ilTorinese

Detenuti coinvolti in lavori di pubblica utilità per la raccolta rifiuti

La Città di Torino stringerà un accordo di collaborazione con la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” e con Amiat, per un progetto che coinvolga i detenuti in lavori di pubblica utilità nel contesto della raccolta rifiuti sul territorio cittadino.

Lo prevede una mozione (primo firmatario: Simone Fissolo – Moderati), approvata il 25 settembre 2023 dal Consiglio Comunale di Torino all’unanimità (34 voti favorevoli su 34 consigliere e consiglieri presenti).

Ho proposto il documento – ha spiegato in aula Simone Fissolo – Moderati) con la consapevolezza che il lavoro possa essere uno strumento rieducativo e in grado di favorire il re-inserimento socialeÈ un modo per evitare il sovraffollamento del carcere e, allo stesso tempo, diminuire il rischio della “recidiva”, che a Torino raggiunge il 70%.

È un’ottima occasione per provare a ridurre la recidiva dei detenuti – ha sostenuto nel dibattito in Sala Rossa il consigliere Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) – e favorire il loro rientro nella società.

Le pene devono tendere sempre alla rieducazione, ma spesso ciò non accade – ha spiegato Ivana Garione (Moderati) – e la proposta servirà a dare un’opportunità di vita sociale e di relazione ai carcerati.

Il carcere non è una struttura avulsa dalla città e non deve essere solo punitivo – ha ribadito Claudio Cerrato (PD) – ma deve favorire la rieducazione, come prevede la mozione, che vuole riattivare un percorso già sperimentato in passato.

Migranti, Grimaldi (Verdi Sinistra) e Ravinale (SE): Si impieghino immobili vuoti

“I volontari e le volontarie della Croce Rossa stanno svolgendo un lavoro immenso e vanno ringraziati, tuttavia la struttura di via Traves è satura: ci sono già il triplo delle persone rispetto alla capienza; i moduli sono quelli utilizzati per l’‘emergenza freddo’ e di solito ospitano fra le 70 e le 140 persone, numeri che hanno retto fino a qualche settimana fa. Nell’ultima settimana si è arrivati a ospitare 500 persone, con l’apporto di tende e tendoni. A oggi sono 430. Le docce sono solamente due, la Croce Rossa sta allestendo un secondo modulo per installarne altre due, ma ne servirebbero circa 8-10; i bagni da 8 dovrebbero diventare 30. I volontari continuano a pulire gli spazi, ma ci vorrebbe un intervento di Amiat per garantire una pulizia adeguata: servono più raccoglitori e pulizia costante, faccio appello al Sindaco affinché promuova questo intervento” – dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi che questa mattina ha effettuato un sopralluogo nell’hub di smistamento per i migranti di via Traves, a Torino.
“I ragazzi e le ragazze, in gran parte giovanissimi, adulti e una trentina di minori non accompagnati, vengono quasi tutti da Lampedusa, alcuni da Vibo Valentia. Nonostante il dolore, le difficoltà e la situazione inadeguata, il clima nell’hub è buono, i volontari sono vissuti come parte di una famiglia che accoglie e qui le persone sono libere, non ci sono sbarre e gabbie, non si abusa di psicofarmaci e violenza, come troppo spesso nei CPR che il Governo vuole moltiplicare. L’accoglienza deve restare libera e ora speriamo che arrivino alle persone i documenti necessari per avere riconosciuti la dignità e il futuro che cercano nel nostro continente” – aggiunge la Capogruppo di Sinistra Ecologista, Alice Ravinale, che ha effettuato un soprallugo domenica in via Traves con la consigliera delegata della Città Metropolitana Valentina Cera.
“La struttura è allo stremo, tuttavia il Ministero, pur sapendolo, continua a inviare persone. Come è possibile che in tutta Torino e provincia non si trovi uno spazio alternativo a questo, dove le persone sono sistemate in tende da campeggio e container? Il Ministro Piantedosi chiede ai Comuni di censire tutte le occupazioni, anche abitative, per sgomberarle, mentre dovremmo fare l’esatto opposto: censire i troppi immobili vuoti che appartengono a Stato, Regione, Città, Cassa Depositi e Prestiti e anche ai grandi proprietari privati e metterli a disposizione, per offrire un riparo dignitoso alle persone che ne hanno bisogno” – concludono gli esponenti rosso-verdi.

Migranti, Lo Russo: “Il Governo metta a disposizione nuovi siti”

DA PALAZZO CIVICO – Il sindaco Stefano Lo Russo ha risposto, questo pomeriggio in Consiglio Comunale, ad una richiesta di comunicazioni avanzata dal consigliere Silvio Viale, relativa al centro di accoglienza di via Traves che, da luglio, ospita migranti sbarcati a Lampedusa.

Lo Russo ha ricordato come il Governo, tramite la Prefettura, nel mese di luglio abbia chiesto la disponibilità della struttura, normalmente utilizzata nel periodo invernale per l’ospitalità dei senza fissa dimora, per ospitare i migranti per alcuni giorni.

Ad oggi, nel centro che la Prefettura ha affidato alla Croce Rossa, sono transitate 1700 persone, 1150 sono state smistate nei Cas della città metropolitana, 120 hanno lasciato il centro spontaneamente. Sono 430 quelli ancora presenti, in una struttura concepita per ospitare 120 persone.

Lo Russo ha evidenziato come esistano problemi di gestione operativa e necessità di programmare l’attività per i senza fissa dimora ricordando come il centro dovrebbe tornare alla Città il 30 settembre ma evidenziando come si prospetti la richiesta di una proroga.

Per questo, sono in atto interlocuzioni con il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, al quale ho chiesto il suo personale intervento per avere altri siti nei quali o siano gestiti i flussi migratori da parte del Governo, in modo diverso da quello che sta facendo, o siano consegnati a noi siti idonei ad ospitare i senza fissa dimora. Senza una messa a disposizione di luoghi e senza un cambio di ragionamento, noi veniamo messi in grandissima difficoltà relativamente al fatto che ad oggi siamo sprovvisti di un luogo dove poter attrezzare l’emergenza freddo e ci troviamo in una situazione che non può perdurare”.

Preoccupa, ha sottolineato il Sindaco, l’idea del Governo nazionale e regionale di istituire un Cpr senza comunicarne il luogo. Di fronte alla prospettiva di finire in un Cpr, che è luogo di detenzione, queste persone fuori da un percorso legato ai Cas, potrebbero lasciare il centro di accoglienza, creando ulteriori problemi per la Città. Auspico una presa di coscienza delle problematiche che riguarda l’intera città, un senso di responsabilità del Governo.”

Lo Russo ha quindi ricordato come oltre alla messa a disposizione a titolo gratuito del centro di via Traves, la Città ha anticipato un milione 600 mila euro per minori non accompagnati, cifra non ancora rimborsata dal Governo.

IL DIBATTITO IN SALA ROSSA

Silvio Viale (Radicali + Europa) ha preannunciato una visita della sua formazione politica in via Traves. Non esiste invasione, ha precisato sottolineando che l’Italia riceve il 9% delle richieste di asilo contro il 30% della Germania e l’11% di un piccolo Paese come l’Austria. La maggior parte dei profughi africani resta in altre zone dello stesso Continente, ha aggiunto, affermando poi che chi affronta un viaggio lungo e pericoloso non accetterà di essere respinto o chiuso nei CPR (per lui, da abolire) Andrea Russi (M5S) ha affermato che in via Traves la situazione è disumana nonostante gli sforzi della Crtoce Rossa: il fallimento delle politiche della destra nella gestione dei flussi migratori è evidente, non basta prendere in giro gli italiani con irrealizzabili blocchi navali. Per Russi, non si risolve il

problema neanche con il buonismo dell’accoglienza indiscriminata, che non garantisce condizioni dignitose ma ghettizzazione e sfruttamento. Serve terza via concordata con l’Europa, ha concluso.

Giuseppe Catizone (Lega) ha sottolineato come il senso di responsabilità debba accomunare tutti ma si hanno visioni diverse. Catizone ha evidenziato la preoccupazione per i cittadini, che nei quartieri si trovano alle prese con persone che non hanno titolo per stare in Italia. Ha aggiunto che servono azioni concrete per non fare arrivare queste persone in Italia. Non è solo un problema di polizia, ha concluso, il sindaco intervenga per migliore la qualità dei vita nelle periferie.

Giovanni Crosetto (Fd’I) ha ricordato come il centrodestra abbia ripetuto da anni che non si poteva continuare a reggere questa situazione: il governo, ha aggiunto, dovrà collaborare con i Paesi europei, perché le soluzioni vanno

individuate a livello internazionale. Il capogruppo di Fd’I ha poi affermato che parlare di accoglienza e integrazione con questi flussi migratori è ipocrisia, anche perché si tratta in gran parte di persone non qualificate e senza conoscenza della lingua italiana. Il centrodestra vuole fermezza, ha concluso, via Traves dovrà essere recuperata per l’emergenza freddo; mentre i cittadini di Barriera Milano che manifestano sotto il Comune vogliono concretezza e non retorica dell’accoglienza.

Le condizioni in cui arrivano i migranti e la cattiva gestione dell’accoglienza amplificano l’emergenza, secondo Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), con “persone mandate in giro per l’Italia” dal Ministero, senza verificare che ci siano posti sufficienti ad accoglierle nei centri. Le persone potrebbero essere accolte – ha sostenuto – e cercare la felicità in Italia e in Europa.

Nel suo intervento, Nadia Conticelli esordisce dando il benvenuto ai colleghi della destra nel mondo reale. Dove per la capogruppo del PD è difficile fermare le migrazioni e non esiste bacchetta magica per farsi carico delle persone, mondo dove necessita prendersi alcune responsabilità. Ma devono ancora capire che non esiste sicurezza senza legalità e viceversa. Non avere diritti e doveri rende le persone invisibili e le rende manodopera per la criminalità. Servono nuovi centri per l’accoglienza, non un centro di detenzione. Per Conticelli, le persone che arrivano possono fare domanda di asilo, non finire in un centro di detenzione, perché è illegale, non lo consentono la legge e il diritto.

Elena Apollonio (Alleanza democratici DemoS) sottolinea l’inutilità di certa propaganda politica e invita a considerare l’arrivo di queste persone come una possibile risorsa per il nostro Paese. Queste migrazioni sono un fenomeno strutturale e permanente e bisogna cominciare ad affrontarlo seriamente, avendo ben chiaro che parliamo di persone e di minori non accompagnati. Per Apollonio, i sistemi di accoglienza diffusa c’erano, bisogna ragionare seriamente su come riprendere le fila di un percorso interrotto non si sa bene per quale motivo per garantire il rispetto dei diritti e della dignità delle persone che arrivano nel nostro Paese.

Dobbiamo smettere di parlare di emergenza, ma ragionare su un’immigrazione strutturale che avrà numeri sempre maggiori, ha sostenuto Ivana Garione (Moderati), investendo sull’accoglienza a livello nazionale, senza affrontare il problema a colpi di slogan attribuendo la colpa ad altri, isolandoci ancora di più dall’Europa.

Per Ferrante De Benedictis (FDI) il palleggiarsi le responsabilità non serve a nulla, ritiene che occorra fermare le partenze perché se esiste un diritto ad emigrare esiste anche un diritto a restare. Secondo Tiziana Ciampolini (Torino Domani) l’immigrazione è schiacciata sui Comuni e il terzo settore è allo stremo. E’ necessario depoliticizzare l’accoglienza e pensare ai diritti umani.

Siamo di fronte a problematiche che investiranno non le Vallette ma tutta la città, ha detto il sindaco Lo Russo concludendo il dibattito. Il sindaco ha evidenziato come necessiti un approccio diverso al problema, il tema della proroga di via Traves era immaginabile mentre ora Governo e Regione parlano di un nuovo CPR fuori dall’area urbana senza dire dove. Nei CAS, le persone iniziano un percorso per ottenere lo status di rifugiato e ottenutolo devono lasciare il CAS in 48 ore ma l’Ufficio stranieri della questura è oggi intasato nel rilascio dei necessari permessi di soggiorno. Questa è una scelta politica risalente al governo Conte che ha smantellato il sistema di accoglienza, ha affermato il primo cittadino, sottolineando come ora sia la Città a trovarsi a gestire un problema come via Traves. Lo Russo ha fatto appello a tutti per avviare un processo che riguarda tutta la città, rivendicando come il Comune di Torino non possa essere lasciato solo: infine, ha auspicato che il governo dica finalmente cosa vuole fare e dove, risolvendo anche il limbo giuridico in cui si trovano tante persone per l’inefficienza della burocrazia. Per chiudere, il sindaco ha ironizzato sulle accuse rivolte all’amministrazione comunale, per la gestione della sicurezza, da chi governa la Regione e il Paese.

Movida a Torino, controllate 168 persone

Nella scorsa notte hanno avuto luogo, come di consueto, i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia –  Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale –  nelle aree cittadine interessate dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 del sabato sera, si è concentrata in Piazza Vittorio Veneto e vie limitrofe, quali via Matteo Pescatore, via Bava, via Balbo, via Guastalla,  via Vanchiglia, estendendosi fino a Piazza Santa Giulia, oltre che al quartiere San Salvario e a via Reggio.

Complessivamente sono state sottoposte a controllo 168persone e 4 locali pubblici: sono state elevate da personale della Polizia Municipale tre sanzioni per vendita e detenzione di bevande in contenitore di vetro o metallo, in materia di inquinamento acustico e di igiene.

Una  persona è stata denunciata  per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente (41 grammi di hashish).

I servizi di polizia nelle continueranno con cadenza regolare.

Il Consiglio comunale di Torino commemora Napolitano e Vattimo

La Sala Rossa rende omaggio alle due figure scomparse recentemente 

In apertura della seduta di oggi,il Consiglio Comunale di Torino ha osservato un minuto di silenzio per ricordare due personalità recentemente scomparse: il filosofoGianniVattimoe il presidente emerito della Repubblica Italiana GiorgioNapolitano.

La presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippoha ricordato la figura di Vattimo, “maestro del pensiero debole”, uno dei filosofi più importanti della post modernità ditutto il mondo”, che “ha portato il nome e ilprestigio dell’Università di Torino alla ribalta internazionale”e ha avuto un “ruolo pionieristico” nella promozione dei diritti lgbtqia+.

La presidente ha anche reso omaggio al presidente emeritoNapolitano, per il “grande servizio reso all’Italia”, ministro, senatorea vita e 11esimo presidente della Repubblica, ilprimo a essererieletto perun secondo mandato. Ha quindi ricordato la sua “intensa partecipazione” alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e la sua ultima visita ufficiale in Piemonte nel 2014 alla vigilia del vertice italo-tedesco allaVenaria Reale, dove spronò l’Europa, piegatadalla crisi finanziaria, a un dialogo costante, in profondità,e aun’organica collaborazione.

Progetti Pnrr, il Pd: “Cirio tace e non difende i Comuni piemontesi virtuosi”

IL GOVERNO “TAGLIA” AL PIEMONTE OLTRE 2 MILIARDI DI EURO?

 

25 settembre 2023 – La rinegoziazione dei fondi del PNRR potrebbe costare al Piemonte 2 miliardi e 100 milioni di euro. Questo l’ammontare dei progetti ed interventi che il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto vorrebbe “tagliare”.

Infatti, secondo il piano Fitto-Meloni, verrebbero DEFINANZIATE, totalmente o parzialmente, dal PNRR, misure per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro. Misure che, secondo le intenzioni, si salveranno solo se si troveranno altre forme di finanziamento.

In particolare si vanno a “tagliare” 6 miliardi di interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni, 3 miliardi e 300 milioni di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; 1 miliardo e 287 milioni euro destinati alle misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico. Il Piemonte risulta essere tra le Regioni più penalizzate, con oltre 2 miliardi di definanziamenti.

Nelle prossime settimane molte amministrazioni locali potrebbero scoprire di avere a bilancio soldi per interventi del PNRR, che invece non ci sono più.

«Mentre rischiano di venire sacrificati progetti importanti che i nostri Comuni contavano di realizzare con i fondi PNRR e che in molti casi sono già in stato avanzato di realizzazione, il Presidente Cirio è silente – commentano il vice Presidente del Consiglio regionale Daniele VALLE e il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele GALLO – Non una parola di preoccupazione né l’annuncio di un’iniziativa di interlocuzione con la Meloni e con Fitto. Perché Cirio non si fa sentire? È d’accordo che vengano definanziate opere in Piemonte per 2 miliardi di euro, tra le più utili alla cittadinanza? Perché far saltare anche progetti che non sono in ritardo sui tempi di realizzazione? Un’amministrazione corretta dovrebbe togliere i fondi a chi è in ritardo, non ai Comuni virtuosi piemontesi. E non ci si nasconda dietro alla proposta di Fitto di utilizzare i fondi di Coesione europei per tappare il buco: intanto, perché l’80% sono destinati al Sud e per il Nord Italia non c’è capienza; inoltre se si utilizzano altri fondi europei per pagare i progetti del PNRR, non resterà più nulla da impiegare per le altre progettualità. Mentre il caro-inflazione sta mettendo in forse la realizzazione di tante case ed ospedali di comunità, ecco che nuove criticità stanno per esplodere sui vari territori. La Regione Piemonte non può prendere ancora tempo e osservare passivamente tutto ciò».

 

Questo, secondo il Pd, il prezzo che il Piemonte rischia di dover pagare ai “tagli”:

–          181 milioni di euro definanziati sulle Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico;

–          900 milioni di euro definanziati sugli Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni;

–          50 milioni di euro definanziati su Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano;

–          683 milioni di euro definanziati sugli Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale;

–          senza contare lo sforzo burocratico enorme per gli enti locali .

Muore in auto schiacciato da un’autocisterna

Tragica morte questa mattina nel Vercellese in un incidente avvenuto  ad Arborio. Un automobilista di 38 anni è stato schiacciato dal peso di un’autocisterna mentre era a bordo della sua auto. Il pesante mezzo carico di candeggina si è ribaltato e ha schiacciato l’auto uccidendo sul colpo il 38enne. Sono in corso le indagini della polizia stradale di Vercelli.

Venerdì 29 settembre sciopero dei mezzi pubblici

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TORINO – Venerdì 29 settembre 2023 è previsto uno sciopero nazionale della durata di 24 ore del servizio TPL, proclamato dalla O.S. USB Lavoro Privato relativo a tematiche economico – sociali.

IL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE SARÀ COMUNQUE GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio EXTRAURBANO, Servizio BUS SOSTITUTIVO FERROVIA sfmA – Torino-Aeroporto-Germagnano-Ceres: da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30. 
  • Servizio FERROVIARIO sfm1 – Rivarolo-Chieri: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00
  • Servizio URBANO-SUBURBANO, METROPOLITANA, CENTRI DI SERVIZI AL CLIENTE: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00.

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Lo sciopero potrà avere ripercussioni anche sui diversi servizi gestiti da GTT, con conseguenti possibili disagi per la clientela.

Critiche a Viale, Boni: “No ai guardiani del decoro”

Che l’ordine dei medici si permetta di sindacare modalità e iniziative di chi sta in consiglio comunale è fuori dal mondo. È inaccettabile.

Spero saremo in molti a prendere posizione contro questi guardiani del supposto decoro della professione, anche quando non si pratica la professione.

Se qualcuno risponde: “sì però Silvio Viale esagera”, io controreplico che ognuno pensa quel che vuole di Silvio ma questo atto intimidatorio dell’ordine è da rimandare al mittente a prescindere.

Cosa vogliamo che accada? Che l’ordine degli avvocati riprenda un avvocato che in consiglio comunale attua azioni in supposto contrasto con la deontologia? Poi l’ordine dei giornalisti contro un giornalista, poi quello degli agronomi? e i veterinari? E i farmacisti?

Lo dichiara in una nota Igor Boni (nella foto) Presidente dei Radicali Italiani

Migranti, Cirio a Claviere incontra i sindaci

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Oggi alle 19.30 il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, gli assessori alla cooperazione internazionale, Maurizio Marrone, e alla sicurezza Fabrizio Ricca, incontreranno gli amministratori locali nella sala consiliare del Comune di Claviere per un confronto sull’emergenza migranti.