ilTorinese

Premio Uncem per le tesi di laurea sulla montagna

IN MEMORIA DI SINDACI E AMMINISTRATORI. ULTIMO MESE PER PARTECIPARE
Ultimo mese per partecipare. Uncem Piemonte, in memoria di Sindaci e Amministratori locali che hanno lavorato per lo sviluppo dei territori montani, per gli Enti locali, per i Comuni montani e per lAssociazione, promuove un Premio per le migliori tesi di laurea sui temi collegati allo sviluppo delle aree montane, con particolare riferimento alle declinazioni smart e green a vantaggio dei territori alpini e appenninici. Otto i premi per le tesi, in memoria di Ugo Boccacci (già Presidente della Comunità Montana Valli Gesso e Vermenagna e membro di Giunta Uncem), Pierangelo Carrara (già Sindaco di Boccioleto e Presidente della Comunità Montana Valsesia, membro di Giunta Uncem), Mauro Berretta (già Sindaco di Cremolino), Giuseppe Panaro (già Sindaco di Castelletto DErro), Mario Malan (già Sindaco di Angrogna), Luciano Abate (già Sindaco di Vigone). Premio speciale in memoria di Edoardo Martinengo (Presidente Uncem nazionale dal 1977 al 1991, Vicepresidente dal 1972], a ventanni dalla morte, per volontà della famiglia Martinengo dintesa con Uncem. Altro premio speciale in occasione dei 70 anni Uncem.
Il premio si rivolge a studenti residenti in Piemonte e studenti residenti in Italia che abbiano frequentato Corsi di Laurea presso uno degli Atenei con sede in Piemonte. Gli studenti devono aver discusso la tesi di laurea a conclusione del corso di studi triennale, specialistico o magistrale nel periodo compreso tra il 1 aprile 2021 e il 25 dicembre 2022.
Il Premio è finalizzato a riconoscere limportante attività di studio, analisi, approfondimento, dialogo, ricerca svoltasi per lelaborazione della tesi e a incoraggiare linteresse per la ricerca e lapprofondimento del neo-laureato sui temi relativi allo sviluppo sociale ed economico delle aree montane. Molti gli ambiti di studio contemplati: dalla green economy al turismo, dai modelli di sviluppo locale all’organizzazione dei servizi e degli Enti locali. Passando per urbanistica, rigenerazione dei paesi, gestione forestale e dei pascoli.

Una serata per i diritti delle donne

Donne emblematiche a livello internazionale premiate per il loro coraggio nella lotta per i diritti umani.

La  Fondazione Millenium Ets , in collaborazione con l’Associazione Mediterraneos Production, con il supporto del Comitato dei diritti Umani della Regione Piemonte ed il sostegno della Fondazione Crt e con la partecipazione dell’ l’Associazione Wio, organizza per il 12 Dicembre alle ore 21 al Teatro Juvarra di Torino :  

EVENTO INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA’ 

              Una serata di Convegno, Premi e Spettacolo, con focus sulle donne ed i loro diritti spesso negati in tanti paesi e purtroppo vittime di violenze fisiche e psicologiche, abusi ingiustificati che si perpetrano nel tempo. Verranno premiate dalla Fondazione Millenium (presidente Carmelo Leo e vicepresidente Federico Valente)e dai vicepresidenti del Comitato dei diritti umani del Piemonte, Giampiero Leo e Sara Zambaia, donne emblematiche e rappresentative, provenienti da paesi quali l’Iran, il Venezuela, l’Ucraina. Luoghi nei quali (come purtroppo in molte altre parti del mondo) i diritti fondamentali e basilari di ogni essere umano vengono ignorati, stravolti, violati nei modi più diversi, sia da invasori esterni, come nel caso dell’Ucraina e del Kurdistan oppure da governi che si reggono al potere essenzialmente con la ferocia e la repressione, come nel caso del Venezuela e dell’Iran.

In tutte queste realtà le donne sono le più colpite, ma anche le più coraggiose e capaci di leadership conquistate sul campo. Insieme a loro saranno premiate anche alcune donne di rilievo sociale e morale, personalità italiane che dedicano la maggior parte della loro vita a quest’ opera di sostegno e promozione delle donne, a partire da quelle che versano in condizioni più disagiate o di fragilità.

L’evento  verrà presentato   dalla conduttrice, attrice e cantante  Elena Presti, con Gianni Gandi, compositore e musicista al sinty, l’attore e scrittore Pasquale Ruju, il pittore Paolo Bovino, la coppia di danze caraibichePietro e Yusely Mingarelli. L’evento diventerà anche trasmissione televisiva e verrà diffuso su circa 60 tv tra nazionali e regionali.

Ingresso libero e gratuito    

Donna trovata morta in casa

In due giorni è il secondo caso di una anziana trovata morta in casa a Biella. La donna aveva 85 anni. I vigili del fuoco hanno aperto la porta e hanno trovato il corpo senza vita. I carabinieri hanno segnalato il caso  alla Procura che, dopo il parere del medico legale  ha disposto la riconsegna della salma al figlio.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Neve e ghiaccio, in Comune è attivo il servizio viabilità invernale

❄️ Fino al 31 marzo 2023 è attivo il servizio di viabilità invernale. Per eventuali segnalazioni, relative a problematiche derivanti da precipitazioni nevose o dalla formazione di ghiaccio, è possibile scrivere alla casella di posta: viabilitainvernale@comune.torino.it. monitorata dal lunedì al venerdì in orario di ufficio (Lun e Giov 8-16 e Ven 8-14).
Nei giorni festivi e nei fine settimana gli utenti sono invitati a rivolgersi allo specifico numero verde attivato dall’azienda AMIAT 800679738, operativo H. 24.
Sul tema si richiamano le disposizioni contenute nel decreto del Sindaco 2022/4221: http://www.comune.torino.it/nh/pdf/ordinanza_2022-0004221_sgomberoneve.pdf

👉 Per maggiori informazioni: http://www.comune.torino.it/home.shtml

Il programma di Natale nelle biblioteche di Torino

🌲 Natale in Biblioteca.
Le Biblioteche civiche torinesi aspettano il Natale insieme ai loro piccoli e grandi lettori con un magico calendario dell’Avvento, ricchissimo di appuntamenti e spettacoli.

Scopri il programma sul sito:
⭐ https://bct.comune.torino.it/programmi-progetti/programma/natale-bibl#torinoioteca

⭐ http://www.comune.torino.it/eventi/natale-in-biblioteca/
#torinotheplacetobe
#torino

Il Prezzo dei Social Media

 

Tutti almeno una volta nella vita abbiamo scaricato uno di quei social media tanto in voga.

Magari dopo la sollecitazione di un amico o per la semplice curiosità di sapere cosa vi sta dietro… e poi cosa ci vuole, tanto sono tutti gratuiti!
Ma è proprio questo il punto. Cosa c’è dietro a quello schermo pieno di immagini? Qual è il suo costo? Scommetto che parole come cookies, termini e condizioni e quant’altro sono ormai ben note ad ognuno di noi, ma in quanti sanno davvero di cosa si tratta? Ecco, quello non è altro che il modo in cui i social media sopravvivono: le nostre informazioni personali. Ogni volta che clicchiamo “accetto” su un sito o su un’applicazione, stiamo consentendo a qualcuno di frugare tra le nostre questioni, stiamo permettendo che quel qualcuno ci tenga incollati allo schermo del nostro telefono. E a che scopo?
Fondamentalmente perché quel qualcuno ci guadagni, per nessun’altra ragione. Chi lavora dietro a queste piattaforme ha come unico obbiettivo il profitto.
Egoisticamente, a nessuno lì dietro interessa del benessere di noi altri. Infatti, noi in quanto utenti non ci guadagniamo nulla, anzi.
Sui nostri telefoni perdiamo il nostro tempo, ma anche le nostre personalità e qualità di esseri umani. Non a caso per la maggior parte delle persone dopo i primi utilizzi si è rivelato particolarmente difficile privarsi di quei social media, perché è proprio quello il loro compito.
Avrete notato che i nostri telefoni possono spesso diventare dei veri malati di attenzioni: mille notifiche, suoni, colori… e noi non possiamo resistergli, quasi come sotto una sorta di ipnosi. Ci convinciamo di poter fare a meno di quegli strumenti quando vogliamo, ma ci accorgiamo di averne bisogno per qualche misterioso motivo.
Notate: chi vi capisce meglio del vostro profilo facebook, twitter o instagram? Quando usiamo quei profili si apre un mondo enorme di informazioni relative alle nostre singole vite, e ciò che rende difficile il distacco è proprio questo, perché non c’è nulla di meglio di essere capiti, compresi, confortati.
E più passa il tempo più è difficile immaginarsi una vita senza social media. Perché altrimenti non potremmo più sapere dove sono i nostri amici, cosa fanno le nostre celebrità preferite, come agiscono gli altri in determinate situazioni. Perché altrimenti ci sentiremmo fuori dal mondo. Eppure, il mondo vero, quello autentico, sta là fuori ma quel mondo non ci basta più. In un certo senso potremmo dire che il prezzo dei social media è proprio questo: siamo noi!
Nella realtà che viviamo oggi poche cose sono davvero gratuite, anche ciò che viene promosso come tale nasconde qualcosa sull’altra faccia della medaglia.
Quando le cose sembrano troppo facili, bisognerebbe forse fermarsi a riflettere prima di agire.
Molto probabilmente in quel momento stiamo diventando oggetto di un gioco perverso del quale nemmeno ci accorgiamo.
Il giornalista Andrew Lewis sosteneva che “Se non stai pagando qualcosa, non sei il cliente ma il prodotto che stanno vendendo.”

Valentina Veronese

 

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Federico Rampini “America. Viaggio alla riscoperta di un paese” -Solferino- euro 18,00

Rampini non ha bisogno di presentazione, giornalista e scrittore, è stato inviato di “Repubblica” a Parigi, Bruxelles, San Francisco e Pechino; ma soprattutto è un profondo conoscitore dell’America nella quale vive da quasi 25 anni, avendone ottenuta anche la cittadinanza.
In queste pagine sfata alcuni luoghi comuni sul paese che conosce così bene e nel quale si è trasferito con la famiglia; lo fa con illuminanti aneddoti personali miscelati a ricostruzioni saggistiche perfettamente documentate sulle tante Americhe.

Chiarisce subito che l’America è composta da tante realtà diverse tra loro: geografiche, climatiche, paesaggistiche, architettoniche, etniche, sociali e culturali. Un paese complesso in cui l’estensione continentale fa sì che annoveri differenze simili a quelle che in Europa oppongono realtà come l’Islanda a nord e la Grecia a sud.
Sostanzialmente il paese può dirsi diviso tra due Americhe che si guardano in cagnesco e vivono realtà parallele; quando si va a votare una volta vince una e un’altra l’altra.
Quella conservatrice e quella progressista, quella dei ricchi e quella dei poveri, di chi ha l’assicurazione sanitaria e di chi invece non può permettersela. Diversità anche linguistiche, tra chi parla slang e chi arriva da Sud America, India, Indocina, India,ecc. ; dunque un paese plasmato fortemente dall’immigrazione che ha creato quartieri-specchio dei paesi di origine (per esempio Chinatown a New York e San Francisco).

Una spaccatura geografica che è divisione etnica, politica, di valori e religione. L’America delle metropoli costiere ha molti più immigrati ed è segnata da queste diversità, è più progressista, vota democratico, va meno in chiesa ed ha meno armi.
L’America più profonda, quella che sta in centro, è all’opposto.
Eccezione è la Florida, capace di attrarre stranieri e fasce della popolazione – come i pensionati – che lì trovano esenzioni fiscali e agevolazioni che consentono una vita facilitata.

Tra i temi del libro, l’annoso problema delle armi che possono essere acquistate anche da persone squilibrate e tendenti a compiere stragi di innocenti (in scuole, supermercati e strade), ma non dovunque. In città come San Francisco e New York le leggi in materia sono severe come quelle europee. Le statistiche dicono che sul territorio degli Stati Uniti ci sono 400 milioni di armi da fuoco, ovvero più di una per ogni abitante, bambini compresi; ma è altrettanto vero che molti sono disarmati, mentre altri possiedono un arsenale domestico.
Rampini spiega anche cosa vuol dire studiare ed essere giovane in America, i costi dell’istruzione e le opportunità che si aprono ai più volenterosi e talentuosi. Interessante anche l’analisi che fa del sistema sanitario e di quello fiscale, e pure in questi casi ci svela che la realtà è molto più variegata e complessa di quel che normalmente si pensa.

Julia Navarro “Naufraghi del destino” -tre- 60- euro 19,80

La scrittrice spagnola compone un affresco storico in cui centrali sono gli effetti della Guerra civile spagnola e fa muovere i suoi personaggi su più sfondi: Madrid, Alessandria d’Egitto, New York, Santiago del Cile e Parigi. Protagonisti sono 4 giovani dalla vita ingarbugliata: Fernando Garzo, Cataline Vilamar, il pittore Eulogio Jeménez e l’americano con velleità poetiche Marvin Brian.

Fernando è il figlio di un famoso editore arrestato dal regime, e dopo aver tentato inutilmente di farlo liberare, quando apprende che è stato condannato a morte e fucilato, medita la vendetta, ma si trova costretto alla fuga.
Eulogio è un giovane pittore figlio di repubblicani, ferito nel corso della guerra è tornato a casa insieme all’americano Brian, al quale ha salvato la vita; e culla il sogno di andare a vivere e dipingere a Parigi.
Catalina appartiene a un’importante famiglia di grandi proprietari terrieri di fede monarchica che hanno perso tutto; indebitati fino al collo si vedono costretti a promettere la figlia in sposa al figlio dello spregevole usuraio che li tiene sotto scacco.

I tre sono cresciuti insieme e Fernando è innamorato – non corrisposto- di Catalina che lo vede solo come amico.
Le cose si complicano ulteriormente quando la ragazza s’invaghisce dell’americano Brian, che è planato a Madrid sulle orme di Cervantes, ha combattuto per i repubblicano ed ha un debito di riconoscenza verso Eulogio che l’ha tratto in salvo.
Proprio come dei naufraghi alla deriva i 4 protagonisti devono lasciare la Spagna per cercare un futuro migliore altrove ed inseguire i loro sogni. Ma intanto scoppia la seconda guerra mondiale e le loro vite vengono dirottate attraverso mille prove, pur sempre tenacemente attaccati al sogno della libertà e del riscatto.

Agatha Christie “Il giro del mondo” -Mondadori- euro 23,00

Esattamente un secolo fa l’allora 32enne giallista Agatha Christie fu la prima donna occidentale a fare surf in piedi alle Hawaii e a raccogliere esperienze uniche ed esotiche durante il suo Grand Tour in giro per il mondo.
Tutto racchiuso in questo libro che ha la prefazione scritta dal nipote Mathew Prichard, e accompagnato dai ricordi dell’ autobiografia della scrittrice. Risultato: un affascinante album di lettere e fotografie con cui la grande scrittrice inglese ha raccontato il lungo ed emozionante viaggio fatto con il marito nel 1922.
Attraverso le missive destinate alla madre e alla figlia ha praticamente redatto una sorta di diario di bordo e viaggio di quella che ha annoverato come una delle esperienze più straordinarie della sua vita.

Il 20 gennaio del 1922 ebbe inizio il viaggio nell’Impero Britannico, in cui la famosa giallista accompagnò il consorte Archibald nel British Empire Exhibition Tour, ovvero il viaggio ufficiale dal Sud Africa all’Australia, di lì alla volta della Nuova Zelanda, poi Hawaii e Canada. Tutto per promuovere la mostra dell’Impero che si doveva tenere tra 1924- 25 a Wembley.

La Christie scattò centinaia di foto con la sua fotocamera portatile, raccolse cartoline, ritagli di giornale e cimeli vari.
Un giro durato un anno e scandito da navigazioni a tratti perigliose e con il mal di mare che inchiodò la Christie per giorni tra cuccetta e malesseri. La scoperta del Sud Africa, tra le imponenti Cascate Vittoria, Città del Capo, scoperta del fiume Zambesi a bordo di una lancia. Sempre accolti con tutti gli onori dai personaggi che li ospitarono. Ma anche un viaggio oscillante tra glamour e miserie locali, che contribuì a instillare nella giovane scrittrice la passione per l’avventura

Seconda tappa la lontanissima Australia dove la coppia andò alla scoperta del Queensland, con escursioni nella rigogliosa e sorprendente giungla tropicale e le sue felci gigantesche. Poi Melbourne, Sydney e i loro dintorni con l’allevamento e le piantagioni di ananas

Da lì alla volta della Tasmania, con flora e fauna sorprendenti, e incontri bizzarri come quello con un ricco
“Disidratatore” che faceva soldi seguendo la moda del momento: disidratare frutta e verdure che la Christie fu tenuta ad assaggiare e trovò totalmente senza sapore.
In Nuova Zelanda -che la scrittrice descrisse come il paese più bello che avesse mai visitato- soggiorneranno a Wellington, (che trovò meno deludente di Auckland) e verranno guidati in escursioni per scoprire la rigogliosa natura dei dintorni e paesaggi “straordinari”.

Altre tappe le Fiji e poi Honolulu,dove lei e Archie si cimentarono nel surf, alle prese con enormi tavole rudimentali. Infine di nuovo in viaggio verso il Canada per ammirare le Niagara Falls, le Montagne Rocciose e il lago Louise che ammaliò letteralmente la Christie.
Infine una tappa a New York e poi il viaggio di ritorno a bordo della prima classe (lussuosissima come testimoniano le foto) della sontuosa SS Majestic.

 

Nina De Gramont “Il caso Agatha Christie” -Neri Pozza- euro 18,00

Nina De Gramont, scrittrice americana e docente di scrittura creativa nel North Carolina, è tornata sul mistero irrisolto degli 11 giorni in cui la famosa giallista Agatha Chritie sparì nel nulla, e lo fa in questo romanzo di grande suspense psicologica, in cui miscela realtà e fantasia, e ci tiene incollati fino all’ultima pagina.

Il 3 dicembre 1926 la Christie sale sulla sua Morris Cowley (acquistata con i guadagni dei primi 6 romanzi), lascia la casa nella periferia londinese, affida alla cameriera la figlia Rosalind di 7 anni e il terrier Peter. Indossa pelliccia e cappello e ha con sé una valigia.
La madre a cui era molto legata è morta recentemente e il marito Archibald le ha appena comunicato di volere il divorzio perché innamorato della giovane segretaria Nancy Neele.

La Christie scomparve e gettò l’intero paese nell’angoscia. Furono organizzate ricerche su vasta scala e si sprecarono le supposizioni sul destino della donna; dal suicidio a una calcolata mossa pubblicitaria, ad una strategia per punire l’infedele marito.
Ancora oggi nessuno ha scoperto cosa accadde in quel lasso di tempo, e quando la scrittrice viene ritrovata – viva e vegeta in un albergo termale dello Yorkshire- afferma di non ricordare nulla di quel periodo in cui era scomparsa dal mondo. Per tutta la vita si trincererà dietro a “non ricordo”, il mistero non verrà svelato neanche nell’ autobiografia che scrisse.

La De Gramont compie una magia letteraria in cui intreccia un puzzle raffinato, elegante, arguto e a tratti ironico. Mette al centro della trama l’altra donna, l’amante del marito, che è chiamata “Nan O’Dea”. Solo apparentemente ingenua sprovveduta, vittima di una spietata società bigotta che non perdona certi errori. In realtà è un personaggio ricco di soprese, ed ha un preciso piano in testa che scoprirete leggendo.

Attraverso più voci –un onnisciente narratore, Nan, Aghata, Archie, e altri personaggi minori ma funzionali al racconto- la De Gramont orchestra un romanzo che rimanda allo stile dei gialli scritti dalla Christie, e si avvale anche di rigorosi indizi storici e carte dell’inchiesta, orchestrando un libro notevole e godibilissimo.

 

Musei, ristoranti e caffè Tutto esaurito nel ponte dell’Immacolata

Il ponte dell’8 dicembre ha fatto registrare il tutto esaurito in molti ristoranti e bar di Torino.

Buona la presenza di turisti  nelle stanze degli hotel. Si attendono intanto  i dati degli acquisti negli esercizi commerciali.  Anche la cultura è stata protagonista, numerose infatti le presenze nei musei cittadini. Ecco al uni dati.

Oltre 14mila ingressi ai Musei Reali

Torinesi e turisti hanno premiato l’offerta culturale dei Musei Reali di Torino anche durante il lungo ponte dell’Immacolata. Il complesso museale, che propone un affascinante e ricco itinerario tra storia, arte, natura e architettura, tra giovedì 8 e domenica 11 dicembre ha accolto 14.140 visitatori che hanno avuto l’occasione di ammirare anche il nuovo allestimento della Galleria Sabauda e della Collezione Gualino. Sono state 1.025 le presenze alla mostra Focus on Future. 14 Fotografi per l’Agenda ONU 2030, aperta nelle Sale Chiablese fino al 19 febbraio 2023, che illustra i valori dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite in un inedito viaggio fotografico dedicato alle situazioni di fragilità del nostro pianeta, attraverso i progetti di artisti e fotoreporter.


Oltre 12.000 visitatori da giovedì 8 a domenica 11 dicembre 2022 nei musei della Fondazione Torino Musei GAM, MAO e Palazzo Madama

Hic sunt dracones alla GAM Buddha10 al MAO Margherita Regina d’Italia

a Palazzo Madama

 

 

Sono oltre 12.000 le persone che hanno visitato, dal 8 al 11 dicembre 2022 la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, il MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, trascorrendo il lungo ponte dell’Immacolata nei tre musei della Fondazione Torino Musei per visitare le collezioni e le mostre in corso.

In particolare, 1.982 persone hanno visitato la GAM, 1.754 il MAO e 8.279 Palazzo Madama.

Le mostre in corso:

  • GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Ottocento. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento Edoardo Sanguineti Il volto del poeta,  Jannis Kounellis in Videoteca (incluse nel biglietto di ingresso al museo); Hic Sunt Dracones Chiara Camoni – Atelier dell’Errore (biglietto mostra a pagamento)

  • MAO Museo d’Arte Orientale

Buddha10 (biglietto mostra a pagamento)

 

  • PALAZZO MADAMA – Museo Civico d’Arte Antica

Margherita di Savoia, Regina d’Italia (biglietto mostra a pagamento) e La porta della città. Un racconto di 2.000 anni (biglietto mostra gratuito)

 

Situazione Iran: “si riuniscano Camera e Senato”

Riceviamo e pubblichiamo

 

Mohsen Shekari, un ragazzo di soli 23 anni, è stato il primo condannato a morte per le proteste in Iran. L’8 dicembre, alle prime luci dell’alba, Sherkari è stato impiccato, dopo una detenzione di appena due mesi nel carcere di Evin. Il processo era iniziato il primo novembre e il 20 dello stesso mese era stato condannato a morte per il reato di “Moharebeh“, ovvero di “guerra contro Dio“.

 

Il suo crimine è stato di aver “bloccato la strada Sattarkhan” a Teheran, che, secondo le autorità, avrebbe “creato terrore” e messo a repentaglio la “libertà e la sicurezza” della popolazione. Il fondatore di Iran Human Rights, Mahmood Amiry-Moghaddam, ricordando che i manifestanti sono privati del diritto a un processo equo, ha chiesto ai governi occidentali di intervenire immediatamente. Nelle prossime ore, infatti, un cantante di origine curda, Saman Saydi, potrebbe essere il secondo manifestante a essere impiccato.

 

Dall’inizio delle proteste in Iran, che sono scoppiate in tutto il Paese dopo l’uccisione della ragazza di origine curda Mahsa (Jina) Amini da parte della polizia “morale”, sono stati uccisi più di 500 manifestanti e sono state arrestate più di 18 mila persone (di cui, in molti casi, le famiglie non sanno dove siano detenuti e se siano ancora vivi). Inoltre, sono migliaia i feriti gravi.

 

Il quotidiano inglese, The Guardian, ha riportato che le forze di sicurezza iraniane mirano al viso, agli occhi, al petto e ai genitali delle donne che protestano contro il regime, con l’intento di sfigurarle. Queste donne, come tutti i manifestanti scesi in piazza, non possono nemmeno trovare soccorso negli ospedali per paura di essere arrestati.

 

Il regime della Repubblica islamica sta anche colpendo duramente le minoranze etniche dell’Iran. Lo scorso 30 settembre, il regime ha represso violentemente le proteste nella città di Zahedan, in Balochistan, uccidendo più di 90 persone.

 

Nel mese di novembre, invece, le forze di sicurezza hanno ucciso più di 100 manifestanti nella città di Mahabad, a maggioranza curda. È stato riportato che nella regione iraniana del Kurdistan, i servizi di sicurezza compiono irruzioni notturne nelle case di comuni cittadini, arrestando e torturando giovani curdi senza alcun motivo, danneggiando le loro proprietà, i loro veicoli, imbrattando con slogan pro-regime gli edifici residenziali, per spaventare e intimidire la popolazione.

 

Il sito Iran international ha inoltre riportato che, dall’inizio delle proteste, la Repubblica islamica è colpevole dell’omicidio di più di 60 minorenni. Fra questi, ricordiamo Kian Pirfalak, di appena 9 anni, ucciso lo scorso 22 novembre.


Richiediamo
 una convocazione straordinaria del Senato e della Camera dove tutte le forze politiche, con gli atti istituzionali necessari, prendano posizione nei confronti di questa barbarie e impegnino il governo a un’azione ferma di sollecitazione del Parlamento Europeo, dell’Onu, e di tutte le istituzioni dei Paesi democratici del mondo, a mostrare sostegno al popolo iraniano, che sta combattendo per la libertà contro la Repubblica islamica iraniana, responsabile di ignobili e gravi violazioni dei diritti umani e di crimini contro l’umanità.

Giuseppe Rippa, ex-segretario del Partito Radicale e direttore di Quaderni Radicali

Anna Mahjar-Barducci, scrittrice ed esperta di Medio Oriente

La messa di Natale Ucid in duomo

Il gruppo UCID Piemonte e Valle d’Aosta si prepara a festeggiare il Santo Natale presso la Cattedrale di San Giovanni Battista a Torino

L’UCID Gruppo Piemonte e Valle d’Aosta della sezione di Torino si riunisce per la serata di Natale questa sera alle ore 19:00 per la Santa Messa, nella Cattedrale di San Giovanni Battista, in piazza San Giovanni, a Torino.

Alle 19:45 i soci UCID visiteranno la mostra “Natività di Gesù: l’abbraccio di una Madre, l’abbraccio di un Figlio” presso il Museo Diocesano di Torino, in piazza San Giovanni, sottostante la Cattedrale sul lato destro.

Seguirà la cena a buffet.

Per informazioni: ucid@ucidtorino.it

MARA MARTELLOTTA