I Carabinieri della Stazione di Grugliasco (TO) hanno arrestato un venticinquenne di origine peruviane, già noto alle forze di polizia e irregolare sul territorio nazionale, sorpreso all’interno di un supermercato in Piazza Piemonte di Collegno (TO) mentre tentava di rubare la borsa ad una cliente.
L’uomo è stato notato da un Maresciallo dei Carabinieri della stazione di Grugliasco (TO) che, in abiti civili e libero dal servizio, era anch’egli intento a fare la spesa: il militare si è accorto che questi, aggirandosi fra la clientela con fare sospetto, si era impossessato della borsa di una pensionata – lasciata appoggiata sul carrello – e stava tentando di allontanarsi in compagnia di un complice. Il maresciallo ha prontamente bloccato il sospettato e avvisato la centrale operativa per far giungere i rinforzi mentre il complice è riuscito a fuggire.
La borsa è stata recuperata e restituita alla legittima proprietaria.
Al termine delle operazioni, l’interessato è stato tradotto in carcere presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, in quanto gravemente indiziato dei reati di “furto aggravato in concorso” e “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello stato”.
Sono sedici gli anni di carcere comminati dalla corte di assise di Torino a un pensionato di 81 anni sotto processo perché accusato di avere ucciso con un colpo di spranga alla testa, a Roletto nel Torinese il figlio adottivo quarantenne durante una lite il 5 luglio 2024. All’ imputato, Pierangelo Romagnollo, sono state riconosciute le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti.
Angoli torinesi, il Bastion Verde
Il Bastion Verde di Torino, anche chiamato “degli angeli” è un luogo dove la storia militare si fonde armoniosamente con la bellezza naturale. Situato all’interno dei Giardini Reali di Torino, è una delle ultime testimonianze di quella che fu la consistente cinta fortificata della città, oggi trasformata in un’area di svago e relax, ma che conserva ancora tutto il fascino della sua origine: 800 metri lineari di mura a pochi passi dal Palazzo Reale progettato dal geniale architetto cinquecentesco Ascanio Vitozzi. Il suo nome deriva dal fatto che Vittorio Emanuele II lo fece dipingere di verde e ricoprire di edera, in omaggio a sua moglie.
Il Bastion Verde è parte del sistema difensivo che, a partire dal XVII secolo, venne costruito Per proteggere Torino dalle invasioni. La cittadella fortificata, che comprendeva bastioni, mura e torri, si estendeva lungo le colline che sovrastano il fiume Po e rappresentava uno degli esempi più significativi della fortificazione barocca in Italia. Torino, allora capitale del Ducato di Savoia, aveva una posizione strategica e un apparato difensivo che rispondeva alle esigenze di protezione contro minacce provenienti sia da sud (dalla Francia) che da altre direzioni. Come gli altri bastioni della città, faceva parte di una serie di fortificazioni che vennero realizzate tra il 1668 e il 1700, con il progetto di Amedeo di Castellamonte, uno degli architetti più influenti dell’epoca. La struttura doveva garantire un buon punto di osservazione e difesa, ma allo stesso tempo integrarsi nel contesto urbanistico e paesaggistico che Torino stava sviluppando. Oggi, il bastione è circondato da un ampio parco verde che ne attenua la severità militare originaria, donando al sito un aspetto più accogliente e rilassante, ma senza perdere la sua forte identità storica. Con il tempo, le funzioni militari del Bastion Verde sono venute meno e l’area ha subito un processo di recupero e valorizzazione che ha permesso di restituirla alla cittadinanza come un parco pubblico ben curato, dotato di panchine, vialetti e ampie zone ombreggiate che rendono l’area perfetta per passeggiate e relax. L’elemento più interessante del parco è la sua capacità di mescolare il verde con la storia. Una delle caratteristiche più apprezzate del Bastion Verde è la sua posizione sopraelevata rispetto alla città. Dal bastione, infatti, si gode di una vista spettacolare su Torino e sulla collina torinese che si estende dalle Alpi all’orizzonte, con una prospettiva che lo rende un luogo privilegiato per osservare la città dall’alto, in particolare al tramonto, quando la luce dorata avvolge il panorama.
Un’idea deliziosa per gustare il cavolfiore. Ideale come antipasto o contorno, sono facilissimi da preparare e raffinati da presentare.
Ingredienti per 8 sformatini
1 cavolfiore viola
3 uova intere
30gr.di parmigiano grattugiato
100ml di panna liquida fresca
Sale, pepe, burro
per guarnire
Parmigiano grattugiato
Latte
Nocciole tostate
Cuocere a vapore il cavolfiore. Quando cotto, lasciar raffreddare poi frullare in mixer con le uova, il parmigiano, il sale ed il pepe.
Imburrare 8 stampini da creme caramel, versare il composto e cuocere a bagnomaria coperto con un foglio di alluminio per circa 30/40 minuti. Preparare la salsa facendo fondere il parmigiano con poco latte o panna liquida e tritare le nocciole. Servire lo sformatino capovolto nel piatto nappato con la salsa e spolverizzato con il trito di nocciole. Servire tiepido.
Paperita Patty

La Mole Antonelliana sarà colorata di viola il 4 marzo, per sensibilizzare i cittadini sulla prevenzione per combattere il tumore ovarico. Lo hanno annunciato in quarta Commissione Sanità, presieduta da Luigi Icardi, il Coordinamento regionale delle associazioni provinciali LILT (Lega Italiana per la lotta contro i tumori) e le Associazioni ACTO (Alleanza Contro il Tumore Ovarico e Cittadinanzattiva), sentite in audizione.
“La prevenzione è fondamentale per combattere il tumore ovarico – hanno spiegato – attraverso la vaccinazione e anche lo screening”. A questo proposito, come detto, il 4 marzo, in occasione dell’International HPV awareness day, è stato organizzato l’evento “La Mole dice il suo no all’HPV” colorandosi di viola.
L’oggetto dell’audizione erano le possibili iniziative di prevenzione e di contrasto dei tumori correlati al papilloma virus (HPV).
“Il tumore alla cervice – è stato detto dagli auditi – è il primo tumore che si può debellare attraverso una vaccinazione che in Piemonte è gratuita per gli adolescenti dai 12 anni. Questa possibilità potrebbe essere addirittura anticipata perché lo scopo è farla prima di iniziare ad avere rapporti sessuali. Sarebbe bene comunque farla gratuitamente a chiunque la richieda e non l’abbia fatta.”
Tra i numerosi consiglieri che hanno partecipato all’audizione, hanno posto quesiti agli auditi: Silvio Magliano (Lista Cirio), Alice Ravinale (Avs), Sarah Disabato (M5s), Daniele Valle, Laura Pompeo e Gianna Pentenero (Pd) e Roberto Ravello e Davide Zappalà (Fdi), Vittoria Nallo (Sue),
Ufficio Stampa CRP
Nel progetto di rinnovamento e manutenzione straordinaria del parco del castello di Miradolo si inserisce la mostra “Di erbe e di fiori. Erbari d’autore. Da Besler a Penone. Da De Pisis a Cage”
Martedì 4 marzo, alle 14.30, al castello di Miradolo si compirà un salto indietro nel tempo, con un invito ad una singolare festa in maschera della contessa Sofia. Giochi e indizi condurranno a svelare la sua identità. Si trascorrerà un pomeriggio divertente e colorato in famiglia, immersi nello storico parco di Miradolo. Le attività sono per i bambini dai 4 anni agli 11 anni, in collaborazione con la cooperativa Arnica.
Prenotazione obbligatoria allo 0121502761 prenotazioni@fondazionecosso.it
Il 2025 sarà l’anno che il castello di Miradolo dedicherà al racconto del suo parco storico. La Fondazione Cosso presenterà il progetto di rinnovamento e manutenzione straordinaria del Parco del castello di Miradolo, finanziato grazie ai fondi PNRR del bando del Ministero della Cultura. Un’altra importante tappa nel percorso iniziato nel 2008 dalla fondazione per valorizzare questo patrimonio e restituirlo alla comunità con grande impegno di risorse.
In questo contesto si inserisce la mostra dal titolo “Di erbe e di fiori. Erbario d’autore. Da Besler a Penone, da De Pisis a Cage”, che esplora il legame tra gli erbari storici e l’arte contemporanea.
Gli erbari di Alloni, Besler, Lupo, Rostan, Sbarbaro e i Sella dialogano con oltre 30 opere di artisti come Penone, De Pisis e Cage, offrendo una riflessione sulla catalogazione della natura e il suo valore artistico e simbolico.
La mostra, curata dalla Fondazione Cosso e da Roberto Galimberti con la consulenza iconografica di Enrica Melossi, sarà visitabile al castello di Miradolo dal 22 marzo al 22 giugno prossimi.
Anche a parco chiuso la natura segue il suo corso e regala sorprese inaspettate; oltre ai bucaneve, che annunciano l’arrivo della primavera con il loro tappeto bianco tra i prati e sotto gli alberi, alcune camelie hanno iniziato a fiorire in anticipo, aggiungendo tocchi di colore al paesaggio ancora invernale.
Queste fioriture testimoniano la vitalità e l’unicità del parco del castello di Miradolo che si prepara lentamente alla primavera, in attesa della riapertura di fine marzo.
Nel cuore del castello un’opera di restauro ha restituito nuova vita all’antica stalla. Il rifacimento e la messa in sicurezza della struttura sono stati realizzati seguendo le tecniche costruttive tradizionali, nel pieno rispetto dell’autenticità e dell’identità del luogo. La nuova volta, costruita seguendo metodologie costruttive di un tempo, è stata modellata con legname recuperato nel parco del castello, attraverso un’opera di valorizzazione che non solo ha garantito la coerenza stilistica con l’originale, ma ha reso il restauro un esempio di sostenibilità e valorizzazione delle risorse locali. Grazie a questo intervento il primo piano dei rustici del Castello, fino ad oggi inutilizzabile, tornerà accessibile e sicuro, consentendo un riuso funzionale degli spazi.
Mara Martellotta
Peggioramento degli ordinativi: da -12,79% a -14,88% flessione sulla programmazione di investimenti: da 76,64% a 78,20% dalla produzione totale: da -12,79% al -16,33%.. Anche l’andamento occupazionale e il dato relativo all’assunzione di apprendisti hanno registrato una “diminutio”, passando rispettivamente da -3,96% a -7,54%; e da -18,62% a -24,86%. Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “Peggiora il trend che ha caratterizzato l’ultimo scorcio del 2024.
Le previsioni circa l’andamento occupazionale registrano una flessione e passano dal –3,96% al –7,54%.
Anche il dato relativo all’ipotesi di assunzione di apprendisti peggiora, passando dal –18,62% al –24,86%.
Rimane ancora negativo il dato relativo alle previsioni di produzione totale, che passa dal –12,79% al –16,33%.
Il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini mantiene un valore negativo passando dal –12,79% al –14,88%.
Sale la percentuale di imprese che non hanno programmato investimenti: da 76,64% a 78,20%.
La percentuale di previsione di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni passa da –28,04% a –24,76%.
Scende la previsione di regolarità negli incassi: da 66,23% al 61,22%; aumenta la stima dei ritardi, passando dal 33,42% al 37,90%; le previsioni di anticipi negli incassi continuano a rimanere minimi passando dallo 0,35% al 0,88%.
Commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte: “peggiora il trend che ha caratterizzato l’ultimo scorcio del 2024. Si accentua la fase congiunturale negativa che ha investito soprattutto i settori della meccanica e della moda, che hanno registrato un’impennata di richieste di cassa integrazione. Ad incidere è una situazione geopolitica complessa di profonda instabilità: il 24 febbraio è stato il terzo anniversario dall’inizio della guerra in Ucraina. Pesa ancora sulle imprese, il problema del caro energia. L’analisi dei dati di Eurostat evidenzia che il prezzo dell’energia elettrica delle imprese nella classe di consumo fino a 20 MWh, nella quale si addensa l’88% dei punti di prelievo del mercato non domestico risulta il più alto trai 27 paesi dell’Ue e superiore del 22,5% alla media europea. Mi domando come facciamo ad essere competitivi sul mercato europeo con questi prezzi energetici. Non si tratta solo di un aggravio di costi per le imprese. L’aumento in bolletta incide anche sui bilanci familiari dei cittadini che, di conseguenza, rallentano i consumi e si vedono ridurre il loro potere d’acquisto e la spesa di beni non di prima necessità. Un effetto domino negativo sulla nostra economia e sul mercato interno, già pesantemente colpito dalle crisi di alcuni comparti manifatturieri come moda e meccanica, settori chiave del made in Italy. Infatti, i segnali che ci arrivano dalle imprese sono di un peggioramento degli ordinativi che passano da -12,79% a -14,88%, dalla flessione sulla programmazione di investimenti che passa da 76,64% a 78,20% e dalla produzione totale che passa da -12,79% al -16,33.
Continua Felici: “Anche l’andamento occupazionale e il dato relativo all’assunzione di apprendisti hanno registrato una ‘diminutio’, passando rispettivamente da -3,96% a -7,54%; e da -18,62% a -24,86%. La crisi c’è, ed è tangibile. Non potranno bastare interventi tampone, ma una strategia a medio e lungo termine che preveda azioni e investimenti mirati e coraggiosi. Non ci si può limitare a parlare di situazione geopolitica complessa. Qui c’è in ballo la necessità di un cambiamento geoeconomico, che la globalizzazione ha accelerato rafforzando purtroppo alcuni Paesi a discapito di altri che ne sono diventati dipendenti o che non riescono a tenere il passo. Una consapevolezza sembra arrivare dal Consiglio dei Ministri che ha appena approvato un disegno di legge per la tutela e lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese che prevede incentivi alle aggregazioni, una semplificazione amministrativa, il miglioramento dell’accesso al credito, di cui c’è urgente necessità, e la valorizzazione del trasferimento generazionale delle competenze. Molte istanze evidenziate dal nostro sistema associativo sono state accolte, ma alcuni punti andranno approfonditi. Bene il fondo per il settore Moda, ma andrebbe esteso a tutta la manifattura.”
Conclude Felici: “Va da sé che una crisi così importante e stratificata che coinvolge quasi tutti i settori dell’artigianato, richieda un approccio politico straordinario ed azioni lungimiranti. La manifattura locale è un patrimonio da salvaguardare e da incentivare. In gioco ci sono posti di lavoro e il futuro economico del nostro territorio”.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto la prima indagine trimestrale congiunturale del 2025 utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di 2.250 imprese selezionate nei comparti di produzione e di servizi che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra regione.
Il tema dazi preoccupa tutti i Paesi e il mondo imprenditoriale. L’annuncio del neopresidente USA Donald Trump di nuove tariffe al 25% sulle esportazioni agroalimentari made in italy potrebbe pesare sulle casse dello Stato italiano fino a 2 miliardi di euro.
“A suonare di slogan e a colpi di scena il Presidente USA Donald Trump sta sconvolgendo l’ordine economico internazionale denigrando l’Europa è i suoi valori – afferma Enrico Allasia, Presidente di Confagricoltura Piemonte – è necessario intervenire o a rimetterci il prezzo più alto sarà ancora una volta l’agricoltura italiana e piemontese”.
Sono le parole a commento di Enrico Allasia di fronte all’ennesima minaccia di smantellare ogni patto di organizzazione multilaterale fondata sulla cooperazione e la liberalizzazione, che hanno contraddistinto gli scambi tra America ed Europa almeno negli ultimi cento anni.
“Se il negoziato sarà basato sull’introduzione di dazi e sanzioni anche verso gli alleati, per ottenere vantaggi politici ed economici, dovremo sederci al più presto al tavolo e parlare la stessa lingua” – evidenzia con preoccupazione Allasia – “Scongiuriamo una seconda grande depressione o le aziende piemontesi che esportano oltre oceano e non solo andranno incontro a chiusura certa delle attività”- sostiene in ultimo.
Confagricoltura ha raccolto le preoccupazioni manifestate dagli imprenditori dei diversi comparti agricoli della Regione e le ha depositate all’attenzione del Presidente Massimiliano Giansanti che, in veste di Presidente del Copa, a metà marzo incontrerà il suo omologo statunitense: l’auspicio è arrivare a condizioni che garantiscano equilibrio e autosufficienza alimentare sia negli Stati Uniti sia in Europa.
Mara Martellotta
Come era nel programma di legislatura della Commissione Legalità del Consiglio regionale presieduta da Domenico Rossi, è stata decisa all’unanimità l’istituzione del gruppo di lavoro contro il caporalato, che appunto si occuperà del contrasto allo sfruttamento lavorativo in campo agricolo.
L’iniziativa odierna è partita da una proposta di Giulia Marro (Avs), che ha sollecitato la decisione, avvenuta come detto con il voto favorevole di tutti i commissari presenti, sia di maggioranza, sia di opposizione.
Il gruppo di lavoro analizzerà il fenomeno dello sfruttamento nelle sue dinamiche specifiche, individuerà soluzioni concrete, che includano strumenti di prevenzione, contrasto e supporto ai lavoratori coinvolti; l’obiettivo è anche quello di coinvolgere attivamente tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici interessati, quali sindacati, associazioni di categoria, enti locali e autorità di vigilanza.
La finalità ultima – spiega Rossi – “è proporre misure sia normative, sia amministrative e pratiche, in modo che siano applicabili già dalla prossima stagione di lavoro agricolo”.
La Città di Nizza Monferrato festeggia Lucia Tassinario
Consegnata dal sindaco Nosenzo la targa per celebrare la prima convocazione in Nazionale dell’atleta della ValleBelbo Sport | |
È stato un pomeriggio di festa per la ValleBelbo Sport e per la Città di Nizza Monferrato. Il sindaco Simone Nosenzo, a nome di tutta l’amministrazione e della cittadinanza nicese, ha consegnato una targa a Lucia Tassinario per celebrare la sua prima convocazione in Nazionale.
La portacolori della ValleBelbo Sport, che ha condiviso questo momento con un folto gruppo di suoi compagni di squadra e con le famiglie degli atleti di tutte le età del team arancio-nero, ha vestito i colori azzurri in occasione della Swim-To, prestigioso meeting di risonanza nazionale disputato a Torino il 15-16 febbraio. Un coronamento del percorso agonistico di Lucia sino a questo momento che ha già conquistato medaglie alle manifestazioni nazionali giovanili e ha gareggiato in un prestigioso evento internazionale come il Sette Colli. Dal palco del Foro Boario, Lucia Tassinario ha raccontato la sua prima esperienza in Azzurro. “La convocazione in Nazionale è stata una bellissima esperienza, ho conosciuto e mi sono confrontata con persone nuove e mi ha reso consapevole delle mie capacità. Sono contenta che tutto questo sia avvenuto a Torino, in una piscina che conosco, che mi ha consentito di condividere l’esperienza anche con i miei compagni di squadra impegnati nella manifestazione. Se sono qui oggi, è anche grazie a Pino Palumbo e Adele Corapi, i tecnici che mi seguono ogni giorno, e soprattutto alla mia famiglia che mi ha sempre supportato… e a volte anche sopportato! Infine, ci tengo a ringraziare la Città di Nizza Monferrato che ha voluto celebrare questo momento: mi auguro sia di buon auspicio e che questa convocazione sia solo la prima di una lunga serie”. Il Sindaco Nosenzo, nel sottolineare di quanto Nizza sia orgogliosa dei risultati della Tassinario, ha sottolineato che “i risultati di Lucia sono la punta dell’iceberg dell’impegno costante, dell’organizzazione, della fatica e del lavoro di squadra che la ValleBelbo Sport svolge quotidianamente al Centro Sportivo Orangym. Vogliamo celebrare questa storica convocazione in Nazionale che ci rende molto orgogliosi e ci auspichiamo che sia soltanto la prima avventura in Azzurro, con l’augurio ai tanti giovanissimi presenti che possano emulare il percorso della loro compagna di squadra e possano seguirla come esempio positivo”. Orgoglioso il presidente della ValleBelbo Sport Matteo Palumbo che sottolinea che “in poco più di cinque stagioni, partendo da zero, abbiamo raggiunto questi risultati. Complimenti a Lucia Tassinario e a tutto lo staff tecnico che ogni giorno dà il massimo con lei e con tutti i vari gruppi del settore agonistico e propaganda: è anche grazie a loro se i nostri obiettivi si realizzano e la nostra visione si trasforma sempre in fatti concreti”. “Ho dedicato allo sport e all’agonismo tutta la mia carriera da allenatore e so quanto lavoro serve per arrivare a questi traguardi – dice Pino Palumbo, Direttore Sportivo della ValleBelbo Sport – vorrei condividere questo passaggio importante con tutti i miei collaboratori e sottolineo come, attorno a questi risultati di prestigio, ci sia un’attività quotidiana che da una parte è focalizzata sugli aspetti più prestativi, dall’altra su quelli promozionali e sociali dello sport. Per noi, sport è cultura, crescita, inclusione, valori che applichiamo in ogni ambito della nostra attività”. Anche il Coni, tramite la sua delegata di Asti Lavinia Saracco (che è passata personalmente a far visita e a complimentarsi con Lucia presso la sede di allenamento), ha voluto celebrare il momento così come Erreà, sponsor della ValleBelbo Sport, che ha consegnato a Lucia un premio speciale. |
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