ilTorinese

Stati d’animo e brama di evasione negli “Incubi” di Andrea Donna

Andrea Donna, giornalista pubblicista, molto impegnato sul territorio torinese, ha pubblicato recentemente per Aristodemica l’opera dal titolo “Incubi”, una raccolta di poesie e una riscrittura dei “Fungi from Yuggoth “ di Howard Phillips Lovecraft, scritto tra il 27 dicembre 1929 e il 3 gennaio 1930, durante il periodo natalizio. Una raccolta che fornisce l’impressione che l’autore ci trasporti in mondi antichi, più che primitivi, precedenti al Diluvio, incidentalmente sopravvissuti al loro sgretolarsi. Immagini che ben rappresentano il mondo onirico, composto da istinti e fasi inconsce, quindi assenti di razionalità. D’altra parte uno dei ruoli fondamentali della poesia è quello di trasportare nella nostra quotidianità un intimo molto lontano persino da noi stessi e dalle nostre percezioni.

 

Partiamo dal titolo della raccolta poetica ‘Incubi’ in cui si avverte l’influenza di Lovecraft e di Edgard Allan Poe. Qual è l’intenzione primaria di questo titolo?

La parola che dà il titolo alla raccolta stessa va intesa in senso stretto, didascalico. Gran parte dei sonetti non sono che la trascrizione in versi, spesso fedele, di incubi da me realmente sognati. Un sogno particolarmente vivido trasposto in forma poetica assume, credo di poter dire, una potenza simbolica nuova, universale, in grado di comprendere grandi, se pur vaghi, significati, e di far vibrare qualche corda nell’intelletto e nell’animo del lettore”

Il richiamo ad alcuni arcaismi e alla forma del sonetto elisabettiano è correlato alla Sua traduzione dei Fungi di Lovecraft, contenuti all’interno del libro, oppure si tratta di una Sua esecuzione letteraria basata su quello che è il Suo pensiero riguardo alla poesia e al modo migliore di porgerle ai lettori?

Gli “Incubi” sono stati composti dopo la riscrittura dei “Funghi di Yuggoth”, ne ricalcano programmaticamente vocabolario, registro, atmosfera, prosodia. Ecco dunque una forma vetusta, quella del sonetto elisabettiano, e una lingua dichiaratamente arcaica e polverosa, scelta perché congrua rispetto alla materia trattata e cantata e, giacché questa poesia non è solo lirica, ma narrativa, raccontata”.

A che pubblico si rivolge questa raccolta poetica ?

Ho iniziato a tradurre il primo sonetto dei “Fungi” quasi vent’anni fa, nella primavera del 2004. Tradotto il trentaseiesimo, ho provato quel senso di perdita che, talvolta, provano i lettori di un romanzo particolarmente coinvolgente arrivati all’ultima pagina. È stato dunque naturale per me, che avevo ancora nella mente il ritmo, la prosodia e il linguaggio dei “Funghi di Yuggoth” proseguire con un nuovo sonetto, questa volta di materia completamente originale. Il primo sonetto degli “Incubi” (mi pare sia “La Prigione” il primo a essere stato composto) può dunque intendersi come il trentasettesimo dei “Funghi”. Ne è poi seguito un trentottesimo, un trentanovesimo e così via, fino al raggiungimento del numero 36, per me importante per una questione meramente estetica e formale di simmetria dei due canzonieri. La lettura dei “Funghi di Yuggoth” e degli “Incubi” presuppone una certa concentrazione, vista la scelta linguistica che predilige un vocabolario arcaico, desueto, ostico: ma in realtà la scrittura dei due canzonieri mima i modi della composizione popolare, ingenua e scevra da sovrastrutture accademiche. Diversi lettori potranno trovare in questo libro un livello di lettura – ce ne sono diversi – a sé congeniale”.

Un tema che sento ricorrente all’interno di queste raccolte è quello della caduta, rappresentata da poesie come ‘Il pozzo’ e ‘La caduta’. Quest’ultima, in particolare, è vicina a uno stato di coscienza. Si tratta di una descrizione molto simile a uno stato ansioso. Vi è in queste due liriche legate agli Incubi qualche aspetto di lei che da inconscio diventa conscio?

Credo sia probabile, dal momento che la materia di molti dei componimenti è materia onirica in senso stretto, sono eventi che ho sognato davvero. La claustrofobia la caduta, l’angoscia, il terrore sono stati d’animo ricorrenti, come anche la brama di evasione, di riposo e di elevazione dell’Io lirico, che, per definizione, non coincide con l’Io biografico dell’autore, come la nostalgia e la malinconia”.

Si tratta di un’opera che senti conclusa o pensi di darle un seguito ?

Non credo ci sarà un seguito, sto concludendo un’altra doppia raccolta in tema e stile molto diversi: cento haiku e cento haisan.

MARA MARTELLOTTA

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Tessa Hadley “Free love” -Bompiani- euro 19,00

La scrittrice inglese Tessa Hadley ambienta questo romanzo nei turbolenti anni 60; quelli ribelli della Swinging London, in cui il vecchio mondo con le sue tradizioni e certezze viene messo in discussione all’insegna di una nuova libertà. Gli inebrianti anni dei Beatles e delle minigonne di Mary Quant.

Protagonista è la 40enne Phyllis Fischer, affascinante e perfettina signora, appagata nella sua villetta Art and Craft in un elegante e ordinato sobborgo borghese di Londra. E’ lì che vive con il marito Roger, alto funzionario del Foreign Office, e i loro due figli: l’intelligente e studiosa Colette, alla soglie dell’adolescenza, e il piccolo Hugh di 8 anni, coccolato e viziato.

In questo sereno e collaudato mondo sta per arrivare a cena, una sera del 1967, il figlio di un’amica di Roger, il 20enne Nicholas Knight: arruffato, bello e trasandato, ribelle con velleità da scrittore, giornalista per riviste off. Si presenta svogliato e in ritardo, sprezzante nei confronti di quella famiglia che considera un residuato fascista, ormai obsoleto.

Poi in un attimo tutto cambia con un bacio imprevisto e furtivo nell’oscurità del giardino tra Nichy e Phyllis. E’ l’inizio della valanga che travolgerà le certezze della donna, la quale inizia a riconsiderare i parametri della sua vita e del formalismo che la permea.

Quella che in un primo tempo sembrava una relazione furtiva diventa dirompente. Phyllis abbandona marito (mai tradito prima) e figli e, senza un’oncia di rimpianto, va a vivere con il ragazzo (quasi coetaneo di sua figlia) immergendosi totalmente nel suo mondo. Si ritrova a vivere nella squallida stanzetta di Nichy, in una casa fatiscente occupata da artisti e membri della working class, intenti a voler cambiare il mondo.

Tessa Hadley non emette giudizi, si limita -con la sua sottile bravura- a raccontare una storia in cui la ricerca di libertà della protagonista lascia dietro di sé macerie, soprattutto negli animi dei figli, che reagiscono ognuno a modo suo.

Colette fa uno scatto di maturità, accudisce padre e fratello come una donna adulta e responsabile; ma inizia anche a scoprire nuovi lati di se stessa e a trarre ispirazione dalla ricerca di emancipazione della madre.

Hugh invece dice a tutti che la madre è morta.

Resta da scoprire… e lo farete leggendo.. come andrà a finire la liaison dangereuse di Phyllis e Nicky e le conseguenze.

 

Caroline Laurent “Le rive della collera” -edizioni e/o- euro 20,00

Caroline Laurent è una scrittrice franco – mauriziana, nata nel 1988, editrice e professoressa associata di Letteratura Moderna alla Sorbona; questo è il suo secondo romanzo ispirato alla storia della sua famiglia e ad una pagina di storia coloniale.

Ambientato nell’Oceano Indiano, narra un dramma del quale poco si è detto: la deportazione degli abitanti di un’isola dell’arcipelago delle Chagos, Diego Garcia, data in affitto dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti per trasformarla in base militare. Una terribile pagina della dominazione britannica nelle isole (arcipelago annesso a Mauritius), da cui proviene la famiglia materna della scrittrice.

Dopo 158 anni di giogo coloniale le isole diventano indipendenti; ma gli abitanti di Diego Garcias -un puntino nel cuore dell’Oceano- vengono deportati per fare posto agli interessi americani. Nel 1991 infatti fu data in concessione dai britannici per fare da base dei bombardieri americani in volo verso l’Iraq, durante la Guerra del Golfo, senza nessuna considerazione per quel popolo che viene condannato a un destino da esule.

La tragedia le fu raccontata dalla madre che negli anni 60 viveva sull’isola, una sorta di paradiso terrestre dove si andava a piedi scalzi e in libertà. Poi la rabbia di fronte all’ingiustizia dettata da motivi politici e strategici

Nel 1967 sulla paradisiaca isola vive la 21enne Marie Pierre Ladouceur che ha una figlia di 4 anni, Suzanne. Un’esistenza semplice, umile e tranquilla. E’ lì che fa scalo l’elegante 18enne Gabriel Neymorin, arrivato per coadiuvare l’amministratore coloniale. Un giovane uomo di città, colto, raffinato ed elegante. Ed ecco una bella storia d’amore sullo sfondo traballante di un destino incerto: quella tra Marie e Gabriel, che si trovano nell’occhio del ciclone scatenato dalla decisione inglese che sradicherà gli isolani.

La narrazione alterna due voci: quella in prima persona del figlio di quell’amore, Joséphin, e lo sguardo in terza persona sui due protagonisti di quella passione, alle prese con stravolgimenti storici, ambientali (un terribile ciclone) e la tragedia dell’esilio. L’Eden finisce improvvisamente quando gli abitanti dell’isola vengono radunati sulla spiaggia dai soldati che intimano loro di abbandonare l’isola, le case, gli animali. Le loro radici vengono divelte brutalmente.

 

Katie Williams “Il mio omicidio” -Bollati Boringhieri- euro 18,00

E’ decisamente fervida la fantasia della scrittrice 45enne americana Katie Williams che ci regala un intrigante thriller fantascientifico, distopico; ma anche profondamente introspettivo perché parla di identità, famiglia, amicizia femminile, depressione post partum e maternità.

Protagonista è Lou, morta per mano di un serial killer; ma anche viva, perché è stata clonata secondo le direttive di una speciale commissione Governativa.

Si… avete letto giusto!

E’ stata duplicata ed è tornata in famiglia dal marito amorevole e dalla figlioletta di pochi mesi.

Di prima della morte ha lo stesso corpo, viso, cervello, carattere e ricordi; eccetto quelli relativi agli ultimi giorni prima di venire assassinata, e pure del suo omicidio non ha memoria.

E’ stata la quinta e ultima vittima di un serial killer, il reo confesso Edward Early, che si dilettava ad ammazzare donne e lasciare i loro corpi senza vita in bella mostra con accurate scenografie di contorno. Ora si trova dietro le sbarre: lui, i suoi demoni, il suo passato difficile e la confessione che lo farà condannare all’ergastolo.

Angela, Fern, Jasmine e Lacey sono le altre 4 vittime, anche loro sono state clonate, ed ora si conoscono e riuniscono insieme nel gruppo di sostegno “Le sopravvissute”. A piccoli e lenti passi, Lou cerca di riappropriarsi della sua vita.

Ma le difficoltà sono parecchie: a partire dalla figlioletta che non la riconosce e lei non riesce a gestire, poi la depressione post partum che l’aveva assediata prima di venire uccisa e la disattenzione del marito Silas fagocitato dal lavoro.

Le tematiche in campo sono molteplici. A partire dalla realtà straniante in cui Lou stenta a ritrovare la se stessa di prima; ha bisogno di riposizionarsi e soprattutto di trovare una spiegazione e un senso a ciò che le è accaduto. Una necessità alla quale sembra sordo il marito che non vuole più parlare del fattaccio.

Nel rivangare il suo passato, Lou ha la sensazione che ci sia un impercettibile scarto tra quello che era prima e quello che è ora, clone di se stessa in cui fatica a incasellarsi. Poi altri quesiti entrano nella narrazione, a partire dalla convinzione che il serial killer non sia il suo assassino. Ma allora chi l’ha uccisa e perché?

 

Stefania Crepaldi “Morire ti fa bella” -Salani- euro 16,90

Già solo il nome della giovane protagonista è tutto un programma; Fortunata Tiozzo Pizzegamorti, erede di una ditta di onoranze funebri portata avanti dal padre Emilio che conta sull’aiuto della figlia, eccellente tanatoesteta. E’ lei che fa letteralmente miracoli nella preparazione delle salme dei cari estinti: li pettina, trucca e dispone come se fossero più vivi che morti.

Nel suo delicato lavoro è la migliore, per tecnica infallibile e sensibilità preziosissima in un lavoro delicato come quello che ti pone davanti alla morte in tutte le sue più disparate e tragiche fogge. Un business che non conosce crisi, ma si trova a dover fare i conti con la concorrenza di altri becchini che cercano di accaparrarsi il morto di turno.

Peccato lei ambisca a tutt’altro futuro decisamente meno agro; sogna di diventare una rinomata pasticcera e allietare i suoi giorni tra torte, pasticcini e zucchero a velo. Ma Fortunata è responsabile e amorevole, per cui divide il suo tempo tra la pasticceria che adora e la preparazione dei morti, su cui conta il padre per essere competitivo sul mercato delle Pompe funebri.

Il romanzo è divertente, ironico, leggero, sebbene tratti di un argomento pesante come un macigno; ed è anche un sofisticato giallo in cui la protagonista si trova alle prese con una tragedia dai risvolti oscuri.

Lo zio, colonnello della guardia di finanza, Dante Braghin, si trova al cospetto di un apparente suicidio su cui nutre dei dubbi. E chiede a Fortunata di darli una mano. A morire è stato il giovane Gregorio, rampollo di una ricca e rinomata famiglia di gioiellieri, i Chiodoro, precipitato da un palazzo.

Fortunata entra nella famiglia in lutto, incontra i genitori che le raccontano della grave depressione che da sempre attanagliava il figlio unico e tanto amato, e annusa l’ambiente in cui il giovane era nato e cresciuto. Soprattutto è lei a recuperare insieme al padre la salma dall’obitorio e a notare particolari che non combaciano con un suicidio.

Tra kit di sutura, ceroni, confezioni di stucco per rimodellare un cranio sfracellato e strane macchie ipostatiche post mortem, Fortunata si destreggia abilmente, affannandosi per presentare al meglio la salma, conservarla perfettamente tra esposizioni al cordoglio e incidenti vari di percorso. Niente però di macabro, piuttosto una chiave di lettura ironica, divertente e parecchio intrigante.

Movida, 165 persone e 11 locali controllati

Nella scorsa notte hanno avuto luogo, regolarmente, i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale –  nelle aree cittadine contraddistinte dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 del sabato sera, si è concentrata nelle zone maggiormente interessate dall’afflusso di persone: quartiere San Salvario, Piazza Santa Giulia, Piazza Vittorio Veneto e vie limitrofe.

Complessivamente l’attività ha portato:

– all’identificazione di 165 persone;

– al controllo di 11 esercizi pubblici;

– all’emissione di sanzioni amministrative nei confronti di altrettanti esercizi commerciali per il valore di circa €2200: due locali sono stati sanzionati per violazione della normativa in materia di igiene e il terzo locale  per violazione del regolamento di polizia urbana.

I servizi di polizia nelle aree sopra menzionate continueranno con cadenza regolare.

Sci Club Ivrea presenta la stagione

SCOPRI IL FASCINO DELLA MONTAGNA E DELLA NEVE

Se sei un appassionato della montagna e della neve, allora hai un appuntamento imperdibile, o quasi. Infatti, venerdì 27 ottobre alle 21.00, lo Sci Club di Ivrea(To) ti invita a scoprire cosa ha in serbo per la stagione 2024. L’evento si terrà presso il Caffè del Teatro in via Palestro 29 a Ivrea. La passione per la montagna e lo sci è ciò che ci unisce, e desideriamo condividere le opportunità che ci aspettano nella prossima stagione. Devi portare con te l’entusiasmo, e insieme brinderemo alle avventure che ci aspettano sulle spettacolari piste del Piemonte e della Valle D’Aosta. Durante la serata illustrativa si avrà l’opportunità di scoprire come divertirsi in sicurezza, imparare le tecniche dei campioni, vivere l’esperienza dello sci alpino senza preoccupazioni di sorta e persino come diventare un professionista di questo meraviglioso sport. Sarà messo in evidenza come rendere questa disciplina sportiva accessibile a tutti, in particolare ai giovani. Abbiamo da presentare diverse proposte per avvicinare i più dotati all’agonismo, cercando di ridurre l’impatto economico per le famiglie. Per rendere questo sogno una realtà, lo Sci Club Ivrea offrirà l’opportunità di partecipare a due lezioni gratuite tenute dai maestri del Club. Questi due appuntamenti permetteranno di valutare il tipo di impegno richiesto, immergersi nell’ambiente del Club, conoscere i nostri allenatori e sperimentare in nostro efficace metodo di insegnamento. Desideriamo essere un punto di riferimento per la comunità eporediese/canavese per la pratica dello sci alpino e dello snowboard. Cercheremo di offrire a tutti – bambini, ragazzi, adulti, atleti – la possibilità di partecipare a questo affascinante sport invernale e condividere con noi la gioia della neve. Allora ecco l’invito di unirsi a noi la sera di venerdì 27 ottobre presso le sale del Caffè del Teatro in via Palestro 29 a Ivrea e prepararsi per un appuntamento all’insegna della passione per lo sci e di conseguenza della montagna.

Per ulteriori informazioni contattare il segretario Giancarlo Gregori 3357757095, oppure il Presidente Francesco Rao 3495591345

 

I “Percorsi” di studio della Fondazione Ufficio Pio Compagnia di San Paolo

PERCORSI IN TOUR
Fino a 8000 euro a fondo perduto per le spese di studio, dalle superiori all’università.
Giunge alla sua tredicesima edizione “Percorsi”, programma promosso dalla Fondazione
Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte.
Percorsi moltiplica x4 i risparmi di studenti e studentesse di IV e V superiore che scelgono di proseguire gli studi
nell’istruzione terziaria, all’università o in un ITS.
IL PROGRAMMA
Con Percorsi gli studenti e studentesse di Torino e della Città Metropolitana possono ottenere fino a 8.000 euro a
fondo perduto da usare per le spese connesse al loro percorso di studi e alle attività formative e culturali: dalle
tasse scolastiche e universitarie all’acquisto di libri, dagli abbonamenti ai trasporti ai viaggi studio, ma anche per
l’acquisto di un tablet o di un PC.
Per aderire a Percorsi è necessario essere residenti a Torino o nella Città Metropolitana di Torino, frequentare la
quarta o la quinta superiore (licei, istituti tecnici, istituti professionali, in scuole pubbliche e paritarie), avere meno
di 30 anni e avere un ISEE inferiore o uguale a 15.000 euro.
La domanda di adesione a Percorsi deve essere compilata sul sito progettopercorsi.it entro il 12 novembre 2023. I
posti disponibili sono 300.
Lunedì 23 ottobre l’iniziativa è a Torino presso l’ I.I.S. Santorre di Santarosa.
Dal 2010 ad oggi oltre 3.300 studenti residenti nella Città metropolitana di Torino hanno beneficiato di Percorsi e
attualmente sono oltre 1.300 gli studenti attivi nel progetto. Solo tra gennaio e ottobre 2023 Percorsi ha erogato a
fondo perduto 823.000 euro.
Il 40% delle spese affrontate dagli studenti con il supporto di Percorsi hanno riguardato l’acquisto di PC e altri
device. Seguono le tasse universitarie per il 21%, i libri (11%) e le spese per l’affitto (6%) richieste da quanti
scelgono di studiare in altre città d’Italia o d’Europa.
Una valutazione prodotta da ASVAPP e IRES Piemonte mostra che gli studenti di Percorsi hanno una probabilità di
laurearsi maggiore del 14% rispetto agli studenti che non hanno partecipato. Questo dato sale soprattutto per gli
studenti provenienti da un istituto professionale, per i quali arriva fino al 60%.
COME FUNZIONA
Le erogazioni a fondo perduto sono legate ai risparmi effettuati nel corso del programma, che dura sei anni. La
cifra accantonata dalla famiglia (da 5 a 50 euro al mese, fino a 2.000 euro in totale) sarà quadruplicata dall’Ufficio
Pio nel momento in cui si sostengono le spese riguardanti le attività formative e culturali degli studenti. Al termine
del progetto la cifra risparmiata torna a piena disposizione della famiglia.
Durante il programma, sono previsti appuntamenti di formazione e di consulenza dedicati agli studenti e alle loro
famiglie, per utilizzare al meglio i fondi messi a disposizione.
LA CAMPAGNA
Percorsi ha lanciato sui canali Instagram e Facebook (@progettopercorsi) la campagna di informazione indirizzata
agli studenti e alle loro famiglie basata sul gioco di parole “C’era una svolta”, che vuole stimolare i ragazzi a
prendere l’iniziativa per il loro domani. Il futuro è ancora tutto da scrivere e Percorsi è la svolta che può aiutarli
nella realizzazione del loro successo.
Percorsi, infatti, per molti studenti rappresenta il supporto che permette di fare #SpazioAlFuturo dando loro la
possibilità di seguire le proprie aspirazioni di studio e professionali, a prescindere dalla condizione economica.
Tutti i dettagli sono presenti nel video: https://vimeo.com/870978469?share=copy#t=0

 Novartis,  nuovo stabilimento per la medicina nucleare

 Novartis ha inaugurato un nuovo stabilimento per la medicina nucleare di precisione contro i tumori presso il Bioindustry Park Silvano Fumero a Colleretto Giacosa (TO), rafforzando così i suoi investimenti in Piemonte e la sua presenza sul territorio.

Con l’ampliamento del polo di Ivrea, centro di eccellenza in Italia e nel mondo per l’innovazione oncologica dei radioligandi, si potenzierà l’attività di ricerca, sviluppo e produzione di radiofarmaci a scopo terapeutico in particolare nel tumore alla prostata.

Il regista Chazelle premio Oscar per La La Land riceve a Torino il premio Stella della Mole

 AL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA

 

Il regista vincitore dell’Oscar e del Golden Globe per La La Land riceverà il premio Stella della Mole in occasione di una Masterclass sui suoi classici moderni acclamati in tutto il mondo e sui film a tema musicale che hanno fatto di lui uno dei più influenti giovani autori del nostro tempo

 

Martedì 24 ottobre 2023

ore 18:30 – Museo Nazionale del Cinema

ore 20:30 – Cinema Massimo

 

Che si tratti di portare sul grande schermo straordinari spettacoli o di esplorare le più intense relazioni umane, Damien Chazelle ha costantemente dimostrato la propria abilità nell’affascinare il pubblico superando i confini dei generi tradizionali e dello storytelling cinematografico attraverso le sue vibranti immagini e la sua eccezionale dedizione all’arte cinematografica. Il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio a uno dei più influenti autori del nostro tempo, che continua a plasmare il panorama del cinema contemporaneo con la sua distintiva voce creativa, ricevendo i massimi riconoscimenti nel settore e facendo di lui il più giovane cineasta a vincere il Golden Globe e l’Academy Award al miglior regista.

Visionario regista, sceneggiatore e produttore di classici moderni acclamati in tutto il mondo e di film a tema musicale che hanno mescolato romanticismo e scandalosi eccessi dello show business, Chazelle sarà protagonista di una Masterclass, martedì 24 ottobre 2023 alle ore 18:30 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana e, alle 20:30 al Cinema Massimo, introdurrà la proiezione del suo ultimo sontuoso Babylon (2022), black dramedy ambientata nella Hollywood anni Venti, con un cast stellare che include Margot Robbie e Brad Pitt, entrambi nei panni di attori che affrontano la transizione dell’industria dai film muti al sonoro.

Il pluripremiato cineasta dialogherà con il direttore del Museo Domenico De Gaetano e il critico Grazia Paganelli riguardo a quelle fortunate imprese cinematografiche e opere meticolosamente realizzate che hanno dato il via a un tripudio di sperimentazione e innovazione, dai suoi primi successi con Guy and Madeline on a Park Bench e il pluripremiato Whiplash a un musical rivoluzionario come La La Land e all’intenso dramma biografico First Man.

Prima dell’evento – a cura di Marco Fallanca – Damien Chazelle riceverà la Stella della Mole, quale riconoscimento per aver apportato una prospettiva unica ai suoi progetti, infondendoli della passione, creatività e impegno senza compromessi necessari a conseguire la sua visione artistica: spesso incentrata sulla musica e sul perseguimento dei sogni, la sua filmografia ha affrontato temi come il perfezionismo, la dedizione, le difficoltà e le sfide che conseguono al raggiungimento del successo, spingendo le persone dotate di un potenziale talento oltre i propri limiti e destrutturando l’intero concetto di ambizione.

“È un vero onore ricevere questo premio e ritornare a Torino, dove ho presentato in concorso il mio primo film ormai 14 anni fa – racconta Damien Chazelle. Quella visita sarà sempre uno dei miei ricordi più cari: la bellezza della città, il Museo del Cinema, la sensazione di viaggiare indietro nel tempo attraverso la storia del cinema. Il cinema italiano è stato per me molto formativo e, quindi, essere di nuovo qui – nel Paese di Fellini, Pasolini e Visconti – è di per sé un’emozione: un luogo dove i fantasmi del passato del cinema infestano le strade e ci ricordano ciò per cui vale veramente la pena lottare in questa forma d’arte che amiamo”.

“Damien Chazelle è senza dubbio un genio del nostro tempo destinato a lasciare la sua impronta indelebile nella storia del cinema ed è un vero privilegio per questa istituzione ospitare la sua Masterclass in uno scenario evocativo come la Mole Antonelliana” – dichiara Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. “Il suo amore per la Golden Age di Hollywood traspare nella prodigiosa eccellenza dei suoi film: lo stesso amore per il cinema narrativo classico e per quello mondiale contemporaneo che vogliamo celebrare nel nostro museo, trasmettendolo al pubblico e ai visitatori”.

“Sin dal suo sorprendente esordio alla regia, premiato con il Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival nel 2009, Damien Chazelle ha messo in mostra il precoce talento e il suo approccio visionario allo storytelling, esplorando narrazioni innovative e trasportando gli spettatori in un viaggio toccante e coinvolgente” – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema – “Con la gamma emotiva dei suoi marchi visivi che spaziano dal montaggio serrato a un utilizzo virtuosistico del piano sequenza e di eleganti riprese in cinemascope a figura intera, i suoi film con cast magistralmente sublimati riescono ad approfondire l’impatto emotivo e psicologico che l’ambizione può provocare, offrendo anche un ritratto sfumato degli alti e bassi nell’inseguire i propri sogni”.

DAMIEN CHAZELLE

Nato a Providence, Rhode Island, nel 1985, Damien Chazelle ha studiato filmmaking presso il dipartimento di Studi Visivi ed Ambientali dell’Università di Harvard, dove si è laureato nel 2007. Ha scritto e diretto il lungometraggio di esordio come parte del suo progetto di tesi insieme con il collega di corso e futuro frequente collaboratore Justin Hurwitz: Guy and Madeline on a Park Bench ha debuttato al Tribeca Film Festival nel 2009 e ha ricevuto svariati premi nel circuito festivaliero, ottenendo una distribuzione limitata e aprendo al plauso della critica. Il successivo Whiplash (2014) ha visto la luce come prova di fattibilità concretizzatasi in un pluripremiato cortometraggio presentato al Sundance Film Festival, che ha aiutato a ottenere il finanziamento iniziale per la versione lungometraggio con Miles Teller, J.K. Simmons (vincitore del premio Oscar, Golden Globe, BAFTA, Critics’ Choice, SAG, Independent Spirit e Satellite per il miglior attore non protagonista) e Paul Reiser. Il film, che narra di uno studente di musica e aspirante batterista jazz spinto al proprio limite dal suo severo insegnante, ha vinto il Gran premio della giuria e il Premio del pubblico nella sezione competitiva U.S. Dramatic, ha guadagnato 5 candidature all’Oscar tra cui Miglior film e Miglior sceneggiatura non originale (vincendone tre, tra cui Miglior montaggio e Miglior sonoro) e ha incassato 49 milioni di dollari su un budget iniziale di 3,3 milioni. La La Land (2016) – musical sentimentale e contemporaneo con Emma Stone nei panni di un’aspirante attrice e Ryan Gosling in quelli di un ambizioso musicista jazz – ha aperto la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2016 e ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la vittoria da record di 7 premi ai 74esimi Golden Globe e ricevuto 11 nomination ai 70esimi Premi BAFTA, vincendone 5, tra cui Miglior film. Il film ha ricevuto 14 candidature agli 89esimi Academy Awards – eguagliando il record di Eva contro Eva e Titanic – e ha vinto in 6 categorie principali. Ha chiuso con un attivo di 447 milioni di dollari su un budget iniziale di 30 milioni. Chazelle ha lavorato nuovamente con Gosling in First Man (2018), tratto dalla sceneggiatura di Josh Singer che segue gli anni precedenti la missione dell’Apollo 11 e di Neil Armstrong sulla Luna. Nel 2022 ha scritto e diretto Babylon, che ha ricevuto innumerevoli candidature a premi, incluse tre ai 95esimi Academy Awards.

La Masterclass di Damien Chazelle sarà disponibile in esclusiva sulla piattaforma InTO Cinema dalle ore 11:00 del 25 ottobre fino alle ore 23:00 del 5 novembre al costo di 3 euro.

Biglietti acquistabili da lunedì 23 ottobre al link https://cinema.museitorino.it/

Pancalieri, corso di formazione per la protezione civile

Nei giorni scorsi  si è svolto a Pancalieri (TO) il corso base per l’ottenimento dell’abilitazione come operatore radio della rete Emercomnet della Regione Piemonte a Pancalieri (TO). La rete Emercomnet è la maglia radio utilizzata all’interno della Regione Piemonte e su cui operano i volontari di protezione civile nelle varie attività operative.
Presenti alla formazione circa 40 volontari del Coordinamento Territoriale di Torino e visita del Sindaco del Comune di Pancalieri Luca Pochettino che è venuto a porgere i saluti.

Al via le preadesioni per il vaccino anti Covid sul sito “ilPiemontetivaccina.it”


La Regione: “Prosegue un modello che ha già funzionato 
grazie alla sinergia tra Asl, farmacie e medici di famiglia”

I cittadini appartenenti alle categorie previste dalla circolare ministeriale del 27 settembre scorso che intendono vaccinarsi contro il Covid da oggi possono manifestare la propria adesione sul sito “ilPiemontetivaccina.it”.

Una possibilità in più accanto a quella di rivolgersi ai medici di medicina generale, ai pediatri e alle farmacie presenti sul territorio e aderenti alla campagna vaccinale.

“Con l’avvicinarsi della stagione invernale mettiamo in campo tutti gli strumenti in modo da rendere l’adesione alla campagna vaccinale più capillare e semplice possibile – affermano il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – Il Piemonte è la regione che ha fatto il più alto numero di terze, quarte e quinte dosi e oggi vogliamo dedicare la stessa attenzione alle categorie più esposte per le quali è indicata la vaccinazione in questa fase”.

Come si aderisce?

Le informazioni sulle modalità di accesso sono invariate. Alla selezione del pulsante “Manifesta l’adesione” si accederà al “Modulo di preadesione annuale 2023/24”: il cittadino dovrà selezionare il box “Confermo di appartenere ad una delle categorie per le quali è raccomandato il vaccino” accanto al quale è riportata nuovamente l’informativa sulle categorie destinatarie del vaccino.

L’adesione non sarà consentita se ricorre una di queste condizioni:

1)avere già ricevuto la somministrazione del nuovo vaccino Covid XBB 1.5;
2) aver avuto una somministrazione di vaccino anti-Covid nei 6 mesi precedenti;
3)aver contratto l’infezione Covid nei 6 mesi precedenti.

A chi è rivolta la vaccinazione?

La dose di richiamo è raccomandata a distanza di 6 mesi dall’ultima dose di vaccino ricevuta o dall’ultima infezione, a prescindere dal numero di eventi pregressi.
La dose di richiamo viene offerta a queste categorie di persone:

-Persone di età pari o superiore a 60 anni

-Donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo “postpartum” comprese le donne in allattamento

– Operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e delle strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione

– Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave

-Familiari, conviventi e caregiver di persone con elevata fragilità

L’sms con l’appuntamento

Entro 10 giorni dalla preadesione si riceverà un sms con la data dell’appuntamento sulla base dei tempi di programmazione dei centri vaccinali della propria ASL.
Sul Piemontetivaccina.it è possibile modificare o annullare l’appuntamento che verrà comunicato dalla ASL mediante sms.

Si ricorda che è anche possibile prenotare la vaccinazione anti-Covid in una delle farmacie aderenti (il cui elenco è disponibile sul sito “ilPiemontetivaccina.it”) o rivolgendosi al proprio medico di famiglia.

La distribuzione delle dosi di vaccino anticovid alle Asl, ai medici di medicina generale, ai pediatri e alle farmacie sul territorio è coordinata da Azienda zero.

La prevenzione di Ottobrerosa a Rivoli

Più di 100 donne hanno fatto richiesta per accedere nella scorsa mattina di sabato, ad una visita presso il consultorio adiacente al Palazzo Comunale, al pacchetto di prevenzione gratuito (visita senologica, ginecologica e pap test) proposto dall’Amministrazione Comunale di Rivoli (Assessorato alle Pari Opportunità) insieme alle ostetriche e alle ginecologhe del consultorio dell’ #AslTo3.

Il comune sui social scrive: “Un ringraziamento va alle dottoresse che hanno permesso di realizzare questa giornata fra cui la dottoressa Schiavello insieme a Serra e Venturello”.

Presenti insieme all’Assessore alle Pari Opportunità Alessandra Dorigo, il Sindaco Andrea Tragaioli e il vicesindaco Laura Adduce. Con loro il Consigliere Regionale Sara Zambaia, la Presidente della #consultadelledonne Laura Agnusdei e le Dragonesse Avigliana.

Nel pomeriggio le vie del centro storico di #rivoli sono state il percorso della #camminatainrosa avente come obiettivo la sensibilizzazione sull’importanza della #prevenzione.

🙏all’ Associazione Nazionale Carabinieri