ilTorinese

Peppe Servillo legge Marcovaldo

Teatro Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO) Venerdì 3 novembre, ore 21

 

 

 

Per i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino, Peppe Servillo, con le note alla chitarra di Cristiano Califano, legge “Marcovaldo” portando così in scena uno dei personaggi più celebri della letteratura italiana.

Dalla lettura delle fiabe scelte emergono gli aspetti più fiabeschi e ironici del noto personaggio evidenziandone l’assoluta modernità: la complessa vita caotica in città, l’urbanizzazione senza razionalità ed ordine, l’industrializzazione crescente, la povertà delle fasce più basse della popolazione, la difficoltà dei rapporti umani ed interpersonali.

Le storie di Marcovaldo invitano ad affrontare le difficoltà quotidiane con fantasia ed immaginazione: l’eroe tragicomico insegna come in ogni momento della giornata si possano ricercare segni e occasioni per poter essere felici.

 

Venerdì 3 novembre, ore 21

Peppe Servillo legge Marcovaldo

Con Peppe Servillo, voce recitante

E con Cristiano Califano, chitarra

Distribuzione a cura di AidaStudioProduzioni

Coordinamento artistico a cura di Elena Marazzita

Biglietti: intero 18 euro, ridotto 16 euro

Da Torino ai comuni della cintura in bici. Da dicembre tre nuove piste 

Tre nuove piste ciclabili collegheranno Torino a Nichelino, Venaria e Mappano a partire da dicembre. Finanziati in gran parte con fondi ministeriali e PNRR, questi tre assi costituiranno il primo tassello di un vero e proprio sistema ciclabile metropolitano che permetterà a pendolari e studenti di spostarsi in modo sostenibile e sicuro tra casa, scuola e lavoro.

Le tre ipotesi di ampliamento della rete ciclabile e di raccordo con il sistema delle ciclovie di Torino sono nate nell’ottobre del 2020, a seguito di una serie di incontri tra la Città metropolitana, responsabile della gestione dei fondi ricevuti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della realizzazione delle opere, la Regione Piemonte, la Città di Torino e i comuni della cintura torinese.

Chiara Foglietta, assessora alla Mobilità, commenta così la delibera approvata  su sua proposta, in Giunta comunale: “Rafforzando e ampliando l’offerta di mobilità alternativa, favoriamo una cultura di mobilità sostenibile e un’accessibilità più inclusiva. L’intento è quello di promuovere lo sviluppo della ciclabilità urbana quale sistema di mobilità congruente per gli spostamenti sistematici, quelli di tutti i giorni, che incidono maggiormente sul traffico cittadino e sul sovraffollamento dei mezzi pubblici.”

L’intervento, per i tratti che interessano il territorio del comune di Torino, è in continuità con i nuovi assi ciclabili di via Lanzo e strada Cuorgnè realizzati dalla Città e funzionali al collegamento con Venaria e Mappano, e con l’asse che sarà realizzato in via Artom per il collegamento con la città di Nichelino.

L’importo complessivo delle opere ammonta a 4.104.311 euro finanziato per euro 2.398.323 dalla Città Metropolitana con fondi ministeriali, 1.303.537 euro dalla Regione Piemonte, 322.450 euro per la parte di competenza dal Comune di Nichelino e 80.000 euro dal Comune di Venaria. L’intervento non comporta spese per la Città di Torino, ma saranno a suo carico, nei tratti realizzati sul territorio comunale, la gestione e la manutenzione di infrastrutture e arredi e le spese di energia elettrica per l’illuminazione delle ciclovie.

Il Piemonte chiede a Roma più risorse per la sanità

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Più risorse alla sanità. Con una proposta di legge al Parlamento, presentata dalla Giunta e votata ieri all’unanimità, il Consiglio regionale chiede di vincolare per legge ad una percentuale non inferiore al 7,5 per cento del Pil il finanziamento annuale del sistema sanitario nazionale, con un incremento graduale da qui al 2027.

Il testo, ha spiegato l’assessore Luigi Icardi, è stato condiviso in Conferenza delle Regioni e sarà ora inviato alla Camera dei Deputati: “Con questa legge chiediamo che i fondi della sanità vengano integrati, fino a raggiungere la soglia minima del 7,5 per cento del Pil, e il superamento dei vincoli di spesa per il personale sanitario, nel rispetto dell’equilibrio finanziario”.

Per il relatore di maggioranza Alessandro Stecco(Lega) “il ragionamento che sottende alla legge è la crescita tendenziale delle richieste di prestazioni sanitarie e sociosanitarie a fronte di un servizio sottofinanziato e ancora in affanno per la necessità di coprire i costi derivanti dalle spese sostenute in pandemia. Da qui l’esigenza di destinare maggiori risorse alla sanità per garantire a tutti il diritto alla salute”.

“Il Covid ci ha insegnato che sulla salute non si può derogare – ha detto Raffaele Gallo, relatore per l’opposizione e primo firmatario di un’analoga proposta di legge del Partito democratico che chiedeva di applicare la percentuale del 7,5 già da quest’anno – per questo il vincolo cui fa riferimento la legge andrebbe inserito in Costituzione”.

Numerosi gli interventi dei consiglieri. Per il capogruppo della Lega, Alberto Preioni “obiettivo della legge è avvicinarci in cinque anni alla media europea e superare i vincoli imposti alle regioni per il personale così da poter concorrere in modo autonomo al fabbisogno del proprio territorio regionale”. “

Non basta avere maggiori risorse – ha sottolineato Domenico Ravetti (Pd) – dobbiamo impegnarci ad utilizzarle meglio, intervenendo ad esempio sull’eccesso di visite e sul consumo dei farmaci”. Il tema del privato è stato al centro degli interventi dei consiglieri dem Domenico Rossi “sul privato non c’è pregiudizio, ma deve essere uno strumento al servizio del pubblico, che deve restare al centro degli investimenti dello Stato” e Diego Sarno: “In media i piemontesi spendono 665 euro per prestazioni private e la rinuncia alle cure è passata dal 12% del 2019 al 20% del 2021. I dati ci dicono che migliaia di persone smettono di curarsi”.

Della stessa opinione Sean Sacco (M5s) “in Piemonte chi rinuncia a una visita specialistica è passato dal 8,7% del 2019 al 15% nel 2021 e il 45% delle visite specialistiche è fatto a pagamento. Il privato si sta sostituendo sempre di più al pubblico e può decidere quali prestazioni erogare, generalmente quelle a più alta remunerazione” e Silvana Accossato (Luv) “Sulle liste d’attesa non è sufficiente ipotizzare un sistema dove al pubblico è destinato solo il ruolo di garante e regolatore”.

La Pdl presentata da Gallo non è stata votata, con un ordine del giorno Preioni ha chiesto di non passare agli articoli, essendo i due testi sostanzialmente analoghi.

Da giovedì 2 chiuso versante francese Moncenisio

Per tutto l’inverno la statale 25 “del Moncenisio” resterà regolarmente transitabile fino al confine di Stat

L’Autorità francese ha comunicato che a partire dalle 12:00 di giovedì 2 novembre chiuderà al traffico la RD1006, proseguimento in Francia della statale 25 “del Moncenisio”.

Il consueto provvedimento francese di chiusura al traffico per la stagione invernale resterà in vigore fino alla primavera 2024.

Durante l’inverno la statale 25 “del Moncenisio” resterà invece regolarmente percorribile fino al confine di Stato.

Rimborso affidamento a connazionali di minori stranieri non accompagnati

La Città di Torino avvierà la sperimentazione del rimborso per l’affidamento a parenti e connazionali di minori stranieri non accompagnati (MSNA) che hanno un’età superiore ai 14 anni. Lo ha deciso la Giunta comunale licenziando il provvedimento proposto da Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare. Il periodo della sperimentazione avrà la durata di un anno.

 

Si tratta di una delibera innovativa che introduce un nuovo modello di ospitalità, l’affidamento a connazionali per far fronte al significativo aumento di minori stranieri non accompagnati accolti a Torino, che si affianca alla rete di accoglienza residenziale.

I dati della Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero dell’Interno al 31 dicembre 2022 registrano in Piemonte un totale di 885 presenze: la sola Città di Torino, dunque, con le sue 720 presenze, ha assorbito l’81,36 per cento dell’intero flusso migratorio MSNA regionale.

Data la perdurante assenza di posti nelle strutture di accoglienza, nel corso del 2022, sono stati affidati a propri connazionali o parenti, in modo definitivo o temporaneo, circa 115 minori stranieri non accompagnati a cui se ne aggiungono oltre 60 a fronte dell’accoglienza di altri 414 minori a settembre 2023.

A differenza di altri comuni del Nord Italia, Torino spesso non è solo città di transito, ma di arrivo. Infatti sul territorio cittadino sono presenti reti collaborative e solidali di connazionali o familiari. Dalle osservazioni effettuate è emerso che i parenti e i connazionali offrono relazioni affettive, esempi di positiva integrazione e l’autorevolezza necessaria ai percorsi di crescita dei minori, ragazzi che presentano biografie complesse, con processi evolutivi realizzati all’interno di condizioni di violenza strutturale che non si interrompono con la migrazione dal paese d’origine, ma si nutre di nuove forme di insicurezza e incertezza.

Tutti i Comuni registrano crescente difficoltà ad affrontare il forte afflusso di minori stranieri non accompagnati, una situazione che ha di fatto portato a esaurire i posti mettendo Torino e molte Amministrazioni locali nelle condizioni di dover utilizzare strutture provvisorie e di emergenza, al di fuori del circuito ordinario – sottolinea Rosatelli -. Con questo progetto vogliamo aprire a nuove forme di sperimentazione, anche su impulso e indicazione del Consiglio Comunale, che propongono un’accoglienza rispettosa dei legami culturali e familiari e un percorso di formazione e di sensibilizzazione per coloro che accolgono questi ragazzi all’interno di un disegno cittadino di governance con il coinvolgimento della Prefettura”.

La sperimentazione terrà conto del parere espresso dalla famiglia d’origine, quando possibile, nonché l’esistenza di un precedente positivo legame di conoscenza nel paese di provenienza; la regolarità della presenza dell’affidatario sul territorio nazionale (titolo di soggiorno) e un contratto di locazione/possesso dell’immobile di domicilio abituale; i colloqui di conoscenza da parte dei Servizi Sociali; il parere del minore.

In quest’ottica la Città definisce un rimborso mensile a persona di 150 euro per le spese di mantenimento tra cui quelle scolastiche, per i trasporti, sanitarie e per la regolarizzazione. A oggi gli affidatari sostengono tutti gli oneri relativi al mantenimento del minore e alle sue necessità di salute, istruzione e socializzazione, pur potendo usufruire del supporto del Servizio Sociali. È previsto un sistema di controllo da parte degli uffici sulle spese sostenute.

La spesa relativa all’erogazione delle quote affido è stimata in 135mila euro per tutta la durata della sperimentazione e sarà interamente rendicontata alla Prefettura di Torino la richiesta di rimborso a valere sul Fondo Nazionale per l’Accoglienza di Minori Stranieri non Accompagnati.

Al fine di potenziare il modello di affido di connazionali è stato strutturato un sistema cittadino di governance attraverso l’adesione al supporto professionale in collaborazione con Unicef/CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza)  e le Università di Torino e del Piemonte orientale per la formazione, che saranno rivolti agli affidatari, così come prevede la convenzione tra la Garante Regionale per l’infanzia e l’adolescenza, la Regione Piemonte, l’ANCI Piemonte e l’Università degli Studi di Torino. In particolare sono previsti percorsi formativi di accompagnamento e sensibilizzazione rivolti a famiglie affidatarie e tutori, in collaborazione con l’Università di Torino e del Piemonte Orientale anche al fine di consolidare la collaborazione in rete tra famiglie, servizi, tutori e ufficio minori.

La famiglia affidataria viene dunque sostenuta da un tutoraggio per garantire la buona riuscita dell’accoglienza e a tal fine sarà aperto uno sportello informativo per tutori, famiglie e ragazzi affidati negli spazi della Città di Torino con due accessi settimanali di ascolto, supporto e monitoraggio. I dati raccolti affluiranno in una banca dati appositamente costituita, in condivisione con i tutori volontari sulle risorse del territorio. Sarà inoltre messo a punto materiale informativo su orari, luoghi e funzionamento dello sportello.

Al tema dell’affido la Città sta riservando grande attenzione e in quest’ottica ha aderito al nuovo bando FAMI (Fondo asilo migrazione e integrazione) presentazione di progetti da finanziare sulla promozione dell’accoglienza familiare dei minori non accompagnati.

Un comitato a Torino per l’utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale

La Città di Torino si doterà, per prima in Italia, di un comitato etico per l’intelligenza artificiale. Lo ha stabilito una delibera approvata  dalla Giunta Comunale su proposta dell’assessora all’Innovazione e alla Transizione Digitale Chiara Foglietta che stabilisce la costituzione di un “board sull’uso etico per le tecnologie emergenti”.

 

A pochi giorni dall’annuncio del Governo della scelta di Torino come futura sede per la Fondazione Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, l’amministrazione compie un passo avanti verso una transizione digitale “responsabile”, con il compito di accompagnare e monitorare i nuovi processi all’interno di un quadro tecnologico e normativo in costante evoluzione.

“Le tecnologie emergenti – spiega l’assessora Chiara Foglietta – sono parte integrante della nostra società, che vi è ormai sempre più immersa in ogni aspetto della quotidianità, e rappresentano un volano di sviluppo in grado di offrire notevoli benefici sia a livello economico che di impatto concreto nella vita delle persone, ma attorno al quale occorre prestare al tempo stesso particolare attenzione e sensibilità. La Città di Torino con l’istituzione di questo “board” vuole quindi continuare il grande lavoro che sta portando avanti nel processo di transizione digitale, ma guidandola secondo principi etici e di responsabilità che la accompagnino in questo percorso di trasformazione”.

Big data, algoritmi e intelligenza artificiale sono elementi la cui rilevanza va crescendo tanto nell’economia digitale, quanto nella società in generale. Le nuove tecnologie sono sempre più pervasive delle scelte e dei diversi aspetti che compongono la quotidianità, dall’informazione alla mobilità, dagli acquisiti all’organizzazione del lavoro e i servizi pubblici non fanno eccezione. L’intelligenza artificiale in particolare, intesa come la riproduzione di percezione, interazione, ragionamento e apprendimento compiuta attraverso algoritmi di programmazione e nuove tecnologie, sarà quindi un potente catalizzatore attorno a cui ruoteranno investimenti e sperimentazioni in tutti i settori. In quest’ottica di futuro sviluppo, in cui l’IA sarà protagonista della transizione digitale e verrà integrata nella maggior parte di attività, sarà pertanto fondamentale saper cogliere le opportunità, ma anche poter garantire ai cittadini che i dati raccolti vengano utilizzati in modo sicuro e inclusivo.

Il comitato sarà costituito da esperti multidisciplinari (GDPR, cybersecurity, esperti di tecnologie emergenti), sia interni all’amministrazione comunale che esterni, individuati tramite una specifica call tra esponenti di istituti di ricerca, organizzazioni di advocacy, imprese e altri enti, in grado di apportare le conoscenze tecniche, giuridiche e di governance necessarie. Sarà lo strumento a disposizione dell’amministrazione comunale per rendere coerenti i progetti in tema di innovazione, oltre che per analizzare l’impatto che le nuove tecnologie stesse possono avere rispetto alle politiche della Città, in coerenza con le linee guida emanate dagli organismi nazionali, europei ed internazionali, e grazie al quale Torino vuole continuare a giocare un ruolo da protagonista nell’abilitare processi di transizione digitale “responsabile”. Opererà quindi a titolo di indirizzo consultivo per la Città, occupandosi di analizzare i diversi aspetti che potranno riguardare, per fare qualche esempio, l’aggregazione algoritmica dei dati, sorveglianza, profilazione, privacy e diritti digitali dei cittadini. Il tutto individuando policy e linee guida per una corretta governance e fornendo pareri mirati quando richiesti, oltre alla possibilità di raccordarsi e collaborare con i “comitati etici” presenti sul territorio, come quelli istituiti presso gli atenei torinesi.

Per il perseguimento degli obiettivi preposti, il “board” opererà in stretta connessione con l’Assessorato alla Transizione ecologica e digitale e all’Innovazione della Città, al quale resta in capo un ruolo di iniziativa, e con il Servizio Innovazione e Fondi Europei, il quale avrà invece funzione di segreteria e coordinamento tecnico e in sinergia con le attività di ricerca e sviluppo sulle nuove tecnologie già avviate con CTE Next, la Casa delle Tecnologie Emergenti.

Grimaldi (Verdi Sinistra): Governo Meloni, tassare i ricchi, non i pannolini

 

Lo spiegheremo ad ogni italiano come la destra ci ha riportato all’austerity

Ci sarà il tempo di spiegare agli italiani come siete riusciti a riportarci all’austerity mentre c’erano fiumi e fiumi di miliardi di euro grazie al Pnrr.

Lo afferma nell’Aula di Montecitorio Marco Grimaldi dell’Alleanza Verdi Sinistra.

Ci sarà il tempo di spiegare agli italiani – aggiunge il vicecapogruppo dei deputati rossoverdi – come  questa destra al governo è  riuscita a mettere le mani nelle tasche dei pensionati e fare peggio della  Fornero ministra.

Il loro nuovo  slogan “Dio, Patria e Iva al 22% sui pannolini. Ne parleremo presto durante la legge finanziaria ma iniziamo a dirglielo: è ora – conclude Grimaldi – di tassare i ricchi non gli assorbenti!

Chieri, svastica su muro. Il sindaco: “gesto disgustoso”

Una svastica incisa sul muro e accompagnata dalla scritta “Negri maledetti”. È quanto accaduto nell’androne di un palazzo di Chieri, dove vive un ragazzo di origini africane. «Un gesto disgustoso, vile e infame-dichiara il Sindaco Alessandro Sicchiero-Ho voluto esprimere la solidarietà della nostra Città e di tutta la nostra comunità alla persona destinataria della scritta razzista, un ragazzo che vive da tempo a Chieri. Un atto che offende non solo chi lo ha subito ma tutti i chieresi che credono nell’uguaglianza e nella solidarietà. Mi auguro sia possibile individuare e punire i responsabili di tali scritte, di certo costoro devono sapere che non smetteremo mai di contrastare il virus del razzismo e i rigurgiti nazifascisti».

“Torino Respira”: Finalmente la politica si occupa di qualità dell’aria

Riceviamo e pubblichiamo – Finalmente la politica si occupa seriamente di come migliorare la qualità dell’aria delle nostre città

Il Comitato Torino Respira, dal cui esposto è scaturita l’indagine in tema di reato di inquinamento ambientale colposo, commenta la recente proposta di legge “salva sindaci”

Torino, 31 ottobre 2023. L’iniziativa giudiziaria del Comitato Torino Respira in materia di smog, recepita dalla Procura della Repubblica di Torino che ha deciso di contestare il reato di inquinamento ambientale colposo ai Sindaci della Città di Torino, al Presidente della Regione Piemonte e ai rispettivi assessori all’ambiente che si sono succeduti dal 2015 al 2019, è divenuta oggetto di attenzione addirittura del Parlamento, che ha approvato un singolare ordine del giorno presentato dall’onorevole Costa, avente il dichiarato obiettivo di bloccare questo processo.

L’ordine del giorno, dopo aver richiamato le sentenze pronunciate dalla Corte di Giustizia nel 2020 e nel 2022, con le quali l’Italia è stata condannata per i ripetuti sforamenti dei limiti di concentrazione nell’aria del biossido di azoto e delle polveri sottili e per la mancata adozioni di piani di qualità dell’aria che consentano di rientrare nei limiti di legge nel più breve tempo possibile (meno male che il Parlamento Europeo non ha tentato di imbavagliare la Corte di Giustizia…), richiama una narrazione desolante tipica di coloro che ritengono ineludibile lo smog che respiriamo nella nostra città: ” …la pianura padana è la regione più inquinata dell’Europa occidentale, a causa soprattutto delle sua particolare conformazione geografica: la presenza delle Alpi e degli Appennini su tre lati portano infatti a condizioni meteo sfavorevoli alla dispersione delle sostanzi inquinanti”.

Effettivamente ci eravamo accorti anche noi della presenza delle Alpi e degli Appennini, ma allorquando vi è situazione sfavorevole alla dispersione degli inquinanti la risposta a questa giustificazione, da sempre avanzata da color che in realtà nulla hanno fatto per combattere seriamente lo smog, non appare molto complicata: occorre fare di più, molto di più.

Questa giustificazione, rectius scusa, era stata già utilizzata in realtà dall’Italia nell’ambito dei contenziosi sovranazionali, che si sono conclusi con le richiamate sentenze di condanna, e alla stessa la Commissione Europea aveva risposto in questi termini: “la Commissione replica che l’obbligo di non superare detti valori limite è chiaramente un obbligo di risultato che incombe allo Stato membro rispettare ai sensi dell’articolo 13 della direttiva 2008/50. Eccepire l’esistenza di aspetti propri a detto Stato membro vorrebbe dire negare l’esistenza di detto obbligo”.

L’ordine del giorno, dopo aver poi richiamato espressamente il procedimento penale torinese, additato di voler valutare “l’adeguatezza e l’efficacia di scelte adottate dagli amministratori locali nella loro piena e legittima discrezionalità politica e di far discendere da tale valutazione conseguenze penali, in spregio alla separazione dei poteri”, impegna il Governo “ad adottare le iniziative normative di competenza volte ad escludere la responsabilità penale da “mera posizione” per gli amministratori locali di fronte ad eventi connessi a fenomeni di inquinamento atmosferico o cambiamento climatico di portata globale non direttamente prevedibili ed evitabili, configurando l’elemento soggettivo in modo tale da scongiurare interpretazioni giurisprudenziali creative”.

Sentire parlare di fenomeni imprevedibili a proposito di inquinamento atmosferico ci lascia tra lo sbigottito e il divertito, ma vogliamo assicurare il Parlamento che il procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Torino non ha nulla di particolarmente creativo, senonché il fatto di contestare un reato introdotto dallo stesso organo legislativo nel 2015, il reato di inquinamento ambientale colposo (artt. 452 bis e quinquies), riforma legislativa animata proprio dallo scopo di tutelare maggiormente l’ambiente.

In materia di responsabilità penale colposa, occorre principalmente rispondere a tre quesiti: esiste l’evento del reato, esiste una posizione di garanzia dei soggetti cui viene contestata una condotta inadeguata a proteggere il bene tutelato dalla norma, esiste un nesso causale tra la condotta inadeguata e l’evento?

A questo domande risponderà il Tribunale di Torino, ma appare evidente come la contestazione sia tutt’altro che manifestamente infondata: l’inquinamento dell’aria nel periodo 2015/2019 è pacifico, la posizione di garanzia degli amministratori in materia è prevista dalla legge, per quanto riguarda la condotta inadeguata – che ha quantomeno contribuito al mancato rispetto dei valori limite di concentrazione degli inquinanti nell’atmosfera – la stessa è stata puntualmente evidenziata nell’avviso di conclusione delle indagini dalla Procura della Repubblica. In tale senso sono altresì significative le plurime censure avanzate dalla Corte di Giustizia nelle richiamate sentenze di condanna, che hanno sempre riguardato anche l’agglomerato di Torino.

Nell’ordine del giorno si parla di violazione del principio di separazione dei poteri: sarebbe forse il caso che il Parlamento italiano dedicasse tutte le proprie energie ad un’efficace lotta all’inquinamento atmosferico e alla crisi climatica, piuttosto che tentare di impedire alla magistratura di adempiere al compito assegnatole dalla Costituzione.

“Diversamente da quanto pensa l’On. Costa, le contestazioni elevate agli imputati nel processo torinese, non derivano semplicemente dalla loro “posizione”, ma da una serie di evidenti omissioni. Credo che intendere la discrezionalità delle scelte politiche come una libertà degli amministratori di non rispettare le leggi dello Stato e così facendo di provocare danni alla salute dei cittadini sia una aberrazione da respingere con forza.”, commenta Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira.

 

Chi siamo

Torino Respira è un comitato di cittadine e cittadini, nato per promuovere iniziative finalizzate a migliorare la qualità dell’aria nella città di Torino e nell’area metropolitana torinese.

Il Comitato persegue il proprio scopo mediante attività di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini, organizzazione di incontri con esperti, sollecitazione delle istituzioni all’adozione di misure dirette alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e delle emissioni che ne sono causa.

Si può sostenere l’impegno di Torino Respira, aderendo al comitato: https://www.torinorespira.it/aderisci/

 

Informazioni

Comitato Torino Respira

www.torinorespira.it/

Novembre all’ippodromo di Vinovo

Quando arriva novembre comincia anche il mese dell’orgoglio per l’Ippodromo di Vinovo che ancora una volta ribadisce di essere tra le eccellenze italiane del trotto. La partenza è subito fortissima: mercoledì 1° il ritorno del “Gran Premio Paolo e Orsino Orsi Mangelli” che non ha mai cambiato la sua data, ma da qualche anno ha cambiato sede spostandosi in pianta stabile da Milano a Vinovo.

La prima anche anche unica rivincita dei tre anni, reduci dal Derby e dalle Oaks, in attesa di chiudere la stagione. Il GP Orsi Mangelli Open, corsa di gruppo 1 con una dotazione complessiva di 300.300,00 euro, avrà la solita formula di due batterie, intitolate ad altrettanti pilastri della storia del trotto mondiale come Giuseppe e Vittorio Guzzinati. I primi cinque al traguardo (in tutto 222 i partenti) accederanno alla finale. Per le femmine invece ci sarà il Mangelli Filly, gruppo 2 da 88.000 € di montepremi, in un’unica prova con 13 al via.

Una giornata di grandi cavalli e ottimi driver, tutto il meglio che offre il panorama italiano a partire da Expo Wise As ed Euphoria Bi che hanno appena vinto il Derby e le Oaks. Ma sarà una giornata piena anche per il pubblico, con tanti eventi ad animare il pomeriggio a partire dalla presenza di sbandieratori, musici e figuranti del Borgo Don Bosco di Asti, i quali offriranno il loro suggestivo spettacolo per un gemellaggio tra il mondo ippico e quello del Palio di Asti.

E poi i giri in carrozza con Adamo Martin, il quale farà vivere un’esperienza molto particolare ai più piccini, facendoli salire su una mini carrozza. Ma anche un’amica dell’ippodromo, la ritrattista Giada Gaiotto, il maniscvalco che forgerà ferri di cavallo sotto gli occhi del pubblico e e per finire un brindisi tutti insieme con il delizioso vin brulé!

Evento nell’evento, la conclusione del Work Shop fotografico che ha come insegnante d’eccezione il famoso fotografo britannico Alan Crowhurst, l’unico al mondo che ha potuto scattare la vita all’interno delle scuderie della Regina Elisabetta.

Nove le corse in programma, dalle 14.10, intitolate ad alcuni dei vincitori della prestigiosa corsa eccezion fatta fatto per il “Noviziato Ferruccio Pedrazzani”, riservato ai cavalli di due anni, che ricorda un grande personaggio della nostra ippica al quale da sempre è stata intitolata l’ambiziosa corsa.

Nella prima Batteria del Mangelli, sicuramente quella più qualitativa, i favori vanno per il vincitore del Derby, Expo Wise As che è tra i 5 cinque schierati da Alessandro Gocciadoro, il team più in forma degli ultimi anni. Co-favorita East Asia, cavalla di Mauro Baroncini esattamente con l’altra alternativa Edy Girifalco Giò. Merita molta attenzione Encantador Laksmy, sistemato in pole position.  Nella seconda batteria piace molto Eminem Font, cresciutissimo negli ultimi mesi, ben messo e ben guidato da Marco Stefani ma anche Ector Francis, secondo del Nastro Azzurro anche se ha numero pessimo, ed Everytingh Bi.

Passando al Filly, i favori sono per la vincitrice delle Oaks, Euphoria Bi, allieva della famiglia Biasuzzi. Avversaria principale Ete Jet che Gocciadoro affiderà a Santo Mollo, mentre lui sarà alle guide di Esmeralda Bez, cosa che ha un po’ sorpreso i più. Nel Noviziato Pedrazzani, sei impegnati nel giro e mezzo di pista. Favori per Filly Mail, l’unico che sinora ha fatto vedere cose interessanti.

Un convegno con grandi guide come accade in queste occasioni. Oltre a quelli che abbiamo già citato, anche Roberto Vecchione, Pietro Gubellini, Enrico Bellei, Gianpaolo Minnucci, Andrea Farolfi, Antonio Di Nardo con suo fratello Gaetano, Edoardo Baldi, e tanti altri per chiudere con Andrea Guzzinati, driver di casa leader della classifica da qualche anno, e figlio di Giuseppe, nonché nipote di Vittorio.

Impossibile mancare, anche perché l’ingresso è come al solito gratuito. E sarà aperto il Ristorante “La Scuderia”, con suggestivo affaccio sulla pista.