ilTorinese

Il Piemonte si aggiudica l’adunata degli alpini a Biella

Il presidente della Regione Cirio: “Orgogliosi di accogliere i nostri straordinari Alpini nella terra dove è nata l’Italia”
“Siamo felicissimi, perché insieme al presidente della sezione biellese dell’Ana Fulcheri abbiamo lavorato per anni a questo risultato. La storia del Piemonte è legata saldamente alla storia degli Alpini e per noi non c’è gioia ed orgoglio più grande che poter essere il palcoscenico del loro evento più importante”.
Con queste parole il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio commenta l’assegnazione a Biella dell’Adunata 2025, annunciata pochi istanti fa a Gorizia dove stamattina era riunito il Consiglio direttivo nazionale dell’Ana. Un voto all’unanimità: l’Adunata tornerà quindi in Piemonte per la prima volta a Biella il 9-10-11 maggio 2025.
Nel 2022 è stato festeggiato il 150º anniversario della fondazione delle Truppe Alpine e fu proprio un biellese nel 1872, l’allora ministro delle Finanze Quintino Sella, ad appoggiare la formazione delle prime 15 compagnie alpine fatta dall’allora ministro della Guerra Cesare Ricotti Magnani.
“Ringrazio il presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero per la fiducia e l’onore di aver scelto il nostro territorio per questa grande manifestazione – commenta ancora il presidente Cirio -. Il Piemonte si prepara ad accogliere, fin da ora, tutti gli Alpini italiani in una città che ospitò la produzione di oltre i tre quarti delle
divise alpine della Grande Guerra e che tutt’oggi produce, dal 1910, il Cappello Alpino. Una terra dove è nata l’Italia che saprà accogliere l’Adunata con calore, entusiasmo e un’organizzazione impeccabile”.

L’omicidio – suicidio di Rivoli è anche l’ennesimo femminicidio

La tragedia che ha visto l’uccisione della  moglie, di 32 anni, da parte del marito che poi si è recato al lavoro e ha affidato la figlia a un collega per poi togliersi la vita è l’ennesimo femminicidio.

Il drammatico evento è avvenuto questa mattina a Rivoli, i carabinieri stanno indagando.

La  giovane donna, originaria di Nocera inferiore (Salerno), è stata accoltellata alla gola  in un appartamento di via Montebianco. Il marito, 36enne  di Pagani (Salerno), dopo il delitto ha chiamato la madre al telefono in Campania e ha raccontato quanto accaduto. La madre ha quindi chiamato  il 118. L’uomo aveva nel frattempo portato  con sé la figlioletta di 3 anni  sul posto di lavoro, in una azienda di Orbassano. Qui ha affidato la piccola a un collega e si è tolto la vita buttandosi da un silo. Gli inquirenti verificando la dinamica e la ricostruzione della tragedia.

Gli urologi lanciano un allarme sul tumore del pene: killer silenzioso

Il tumore del pene è una patologia che interessa 1-2 abitanti su 100.000 in Italia, ma nella sola regione Piemonte si stima che almeno 80 uomini, generalmente adulti o più raramente anche soggetti giovani, vengano operati in un anno per questa patologia.
I noti fattori di rischio di questa malattia come la fimosi, malattie dei genitali come il lichen e l’infezione da HPV (che si riscontra in un terzo dei casi) sono tutti arginabili con visite preventive. Purtroppo invece si assiste ad un importante ritardo diagnostico, documentato dal 20’% di malati con malattia avanzata o metastatica, dovuto alla ritrosia del maschio di dichiarare patologie che coinvolgono la sfera intima ed alla mancanza di un’efficace prevenzione per le patologie andrologiche.
Oltre ad essere una malattia caratterizzata da una peculiare aggressività oncologica, la sua cura prevede un intervento chirurgico molto demolitivo, che comporta nel migliore dei casi un’asportazione parziale del pene, ma non infrequentemente la necessità di un intervento radicale di asportazione peniena completa, con conseguenti risvolti negativi sia psichici che sociali.
Questa devastante patologia oncologica è stato uno degli argomenti principali del Congresso internazionale “i-MARS – International Masterclass in reconstructive surgery”, organizzato dal professor Paolo Gontero (Direttore della Clinica Urologica universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino) e coordinato dal dottor Marco Falcone, urologo della Città della Salute.
Ad intervenire sull’argomento sono stati ospiti di altissimo profilo internazionale, afferenti alla Società europea di urologia (EAU). Al centro della discussione di una tavola rotonda congiunta tra la Rete Oncologica del Piemonte e Valle D’Aosta, Società Europea di Chirurgia Genitale e rappresentanti delle Linee Guida Internazionali sul tumore del pene il ruolo fondamentale dei Centri di riferimento ai quali possano essere indirizzati questi malati al fine di intraprendere un percorso di cura multidisciplinare, focalizzato non solo sulla terapia della malattia primaria ma anche sulla complessa chirurgia ricostruttiva, che deve essere parte integrante del percorso terapeutico sin dalle fasi più precoci del percorso terapeutico.
“Il tumore del pene è il tipico caso di una patologia dove un percorso di cura vincente non può prescindere dalla stretta collaborazione tra diverse figure professionali, che, pur appartenendo a settori della medicina apparentemente molto diversi, sono in grado di integrarsi in una équipe multidisciplinare per affrontare una chirurgia altrimenti impossibile da realizzare” afferma il professor Paolo Gontero, che continua: “presso la Città della Salute di Torino si è consolidata da tempo una stretta collaborazione tra urologi esperti in ricostruzione dei genitali esterni, microchirurghi della mano e dermatologi oncologi, che è in grado di offrire un percorso di cura efficace anche ai casi più gravi di tumore del pene, cui può venire offerta, in casi particolari, anche una ricostruzione totale dell’organo asportato”.
“L’evoluzione della chirurgia va oggi nella direzione di tecniche mini invasive che consentono di eseguire interventi più conservativi associati a ricostruzioni estetiche in grado di limitare in maniera significativa l’impatto psicologico che tale patologia ha sul paziente ed incrementando significativamente la sua qualità di vita” afferma il dottor Marco Falcone, responsabile scientifico dell’evento.

PAC e monosuccessione colturale, interviene Confagricoltura Piemonte

 

“Il divieto è un ostacolo per l’economia reale e per le attività delle imprese”

 

Anche alla luce delle recenti vicende politiche di carattere internazionale, Confagricoltura Piemonte esprime preoccupazione e perplessità sul divieto previsto dalla nuova PAC di coltivare nello stesso terreno, per due anni consecutivi, lo stesso prodotto, per ragioni di tutela ambientale e sostenibilità.

 

Riteniamo che tale divieto sia fortemente penalizzante per gli imprenditori agricoli e per il Made in Italy in generale” dichiara il presidente Enrico Allasia e precisa “In un Paese in cui il contesto culturale e alimentare è profondamente diverso tra nord e sud, applicare indistintamente l’avvicendamento colturale comporta notevoli difficoltà socio – economiche”.

 

Ad essere coinvolte in prima linea in Piemonte sono le filiere cerealicole – foraggere e a cascata la zootecnia, per la quale tali coltivazioni sono prettamente destinate (si pensi che nel 2022 la superficie totale di mais, in Regione, è stata pari a 130.420 ettari).

 

Confagricoltura Piemonte sottolinea come questa PAC sia sempre meno orientata al mercato: in un quadro segnato da grandi incertezze, l’Italia, forte delle sue tradizioni, costituisce un modello per i Paesi del Mediterraneo e, in un’ottica di aumento della popolazione e di lotta contro la fame, ha grandi potenzialità per incrementare la sua capacità produttiva. “Si tratta in primis di sicurezza e qualità alimentare: vanno rispettate pedissequamente tutte le regole sulle importazioni, soprattutto da quei Paesi come il Brasile per la soia, la Turchia per il grano e l’India per il riso, che si sono affacciati ai nostri mercati come novelli esportatori”.

 

“È poi una questione di indipendenza alimentare: è fondamentale la salvaguardia del potenziale produttivo agricolo italiano, lasciando l’imprenditore libero di scegliere, valutare cosa sia più conveniente fare, anche dal punto di vista agronomico, oltre che da quello meramente economico” fa notare Allasia.

Sulla delicata questione, Confagricoltura Piemonte ha raccolto le perplessità dagli imprenditori agricoli riguardo le semine del 2024, incerte a causa del vincolo di lasciare il 4% di un terreno a riposo: quest’operazione comporta una perdita economica per l’agricoltore, che oltretutto su quella porzione paga le tasse. Così come le pratiche di sovesciamento che prevedono coltivazioni intermedie, che non vengono portate a fine ciclo ma arate e sotterrate prima della maturazione, garantendo sì al terreno un apporto di azoto e sostanze organiche utili alla coltura successiva ma non portando alcun beneficio economico per l’agricoltore, dal momento che quella produzione non viene né raccolta, né tantomeno venduta.

CioccolaTo’, ecco gli eventi del weekend

Per dieci giorni il centro cittadino si trasformerà in una gigante cioccolateria a cielo aperto dove sarà possibile scoprire ed assaggiare il ricco assortimento di deliziose praline, tavolette al latte, fondenti e aromatizzate, creme spalmabili, liquori al cioccolato, cremini e cialde e tantissime altre cioccolatose proposte.

Cuore pulsante di Cioccolatò, inaugurato ieri le centralissime piazza San Carlo e via Roma pronte ad accogliere torinesi e turisti e accompagnarli in un viaggio fatto tra cultura, arte, divertimento, talk, giochi, laboratori, masterclass e showcooking che coinvolge tutti i sensi e regala emozioni a ogni assaggio.

“Una festa popolare‘, l’ha definita l’assessore ai Grandi eventi di Torino, Domenico Carretta, presente questa mattina all’inaugurazione, che amanti del cioccolato e golosi di ogni età non possono lasciarsi sfuggire e dove, accanto alla giostra e al trenino che sono un po’ i simboli della kermesse, sarà possibile anche fare del bene.

La manifestazione ha infatti una dolce novitá rappresentata dal ” Cioccolato sospeso”: chi lo vorrà potrà infatti acquistare del cioccolato e metterlo in un’urna apposita sulla piazza, davanti a Casa CioccolaTò, per donarla ai bisognosi. Tutto il cioccolato raccolto andrà al Sermig.

Numerosi gli appuntamenti a Torino nel fine settimana, in occasione della rassegna Cioccolato’. Questo il programma del weekend a Casa Cioccolatò:

SABATO 28 OTTOBRE

Ore 11: Laboratorio Degustazione CONPAIT (Confederazione Pasticceri Italiani) Masterclass con Maicol Vitellozzi – Pastry Chef prima presso il Ristorante del Cambio, ora nella Pasticceria Tiri – che realizzerà il Cioccolato al cubo e il Pan Suisse extra dark.

Ore 12: CioccolaToRadio Toradio, diretta da Piazza San Carlo del programma Enogastrofonico “ApparecchiaTo”.

Ore 14: Cioccolato di Modica IGP Maestro Federico Di Rosa di Sfizi Golosi.

Ore 15: Laboratorio Racconti e Degustazione, Cioccolato I segreti della Provincia – Cuneo a cura di Paola Gula Giornalista, Scrittrice Food Lovers.

Ore 16: Imprenditrici e imprenditori del Cioccolato, A raccontare la storia della famiglia Massari sarà Debora Massari, la figlia del Maestro Iginio che, dopo aver creato l’e-commerce, i social e aver sviluppato il brand Iginio Massari, oggi si occupa di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti

sostenendo il Made in Italy.

Ore 17.30: Il glamour della tavola natalizia tendenze 2023 curato da Event Creator Willy Ghia DeaBambina Events ispirato al Grande Gatsby con le delizie e prelibatezze firmate dal Maestro Massari.

Ore 18.30: Dolci letture, Stefano Marando fondatore di @30politico, la pagina Instagram più amata dagli studenti, presenta il libro “Il periodo di m*rda più bello della mia vita”.

DOMENICA 29 OTTOBRE

Ore 11: Torino a Colazione – Oropuro Caffè Day Laboratorio Racconto Degustazione con Messineo Roberto Maestro Torrefattore Caffè San Domenico e già ambasciatore del Caffè all’Expo di Milano per conto di Slow Food e Rai Expo.

Ore 12: CioccolaToRadio Toradio, diretta da Piazza San Carlo del programma Enogastrofonico “ApparecchiaTo”.

Ore 14: Presentazione gioco “Stivaletto” la maschera d’Italia e degli italiani in collaborazione con N.I.D.A. Nazionale Italiana dell’Amicizia.

Ore 15: Laboratorio Degustazione CONPAIT (Confederazione Pasticceri Italiani) con Antonio Raimondo

Ore 16: Imprenditrici e imprenditori del Cioccolato. Valentina Arzilli, Managing Director di La Perla di Torino, racconterà la storia familiare

della sua azienda: un brand sinonimo di eccellenza del cioccolato italiano che, grazie a un solido progetto imprenditoriale, ha saputo trasformarsi negli anni da realtà artigianale radicata sul territorio in un’azienda strutturata, altamente competitiva e votata all’innovazione.

Ore 17: CioccoLaboratorio Masterclass con Chiara Petracchini Ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese.

Ore 18: Dolci letture, Sarah Scaparone, Giorgio Pugnetti e Federica Giuliani presentano il libro “Dalla bagna cauda al sushi”.

Ore 19: CioccoLaboratorio – ShowCooking. Le ricette della pasta fresca al cacao con Pasta Girardi, realtà artigianale piemontese specializzata nella produzione giornaliera di pasta fresca e gastronomia di alta qualità.

www.cioccola-to.events

Impossibile essere atei

Partiamo dal presupposto che per “Dio” intendo un qualsiasi ente (participio presente del verbo essere, cioè “ciò che è”) nel quale credere, al quale mostrare devozione, in nome del quale propugnare le proprie idee, e non quell’anziano con la barba bianca ed il forcone in mano o altre rappresentazioni analoghe.

Tutti gli uomini, da sempre, hanno bisogno di qualcosa in cui credere, qualcosa che ne giustifichi la presenza sulla Terra, che li gratifichi se si sono comportati in un certo modo e che, per contro, reprima le loro condotte deviate, agendo anche come deterrente.

Nella storia dell’uomo di fianco alla religione, o più spesso al posto di questa, abbiamo avuto fazioni schierate per questo o quel Dio, intendo con questo termine l’oggetto di devozione del singolo o di gruppi.

Ecco, dunque, che andiamo dall’adorazione del fuoco, che permetteva di scaldarsi, cuocere, difendersi dagli animali feroci e dai nemici e di illuminare l’ambiente a quella per l’acqua (il dio Poseidone) passando per Manitù, Giano, Giove, Anubi, Osiride e molti, molti altri.

Alcuni, vuoi perché scaturiti dall’immaginazione umana, vuoi perché considerati antropomorfi per assimilazione o perché vi sono state testimonianze dirette sono stati tramandati a noi attraverso icone, dipinti e sculture: Gesù, Buddha, Zaratustra e tutti gli altri; di altri sono più note le manifestazioni in loro onore: la pace, la non violenza, l’antifascismo, l’antisemitismo, la tifoseria sportiva, la new age e così via decine di altri oggetti di culto.

Anche se apparentemente lontani tra di loro, tutti i soggetti (anche astratti) citati sopra hanno in comune una cosa: raccolgono adepti che, nel nome di quella divinità, compiono atti e misfatti che poco li distinguono tra i seguaci complessivamente intesi.

Pensiamo, ad esempio, all’Inquisizione ed alle Crociate perpetrate dai seguaci di una Chiesa che predica amore e uguaglianza, salvo poi mettere sulla graticola l’ostetrica romana Finnicella ed elevare all’onore degli altari (è diventato Santo nel 1450) quel Bernardino da Siena che la fece arrostire; o, ancora, condannare per eresia quel Galileo Galilei che venne riabilitato soltanto dopo oltre 350 anni da Papa Giovanni Paolo II ma soltanto dopo che la Pontificia accademia delle scienze riconobbe che fu un errore condannarlo sulla base delle conclusioni alle quali pervenne un’apposita commissione di studio da lui istituita nel 1981; non bastava leggere un libro di geografia o di scienze delle superiori? Oppure pensiamo alle nefandezze compiute da alcune tifoserie, da estremisti politici di tutti gli schieramenti (vedi il comizio dell’On. Saccucci a Sezze, nel 1976).

E’ evidente che, pur con motivazioni diverse e finalità molto distanti tra di loro, tutti questi comportamenti, queste appartenenze hanno in comune un dato: chi vi aderisce ha bisogno di un qualcosa (o, astrattamente, qualcuno) in cui credere, per il quale compiere determinati gesti, attraverso il quale realizzarsi e sentirsi così a posto con sé stessi piuttosto che con gli altri.

Chi di voi era già almeno adolescente negli anni ’70 ricorderà i cortei e le manifestazioni contro la guerra in Vietnam, per la riforma dell’istruzione contro il Ministro Malfatti, prima ancora nell’autunno caldo del 1969 dal quale nacque lo Statuto dei lavoratori e potrei citare molti altri esempi.

Va notato che tutti questi idoli hanno in comune, troppo spesso, il fanatismo: chi si schiera da una parte inevitabilmente lotterà strenuamente contro chi è schierato sul fronte opposto mentre quasi sempre lascerà senza considerazione chi non è, almeno ufficialmente, schierato anziché scambiare con altri le proprie opinioni e, soprattutto, ascoltare le ragioni altrui: solo gli stolti, infatti, non cambiano mai idea.

Sembra insito nell’animo umano non tollerare dissensi o contraddizioni arrogandosi il diritto di essere seduti dalla parte della ragione, una specie di pregiudizio della convenienza sempre identico.

Io sostengo sempre che è meglio sedersi dalla parte del torto perché vi sono più posti liberi, visto che tutti vogliono sedersi dalla parte della ragione; credere di avere sempre ragione si manifesta in molti modi diversi, ma mai costruttivi: dai litigi condominiali alle separazioni coniugali, alle cause civili fino alle guerre dove ogni parte sostiene che è il suo diritto ad essere stato violato, e non il contrario.

Sono convinto che se ognuno di noi agisse secondo la propria coscienza, in totale umiltà, accettando che non sempre la ruota giri a tuo favore molte divinità cesserebbero di avere senso.

Sergio Motta

L’omaggio all’artista catalano, dal titolo Mirò a Torino, in mostra al Mastio della Cittadella

Dal 28 ottobre a 14 gennaio

Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo curano l’esposizione 

organizzata da Navigare srl che raccoglie quasi 200 opere, tra collezioni private e prestiti dei Musei francesi. 

 

           Torino, 2023 – Presentata  al Museo Storico Nazionale d’Artiglieria al Mastio della Cittadella a Torino, la mostra antologica dedicata all’artista catalano Mirò. A quarant’anni dalla sua scomparsa l’esposizione, che comprende quasi 200 opere, celebra la sua prolifica arte improntata alla joie de vivre con una raccolta di opere datate 1924 – 1981, la maggior parte delle quali mai esposte al pubblico poiché appartenenti a privati e prestate grazie alla collaborazione delle gallerie francesi Lelong, Tamenaga, de la Présidence, e della svizzera Bailly.

La mostra, in programma dal 28 ottobre al 14 gennaio 2024, è prodotta da Navigare srl con la curatela affidata ad Achille Bonito Oliva con la collaborazione di Maïthé Vallès-Bled e di Vincenzo Sanfo, e patrocinata da Città di Torino, Regione Piemonte e dal Consolato di Spagna a Torino. Per numero della opere e per la completezza delle esposizioni, che rappresentano l’intero periodo artistico ed evolutivo dell’artista, si pone come la mostra più importante mai presentata in Italia sul pittore spagnolo.

           Parte preponderante dell’esposizione è composta da Litografie e altre opere grafiche, presenti anche nell’area dedicata alla Poesia, ai Manifesti per le mostre dell’artista e alla rivista Derriére le Miroir, mentre le aree Pittura e Musica presentano opere a tecnica mista, ceramiche dipinte e disegni. Un focus specifico ripercorre, poi, la trasformazione dei linguaggi pittorici sviluppata dall’artista catalano negli anni ’20.

       Esplosioni di colore, segni in libertà e una spiccata attitudine alla sperimentazione mantengono Mirò sempre in bilico tra figurazione e astrattismo, in un mondo fantastico che caratterizza ogni sua opera, come le 23 litografie (1950-1980), stampate da Fernand Mourlot al quale si devono anche le prestigiose stampe litografiche dei manifesti per le mostre di Mirò, oggetto di culto per i collezionisti. La mostra torinese ne presenta 11 (1968-1980), insieme a 7 litografie realizzate per la rinomata rivista d’arte francese Derrière le Miroir attiva dal 1946 al 1982. Le opere di Mirò per la rivista rappresentano un unicum, di grande lirismo, in cui l’artista di Barcellona, misurandosi con la dimensione del foglio litografico, deve contenere la sua esuberanza creativa in uno spazio predefinito.

        Mirò è stato un importante illustratore per libri di poesia e di racconti, traducendo la parola in colore e forma in una perfetta fusione. Dalla sua passione per le poesie di Tristan Tzara, tra i fondatori del movimento Dadaista, nascono le 16 bellissime illustrazioni in stampa litografica per la raccolta di versi Parler Seul (1950).

Di Mirò pittore, la mostra propone 27 opere a tecnica mista su carta, con acquerello, guazzo, carboncino, matita, olio, ma anche quella a inchiostro cinese e pastello a cera per il disegno Ubu Roi, il personaggio dell’opera teatrale di Alfred Jarry. Nella stessa sezione, anche 12 ceramiche, tra vasi e piatti, dipinti da Mirò.

 

Anche la musica è stata una intensa passione dell’artista. In esposizione ci saranno 18 bozzetti, disegni in facsimile, realizzati per la Biennale di Venezia 1980, dove Mirò fu invitato a realizzare scene e costumi per l’opera L’uccello Luce con musica di Silvano Bussotti. Completa il percorso una serie di fotografie, alcune delle quali realizzate da Man Ray, che ritraggono Joan Mirò in momenti di vita privata.

 

Mirò a Torino è co-prodotta da AICS – Comitato Provinciale Torino, e Diffusione Cultura Srl in collaborazione con Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria – Mastio della Cittadella, Difesa Servizi, Art Book Web. Da un accordo di partnership tra Navigare srl e Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta, tutti i possessori della card accederanno alla mostra in forma gratuita. Vettore ufficiale: Trenitalia. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle ore 19:30; sabato, domenica e festivi dalle ore 9:30 alle ore 20:30. Biglietti online: ticketone.it. Sito internet: navigaresrl.com

Lutto nella comunità: addio alla bancaria gentile scomparsa prematuramente

Ha suscitato grande dolore a Biella  e nel territorio la morte prematura di Rossana Biassoli, 61 anni. La donna lottava contro una grave malattia. Era molto conosciuta e apprezzata per la sua cortesia e competenza come dipendente della Biverbanca, e aveva lavorato in alcune filiali di Biella e ad Andorno Micca. Lascia i genitori, il figlio e il compagno.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

NUOTO Coppa Piemonte e Valle d’Aosta Sprint Edition

La Coppa Piemonte e Valle d’Aosta Sprint Edition 2023 sarà ancor più speciale grazie alla premiazione dei migliori atleti della stagione passata in programma domenica 29/10 alle 16.30. Tra i premiati il campione di casa Alessandro Miressi protagonista della velocità azzurra ai Mondiali di Melbourne e di Fukuoka. Ci saranno poi Sara Curtis, Giulia Vetrano e Giada Gorlier, che si sono distinte con la Nazionale Giovanile agli Eurojunior di Belgrado e ai Mondiali Giovanili a Netanya. Verranno premiati anchre i campioni delle Universiadi di Chengdu, Anita Gastaldi, Ludovico Viberti e Francesca Fresia, insieme a Gabriele Mancini, campione italiano assoluto dei 200 Rana al campionato invernale di Riccione, e Andrea Scarcina, che ha brillato alla Coppa COMEN in Grecia.

L’evento presenterà anche atleti di alto livello che si allenano in Piemonte, ma che rappresentano società fuori regione. Tra questi spiccano nomi di Benedetta Pilato (GS Fiamme Oro/CC Aniene), Marco Orsi (GS Fiamme Oro/CN Uisp Bologna), Anna Pirovano (Fiamme Azzurre/In Sport Rane Rosse) e Alessandro Bori (GS Fiamme Gialle/In Sport Rane Rosse).

L’“Indipendent Book Tour” a cura del Salone del Libro

Ad Asti, la prossima tappa del progetto ideato dal “Salone Internazionale del Libro di Torino” e dalla Regione a favore dell’Editoria indipendente piemontese

Sabato 28 ottobre, ore 17,30

Asti

Quinta tappa. Dopo Verbania, Torino, Novara ed Alessandria, sosterà ad Asti l’“Indipendent Book Tour”, il viaggio nei capoluoghi del Piemonte, ideato dal “Salone Internazionale del Libro di Torino” e “Hangar del Libro”(Regione Piemonte), in collaborazione con la “Fondazione Circolo dei Lettori”, per raccontare la ricchezza, eccellenza a livello nazionale, dell’Editoria indipendente piemontese. L’appuntamento è per sabato 28 ottobre, ore 17,30, negli spazi di “FuoriLuogo”, in via Enrico Toti 18/20, ad Asti. Protagoniste nella tappa astigiana, saranno quattro case editrici, tra le 28 partecipanti al tour, che racconteranno al pubblico la propria storia, i propri progetti e un proprio libro scelto per l’occasione, tra i tanti pubblicati (ingresso libero): “Buendia Books” presenterà il romanzo “Saluteremo il signor padrone” di Stefano Valerio, “Yume Edizioni” racconterà il libro “Teen generation” di Beatrice Varetto, “Be strong Edizioni” illustrerà il romanzo per ragazzi “Un destino su misura” di Fulvio Drigani e “Edizioni del Capricorno” parlerà del “noir” “Anatomia di una rapina” diMaurizio Blini. Sono nel complesso otto le tappe, una in ciascun capoluogo piemontese, messe in agenda per l’edizione 2023 dell’iniziativa.

A ogni appuntamento le case editrici, selezionate a giugno attraverso la “call Hangar del Libro”, presenteranno il loro libro del momento, accompagnate da brani musicali e azioni teatrali curate da “B-Teatro”. Per il secondo anno, grazie al progetto “#Booklovers” della rivista digitale “exlibris20”, saranno nuovamente coinvolti 28 lettrici e lettori, anch’essi selezionati a giugno grazie ad una “call” dedicata, che ha visto partecipare ben 267 appassionati di libri e lettura di ogni età.

A ogni tappa i “booklovers”affiancheranno una casa editrice ciascuno per raccontare il loro punto di vista sul libro, trasmettendo così al pubblico anche le emozioni e le riflessioni del lettore che pubblicheranno poi sui propri profili social, con recensioni e interviste.

E il viaggio continua.

Sabato 11 novembre la tappa sarà Vercellicon l’appuntamento alle 17.30 alla “Biblioteca Civica”, in via A. G. Cagna, 8. Ultimi incontri: sabato 18 novembre alle 17.30, alla “Cassa di Risparmio (Villa Poma) di Biella, in via Fratelli Rosselli 116 e sabato 25 novembre a Cuneo, alla “Biblioteca Civica” (Palazzo Audifreddi), in via Cacciatori delle Alpi 9, alle 17.30.

Da segnalare che, per ogni edizione, “Independent Book Tour” prevede la “vetrina virtuale online” su www.hangardellibro.it , uno strumento informativo che illustra tutti i titoli delle case editrici presentati nel viaggio letterario, per aiutare lettrici e lettori nella scelta dei libri che più incontrano i loro interessi, le loro passioni, i loro gusti. Dice Carola Messina, project manager dell’evento: “L’‘Independent Book Tour’ ha il preciso obiettivo di raccontare e dare visibilità alla capacità delle case editrici indipendenti piemontesi di sperimentare, innovare e ampliare gli orizzonti di lettori e lettrici grazie alla presentazione delle loro proposte di punta. Rafforzare il prezioso ruolo dell’editoria indipendente è uno degli scopi principali del progetto ‘Hangar’, al fine di preservare l’importante valore della bibliodiversità portata nel panorama culturale regionale e nazionale”.

Per info su programma nel dettaglio: www.hangardellibro.it o www.salonelibro.it

g.m.

Nelle foto: Immagine guida “Indipendent Book Tour” e cover di “Anatomia di una rapina” (Edizioni de Capricorno), “Saluteremo il signor padrone” (Buendia Books) e “Teen generation” (Yume Edizioni).