il male viene per nuocere, però.

La certezza che la banca centrale statunitense (e con lei, al traino, di quella europea) farà tutto ciò che necessario per stroncare l’inflazione, riportandola sotto controllo, potrebbe alla fine rassicurare gli investitori obbligazionari, che beneficiano di una riduzione dei timori sull’inflazione futura.

Il rendimento dei titoli obbligazionari dovrebbe proteggere il potere d’acquisto della moneta dall’inflazione (attuale e futura) e si muove perciò nella sua stessa direzione.

La relazione tra le quotazioni ed i rendimenti è tale che quando questi ultimi scendono (per il timore di una recessione) le prime salgono, per la gioia degli investitori.

Esattamente il contrario di quanto avvenuto negli ultimi due anni quando la salita dei tassi, frutto dell’impennata dei prezzi al consumo, ha provocato ai risparmiatori perdite superiore a quanto visto negli ultimi quarant’anni (bruciando i guadagni di molti anni).

Per le azioni, infine, non è il caso di disperarsi troppo: la possibilità che si sia già toccato il fondo si è assottigliata ma più che a nuovi crolli dovremo abituarci ad un andamento ondivago, con rimbalzi/eccessi di ottimismo e correzioni/prevalenza del realismo, sino a quando il traguardo, recessione più inflazione in discesa, non si profilerà all’orizzonte e le stime sugli utili aziendali saranno state ridimensionate dai livelli ancora troppo ottimistici.

Ci vorranno ancora alcuni mesi da percorrere in salita e con il vento contrario in faccia ma alla fine rivedremo la discesa: a quel punto il rallentamento economico avrà fatto il suo lavoro e sarà nuovamente tempo per i signori della moneta di ridurre i tassi di interesse e di stimolare l’economia.

Perché, dopo tutto, Dio fornisce il vento ma è l’uomo che deve alzare le vele!

Il viaggio in Bahrein e il complesso rapporto con l’Islam

Papa Francesco, 266° pontefice della Chiesa Cattolica, è il quarto Vescovo di Roma dell’era moderna a varcare i confini internazionali per compiere viaggi apostolici.

Paolo VI, primo Pontefice a usare l’aereo, si recò nel 1964 in Terra Santa. Prima di lui, l’ultimo Papa a essere stato fuori Italia fu Papa Pio VII (1800-1823), esiliato da Napoleone a Fontainebleau nel giugno 1812.

Da quel primo viaggio apostolico in aereo di Papa Montini ne sono susseguiti molti altri. Lo stesso Paolo VI ne ha effettuatinove e, mentre Giovanni Paolo I non ebbe il tempo di effettuarne alcuno, Giovanni Paolo II definito il Papa globetrotter ne ha compiuti ben 104. Sono stati 24 i viaggi apostolici di Benedetto XVI e Papa Francesco, con questo ultimo in Bahrein, raggiunge i39 viaggi internazionali.

Anche Bergoglio, quindi, come Wojtyla, è un Papa dei primati: infatti, seguendo in silenzio le orme di Giovanni Paolo II,raggiuge luoghi che i suoi predecessori non hanno mai visitato. È stato, infatti, il primo Pontefice a recarsi in Bahrein e, come Wojtyla, non si limita a visitare Stati in cui a prevalere è la religione cattolica.

Questo viaggio risulta in continuità con il precedente avvenuto nel 2019 che l’aveva visto recarsi negli Emirati Arabi Uniti, dove aveva firmato il Documento sulla Fratellanza Umana. Una dichiarazione di intenti firmata da Papa Francesco e dal grande Imam Muhamad Ahmad al-Tayyeb, passata alla storia, che ha ricevuto critiche anche dal mondo cattolico.

In Bahrein il Pontefice argentino ha nuovamente incontrato il grande Imam al-Tayyeb, il quale gli ha rivolto parole di pace e di dialogo. Ha accolto il Pontefice nella Piazza Al-Fidà e il loro abbraccio pubblico ha mostrato il profondo legame tra il Papa della Chiesa cattolica e la massima autorità dell’Islam sunnita.

Le critiche sul famoso Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune sono molte e ancora oggi continuano. Un vero e proprio “documento sotto attacco”.

Sull’argomento richiamo un capitolo fondamentale del mio libro “Il Papa alla sbarra – Processo a Papa Francesco” dove il protagonista difende il Pontefice da accuse di eresia.

Il Papa aveva già risposto a chi sfacciatamente gli aveva fatto notare le critiche alla dichiarazione congiunta dicendo: Il documento a cui lei fa riferimento è stato preparato con il Grande Imam in segreto, durante sei mesi, pregando, riflettendo, correggendo il testo. È importante il cammino della fratellanza. Questo documento aveva lasciato in me l’inquietudine della fratellanza e è per questo che qualche anno dopo ho scritto l’Enciclica Fratelli tutti. Ambedue i documenti si devono studiare perché vanno nella stessa direzione”.

Ancora una volta si può notare che le azioni del Pontefice non sono limitate al momento, ma che il suo è un programma ad ampio spettro.

Grazie alla dichiarazione sulla Fratellanza Umana, Bergogliooggi, tre anni dopo – ha potuto esprimere quelle che per lui sono le “tre urgenze educative”: il riconoscimento della donna in ambito pubblico; la tutela dei diritti fondamentali dei bambini e il “no” alla bestemmia della guerra e all’uso della violenza e delterrorismo ideologico.

Parole che forse non avrebbe mai potuto pronunciare se non avesse firmato quel documento.

Giangiacomo Nichols

Autore di “Il Papa alla sbarra – processo a Papa Francesco”.

Ambrogio (Fdi): “Qualità vita Torino, disastro annunciato”

AMMINISTRAZIONE BOCCIATA

“Provo preoccupazione nel vedere che la mia città sia scivolata dal 19esimo al 54esimo posto nella graduatoria sulla qualità della vita stilata dall’Università La Sapienza.
Non ci sono scuse per l’Amministrazione: questo risultato è un completo disastro e certifica il fallimento di decenni di politiche targate Pd e della giunta Lo Russo.
La classifica stilata dalla Sapienza altro non è che la conferma delle continue denunce di Fratelli d’Italia e dei cittadini: delinquenza e occupazioni incontrollate, spaccio dilagante e degrado nelle zone periferiche – insieme all’inerzia dell’Amministrazione – sono l’inquietante biglietto da visita che il Sindaco, dopo un anno di mandato, consegna ai cittadini.
Tra i principali temi che i cittadini ci segnalano come prioritari sicuramente la sicurezza occupa un posto di rilievo. È ora di un cambio di passo, Torino non può permettersi ulteriori errori”.

Sen. Paola Ambrogio

Legambiente: “Povertà energetica: come il terzo settore può rispondere alla sfida”

 

Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e Forum Terzo Settore Piemonte per sopravvivere al caro bollette 
Nei giorni scorsi si è tenuto presso Piazza dei Mestieri, in Via Durandi 15 a Torino, l’evento “Povertà energetica: come il terzo settore può rispondere alla sfida, organizzato da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e Forum del Terzo Settore Piemonte.
L’evento si è svolto nell’ambito della campagna #UnPannelloInPiù, promossa da Legambiente e da Enel x, dedicata alla lotta contro la povertà energetica e all’impatto sociale ed economico che può avere il pannello solare da appartamento.
Nel primo appuntamento torinese della campagna itinerante, realizzatosi a giugno 2022, sono stati donati i primi pannelli fotovoltaici da appartamento a due famiglie in povertà sociale ed energetica, grazie alla stretta collaborazione con l’Ufficio servizi sociali del Comune di Torino e con l’Associazione Articolo 47.La campagna ha il duplice obiettivo di informare i cittadini su tutti gli strumenti per ridurre la bolletta energetica, tra cui il solare fotovoltaico, ma anche risparmio ed efficienza, comunità energetiche e bonus sociali. Obiettivi condivisi con il progetto Life ClimAction. Durante l’evento sono state presentate le attività del progetto, promosso da Legambiente e finanziato dalla Commissione Europea per informare studenti e insegnanti, giovani, cittadini, imprese e amministrazioni locali sui temi e gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, del Patto Europeo per il Clima e il Green New Deal. Nell’ambito del progetto, è stato realizzato uno sportello energia presso la sede di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta in Via Maria Ausiliatrice 45 Torino, aperto il lunedì dalle 14.00 alle 15.30 online all’email sportelloenergia@legambientepiemonte.it, mercoledì dalle 10.00 alle 13.00 in presenza e il giovedì dalle 15.00 alle 18.00 in presenza.

Secondo le stime dell’Istat contenute nel rapporto Oipe 2021 (Osservatorio italiano sulla povertà) e rielaborati dall’ufficio studi della Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese) di Mestre, in Italia circa 4 milioni delle famiglie vivono nell’impossibilità di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici. Tra le 101.730 e 174.394 solo in Piemonte.
Ad affrontare l’attuale crisi energetica, e relativo caro bollette, sono anche le realtà del terzo settore. L’evento “Povertà energetica: come il terzo settore può rispondere alla sfida”, organizzato da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e Forum del Terzo Settore Piemonte, nasce con l’obiettivo di dotare il terzo settore con degli strumenti per fronteggiare sia come ente individuale sia come supporto alla cittadinanza che il terzo settore copta nelle sue attività a vario titolo.

All’evento, moderato da Rubina Pinto, referente dello Sportello Energia ClimAction Piemonte, hanno partecipato: Anna Di Mascio, portavoce del Forum del Terzo Settore Piemonte, Alice De Marco, direttrice Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Antonio Cajelli, educatore economico-finanziario di Associazione Articolo 47, Stefano Bertuzzi, gruppo di lavoro Cura del creato della Diaconia Valdese.

La crisi energetica che stiamo vivendo oggi ha effetto su tutti gli aspetti della vita ed è figlia del modello energetico che il nostro Paese ha adottato sempre: la dipendenza dalle fonti fossili. La politica deve adottare misure stringenti per raggiungere la giusta transizione ecologica. Le associazioni devono tenere alta l’attenzione e cercare di trovare soluzioni che vadano incontro alle esigenze dei cittadini. Il nostro ruolo, insieme al Forum del Terzo Settore, deve essere proprio quello di accompagnare, informare e supportare.” dichiara Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.

Un momento necessario di confronto tra le reti coinvolte nel Forum del Terzo Settore, che, come dichiarato da Anna di Mascio, portavoce del Forum, ha il compito e le capacità di costruire cultura, consapevolezza e coscienza del cambiamento climatico in tutti i suoi risvolti, non solo su quelli energetici.

Come presentato da Antonio Cajelli, è necessario, però, consumare meno ma, soprattutto, imparare a spendere meno attraverso l’informazione sugli strumenti che lo Stato mette a disposizione della cittadinanza attraverso il portale Arera.
Nel contesto in cui viviamo, di emergenza sociale e climatica, il fotovoltaico da appartamento rappresenta una soluzione – concreta, economica e di facile utilizzo – per ridurre la povertà energetica e produrre energia sostenibile. Nello specifico, ogni pannello fotovoltaico “da balcone” consentirebbe un risparmio in bolletta fino al 25% l’anno per i prossimi 20 anni ed eviterebbe l’immissione in atmosfera di 145Kg di CO2 all’anno, equivalenti alla quantità di CO2 assorbita da circa 10 alberi.
Grazie alla raccolta fondi avvenuta con #UnPannelloInPiù, Legambiente ha potuto acquistare ulteriori pannelli fotovoltaici. A Torino ne verranno donati altri 20 alle famiglie in difficoltà energetica e sociale, individuate in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Torino e alla rete di associazioni locali inserite nel Forum del Terzo Settore.

Grimaldi (Verdi Sinistra) al CPR con Thierno Balde: “Una ferita che non si rimargina”

“Purtroppo non possiamo rimarginare una ferita, quella terribile della famiglia di Moussa, ma anche quella che tutta la nostra comunità cittadina e nazionale dovrebbe sentire per la sua morte. Non lo può fare la visita di Thierno, con noi  nei luoghi dove suo fratello si è tolto la vita, non lo può fare la chiusura degli ospedaletti, luoghi di isolamento non previsti dalla normativa e per fortuna oggi non più usati. Non può farlo nemmeno una gestione più attenta ai diritti e ai bisogni dei trattenuti, perché i C.P.R. restano per la loro stessa natura spazi di privazione della dignità e dei diritti umani, dove sono trattenute persone che non hanno commesso alcun reato se non quello (amministrativo) di non possedere documenti. Continueremo a dire che vanno chiusi” – dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, che  ha visitato il CPR di Corso Brunelleschi insieme a Thierno Amadou Balde, fratello di Moussa Balde, e all’avvocata Lorenza Della Pepa.

Attualmente al Centro vi sono 130 trattenuti su una capienza di 140; circa 60 fra loro assumono terapie, tuttavia, nel corso degli anni e in seguito a tagli, il servizio medico è passato da 24 a 8 ore al giorno, quello psichiatrico a sua volta è stato ridotto drasticamente.

 

“Le condizioni materiali nella struttura restano critiche soprattutto in piena estate e in pieno inverno: dormire senza riscaldamento può essere un grande problema se non si ha una porta da settimane, anche per questo siamo stati qui ancora una volta e ci hanno garantito che domani attiveranno i riscaldamenti. Ma i trattenuti segnalano problemi anche per quanto riguarda la qualità dei pasti, l’accesso alle visite specialistiche e naturalmente alle telefonate” – prosegue Grimaldi. – “Sappiamo che in molti casi il problema è il regolamento del C.P.R. stesso, oltre alla legge, ma tutto ciò contribuisce al senso di ingiustizia che le persone vivono qui. Tanti avrebbero forse diritto a chiedere un permesso di protezione speciale ma non sanno di poterlo fare. La frustrazione e il dolore diventano velocemente fragilità psichica e la promiscuità può essere un fattore di rischio, come dimostrano gesti di autolesionismo, un tentativo di suicidio e un’aggressione di cui siamo venuti a conoscenza. Per quanto si possa divenire più attenti nel valutare l’idoneità di coloro che entrano, chi, una volta varcata quella soglia, non è vulnerabile?”.

Il Piemonte attende Papa Francesco

Conto alla rovescia per l’arrivo del Papa ad Asti.

Il Comune ha intanto annunciato l’intenzione di conferire al Pontefice la cittadinanza onoraria. La visita è in programma il 19 e 20 novembre. Sabato 19 il Pontefice arriverà a Portacomaro d’Asti per il compleanno della cugina novantenne Carla Rabezzana  (nella foto con Bergoglio)  e ad accoglierlo ci saranno anche gli altri cugini di Tigliole, Delia Gai e il marito Franco Travo. Il giorno dopo, domenica 20, ci sarà la messa alle 11 in Cattedrale, un giro in centro città e la sosta allo stadio. Prima della messa, l’itinerario prevede la partenza della Papamobile da piazza Catena, visto che Papa Francesco alloggerà in Vescovado, poi proseguirà lungo via Giobert, piazza Lugano, corso Alfieri, piazza Cairoli e via Caracciolo, per concludersi in piazza Cattedrale. Tutta l’area intorno alla Cattedrale sarà chiusa al traffico e imponenti saranno le misure di sicurezza. Dopo la celebrazione, che potrà essere seguita fuori della chiesa su un maxi schermo in piazza cattedrale, il Papa pranzerà in Vescovado. Nel menù risotto con i funghi, insalata russa e peperoni con la bagna càuda. Prima della partenza, il Pontefice farà tappa allo stadio dove saranno invitati bambini, ragazzi e famiglie.                 fr