ilTorinese

Trovato morto in casa: indagini in corso

Un 60enne è stato trovato morto nella sua abitazione a Cuneo, nelle case popolari di piazza Boves. Sarebbe stata decisa l’autopsia per chiarire le cause del decesso. Sono in corso le indagini.

Europei di volley, i numeri di un successo

Un momento di confronto, uno scambio di opinioni tra esperti su come una grande manifestazione come i Campionati Europei di pallavolo possano essere di impatto su Torino. Mercoledì all’Urban Lab la Federazione Italiana Pallavolo ha organizzato un workshop in cui sono stati sviscerati dei numeri di un evento che il 22 e il 23 agosto vedrà scendere in campo al Pala Gianni la squadra azzurra femminile allenata da Davide Mazzanti contro la Bosnia ed Erzegovina e Croazia.

Per quanto riguarda gli Europei maschili saranno coinvolte 5 città (Bologna, Perugia, Ancona, Bari e Roma dove si giocheranno le fasi finali), mentre 4 quelle che accoglieranno le giocatrici (Verona, Monza, Torino e Firenze per gli ottavi e i quarti). Saranno 115 le televisioni collegate in tutto il mondo con 400 milioni di persone potenzialmente collegate. Altri dati interessanti sono emersi dalla ricerca dell’Ires Piemonte che ha evidenziato come nel 2022 siano state oltre 200mila le persone che hanno fatto turismo sportivo a Torino, su un totale di 5,5 milioni di arrivi e quasi 15 di pernottamenti. Il passaggio del Giro d’Italia ha portato un ritorno d’immagine per la città pari a 38 milioni di euro, mentre la ricaduta per le Nitto ATP Finals è stata di oltre 200.

“In molti si sono chiesti se Torino fosse in grado di organizzare una manifestazione così importante come gli Europei di pallavolo nel mese di agosto. Posso dire con tranquillità – ha sottolineato l’assessore allo Sport Domenico Carretta – che ci è riuscita benissimo e nello stesso mese ci sarà anche il festival Todays con un ricco programma musicale. Per riempire al meglio il calendario sportivo-culturale abbiamo puntato su degli appuntamenti che potessero essere attrattivi come a febbraio con la Final Eight di Coppa Italia di pallacanestro, le finali della CEV Champions League di pallavolo maschili e femminili a maggio, e naturalmente le Nitto ATP Finals a novembre. Sono sicuro che avremo il palazzetto pieno a tifare per le azzurre e per godere di un grande spettacolo”.

Marco Aceto

Ritrovate armi e rifiuti speciali in una area condominiale di Torino, uomo denunciato

 

TORINO – Un’imponente operazione di controllo ha portato alla scoperta di una vasta quantità di rifiuti speciali e armi in un’area protetta nei pressi di due stabili condominiali situati nel Corso Moncalieri. I Carabinieri della Stazione Torino Barriera Piacenza, della Stazione CC Forestale di Torino e personale dell’Azienda Regionale per la Protezione Ambientale, supportati dai militari della C.I.O. del I° Reggimento Carabinieri Piemonte, hanno condotto l’ispezione a seguito di segnalazioni riguardanti attività sospette nella zona.
Gli operanti si sono trovati di fronte a uno scenario allarmante: terreni e magazzini erano letteralmente invasi da rifiuti speciali di vario genere, tra cui rifiuti ferrosi e legnosi, apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), suppellettili, batterie e oli esausti, 24 veicoli tra auto, motocicli, mezzi agricoli e furgoni, evidentemente abbandonati e in parte smantellati.
La situazione è stata talmente critica da richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco per la messa in sicurezza di ben 14 bombole di GPL, smaltite dall’azienda multiservizi Igiene Ambientale Torino S.p.A., presente nella zona.
Ma le sorprese non sono terminate qui: i militari artificieri antisabotaggio del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino sono stati chiamati in causa a causa della possibile presenza di polvere da sparo all’interno di una cassaforte rinvenuta nei pressi dell’area. Dopo aver forzato la cassaforte, i Carabinieri hanno scoperto un vero e proprio arsenale nascosto. Le armi rinvenute includono un fucile da caccia ad avancarica di antica fattura, cinque pistole a tamburo o semiautomatiche, due carabine, quattro balestre, una sciabola della lunghezza totale di 74 cm e lama di 60 cm, un pugnale con fodero della lunghezza complessiva di 31 cm e lama di 19 cm. Le armi erano accompagnate da 120 cartucce di calibro 7.65, 6.35 e 38 Special, custodite in confezioni.
L’uomo responsabile di queste attività illegali, un 57enne, è stato denunciato per numerose violazioni di legge, tra cui la gestione di una discarica non autorizzata, l’abbandono indiscriminato di rifiuti speciali, la detenzione illegale di armi comuni l’omessa denuncia di armi all’autorità di pubblica sicurezza e la detenzione abusiva di munizioni.
L’area, estesa circa 1000 metri quadrati e vincolata alla normativa di tutela dei paesaggi, è stata sottoposta a sequestro insieme alle armi, ora adeguatamente custodite presso locali della stazione.
Questa operazione dimostra l’importanza di condurre controlli mirati per proteggere l’ambiente e la sicurezza pubblica e sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel garantire il rispetto delle leggi e delle normative.

 

Traforo del Tenda, Valle (Pd): da Cirio promesse a vuoto

 “CHE IDEA HANNO IL GOVERNO MELONI E LA REGIONE PIEMONTE SUL TENDA?”

Il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle: “Ora Cirio costringa il suo Governo a fare chiarezza sul futuro dell’opera”.

 

«A giugno, incontrando il vice-ministro Edoardo Rixi, Alberto Cirio aveva mostrato muscoli e tono risoluto:Non accetteremo ulteriori ritardi per i lavori del tunnel del Tenda”. Detto fatto. A distanza di un mese la Conferenza intergovernativa ha confermato quanto da più parti si temeva: i tempi di riapertura del valico slittano da ottobre 2023 a giugno 2024. Ancora un anno di attesa, salvo imprevisti, per poter transitare nella nuova galleria “in modalità cantiere”, ovvero si avrà una sola galleria a senso unico alternato, esattamente come era avvenuto in passato.

Se pensiamo che a fine Ottocento ci sono voluti otto anni e sei mesi per realizzare il primo tunnel stradale transalpino, il paragone con l’oggi è impietoso e non esistono alibi di sorta. Certo, c’è il problema rincari, certo c’è stata la mala sorte (inchieste, alluvioni), ma sono passati dieci anni dall’inizio dei lavori del Tenda bis e ora l’unica certezza è data dall’incertezza.

Il progetto del Tenda bis venne approvato dalla Cig nel 2006, i lavori sono iniziati solo nel 2013, il nuovo tunnel doveva essere completato entro fine 2023 e il vecchio tunnel entro fine 2025. In mezzo continue variazioni del cronoprogramma fino alla nuova timeline: nuovo tunnel entro metà 2024, vecchio tunnel non si sa. E tra le conseguenze negative di questo ulteriore slittamento c’è anche il fatto che i piemontesi, in particolare i torinesi, si riverseranno sulla Torino-Savona, ovvero un’autostrada con pesanti criticità a causa dei cantieri.

Quello che più preoccupa, infatti, non è solo l’ulteriore allungamento dei tempi, bensì le incertezze sul progetto complessivo: il rifacimento del vecchio traforo ottocentesco parrebbe non rientrare più nei piani di Anas ed Edilmaco.

Nel corso del tempo si sono succedute ipotesi tecniche differenti e credo abbia ragione Francesco Balocco nell’indicare come preferibile quella di un nuovo tunnel bidirezionale trasformando il vecchio in canna di sicurezza e con scopi turistici. Di questa confusione progettuale e degli errori iniziali certamente la politica, tutta, porta una sua responsabilità ma non possiamo dimenticare le colpe dell’Anas.

Ora, visto che non stiamo parlando di realizzare una rotonda ma un’infrastruttura strategica dal punto di vista economico, commerciale e turistico, che idea hanno il Governo Meloni e la Regione Piemonte sul Tenda? Davvero il progetto dei due tunnel monodirezionali è da ritenersi defunto e dovremo viaggiare a corsia alternata? Ad Anas nessuno pensa di chiedere conto? Vedremo se a questi interrogativi verrà data risposta in occasione di una delle prossime passerelle: Cirio è esperto di inaugurazioni seriali, molto meno nel mantenere le promesse e nell’incalzare il suo Governo».

 

Daniele Valle

Vicepresidente del Consiglio Regionale – Consigliere regionale PD

Juventus squalificata dalle coppe europee

NIENTE CONFERENCE LEAGUE, SUBENTRA LA FIORENTINA

E’ arrivata la decisione della UEFA in merito al “caso plusvalenze” della Juventus. Il club bianconero è stato escluso dalle competizioni europee UEFA per la prossima stagione 2023/24.La Juve salterà la UEFA Conference League, competizione inaugurata nel 2021/22 e che la Juve doveva giocare perché classificata al settimo posto al termine dello scorso campionato,nonostante la penalizzazione di 10 punti,altrimenti era terza in classifica.Al suo posto giocherà la Fiorentina,arrivata ottava e finalista perdente della scorsa edizione.

Enzo Grassano

“L’Adieu des glaciers” in mostra al Forte di Bard

Il Monte Bianco, straordinario luogo di indagini scientifiche 

Dal 29 luglio 2023 al 7 gennaio 2024

Bard (Aosta)

Obiettivo puntato sul “Re delle Alpi” o “Tetto d’Europa”. Dopo il Monte Rosa, il Cervino e il Gran Paradiso, é il Monte Bianco – la montagna più alta d’Europa e fra le “Sette Vette del Pianeta” con i suoi 4.807 metri – il primattore della quarta e ultima tappa del Progetto “L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” prodotto dal “Forte di Bard” (grazie al supporto di numerosi enti e istituzioni), che dal 2020 propone un viaggio iconografico e scientifico tra i “ghiacciai” dei principali Quattromila della Valle d’Aosta. La mostra, allestita fino al 7 gennaio del 2024, è indubbiamente un “focus” di grande attualità in anni di allarmanti cambiamenti climatici che di certo portano ad ipotizzare nel prossimo futuro scenari evolutivi assai preoccupanti per i grandi “ghiacciai” e per quelli italiani in particolare. E, dunque, qual é lo stato di salute del Bianco? A darcene maggior contezza può indubbiamente essere illuminante, nelle sue varie sezioni, proprio l’attuale mostra allestita nelle Sale delle “Cannoniere” al “Forte di Bard”. Straordinaria la ricchezza dei contenuti: 142 autori29 schede di ricerca73 fotografie e una serie di foto-confronti che raccontano il “Monte Bianco” quale straordinario luogo in grado di ospitare indagini scientifiche in campi che vanno dalla “glaciologia” alla “geomorfologia”, dalla “pedologia” (studio della composizione e modificazione del suolo) e “nivologia” alla “climatologia”. Il percorso espositivo è articolato in  otto sezioni tematiche, curate da Enrico Peyrot, fotografo e storico della fotografia e da Michele Freppaz, docente del Dipartimento di “Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari” dell’Università di Torino, che si è occupato della parte scientifica. “Grazie alla collaborazione con la ‘Cabina di regia dei ghiacciai valdostani’ e il ‘Comitato Glaciologico Italiano’, si sono raccolte – affermano i due curatori – le descrizioni di numerose attività di ricerca condotte nell’area del ‘Bianco’ su temi specifici, quali lo studio dei fattori che controllano la formazione e lo sviluppo della copertura detritica sopraglaciale e dei suoi effetti sui tassi di fusione, la determinazione del bilancio di massa attraverso immagini satellitari stereo ad alta risoluzione, lo studio di laghi di contatto glaciale, e il censimento dei fenomeni franosi”. Di particolare interesse, sotto l’aspetto ambientale, sono i dati sulle precipitazioni medie annue sul “Bianco”, pari a 940 mm, con in media circa 6 metri di neve fresca all’anno registrati dalla stazione meteorologica automatica del “Mont de la Saxe” (2110 m.), così come i dati relativi all’arretramento dei ghiacciai causato dall’attuale crisi climatica: un dato su tutti i 234 metri persi in 27 anni dal “Ghiacciaio Orientale di Gruetta”.

 

Importante stazione di misura meteorologica è anche quella installata nel 2015 in prossimità del “Colle Major” (4.750 m.), mentre dal 2011 è in corso la misura del regime termico delle pareti settentrionali delle “Grandes Jorasses” (4.100 m.) e, dal 1997, del “Seracco Whymper”. Autentica chicca “storica” il plastico del “Bianco”, esposto nella sezione scientifica, e realizzato dal canonico P.L. Vescoz, pioniere delle scienze naturali, nella seconda metà dell’800. Non mancano alcuni autentici capolavori fotografici provenienti dalle “Collezioni della Regione Valle d’Aosta”, fra cui l’eccezionale stampa in bianco/nero della magistrale panoramica di 220° del “Monte Bianco” effettuata da Vittorio Sella dalla “Tour Ronde” fra fine Ottocento e primi Novecento. In mostra anche rare fotografie della storica officina del fabbro Henri Grivel, a Les Forges, dove “si dava forma” ad attrezzi di ferro adatti ad “artigliare” il ghiaccio, mentre dalla “Collezione” di Walter Grivel (nipote di Henri) provengono gli scarponi, i ramponi e la piccozza di Walter Bonatti. E ancora i dieci speciali accorgimenti sceno-tecnici che permettono di rivivere la “fotografia stereoscopica” a specchio praticata, fino dagli albori dell’arte fotografica, in ambito alpino, accanto alle quattordici “fotografie documentali” appartenenti alla “Fondazione Montagna Sicura” di Villard de la Palude, alle ventidue “Variazioni sul Bianco” datate da fine ‘800 a oggi e alla sezione “Confronti” che espone una panoramica dall’“Aiguille des Glaciers” al “Mont Dolent”, ripresa dalle pendici del “Monte Cormet” da Alessio Nebbia negli anni Venti del ‘900 (mirabilmente stampata da Vittorio Sella nel 1933-34) e messa a confronto con un’altra fotopanoramica del “Bianco” realizzata dal medesimo punto di ripresa dal fotografo Daniele Camisasca nell’estate 2022. Esemplare il raffronto. E gli interrogativi che ne derivano.

Gianni Milani

“L’Adieu des glaciers”

Forte di Bard, via vittorio Emanuele II, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it

Dal 29 luglio 2023 al 7 gennaio 2024

Orari: mart. – ven. 10/18; sab. dom. e festivi 10/19. Ad agosto aperto anche al lunedì

Nelle foto: “Seracco Whymper” (ph. “Fondazione Montagna Sicura”), “Ghiacciaio del Miage” visto da Mont Fortin (ph. D’Amico M.E.), “Stazione meteorologica automatica” di ARPA Valle d’Aosta (ph. ARPA Valle d’Aosta)

Compra sigarette e gratta e vinci con carte di credito rubate

Un cittadino marocchino di 38 anni è stato arrestato dagli agenti della Squadra Volanti poiché gravemente indiziato di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.

Nei giorni scorsi, gli agenti della Squadra Volante intervengono presso un esercizio commerciale del quartiere Crocetta poiché il richiedente, nonché titolare dell’attività, riferisce di essere stato contattato da una persona che segnalava che nell’esercizio si stavano effettuando pagamenti con le sue carte credito sottratte poco prima dalla cabina del suo furgone, mentre era intento a caricare alcuni pacchi.

Inoltre, nel corso della chiamata al 112 NUE, il titolare riferisce di aver effettivamente appena accertato la presenza di una persona intenta a fare acquisti presso il distributore esterno dell’esercizio.

In una manciata di minuti i due equipaggi delle Volanti arrivano sul luogo indicato e notano immediatamente una persona, corrispondente alla descrizione fornita. Alla vista dei poliziotti l’uomo inizia la sua fuga per le vie del quartiere fino a quando non viene fermato in via Piazzi mentre cerca di nascondersi tra le auto in sosta.

Nelle tasche del pantalone del trentottenne vengono rinvenute 8 tessere bancomat, e una tessera sanitaria intestate a terze persone, oltre che diversi gratta e vinci e pacchetti di sigarette. I poliziotti recuperano poi altre due carte di cui l’uomo aveva tentato di disfarsi durante la fuga gettandole sotto una vettura in sosta.

Gli agenti accertano la titolarità delle carte, scoprendo che alcune di queste sono di una seconda vittima che, come la prima, ha subito il furto del portafoglio vedendo poi le sue carte utilizzate da ignoti. Attraverso l’estrapolazione del report del distributore, i poliziotti accertano che in circa 30 minuti sono state effettuate 14 transazioni per 370 euro.

La visione delle immagini del sistema di videosorveglianza ha consentito di verificare che due giorni prima erano state effettuate, proprio dall’uomo fermato, con altre carte e presso lo stesso esercizio, altre sette transazioni per oltre 200 euro. In tutti i casi vengono acquistati o gratta e vinci o confezioni di sigarette.

Tutte le carte sono state restituite ai legittimi proprietari; il trentottenne è stato arrestato per indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti ed deferito all’A.G. per il reato di ricettazione.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

Torino, 28 luglio 2023

Villa Reale, un viaggio nella storia dagli Asburgo al regicidio di Umberto I

Monza, 29 luglio 1900.

Camminando nei saloni che hanno ospitato sovrani e regine il pensiero vola alla grandezza degli Asburgo, alla grandeur di Napoleone e alla maestosità dei Savoia che la vollero come residenza estiva. Decorazioni in stucco, pavimenti in marmo, boiseries, arazzi, tappeti giganti, gli arredi storici degli appartamenti privati di Umberto I e di Margherita di Savoia. La Villa Reale di Monza, tra i fasti degli Imperi asburgico e napoleonico, è una delle dimore reali più belle d’Europa con un parco più grande di quello di Versailles. Con 700 stanze e con la sua facciata imperiale è un gioiello ricco di storia e anche di tragedie. Qui, a 200 metri dall’ingresso della Villa, fu assassinato Re Umberto I. Era il 29 luglio 1900, 123 anni fa. I colpi e le urla di quanto stava accadendo furono sentite anche nella stanze della villa dalla regina Margherita che sulla terrazza stava sfogliando un album e dai domestici che pensarono ai fuochi d’artificio. Il Re, seduto in carrozza, fu colpito al volto e alla gola, i cavalli si imbizzarrirono, il sovrano fu portato velocemente a Villa Reale ma vi giunse privo di vita. Umberto I era già sopravvissuto ad altri due attentati nel 1878 e nel 1897. La reggia fu fatta costruire dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria nella seconda metà del Settecento come residenza estiva degli Asburgo e tale rimase fino all’arrivo delle truppe napoleoniche nel 1796. Quando diventò la residenza di villeggiatura dei Savoia, Re Umberto I la fece restaurare secondo lo stile dell’epoca modificandola in molte delle sue parti. Dopo la tragica morte di Umberto I, Vittorio Emanuele III abbandonò Villa Reale trasferendo al Quirinale quasi tutti gli arredi. Nel 1919 fu donata al Demanio dello Stato. Ma torniamo al regicidio di Umberto I, il 29 luglio di 123 anni fa. Quella sera il Re si era recato a vedere una manifestazione sportiva e dopo aver assistito alla premiazione dei giovani atleti salì in carrozza alle 22.30 per tornare a Villa Reale. E a quel punto che l’anarchico Gaetano Bresci, approfittando della confusione generale e del fatto che la carrozza è aperta per il caldo, si avvicina al sovrano e lo colpisce con tre colpi di revolver. Umberto I fu portato in Villa pochi minuti dopo l’attentato ormai morto. Bresci fu subito catturato dai carabinieri. Il giorno successivo, il 30 luglio, si precipitarono a Monza reali, principi e principesse. Vittorio Emanuele III interruppe la crociera nel Mediterraneo e raggiunse Monza per rendere omaggio alla salma del padre sepolto nel Pantheon a Roma. L’anarchico Bresci verrà condannato all’ergastolo e qualche mese dopo lo troveranno impiccato nella sua cella, suicidio o forse un’esecuzione. Le stanze della Villa sono centinaia ma il percorso di visita ne comprende 28 tra sale e appartamenti. La visita dura poco più di un’ora, inizia dall’atrio di ingresso che porta alle sale di rappresentanza del primo piano nobile, prosegue al secondo piano con il famoso appartamento del Principe di Napoli, poi si andrà in biblioteca e si vedranno gli alloggi del Re e della Regina per concludere la visita nel salone centrale con la splendida vista sui giardini reali e sull’immenso parco secolare. Villa Reale a Monza è aperta al pubblico mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14,30 alle 19,30, sabato e domenica dalle 10,30 alle 18,30.                    Filippo Re

Ravinale (SE): sbagliato pensare di togliere gli attraversamenti

Incidente in corso Orbassano,  per la sicurezza bisogna rallentare chi è in auto.
Ha ragione la Consulta per la mobilità per la mobilità Ciclistica e la Moderazione del Traffico di Torino: se ancora ci sono investimenti sulle strisce pedonali – sono stati due questa settimana a Torino – non si può ragionare di togliere gli attraversamenti, ma di renderli più sicuri, mediante l’inserimento di dossi, semafori o restringimenti della carreggiata che impongano a chi è in auto di rallentare e di prestare attenzione agli altri utenti della strada.
L’utilizzo dello spazio pubblico delle nostre strade è un fatto culturale ed è ora di cambiare approccio, realizzando la Città 30 per diminuire le emisssioni climalteranti e dare davvero la precedenza agli utenti deboli della strada.

Al via l’esodo estivo, previsto traffico intenso sulle arterie del Piemonte

  • lungo la ss 34 “del Lago Maggiore” e la ss 28 “del Colle di Nava”
  •  in Valle D’Aosta flussi intensi di traffico in direzione del traforo del Monte Bianco

 

Al via le grandi partenze nel primo fine settimana di esodo estivo con spostamenti di breve e lunga percorrenza lungo la rete stradale di competenza Anas (Società del Polo infrastrutture del Gruppo FS Italiane). Viabilità Italia prevede bollino rosso, a partire dal pomeriggio di oggi e per le giornate di sabato 29 e domenica 30 luglio.


In Piemonte, in particolare, si prevedono flussi di traffico sostenuti su alcune direttrici turistiche tra cui la strada statale 34 “del Lago Maggiore” tra Gravellona Toce e il confine con la Svizzera e la statale 33 “del Sempione” che costeggia la sponda occidentale del lago per poi dirigersi a nord verso le località turistiche di villeggiatura del Verbano-Cusio-Ossola fino al confine elvetico.

 

È atteso traffico sostenuto anche sulle di statali di collegamento tra Piemonte e Liguria che costituiscono un’alternativa al tracciato autostradale. In particolare, sulla strada statale 28 “del Colle di Nava” – che collega le province di Cuneo e Imperia – lungo la quale nel corso della giornata di sabato si prevedono flussi in aumento in direzione mare e nel corso del pomeriggio di domenica in direzione opposta per il consueto traffico di rientro.

 

In Valle d’Aosta si prevedono flussi intensi con traffico sostenuto da e verso le località turistiche. La domenica pomeriggio si potrà registrare traffico intenso sulla statale 26 “della Valle d’Aosta”, in particolare tra Arnad e Pont-Saint-Martin, mentre sia sabato che domenica pomeriggio potranno verificarsi rallentamenti sulla statale 26 dir “della Valle d’Aosta”, a Courmayeur, per il possibile aumento dei tempi di attesa per l’accesso al Traforo del Monte Bianco.



Ricordiamo che è in vigore anche il divieto di transito dei mezzi pesanti, venerdi 28 dalle 16 alle 22, sabato 29 dalle ore 8.00 alle ore 16 ed infine domenica 30 dalle ore 7 alle ore 22.   

    

     

Un viaggio informato   

Per un viaggio informato le notizie su esodo estivo e viabilità sono disponibili ai link https://www.stradeanas.it/it/esodoestivo e  www.stradeanas.it/infotraffico e attraverso i canali social corporate (Facebook.com/stradeanas e gli account Twitter @stradeanas, @VAIstradeanas @clientiAnas) seguendo l’hashtag #esodoestivo2023.   

Le informazioni sul traffico sono inoltre disponibili sui seguenti canali:   

– VAI (Viabilità Anas Integrata) all’indirizzo www.stradeanas.it/info-viabilità/vai;   

– APP “VAI” di Anas, scaricabile gratuitamente in “App store” e in “Play store”;   

 CCISS Viaggiare Informati del Ministero delle Infrastrutture al quale Anas partecipa attivamente con risorse dedicate e dati sul traffico;   

 Numero verde Pronto Anas 800.841.148 del Servizio Clienti Anas per parlare con un operatore h24 e avere informazioni sulla viabilità in tempo reale. Inoltre, digitando il tasto 5 si può avere una panoramica sullo stato del traffico sulla rete con la posizione dei cantieri, con il tasto 0 è disponibile la situazione previsionale del fine settimana.   

– Live Chat del Servizio Clienti all’indirizzo www.stradeanas.it per parlare con un operatore dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00 e avere anche informazioni sulla viabilità in tempo reale e sui cantieri inamovibili.   

Bollettini di viabilità sono trasmessi su Tgcom24 e sulle radio partner di Anas: Rai Isoradio, Radio Italia (nazionale).   

Anas, società del Polo infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ricorda le campagna di prevenzione per la sicurezza stradale “Quando guidi, Guida e Basta”, per il rischio incendi “La strada non è un posacenere” e contro l’abbandono degli animali sulle strade #AmamieBasta