Non c’è stato nulla da fare per un motociclista di 48 anni di Ivrea, che in compagnia di altri amici è morto in un incidente sulla strada tra Cortanze a Piea, nell’Astigiano. Il centauro ha perso il controllo della moto e in una curva è caduto sull’asfalto finendo contro il guard rail della corsia opposta. I soccorsi non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.
Uomo scivola, batte la testa su una roccia e muore
Un escursionista sessantenne è morto in Valsesia nel Vercellese nei pressi del Lago di Rimasco, sull’Alto Sermenza, scivolando su di una roccia, battendo la testa e precipitando per una cinquantina di metri. Il 118 non ha potuto fare altro che constatarne la morte.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
I nonni celebrati a Palazzo civico
Ianno’: “Lo Russo faccia una revisione alla Giunta”
“Il Sindaco Lo Russo ha ritenuto di fare un “tagliando” a due anni dalla sua elezione, a mio avviso avrebbe dovuto fare una completa “revisione”.
Una revisione della sua Giunta e del suo operato, banalizzata con l’erba da “tagliare”, Tarzan è ormai di casa in questa giungla e con le buche, oserei dire le “voragini” stradali.
Un pregio riconosco al primo Cittadino, di essere intervistato quotidianamente sulle principali testate torinesi, per il resto un “vuoto cosmico”.
Una mancanza di programmazione e di visione del futuro della città, legata soltanto a parole, che sono diventate un ritornello “agenda digitale, innovazione urbana, sostenibilità ambientale, mobilità urbana sostenibile, servizi per l’inclusione e l’innovazione sociale e per la rigenerazione urbana.”
Torino avrebbe bisogno di un programma con azioni e strategie per ridare un nuovo impulso ad una città in decadenza, indebitata e senza prospettive di crescita economica e turistica.
I torinesi a due anni dalla sua elezione si sono ritrovati:
l’aumento di tutte le tasse possibili;
l’aumento dei biglietti GTT e delle strisce blu (intanto l’Azienda di trasporto pubblico è in profondo rosso;
richiedere un cambio di residenza o una carta d’identità sono una roulette russa, una situazione anagrafica che nonostante le promesse è da terzo mondo;
le Partecipate del Comune sono il proseguimento del “Sistema Torino”;
non è stata risolta la presenza dei senza tetto (solo inutili provvedimenti tampone) e non si è trovata una soluzione alternativa per ospitarli, siamo alle porte dell’inverno e la progettualità non esiste;
sono stati palesemente ignorati i problemi di sicurezza nei quartieri più a rischio (Barriera di Milano docet);
corso Belgio e parco del Meisino con le scelte fatte alquanto discutibili, che hanno provocato solo grande malumore;
il caos della viabilità tra cantieri e ciclabili che continuano a far discutere.
In tutto questo e molto altro, Lo Russo dovrebbe anche dare un valore alla classifica di gradimento dei sindaci, che lo aveva posizionato al 47° posto, di motivi ce ne sono, più di uno!”
Pino IANNO’ Torino Libero Pensiero
100 km delle Alpi: Lotti, non più solo un maratoneta
Un’edizione della 100 Km delle Alpi di altissimo livello e non poteva essere altrimenti considerando che la gara valeva quale Campionato Italiano della specialità. A Torino si sono dati appuntamento alcuni dei più grandi nomi dell’ultramaratonaitaliana e fra loro fa il suo ingresso in grande stile Lorenzo Lotti, già protagonista a inizio stagione con le vittorie nelle maratone di Messina e Ragusa e che ha proseguito su quell’onda, anche negli eventi del Club Supermarathon Italia fino all’apoteosi torinese.
Lotti (Berunners) ha dominato la gara al Parco Valentino, disegnata su un circuito di 5 km da ripetere 20 volte, facendo fermare i cronometri sul tempo di 7h08’25” con un vantaggio di 26’12” su Filippo Bovanini (Avis Castel San Pietro) e 54’10” su Benito Pasquariello (Bergamo Stars Atl.). «C’è tanto sacrificio dietro a questa performance – ha raccontato Lotti al suo arrivo -Mi sono allenato per tutto il mese di agosto negli Stati Uniti, tra l’Arizona e il Nevada. Questo tipo di circuiti mi piacciono molto, anche perché danno la possibilità di avere un ristoro personalizzato e dei punti di riferimento importanti. Sono stato molto costante, ho sempre corso in 4’16” a chilometro. Le 100 km sono gare particolari, il fisico impatta per il 50-60%, ma conta davvero tanto anche la testa». L’ultrarunner forlivese Lotti è detentore di un Guinness World Record molto particolare: ha corso la più veloce 50 km spingendo un passeggino, nel 2022, in 3h15’57”, portando “a bordo” suo figlio Raimondo, di sette mesi. Assessore allo sport del Comune di Predappio (FC), nonché insegnante di educazione fisica, Lotti vanta un primato personale di 2h30’26” sulla distanza della maratona (42,195km) che intende migliorare già alla prossima Firenze Marathon.
Dal punto di vista tecnico la gara femminile ha dato riscontri forse ancora più qualificati, considerando che le prime 3 della classifica sono tutte terminate nella Top 10 della classifica generale. Vittoria per una delle favorite della vigilia, Ilaria Bergaglio (Atl.Novese) già seconda ai Tricolori 2021 e che in 8h35’36” ha colto la quinta piazza assoluta, ma ha avuto il suo bel daffare per tenere a bada la campana Roberta Varricchione (Fiamme Argento) giunta alle sue spalle a 23’29”. Terza Paola Adelaide Leardi (Bushido Tri&Run) in 9h44’53”.
Nella 50 km tripletta per il Naviglio Running Team, sempre più brillante nelle prove di ultramaratona. Vittoria per Daniele Tufo in 4h’7’51” con 14’17” su Daniele Francesco Papeo e 17’51” su Claudio Di Toma, un habitué dei podi delle gare del Club Supermarathon. In campo femminile prima Tiziana Elia Ciocca (Pod.Torino) in 4h57’39” davanti a Erika Pinto della società organizzatrice ad appena 54” e a Anna Cordero (Impossible Target)n a 37’48”.
Il fatto che a completare le due gare siano stati oltre 110 corridori testimonia una volta di più il grande valore della competizione, che ha visto anche tanta gente transitare per il Parco e interessarsi alle imprese dei coraggiosi podisti. Torino si conferma luogo ideale per l’allestimento dell’ultramaratona, grazie anche alla nuova location presso la Società Canottieri Armida e al supporto delle autorità cittadine, L’appuntamento è già fissato per il 28 settembre 2024, quando nel programma della 100 Km delle Alpi verranno introdotte anche due nuove distanze, sui 30 e 10 km.
Da oggi, domenica 1 ottobre, scattano gli aumenti dei biglietti dei mezzi pubblici a Torino. Riportiamo di seguito il comunicato di Gtt.
Se comperi il biglietto in formato digitale, risparmi denaro e fai bene all’ambiente: acquista con TOMove e Tap&Go.
Cosa cambia dal 1° ottobre 2023 (Deliberazione del Consiglio Comunale di Torino n. 447 del 24/07/2023):
- City (validità 100 minuti – una corsa in Metro) – se lo acquisti tramite app TOMove, direttamente a bordo mezzi con Tap&Go oppure ricaricando in Rivendita la tua smart card Bip, lo pagherai € 1,90 invece di € 2,00 del formato chip on paper
- Multicity (carnet di 6 biglietti City con validità 100 minuti – una corsa in Metro) – lo acquisti con app TOMove e in formato chip on paper a € 11,80
- Daily (biglietto valido fino al termine del servizio del giorno della prima validazione con viaggi in Metro illimitati) – lo acquisti con app TOMove e su smart card Bip a € 3,70 anzichè € 4,50 del formato chip on paper
- MultiDaily (carnet elettronico composto da 7 biglietti Daily con viaggi in Metro illimitati) – lo acquisti esclusivamente in formato digitale (con app TOMove e su smart card Bip) a € 21,00
- Biglietti Tour 48 / 72h (valido 48/72 h dalla prima validazione con viaggi in Metro illimitati) – sono disponibili in formato chip on paper rispettivamente a € 9,50 e € 12,50
Ricorda: i biglietti acquistati prima del 1° ottobre 2023 devono essere utilizzati entro il 30/10/2023, ti consigliamo quindi di acquistare solo i biglietti necessari.
< Per maggiori informazioni sui biglietti dal 1° ottobre 2023, vai alla pagina dedicata.
< Tariffe per la sosta nelle strisce blu dal 1° ottobre 2023.
Il Torino Film Festival dal 24 novembre al 2 dicembre
Secondo anno successivo Ugo Nespolo a firmare il manifesto del Torino Film Festival, giunto (tra il 24 novembre e il 2 dicembre) alla sua 41ma edizione. Seconda e ultima direzione a firma Steve Della Casa, poi sarà la volta di Giulio Base: ma questa sarà pure un’altra storia, crediamo totalmente diversa. La aspettiamo.
“L’invito di Steve a lavorare all’immagine icona di John Wayne che grazia la giovane Debbie – Natalie Wood, è stato da me accolto con la gioia di rivisitare una scena risolutiva che corona una trama dai forti contenuti psicologici, dalle originarie incomprensioni critiche.” Immagini finali certo indimenticabili quelle di “Sentieri selvaggi”, del 1956, “considerato dall’American Film Institute – ci tiene a ricordare ancora Nespolo – il dodicesimo film nell’elenco dei migliori film statunitensi di tutti i tempi.” Un fotogramma che è una storia, per uno sguardo nuovo, forse pacificatore, forse tardivo, dritto negli occhi del rude eroe di tanti western, della classicità del cinema, dell’immagine del suo compagno John Ford, dell’attore premio Oscar, di un cammino di gloria e di tramonto (per un uomo e per un genere), un affetto a posteriori che aveva già coinvolto Jean-Luc Godard, diametralmente opposto, altre idee e altri sentimenti, orizzonti diversi, l’America delle grandi praterie e dell’indiano cattivo e la Francia sessantottina e ancora una volta rivoluzionaria, la Nouvelle Vague che sapeva guardare ben oltre certi confini. “Come posso io odiare John Wayne e poi amarlo teneramente quando prende improvvisamente in braccio Natalie Wood negli ultimi minuti di Sentieri selvaggi?”, diceva l’autore di “À bout de souffle”. Un’occasione per ripensare, per analizzare meglio nel confronto di aspetti e mentalità, di ambiguità anche all’uscita del film non chiarite, “è proprio la vocazione del TFF quella di non proporre progetti comodi e risaputi ma di saper dare vita a ricerca e questioni, punti di vista sempre critici e per questo davvero innovativi.”
John Wayne non soltanto nell’immagine del festival. Ma al suo interno, con una nuova riscoperta, attraverso la rassegna “Mezzogiorno di fuoco”, del mondo del western, ai titoli noti come a quelli meno conosciuti (secondo le vecchie passioni universitarie e giornalistiche e critiche di Steve Della Casa). Quindi John Wayne ancora presente con l’omaggio che il TFF gli renderà, nel 60° anniversario dell’uscita dei “Tre della Croce del Sud”, ancora il vecchio Ford dietro la macchina da presa, anno di grazia 1963, un’isola immaginaria della Polinesia, una taverna e le risse, una figlia in arrivo e un’eredità tutta da verificare: resta qualcosa delle atmosfere western ma quello di stampo antico ha già girato l’angolo. E un pezzo di grande cinema, quello con cui gran parte di noi sono cresciuti, è stato cancellato.
Elio Rabbione
Un uomo di 34 anni è stato trovato a terra accanto al suo scooter a Novara. E’ stato soccorso dal 118 e portato in codice rosso all’ospedale Maggiore. Da accertare la dinamica: potrebbe essere stato investito da un camion. Sul posto sono intervenuti il 118 e le forze dell’ordine.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA
Lunedì. Al Cafè Des Arts suona l’Underbar Trio. Al Blah Blah si esibiscono gli Atomic Bitchwax. L’orchestra ucraina Lords Of The Sound esegue al teatro Colosseo musiche composte per il cinema da Hans Zimmer.
Mercoledì. Nella chiesa di Santa Pelagia suona il pianista Remo Anzovino. Al Blah Blah si esibiscono i Datura4 di Dom Mariani con il gruppo Friarbirds King.
Giovedì. Al Blah Blah suonano gli Exbats. All’Of Topic si esibiscono : Xylema con Davide Toffolo il “Ragazzo Morto”, Alberto Moscone, Aimone Romizi( Fast Animals And Slow Kids), Alessandro Ragazzo con Davide Auteliano (Ministri). Al Bunker si esibisce Tito Sherpa e Pufuleti.
Venerdì. Al Blah Blah sono di scena i Bad Bones. Inaugurazione della stagione del Folk Club con i Dinosauri (ex Modena City Ramblers, Cisco, Alberto Cottica e Giovanni Rubbiani). Allo Spazio 211 suonano i Set Fall, Ready e If I Die Today. Allo Ziggy suonano i Pilgrims of Yearning.
Sabato. Al Peocio di Trofarello si esibisce Vinnie Moore chitarrista degli UFO. Al Bunker concerto in solidarietà ai Rider con Medusa, Magazzino San Salvario, Fratelli di Soledad, Rimozione. Allo Ziggy si esibiscono i Darkend. Al Blah Blah suonano i Screamin’ Demons. Al Magazzino sul Po musica trap con The Deep, Alfmob, Torso, Around, Ozone.
Domenica. Al Blah Blah sono di scena i Zounds. Al Pala Alpitour si esibisce Louis Tomlinson, celebre per la sua appartenenza alla “boy band” One Direction.
Pier Luigi Fuggetta
Quanti reperti di contenitori di vario genere e volume, addirittura degli anni ’60, trovati nelle nostre spiagge ad “Archeoplastica”!
Una mostra, all’interno del “Progetto Mare”, a cura dell’Unione Culturale Franco Antonicelli, ospitata al Polo del ‘900, in via del Carmine, per parlare di sostenibilità ambientale e diffondere le cosiddette “buone maniere”. Sino al 28 ottobre “Archeoplastica” tenterà di sensibilizzare su quanto tempo la plastica rimane nel mare, logorandosi e diventando così microplastiche che ingeriamo ogni giorno. L’idea nasce nel 2018 dopo aver rinvenuto su di una spiaggia un flacone di crema solare degli anni ’60 e tanti altri rifiuti databili tra la fine degli anni ’50 e i giorni nostri. Un mare di plastica indistruttibile ed inarrestabile che attraversa mari, paesi e generazioni. Fa davvero impressione vedere prodotti degli anni che furono praticamente integri.
Tra le tante curiosità presentate nell’atrio di Palazzo San Daniele, vi è anche il “Gobbo in frac”, ritrovato sulla spiaggia di Ostuni, in provincia di Brindisi, presumibilmente ispirato alla figura dello scartellato napoletano, portatrice di ricchezza e fortuna, in commercio negli anni ’60 come salvadanaio e giocattolo, avendo una fessura sulla testa che forse in origine era coperta da un cilindro. Ora però necessita veramente fermarsi, ragionare e cercare di comprendere quello che stiamo facendo, per trovare il modo di scrivere una storia diversa mettendo in pratica scelte responsabili di cui le future generazioni ci saranno grati.
Igino Macagno