Ieri in un appartamento in via Gorizia a Torino un uomo si è barricato all’interno del suo alloggio minacciando di togliersi la vita. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il 118 e il Nucleo radiomobile dei carabinieri. Dopo alcune ore i soccorsi sono riusciti a salvarlo.
GTT rinnova l’app TO Move con nuove funzioni digitali
Con oltre 200.000 utenti, TO Move è oggi la principale piattaforma digitale per l’acquisto dei titoli di viaggio GTT. Tramite l’app è possibile acquistare e convalidare biglietti per bus, tram e metropolitana, leggere la smart card BIP con tecnologia NFC e accedere a tutte le tipologie di titoli urbani ed extraurbani.
Dal 4 novembre sarà disponibile anche il nuovo Biglietto Speciale “Tour”, valido 48 o 72 ore, pensato per turisti e visitatori. Le vendite digitali continuano a crescere: nel 2025 superati 2,5 milioni di biglietti City e 1,1 milioni di Daily, con un incremento rispettivamente del 18% e del 27%.
«La digitalizzazione sta trasformando il trasporto pubblico, migliorando l’esperienza dei cittadini e l’efficienza del sistema. Con app come TO Move e i biglietti digitali pianificare ogni viaggio diventa più semplice, veloce e sostenibile. Progetti come il Living Lab ToMove ci permettono inoltre di sperimentare nuove forme di mobilità connessa e autonoma e soluzioni MaaS, per integrare servizi e mezzi in un unico ecosistema digitale», dichiara l’Assessora all’Innovazione, Transizione Digitale e Mobilità del Comune di Torino.
Con l’integrazione delle nuove funzionalità di TO Move, GTT migliora concretamente l’offerta di mobilità urbana, rendendola più connessa, moderna e intuitiva.
TORINO CLICK
Protocollo corridoi lavorativi per rifugiati
E’ l’obiettivo del protocollo firmato tra la Città di Torino, l’Unione Industriali Torino, la Regione Piemonte e Ires Piemonte, l’Agenzia Piemonte Lavoro, la Prefettura di Torino, l’alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), il Talent Beyond Boundaries, la Diaconia Valdese, il Pathways International, la Fondazione Compagnia di San Paolo, l’Arcidiocesi di Torino, la Fondazione don Mario Operti e la Reale Foundation.
Con la sigla del documento si intende avviare una collaborazione diretta e favorire l’arrivo nel territorio di Torino, per lavoro e in condizioni di sicurezza, di apolidi e rifugiati riconosciuti dall’UNHCR o dai Paesi di transito e di persone in evidente bisogno di protezione internazionale e promuoverne l’integrazione.
Ad oggi, sono 60 i rifugiati selezionati in Paesi terzi (Colombia, Egitto, Uganda e Giordania) che arriveranno in Italia per essere inseriti in settori chiave come quello aeroportuale, della cantieristica navale, dell’informatica e orafo. Grazie al protocollo territoriale, nuove realtà imprenditoriali piemontesi potranno accogliere e valorizzare le competenze di lavoratori rifugiati, contribuendo a un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore.
“Torino è la prima città in Italia a firmare un protocollo locale dedicato ai Corridoi Lavorativi per i Rifugiati, confermando il proprio ruolo di laboratorio di innovazione sociale e di integrazione lavorativa. Con la firma di questo accordo, – ha sottolineato la vicesindaca Michela Favaro – la Città rinnova il proprio impegno nel costruire una comunità che mette il lavoro al centro dei percorsi di inclusione e sviluppo. I Corridoi Lavorativi rappresentano un modello concreto di integrazione, capace di unire solidarietà e competitività, offrendo alle persone rifugiate opportunità sicure e dignitose e alle imprese del territorio professionalità qualificate e motivate, in un’economia più giusta, inclusiva e sostenibile.»
Il protocollo territoriale è coerente con le linee guida del Global Compact on Refugees, che promuove l’apertura di percorsi di canali di ingresso sicuro per i rifugiati con competenze professionali, al fine di favorire la loro integrazione e costruirsi un futuro dignitoso. In questo contesto, la sinergia tra istituzioni locali, mondo imprenditoriale e organizzazioni internazionali è fondamentale per il successo di progetti che si propongono come best practice a livello internazionale.
I corridoi lavorativi rientrano nel cosiddetto “percorso extra-quota” introdotto nella normativa italiana dalla legge 50/2023 che consente alle imprese di selezionare e formare rifugiati all’estero, con l’obiettivo di assumerli e facilitarne l’ingresso regolare in Italia tramite il visto per lavoro.
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Con il budget più alto degli ultimi tredici anni, anche quest’anno la Fondazione Arte CRT, Ente art oriented di Fondazione CRT, che quest’anno celebra il suo 25esimo anniversario, ha confermato di credere alle proposte delle gallerie presenti ad Artissima acquisendo, nel corso dell’edizione 2025, 26 nuove opere realizzate da 11 artiste e artisti, destinandole come sempre alla fruizione pubblica; importanti lavori di John Giorno, Cian Dayrit, Majd Abdel Hamid, John Menick, Felix Shumba e Valentina Furian confluiranno nella collezione permanente del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, mentre le opere di David Schutter, Simon Callery, Alessandro Pessoli, Marco Cingolani e Franciszka and Stefan Themerson saranno rese disponibili per le sale della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
Da venticinque anni la Fondazione Arte CRT è tra i partner principali di Artissima, la fiera internazionale d’arte contemporanea di Torino, che sostiene attraverso diversi contributi, in particolare con la campagna di acquisizioni. Una collaborazione che nasce dalla convinzione che Artissima rappresenti per la città un’occasione unica per consolidare e proiettare il proprio ruolo sulla scena artistica internazionale.
In occasione del suo 25esimo anniversario, la Fondazione Arte CRT rinnova e rafforza questo impegno, aumentando ulteriormente lo storico fondo destinato alle acquisizioni da 280 mila euro dello scorso anno a 300 mila euro. Si tratta del budget più alto degli ultimi tredici anni, a conferma della volontà della Fondazione di continuare a investire nella valorizzazione dell’arte contemporanea e nel patrimonio culturale condiviso di Torino e del suo territorio.
“La Fondazione Arte CRT, che opera per conto della Fondazione CRT, rinnova con convinzione il proprio impegno nei confronti di Artissima, la principale fiera d’arte contemporanea in Italia e una delle più riconosciute a livello internazionale – ha commentato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione Arte CRT – In occasione del nostro 25esimo anniversario, abbiamo voluto rafforzare ulteriormente questo legame, incrementando il fondo acquisizioni a 300 mila euro, lo stanziamento più consistente degli ultimi anni, per sostenere in modo concreto il lavoro delle gallerie e degli artisti presenti in fiera. Attraverso le acquisizioni effettuate anche grazie al prezioso supporto del nostro Comitato scientifico, le opere entreranno a far parte delle collezioni della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, andando ad arricchire due patrimoni pubblici di straordinario valore e contribuendo a rafforzare il ruolo di Torino come capitale dell’arte contemporanea.”
La Fondazione sostiene le gallerie e le artiste e gli artisti presenti in fiera attraverso l’acquisizione di opere, alimentando così una estesa collezione di lavori di arte contemporanea, oggi tra le più prestigiose: oltre 950 opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dal video alla fotografia, dalle grandi installazioni agli NFT, realizzate da circa 380 artisti, per un investimento complessivo di oltre 42 milioni di euro. A conferma della mission della Fondazione, le opere che entrano a far parte della propria collezione vengono immediatamente rese disponibili alla collettività e ai due Musei per le rispettive attività espositive e per i prestiti ad altre istituzioni, consentendo a Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e a GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea un continuo aggiornamento delle proprie esposizioni e un dialogo costante con i principali attori della scena artistica internazionale.
Come consuetudine degli ultimi anni, era presente ad Artissima per il terzo anno il Comitato Scientifico della Fondazione Arte CRT, rappresentato quest’anno da Hans Ulrich Obrist (Direttore artistico Serpentine Galleries, Londra), Susanne Pfeffer (Direttrice Museum MMK für Moderne Kunst, Francoforte), e Vicente Todolì (Direttore artistico Fondazione Pirelli HangarBicocca, Milano); Manuel Segade Lodeiro (Direttore Museo Nacional de Arte Reina Sofía, Madrid) e Suhanya Raffel (Direttrice Museum M Plus, Hong Kong) hanno contributo da remoto.
Da sempre organo consultivo della Fondazione in materia di acquisizioni, il Comitato ha partecipato alla scelta delle acquisizioni in fiera, in sinergia con i Direttori e i Capo curatori del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, e selezionando opere che valorizzeranno ulteriormente il patrimonio artistico di entrambi i musei, centri di eccellenza piemontese e punti cardine nell’avvicinare all’arte un pubblico esteso ed eterogeneo, a livello locale, nazionale e internazionale.
In merito alle acquisizioni il Comitato Scientifico della Fondazione Arte CRT ha dichiarato:
“Un momento molto speciale a Torino, città d’arte che Artissima anima insieme alle mostre delle diverse istituzioni culturali del territorio – ha dichiarato il Comitato Scientifico della Fondazione Arte CRT – Quest’anno molte di esse festeggiano anniversari importanti, tra cui la Fondazione Arte CRT, che celebra i suoi 25 anni.
Un momento dinamico, perché, per parafrasare Italo Calvino, a Torino si riesce a scrivere, perché qui passato e futuro convivono nel presente con una forza che altrove è più rara. Questo si percepisce ancor di più ad Artissima, attraverso le sezioni curate, dove artisti e gallerie pionieri ribadiscono questa attitudine: in un’epoca in cui circola molta informazione ma anche molta amnesia, è necessario ‘protestare contro l’ovvio’.
Per questa ragione Artissima presenta opere di artisti pionieri, talvolta dimenticati, che meritano di essere riscoperti e riletti. Come affermava Erwin Panofsky, ‘il futuro si inventa talvolta con frammenti del passato’. Da qui nasce l’esigenza di custodire la memoria e, al tempo stesso, sostenere gli artisti emergenti: perché la storia passata è anche l’anticipazione del futuro.
È impressionante vedere a Torino il numero di direttori, curatori e professionisti del mondo dell’arte che si incontrano in questi giorni.
Torino vale sempre un viaggio. E, come diceva Alighiero Boetti, ‘l’arte porta il sole e la luce a Torino’.”
MARA MARTELLOTTA
Oggi fra i più apprezzati e noti artisti – artigiani della Vallée
“Stele. Donato Savin” al valdostano “Forte di Bard”
Fino al 31 dicembre
Rocce allungate verso il cielo o verso cime più alte. “Stele” come divinità protettrici o guerrieri posti in difesa di mura e ardui luoghi fortificati o ancora (perché no?) presenze aliene, sicuramente pacifiche, radicate in costoni di pietra diventati ormai protettivo rifugio terreno. Da alcuni giorni, e fino a mercoledì 31 dicembre, chi è salito o salirà lungo l’ultima parte della strada interna che porta alla sommità del “complesso fortificato” di Bard, troverà lungo il cammino, a fargli buona e piacevole compagnia, le opere di Donato Savin (classe ’59), valdostano doc di Cogne, residente e operante in frazione Epinel. La mostra, curata da Aldo Audisio in collaborazione con l’“Associazione Forte di Bard”, presenta dopo una serie di importanti esposizioni in Italia e all’estero, una selezione di 30 opere del progetto “Stele” avviato dall’artista alcuni anni fa: si tratta di rocce posizionate su essenziali basi di ferro che ben si integrano con la maestosità delle grandi murature e creano un’inedita esposizione “en plein air”.
Gli inizi artistici di Savin risalgono piuttosto indietro negli anni, allorchè un bel giorno, visitando la celebre “Fiera di Sant’Orso” ad Aosta, scopre l’artigianato tradizionale, ricco di espressioni artistiche. Per Donato è un’autentica folgorazione. Alla vista di quelle opere che spesso é troppo riduttivo chiamare “artigianali”, gli si apre un nuovo entusiasmante mondo. Lì, sceglie un suo nuovo percorso di lavoro e di vita, avvicinandosi alla pietra che inizia a scolpire instancabilmente. Tanto che, nel 1987, partecipa lui stesso alla “Fiera” e vince uno dei più prestigiosi premi. È l’inizio della sua carriera, che lo vede scegliere definitivamente a materia del suo “produrre” le rocce delle sue montagne, tastandole, scolpendole, modificandone con avveduta oculatezza le forme, soffermandosi sui verdi acidi dei licheni mescolati alle venature del marmo o alla lieve porosità della pietra.
“L’idea della ‘Stele’ – racconta Savin – mi venne ad Aosta al ‘Museo Archeologico’. Vidi in quelle forme di rocce allungate ‘Dèi di Pietra’ e iniziai a cercare pezzi di scisti di quel tipo, cosparsi di licheni. Le mie opere restano aperte ad ogni interpretazione. Io ci vedo degli Dèi, specialmente femminili, che salgono verso l’alto; quando non ci sarò più, saranno i testimoni del mio passaggio nella vita terrena”. Un mondo di pietra, immobile, grandioso, fermato nel tempo a raccontare l’amore di Savin per la sua terra. Opere di pietra solide, dure, inamovibili ma palpitanti nel battere di un loro “cuore” che è il “cuore” dell’artista, che le rende ”uniche” ed “irripetibili”. Proprio come sono i frutti di un infinito amore.
“Toccare la roccia, sentirla con le mani e poi modificarla – sottolinea ancora Savin – è un modo per estraniarsi dal mondo. Liberarsi e sognare, far rivivere tante cose che ho appreso da bambino osservando i montanari. Un mondo di cui sono parte che, con le mie opere, cerco di perpetrare nel futuro, rinnovandolo”. Una sorta di “universo parallelo”, eppure così tenacemente radicato ad un paesaggio che ne è grembo materno, da cui prende vita e forma nella sua essenziale verticalità e in quel suo voluto, suggestivo gridare, di voce alta, al cielo.
Spiega la presidente del “Forte di Bard”, Ornella Badery: “Siamo lieti di presentare ai tanti visitatori che ogni giorno percorrono il camminamento interno del ‘Forte’ questo iconico progetto firmato da Donato Savin, maestro dell’artigianato contemporaneo che interpreta e rivisita le rocce delle sue montagne in modo essenziale. Le rocce di Savin creano un potente dialogo con le pietre del ‘Forte’ e si fondono con armonia nel paesaggio circostante creando un itinerario artistico ricco di suggestione”.
Arte, spiritualità e natura. I tre elementi che fanno da ideale collante alle “rocciose” opere dell’artista cogninese (o cougnèn, in patois valdostano), che sarà altresì presente, da lunedì 28 luglio e per tutta l’estate, a Cogne nella mostra diffusa “Donato Savin. La vita attorno a me”, organizzata da “Fondation Grand Paradis” nell’ambito del 28° “GPFF – Gran Paradiso Film Festival”.
Gianni Milani
“Stele. Donato Savin”
Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it
Fino al 31 dicembre
Orari: dal mart. al ven. 10/18; sab. dom. e festivi 10/19
Nelle foto: Donato Savin: “Stele”
Kosgei-Jebichii, doppietta keniana alla Apple Run
Cadono il record della corsa (29’11”) e dei partenti
Cavour, 1° novembre 2025
Doppio record per la Apple Run: nel giorno del primato di partecipanti (oltre 1000 atleti alla partenza di piazza Marconi, a Cavour) il keniasno
d’Italia Jacobs Kosgei (Orecchietta Garfagnana) ha chiuso i 10 chilometri del percorso intorno alla Rocca in 29’11”, migliorando di 11 secondi
il record della corsa, stabilito lo scorso anno dal connazionale Simon Waithira Mwangi (2024). Kosgei ha avuto la meglio sull’altro keniano
Boniface Njiriu, staccato nella seconda parte tracciato dopo un lungo testa a testa nelle fasi iniziali della corsa. Njiriu ha chiuso in 29’14”, secondo
tempo di sempre per la prova di Cavour.

Terzo il primo degli italiani, il torinese del Cus Francesco Breusa, arrivato a Cavour con un personale di 29’32”. Qui ha dovuto accontentarsi di
29’47” ma sul traguardo è apparso abbastanza soddisfatto: «È stata una stagione complicata – ha detto – questa per me è stata la prima gara dove
sono stato davvero competitivo. Sono in ripresa e sto ritrovando la forma: ora spero nella prossima stagione».
Moderata soddisfazione anche per l’atleta con il miglior palmares tra i partenti: l’ex azzurro Federico De Caro, campione italiano under 23 nel
2019 e protagonista di un paio di stagioni di eccellenza nel circuito universitario americano Ncaa (7’47”46 sui 3000 e 13’38’47” sui 5000). «Ho
ripreso ad allenarmi da un mese – ha commentato De Caro, 17esimo in 32’57” – e non ho ancora nelle gambe una prova lunga come questa. Sapevo
di valere tra un tempo tra i 32 e i 33 minuti: speravo di essere più vicino ai 32’, ma va bene così. Al rientro dagli Stati Uniti ero molto stanco
mentalmente e non ho più gareggiato: ora ho ripreso e punto al 2026. Ho solo bisogno di allenarmi e di mettere un po’ di benzina». De Caro, 28
anni, non ha ancora una società e ha gareggiato a Cavour con una Runcard.
In campo femminile buon 35’31” per Mercy Jebichii (Atletica Gran Sasso Teramo), che ha avvicinato il proprio primato personale (34’57”) ma
è rimasta lontana dal primato della corsa, stabilito tre anni fa dalla forte etiope Tegeng Adissalem Belay, capace di chiudere i 10 chilometri in
32’23”. Per il secondo posto ottimo spunto di Gaia Gagliardi (Atletica Saluzzo) che ha preceduto in rimonta Francesca Durante e Federica
Cerutti.
La gara – organizzata dall’Applerun Team di Marco Isoardi, Mauro Riba e Martina Mercol con la collaborazione dell’Atletica Saluzzo e
dell’Atletica Valpellice, il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte e il sostegno del Comune di Cavour e della ProCavour,
organizzatrice di TuttoMele, la grande fiera di Cavour (oltre 300 espositori su 15 mila metri quadrati) in programma dall’8 al 16 novembre. Come
da tradizione, ogni concorrente ha ricevuto 8 chilogrammi di mele come premio di partecipazione.
RISULTATI
Uomini. 1. Kosgei (Kenya/Orecchietta Garfagnana) 29’11; 2. Njiriu (Kenya/Libertas Orvieto) 29’14”; 3. Breusa (Battaglio Cus Torino 29’47”;
4. Ferrato (Atletica Saluzzo) 30’18”; 5. Boussifi (Marocco/Amici di Marcello) 30’56”; 6. Yon (Pont Donnas) 31’14”; 7. Gallo (Giò 22 Rivera)
31’28”; 8. Hanyn (Marocco/Olimpiatletica) 31’38”; 9. Manganaro (Torino Road Runners) 31’41”; 10. Bouchard (Atletica Saluzzo) 31’46” […]
17. De Caro (Runcard) 32’57”.
Donne. 1. Jebichii (Kenya/Atletica Gran Sasso Teramo) 35’31”; 2. Gagliardi (Atletica Saluzzo) 35’38”; 3. Durante (Casone Noceto) 35’46”, 4.
Cerutti (Sport Project VCO) 35’51”; 5. Restagno (Atl. Mondovì Acqua S.Bernardo) 36’20”; 6. El Kannoussi (Atletica Saluzzo) 36’32”; 7. Allasia
(Team Fisiosport) 37’27”; 8. Ballabio (Casone Noceto) 37’28”; 9. Morano (Vigonechecorre) 38’10”; 10. Pagliassotto (Milano Atletica) 38’13”.
In totale le domande ammesse in graduatoria sono 1.763, di cui 1.006 con punteggio idoneo, pari o superiore a 12 punti. Chi ha raggiunto tale soglia potrà ottenere l’assegnazione di un alloggio, che resta comunque subordinata alla reale disponibilità di abitazioni adeguate per dimensioni e composizione del nucleo familiare, secondo quanto previsto dalla normativa regionale.
«Con la pubblicazione della graduatoria definitiva si conclude un passaggio importante nel percorso di assegnazione degli alloggi di edilizia sociale, uno strumento fondamentale per garantire il diritto alla casa alle persone e alle famiglie che vivono situazioni di fragilità economica – dichiara Jacopo Rosatelli, assessore alle Politiche sociali -. Come Città di Torino continuiamo a lavorare per ampliare l’offerta di abitazioni disponibili, rendere sempre più efficace il sistema di accesso e prevenire situazioni di morosità che possono portare alla sua perdita, perché l’abitare è condizione necessaria per promuovere la dignità, l’inclusione e la giustizia sociale di tutte le persone.»
La pubblicazione della graduatoria definitiva segue quella provvisoria diffusa lo scorso 15 maggio, contro la quale era possibile presentare ricorso entro il 14 giugno. Con l’uscita del nuovo elenco, validato dalla Commissione regionale competente, si completa la prima fase di assegnazione prevista dal bando.
Il Bando Generale n. 8 rimane comunque aperto fino al 4 dicembre 2025, data entro la quale sarà ancora possibile presentare nuove domande o aggiornare quelle già depositate. Alla chiusura del periodo di riapertura verrà pubblicato l’elenco definitivo di aggiornamento e definita la seconda tranche di domande con punteggio idoneo che saranno oggetto di istruttoria e trasmissione alla Commissione regionale per la formazione della nuova graduatoria.
Gli alloggi di edilizia sociale sono destinati alla locazione di famiglie che si trovano in difficoltà economiche e non riescono ad accedere al mercato privato degli affitti. Le assegnazioni vengono effettuate dal Comune secondo quanto previsto dalla Legge regionale n. 3 del 2010, che disciplina l’intera materia dell’edilizia sociale, fissando criteri e modalità di accesso.
Lo strumento principale per individuare gli aventi diritto è il Bando Generale, che consente la formazione di una graduatoria ordinaria basata su parametri oggettivi come reddito, composizione del nucleo e condizioni abitative. Accanto a questa procedura ordinaria, la normativa prevede anche la possibilità di presentare una domanda di Emergenza Abitativa per situazioni di particolare gravità — come sfratti, sgomberi o procedure esecutive — che richiedono interventi più tempestivi rispetto ai tempi ordinari del bando.
Maggiori informazioni sono disponibili su www.comune.torino.it/schede-informative/alloggi-edilizia-sociale
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La “supa dij mort” della Valle di Susa
La Supa dij mort è una ricetta tradizionale che veniva preparata durante la commemorazione dei defunti in Valsusa.
Leggi l’articolo su piemonteitalia.eu:
https://www.piemonteitalia.eu/it/curiosita/la-supa-dij-mort-della-valle-di-susa
POLITICA
Sefcovic incontra il governo per i dazi Usa sulla pasta ma fa infuriare gli agricoltori
Leggi l’articolo su L’identità:





