ilTorinese

“Swap Party” Al torinese OFF TOPIC, si festeggia la “Rivoluzione del Riciclo”

Per dare nuova vita a quanto non serve più

Sabato 22 marzo, dalle 15 alle 18,30

Il titolo “Swap Party” racconta bene ciò che andrà a succedere, sabato 22 marzo (dalle 15 alle 18,30) al Centro Culturale “OFF TOPIC” di via Pallavicino a Torino. Il “Party” (organizzato in collaborazione fra “Surf in Town”“Plastic Free” e “Esosport”) è da intendersi come “festa” di incontro fra persone che all’“hub culturale” di Borgo Vanchiglia si troveranno per “scambiarsi oggetti” (“Swap”) come vestiti, accessori vari, libri o altri articoli dismessi e che non usano più. Obiettivo: “dare nuova vita a ciò che non serve, ma può essere utile a qualcun altro, promuovendo così il ‘riciclo’ e la ‘sostenibilità’ nonché restituendo valore a quello che prima era considerato un rifiuto.

Uniche regole da rispettare: portare fino a un massimo di 10 oggetti ed essere rispettosi verso tutti i partecipanti. Alla “festa” potrà accedere anche chi non ha nulla da portare; basterà prendere in maniera responsabile ciò che si vuole, qualora si pensi di utilizzarlo, portandolo a casa per donargli nuova vita.

Tutto quello che verrà scartato alla selezione iniziale, poiché rovinato o sporco, sarà invece donato ad “Humana” (Organizzazione umanitaria di cooperazione internazionale) che lavorerà per “vendere i vestiti” nelle condizioni migliori, e per “recuperare i filamenti” dei capi sporchi o rovinati, generando “nuova energia” da quanto verrà valutato come irrecuperabile. Infine, i capi non “swappati” – e quindi in ottime condizioni – saranno donati al “Sermig” o ad altre associazioni di beneficenza, per ridistribuirli a chi ne ha più bisogno.

Ma attenzione! Oltre allo scambio di vestiti, lo “Swap Party” sarà anche da intendersi come un appuntamento ricco di attività importanti sempre sotto il segno (che mai si perderà di vista) della “sostenibilità”. Prima fra tutte “Nuova vita ad un rifiuto”, evento (“Clean Up”) in programma prima dell’inizio del “Party” e che consisterà in un’operazione di “raccolta rifiuti” sul “Lungo Dora”, con tanto di guanti e sacchetti e magliette distribuite da “Plastic Free”. I rifiuti raccolti saranno recuperati dal servizio “Amiat”, che si sposterà successivamente a “OFF TOPIC”, per iniziare a “swappare” e a partecipare alle varie attività in programma.

Dalle 16 alle 18,30 “SwapLab” curerà inoltre il laboratorio “Retote Revolution” per insegnarci a realizzare una “shopper” utilizzando esclusivamente “materiali di recupero” . Non mancherà, inoltre, “Spazio Muffa”, presente per “stampare in serigrafia” su vestiti o “shopper” delle grafiche create apposta per l’evento.

Grazie a “Surf in Town” sarà anche presente la scatola “Esosport”, dove poter raccogliere vecchie scarpe da ginnastica che verranno riciclate per utilizzare il materiale.

E non è finita qui: dalle 18,30 alle 19,30 “Plastic Free” e “Surf in Town” cureranno al “Bistrò” di “OFF TOPIC” anche un “talk” per parlare e far conoscere i tanti “Clean Up” (iniziative di “Raccolta rifiuti”) organizzati a Torino e delle varie iniziative per la salvaguardia dell’ambiente .

Infine, ad accompagnare l’intero pomeriggio, non poteva mancare la musica, con il dj set a cura di “Faylla”.

Per info: “OFF TOPIC”, via Giorgio Pallavicino 35, Torino; tel.011/0601768 o www.offtopictorino.it

G.m.

Nelle foto: immagini di repertorio

Scuola Flic: “Surreale”, i progetti vincitori

La FLIC Scuola di Circo di Torino, prima scuola professionale di circo contemporaneo in Italia curata dalla Reale Società Ginnastica, sta rinnovando il suo impegno verso la scena circense internazionale con la stagione CALEIDOSDOPIO 2024-2025. Nel corso di 22 anni, il centro di formazione e promozione circense ha costruito un vasto network di relazioni che l’hanno resa un punto di riferimento per il settore a livello internazionale.

Il secondo tempo della stagione prosegue domenica 23 marzo 2025 con la presentazione del workshop in progress dei progetti vincitori di SURREALE – residenze di circo contemporaneo, call internazionale per artisti di circo contemporaneo under 35. Si tratta di un progetto finalizzato alla produzione e alla diffusione del circo contemporaneo a cura della Reale Società Ginnastica di Torino e della sua FLIC Scuola di Circo, centro di valenza internazionale abitato da artisti e docenti provenienti da tutto il mondo, in cui arte, sana follia, sensibilità e un’esperienza di 22 anni sono presupposti importanti per dare inizio a nuovi lavori di creazione e sperimentazione. Il progetto è sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Piemonte, nel quadro delle azioni trasversali atte a consentire lo sviluppo di progetti di residenza “Artisti nei territori”, e gli artisti vincitori vengono accolti in residenza allo Spazio FLIC, Centro Internazionale per le Arti Circensi di Torino.

Quattro nuovi progetti creativi dal forte impatto emotivo e innovativo, consigliati a un pubblico a partire dagli 8 anni in su, vengono presentati ad ingresso gratuito cominciando dalle ore 16 presso la Casa del Quartiere Bagni Pubblici di via Agliè 9, con “FAILLES – un invito a cadere” del Collectif Des Foules. Le due artiste Elie Chateignier e Pia Bautista mettono in scena due persone che giocano con le norme, oscillando ai confini tra finzione e realtà, in una performance che invita a riflettere sull’equilibrio e sulla caduta attraverso un intreccio di corpi e pensieri. Alle ore 18 l’appuntamento allo Spazio FLIC di via Paganini con la presentazione di altri tre progetti e biglietti gratuiti che verranno distribuiti a partire dalle ore 17. Viene presentato “Abel” della compagnia Cie del Caravaggio, composta da Alessandro Travelli, Rita Carmo Martins e Marylou Aupic, come il “making of di un’opera teatrale dove quel che viene mostrato nasconde la storia vera. Uno spettacolo troppo ambizioso che non riesce a trovare soluzione, un racconto fittamente intessuto di sensazioni che tutto a un tratto si presenta squarciato da una voragine senza fondo, come se la pretesa di manifestare la pienezza vitale rivelasse il vuoto sottostante”.

La compagnia Phonofobia porta in scena “Fast Food Emotion”, un circo viscerale che attraversa stereotipi, dualismi e convenzioni estetiche. Un’opera che mescola danza, musica, teatro, riciclo e moda per interrogarsi su come i nostri corpi abitino lo spazio e secondo quali regole, codici e limiti scegliamo di muoverci. Due artiste Karita Tikka e Maristella Tesio esplorano il confine tra il bello e il mostruoso, lasciando che il pubblico si interroghi su dove tracciare la linea di demarcazione tra i due, e su come il circo possa diventare un linguaggio di trasformazione sociale e ambientale. L’ultimo progetto si intitola “Ça-Bug-Unicycle Duo”, di Cata e Jay, un’esplorazione poetica e provocatoria che sfida le convenzioni dell’equilibrio in coppia su un monociclo. Con uno stile unico e in continua evoluzione, i due artisti Catarina Vilas Boas e Lorenzo Jay sfidano le convenzioni della stabilità dando vita a un continuum di curve, salite, cadute e nuovi tentativi. Attraverso il loro viaggio in equilibrio precario si perdono e si ritrovano, aprendo nuove possibilità e inaspettate porte che li conducono verso scoperte sempre nuove. La performance, che a gennaio è stata presentata al prestigioso festival Mondial du Cirque de Demain di Parigi, è un invito a lasciarsi trasportare dalla imprevedibilità della scena.

Il secondo tempo di CALEIDOSCOPIO sta andando in scena dal 18 gennaio e durerà fino al 29 giugno, con in programma 11 spettacoli e 16 appuntamenti presso lo Spazio FLIC, e un gran finale con la terza edizione di OSCILLANTE.

MARA MARTELLOTTA

L’intramontabile ‘superiorità morale’

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Anche e soprattutto dopo la polemica sul documento di Ventotene – che, tra l’altro, ha permesso
agli italiani di saperne un po’ essendo del tutto sconosciuto ai più, come ovvio e scontato –
emerge un dato che, purtroppo, persiste a prescindere da qualsiasi cambiamento storico e
politico. E cioè, la presunta ‘superiorità morale’ della sinistra italiana. Un elemento, questo, che
storicamente ha accompagnato il comportamento concreto della sinistra italiana seppur nelle sue
multiformi espressioni. In particolare, però, quella di derivazione comunista. Ma è indubbio che
questo tic resiste a prescindere dal cambiamento dei partiti, delle classi dirigenti, del costume e
della stessa cultura politica. Perchè c’è uno stile che rende quasi esclusivo questo atteggiamento.
E lo stile è quello di chi, di fronte a qualsiasi discussione, si erge come dispensatore di saggezza e
di consigli rendendo la sua opinione quasi sempre dogmaticamente intoccabile. È appena
sufficiente ascoltare le quotidiane dichiarazioni dei vari esponenti della sinistra, nelle sue “100
sfumature di rosso”, per arrivare alla conclusione che si tratta sempre di giudizi insindacabili ed
oggettivi. Insomma, una sorta di verità di fede condita da una sequela di insulti, di invettive e e di
contumelie che vengono puntualmente scagliati contro gli avversari che, nel frattempo, non sono
nient’altro che nemici giurati ed implacabili. Nemici da delegittimare prima sotto il profilo morale
ed etico e poi da annientare sul versante politico. I recenti dibattiti parlamentari – dibattiti si fa per
dire, come ovvio – lo hanno confermato in modo persin troppo plateale. Anche perchè adesso,
almeno così pare, è in corso una gara tra chi insulta di più a reti unificate la Presidente del
Consiglio. Una gara che dovrebbe decretare, alla fine, chi la spunta politicamente all’interno del
cosiddetto campo largo. Altrochè battere il linguaggio dell’odio o invocare il rispetto
dell’avversario. Qui ci troviamo di fronte, carte alla mano, ad una sorta di criminalizzazione politica
permanente e strisciante del nemico che va, in un modo o nell’altro, battuto e definitivamente
eliminato. Certo, fa persin impressione ascoltare gli attacchi personali che vengono lanciati contro
i nemici politici, qualunque sia il tema in discussione e l’oggetto da approfondire.
Ora, anche i sassi sanno che nel nostro paese, e da sempre – cioè da sin dopo il secondo conflitto
mondiale – esiste una sorta di egemonia culturale della sinistra. Una egemonia che, nel corso dei
decenni, si è affinata e perfezionata. Nel campo televisivo – soprattutto – come nei gruppi
editoriali; nell’università come nella magistratura; nel giornalismo come nel sindacato; nella carta
stampata come nel mondo degli intellettuali. Una egemonia che non ha un contraltare – purtroppo
– nei gruppi politici e culturali alternativi anche se, com’è altrettanto evidente, non ha un consenso
di massa nella pubblica opinione. Eppure, come si diceva un tempo, riesce a dettare l’agenda. E
gli esempi sono all’ordine del giorno. La differenza, forse, rispetto a tempi più recenti, è che
questa egemonia culturale si è sempre di più saldata con la volontà di criminalizzare politicamente
l’avversario/nemico. E questo perchè la sinistra esprime sì giudizi politici ma, soprattutto,
valutazioni etico/morali che assumono una valenza dogmatica ed insindacabile. Al punto che chi
la contraddice o è un reazionario, o un bieco conservatore, o un oscurantista o, molto più
semplicemente, un fascista.
Ecco perchè i sinceri democratici e liberali – di qualsiasi cultura siano – dovrebbero adesso battere
un colpo e denunciare una malapianta che, purtroppo, continua ad incrinare la qualità della nostra
democrazia e a indebolire la stessa credibilità delle nostre istituzioni democratiche. E ciò dipende
da chi non si riconosce nella sinistra e nelle sue multiformi espressioni. Ma, soprattutto, dal
coraggio e dalla capacità di saper costruire una vera alternativa culturale e valoriale. Oltrechè ad
uno stile autenticamente democratico e profondamente rispettoso del pluralismo. Senza
arroganza politica, senza presunzione moralistica e, infine, senza alcuna supponenza etica.

Villa 6: lavori quasi terminati per il Liceo Curie-Levi a Collegno

Nell’ambito del progetto #ScuoleCittaMetroTo, proseguono le visite della Città metropolitana di Torino agli edifici scolastici, con l’obiettivo di raccontare gli interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza realizzati per valorizzare e migliorare il patrimonio edilizio scolastico.

Giovedì 20 marzo, il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo e la consigliera delegata all’Istruzione Caterina Greco insieme al sindaco di Collegno Matteo Cavallone ed il Dirigente Scolastico Giampaolo Squarcina hanno visitato l’edificio Villa 6 nel parco della Certosa di Collegno, che ospiterà dal prossimo anno scolastico 15 nuove aula dell’Istituto di Istruzione Superiore Curie-Levi.

Il Curie-Levi è un punto di riferimento per l’educazione secondaria nell’area metropolitana torinese.

Offre un’ampia gamma di percorsi formativi, tra cui indirizzi liceali e tecnici, garantendo agli studenti un’istruzione di qualità e opportunità di crescita professionale. Sono due le sezioni principali: la sezione liceale che offre il Liceo Scientifico e il Liceo delle Scienze Applicate, e la sezione tecnica, con indirizzi legati alla meccanica, all’informatica e all’elettronica. La sezione liceale accoglie circa 700 studenti, con circa 100 iscritti ai corsi serali e circa 600 studenti nella sezione tecnica, per un totale di circa 1400 studenti.

La struttura storica di Villa 6, che accoglierà i nuovi spazi del Liceo Curie-Levi, è stata sottoposta a importanti interventi di restauro che hanno permesso di preservare l’identità architettonica del complesso, grazie anche all’adozione di soluzioni innovative per il consolidamento della struttura. In particolare, sono stati rinforzati i solai e le coperture, con tecniche avanzate, per garantire stabilità e sicurezza, mentre l’installazione di nuovi impianti elettrici, idro-sanitari e di riscaldamento assicurerà elevati standard di efficienza energetica.

Una volta completato l’intervento, il Liceo Curie-Levi disporrà quindi di un ulteriore edificio, che ospiterà 15 aule didattiche, distribuite su tre piani: 6 al piano terreno, 5 al primo piano e 4 al secondo, dove sono previsti anche due laboratori. Inoltre, sono stati previsti 9 servizi igienici distribuiti in tutto l’edificio. Attualmente si stanno completando le pratiche per l’approvazione da parte dei Vigili del Fuoco e si attende l’allacciamento elettrico, con l’obiettivo di concludere i lavori durante l’estate.

Particolare attenzione è stata riservata anche all’adeguamento della struttura per gli studenti con disabilità. È stata realizzata una rampa di accesso che conduce al piano rialzato, e un impianto ascensore conforme alle normative antincendio permetterà di accedere ai piani superiori. La viabilità esterna permette l’accesso ai mezzi di trasporto privati fino agli ingressi principali del Parco della Certosa, e i percorsi interni consentiranno l’ingresso diretto dei mezzi per trasporto disabili e quelli autorizzati all’interno del cortile della scuola, garantendo l’accessibilità a tutti gli studenti.

Inoltre, il progetto ha previsto importanti lavori per la sistemazione delle aree circostanti l’edificio. Sono stati rimossi arbusti e piante cresciute spontaneamente lungo il perimetro, sono stati realizzati nuovi spiazzi e camminamenti in autobloccanti, il prato è stato ripristinato e la recinzione è stata sostituita con una nuova che riprende il design, i materiali e i colori originali, restituendo alla villa il suo aspetto storico e valorizzando l’area verde.

Il costo complessivo dei lavori ha superato i 5 milioni di euro, di cui 2 milioni e 800mila euro finanziati dalla Città metropolitana di Torino e 2 milioni e 323mila euro dalla Regione Piemonte.

“La nuova scuola Villa 6 un edificio storico che da settembre sarà restituito alla collettività di Collegno e di tutta la zona ovest. Un intervento molto atteso che siamo contenti di poter consegnare dopo uno sforzo economico importante”, ha dichiarato il vicesindaco Jacopo Suppo “Vedere oggi i lavori sostanzialmente finiti e pensare già all’inaugurazione a settembre è una grandissima soddisfazione”.

Anche la consigliera Caterina Greco ha sottolineato l’importanza dell’opera, dichiarando: “Oggi, con soddisfazione, possiamo dire che i lavori alla Villa Sei di Collegno sono quasi terminati e che offriremo agli studenti spazi moderni e funzionali in cui studiare”.

“Siamo molto contenti di questo risultato. Ringraziamo quanti hanno preso a cuore questa situazione e hanno fatto sì che la nuova ala del Liceo sia stata finalmente completata e la sede del Liceo sia completamente spostata nel bellissimo Parco Dalla Chiesa: un contesto affascinante, un edificio stupendo, finalmente realtà” conclude il sindaco di Collegno Matteo Cavallone.

Bartoli: “Iftar, occasione di dialogo e condivisione”

Il consigliere regionale Sergio Bartoli, che  ha partecipato all’Iftar, organizzato dal Consolato Generale del Regno del Marocco a Torino, presso il Turin Palace Hotel, in collaborazione con la Confederazione Islamica Italiana, ci ha inviato alcune considerazioni che pubblichiamo:

“È stat una serata speciale all’insegna del dialogo e della condivisione, nel rispetto delle tradizioni e dei valori che uniscono le comunità.

Il mese di Ramadan è un’occasione di riflessione, solidarietà e incontro, valori fondamentali che ci ricordano l’importanza del dialogo tra culture e religioni. Eventi come questo aiutano a costruire ponti tra le diverse comunità, promuovendo rispetto reciproco e convivenza.
Un sentito ringraziamento al Console Generale Del Marocco Sidi Mohammed Biedallah  per l’invito e per aver reso possibile questa serata di amicizia e condivisione”.

Sergio Bartoli

Disabilità: a Chieri nasce“Casa Ponte”

È stata completata la ristrutturazione e la riqualificazione della palazzina “ex veterinari” nella Cittadella del Volontariato, in via Giovanni XXIII 8, a Chieri, un edificio di proprietà comunale in disuso da anni e che ora diventa sede della “Casa Ponte”. Si tratta di una struttura residenziale, a bassa intensità assistenziale, finalizzata alla coabitazione di persone con disabilità intellettiva o fisica, al fine di favorire percorsi di vita indipendente. L’inaugurazione è prevista per il mese di aprile, una volta terminato l’allestimento degli interni.

Il progetto nasce nel 2017, quando un gruppo di famiglie chiese all’Amministrazione comunale la disponibilità di locali, al fine di realizzare un servizio di accompagnamento educativo all’acquisizione di autonomia di soggetti con disabilità, così come contemplato dalla legge n. 112/2016 del “Dopo di noi”, che prevede sia interventi per la permanenza temporanea in una soluzione abitativa extra-familiare per far fronte ad eventuali situazioni di emergenza, sia interventi innovativi di residenzialità volti alla creazione di soluzioni alloggiative di tipo familiare e di co-housing. Si iniziò in via sperimentale con la “Palestra Casa Ponte”, in via della Pace 14, mentre nel 2019 venne approvato dalla Giunta il progetto di riuso della Casetta “ex veterinari”, poi candidato al bando PINQuA. Fu così possibile ottenere un finanziamento di 480mila euro di fondi PNRR, a cui si devono aggiungere altri 50mila euro stanziati dal Comune di Chieri per l’arredamento degli alloggi.

Commentano Alessandro Sicchiero e l’assessora alle Politiche sociali Vittoria Moglia: «Siamo orgogliosi di aver finalmente completato la “Casa Ponte”, che fa di Chieri una città più inclusiva e solidale, garantendo alle persone con disabilità il diritto alla vita autonoma. La struttura, infatti, ha lo scopo di rendere possibile un momento di passaggio, un “ponte”, a favore delle persone che escono dal nucleo familiare e che vorrebbero approdare ad una vita indipendente vera e propria. Si tratta di un ulteriore importante tassello della ristrutturazione di un’area storica della nostra città, ovvero i locali dell’ex mattatoio, che sta conoscendo una nuova vita grazie al volontariato e all’associazionismo. Non si tratta solo più di attività di alcune ore durante la settimana ma di unità abitative situate in un contesto che favorisce l’inclusione sociale. La “Casa Ponte” sarà gestita dal Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali del Chierese, sulla base di un’apposita convenzione con il Comune di Chieri, e spetterà al Consorzio individuare gli utenti, che saranno accompagnati nei loro percorsi di acquisizione di autonomia da educatori».

La “Casa Ponte” è composta da due alloggi di 75 mq: il primo, al piano terra, destinato a brevi periodi di soggiorno durante i quali la persona con disabilità sperimenta, attraverso attività di gruppo socializzanti in un ambiente protetto, cosa significa vivere in autonomia o in convivenza; il secondo, al primo piano, a disposizione di chi ha già fatto l’esperienza precedente, al fine di poter sperimentare la vita indipendente per un tempo maggiore. La struttura può ospitare in tutto sei persone, di cui tre nel percorso base di apprendimento alla vita autonoma e tre nel percorso di sperimentazione vera e propria.

 

Impacto TEDxPolitecnicodiTorino: idee innovative 

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Sei una persona curiosa e che vede nel confronto un’opportunità di crescita? Allora leggi attentamente perché questo è l’evento giusto per te.

Il 5 Aprile 2025 presso l’Aula Magna del Politecnico di Torino si terrà “ImpacTO”, la seconda edizione del TEDxPolitecnicodiTorino, organizzata da JEToP, la Junior Enterprise del Politecnico.

TED, acronimo di Technology, Entertainment, Design, è una piattaforma globale che promuove la diffusione di idee innovative e stimolanti attraverso conferenze in cui esperti di vari settori condividono esperienze e conoscenze su numerosi temi che spaziano dalla scienza alla cultura, dalla tecnologia all’arte.

TEDx, che rappresenta una versione locale e indipendente di un evento TED, offre una piattaforma unica per idee emergenti, promuovendo il dialogo e la condivisione, e incoraggiando il pubblico ad agire positivamente sulla società.

Il nostro obiettivo è quello di far comprendere al meglio come le piccole azioni quotidiane, tramite un “effetto domino”, possano portare ad enormi cambiamenti, invitando i nostri ospiti a riflettere su quanto chiunque, attraverso piccoli passi, possa contribuire al miglioramento della comunità e del mondo che ci circonda.

TEDxPolitecnicoDiTorino è molto più di una semplice conferenza: è un’occasione unica per ascoltare idee che possono cambiare prospettive.

Per ottenere gratuitamente il tuo biglietto streaming visita il sito www.tedxpolitecnicoditorino.com.

Avrai l’opportunità di seguire l’evento comodamente dal divano di casa tua!

 

Francesca Heart, un viaggio emozionale che esplora il femminismo

Ultimo appuntamento della nuova edizione di Evolving Soundscapes, il public program della mostra Rabbit Inhabits the Moon

 

A cura di Chiara Lee e freddie Murphy

Domenica 23 marzo ore 11:30 e ore 16

MAO Museo d’Arte Orientale

In occasione del finissage della mostra Rabbit Inhabits the Moon, il MAO presenta la performance di Francesca Heart, un viaggio emozionale che esplora il femminismo legato all’acqua, si perde nella mitologia acustica e danza con grazia nella coreografia dei paesaggi.

 

Con una formazione in Gender Studies e danza postmoderna, sotto la guida della leggendaria Anna Halprin, Francesca Heart sta emergendo come una delle nuove protagoniste della scena creativa italiana. La sua ricerca si concentra sulla somatica, la coreografia del paesaggio, l’archeologia speculativa e la fantasia della musica elettronica, traendo ispirazione dalla fonte dell’immaginazione così come dagli studi sull’idro femminismo, l’iconografia sacra e il kitsch di internet.

È fondatrice del progetto di danza Archaeo Choreology e co-fondatrice di Nuova Atlantide. Il suo ultimo album, Bird Bath, è stato pubblicato nel 2024 su Leaving Records. Si è esibita e ha collaborato con sedi e istituzioni in tutto il mondo tra cui de Young Memorial Museum, UCSBì, CTM Festival, Rewire Festival, Museo Madre, the Swiss Institute, the AA School, Nextones, Palermo Living Pavillion, East Contemporary, Maison Margiela.

Fa parte della piattaforma artistica Shape+ 2023/24 per la musica innovativa in Europa ed è stata selezionata per Room to Bloom (2020-2023), una piattaforma femminista per le narrazioni ecologiche e postcoloniali transeuropee.

“Per crescere di più”: Gianni Letta presenta alla Camera il nuovo libro di Mino Giachino

Il Paese deve ritornare a crescere di più se vuole diminuire il grande Debito Pubblico (3.000 miliardi) diminuendo il quale si diminuiranno gli attuali 83 miliardi che ogni anno spendiamo per interessi. Tagliare la inefficienza logistica che nel  2010 costava 40 Miliardi e oggi secondo Coldiretti costa al Paese 90 miliardi è un interesse nazionale. rendere più competitivi i nostri porti e aeroporti e le nostre reti ferroviarie darà al nostro Paese un contributo importante a aumentare la crescita di almeno 1 punti di PIL l’anno l’ex sottosegretario Giachino nel libro presentato stanane nella sala Matteotti della Camera chiede un nuovo Patto della Logistica col quale lo Stato si impegna a ridurre i tempi dei controlli nei porti a stanziare strutturalmente  fondi per il FERROBONUS e il Marebonus a accelerare la costruzione delle Opere, a chiudere centri violenti  come Askatasuna e a incentivare la vendita franco destino. Gianni Letta che ha avuto importanti parole di elogio per il lavoro al governo di Giachino ha sottolineato l’ importanza della battaglia per la TAV e per spostare a To la Autorità dei trasporti E ha invitato Giachino a continuare la sua battaglia per rendere sempre più competitiva la logistica italiana nell’interesse del Paese.

 

Innovazione e sostenibilità: istituzioni e imprese unite nella lotta allo spreco alimentare

Le Accademie di Filiera del Piemonte e le imprese si alleano per trasformare la lotta allo spreco alimentare in un’opportunità di innovazione e sostenibilità. Attraverso formazione, ricerca e strategie avanzate di valorizzazione dei residui agroalimentari, nasce una cultura antispreco che rafforza il sistema imprenditoriale e tutela l’ambiente.

Questo il tema centrale dell’incontro svoltosi oggi al Grattacielo della Regione Piemonte, dal titolo “Lo spreco alimentare: strategie per il recupero e la valorizzazione”. L’evento ha visto la partecipazione del vicepresidente regionale e assessore alla Formazione professionale Elena Chiorino, delle Accademie ‘Agrifood’ e ‘Turismo e montagna’ con la loro presidente Silvana Rasello, di imprese innovative, dell’Università degli Studi di Torino, dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e del Settore Regionale Istruzione, Formazione e Lavoro.

Promosso dalla Regione Piemonte e dal CIOFS-FP Piemonte ETS, ente capofila delle due Accademie, l’incontro ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato per ridurre gli sprechi, ottimizzare le risorse e sviluppare soluzioni innovative che coniughino sostenibilità e crescita economica.

«Le Accademie di Filiera del Piemonte – dichiara Elena Chiorino, vicepresidente e assessore alla Formazione professionale della Regione Piemonte – rappresentano uno strumento strategico per formare le nuove generazioni e supportare le imprese nella sfida della sostenibilità reale. Una sostenibilità che deve essere sì ambientale, ma anche economica e sociale. La lotta allo spreco alimentare non è solo una questione etica, ma anche un’opportunità per innovare e creare valore. La Regione Piemonte è impegnata a garantire una formazione di eccellenza che permetta di diffondere una cultura antispreco e di promuovere soluzioni concrete per un futuro realmente sostenibile. Siamo consapevoli che investire nella formazione significhi dare alle nostre imprese e ai nostri giovani gli strumenti per essere protagonisti di un cambiamento vantaggioso per l’intero sistema produttivo».

«L’incontro di oggi – sottolinea la presidente delle Accademie ‘Agrifood’ e ‘Turismo e montagna’ Silvana Rasello – ci offre uno spazio di riflessione condivisa su temi importanti, che ci interpellano non solo come aziende, come professionisti, come promotori, ma anche come persone e cittadini ed esigeranno scelte, decisioni, interventi, operatività nell’oggi e nel tempo a venire. Richiamando un’affermazione di Henry Ford, mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo. Questo riflette bene lo spirito delle Accademie: mettersi insieme, rimanere oltre le difficoltà, lavorare insieme per convergere verso obiettivi comuni, anche a partire da appartenenze, logiche, storie diverse. L’esperienza delle Accademie può – nelle realizzazioni – superare anche le “attese” grandi del disagio iniziale, scoprendo, coltivando, realizzando connessioni sistemiche portatrici di un valore moltiplicatore».

Dall’inizio dell’attività, a ottobre 2024, per l’Accademia Agrifood sono stati presentati 29 corsi per un totale di 162 partecipanti, mentre per l’Accademia Turismo e montagna sono stati 17 i corsi presentati per un totale di 113 partecipanti. A livello di network di aziende i corsi pluriaziendali sono stati 4 per Agrifood e 2 per Turismo. La prevalenza delle aziende che hanno attivato i corsi sono micro e piccole imprese.

Come emerso dall’incontro, secondo i dati presentati da Giuseppe Zeppa, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, ogni anno nel mondo viene persa circa il 40% della produzione alimentare, pari a 2,5 miliardi di tonnellate di cibo e il 43% dei prodotti coltivati non viene consumato. In Italia si perdono ogni anno circa 20 milioni di tonnellate di cibo tra la fase di coltivazione e la vendita. Inoltre, l’Osservatorio Waste Watcher ha calcolato che, nel 2024 lo spreco alimentare nelle famiglie italiane ha toccato i 29,5 kg. Nel 2023 erano 27,3.

La valorizzazione dei residui agroalimentari, il cosiddetto biowaste upcycling, che permette la trasformazione di scarti in prodotti di maggior valore è stata al centro dello studio di Elio Dinuccio, professore dell’Università degli Studi di Torino Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari. L’upcycling differisce dal riciclo tradizionale creando nuove applicazioni industriali e opportunità di valorizzazione con vantaggi economici (Riduce i costi di smaltimento – Crea nuove filiere produttive – Migliora l’efficienza complessiva) e ambientali (Diminuisce rifiuti in discarica – Riduce emissioni di gas serra – Preserva risorse naturali limitate).

In questo scenario le Accademie possono creare una vera e propria cultura lavorativa antispreco coinvolgendo le aziende partner nei percorsi di formazione specifici e stimolando processi di innovazione per il recupero e la valorizzazione degli sprechi alimentari. In particolare, le Accademie ‘Agrifood’ e ‘Turismo e montagna’ stanno creando reti territoriali con le imprese, che, attraverso la formazione, possano introdurre innovazioni sostenibili, unirsi in progetti e far crescere la cultura anti spreco.

Le imprese sono il vero snodo dell’impegno delle Accademie, in particolare le micro e piccole imprese di cui si compongono i settori agroalimentare e del turismo. Il tema sta assumendo contorni tali che anche la prossima Giornata della Ristorazione, il 17 maggio, sarà dedicata proprio alla lotta allo spreco alimentare. Uno dei primi portabandiera dell’impegno contro lo spreco alimentare nell’ambito delle Accademie è il Biova Project, nato a San Salvario a Torino nel 2019 da un’idea di Emanuela Barbano e Franco Dipietro, che ritira il pane invenduto dai punti vendita della GDO o da realtà locali e lo utilizza per sostituire il malto d’orzo per produrre birra, oggi distribuita nei supermercati, nei locali negli hotel, nei caffè e sui treni. Ogni 150 chilogrammi di pane recuperato vengono prodotti 2.500 litri di birra premium, risparmiando il 30% di malto d’orzo e di materie prime e, grazie a questa produzione, nel processo si evita di immettere in atmosfera 1.365 chilogrammi di CO2.

La consapevolezza e la conoscenza dei sistemi antispreco portano benefici immediati alle imprese, come ha dimostrato Silvio Barbero dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che ha presentato il progetto di formazione Foster, rivolto agli operatori della ristorazione. Le imprese che hanno aderito, con un totale di 6.500 operatori, hanno monitorato i loro processi e hanno ridotto il loro spreco del 9% circa, a seconda della situazione di ogni centro o ristorante.

Le Accademie di filiera hanno nella loro missione il coinvolgimento di più imprese possibile con le quali non solo attivare corsi di formazione per i dipendenti, ma anche far crescere le reti e le esperienze orientate alla sostenibilità e all’innovazione. I corsi sono rivolti sia ai dipendenti delle aziende con sede in Piemonte sia ai disoccupati piemontesi. Grazie al sostegno della Regione Piemonte sono gratuiti per i disoccupati e sono cofinanziati delle imprese. www.accademiepiemonte.it