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La pesca Bella di Borgo d’Ale è un nuovo Presidio Slow Food

 

Bella, ma delicata e fragile. Un frutto d’altri tempi, ma che oggi rivive grazie al coraggio e all’entusiasmo di un gruppo di produttori e che diventa, ora, Presidio Slow Food: parliamo della pesca Bella di Borgo d’Ale, località da poco più di duemila abitanti in provincia di Vercelli, in Piemonte. Terra votata alla frutticoltura e alla peschicoltura in particolare: ma non tutte le pesche sono uguali.

 

Dall’America al Piemonte con un carico di pesche

 

L’inizio della coltivazione della pesca, nella piana di Borgo d’Ale, risale all’inizio del Novecento, probabilmente per iniziativa di alcuni borgodalesi di rientro dall’America con sementi d’oltreoceano. Un tentativo che non ebbe particolare fortuna, ma che fu seguito pochi decenni dopo da altri esperimenti più professionali e con risultati maggiormente promettenti: così, nel 1930, erano già più di cento gli ettari di terra attorno al borgo impiantati a pescheti.

Per circa mezzo secolo, la storia di Borgo d’Ale è andata di pari passo con lo sviluppo della peschicoltura: tante le varietà coltivate. Tra queste una particolarmente profumata e aromatica: quella conosciuta come la Bella. Tondeggiante e di pezzatura medio-grande, ha la buccia con colore di fondo verde chiaro-biancastro e sovracolore rosso-rosato e polpa bianca con venature rossastre in prossimità del nocciolo. Quando, a metà degli anni ’70, a Borgo d’Ale si raccoglievano oltre 100 mila quintali di pesche, circa il 10% era costituito da questa varietà.

 

Un lungo lavoro di recupero

 

La peschicoltura, ancora oggi, a Borgo d’Ale riveste un ruolo importante nell’economia locale. Merito di un terreno di origine fluvio-glaciale, particolarmente drenante, e del caratteristico microclima dovuto alla vicinanza del lago di Viverone: un habitat senza dubbio favorevole al pesco. Ma negli ultimi tre o quattro decenni, la Bella è andata pressoché perduta, surclassata da varietà di pezzatura maggiore e più adatte al mercato, perché disponibili per un periodo più lungo (la varietà tutelata dal nuovo Presidio matura nel giro di due settimane appena, tra fine luglio e inizio agosto) e perché più durevoli e quindi facilmente commercializzabili.

Nel 2015 le piante ancora in vita erano soltanto una ventina, e tutte vecchie di almeno quarant’anni.

«Il recupero della varietà è cominciato nel 2016» ricorda Paolo Caldera, referente degli otto produttori, alcuni dei quali poco più che trentenni, che hanno già aderito al Presidio. «Dalle pochissime piante rimaste, presenti perlopiù nei frutteti di anziani contadini, abbiamo recuperato il materiale per dare avvio alla propagazione».

 

Della Bella, già inclusa nell’Arca del Gusto di Slow Food, oggi si è arrivati ad avere cinquecento piante.

«Il pesco non è come il riso, che in soli cinque o sei mesi arriva a produzione – aggiunge Gabriele Varalda, referente Slow Food del Presidio –. Occorrono tre anni per arrivare a produzione e nei primi tempi il raccolto era appena sufficiente per l’autoconsumo, così il 2022 è stato il primo vero anno di produzione».

 

In cucina, la tradizione

 

La pesca Bella di Borgo d’Ale è ottima mangiata fresca, da sola o in macedonia, magari con l’aggiunta di un goccio di Erbaluce di Caluso, ma le ricette tradizionali la propongono anche cotta al forno, ripiena di cacao e amaretti.

«Noi siamo sentimentalmente legati a questa varietà di pesca e la troviamo buonissima, ma anche il riscontro dei consumatori è stato ottimo. Riconoscono che vale la pena salvarla» prosegue Caldera.

Salvare la biodiversità, per Slow Food, significa coltivarla e mangiarla, e la stessa cosa vale anche per la Bella di Borgo d’Ale: «L’intenzione non è mai stata quella di mantenere due o tre piante per trasformarle in un reperto da museo, ma quella di riprendere la produzione e darle un futuro».

 

E ora?   

 

«È da una decina d’anni che siamo in ballo, sapevamo di dover avere una visione di lungo termine ed eravamo consapevoli che i risultati non sarebbero stati immediati: quel momento è arrivato e non sono i frutti di una moda» conclude Caldera.

L’intenzione, ora, è allargare il progetto anche dal punto di vista della trasformazione del prodotto in composte, confetture e succhi. L’area di produzione della pesca Bella di Borgo d’Ale comprende i comuni di Borgo d’Ale, Alice Castello, Cigliano e Moncrivello (Vercelli), Viverone (Biella), Cossano Canavese e Maglione (Torino).

 

Il Presidio Slow Food della pesca Bella di Borgo d’Ale è sostenuto da FedEx.

 

 

Greta Cugliari è Miss Sport Givova 2023 Piemonte e Valle D’Aosta

Continua a suon di fasce il viaggio di Miss Italia Piemonte e Valle d’Aosta che, sabato 29 luglio, si è fermato al Royal Club di Torino dove è stata eletta Miss Sport Givova 2023. Si tratta di Greta Cugliari, 18 anni di Nichelino, appena diplomatasi al Liceo Scientifico Ettore Majorana di Moncalieri e che a breve affronterà il test di ingresso alla Facoltà di Medicina. Greta a giugno fu la prima reginetta piemontese di Miss Italia 2023 con la fascia Miss Borgo Po.
Bella e talentuosa, Greta, oltre che diventare medico, sogna un futuro nel mondo dello spettacolo. Tra le sue priorità, ovviamente, anche lo sport che pratica da sempre. La sua disciplina principale è stato il nuoto sincronizzato, sport protagonista dell’estate, il nuoto, grazie ai Mondiali che si stanno disputando a Fukuoka, in Giappone.
“Lo sport ha un ruolo centrale e fondamentale per me, tanto che senza non riuscirei a vivere – racconta Greta -. Lo sport è linfa, libertà, ovviamente sacrificio ma regala anche tante soddisfazioni. Lo sport mi accompagna dall’età di tre mesi, quando i miei genitori (mamma Rita e papà Roberto) mi hanno fatto iniziare con l’acquaticità all’Olympik di Torino, per poi proseguire con il corso di nuoto che successivamente è diventato agonistico. In contemporanea al nuoto, ho praticato danza classica per un paio di anni alla Torino Danza, finché a un certo punto, scoprendo il nuoto sincronizzato, ho unito le due discipline e mi sono dedicata a questo fantastico sport. Mi allenavo all’Acquatica e insieme alla mia squadra siamo diventate campionesse regionali nel 2013-14. In seguito, essendo amante dello sport, dopo tanti anni di piscina, avevo voglia di provare nuove “emozioni” e spinta dalla curiosità ho iniziato atletica leggera presso la Sisport, ci sono rimasta per sette anni fino alla pandemia. Grazie all’atletica ho potuto approcciarmi a varie discipline, trovando la mia strada nel salto in alto, allenata da Francesco Crabolu e nel lancio del giavellotto che mi ha permesso di conoscere Zahra Bani, giavellottista italiana. Attualmente pratico crossfit, questo mi ha consentito di gestire meglio il mio tempo e di dedicarmi agli studi, a cui tengo molto. Sto preparando il test di ingresso della Facoltà di Medicina in quanto il mio sogno è quello di diventare un medico chirurgo. Oltre agli studi sono affascinata dal mondo della moda e del cinema. I miei idoli sportivi sono Gianmarco Tamberi, altista italiano, campione olimpico di Tokyo 2020 e Shauane Miller-Uibo, velocista bahamense, campionessa olimpica dei 400 metri piani a Rio 2016 e Tokyo 2020, che ho avuto l’onore di vedere dal vivo agli Hercules di Montecarlo (diamond league) nel 2019

Iaad, il progetto di reinterpretazione dell’Alfa Romeo 4C

Garavini Perenne

Il progetto di reinterpretazione dell’Alfa Romeo 4C, affidato da Garavini agli studenti del Master in Transportation design di IAAD.

 

 

Nell’anno del decennale dell’Alfa Romeo 4C, l’auto sportiva di alta gamma che ha decretato il vero rilancio del marchio, Garavini, in collaborazione con gli studenti IAAD. del Master in Transportation Design, reinterpreta la nuova auto sportiva Alfa Romeo 4C by Garavini che combina la tradizione italiana dell’eleganza e dello stile con l’innovazione e l’artigianato di alta qualità.

Il progetto di una nuova Alfa Romeo 4C prende ispirazione da quanto fatto dallo storico marchio Garavini negli anni ‘30 con l’Alfa Romeo 6C 1750 by Garavini, protagonista della dolcevita italiana e della nascita del movimento per le auto d’epoca in Italia.

 

Anima del progetto: Luca Babbini, giovane imprenditore, partito dallo IAAD. e con esperienza nell’ambito ricerca e sviluppo per diverse industrie, in particolare, dell’automotive. «Quando ho incrociato il percorso di Garavini – spiega Luca Babbini, Design Director Garavini – con origini familiari e valori riconducibili ai miei, ho pensato che fosse un segno: la consapevolezza di quest’affinità ha permesso di dare vita a nuovo capitolo, una realtà in cui la passione per l’artigianalità, il lusso e l’eredità familiare si uniscono. La Garavini Perenne sarà l’occasione per valorizzare il territorio di Torino ma in chiave internazionale, grazie alla freschezza e alla voglia di fare che solo un team giovane, come quello di Garavini e come quello del Master in Transportation Design dello IAAD., possono garantire. La valorizzazione dei giovani è infatti un aspetto chiave del progetto, da qui la partnership con IAAD., l’Istituto in cui mi sono formato. Qui ho sperimentato la maggior ricchezza nell’approccio didattico, che va oltre al piano di studi, avvicinandosi a quella che è la realtà lavorativa».

 

Il progetto è seguito e coordinato da Dario Olivero, coordinatore del Master e Davide Tealdi, docente e project leader.

Il concept vede la realizzazione di una prima serie di 15 esemplari, che mirano a diventare un modello senza tempo. Le linee sono classiche, ispirate ad un uso sportivo che profuma di aria fresca e velocità. Il piacere di guida è alla base della progettazione con un set up dedicato all’usabilità su strada oltre che su pista.

 

Fiaip, incontro con Pichetto su energia e bonus

Si è tenuto presso gli uffici del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’incontro tra il presidente della Fiaip, Gian Battista Baccarini, e il ministro Gilberto Pichetto Fratin, in occasione del quale sono stati attenzionati due temi particolarmente sensibili per il settore edilizio-immobiliare e per la categoria degli agenti immobiliari.

 

La forte preoccupazione circa l’attuale impostazione della direttiva energetica europea immobiliare che ad oggi, secondo la Fiap “prevede vincoli eccessivamente stringenti, tali da non consentirne l’applicabilità nel nostro Paese, vanificando gli obiettivi green e, soprattutto, tali da determinare un’inevitabile svalutazione del nostro patrimonio immobiliare a danno dei cittadini e dell’intera economia”.

 

Baccarini ha evidenziato la necessità di introdurre incentivi fiscali immobiliari strutturali fino al raggiungimento degli standard energetici prefissati, unitamente a forme di finanziamento agevolate quali prodotti finanziari dedicati e garanzie statali a sostegno dei finanziamenti finalizzati a interventi immobiliari di efficientamento energetico. Inoltre, si propone che la direttiva preveda un sistema di deroghe ed esenzioni più ampio, nel rispetto delle specificità di ogni singolo Paese, oltre ad un necessario allentamento degli obiettivi temporali attualmente previsti.

 

La Fiaip ha anche evidenziato la necessità di fare chiarezza sul Superbonus, anche in relazione all’opportunità di prorogarlo mantenendo lo sconto in fattura per determinate tipologie di interventi, quelli che garantiscono un elevato risparmio energetico, unitamente all’esigenza di riordinare, armonizzandoli, tutti i vari bonus fiscali edilizi, rendendoli strutturali per almeno cinque anni consentendo, a imprese e cittadini, un minimo di programmazione.

 

Il ministro Pichetto Fratin ha aggiornato sull’attuale andamento del Trilogo, ancora in corso, e sulla posizione chiara del Governo in linea con le preoccupazioni manifestate da Fiaip.

 

“Un incontro pragmatico in cui abbiamo posto all’attenzione del ministro due tematiche particolarmente sentite da tutta la categoria – ha detto Baccarini – Ringrazio il ministro per aver compreso nel merito le esigenze manifestate e le proposte attenzionate orientate ad accompagnare, non obbligare, il cittadino, incentivandolo, nella delicata svolta immobiliare green”.

Il Gallo di Brancusi

Il Gallo di Brancusi, il premio offerto a Torino, da Sua Eminenza Teodosio, al poeta greco Dinos Koubatis. 

La consegna del prestigioso premio è avvenuta al termine del simposio denominato „Cultura romena, cultura europea”, evento che si è svolto presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, tra il 26 e il 28 luglio 2023, sotto l’egida della neonata „Accademia Europea delle Scienze, delle Arti e delle Lettere di Torino”.

Durante i due giorni, i torinesi hanno potuto ammirare anche un’impressionante collezione di sculture realizzate dall’artista Rodion Gheorghiță ricostruendo le opere perdute del grande scultore Constantin Brancusi, oltre a opere d arte digitali firmate dal giovane artista Mihai Dionis Barbu, insieme con un manoscritto del 501, appartenuto a Giovanni Cassiano, santo nato nella Scizia minore, la Dobrogea di oggi.
Il Palimpsesto di San Giovanni Cassiano fa parte dell’archivio della Biblioteca Nazionale di Torino ed è stato esposto per la prima volta al grande pubblico, cosa che ha dato maggiore importanza al recente evento tenutosi ai piedi delle Alpi.
Un momento di grande carica spirituale è stato anche la gioia e l’onore di avere al centro di questa azione Sua Eminenza Teodosio, Arcivescovo di Tomis, che ha fatto una bella esposizione della vita di San Giovanni Cassiano, così come di altri Santi, trasmettendo ai presenti messaggi e insegnamenti calorosi, parabole con insegnamenti spirituali.
Durante i due giorni dedicati all’evento, la soglia della Biblioteca Nazionale di Torino è stata varcata da numerosi ospiti d’onore, come il vicesindaco di Torino, Michela Favaro, il filosofo Constantin Barbu, Sua Eccellenza Bogdan Cuza (pronipote del principe Alexandru Ioan Cuza), oltre a insegnanti, giornalisti, scrittori, poeti, artisti, sacerdoti, persone di cultura provenienti dall’Italia, dalla Romania e dall’Europa in generale. Tutti hanno dato lustro alla cultura romena a Torino.
Dinos Koubatis, il poeta premiato a Torino in occasione dell’evento culturale organizzato dall’Accademia Europea delle Scienze, delle Arti e delle Lettere di Torino, in collaborazione con la rivista Ispirazione Romena, è nato ad Atene ed è un rinomato poeta greco che ha dedicato tutta la sua vita all’arte, essendo, oltre che un illustre uomo di cultura, un importante attore e regista in Grecia.
Ha pubblicato oltre 20 libri, i suoi volumi sono stati pubblicati in diverse lingue e venduti in paesi come Grecia, Francia, Polonia, Canada ecc.
Istituita nel giugno 2023, l’Accademia Europea delle Scienze, delle Arti e delle Lettere di Torino nasce con l’obiettivo di difendere la cultura in generale, promuovere la cultura romena e la lingua romena, le nostre tradizioni, promuovere la conoscenza della storia, dell’etnografia, con l’obiettivo di promuovere la scienza in generale.
Il primo evento organizzato a Torino, nella sede della prestigiosa Biblioteca Nazionale della città piemontese, sottolinea la nobile missione che questa organizzazione si assume, sulla base degli obiettivi sopra elencati.
La cultura romena ha oggi un ruolo essenziale nel mondo, un posto che merita. Al fine di rafforzare questo ruolo, l’accademia avrà presto un senato composto da intellettuali romeni, ma anche accademici di diversi stati europei.
Un ringraziamento speciale viene dato da parte dell’Accademia Europea di Scienze Arte e Letteratura al Ministero della Cultura italiana.
 Luiza Diculescu 
Servizio fotografico Mihai Bursuc

“Scacco Matto” con “I Venerdì del CAI”

A Sauze d’Oulx, fresche serate con la “cultura della montagna” nel gradevole Bar – Solarium di Paola Debili

Dal 4 agosto al 1° settembre

Sauze d’Oulx (Torino)

Iniziati il 21 luglio scorso, proseguono, fino al prossimo 1° settembre, le “serate informative e culturali” – i “Venerdì del CAI” – organizzate dal 2018 a Sauze d’Oulx, “Balcone delle Alpi” in Alta Val di Susa, dalla sottosezione sauzina del “Club Alpino Italiano”. L’appuntamento è, come sempre (dopo una fase iniziale ospitata presso la Sala Conferenze dell’“Ufficio del Turismo” di viale Genevris) nella gradevole e simpatica location del Bar – Solarium “Scacco Matto” di Paola Debili, in Piazzale Miramonti, la piazza più alta (panorama “mozzafiato”) del Centro valsusino. In agenda sono ancora sette gli incontri (tutti a partire dalle 21 e a ingresso gratuito) rivolti, in particolare, ma non solo, agli appassionati di montagna e alla secolare architettura “roccia su roccia” che spesso ne contraddistingue magnificamente il paesaggio.

Il prossimo rendez vous è per venerdì 4 agostocon un incontro, a cura di Bruno Dotti, sulle orme tracciate – da Venezia alla Cina del Kublai Khan – e raccontate ne “Il Milione”(“Devisement du Monde”), dal leggendario Marco Polo. E proprio “Viaggio in Afghanistan: Trek sulle orme di Marco Polo” è il titolo dell’incontro condotto da Dotti che, per immagini e con molta capacità di suggestiva narrazione, ci porterà dalle sicure cime di casa nostra alle montagne dell’Hindu Kush, nella zona del Panjshir, oltre i 7mila, montagne definite “senza più futuro”, a causa dei continui conflitti che da mezzo secolo stanno martoriando quel Paese.

Con Paolo Manenti del CAI di Almese, l’appuntamento è invece per giovedì 10 agostoe il tema non sarà certo meno suggestivo del precedente. Manenti racconterà infatti di “Ski Alp in Norvegia”. Come dire, immaginarci di praticare “scialpinismo”, al di sopra del circolo Polare Artico, sulle Isole Lofoten, fra i fiordi norvegesi, sospesi fra mare e cielo e magari in tempi di “aurora boreale”. Cosa di meglio? Ascoltare e sognare. E (perché no?), se possibile, far del sogno una concreta realtà.

Di “Montagne teatri di guerra” (e quanto lo siano state anche per noi,  proprio in Val di Susa, ce lo insegna ancora oggi ciò che resta della “Batteria dello Chaberton”, il forte più alto d’Europa) tratterà invece, sabato 12 agosto, lo storico Gian Paolo Rovetto, mentre di “Naturopatia alpina. Erbe e rimedi popolari per i disturbi di oggi” parlerà, domenica 13 agosto, la torinese, da anni residente ad Avigliana, Loredana Matonti. Laureata in “Scienze Naturali”, la Matonti farà riferimento al suo libro “Erbe e antichi rimedi di ieri, oggi e domani” (“Editrice del Graffio”), frutto di una ricerca decennale condotta proprio in Val di Susa, in cui si tratta scientificamente delle meraviglie compiute, ai fini del benessere umano, da decotti, impacchi, sciroppi, oleoliti, unguenti e quant’altro.

Di grande interesse sarà anche, venerdì 18 agosto, la presentazione del libro, edito da “Zerotre” nel 2022, “Storia della Valle di Susa e della Sacra di San Michele”, scritto dall’architetto torinese, socio del “Lions Club Susa Rocciamelone”, Sandro Sandri. Coverrealizzata dal grande Ugo Nespolo, nel consueto linguaggio visionario in cui si incontrano gran parte delle cifre stilistiche dell’arte contemporanea, il libro nasce con l’obiettivo di apportare, attraverso la vendita, un importante contributo economico alla “Sacra” (fra i più importanti monumenti – simbolo del Piemonte), che per il lungo periodo di pandemia non ha più beneficiato delle quote di ingresso dei numerosi visitatori, mediamente 100mila all’anno.

E, dopo l’incontro a tema – giovedì 24 agosto – su “Fauna e viabilità in Alta Valle di Susa”(nell’ambito del Progetto “Life Wolfalps Eu”), è ancora con la presentazione di un libro che si concludono i “Venerdì del CAI” a Sauze. Si tratta de “La Regina del Labirinto” (edito da “Kubera”) che l’autore, lo scrittore santantoninese Marco Pent presenterà allo “Scacco Matto” la sera di venerdì 1 settembre. Per Per Pent (insegnante in pensione, scrittore nonché appassionato compositore di musica sacra) si tratta ormai del suo quarto romanzo – dopo tre raccolte di poesie e un’autobiografia dedicata agli anni dell’infanzia – un unico libro che per la molteplice varietà dei sentimenti e delle condizioni umane trattate “sembra contenerne – è stato scritto – una decina d’altri”.

Per info: tel. 339/6523306

Gianni Milani

Nelle foto:

–       “Scacco Matto”, Paola Debili con Elisa e Giulia

–       Sandro Sandri

–       Cover “Storia della Valle di Susa e della Sacra di San Michele”

Monitoraggio diabete, garantito aggiornamento tecnologie

«Proprio perché “le tecnologie nel campo del monitoraggio del diabete sono in costante evoluzione”, la Regione Piemonte si è dotata da anni di strumenti decisionali che vengono mantenuti costantemente aggiornati. Per la formulazione di proposte di attività efficaci e sostenibili condivise con le Aziende sanitarie regionali orientate al miglioramento dell’Area Endocrino-Diabetologica, è stato costituito il Gruppo tecnico di coordinamento della Rete Endocrino-Diabetologica regionale».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in risposta ad un’interrogazione consiliare sulle Linee guida riguardanti i dispositivi di monitoraggio della glicemia dei pazienti diabetici.

«Le attività del Gruppo tecnico, fra l’altro, dovranno accogliere le innovazioni e le esigenze cliniche dei pazienti e saranno alla base della costruzione dei capitolati di gara. Uno dei primi compiti del Gruppo tecnico di coordinamento – osserva l’assessore Icardi – sarà quello di prevedere eventuali aggiornamenti delle Linee di indirizzo regionali, prendendo in considerazione l’efficacia e l’impatto innovativo delle continue nuove immissioni sul mercato di nuovi dispositivi».

Temperature giù di 10 gradi. Dopo il grande caldo un anticipo d’autunno a Torino

Si fa ancora sentire l’anticiclone africano Caronte, almeno fino  al weekend quando arriverà sull’Italia (Piemonte compreso) il Ciclone Circe. Bel tempo dunque fino a mercoledì 2 agosto tranne qualche nube sulle regioni alpine e prealpine con possibili isolati temporali  nelle ore più calde.

Ma tra giovedì 3 e venerdì 4, dal Nord Europa scenderà un vortice ciclonico foriero di temporali durante il fine settimana. Notevole il crollo delle temperature, di 10-12°C rispetto all’inizio della settimana.

Consultori Grugliasco e Vallette: soluzioni alternative

L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’ LUIGI ICARDI

«La Direzione Asl To3 conferma che non è possibile attualmente ripristinare la sede delle attività consultoriali a Grugliasco, in quanto gli spazi sono oggetto di importante ristrutturazione, attraverso le progettualità già a suo tempo condivise nei tavoli preposti del Pnrr. I tempi di attuazione sono comunque in linea con il cronoprogramma.

L’Asl To3 ribadisce, inoltre, che nel frattempo tutte le attività consultoriali per i cittadini di Grugliasco vengono soddisfatte nello stesso ambito territoriale, distrettuale di Collegno-Grugliasco».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in risposta ad un’interrogazione consiliare sui consultori di Grugliasco e del quartiere Vallette di Torino.

«La Direzione Asl – aggiunge l’assessore Icardi -, nelle more dell’allocazione già precedentemente definita presso la nuova Casa della Comunità di Grugliasco, sta valutando alternative di collocazione temporanea nell’ottica di una attenta e oculata gestione delle risorse pubbliche.

Con riferimento al consultorio famigliare del quartiere Vallette, l’Asl Città di Torino comunica che è in corso la valutazione degli spazi sanitari, nell’ambito del percorso previsto dal Pnrr, per trovare una idonea collocazione delle attività del Consultorio Familiare del quartiere Vallette, all’interno della stessa Circoscrizione 5».

Open To Polo, oggi arriva a Torino il presidente Mattarella

Oggi la visita del Presidente Sergio Mattarella al Polo del ‘900e al Sermig

La stagione autunno-inverno si apre con Mare, Polvere e Orizzonti: tre nuovi maxi progetti per parlare di confini, guerre e partecipazione politica  

 

Novità autunno-inverno per il Polo del ‘900. Tre elementi naturali – Mare, Polvere e Orizzonti – ispirano un’ ampia offerta culturale per parlare di confini, guerre e partecipazione politica, frutto del lavoro corale dei tanti enti del Polo. D’ispirazione anche gli 80 anni dall’inizio della Resistenza armata che l’8 settembre aprono un programma triennale che ripercorrono quei Venti mesi, seguendo tre parole chiave: “disobbedire”, “combattere” nel 2024 e “sognare” nel 2025.

 

NUOVI PROGETTI, NUOVE SFIDE: MARE, POLVERE, ORIZZONTI

Con lo spettacolo originaleIdrogeno” inaugura, il 28 settembre, il primo dei nuovi progetti, “Mare”, che porta il dibattito sul transito di corpi e merci, sul colonialismo e sui porti a cura dell’Unione Culturale Franco Antonicelli. Tra gli appuntamenti, la masterclass con il regista francese Sylvain George, testimone delle zone di frontiera per vent’anni (14 ottobre, ore 15.30), cui si aggiunge un ciclo di proiezioni con Job Film Days e il nuovo allestimento di “Archeoplastica” (fino al 28 ottobre) con oggetti rinvenuti dal mare a parlare di emergenza climatica. Tema che al Polo passa anche per l’azione con la sfida free plastic che da settembre introduce un sistema di sharing bottle con rifornimento d’acqua gratuito all’interno dei palazzi. Con “Polvere”, il 15 novembre, arriva al Polo la prima winter school che indaga i conflitti contemporanei. Con la Fondazione Nocentini e l’Istituto Salvemini: tre giorni fino al 17 novembre; una mostra con le foto inedite dell’artista ucraina Ira Lupu ad aprire le lezioni; 17 laboratori e altrettante attività con Lorenzo Pregliasco, Nello Scavo, Anass Hanafi tra gli ospiti; 8 eventi collaterali tra cui lo studio site specific dello spettacolo Sette a Tebe, tratto dalla tragedia Sette contro Tebe di Eschilo, regia di Gabriele Vacis, della compagnia teatrale PEM (Potenziali Evocati Multimediali). 14 attori e attrici che, da ottobre a aprile, entrano in residenza al Polo per altre collaborazioni: il laboratorio teatraleSguardi aperti”, in partenza il 15 ottobre, e la “Carte Blanche che restituisce in un ciclo di spettacoli la ricerca individuale degli attori sugli archivi del Polo. Sono invece già partite altre tre grandi ricerche con “Orizzonti” a cura del Centro Studi Piero Gobetti. Al centro il movimento studentesco dell’Onda, il movimento No global e No Tav, per un confronto con la partecipazione giovanile di oggi in collaborazione con il collettivo Stasis, che a settembre apre una call agli artisti, e con la casa editrice Morsi editore per la pubblicazione delle ricerche. 

 

1943-2023: 80 ANNI DALLA RESISTENZA 

“Disobbedire” è la parola scelta per aprire le attività dell’Ottantesimo. L’8 settembre alle ore 18.30, la lectio magistralis di Giuseppe Filippetta ne indaga la dimensione etica, sociale e politica. A interrogare le esperienze di quei Venti mesi anche la mostra Disobbedire. Resistere. Storia degli Internati militari italiani”, in arrivo il 26 ottobre e il monologo sul grande Alessandro Galante Garrone, scritto da Leonardo Casalino con Diego Coscia, che si tiene il 30 ottobre, a 20 anni dalla scomparsa. L’11 settembre, i 50 anni del golpe in Cile danno vita a un mese di eventi con “Memorie dal Cile” che, dalle ore 15.30, riunisce al Polo il giornalista Paolo Hutter, in Cile al momento del golpe,

insieme a Jaime Riera Rehren, scrittore ed esule cileno e Eduardo “Mono” Carrasco, famoso muralista esule in Italia. Nella stessa giornata, ore 18.30, l’autrice e attrice Stefania Rosso dedica una performance a Carmen Ansaldi, politica cilena in lotta contro il regime. 

 

NUOVI ARCHIVI, NUOVI SPAZI 

Cresce intanto il numero degli archivi. Tra gli ultimi arrivati il fondo del giurista Franco Cordero e, per ospitarne di nuovi, un grande investimento recupera 600 ml di scaffalature nei Palazzi di San Celso e San Daniele. A settembre continuano i lavori sull’Archivio Leone Ginzburg e il 17 settembre partono le iniziative sull’Archivio Bosso a cura dell’Istituto piemontese Gramsci, frutto della residenza di quattro associazioni giovanili. Intanto la Fondazione Donat-Cattin continua i lavori sull’archivio di Michele L. Straniero con la presentazione in prima nazionale dell’album “Domani si vive e si muore” del 29 settembre. Anche altri spazi del Polo sono protagonisti di interventi di riqualificazione, la Sala 900 si trasforma in un auditorium da 150 posti con un adeguamento tecnologico che la predispone a moderne connessioni verso l’esterno. Mentre la suggestiva Sala Voltoni diventa una galleria espositiva e inaugura il nuovo allestimento con l’installazione multimediale del collettivo artistico multiculturale Art Nomads, il 19 ottobre.

 

NUOVE GENERAZIONI

Per inaugurare l’anno scolastico – il 5 ottobre, ore 16.30 – il Polo presenta le attività per le scuole e insegnanti. Ospiti della giornata gli studiosi di didattica innovativa Chiara Panciroli e Pier Cesare Rivoltella con il libro: “Pedagogia algoritmica. Per una riflessione educativa sull’Intelligenza artificiale”. Tra le nuove attività per bambini dai 2 ai 12 anni Archetti al Polo”, laboratorio di canto, body percussion e esplorazione di alcuni strumenti musicali in partenza il 23 settembre, ore 10.30. Con I giochi di Clio”, invece, ci si siede a tavolino con alcuni game designer, dal canadese Brian Train a Andrea Angiolino, per giocare con la storia in 4 incontri (12, 19, 26 settembre e 3 ottobre). Da ottobre a maggio, per il secondo anno consecutivo torna la Scuola di Architettura, per bambini dai 7 ai 12 anni, con Fondazione per l’architettura che apre il programma a contenuti coprodotti con il Polo ispirati al tema dell’anno: l’Utopia. Dall’ 11 ottobre, in partenza anche i corsi di francese gratuiti per adulti e bambini.

 

ALTRE NOVITÀ 

Altre attività, temi e collaborazioni arricchiscono il programma. A settembre in arrivo il Festival delle Migrazioni (19 – 24 settembre),  il Festival delle piccole storie della Rete Italiana di Cultura popolare sul tema “cittadinanza” (28-30 settembre) e La settimana del lavoro off a cura di Ismel (dal 27 settembre al 6 dicembre). A ottobre, a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi, il primo passo verso il Primo Levi LAB, un luogo di incontro interattivo e permanente in via Maria Vittoria 38 che inaugura con una a mostra a Levi dedicata, più eventi fino a giugno 2024. L’arte si schiera contro la violenza di genere con lo spettacolo “Rosso Indelebile” in arrivo a novembre in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Lo sport e la politica sono protagonisti del libro di Loris Caruso “La vita in campo sparisce dedicato a Diego Armando Maradona il 12 ottobre. Da ottobre, alla luce delle prossime elezioni europee e dell’alto tasso di astensione, il Centro Einstein di Studi Internazionali (CESI) propone un percorso di accompagnamento al voto. Anche divulgazione scientifica con i “GiovedìScienza” in programma dal 15 novembre. In ultimo, ad anticipare tutte le novità della stagione autunno-inverno, il 2 agosto, attesissima la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Polo.   

 

Il programma autunno-inverno del Polo è in continuo aggiornamento al sito www.polodel900.

 

1943-1945 / 2023-2025

Ottantesimo della Resistenza

Polo del ‘900

 

Perché continuare a parlare oggi, a ottant’anni di distanza, della Resistenza?

Perché è da quell’esperienza – molteplice, difficile, affascinante – che sono nate le regole della nostra democrazia. Perché attraverso quell’esperienza, un Paese che ha inventato il fascismo e il suo sistema di potere – caratterizzato dalla repressione del dissenso e al tempo stesso da una costruzione moderna del consenso, dall’uso della violenza come strumento della politica e del dominio, dalla discriminazione e dall’esclusione – ha saputo rifondare le basi del suo vivere civile attraverso un documento di grande respiro politico e umano come la Costituzione. 

Serve ancora oggi comprendere e ricordare la Resistenza perché ne sono stati protagonisti donne e uomini che, nel momento più buio, hanno avuto la forza di disobbedire, di scegliere e di agire, di costruire con impegno un nuovo orizzonte etico e politico, di trasformare le difficoltà in opportunità. 

Le motivazioni individuali che allora hanno spinto i protagonisti a partecipare alla guerra di Liberazione pongono a ciascuno di noi un interrogativo esistenziale: come si reagisce quando il mondo in cui si è vissuti crolla, quando scompare ogni certezza, quando la vita stessa e il suo significato vengono messi in discussione? Una generazione educata all’obbedienza e con pochi strumenti per leggere un presente tremendamente complesso si è trovata di fronte alla necessità di combattere, di provare a rispondere a interrogativi e problemi nuovi, e lo ha fatto in forme e modi diversi. Soprattutto, uomini e donne impegnati nella Resistenza sono stati capaci di saldare speranze, aspettative e progetti in un orizzonte collettivo. Sono stati capaci di sognare un futuro per tutti. 

Oggi è importante ripartire da quella storia perché i principi e i valori che allora hanno animato le persone anche al di là delle appartenenze nazionali, ancora ci interpellano, come individui, come cittadini italiani, dell’Europa e del mondo, che quella storia la vogliono raccontare ancora.

 

Il progetto

Il Polo del ‘900 e i suoi enti partner propongono alla Città di Torino un progetto che ha l’intento di mettere al centro delle iniziative culturali della Città gli eventi, i protagonisti e il lascito della Resistenza. È una scelta che scaturisce direttamente dal patrimonio documentario sull’antifascismo e sulla Resistenza che essi custodiscono, un giacimento ricchissimo e senza uguali di fonti originali della più diversa natura (documenti, fotografie, filmati, interviste, manifesti). Le prime indicazioni di progetto, proposte dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (sviluppando un’idea di Barbara Berruti, Chiara Colombini, Carlo Greppi, Bruno Maida, Enrico Miletto, componenti del comitato scientifico dell’Istituto) sono state discusse e approvate dal gruppo di lavoro individuato all’interno del Polo e composto da Unione culturale, Archivio nazionale cinematografico della Resistenza,  Fondazione Istituto Antonio Gramsci, Centro studi Piero Gobetti, Centro studi Primo Levi, Fondazione Donat-Cattin, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Fondazione Vera Nocentini, Anpi. Tali indicazioni si articolano su tre anni, dal 2023 al 2025.

Si intende individuare per ogni anno dal 2023 al 2025 una parola-chiave (un verbo all’infinito) che, cogliendo gli elementi essenziali del contesto degli anni 1943, 1944 e 1945, permetta di definire una cornice di senso capace di collegare il passato al presente, di tenere insieme la riflessione storiografica al dibattito culturale e civile. Ciascuna parola-chiave, pur legata a date o questioni specifiche del calendario del 1943-1945, consente di riattraversare tutti quei 20 mesi.

Per il 2023, pensando sia alla data cruciale dell’armistizio dell’8 settembre 1943, che segna l’inizio della Resistenza, sia agli scioperi del marzo di quell’anno – i primi dopo vent’anni di dittatura – che anticipano la lotta di Liberazione, la parola-chiave è “disobbedire”. 

Disobbedire aiuta ad affrontare una serie di temi che intersecano anche la celebrazione del ventennale del Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà. In particolare, nel momento in cui cominceranno ufficialmente le celebrazioni dell’Ottantesimo sarà allestita la mostra personale di Zehra Dogan, giornalista, artista e attivista curda di cittadinanza turca. 

 

Per il 2024, considerando che il 1944 è l’anno in cui la Resistenza di radica e si sviluppa, arrivando al picco della “grande estate partigiana” e all’esperienza delle zone libere, per poi attraversare la dura crisi invernale successiva al proclama Alexander, la parola-chiave è “combattere”. Una parola che però non vuole alludere soltanto alla Resistenza armata: si combatte con le armi e senza le armi, con gli scioperi che proseguono nelle fabbriche (a partire da quelli del marzo 1944) e con azioni di Resistenza civile.

 

Per il 2025, facendo riferimento alla Liberazione, la parola-chiave è “sognare”, un termine che ricomprende le attese e le speranze di futuro, come anche i disincanti e le delusioni per i desideri di giustizia frustrati, e al tempo stesso i progetti politici perseguiti per la nuova Italia democratica da costruire che conducono alla Costituzione.

 

Per ogni parola-chiave, una lectio magistralis con relatori e relatrici di alto profilo e di rilevanza internazionale (storici e storiche ma anche sociologi e sociologhe, antropologi e antropologhe, politologi e politologhe ecc.) propone un inquadramento generale e una riflessione sul tema prescelto, con riferimenti al 1943-1945 ma con lo sguardo rivolto tanto all’intero Novecento quanto all’oggi.  I testi delle lectio saranno poi pubblicati da un editore di scala nazionale raccolti in un cofanetto dedicato all’Ottantesimo.

 

La lectio è l’elemento-quadro costante, accompagnato di volta in volta da iniziative diverse le une dalle altre (es. lectio+convegno; lectio+podcast; lectio+mostra; lectio+rassegna cinematografica), variando i linguaggi sulla base del pubblico che ci si propone di raggiungere. 

 

In questo modello possono così trovare spazio e al tempo stesso coordinamento proposte di eventi e di dibattito in grado di restituire la complessità delle anime della Resistenza e delle sensibilità culturali e politiche che vi si richiamano.  Il programma è immaginato come un crescendo che abbia il suo culmine nel 2025, con un coinvolgimento il più esteso possibile della cittadinanza, con iniziative capaci di animare gli spazi pubblici.

 

Parole chiave 

1943-2023 

  • disobbedire 

1944-2024

  • combattere 

1945-2025

  • sognare

 

1943-1945 

Le iniziative per l’Ottantesimo avranno l’avvio ufficiale l’8 settembre 2023, nell’anniversario di quell’armistizio tra il Regno d’Italia e gli angloamericani al quale, dopo la fuga del re e di Badoglio al Sud, seguono il crollo dello Stato e lo sbandamento dell’esercito, ma che al contempo rappresenta l’inizio della Resistenza. 

 

Settembre 2023

Venerdì 8 settembre 2023, inaugurazione dell’Ottantesimo

Disobbedire, lectio magistralis di Giuseppe Filippetta

 

Data, Orario | Luogo (indicando in ordine l’indirizzo e la sede)

8/09/2023 ore 18,30 – Sala 900, Palazzo San Daniele, piazzetta Antonicelli
Titolo evento 8 settembre 1943: Disobbedire 

Tipologia (scegliere tra proiezione, spettacolo, concerto, incontro, mostra).

Lectio magistralis

Descrizione evento (max 500 battute)

Lectio magistralis di Giuseppe Filippetta sull’8 settembre 1943, data che segna l’inizio della Resistenza. Si inaugura con questa lectio il triennio dedicato all’ottantesimo della Resistenza, Per ogni anno dal 2023 al 2025 una parola-chiave (un verbo all’infinito) coglie gli elementi essenziali del contesto degli anni 1943, 1944 e 1945 e permette di definire una cornice di senso capace di collegare il passato al presente, di tenere insieme la riflessione storiografica al dibattito culturale e civile. La prima parola-chiave è “disobbedire” di cui viene condivisa una riflessione sul significato storico, politico ed etico. Ieri e oggi.


Relatori Giuseppe Filippetta, già direttore dell’archivio storico e della biblioteca del Senato della Repubblica italiana e autore di L’estate che imparammo a sparare. Storia partigiana della costituzione (Feltrinelli, 2018)

A cura di Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” – Fondazione Polo del 900.

Data, Orario | Luogo (indicando in ordine l’indirizzo e la sede)

26/10/2023 Galleria delle immagini, Palazzo San Celso, piazzetta Antonicelli 

Titolo evento: Gli internati militari italiani (titolo provvisorio)

Tipologia (scegliere tra proiezione, spettacolo, concerto, incontro, mostra).

Mostra 

Descrizione evento (max 500 battute)

Le iniziative dell’ottantesimo proseguono con una mostra dedicata agli Internati Militari Italiani (IMI), la cui disobbedienza è all’origine di una delle molte forme che la Resistenza italiana ha assunto tra il 1943 e il 1945. Una mostra che riflette e racconta valorizzando gli oggetti e le raccolte documentarie custodite negli archivi di Istoreto, Istituto di studi Gaetano Salvemini, Archivio nazionale cinematografico della Resistenza. Sono previste proiezioni, visite guidate per la cittadinanza e per le classi. 

Crediti: a cura di Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto), Istituto di studi Gaetano Salvemini, Archivio nazionale cinematografico della Resistenza.

 

Data, Orario | Luogo (indicando in ordine l’indirizzo e la sede)

30/10/2023 – Sala 900, Palazzo San Daniele, piazzetta Antonicelli

Titolo evento: In memoria di Alessandro Galante Garrone

Tipologia (scegliere tra proiezione, spettacolo, concerto, incontro, mostra).

Spettacolo e presentazione

Descrizione evento (max 500 battute)

A vent’anni dalla morte di Alessandro Galante Garrone, figura di spicco della Resistenza, magistrato, storico e protagonista del dibattito culturale dell’Italia repubblicana, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea di cui fu uno dei fondatori, lo ricorda in due momenti.

Una lezione recitata scritta da Leonardo Casalino con Diego Coscia, in una produzione della compagnia teatrale Lo Stagno di Goethe, che ne ripercorre la vita e l’insegnamento; il volume: Alessandro Galante Garrone, Per l’eguaglianza e la libertà, a cura di Paolo Borgna, Francesco Campobello e Massimo Vogliotti con un saggio introduttivo di Paolo Borgna (Einaudi, 2023). 

 

Crediti: a cura di Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto), Lo stagno di Goethe, Polo del ‘900