ilTorinese

L’effetto placebo

L’effetto placebo è la reazione positiva che un paziente può manifestare dopo aver ricevuto un trattamento apparentemente valido, ma in realtà privo di qualsiasi effetto terapeutico. Tale effetto viene spesso osservato quando un paziente assume un farmaco o riceve un trattamento credendo fermamente nella sua efficacia: un esempio classico è la pillola di zucchero che, somministrata al paziente per curargli una affezione, lo induce a percepire un miglioramento dei sintomi.

L’effetto placebo, quindi, non è correlato alla sostanza usata ma alla fiducia posta nel farmaco e nel medico che lo ha prescritto.

I rimedi placebo si possono distinguere in due tipi: il placebo puro, cioè un farmaco o un trattamento completamente privo di effetto terapeutico ed il placebo impuro che, a differenza del primo, possiede efficacia terapeutica, ma non specificamente per la patologia per la quale è stato somministrato.

Alcune affezioni quali ansia, cefalea ed insonnia rispondono bene ai trattamenti placebo, a dimostrazione di quanto mente e corpo siano connessi; tali affezioni sono, infatti, spesso di origine psicosomatica dove la manifestazione fisica, i sintomi, sono in realtà causati da un problema di origine psicologica.

Moltissime terapie, ancora oggi praticate nei paesi africani, centro-americani ed asiatici, producono un effetto placebo: gli sciamani, gli stregoni, i curanderos devono gran parte dei loro successi all’effetto placebo che permette al paziente di sentirsi guarito con i gesti, le parole, i rimedi somministrati dal guaritore.

Il termine placebo compare per la prima volta nel 1785 ma soltanto verso la fine del XIX secolo gli venne attribuito il significato attuale, quello di sostanza farmacologicamente non attiva, quindi inerte. Nel XVIII secolo, il medico inglese Elisha Perkins era solito utilizzare bacchette metalliche per curare numerose patologie in forza del magnetismo da esse posseduto; nello stesso periodo John Haygarth condusse un esperimento: utilizzò bacchette di legno, quindi sicuramente amagnetiche, per la cura delle stesse patologie ottenendo risultati simili. Comprese in tal modo come il rimedio non fosse il magnetismo in sé ma la suggestione.

La relazione esistente fra medico e paziente è fondamentale. Una comunicazione empatica, che trasmetta fiducia, speranza e positività è il requisito sine qua non per la riuscita della terapia: sembra assurdo, ma è più efficace una cura placebo somministrata da un medico nel quale si nutre fiducia piuttosto che una terapia tradizionale, se la fiducia nel medico è scarsa o manca del tutto.

L’effetto placebo pare non funzionare su alcune sindromi o affezioni come depressione, obesità, diabete, ipertensione, dislipidemia; tale effetto, infatti, agisce sulla percezione individuale dei sintomi ma non sulle cause dei medesimi.

Tuttavia, se è vero che il farmaco placebo genera lo stesso effetto curativo dei farmaci “veri”, è altrettanto possibile che si manifestino anche effetti collaterali derivanti dalla loro assunzione: a tali effetti viene dato il nome di nocebo. Cosa significa?

Così come possiamo subire gli effetti collaterali o l’interazione con altri farmaci, allo stesso modo possiamo sviluppare l’effetto nocebo temendo che un farmaco possa essere nocivo o pericoloso per il nostro organismo, soprattutto se somministrato in seguito ad una diagnosi grave o dubbia o se non nutriamo fiducia nel sanitario che ce li ha prescritti.

E’ evidente che il nostro cervello lavori ben oltre ciò che noi immaginiamo e, soprattutto, possa arrivare dove la scienza non arriva: ecco spiegato come i riti voodoo, quelli sciamanici e altre medicine etniche agiscano anche a distanza, quando un soggetto sa che qualcuno si sta occupando di lui, nel bene o nel male, in forte contrapposizione con qualsiasi teoria scientifica.

Questo dovrebbe far riflettere, e la medicina olistica lo insegna, che è necessario rimuovere la causa di un problema anziché i sintomi perché questi sono facilmente aggirabili con l’autosuggestione, mentre ciò che li ha causati può continuare a produrre danni all’organismo coinvolgendo anche organi diversi o cronicizzandosi. Io suggerisco sempre ai miei studenti e a chi si rivolge a me di imparare ad ascoltare il proprio corpo, per quanto strani possano sembrarci i suoi messaggi: eviteremmo tante brutte sorprese e inutili fastidi.

Sergio Motta

InBici Training Camp Mialno – Sanremo

E’ uno degli eventi ciclistici più prestigiosi del calendario internazionale. E, del resto, per capire la secolare storia della Milano-Sanremo, basta scorrere i nomi dei suoi vincitori. In un albo d’oro che parte dal 1907 ci sono tutti i “mostri sacri” del ciclismo di ieri e di oggi: da Binda a Girardengo, da Coppi a Bartali, da Merckx a Gimondi, da Moser a Saronni, da Bugno a Fignon, fino a Zabel, Cipollini, Petacchi, Nibali, Van Aert e Van Der Poel, ultimo vincitore della Classicissima di Primavera davanti al nostro Filippo Ganna.
In questa straordinario scenario che profuma di grande ciclismo non poteva mancare il nostro InBici Training Camp che, proprio in concomitanza con il fine settimana della Milano-SanRemo, vi dà appuntamento dal 14 al 17 marzo.

Di grande prestigio la location: l’Aregai Marina Hotel & Residence, una delle più eleganti strutture bike-friendly della Liguria, a due passi dal porto turistico di Marina degli Aregai, incastonato nella splendida località di Santo Stefano al Mare, in provincia di Imperia.
Immerso in uno scenario incantevole, incorniciato dal verde ed in perfetta simbiosi con la natura locale, il “quattro stelle” selezionato da InBici è il luogo ideale per una vacanza sportiva, ma anche per chi ricerca semplicemente relax.
Dotato di camere di varie tipologie (dalle superior alle suite) e di appartamenti monolocali o bilocali con angolo cottura, l’hotel si trova in un’area che offre ai ciclisti di tutti i livelli molteplici opportunità: dalla rilassante pista ciclabile della Riviera dei Fiori, che passa proprio alle spalle dell’Hotel e percorre l’affascinante costa per oltre 24 km ai più impegnativi tracciati della Classicissima.

E per rendere il soggiorno ancora più suggestivo, InBici ha scelto un testimonial di grande valore: quel Gianni Bugno trionfatore della Milano Sanremo nel 1990. Con lui percorreremo gli itinerari storici della Milano Sanremo, sfidando il Poggio o la leggendaria salita della Cipressa, luoghi che hanno scritto pagine indelebili nella storia di questo sport.
La proposta del camp prevede una quota di partecipazione di 590 euro a persona in camera doppia con la formula della pensione completa in una struttura a quattro stelle sul mare.
Per tutte le informazioni sull’Inbici Training Camp – Milano Sanremo si può chiamare il numero 393 / 9838319 oppure scrivere una mail a redazione@inbici.net
CLICCA QUI  E SCARICA IL MODULO ISCRIZIONE

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 vince 2-3 in Polonia

Si qualifica ai quarti della Coppa CEV

Avanti tutta per la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 nella CEV Volleyball Cup. Dopo il successo per 3-1 nell’andata dei play-off giocata la settimana precedente a Torino, le biancoblù si garantiscono il passaggio del turno vincendo anche il ritorno in Polonia, a Stettino, contro il Grupa Azoty Chemik Police.
Il discorso qualificazione viene chiuso rapidamente da Chieri che con autorevolezza fa suoi i primi due set 20-25 e 21-25, trascinata da una Grobelna stellare che mette a terra ben 19 palloni col 52% in attacco. Di lì inizia un’altra partita, molto più combattuta, che vede le polacche imporsi 25-20 e 35-33 nel terzo e quarto set, e infine le chieresi esultare 13-15 in rimonta nel tie-break.
Il premio di MVP va a un’inesauribile Spirito, autrice di un lavoro straordinario in seconda linea. Oltre alla già citata Grobelna chiudono in doppia cifra anche Zakchaiou (15 punti), Anthouli (15) e Omoruyi (10), mentre fra le padrone di casa spiccano i 26 punti di Likasic, i 19 di Inneh e i 16 di Sahin.

Nel primo set l’equilibrio iniziale si spezza quando sul 9-9 il turno di servizio di Kingdon porta Chieri sul 9-12. Fenoglio chiama il primo time-out, al rientro in campo si torna a lottare punto a punto ma le chieresi si mantengono sempre a distanza di sicurezza. Nel finale una fase favorevole alle padrone di casa frutta un recupero a -2 (17-19). Skinner in pipe ferma la rimonta polacca, quindi Chieri torna ad allungare e chiude 20-25 con un primo tempo di Zakchaiou.
Secondo set: sul 9-7 per il Police le ragazze di Bregoli capovolgono il punteggio in 9-12. Trascinate da una Grobelna in forma smagliante le biancoblù mantengono sempre qualche punto di margine. Nel finale su servizio della neoentrata Ding il Police si riavvicina a 19-21. Grobelna spegne le velleità polacche insaccando da posto 2 insacca il pallone fra muro e rete, poi Chieri non ha più problemi e con un altro attacco di Grobelna si garantisce la qualificazione sul 21-25.
Nel terzo set Bregoli rigira il sestetto schierando Morello, Anthouli, Gray, Omoruyi e Papa, con la conferma delle sole Zakchaiou e Spirito. Police prende subito qualche punto di vantaggio e con un ritmo molto regolare non si fa più riavvicinare, imponendosi 25-20 alla terza palla set grazie al primo tempo di Pierzchala.
Quarto set: sul 10-10 le padrone di casa prendono un margine di alcuni punti che mantengono fin quando l’ace sporco di Rolando riporta il punteggio in parità a 20. Chieri allunga a 21-24 e la partita sembra finita, ma il Police annulla i tre match-point. Seguono interminabili vantaggi dove, dopo svariate palle set da un lato e palle match dall’altro, l’attacco out di Papa conclude la frazione 35-33 e porta l’incontro al tie-break.
Quinto set: sul 6-6 l’inerzia passa in mano al Police che è avanti 8-6 al giro di campo ed è sul +3 sul 10-7. Sembra finita, ma questa volta è Chieri a riaprire i giochi. Ritrovata la parità a 13 con Papa, la stessa schiacciatrice chiude pure i due scambi successivi e con un mani-out e un attacco vincente da posto 4 conclude vittoriosamente l’incontro 13-15.

«Ci aspettavamo una partita combattuta con molte difficoltà – il commento a caldo del viceallenatore Gerardo Daglio – Le tante partite di questo periodo sono pesanti per tutti, ma dietro c’è tanto lavoro che ci ha regalato il passaggio del turno e la gioia di oggi».

Nei quarti di finale della CEV Volleyball Cup la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 se la vedrà con le francesi del Volero Le Cannet, una delle quattro squadre scese dalla Champions’ League andando a comporre il quattro definitivo delle contendenti al secondo trofeo continentale.
La gara d’andata si giocherà mercoledì 31 gennaio (ore 20) a Le Cannet, mentre quella di ritorno andrà in scena mercoledì 7 febbraio (ore 20) al Pala Gianni Asti di Torino.

Grupa Azoty Chemik Police-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 2-3 (20-25; 21-25; 25-20; 35-33; 13-15)
GRUPA AZOTY CHEMIK POLICE: Kowalewska, Inneh 19, Wasilewska 2, Korneluk 12, Fedusio 5, Lukasik 26; Grajber (L); Ding 3, Pierzchala 7, Sahin 16, Honorio 3, Medrzyk. N. e. Jagla (2L). All. Fenoglio; 2° Waleczek.
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Malinov, Grobelna 19, Zakchaiou 15, Weitzel 3, Skinner 7, Kingdon 6; Spirito (L); Morello 1, Rolando 2, Anthouli 15, Gray 4, Omoruyi 10, Papa 8. N. e. Kone (2L). All. Bregoli; 2° Daglio.
ARBITRI: De Baar (Olanda) e Voudouris (Grecia).
NOTE: presenti 2277 spettatori. Durata set: 25′, 26′, 25′, 33′, 16′. Errori in battuta: 8-7. Ace: 5-10. Muri vincenti: 13-14. MVP: Spirito.

Raffaella De Chirico: dialogo tra artisti storicizzati e giovani artisti

RITRATTI TORINESI 

 

Raffaella De Chirico è una gallerista di provenienza torinese con un importante percorso che è iniziato con la collaborazione presso la nota galleria Mazzoleni, è proseguito nel 2011 con l’apertura della sua prima galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea in via Vanchiglia 11/A fino ad approdare alla città di Milano, che oggi rappresenta il suo luogo di riferimento lavorativo, senza dimenticare Torino e tutti gli artisti con cui ha lavorato e con i quali continua a collaborare.

Nel 2011, dopo l’importante esperienza lavorativa nella galleria Mazzoleni, Raffaella De Chirico apre un suo spazio con un focus artistico ben preciso, ovvero quello di creare un dialogo intessuto nelle varie esposizioni tra artisti storicizzati ( ovvero tutti quegli artisti dimenticati dal mercato, ma con alle spalle un percorso artistico importante) e i giovani artisti di talento con le loro opere inedite o quasi del tutto inedite. Si tratta di una modalità di esposizione in cui si sviluppa un percorso tracciato da tempo, ovvero tra passato e presente.

La carriera di Raffaella De Chirico prosegue con l’apertura di una nuova galleria in via della Rocca 19 a Torino, a pochi passi da piazza Maria Teresa, una galleria formata da due spazi distinti, uno dedicato agli artisti emergenti, l’altro dedicato agli artisti storicizzati.

 

In epoca Covid la galleria si è trasformata direzionandosi sugli artisti cosiddetti di “secondo mercato” (le cui opere vengono messe sul mercato dopo una prima compravendita gallerista-artista), una modalità di esposizione e commercio dell’arte direzionata ai circuiti privati dedicati ai collezionisti, anziché a quelli pubblici vietati nel periodo pandemico, quando non era possibile allestire mostre aperte al pubblico.

Una terza galleria torinese viene aperta da Raffaella De Chirico in via Barbaroux 16.

“Lo spazio di Via Barbaroux – precisa Raffaella De Chirico – è stato protagonista di quattro importanti personali, la prima del torinese Fabio Perino, la seconda del talentuoso artista albanese Arjan Shehaj, la terza di Matteo Procaccioli della Valle, con una proposta di architettura di viaggio abbinata a una selezione polaroid del progetto ‘Private’, di cui era presente il libro curato da Benedetta Donato e, infine, quella di Sergio Ragalzi, che comprendeva una testa atomica, un’ombra atomica, un embrione, una scimmia liquida e una testa atomica a scultura, e con cui prosegue la mia collaborazione considerandolo l’artista più strutturato con cui abbia lavorato. Proprio di Sergio Ragalzi porterò in mostra a New York le sue “Teste atomiche” e le “Scimmie”, tra i soggetti più conosciuti di questo artista e oggetto di diverse esposizioni da me curate”.

“Sempre di Ragalzi ricordo – aggiunge Raffaella De Chirico – la bellissima esposizione temporary, in occasione di Artissima, di una sua opera intitolata “La Grande Madre”, avvenuta in un locale sfitto di via Mazzini a Torino e che ha un valore oltre che artistico anche emotivo per me perché ha coinciso con la malattia terminale di mia madre. Questa sua Grande Madre piena di connotati femminili molto forti mi ha sempre emozionato e lo ritengo un tema personale molto caro. Considero Ragalzi un artista importante che ebbe grande visibilità negli anni Ottanta e Novanta e che aveva come gallerie di riferimento Sargentini con l’Attico a Roma ( nota per aver esposto i dodici cavalli vivi di Jannis Kounellis), la Bruno Grossetti a Milano e la Paludetto a Torino. Con questo artista vorrei organizzare proprio a New York Armory Show del 2024.

“A Torino – precisa Raffella De Chirico – gestisco gli artisti di primo e secondo mercato a seconda del cliente, e l’esposizione di opere viene soddisfatta attraverso mostre temporary, di cui la parte espositiva verrà mostrata a maggio durante i festival della fotografia. Si tratterà di una collettiva di fotografia ospitata in uno spazio temporary che sto scegliendo in questo periodo e di cui faranno parte tre artisti storicizzati e altri inediti, come sempre all’interno delle esposizioni da me organizzate”.

A Milano Raffaella De Chirico, dopo l’apertura di un primo spazio in via Farini, ha deciso di esplorare il quartiere di Brera aprendo una nuova galleria in via Monte di Pietà 1/a. La zona è dotata di una bella visibilità, ricca di turisti, di modo che la galleria possa godere del cosiddetto “pubblico casuale”. In galleria si accede tramite appuntamento.

La gallerista ha deciso di privilegiare, anche grazie all’apertura di questa galleria a Brera, l’attività di art advisor e di curare non più di due mostre all’anno, anteponendo la qualità artistica alla quantità.

 

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

 

 

 

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Coesa chiude l’anno con il miglior fatturato

COESA, azienda torinese specializzata in progetti di transizione energetica per imprese, pubblica amministrazione e famiglie, chiude il 2023 con il miglior fatturato della sua storia: 32 mln di Euro.

L’ESCo (Energy Service Company) ha visto crescere le commesse in diversi settori, con il fotovoltaico industriale che registra un +300% e un importante focus legato all’efficienza energetica dei Comuni. Ottime anche le prospettive nel terzo settore, con particolare riferimento a Onlus e organizzazioni di volontariato, con le quali Coesa può vantare un portafoglio ordini superiore ai 10 mln di Euro.

“In Italia, così come in tutta l’Unione Europea, il dibattito sull’energia resta centrale per famiglie, enti e aziende. I temi dell’approvvigionamento e della definizione di un differente mix energetico sono strettamente connessi alle prospettive di sviluppo del’industria e coinvolgono inevitabilmente l’intero sistema Paese, e quindi anche la politica, nell’elaborazione di un piano pluriennale che sappia valorizzare le risorse di cui disponiamo” sottolinea Federico Sandrone, Amministratore delegato e cofondatore di COESA. “In questo scenario la transizione energetica verso le fonti rinnovabili è un processo strategico e sono sempre di più le realtà che decidono di investire in energie green per dare maggiore solidità alla loro crescita” prosegue Sandrone, che da settembre è anche il nuovo coordinatore della filiera Energy and Sustainable Mobility dell’Unione Industriali Torino.

Tra i molti progetti lanciati da COESA nel 2023 anche quello del primo marketplace italiano di pannelli fotovoltaici usati, sviluppato con Politecnico di Torino, Unicredit e Fondazione Cottino*. Un mercato tutto da creare, che vale potenzialmente 20 miliardi di euro all’anno e che oggi è gestito in maniera “amatoriale” da pochi privati che vendono i vecchi pannelli sulle piattaforme online. La piattaforma KeepTheSun, lanciata in fase beta a metà Dicembre, prenderà corpo nel 2024 con la creazione di una rete di stakeholder sul territorio che si occupi di testare e certificare l’efficienza di ogni pannello messo in vendita.

La transizione verso un futuro energetico più sostenibile è anche al centro di ESC – The Next Energy, evento organizzato da Coesa che a Febbraio riunirà a Torino nomi di spicco della filiera energetica italiana con l’obiettivo di tracciare una road map concreta verso la decarbonizzazione. Un appuntamento che vuole diventare un punto di riferimento per il settore.

COESA
Fondata a Torino nel 2012, Coesa è una ESCo (Energy Service Company) che semplifica la transizione ecologica di imprese, pubblica amministrazione e famiglie. L’azienda opera come General Contractor per l’efficientamento energetico, con una gamma di servizi che vanno dall’audit energetico alle pratiche per ottenere fondi e incentivi fiscali. Gli esperti Coesa – oggi una quarantina, con una capillare rete commerciale in tutta Italia – accompagnano energy manager e amministratori anche nell’individuazione di incentivi fiscali, ecobonus, Conto Termico e progetti europei particolarmente vantaggiosi. Se il fotovoltaico industriale rappresenta la principale specializzazione Coesa, comunità energetiche, agrivoltaico e impianti galleggianti sono allo studio come progetti speciali.

Nell’immagine: Federico Sandrone, Amministratore delegato e cofondatore di COESA

Sicurezza sulla neve: se ne parla a Cesana

CESANA TORINESE – La sicurezza sulla neve al centro di un incontro informativo che si terrà sabato 20 gennaio alle ore 17,30 presso la sala polivalente dell’Ufficio del Turismo di piazza Vittorio Amedeo 3 a Cesana.

Un incontro di sensibilizzazione alla sicurezza in montagna e su terreno invernale con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico stazione di Cesana Torinese-Claviere-Sauze di Cesana.

Durante l’incontro gli esperti del Soccorso Alpino illustreranno le norme di comportamento corretto da tenere in ambiente innevato. Ma ci sarà spazio anche per l’utilizzo del kit di autosoccorso: Pala, Artva, Sonda. Altro tema affrontato sarà la prevenzione incidenti in montagna.

L’ingresso è gratuito ed aperto a tutti sino ad esaurimento posti.

Il minitrampoliere sui 45 giri

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Nonostante la nostra rubrica sia strettamente musicale, non ci si stanca mai qui di richiamare suggestioni extramusicali che frequentemente si manifestavano sulle etichette dei 45 giri del rock (garage e non solo) americano degli anni tra 1963/64 e i primi anni Settanta. Ed è da sempre indiscutibile l’abitudine tutta “a stelle e strisce” di valorizzare e rendere quasi iconico qualsiasi aspetto della vita umana e (“latu sensu”) naturale della società nordamericana. Gli esempi potrebbero essere innumerevoli, ma qui ne riportiamo uno legato ad una realtà intensa e significativa per “birdwatchers” e appassionati nello stato dell’Oklahoma. Nel periodo tra fine marzo e prima metà di aprile migliaia e migliaia di esemplari di uccelli migratori, dopo l’inverno trascorso in climi miti (Centro e Sud America), si spostano verso le vastissime aree canadesi transitando e sostando momentaneamente nelle terre dell’Oklahoma; le aree predilette di questa zona sono tradizionalmente Beavers Bend State Park (McCurtain County) e J.T. Nickel Preserve (Cherokee County). Poteva una realtà del genere passare inosservata per un brand musicale commerciale? Certo che no! E infatti registriamo nella zona di Norman (Oklahoma) l’esistenza di un’etichetta discografica, attiva tra 1964 e anni Settanta, il cui logo presenta un allegro pennuto canterino e ballerino su fondi con colorazioni parecchio variabili (dal giallo, al blu, all’arancio, al rosa, al bianco); il nome è inequivocabile: “Shore Bird Records”, dove “shorebird” è per l’appunto la denominazione generica di tutta una famiglia di trampolieri migratori (di taglia variabile) attivi lungo specchi d’acqua di vario tipo.

Etichetta eterogenea di medio-piccolo cabotaggio, spaziava tra rock ‘n roll, folk, country e garage rock; nonostante il suo carattere misto, è tuttavia ancora oggi nota agli appassionati di garage rock per la presenza di almeno tre incisioni del biennio 1966-1967, che evidenziamo in carattere maiuscolo nella lista riportata qui di seguito:

–  Freddy McDuff  “Jack Daddy / Streets Of Baltimore”  (SBR-7002)  [1964];

–  Melvin Nash  “In Front Of Your House / True Lovin’ Woman”  (SB-1001)  [1966];

–  THE ORFUNS  “Gettin’ it On / Put You Down”  (SB-1004)  [1966];

–  THE OUTCASTS  “I Wanted You / Little Bitty Man”  (SB-1005)  [1966];

–  Tom Rivers  “I Won’t Cry / Right Where You Want Me”  (SB-1007)  [1967];

–  Melvin Nash  “When The World Was Young / Sad Little Man”  (SB-1010)  [1967];

–  Russ Clements  “Lonesome Old World / I Love You Still”  (SB-1011)  [1967];

–  THE GROUP  “Yesterday Is Today / Tell Me Why”  (SB-1013)  [1967];

–  Blue Grass Country Boys  “What Will I Do Without You / I’m Hanging On”  (SB-1015) [1968];

–  Bobby Lee Warren and Cross Country  “I’ll Never Let You Go / Big Mable Rucker The Semi-Trucker”  (SB. 781)  [1978];

–  Wayne McDaniel  “Count The Tears / Pain Is Part Of Everyday”  (SB-7202);

–  Harold Campbell and The Country Rhythm Boys  “Rainbow On The Ocean / Red Bird”  (SBR-7001);

–  Leo Stephens  “Mister Be My Daddy / Don’t Throw Our Love To The Wind”  (SBS-402).

Gian Marchisio

 Microtecnica, Grimaldi (Verdi Sinistra): Perché bloccata la vendita?

Il Governo ha il dovere di chiarire.
“Perché il Governo ha esercitato il ‘Golden Power’, ossia ha posto il veto sulla vendita di Microtecnica Srl al gruppo francese Safran? Quale sarebbe il piano B a cui si pensa? Ne esiste uno? Quali rassciurazioni si intende dare a lavoratori e lavoratrici sulle conseguenze industriali e occupazionali di questa decisione? Urge un chiarimento da parte degli organi ministeriali delle Imprese e della Difesa, ma per ora tutto tace. Stiamo parlando di un’azienda sana su cui il Governo ha il dovere di fare conoscere il suo progetto, posto che ne abbia uno” – lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.

Aziende piemontesi al Sigep di Rimini

I maestri italiani della gelateria artigianale. L’eleganza e la creatività della pasticceria internazionale. Il cioccolato, dalla materia prima alle lavorazioni d’eccellenza. I lievitati e tutte le varianti del pane. L’aroma del caffè, dall’espresso ai più meditativi specialty coffee. E ancora concorsi, talk, internazionalità, giovani e le principali innovazioni del settore. Tutto questo è Sigep -The World Dolce Expo, organizzato da Italian Exhibition Group, la cui 45esima edizione si terrà dal 20 al 24 gennaio 2024 alla fiera di Rimini, l’appuntamento di riferimento per il mondo del foodservice dolce, vetrina delle eccellenze legate alle filiere artigianali di gelato, pasticceria, panificazione, caffè e cioccolato. Tante le innovazioni del settore tra i padiglioni, accompagnate dalle ultime tendenze in tema di consumo e di nuovi format per i locali.

SIGEP, CATALIZZATORE DEL FOODSERVICE DOLCE

 

Le filiere di Sigep saranno rappresentate nei 28 padiglionidella fiera con un layout rinnovato e funzionale alla visita di buyer e operatori, con oltre 1.200 brand espositori che occuperanno i 129mila metri quadrati del quartiere espositivo.

 

Presenti anche 64 aziende Piemontesi; 

 

COLD CAR SPA OCCIMIANO AL
FRANGER SRL BORGO SAN MARTINO AL
GIUSO GUIDO SPA BISTAGNO AL
GRISSITALIA SRL ALESSANDRIA AL
CORMAN ITALIA SPA ASTI AT
NUTMAN GROUP SRL CANELLI AT
ELLE & VIRE ASTI AT
TECNOCHOC SRL CASTELL’ALFERO AT
WEISS ASTI AT
ANDREIS GIORGIO & C. SNC VILLAR SAN COSTANZO CN
AZIENDA AGRICOLA NOCCIOLE D’ELITE DI EMANUELE CANAPARO CRAVANZANA CN
BENVENUTO SNC CORTEMILIA CN
BERNARDI SRL VILLAR SAN COSTANZO CN
BOGANA FRATELLI SRL CHERASCO CN
CASCINA FONTANE SSA CASTINO CN
CORILANGA SOC. AGR. COOP. ROCCHETTA BELBO CN
CREA SRL CERVASCA CN
D.S.C. SRL BERNEZZO CN
DESTEFANIS & NOVERO SRL GRINZANE CAVOUR CN
GRUPPO FONTANA SAS DI FONTANA DANILO & C. CRAVANZANA CN
IDEO TECNICA SRL VILLANOVA MONDOVI’ CN
MIA FOOD TECH CASTIGLIONE FALLETTO CN
NOCCIOLANGHE SRL CORTEMILIA CN
NUTKAO SRL CANOVE DI GOVONE CN
ORSA DRINKS SRL MARENE CN
PASTICCERIA CURLETTI SNC NEIVE CN
ROGELFRUT ROSSANA CN
SELMI SRL BRA CN
TORRONALBA SRL PIOBESI D’ALBA CN
CAVANNA SPA PRATO SESIA NO
SEVEN FLUSS SRL VARALLO POMBIA NO
SPS ITALIANA PACK SYSTEMS SPA BOGOGNO NO
AROMITALIA – G.E.I. SPA SETTIMO TORINESE TO
CAFFE’ VERGNANO SPA SANTENA TO
CEI SYSTEMS SRL GRUGLIASCO TO
CENTRALE DEL LATTE D’ITALIA SPA TORINO TO
CHIRIOTTI EDITORI SRL PINEROLO TO
CONO ARTIC SRL PIOBESI TO
COSTADORO SPA TORINO TO
DM PACKAGING GROUP SRL TORINO TO
DOMORI SPA NONE TO
EMMEPITALIA DISTRIBUZIONE DI MONICA PALUMBO GIAVENO TO
FRUCTITAL SRL BURIASCO TO
GOLMAR ITALIA SPA TORINO TO
GRANSICILY DI 1 AG SRL COLLEGNO TO
IMPERIA & MONFERRINA SPA MONCALIERI TO
LUIGI LAVAZZA SPA TORINO TO
M.C.M. MASSA SRL PIANEZZA TO
MEIKO ITALIA SRL CHIVASSO TO
MOLINI BONGIOVANNI SPA CAMBIANO TO
MONVISO GROUP SRL ANDEZENO TO
MVS SRL VOLVERA TO
PARIANI SRL GIVOLETTO TO
PASCAL SRL TROFARELLO TO
RCA IMBALLAGGI FLESSIBILI SRL TORINO TO
RED BILL SRL A SOCIO UNICO TORINO TO
T.L.M. SRL VOLPIANO TO
TUTTOCAPSULE SETTIMO TORINESE TO
DOMORI SPA NONE TO
BETA ELECTRONICS SRL GRAVELLONA TOCE VB
CERUTTI INOX SRL PREMOSELLO CHIOVENDA VB
METALLURGICA MOTTA SRL OMEGNA VB
OFFICINA POCATINO DI GIORGIO & ALBERTO SNC OMEGNA VB
WARING COMMERCIAL – PIAZZA EFFEPI SRL CRUSINALLO DI OMEGNA VB

 

 

Vol.To ETS, Carta dei Servizi 2024

 

Le novità due milioni di servizi gratuiti, più volontari e più inclusione digitale per tutti

 

Il 2024 di Vol.To ETS sarà un anno decisivo per il coinvolgimento di nuovi volontari di tutte le età. Infatti Vol.To ha deciso di ampliare le collaborazioni con partner istituzionali e privati coinvolti in iniziative di invecchiamento attivo, rafforzando la sua presenza all’interno di scuole e università, per diffondere la cultura del volontariato tra i giovani.

Obiettivo è quello di trovare sempre nuovi volontari per gli ETS del territorio, da una parte favorendo il ricambio generazionale, dall’altra creando una utile contaminazione tra le generazioni che è positiva per entrambe le parti. Rafforzare la presenza di volontari negli enti del terzo settore nella Città metropolitana di Torino. Questo l’ obiettivo che gli indirizzi strategici nazionali hanno deciso di affidare ai Centri di servizio, potendo disporre delle risorse del Fondo Unico Nazionale per il Terzo Settore, trasformandole in servizi gratuiti.

Il Centro Servizi Vol.To rimane al centro di un sistema focalizzato al sostegno del Terzo Settore torinese che contava, alla data del 9 novembre 2023, 3931 enti iscritti al Registro unico nazionale del Terzo Settore, che sta affrontando le grandi sfide dei mutamenti economici e sociali, da una parte, e dell’applicazione della Riforma del Terzo settore dall’altra.

Vol.To vuole affermare che la sua azione è quella di un’agenzia per lo sviluppo della cittadinanza attiva, del volontariato e delle forme attraverso cui è organizzato, mediante una serie di servizi gratuiti in grado di rispondere alle esigenze e ai bisogni rilevati.

Altro interessante asse di sviluppo strategico è quello dell’inclusione digitale. Vol.To gestirà, infatti, due punti di facilitazione digitale aperti non solo per i volontari, ma per tutti cittadini, uno nella sua sede di via Giolitti presso Vol.To ETS e il secondo in corso Casale presso spazio Argento della Città di Torino. Si tratta di un supporto gratuito nell’accesso e nei servizi online, come la richiesta di certificati, la consultazione del Cassetto fiscale e del fascicolo sanitario elettronico o la fruizione dei servizi digitali INPS.

Queste ed altre novità fanno parte della Carta dei servizi 2024, un documento che illustra il panorama delle iniziative e attività che Vol.To realizzerà, a partire dalla modalità di erogazione dei servizi e dei criteri di accesso.

I servizi offerti sono lo strumento con cui Vol.To manifesta concretamente la sua vicinanza agli enti del terzo settore nell’approccio alle problematiche quotidiane connesse alla loro attività. Questi servizi includono la possibilità di utilizzare sale e attrezzature, la formazione, la consulenza, fino a comunicazione e stampa del materiale promozionale.

La programmazione di Vol.To per il 2024 prevede uno stanziamento di fondi FUN ( Fondo Unico Nazionale dedicato ai Centri di Servizio per il Volontariato), pari a 2.191.707,06 euro per consentire l’erogazione di servizi gratuiti a favore della collettività e degli Enti del Terzo settore della Provincia di Torino.

“Vol.To ETS da sempre ha come mission – spiega il Suo presidente Luciano Dematteis – quella di aiutare gratuitamente gli enti del Terzo settore. Grazie a una carta più accessibile, chiara e coinvolgente, mettiamo a disposizione di enti e volontari servizi pensati per implementare competenze, in modo tale che sviluppino al meglio le loro iniziative. Negli ultimi anni l’offerta dei servizi di Vol.To non si è solo ampliata, ma diversificata per favorire una più stretta collaborazione con le pubbliche amministrazioni, uno sviluppo della digitalizzazione, l’incremento del rapporto con il mondo profit e il potenziamento delle relazioni a livello internazionale.

MARA MARTELLOTTA