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Israele e Palestina: fermiamo la violenza, riprendiamo per mano la Pace. Fiaccolata in piazza Arbarello

 

Giovedì 2 Novembre | h. 20.30 | Piazza Arbarello Intervento conclusivo di Don Luigi Ciotti

 

La nota dei promotori dell’evento:

Scegliamo di manifestare perché ciò che sta accadendo in Israele e in Palestina è inaccettabile. Scegliamo di mobilitarci perché è urgente arrivare a un immediato cessate il fuoco.

 

Da sempre chiediamo che le istituzioni internazionali e il governo italiano lavorino per garantire il rispetto per il diritto di autodeterminazione delle due popolazioni e si arrivi a una pace giusta e duratura. Invitiamo la cittadinanza a partecipare a una fiaccolata, per le vie di Torino, per affermare la necessità di impegnarci tutte e tutti contro la guerra e la violenza, per la costruzione della Pace.

Condanniamo l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile Israeliana, contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi. Questi sono crimini di guerra. Siamo di fronte alla violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali, volti a salvaguardare le popolazioni civili dalle guerre e da ogni forma di occupazione.

 

Non vi è giustificazione alcuna per l’operato di Hamas, neppure la disperazione e l’esasperazione del popolo Palestinese, vittima da decenni dell’occupazione, della restrizione delle libertà, della demolizione delle case, della detenzione aribitraria, dell’espropriazione dei terreni e delle continue provocazioni delle frange radicali della destra israeliana e dei coloni può trovare una risposta nell’azione terroristica e militare.

 

Condanniamo la punizione collettiva che Israele sta perpetrando ai danni della popolazione di Gaza, in cui sono rimaste uccise almeno 7.700 persone. Oltre il 60% sono donne e bambini. Condanniamo l’assedio totale a cui è stata sottoposta la Striscia di Gaza, che comporta il rischio che le persone muoiano di fame e di sete e che ha già portato alla chiusura di due terzi degli ospedali della Striscia. Questi sono crimini di guerra.

 

Siamo di fronte alla violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali, volti a salvaguardare le popolazioni civili dalle guerre e da ogni forma di occupazione.

La nostra condanna contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia Palestinese, sia Israeliana è assoluta.

Hamas deve immediatamente rilasciare gli ostaggi e l’esercito di Israele deve cessare la rappresaglia in corso sui civili di Gaza.

Il 7 ottobre ha segnato una radicale svolta militare, di guerra, che porterà nuove vittime e nuovo odio senza risolvere le cause che, da quasi un secolo, travolgono la popolazione e la terra di Palestina e d’Israele. È evidente per di più il rischio imponderabile dell’allargamento del conflitto che potrebbe travolgere il Medio Oriente.

 

Scendiamo in piazza per chiedere al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di assumersi la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale chiedendo alle parti l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue. Chiediamo un accesso sicuro e duraturo all’acqua, al cibo, alla salute e al carburante necessario per garantire i servizi essenziali.

 

Chiediamo, con urgenza, una Conferenza di pace che risolva, finalmente, la questione Palestinese applicando la formula dei “due Stati per i due Popoli”, per porre condizione che metterebbero fine all’occupazione Israeliana ed al terrorismo di Hamas, alla resistenza armata Palestinese, ristabilendo così le basi per la costruzione di società pacifiche e democratiche.

 

Noi, come componenti della società civile italiana ed internazionale, siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere il cammino della Pace ed invitiamo le autonomie sociali Palestinesi ed Israeliane a schierarsi chiaramente per la fine della violenza, per il rispetto reciproco e per il diritto di vivere in pace e liberamente nel proprio Stato.

 

Per questo lanciamo un appello alle associazioni, ai movimenti, alle cittadine e ai cittadini per manifestare insieme  –  di mostrando a chi invece vuole distruggere con la violenza, con l’aggressione, con l’occupazione e l’assedio, il diritto dell’altro –  la possibilità di convivenza e di un futuro di pace e di benessere per tutto il Medio Oriente.

 

Israele e Palestina: fermiamo la violenza, riprendiamo per mano la Pace

 

Tutte le adesioni alla manifestazione

APART FAIR 2023 – Art and Antiques apre la settimana dell’Arte

Mostra d’arte ed antiquariato. Dal 1 al 5 Novembre alla Palazzina Promotrice delle Belle Arti di Torino

A Torino è ormai consuetudine che la settimana dedicata alle arti veda quale prestigioso apripista APART FAIR, Art and Antiques, l’importante mostra d’arte ed antiquariato ormai giunta quest’anno alla sua settima edizione.

 

Un appuntamento atteso non soltanto dagli addetti ai lavori ma anche da un pubblico sempre più numeroso ed attento che ama concedersi un viaggio nell’arte tra i continenti nei secoli, come menziona il titolo di questa edizione che vede la presenza di trentadue galleristi provenienti da tutta Italia. Si tratta infatti di un percorso attraverso i secoli, attraverso i continenti, dall’Europa all’Asia, all’Africa, all’America tra opere che spaziano dall’archeologia all’arte contemporanea, sapientemente avvicinate e proposte in un dialogo tra periodi, offrendo al visitatore la possibilità di muoversi tra opere di epoche e stili differenti anche per la  provenienza.

Vincente la scelta, ormai consolidata, della storica sede tra i viali del meraviglioso parco del Valentino presso la Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti, di cui è Presidente Giovanni Prelle  Forneris, da sempre un luogo particolarmente caro ad artisti ed appassionati d’arte piemontesi e non solo.

Fu costruita in stile Liberty nel 1914  ed in questi giorni, dal primo al cinque Novembre, diventa lo scrigno perfetto di tanta bellezza e cultura artistica. L’arte nell’arte quindi, un valore aggiunto dal momento che viene valorizzato un patrimonio architettonico torinese. Nel salone d’ingresso cattura immediatamente l’attenzione del visitatore una famosa opera di grandi proporzioni, la seicentesca tela del Legnanino intitolata “ Susanna ed i vecchioni ”, un episodio tratto dal libro di Daniele presente nell’Antico Testamento che fu di ispirazione per grandi artisti tra cui Artemisia Gentileschi e Tintoretto.

 

 

Nelle sale dei due piani della Palazzina tra sapienti giochi di luce, le proposte spaziano dai vasi Liberty e Decò con la presenza di stupendi manufatti di Emile Gallè ad intere collezioni di tappeti, da quelli tibetani al settecentesco Kashgar in seta del Turkestan orientale; dall’autoritratto di Giorgio De Chirico datato 1970 all’ottocentesco pregevole soffitto affrescato proveniente da un negozio parigino, opera attribuita a Benoist et Fils che campeggia nello stand della gallerista torinese Laura Rocca, membro del comitato organizzatore della mostra e del direttivo A.P.A.  Al centro dello stand della Galleria Claudio Fornasieri  fa bella mostra di sé un’interessante statua in marmo che raffigura Venere, appartenuta alla collezione privata del grande sensitivo Gustavo Adolfo Rol che, si dice, la vedesse prender vita ed iniziare a danzare nelle serate del suo alloggio torinese.

 

Uno spazio dello stand della Galleria Bertola è dedicato ad una serie di fotorafie di moda e di stampe al platino – palladio di Massimo Badolato, interamente dedicate alla carriera artistica ed imprenditoriale della madre Emy e delle creazioni del suo famoso atelier torinese. Riportano alla mente una frase del noto stilista Valentino che disse che “ l’eleganza è l’equilibrio tra proporzioni, emozione e sorpresa”. In mostra anche “ L’Egitto di Belzoni “, uno spazio dedicato alla memoria di un grande studioso e scopritore di antichità egizie, Giovanni Battista Belzoni, nel bicentenario della sua morte. Con l’Istituto Europeo di Design IED ed il quotidiano La Repubblica anche in questa settima edizione APART FAIR ha organizzato il contest fotografico aperto agli studenti dei corsi di fotografia. Molti gli incontri in calendario dedicati al vasto settore dell’arte con interventi di prestigiosi esponenti del mondo della cultura e del complesso e variegato universo artistico.

Si evince quindi il grande impegno degli organizzatori dell’evento aderenti all’A.P.A, Associazione Piemontese Antiquari sotto la presidenza di Aldo Ajassa, in collaborazione con ASCOM Confcommercio Torino e Provincia di cui è Presidente Maria Luisa Coppa, con il patrocinio della Città di Torino, della Regione Piemonte e con il contributo della Camera di Commercio. La presenza ed il lavoro del Comitato scientifico della F.I.M.A, Federazione Italiana Mercanti d’Arte, di cui è Presidente Fabrizio Pedrazzini, come nelle edizioni precedenti ha la finalità di offrire certezze di attribuzioni nel vasto mondo delle proposte d’arte a tutela dei visitatori e dei collezionisti, con un comitato di esperti che esaminano ogni singola opera.

Mentre come un sapiente artista in questo tempo la Natura colora con la sua ineguagliabile tavolozza l’autunno del bellissimo parco torinese del Valentino, all’interno della mostra, tra gli stand di APART, prende vita una frase di Goethe secondo cui “ non vi è alcun metodo più sicuro per evadere dal mondo che seguendo l’arte e nessun metodo più sicuro di unirsi al mondo che tramite l’arte”.

PATRIZIA FORESTO

Nasce Progetto Unità Cinofila operativa Croce Verde Cumiana

Il progetto nasce dall’idea di uno dei dipendenti, con l’appoggio del Consiglio Direttivo. Il Responsabile del progetto è Luca Fra, coadiuvato dal Presidente dell’associazione Gianni Mancuso“L’idea nasce per rispondere alla reale esigenza operativa ed alle richieste di soccorso da parte di parenti delle persone scomparse in tempi ragionevoli. Lo stesso tipo di richiesta giunge anche dalle procure, dalle prefetture, dalla protezione civile e dai sindaci – spiega Luca Fra – Le prime unità cinofile a disposizione dell’ANPAS sono dislocate sul Lago D’Orta. Viene quindi facile immaginare che i tempi di risposta per le nostre zone non sono tollerabili a livello reale.

La Croce Verde di Cumiana ha quindi deciso di creare, formare e rendere operativa un’unità cinofila d’eccellenza, che rispetti i più alti standard di preparazione.

La scelta strategica è stata quella di voler offrire sul territorio la complementarità e la sinergia nella ricerca persone scomparse, optando dunque, di formare sia Unità Cinofile da ricerca in superficie che unità cinofile da Mantrailing (cane da ricerca molecolare). La scelta delle due discipline è stata fortemente voluta proprio appunto perché essere complementari in una ricerca di persona scomparsa, in quanto una opera prettamente in urbano e l’altra nelle zone più impervie, potendo così offrire maggiori probabilità di successo nella ricerca persone scomparse. Dunque, il lavoro a “staffetta” che i due tipi di cani e tipologie di disciplina possono attuare è fondamentale per il ritrovamento della, o delle, persone scomparse.

Per la formazione ed il brevetto delle Unità Cinofila “ricerca su superficie”, sono stati individuati Gioia Baccega ed Alice Baccega, sorelle, immerse nel modo cinofilo da molto tempo e titolari del Centro Cinofilo Dog Training Cumiana, campo d’addestramento sito appunto a Cumiana e che sono presenti nelle competizioni cinofile di alto livello.

Per la formazione da ricerca in “K9 Mantrailing” (cane da ricerca molecolare) è stato individuato un preparatore d’eccezione che per nostra fortuna risiede nel Pinerolese. Ivan Schmidt (Ivan Schmidt Academy) un’eccellenza a livello nazionale e internazionale; per la preparazione in mantrailing si avvale dell’istruttore cinofilo e tecnico di Mantrailing Vassilia Sacco. Insieme dirigono il gruppo piemontese K9 Mantrailing Piedmont e il K9 Mantrailing Alliance Search and Rescue con affiliati in tutta Europa.

I due gruppi sono composti da circa quindici Unità Cinofile ciascuno per un totale di circa trenta unità e affronteranno la formazione che li porterà al brevetto operativo. Tra questi, alcune Unità Cinofile del gruppo di K9 Mantrailing, già avanzati nella loro formazione, affronteranno il brevetto ad inizio del 2024. Il corso prevede una formazione pratica e teorica unitamente a simulazioni appunto congiunte.

“The Phantasmagoria of Jathilan” Nelle “Antiche Ghiacciaie” di Porta Palazzo

la performance musicale degli indonesiani “Raja Kirk”, organizzata dal “MAO” di Torino

Venerdì 3 novembre, ore 22

Serata ghiotta, in tutti i sensi. Non ultimo, il piacere di riscoprire una Torino ai più misteriosa, se non sconosciuta. Nella rinnovata collaborazione fra il “MAO-Museo d’Arte Orientale”, di via San Domenico a Torino, con il “Mercato Centrale” subalpino e in occasione dell’edizione di “Artissima 2023”, si svolgerà infatti, venerdì 3 novembre (ore 22), all’interno delle “Antiche Ghiacciaie” di Porta Pila, la performance musicale “The Phantasmagoria of Jathilan” del duo indonesiano dei “Raja Kirk” (accompagnato dalla cantante Silir Pujiwati e dal performer Ari Dwiyanto), secondo appuntamento del public program “Trad u/i zioni d’Eurasia” a cura di Chiara Lee e Freddie Murphy. Nelle ottocentesche “Giacciaie” (non bleffate: quanti le conoscevano o ne avevano sentito parlare?) del mercato all’aperto più grande d’Europa, portate alla luce in seguito agli scavi del 2002 per la costruzione del “Palafuksas” che oggi ospita il modernissimo “Mercato Centrale”, i “Raja Kirk” si esibiranno, con la loro musica (dal forte impatto ipnotico, onirico e percussivo) in remoti brani della “tradizione Jathilan”, che accompagnava le danzatrici indonesiane dell’isola di Giava, ai tempi del colonialismo olandese. In “The Phantasmagoria of Jahtilan”, il duo dei “Raja Kirk” rielabora la cosiddetta danza del “cavallo Jathilan”, una “trance dance” popolare celebre a Giava e utilizzata per dare forza dopo una sconfitta. “Jathilan” è l’acronimo di “Jarane jan tjil-thilan”, che si traduce in “cavallo che balla in modo irregolare”. L’attuale forma di “Jathilan” si sviluppò dopo la “Guerra di Giava” (combattuta tra i ribelli giavanesi e l’impero coloniale olandese dal 1825 al 1830) come pratica comune per far fronte alla sconfitta subita per mano dell’Impero olandese e alla devastazione causata dalla conseguente guerra civile. Nelle danze venivano usati dei cavalli di bambù per esprimere sostegno ai cavalieri del leader ribelle, il principe Diponegoro, che avevano combattuto coraggiosamente contro le forze coloniali olandesi. Nonostante la sconfitta subita dai ribelli, la danza “Jathilan” raffigura una vittoria immaginaria della cavalleria locale contro demoni, mostri o colonizzatori. Questa performance eroica ha quindi molteplici scopi: intrattenere, incoraggiare, guarire e unire le persone in un rituale contro l’oppressione. Nel corso dello spettacolo ritmi elettronici sincopati si combinano con percussioni metalliche di strumenti, costruiti dagli stessi musicisti, che inducono alla trance“Il canto – spiegano i curatori – meravigliosamente monotono in uno stile melismatico ripetitivo e accattivante si intreccia con melodie cadenzate che sgorgano da strumenti a fiato improvvisati. Con una propulsione frenetica e apparentemente infinita, la musica di ‘Raja Kirik’ abbraccia un’ampia portata emotiva”.

Ingresso libero fino al raggiungimento della capienza massima. Si consiglia la prenotazioneinfo.torino@mercatocentrale.it

g.m.

Nelle foto:

–       Immagine guida “Phantasmagoria”

–       Raja Kirk “Phantasmagoria” (Ph. Yuda Kusuma Putra)

La cotoletta alla piemontese, un successo

L’idea di Mino Giachino che da alcuni mesi propone la COTOLETTA alla PIEMONTESE, una cotoletta di carne piemontese impanata e fritta su cui viene posata una fetta di toma fusa delle Valli piemontesi , sta incontrando il gusto del pubblico anche perché la carne piemontese come è noto è migliore e inoltre ogni Valle può valorizzare la propria produzione di formaggi.  Entusiasti i produttori di carne e di formaggi . Molta curiosità tra i produttori che ieri esponevano alla grande Fiera dei Santi a Luserna S. Giovanni
Una proposta concreta, senza costi per le casse pubbliche, che va nella direzione di rilanciare la economia piemontese che da anni, anche a causa del declino torinese, cresce meno della media nazionale. La ricetta è stata sottoscritta dall’Assessore regionale alla Agricoltura Protopapa.
Chiedete alle trattorie della Vostra zona  di inserirla nel menu.
Oggi si trova in tanti ristoranti piemontesi da’ POLLASTRINI al SAVOY a  Torino , dallo storico La Posta di Cavour al Ristorante dei viaggiatori di Noasca, dal FRICANDO’ di Poirino alla ASSIETTA e al Ciao Pais di SAUZE d’Oulx , dalla Bardosteria di Bardonecchia sino al Bistrot di Rivarolo e da Loredana a Givoletto , dalla Società Operaia di Rivalba nella collina torinese alla Osteria degli Artisti di CERES sino all’Albergo Belvedere del FRAIS.
La trovate anche al Maneggio di BIELMONTE o al SALINA di Moretta (CN).
La cotoletta accompagnata da verdure saltate in padella o da patate al forno e da un bicchiere di Nebbiolo giovane.
Sulle pagine FB di Mino Bartolomeo Giachino i like hanno raggiunto quota 10.000 e tra questi trovate autorevoli primari ospedalieri, illustri uomini di cultura , parroci e imprenditori di successo.

Controlli negli esercizi di San Salvario: 10 mila euro di multe

Continuano i servizi di controllo straordinario del territorio coordinati dal Commissariato di P.S. Barriera di Nizza e svolti in collaborazione con la Guardia di Finanza e con l’ausilio degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”, della Polizia Ferroviaria, del personale della Polizia Municipale Circoscrizione 8 San Salvario, dell’ASL-SIAN.

Complessivamente, l’attività che ha avuto luogo lunedì pomeriggio, interessando l’area antistante la stazione di Porta Nuova e vie limitrofe, ha consentito  l’identificazione di169 persone, il controllo di 6 esercizi pubblici,  e l’elevazione di sanzioni per oltre 10000 euro.

Nel corso dell’attività, è stato controllato un locale di vicinato alimentare, con annesso laboratorio di gastronomia, di via Berthollet, dove la Polizia Municipale ha riscontrato diverse violazioni amministrative in relazione alla mancata esposizione dei prezzi in modo chiaro e  alla mancata esibizione dell’autorizzazione dei mezzi pubblicitari, con sanzioni per oltre 1000 €.

In un bar di via Nizza, a seguito di accurata ispezione svolta con personale dell’ASL-SIAN, è stato riscontrato il cattivo stato di conservazione di 23,100 kg di pollo e riso. La carne era infatti riposta in bacinelle di plastica non idonee alla conservazione degli alimenti, mentre il riso in un bidone della spazzatura. Considerati, pertanto, i rischi per la salute umana, gli alimenti sono stati  sottoposti a sequestro.

Anche qui il personale della Polizia Municipale ha riscontrato diverse violazioni di natura amministrativa, quali la presenza di prodotti privi di tracciabilità, la mancata indicazione degli allergeni, dei prezzi di vendita dei prodotti da asporto, merce nel congelatore per uso personale, la mancanza di impianto di aspirazione nell’antibagno, irrogando sanzioni superiori agli 8000 €.

Personale della GdF ha accertato, infine, la presenza di due lavoratori sprovvisti  di regolare contratto di assunzione.

Durante i controlli congiunti svolti invece nella scorsa settimana,  è stata sottoposta a controllo una gastronomia etnica di via Galliari, diffidata al prosieguo dell’attività per diverse irregolarità strutturali e di natura igienico sanitaria, ed una caffetteria di via Sant’Anselmo gestita da cittadini cinesi che esercitava abusivamente attività commerciale.

A seguito delle violazioni riscontrate da personale della Polizia Municipale e dell’ASL-SIAN in queste due attività, sono state elevate sanzioni per oltre 31000 .

I controlli nell’area continueranno anche in futuro.

La contemporaneità nel testo di Giovanni Grasso

Sino al 5 novembre, al Carignano, “Il caso Kaufmann”

Una storia d’amore “sovversiva” è quella raccontata nel “Caso Kaufmann” (tra gli altri, Premio Biagio Agnes 2019 e Premio Capalbio per il romanzo storico il medesimo anno) da Giovanni Grasso, scrittore e giornalista, consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica Mattarella e direttore dell’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica dal febbraio 2015. Un periodo buio della Storia, tema e linguaggi alti, doverosamente da ripensare proprio in queste settimane, ottant’anni passati inesorabilmente invano, se nel 14mo arrondissement parigino certe case oggi vengono ancora sfregiate con la stella di David e a Roma si tenta di distruggere certe pietre d’inciampo: che tuttavia non trovano nella trasposizione teatrale di Piero Maccarinelli quella secchezza, quella sincerità compatta dei sentimenti, quel racconto documentaristico che ci saremmo aspettati. Con il pericolo che il caso privato cancelli o per lo meno affievolisca oltre misura nell’attenzione dello spettatore uno sguardo assai più ampio e pubblico.

Sessantenne, ricco commerciante di Norimberga, presidente della Comunità ebraica della città, Lehman Kaufmann viene raggiunto nel dicembre del 1932 dalla lettera di un amico ariano in cui gli è fatta richiesta di prendersi cura di sua figlia Irene e di aiutarla a stabilirsi a Norimberga. Irene è giovane, bella, spigliata e piena d’iniziativa, il rapporto che si instaura tra i due è di affetto e pressoché filiale ma anche portatore di un desiderio nel protagonista che tenue serpeggia nelle parole, negli atteggiamenti, nei momenti di conversazione e di vicinanza, come quelli di un tranquillo pranzo in un ristorante. Dai pettegolezzi iniziali della gente del quartiere si passa, in un totale clima di indifferenza (che maggiormente dovrebbe far riflettere), con facilità alla delazione e all’odio, ormai tutti incanalati nella ferrea legge che l’ebreo è nemico del popolo tedesco e del nazismo in particolare. Una forma di accerchiamento che si stabilisce sempre più forte giorno dopo giorno, negli anni le leggi razziali e la notte dei lunghi coltelli, i rastrellamenti e le deportazioni, i processi farsa già stabiliti, in quella “banalità del male” – sono le parole di Hannah Arendt – che si è ormai impossessata di tutti: dopo dieci anni di umiliazioni e di privazioni e di carcerazione, nel giugno del ’42, Kaufmann verrà condannato a morte per “inquinamento razziale” e Irene ai lavori forzati per quattro anni.

Tutto questo, con squilibri narrativi evidenti, racchiuso nell’incontro tra Kaufmann e il cappellano della prigione (sul palcoscenico del Carignano uno sbiadito Graziano Piazza, incolpevolmente tenuto per troppo tempo immobile all’interno della gabbia carceraria, al buio), dove il primo ha usato il sotterfugio di volersi far cristiano per poi confessare il desiderio di raccontare a chi gli sopravviverà l’intera sua vicenda. Ed ecco allora Kaufmann entrare e riuscire dalla gabbia (a tratti inconsapevolmente sul versante comico: quando, per rendersi visibile al pubblico, nell’oscurità della scena infila con il suo interlocutore il viso tra le inferriate perché più visibile e sonoro arrivi il suo racconto), incontrarsi con Irene (Viola Graziosi, che tratteggia persuasivamente una ragazza piena di voglia di vivere, anche divertitamente sfrontata), con Eva, la domestica di casa (Franca Penone, che dovrebbe rivestire la subdola malvagità e la banalità di ognuno ma che al contrario e ridotta dalla regia a una macchietta divertita e a tratti divertente) che mal sopporta la situazione che sta vivendo sotto i suoi occhi, con i suoi aguzzini, mentre in un paio di occasioni il fondale si anima di croci uncinate e dei bagliori di un incendio. In un meccanismo vecchio stampo, in un ripetersi pericoloso di spostamenti da una parte all’altra della scena firmata in piena ristrettezza da Domenico Franchi, in un espediente che fa tanto vecchia o vecchissima tivù.

La regia di Maccarinelli ha coinvolto la prova di un grande attore quale è Franco Branciaroli, qui indeciso e impreciso nel mostrarsi padre amorevole o riprovevole seduttore, lontano dal dare un vero carattere al suo Kaufmann, sentendosi inspiegabilmente costretto a ricorrere a certe suoi ricami gutturali o sonori, come da tempo non gli sentivamo fare. “Il caso Kaufmann” nell’impronta improvvida di Maccarinelli è debolezza, è parziale messa a fuoco, è il non avere materia di invenzioni tra le mani per esprimere con maggior sicurezza i caratteri dei personaggi: ma il testo di Grasso è comunque un’occasione che impone la propria autorevolezza, nello spendersi in quella contemporaneità che a tratti mette i brividi. Repliche sino a domenica 5 novembre.

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono di Umberto Favretto

La rassegna dei libri del mese

Ottobre è finito e mentre il sole declina e il buio avanza, noi lettori de iL Passparola Dei Libri non smettiamo di inseguire storie che ci fanno sognare, riflettere, commuovere. Questo mese abbiamo discusso di Una terra senza gelsomini, di Wajdi al-Ahdal una convincente  descrizione della realtà yemenita; dell’ultimo romanzo di Isabel Allende, Il Vento Conosce Il Mio Nome , mentre gli eventi delle ultime settimane hanno riportato in auge Ogni Mattina A Jenin, della scrittrice americana Susan Abulhawa

Incontri con gli autori

A Lucca Comics (dal 1 al 5 novembre) potrete incontrare  Christelle Dabos, Matteo Bussola, Frank Miller. In realtà, gli autori ospiti della manifestazione sono moltissimi e vi consigliamo di consultare il sitodedicato, per scoprirli tutti.

Le nostre interviste, questo mese, ci portano a conoscere Daniele Iannetti, al suo esordio letterario con  Otto Regni. La Furia Del Vento, Il Sussurro Dell’Acqua (Edizioni del Faro 2023) un fantasy di stampo classico; Andrea Zavagli , l’autore di Tutto Il Mondo E’ Paese (Edizioni 0111, 2022),  vincitore nella categoria “Miglior stile narrativo” al Giallo Festival 2022; Stefania Maida l’esordiente scrittrice di La Scatola Di Latta (Youcanprint, 2023) una raccolta di racconti che fanno riflettere sulle gioie e le difficoltà della vita; Linda Savelli e Barbara Calcinai, psicologhe, autrici di  Pensieri Quasi Quotidiani Di Una Psicologa Sulla Famiglia (Wondermark, 2021), un saggio divulgativo che affronta molti temi legati alla quotidianità del vivere in famiglia.

Per questo mese è tutto. Vi invitiamo a seguire Il Passaparola dei libri sui nostri canali sociali e a venirci a trovare sul nostro sito ufficiale per rimanere sempre aggiornati sul mondo dei libri e della lettura! unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Expo Wyse As ed Euphoria Bi vincono il Gran Premio Orsi Mangelli 2023

Roma chiama, Vinovo risponde e il risultato è identico. Derby e Oaks avevano incoronato meno di un mese fa Expo Wyse As ed Euphoria Bi. Il verdetto del Gran Premio Orsi Mangelli 2023, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Vinovo, prima e unica rivincita per i 3 anni in Italia prima di chiudere la stagione è chiaro: ancora loro, ancora meglio di Capannelle, ancora più felici.

Una prestazione di forza, quella di Expo Wyse, che ha dovuto schivare diverse insidie, a cominciare dal 10 di partenza nella prima delle due batterie dedicate a Giuseppe e Vittorio Guzzinati. Nemmeno il photofinish l’ha separato da Edy Girifalco Gio, altro soggetto preparato dai Gocciadoro che con Santino Mollo vola. Ma nella finale la musica è stata diversa. Expo a fare corsa di testa fin dal primo passaggio sotto le tribune e in parata sulla retta finale, con Alessandro Gocciadoro che sul palo ha lanciato in aria il suo frustino liberando tutta la gioia. Secondo Edy, terzo Eolo Jet che ad inizio settembre qui aveva vinto il GP Marangoni. La felicità di Gocciadoro è soprattutto perché sa si avere per le mani un potenziale campione: «Nel giro di pochi mesi ha fatto medie, liceo e università, rispondendo sempre alla grande». Conferme anche dal Filly, che ancora una volta ha messo in vetrina Euphoria Bi e Mauro Biasuzzi. L’ingegnere del trotto ancora una volta ha ottenuto una risposta completa dalla sua allieva, è pronto per farla crescere. Come cresceranno i protagonisti del Premio Noviziato “Ferruccio Pedrazzani” per i due anni vinto da Andrea Farolfi e Filly Mail.

Grande pubblico all’ippodromo, approfittando della giornata festiva, e grandi attrazioni. Concluso con successo il Work Shop fotografico che ha avuto come insegnante d’eccezione il *famoso fotografo britannico Alan Crowhurst, l’unico al mondo alò quale è stato concesso entrare nelle scuderie della Regina Elisabetta. E spettacolo nello spettacolo, l’esibizione di sbandieratori, musici e figuranti del Borgo Don Bosco di Asti che hanno portato il mondo del Palio a Vinovo, Ma anche i giri in carrozza con Adamo Martin, anche per i più piccoli su una mini carrozza, la ritrattista Giada Gaiotto e il maniscalco che ha forgiato i ferri di cavallo sotto gli occhi del pubblico.

Le immagini sono di Gabriele Drago

Barriere architettoniche, 377 Comuni chiedono i fondi

Sono ben 377 i Comuni piemontesi che hanno presentato domanda per avere fondi per l’eliminazione delle barriere architettoniche che ostacolano la mobilità delle persone.

Questo è quanto emerso dalla risposta dell’assessore Chiara Caucino all’interpellanza presentata da Silvio Magliano (Moderati) sui piani di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) in Piemonte, in relazione alla deliberazione della Giunta regionale del 16 febbraio.

“Di queste 377 domande – ha spiegato l’assessore – è stato possibile soddisfarne 130 (più uno parzialmente) a causa dell’esaurimento delle risorse disponibili, pari a 865.118 euro. Dalle domande raccolte si evidenzia un fabbisogno di 1 milione e 559 euro”. Quindi mancherebbero quasi 690 mila euro per soddisfare tutte le richieste. Si tratta di fondi statali, distribuiti alle Regioni, derivanti da un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, precisamente dall’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità. Il documento è del 10 ottobre 2022 e mira a incentivare la progettazione dei Piani.

Caucino ha evidenziato la necessità di reperire altre risorse senza indugio, lavorando insieme agli altri assessori interessati, Maurizio Marrone e il vicepresidente Fabio Carosso.

Magliano si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta perché manca un monitoraggio costante su quali siano i comuni che si sono adeguati e quelli che non lo sono, alle leggi sull’eliminazione delle barrire architettoniche.