ilTorinese

I moduli del calcio. Quarta puntata

Oggi si chiude il nostro viaggio calcistico per quanto concerne i moduli più utilizzati nelle partite di pallone. Il calcio con la difesa a 5.
Nei moduli tattici di calcio con la difesa a 5 vengono schierati 5 difensori in campo, con tutte le variabili del caso. Questi schemi di calcio hanno tra i più utilizzati le combinazioni 5-3-2 e 5-3-1-1 che in fase d’attacco diventano 3-5-2 e 3-4-2-1.
I tre difensori centrali coprono centrocampisti e terzini che sono votati, prevalentemente, all’attacco:le 2 punte possono essere entrambi attaccanti puri,oppure una mezz’ala che gioca alle spalle del centravanti.
I due terzini devono aver spiccate capacità sia offensive che difensive, veri motorini perpetui a macinare chilometri sulle rispettive fasce di competenza. A centrocampo abbiamo un centrocampista regista centrale affiancato, ai lati da una mezz’ala a destra di piede destro ed un’altra a sinistra di piede sinistro.

Enzo Grassano

L’ex assessore Rosso condannato in appello a 4 anni e 4 mesi

4 anni e 4 mesi: questa la condanna in appello per l’ex assessore regionale Roberto Rosso. Era imputato di voto di scambio nel processo di ‘Ndrangheta Fenice-Carminius. La pena in primo grado era stata di 5 anni. Rosso aveva reso stamane una dichiarazione spontanea in corte d’appello a Torino in cui dichiarava la propria innocenza. 

“Le donne nell’arte” in mostra alla galleria Malinpensa by La Telaccia

Informazione promozionale

Dal 18 al 31 ottobre 2023 uno sguardo tutto al femminile 

 

Un’attenzione particolare all’universo femminile è il fil rouge che Monia Malinpensa, art director della galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia, ha ricercato nella mostra che si è appena aperta, intitolata “Le donne nell’arte”, visitabile fino al 31 ottobre prossimo.

Quattro le protagoniste di questa esposizione: la scultrice Barbara Lodola e le pittrici Rita Lombardi, Annalisa Macchione e Alessandra Trischitta.

La scultura dell’artista Barbara Lodola è il risultato di un’espressione originale e di un dinamismo altamente intimistico in cui i visi femminili e i samurai pulsano di vita, di annotazioni simboliche e di estro creativo. La materia su cui l’artista lavora è l’argilla semirefrattaria bianca, cotta in un forno a mille gradi. Ella fa uso della tecnica di cottura Raku, di origine giapponese, nata in sintonia con lo spirito zen, in grado di risaltare l’armonia delle piccole cose e la bellezza della semplicità nella naturalezza delle forme.

Durante il processo Raku il pezzo subisce un forte shock termico, ed è quindi necessario utilizzare un’argilla robusta e refrattaria, che possiede al suo interno granelli di sabbia, in grado di diminuire le contrazioni e evitare le fratture. Il pezzo in argilla refrattaria bianca, una volta modellato, viene cotto per la prima volta a 950/1000 gradi centigradi, successivamente avviene la decorazione per la quale si utilizzano ossidi o smalti. L’esempio di decorazione tramite riduzione si ottiene togliendo l’oggetto incandescente dal forno in base al tipo di prodotto che si utilizza, se segatura, carta o foglie sul prodotto biscottato cotto due volte, e si potranno ottenere diversi effetti di riduzione: dal nero al grigio.

 

La cottura Raku, o seconda cottura, viene effettuata sempre in un apposito forno a pozzetto o a campana. La scelta della tecnica Raku scandisce un percorso assolutamente personale, dove la continua ricerca crea un accrescimento ideativo e manuale di estrema maestria. I volti variegati da ritmi segnici e dai contrasti cromatici si muovono in una precisa linea interpretativa, conferendo all’opera un risultato finale estetico e contenutistico ricco di significato. Modellate con armonia, ricche di luci e di ombre, le sue sculture spaziano dalle modulazioni calde alla purezza del bianco assoluto, in tutta la loro carica interiore e minuziosa analisi espressiva.

Le opere dell’artista Rita Lombardi sono contraddistinte da una prospettiva geometrica, dalla padronanza della tecnica e dalla validità strutturale, che ne costruiscono in piena autonomia un modulo di base ben preciso. L’effetto visivo e le promesse concettuali definiscono un’espressione pittorica di chiara astrazione, dove a giocare sono le forme, i segni e i simboli, in una dimensione altamente suggestiva e originale. Il gioco dei pieni e dei vuoti, la geometria delle linee strutturali e il descrittivismo cromatico creano una realizzazione in cui è evidente un risultato di interessante discorso pittorico, che le consente di dare un segno pregnante al suo percorso. Attraverso il segno, la luce e lo spazio ogni singola immagine, che vive in un labirinto geometrico in costante movimento, produce effetti tra la cromia e il segno, determinandone un’espressione artistica indipendente. Le opere sono realizzate in piena libertà compositiva e testimoniano una capacità descrittiva non comune, in cui la sostanza materica, la vivacità cromatica e la resa formale rivelano una preparazione artistica ricca di temperamento. Vincente l’accostamento dei colori e l’equilibrio delle linee che dialogano con una forza comunicativa che si traduce in emozione.

Di animo sensibile l’artista Annalisa Macchione, che dipinge la visione della realtà con un’intensità contenutistica così viva da far emergere nel soggetto la forza espressiva e la resa simbolica in una linea figurativa densa di significati. La natura, da lei vissuta con forti sensazioni e la scoperta di emozioni continue, si libera nella padronanza della tecnica a olio e mista su tela, realizzata con impegno e grande ricchezza poetica. È una pittura armoniosa, ricca di una dimensione dal notevole senso interpretativo, che rivisita l’esecuzione figurativa del soggetto con la fantasia entro limiti ben definiti. L’immagine naturalistica manifesta una sensibilità che si traduce in un iter pittorico di inequivocabile partecipazione emotiva capace di riflettere una personalità che risalta in ogni dipinto. Pur restando fedele ai canoni realistici, l’artista mostra opere di particolare modernità e saliente ricerca espressiva. Vedute paesaggistiche, alberi imponenti e boschi incantati sono animati da un forte impegno tecnico e da un senso dell’operazione estetica all’insegna di una comunicabilità di chiara impostazione pittorica. Le opere dell’artista Annalisa Macchione appaiono in continua evoluzione e si valorizzano di sentimenti e contenuti universali, in cui la modulazione figurativa riesce a regalarci un messaggio di serenità. La densità cromatica, imagistrali riflessi, e la sintesi del contenuto danno completezza all’opera, costruendo una visione pittorica suggestiva.

L’arte di Alessandra Trischitta è fatta di rappresentazioni che assumono un’intensità espressiva e si avvalorano di uno scenario accurato all’insegna di una concreta comunicazione che sa elevarsi in una dimensione personale e spirituale affascinante. Le sue opere diventano motivo di analisi e di pensiero, tanto da riuscire a valorizzare le immagini di una straordinaria intonazione poetica. L’arte di Alessandra Trischitta sa far meditare e ci regala l’esatta narrazione dei propri stati d’animo, sempre pervasi dal sentimento, da un particolare stato d’animo e da una sensibilità intuitiva. Ogni composizione è concepita con vera interiorità, evoluzione stilistica e aspetto contenutistico in cui la maestria el’esigenza descrittiva vengono armonizzate fra loro, dando pieno risalto al suo operare. Il tempo passato si unisce al presente, creando un legame tra universalità e soggetto, che nasce da un’emozione libera e si esprime in un perfetto equilibrio di sintesi.

Ogni elemento nell’iter di Alessandra Trischitta desta interesse e riflessione, la realtà si fonde con la memoria, così come la parola si armonizza nell’opera esprimendo un messaggio diretto e chiaro nei confronti dello spettatore, come nell’opera “Una partita a scacchi”, realizzata in stampa giclée su tela in edizione limitata e numerata.

 

La tecnica della fotografia/arte digitale, realizzata con profondo studio e con notevole impegno di elaborazione, trova nelle sue opere una precisa compostezza compositiva che esprime un’armonia raffinata e un‘inventiva ben strutturata, in cui dominano la forza espressiva del colore, l’impronta formale di accorta prospettiva e la simbologia, nutrita di una fantasia del tutto personale.

Galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia, Corso Inghilterra 51, Torino

Orario: 10:30 – 12:30 / 16:00 – 19:00

Chiusura: lunedì e festivi

 

Mara Martellotta

QS Best Student Cities: Torino debutta come una delle migliori città universitarie del mondo

 

Un risultato storico, che premia le politiche congiunte delle istituzioni locali ed universitarie per rendere Torino attrattiva per gli studenti e per le occasioni lavorative che offre dopo il conseguimento della laurea.

 

L’undicesima edizione della classifica QS Best Student Cities, pubblicata oggi dagli specialisti mondiali della formazione universitaria e manageriale Quacquarelli Symonds, vede Torino posizionarsi al 67° posto nel mondo, unica new entry italiana, vantando il punteggio più alto in Italia per gli indicatori “Affordability” (Convenienza) e Student Voice (Opinione degli Studenti).

criteri di inclusione, che stabiliscono che una città possa rientrare nella valutazione, sono la popolazione di oltre 250.000 abitanti e la presenza di almeno due università incluse nell’ultimo QS University Rankings. Entrambe le condizioni sono state soddisfatte e hanno consentito al capoluogo piemontese di ottenere il prestigioso lasciapassare. Nelle ultime rilevazioni, le uniche presenze italiane erano Milano – al 48esimo posto nel 2023 e Roma – al 74esimo, in una classifica in cui la Gran Bretagna è da molto tempo saldamente al comando.

Secondo la classifica, Torino è la città universitaria più conveniente d’Italia, e si colloca al 66° posto al mondo. Questo indicatore si basa su indici relativi alle tasse universitarie, al costo della vita e ai prezzi al dettaglio, e dimostra che Torino offre un’eccellente esperienza studentesca, a un costo inferiore di altre città italiane

Torino, inoltre, riceve anche ottime recensioni da parte di studenti ed ex studenti sulla loro esperienza in città, la migliore in Italia. In base al sondaggio di QS a studenti e studentesse, Torino ottiene un punteggio di 73,9/100 per questo indicatore, posizionandosi al 65° posto.

I numerosi indicatori presi in esame dalla classifica afferiscono alle categorie University Rankings, che considera la performance degli Atenei della città in QS World University RankingsStudent Mix, che esamina la popolazione studentesca della città, sia complessivamente che in ottica internazionale; Desirability, che misura l’attrattività di ciascuna città; Employer Activity, che fornisce un’indicazione sulla domanda di lavoro per i laureati nella città; Affordabilityche valuta quanto una città sia accessibile da un punto di vista economico ed infine Student View, che analizza i risultati del sondaggio che viene condotto annualmente da QS tra gli studenti.

Torino è una città sempre attenta a garantire alloggi agli studenti a prezzi contenuti e questo ha contribuito, insieme alla qualità della vita e della sua formazione universitaria ad accrescere la sua attrattività da fuori regione e dall’estero, anche grazie alle politiche congiunte degli atenei con l’Ente per il diritto allo studio, la Città e il CUS Torino – che hanno fatto della città una meta in cui vivere e studiare è economicamente più vantaggioso e dove non mancano le occasioni di sport, svago e socializzazione. Ma il capoluogo torinese offre soprattutto importanti possibilità dopo il conseguimento della laurea in termini di sbocchi occupazionali: il tessuto industriale, anche in settori emergenti, la sua tradizione innovatrice, la sua posizione geografica strategica, ne fanno il luogo ideale in cui pianificare il proprio futuro professionale, e non solo.

 

“Questo nuovo dato positivo sull’esperienza universitaria a Torino – dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino – premia, prima di tutto, la qualità e la lungimiranza del progetto che ha posto gli Atenei al centro di un modello di sviluppo territoriale di tipo “concertativo”. Infatti solo grazie alla convergenza di tutte le istituzioni pubbliche, ciascuna buona portatrice delle politiche di competenza, abbiamo potuto trasformare la nostra città in un luogo conveniente, accogliente, funzionale per chi si iscrive all’Università. Un modello, quindi, che ha come priorità i giovani e i loro bisogni di formazione e di socialità: due aspetti oggi egualmente importanti del vivere l’esperienza universitaria. La strada imboccata, da tempo lo sappiamo, è quella giusta. Con i prossimi passi occorre quindi continuare ad investire con strategia integrata sulle leve chiave di Torino Città Universitaria: l’internazionalità dell’offerta e l’attrattività della città, a partire dal potenziamento dei servizi pubblici primari, come residenzialità e trasporti; ma non di meno sulla disponibilità di spazi aperti per la creatività, la cultura e l’aggregazione. La crescente connessione tra studi universitari e mondo del lavoro sarà poi la premessa fondamentale per vincere la sfida più difficile nel rapporto tra Atenei e territorio: fare di Torino e dell’area metropolitana un luogo ideale nel quale coltivare il proprio progetto di vita anche dopo gli studi”.


“Questo risultato 
– commenta Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – è il frutto di un lungo lavoro svolto in sinergia con gli altri attori del territorio per trasformare Torino in una città universitaria sul modello europeo, in cui non sia solo desiderabile studiare, ma anche intraprendere il proprio percorso professionale al termine della laurea. Le ricadute per la città e per tutto il territorio in termini economici sono importanti e continueranno a crescere”.

“Questo è sicuramente un risultato molto importante – sottolinea Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino – di cui andiamo orgogliosi e che ci conferma che siamo sulla strada giusta. Abbiamo atenei d’eccellenza che invitano gli universitari a scegliere Torino e dobbiamo fare in modo che queste ragazze e questi ragazzi trovino ad accoglierli una città attrattiva e inclusiva, dove continuare a vivere e lavorare anche una volta terminato il proprio percorso di studi. La nostra visione sullo sviluppo di Torino e il suo futuro e la strategia integrata che stiamo mettendo in campo in questi mesi va in questa direzione”.

 

“La Regione negli ultimi anni ha investito risorse da record, come mai avvenuto nella storia delle politiche per il diritto allo studio universitario in Piemonte – dichiara l’Assessore Regionale al Diritto allo studio universitario Elena Chiorino – Questo sta generando i frutti sperati e l’attenzione a livello internazionale verso il nostro territorio ne è la prova. Il nostro impegno è massimo non solo per consolidare il risultato ottenuto per la città di Torino e i suoi Atenei, ma per tutto il sistema universitario del Piemonte perché offre una didattica di indiscutibile valore, servizi di altissimo livello e garantisce pari possibilità di accesso ad una istruzione universitaria e di alta formazione accademica di altissima qualità anche a chi non ha la capacità economica per farcela da solo, attraverso borse di studio e altri benefici come mensa e alloggio. Il Piemonte è senza dubbio il luogo ideale dove formarsi e mettere radici”.

 

“Lo sviluppo di Torino vedrà nella città universitaria una delle principali opportunità nei prossimi anni – spiega Alessandro Ciro Sciretti, Presidente di Edisu Piemonte – proprio in quest’ottica, sarà fondamentale proseguire nel percorso di costruzione di un ecosistema di servizi che possa rendere sempre più attrattivo il nostro territorio agli studenti e alle studentesse di oggi e di domani”.

 

In questo momento Torino è una città in forte fermento – aggiunge Riccardo D’Elicio, Presidente di CUS Torino – in particolare per quanto riguarda il sistema formativo universitario. Mi auguro che il capoluogo sabaudo promuova all’estero i suoi punti di forza, tra cui: la mobilità sostenibile, il verde pubblico ed il fatto che sia diventato la prima scelta del percorso di studi di numerosi universitari (ormai oltre il 20% della popolazione totale). Inoltre, grazie ai numerosi servizi offerti, tra cui la pratica sportiva, sta diventando sempre più una città a misura di giovane. La socializzazione, l’integrazione e la formazione sono valori portanti di una comunità che condivide gli stessi ideali universali. Come CUS Torino siamo quindi orgogliosi di poter qualificare i nostri Atenei e la nostra città a livello mondiale”.

Antonio Grulli curatore di Luci d’Artista

Antonio Grulli nominato curatore della manifestazione torinese per le edizioni 2023-2024 e 2024-2025

 

https://lucidartista.comune.torino.it/

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La Fondazione Torino Musei è lieta di annunciare e dare il benvenuto ad Antonio Grulli nella nuova posizione di curatore di Luci d’Artista.

Sono molto lieto della nomina di Antonio Grulli per la curatela del progetto Luci d’Artista, dichiara il Presidente della Fondazione Torino Musei Massimo Broccio e colgo l’occasione per ringraziare i numerosi candidati che hanno partecipato alla selezione e la commissione scientifica per il lavoro svolto. Le Luci d’Artista rappresentano da quest’anno, con grande orgoglio, la quinta linea culturale della Fondazione Torino Musei insieme alla GAM, Palazzo Madama, MAO e Artissima. Si configurano quale eccezionale Museo a cielo aperto, unico nel suo genere a livello internazionale, e patrimonio della Città di Torino. La nomina di un curatore e responsabile del progetto è il primo atto nell’ambito del Piano strategico che prevede una evoluzione che possa coniugare il prestigio nazionale e internazionale delle Luci con opportuni elementi di innovazione, sostenibilità, inclusione e relazione con il territorio.

Dal 1998, quando le giornate si accorciano e cala presto il buio, la città si trasforma in un museo a cielo aperto composto di più di trenta opere luminose. Luci d’Artista è un progetto di arte pubblica della Città, nato dalla convinzione che l’arte debba contribuire al bene comune e abitare le vie, le piazze e i palazzi. Le Luci nascono come inedite luminarie per celebrare le feste natalizie e da subito diventano oggetto di un obiettivo ambizioso: creare una collezione pubblica di installazioni d’arte contemporanea, espressione di una cultura alta capace di comunicare con tutti.

Antonio Grulli è il primo curatore nominato a svolgere questo compito, e si occuperà delle edizioni del 2023-2024 e del 2024-2025. La prossima edizione di Luci d’Artista inaugurerà a fine ottobre, nei giorni che precedono la fiera Artissima.

Il curatore avrà il compito di sviluppare e valorizzare la manifestazione sia come evento annuale, sia come vero e proprio museo a cielo aperto, ponendo le basi per la costruzione di un archivio di materiali che comprenda bozzetti, progetti, disegni alla base della realizzazione delle installazioni luminose. Il curatore si occuperà inoltre di rafforzare il posizionamento internazionale di Luci d’Artista e favorire il prestito e la circuitazione delle opere, oltre che di rendere il progetto inclusivo e condiviso con la cittadinanza attraverso un articolatoPublic program e attività collaterali.

A Luci d’Artista hanno già contribuito i più grandi artisti italiani e internazionali: basti pensare a nomi come Daniel Buren, Piero Gilardi, Jenny Holzer, Rebecca Horn, Joseph Kosuth, Mario Merz, Giulio Paolini, Gilberto Zorio, capaci di realizzare interventi entrati nell’immaginario collettivo e integrati alla perfezione nel tessuto urbano della città, della quale sono ormai un simbolo.

Antonio Grulli (La Spezia 1979), è critico d’arte e curatore. Nel corso della sua carriera ha orientato il proprio lavoro principalmente sulla critica d’arte, sul linguaggio della performance, e sulle ultime tendenze nel campo della pittura. Negli anni ha curato mostre per spazi pubblici e istituzionali quali: Ala Scaligera della Rocca di Angera (Varese), Fondazione Carispezia (La Spezia), Fondazione del Monte (Bologna), Le Dictateur (Milano), Match Gallery (Lubliana), MAMbo (Bologna), Museo di Castelvecchio (Verona); i no profit C21 (Reggio Emilia), Codalunga (Vittorio Veneto), Hamlet (Zurigo), Neon Campobase (Bologna), Viafarini (Milano); e presso gallerie come: 3+1 (Lisbona), Artnoble (Milano), De Foscherari (Bologna), Francesca Minini (Milano), Francesco Pantaleone (Palermo), Giovanni Rizzuto (Palermo), MAI36 (Zurigo), P420 (Bologna), Raffaella Cortese (Milano), Tiziana di Caro (Napoli). Si è occupato della collezione e delle attività legate all’arte contemporanea di Palazzo Bentivoglio (Bologna), ha fatto parte del board di Viafarini (Milano), e ha dato vita e curato una serie di progetti espositivi, progettuali ed editoriali in collaborazione con colleghi curatori, artisti e collezionisti. Per il Museo MAMbo di Bologna ha ideato (con il curatore Davide Ferri) Sentimento Nuevo, una ricerca sulla critica d’arte fatta di incontri, conferenze, lectures e performance. Con l’artista Keren Cytter ha curato a Bologna il festival di performance e time-based art intitolato The First Morning Fest of Unreasonable Acts, e sempre assieme hanno pubblicato perHumboldt Books (Milano) il libro Tel Aviv – Jerusalem Diaries. Segue due progetti espositivi senza fine di lucro: Lucerna, a Milano, assieme all’artista Federico Pepe, e lo spazio FBI nello studio di Jacopo Benassi a La Spezia. Ha collaborato, tra le altre, con le testate Arte e Critica, Arte Mondadori, Artribune, ATP Diary, Boite, Cura Magazine, Exibart, Flash Art, Le Dictateur, Mousse Magazine, Studio Magazine, e scritto per artisti quali: Andreas Angelidakis, Paola Angelini, Jacopo Benassi, Anna-Sophie Berger, Luca Bertolo, Chiara Camoni, Pierpaolo Campanini, Giulia Cenci, Paolo Chiasera, Cuoghi Corsello, Francesco De Grandi, Flavio Favelli, Kinkaleri, Iva Lulashi, Luigi Ontani, Anna Ostoya, Katrin Plavcak, Alessandro Pessoli, Concetto Pozzati, Sissi, Maddalena Tesser, Nico Vascellari, Italo Zuffi.

Cade nel vano ascensore e muore

È morto all’interno dell’area ex Gondrand, in via Cigna, a Torino. L’uomo, 43 anni, sarebbe caduto dall’altezza di cinque metri nel vano ascensore, ubicato nella struttura abbandonata diventata dimora di numerosi senzatetto.

Fdi: “Stangata Gtt di fine estate”

A pagare saranno soprattutto i cittadini più in difficoltà

 

 

Torino 20 luglio 2023

Si discuterà oggi in commissione consiliare la proposta di deliberazione di giunta sugli aumenti relativi ai servizi GTT.

Per l’ennesima volta si chiede ai Torinesi di venire in soccorso di un’azienda in palese difficoltà, che non riesce a offrire servizi adeguati e sempre più preda di fibrillazioni economiche.

Pensare di risolvere i problemi dell’azienda di trasporto pubblico locale mediante l’aumento delle tariffe, significa mettere la polvere sotto il tappeto e fingere di non vedere i problemi strutturali di cui l’ente soffre.

Memori sul piano nazionale della vicenda Alitalia, come Consigliere Comunale di Torino Fratelli d’Italia, – chiederei,  prima di mettere le mani in tasca ai torinesi, di audire i vertici di GTT al fine di avere evidenza degli elementi necessari a valutare il reale stato della società e porre in essere le misure adeguate per il risanamento della stessa. Questo senza necessariamente chiedere ulteriori sacrifici agli utenti, che di contro in questi anni hanno visto precipitare, loro malgrado, la qualità dei servizi del trasporto pubblico locale.

 

Ferrante De Benedictis – Consigliere Comunale di Torino FdI

 

Canile “lager”: i cani si mangiavano tra loro

È stato individuato un “lager” per cani, nel Novarese, dove sono stati trovati  17 esemplari lasciati senza acqua e cibo, con tre animali morti cannibalizzati dagli altri. I Carabinieri forestali della stazione di Oleggio,  allertati da alcuni passanti, hanno raggiunto una abitazione a Granozzo con Monticello, nella Bassa Novarese e hanno riscontrato la presenza dei cani evidentemente malnutriti che si trovavano nel cortile interno di una abitazione apparentemente non abitata. Li’ anche le carcasse di 3 cani, e parzialmente cannibalizzati e in stato di decomposizione, oltre a  rifiuti ed escrementi. Gli animali sono stati  trasferiti nel canile municipale per essere sfamati, dissetati e curati. E’ stato identificato il detentore dei cani, un cittadino italiano, che è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Novara per l’ipotesi di reato di abbandono di animali e di detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze

Guardia di Finanza, viaggio tra luoghi e tradizioni

PRESENTATO DAL COMANDANTE REGIONALE DELLA GUARDIA DI FINANZA DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D’AOSTA – GENERALE DI DIVISIONE BENEDETTO LIPARI – IL VOLUME – “PIEMONTE E VALLED’AOSTA CULLA DELLA GUARDIA DI FINANZA – VIAGGIO TRA LUOGHI CASERME E TRADIZIONI”.

Il 18 luglio 2023, presso la storica caserma “Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta” di Torino, in Corso IV Novembre n. 40, il Comandante Regionale della Guardia di Finanza del Piemonte e della Valle d’Aosta – Gen. D. Benedetto Lipari – ha presentato il volume “Piemonte e Valle d’Aosta culla della Guardia di Finanza – viaggio tra luoghi, caserme e tradizioni”, che invita il lettore a rivivere la storia del territorio intrecciata a quella del Corpo della Guardia di Finanza.

Proprio in Piemonte, infatti, per volere del Re di Sardegna – Vittorio Amedeo III – è nato nel 1774 il primo nucleo del Corpo, denominato “Legione Truppe Leggere” e nella Città di Torino, presso l’Armeria del Palazzo Reale, è custodita la prestigiosa Bandiera Colonnella, assegnata nel 1815 alla “Legione Reale Piemontese” e in esposizione nei locali di rappresentanza del Comando Regionale.

L’iniziativa editoriale – nell’ambito della quale sono stati messi a fuoco, anche mediante inediti documenti acquisiti presso il Museo Storico del Corpo e l’Archivio di Stato di Torino, alcuni interessanti profili storico-urbanistici riguardanti tutta l’area, nota come terza Piazza d’Armi – è stata arricchita da suggestive foto anche aeree che mettono in luce particolari architettonici unici nonché il ricco patrimonio botanico presente nel compendio.

I profili artistico-architettonici e botanici del volume sono stati illustrati nel dettaglio dalla Prof.ssa Chiara Devoti Docente del Politecnico di Torino, dalla Prof.ssa Maria Consolata Siniscalco, dell’Università degli Studi di Torino e dall’Arch. Pino dell’Aquila, autore di numerose opere di architettura, di arte e design. A margine del pomeriggio, sono stati illustrati dall’Arch. Pavia, intervenuto quale direttore dei lavori, i risultati della ristrutturazione dei locali dell’ex circolo ufficiali della Caserma.

A sottolineare l’importanza dell’iniziativa, la presenza di numerose Autorità civili e militari piemontesi e valdostane, fra cui il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Torino –Dott. Francesco Enrico SALUZZO – il Presidente della Giunta Regionale del Piemonte –Dott. Alberto CIRIO, il Comandante della Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino – Gen. C.A. Stefano Mannino e il Capo di Stato Maggiore del Comando Interregionale dell’Italia Nord Occidentale della Guardia di Finanza – Gen. D. Fabio Contini.