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Monitoraggio ponti e viadotti, al via bando Anas

  • Il bando è parte dell’investimento da 275 milioni finanziato con il “Fondo Complementare” connesso al PNRR
  • Il Programma di sensoristica SHM (Structural Health Monitoring) prevede 5 gare: le prime tre sono andate in Gazzetta ufficiale fra aprile e ottobre 2022, l’ultima sarà in GU a breve

Prosegue l’impegno per il monitoraggio tramite sensori di mille ponti e viadotti lungo la rete Anas (Gruppo Fs Italiane). Da ieri, infatti, è in Gazzetta ufficiale il quarto dei cinque bandi di gara del Programma SHM (Structural Health Monitoring). Il bando, per complessivi 143 milioni di euro, riguarda la fornitura e installazione di impianti di monitoraggio strutturale.

Nel dettaglio, le attività riguarderanno l’installazione di sensori e tecnologie IoT, per l’acquisizione on site dei parametri tecnici sui cui verrà applicato un algoritmo AI Anas per fornire indici sintetici, grazie all’infrastrutturazione digitale delle opere d’arte.

L’appalto, suddiviso in sei lotti sulla base delle Strutture Territoriali Anas, sarà così ripartito: 29 milioni di euro verranno attribuiti al lotto 1 (Strutture Territoriali di Piemonte e Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia); 32 milioni di euro al lotto 2 (Strutture Territoriali di Liguria, Toscana, Marche, Umbria); 24 milioni di euro al lotto 3 (Strutture Territoriali di Abruzzo e Molise, Puglia, Basilicata); 18 milioni di euro al lotto 4 (Strutture Territoriali di Lazio, Campania, Sardegna);  20 milioni di euro al lotto 5 (Struttura Territoriale della Calabria); 20 milioni di euro al lotto 6 (Struttura Territoriale della Sicilia).

L’investimento complessivo del Programma SHM (Structural Health Monitoring) per l’infrastrutturazione e il monitoraggio dei Ponti e Viadotti presenti sulla rete gestita è pari a 275 milioni di euro, finanziati dal “Fondo Complementare” connesso al PNRR. Il Programma prevede 5 gare: le prime tre sono andate in Gazzetta ufficiale fra aprile e ottobre 2022, l’ultima sarà in GU a breve.

Il Programma SHM consente un controllo molto più ampio su tutto il processo di monitoraggio dello stato di salute delle infrastrutture, consentendo la piena integrazione con i protocolli manutentivi attraverso l’utilizzo di una banca dati centralizzata delle opere d’arte (ponti e viadotti). L’acquisizione costante delle informazioni relative allo stato di queste opere consentirà, inoltre, attraverso l’applicazione di algoritmi di Intelligenza Artificiale, la definizione di processi di manutenzione predittiva.

Al fine di garantire la massima tempestività nell’avvio delle attività, tutti i lotti, di durata biennale, verranno attuati mediante il flessibile strumento dell’Accordo Quadro.

Le offerte digitali, corredate di tutta la documentazione richiesta per ciascuna gara pubblicata in data odierna, dovranno pervenire, a pena di esclusione, sul Portale Acquisti di Anas (https://acquisti.stradeanas.it) entro e non oltre le ore 12 del 12 dicembre 2022.

Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara e per i termini di presentazione delle offerte è possibile consultare il sito internet stradeanas.it alla sezione Bandi e avvisi, oppure l’area Bandi e Avvisi del Portale Acquisti di Anas (https://acquisti.stradeanas.it).

Il video sul Programma SHM e la mappa dei mille ponti oggetto di monitoraggio strumentale sono disponibili al link https://www.stradeanas.it/it/le-strade/monitoraggio-di-ponti-e-viadotti-tramite-sensori

Schianto in moto, muore noto medico

Stava tornando dal lavoro sulla sua moto quando si è scontrato con un pick-up a San Marzanotto di Asti. Nonostante i soccorsi è deceduto il noto ginecologo astigiano Francesco Bocci, 58 anni, dirigente medico dell’ospedale Cardinal Massaia. Vasto cordoglio in città dove era molto conosciuto.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Fondi Ue, un tesoro da 2 miliardi. Tutti i progetti di spesa delle regioni del Nord Ovest

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Corsa a ostacoli, per colpa dei ritardi indotti dal Covid, per arrivare alla programmazione 2021-2027 del Fesr, il Fondo europeo per lo sviluppo regionale, che scaricherà nei prossimi anni nelle tre regioni del NordOvest risorse per oltre 2 miliardi. Il Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore  in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, dedica l’apertura ai programmi delle regioni del Nord Ovest che sono già al via e in attesa dei bandi che arriveranno nei prossimi mesi. Apre le danze il Piemonte, che porta a casa risorse aumentate del 50% rispetto alla precedente programmazione (da 954 a quasi un miliardo e mezzo) e che a inizio 2023 inizierà con i progetti destinati all’efficientamento energetico delle imprese, vera emergenza in fase di rialzi pesanti dei costi di energia e materie prime. Alla Liguria andrà un tesoretto pari a 631 milioni: obiettivo della Regione è avviare nei primi sei mesi del 2023 il maggior numero possibile di bandi per attivare un effetto anticiclico sull’economia del territorio. In primo piano resta per la Valle d’Aosta il tema del completamento della connessione veloce sull’intero territorio regionale, a sostegno della competitività delle imprese e per assicurare attrattività all’area alpina, in chiave anti spopolamento. La regione può contare su un tesoretto di quasi 93 milioni di euro.

 

Fuga di sostanze chimiche: 30 intossicati in azienda, tre gravi

Sono in fase di accertamento le cause della fuga di sostanze chimiche da un’azienda di Gravellona Toce nel Verbano. L’incidente, avvenuto  ieri sera,  ha causato  l’intossicazione di almeno 30 persone, tre di queste  sono ricoverate in gravi condizioni all’ospedale di Verbania. Sul posto i soccorsi, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine.
NOTIZIE DAL PIEMONTE (Foto archivio)

Fermato minorenne sospettato dello stupro della studentessa nel campus

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La studentessa universitaria stuprata nella stanza del campus Borsellino la notte del 29 ottobre aveva fornito indizi per riconoscere il suo aggressore, che pareva essere un giovane sui 25 anni. La polizia ha fermato un ragazzo in realtà minorenne sospettato di essere l’autore dell’aggressione: è un cittadino italiano di origine africana. Gli agenti lo hanno arrestato la scorsa notte e  sottoposto alla prova del Dna. Lo ha bloccato l’equipaggio di una volante, visionati i fotogrammi estratti dalla videosorveglianza acquisiti dagli investigatori e distribuiti ai poliziotti delle pattuglie.

Al Circolo degli Artisti di Torino un omaggio all’opera pittorica di Alessandro Poma

Curato da Maria Luisa Reviglio della Veneria  e da Gian Giorgio Massara

 

Il Circolo degli Artisti, in corso San Maurizio 6, a Torino, ospita dall’11 novembre scorso fino al 28 novembre una personale dell’artista biellese Alessandro Poma. Nato nel 1874, completati gli studi classici e in seguito quelli universitari in Giurisprudenza, diede corso alla sua vocazione di artista nell’ambiente piemontese, dominato da figure di spicco quali Fontanesi, Delleani e Reycend. Frequentò, infatti, la scuola di Mario Viani d’Ovrano e di Lorenzo Delleani.

Ben presto si trasferì a Roma nella privilegiata residenza della “Casina di Raffaello” di Villa Borghese, su invito del principe Livio Borghese.

A partire dal 1901 fece parte dell’entourage di Giulio Aristide Sartorio ed ebbe frequenti contatti con i “XXV della CampagnaRomana”. I suoi dipinti furono, soprattutto, paesaggi, in buona parte ispirati a Villa Borghese, anche se trattò diversi altri temi, quali la figura, il ritratto le scene di animali, tra cui, in particolare, cigni, farfalle e animali al pascolo.

La mostra ospitata al Circolo degli Artisti è curata dai critici Gian Giorgio Massara e Maria Luisa Reviglio della Veneria e promossa dal Centro Studi Alessandro Poma presente a Roma.

L’arte pittorica di Alessandro Poma è gioiosa, intensa e legata a diversi siti italiani, tra cui anche montani, avendo trascorso gli ultimi trent’anni della sua vita a Courmayeur, dipingendo ripetutamente la catena del Monte Bianco, il Monte Chetif e il suo canalone, soffermandosi incantato di fronte alle “Nevi di primavera”.

L’animo di Poma è, soprattutto, attratto dai particolari, colti in dipinti come quelli intitolati “I tronchi”, spogli e contorti di Tirecorne, accesi dai bagliori del manto nevoso, “Le genzianelle”, dall’intenso colore blu e i “Rododendri”, profilati contro una vetta aguzza. Anche altri monti sono amati dall’artista.  Tra questi,  fino alla fine dell’Ottocento quelli della val d’Alba, nei pressi di Lanzo. Qui ambienta i dipinti intitolati “Pecora, la chiesa “Parrocchiale di Ala”, i dossi verdeggianti che si concludono alle pendici dell’Uja di Mondrone.

Irrinunciabile per l’artista è  anche il mondo degli affetti, colto nel ritratto alla figlia Giuseppina.

Nel 1913 il Maestro  affittò per soggiorni temporanei parte della settecentesca Villa Maresca, a Piano di Sorrento, con un ampio parco a picco sul mare, una proprietà che egli avrebbe arricchito con un laghetto, per assicurarsi la presenza di alcuni cigni, simili a quelli da lui incontrati a Villa Borghese. In mostra risulta interessante l’opera intitolata “Il cigno con la sua corte”, molto ben giocata sul rapporto tra i chiari e lo scuro, esempio di una serie di dipinti importanti che ritraggono il medesimo soggetto.

Alla Piana di Sorrento dedicò alcune opere, tra cui “Marina di Piano di Sorrento” e “Costiera di Piano di Sorrento con ginestre”, che reca una ricca cromia.

Molti suoi dipinti traggono ispirazione dal tema marino, colto nell’ora più  dolce del tramonto, con la sponda che via via si allontana, oppure animato dall’Effetto di nubi, capaci di rincorrersi nel cielo attraverso un susseguirsi di grigi, bianchi e azzurri pallidi.

L’esposizione torinese si conclude con alcune sue opere, tra cui quella intitolata “Alberi rossi”, “Farfalle nell’azzurro”, il dipinto raffigurante il tempio di Paestum e Vortice di colore”, una rappresentazione del mondo sotto la luce di un caleidoscopio che conduce l’osservatore verso l’irrealtà  del Creato.

Alessandro Poma espose a Roma, Milano, Torino e Venezia, abbandonando il mondo delle mostre nel 1910, pur continuando a dipingere in solitudine, per meglio esprimere il suo talento, di cui era consapevole. I suoi ultimi anni furono in quasi completo isolamento, fino alle morte nel 1960, a Courmayeur.

MARA MARTELLOTTA

“ATP 50 – Game Changing”, mostra fotografica del 50° anniversario della rassegna

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Realizzata da Città di Torino in collaborazione con ATP e Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo in occasione delle Nitto ATP Finals, sarà visibile sotto i portici di Piazza San Carlo e via Roma fino al 20 novembre

La Città di Torino, in collaborazione con ATP e Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo in occasione delle Nitto ATP Finals, presenta “ATP 50 – Game Changing”, mostra fotografica che celebra il 50° anniversario dell’ATP attraverso gli scatti più emozionanti della sua storia. Allestita sotto i portici di piazza San Carlo e lungo via Roma, la mostra intende collegare idealmente e fisicamente la piazza e la via con Casa Tennis a Palazzo Madama. Una selezione di immagini sarà inoltre esposta allo Juventus Museum.

La mostra ripercorre la storia del tennis ATP attraverso 50 fotografie storiche, a partire dall’inizio degli anni ’70, che hanno portato alla costituzione dell’Association of Tennis Professionals e alla crescita del finale di stagione ATP nel prestigioso Madison Square Garden (1977- 1989), fino ai giorni nostri con i grandi campioni che hanno contribuito a fare del tennis professionistico maschile uno degli sport più amati al mondo.

L’esposizione sarà visibile al pubblico fino al 20 novembre 2022, in un allestimento attento alla sostenibilità grazie all’utilizzo di strutture espositive rimodulabili e autoilluminate da un sistema di pannelli solari.

Anziano chiama la polizia municipale dall’ospedale: “Controllate se mia moglie sta bene”

La scorsa notte, un uomo di 93 anni, ricoverato all’Ospedale Maria Vittoria, ha contattato la Centrale Operativa della Polizia Locale affinché qualcuno si sincerasse delle condizioni di salute della moglie di anni 91 che, a causa del suo ricovero, era rimasta in casa da sola.

Contattata al telefono dal Capoturno della Centrale Operativa, l’anziana signora ha rassicurato di stare bene, ma allo stesso tempo, non avendo familiari a cui potersi rivolgere, ha richiesto l’intervento di qualcuno che potesse aiutarla ad alzarsi dal basso divano che nel sedersi aveva sfondato e dal quale non riusciva più sollevarsi, confermando in qualche maniera le preoccupazioni del marito.

La donna è stata rassicurata e intrattenuta al telefono dal Capoturno che, nel frattempo, ha attivato una pattuglia per andare dal marito a recuperare le chiavi dell’abitazione.

Dopo circa un’ora, la pattuglia ha raggiunto l’appartamento e gli agenti hanno provveduto affinché tutte le necessità della anziana signora fossero soddisfatte, cucinando per lei anche un pasto caldo e assistendola nel predisporsi al riposo notturno.

A quel punto, gli agenti sono tornati dal marito per restituirgli le chiavi e rassicurarlo delle condizioni dell’amata moglie.

Troppi morosi nel condominio: cento persone al freddo

Nelle case Atc di via Cacciatori a Nichelino, a causa di un debito di 400mila euro per il riscaldamento, cento persone resteranno al freddo. Il 70 per cento circa degli  inquilini non ha regolarmente pagato le bollette in quattro palazzine popolari. L’assemblea non ha così approvato il consuntivo delle spese di riscaldamento 2021/22 perché chi ha pagato non ha voluto versare denaro in più per coprire i debiti dei morosi.

(foto archivio)