ilTorinese

Debutta al teatro Gobetti “Arlecchino Furioso”

 Il 19 dicembre, uno spettacolo della compagnia vicentina Stivalaccio Teatro

 

Al teatro Gobetti di Torino debutta martedì 19 dicembre 2023, alle 19:30, “Arlecchino Furioso”, uno spettacolo di Stivalaccio Teatro, una giovane compagnia vicentina attiva dal 2007 e premiata lo scorso 20 novembre dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro per l’entusiasmo e la passione con cui si dedica alla commedia dell’arte e per la capacità di coniugare tradizione e innovazione, parlando con trascinante vitalità a un pubblico eterogeneo, sia come età sia come formazione culturale. A curare il canovaccio di “Arlecchino Furioso” sono stati Giorgio Sangati, Sara Allevi, Anna De Franceschi, Michele Mori e Marco Zoppello. Lo spettacolo è interpretato da Sara Allevi, Anna De Franceschi, Michele Mori, Pier Domenico Simone e Marco Zoppello, che ne ha curato anche la regia. La scenografia è di Alberto Nonnato e le maschere sono di Roberto Maria Macchi. A trionfare ne l’Arlecchino Furioso è la commedia dell’arte; protagonista la maschera, simbolo del teatro italiano, che anima uno spumeggiante spettacolo. L’amore, quello con la A maiuscola, è il motore di un canovaccio originale costruito secondo i canoni classici della commedia dell’arte. Si tratta di un amore ostacolato, invocato, cercato, nascosto e al tempo stesso rivelato, ma in particolar modo di un amore universale, capace di travalicare i confini del mondo. Una coppia di innamorati, Isabella e Leandro, costretti dalla sorte a dividersi, si ritrovano dieci anni dopo a Venezia, pronti a cercarsi e innamorarsi nuovamente. Allo stesso tempo, il geloso Arlecchino corteggia la serietà Romanella, pronto a infuriarsi al primo sospetto di infedeltà. La domanda finale è se l’Amore potrà trionfare tra i quattro protagonisti. Lo spettacolo è pensato per un pubblico universale, con una varietà di lingue e dialetti, arricchito dall’uso dei travestimenti, delle maschere, dei duelli, dei canti, delle pantomime e delle musiche.

Teatro Gobetti, via Rossini 8, Torino

Spettacoli: martedì, giovedì, sabato ore 19:30/ mercoledì venerdì ore 20:45/ domenica ore 16:00

Domenica 24 e lunedì 25 dicembre riposo

Martedì 26 dicembre ore 16:00

Lunedì primo gennaio ore 16:00

Domenica 31 dicembre recita fuori abbonamento ore 20:30

 

Mara Martellotta

Chiara Ferragni chiede scusa e dona un milione al Regina Margherita

Il caso della maxi multa dellʼAntitrust per la pubblicità dei pandori Balocco griffati Chiara Ferragni, ha spinto la celebre influencer in un video postato sui social, a chiedere scusa. Ferragni  ha detto che devolverà 1 milione di euro all’ospedale Regina Margherita “per sostenere le cure dei bambini” e di essersi  “resa conto di aver commesso un errore di comunicazione di cui farò tesoro in futuro, separando completamente qualsiasi attività di beneficenza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali”. 

I commercianti protestano davanti al cantiere del Tenda Bis

 
“#cipensiamonoi?” Con questo hashtag provocatorio nel primo pomeriggio di oggi – lunedì 18 dicembre – si è tenuta a Limone Piemonte, davanti al cantiere del Tenda Bis, la manifestazione pubblica organizzata dalla Confcommercio Imprese per l’Italia di Cuneo per dire basta ai continui ritardi che si stanno accumulando nella realizzazione dell’opera. Oltre duecento tra commercianti, esercenti, albergatori, ambulanti e professionisti associati, provenienti per buona parte da Cuneo e da molte aree della Val Vermenagna, sostenuti anche da diverse decine di colleghi della vicina Francia, hanno chiesto a gran voce una data certa sull’apertura del Tenda bis e un cronoprogramma altrettanto sicuro per i lavori che riguarderanno il tunnel storico. Lo hanno fatto “armati” di paletta e secchiello, un ulteriore segnale per dire alle istituzioni che un’intera categoria è pronta a rimboccarsi le maniche qualora i lavori di ultimazione tardassero ancora.

 

Giachino: Tav, finalmente parte il cantiere dal lato italiano

Giachino: Finalmente dopo 5 anni dalla nostra Grande Manifestazione SITAV del 10.11.2018 parte il cantiere dal lato  italiano.

Ora si lavora da una parte all’altra. Abbiamo vinto Noi Sitav che rischiammo a organizzare la prima manifestazione in piazza mentre i partiti eran fermi. Lo han riconosciuto Salvini Cirio e Lorusso dandoci un riconoscimento che qualcuno stava dimenticando. Ero solo stamane tra quelli del palco della SITAV perché in questi cinque anni alcune delle madamin han lasciato la lotta. Io prometto, resisterò sino alla fine.
Ovviamente  non è finita perché non si è ancora capito che la TAv incrociando ben 3 corridoi Sud Nord (a Alessandria, Milano, Verona e Padova ) creerà nella Pianura Padana la più grande area di logistica del SUD Europa  che si contrapporrà alla grande area logistica del Nord Europa.  Una zona logistica così grande attrarrà investimenti produttivi e logistici importanti generando lavoro. Ovviamente per gestire questo futuro Logistico occorre avere nelle regioni persone competenti e esperte.
Importante la affermazione dell’Ing. Luciani rivolta ai valligiani che non debbono opporsi a un’opera così importante. La prima grande soddisfazione dopo 5 anni. Ora aspetto le assunzioni di personale e l’inizio dei lavori che seguirò come in tanti anni di lotta a favore dell’opera più importante per il futuro , anche per strada qualcuno si è perso,  io son qui perché la TAV è la battaglia della vita.
Con la TAV Torino uscirà dal declino e diventerà una delle tappe europee della nuova rete di trasporti e di traffici commerciali .
 
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO 

La Polizia Locale sequestra 51 cani in condizioni precarie. Indagati gli allevatori e un veterinario

Nella mattinata del 12 dicembre scorso, su disposizione del Pubblico Ministero, gli agenti della Polizia Locale di Torino (titolare dell’indagine), congiuntamente ai Carabinieri Forestali di stanza a Volpiano e Pinerolo, ai Carabinieri del CITES e ai veterinari dell’ASL Città di Torino hanno effettuato una perquisizione all’interno delle abitazioni e dei negozi di due allevatori ubicati nel pinerolese e nella prima cintura di Torino nord che ha portato al sequestro giudiziario di ben 51 cani, 20 dei quali ancora cuccioli, tenuti in condizioni precarie ed incompatibili con la loro natura. I locali in cui vivevano gli animali avevano i pavimenti cosparsi di escrementi e l’aria all’interno dell’ambiente era irrespirabile.

 

L’articolata indagine era partita da una denuncia raccolta nel mese di maggio scorso dal Comando Territoriale VI della Polizia Locale di Torino relativa alla presenza di un allevamento di animali all’interno di due appartamenti ubicati nel quartiere di Barriera di Milano. Le verifiche degli agenti avevano portato alla denuncia a piede libero di 2 sorelle per ‘detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura’ e, successivamente, alcuni dettagli presenti nei materiali sequestrati avevano consentito di collegare la figura del veterinario di cui si avvalevano le due denunciate ad altri due allevatori esercitanti nel pinerolese e nella prima cintura di Torino.

Durante le perquisizioni all’interno delle abitazioni e dei rispettivi negozi ubicati fuori Torino, oltre ai 20 cuccioli e ai 31 cani adulti, gli agenti della Polizia Locale di Torino hanno posto sotto sequestro numerosi devices (telefoni cellulari, computer e hard disk), un timbro autoinchiostrante del veterinario, documentazione cartacea e libretti sanitari di cani e gatti “in bianco”, a conferma dell’ipotesi di collegamento con il nuovo filone di indagine. Alcuni dei documenti sequestrati in una delle due abitazioni erano nascosti all’interno di una federa del materasso.

L’allevatore del pinerolese è indagato per il reato di ‘detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura’, mentre l’allevatore operante nella prima cintura nord di Torino dovrà rispondere del reato di esercizio abusivo della professione di veterinario. Il veterinario invece, in concorso con entrambi gli allevatori, è indagato per il reato di falso ideologico.

Gli animali posti sotto sequestro sono stati affidati in custodia agli stessi allevatori a seguito di un’accurata pulizia e sanificazione dei locali di detenzione.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati, sino alla sentenza definitiva.

Tav, al via il cantiere di Chiomonte

Oggi, 18 dicembre, è il grande giorno per i sostenitori della Tav Torino-Lione. La riunione della Commissione intergovernativa per la Torino-Lione, svoltasi nel Grattacielo della Regione, si è conclusa con la conferma che lunedì 18 dicembre verrà avviato il cantiere di Chiomonte e quindi saranno aperti tutti i cantieri per il tunnel di base da entrambi i lati francese e italiano.

«Un giorno che attendiamo da tempo e ci riempie di fiducia per le prospettive sul futuro – ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio – È infatti un ulteriore segnale della realizzazione di un’opera che la Regione considera strategica e che porterà il Piemonte a essere sempre di più il cuore dell’Europa».

«Quando ci siamo insediati la Tav era bloccata, ora siamo alla vigilia dell’avvio dei lavori sul lato italiano e questo è un grande risultato»”, ha aggiunto l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture Marco Gabusi.

Alla riunione, alla quale hanno mandato un intervento video il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il suo omologo francese Clément Beaune, erano presenti anche il prefetto di Torino Donato Giovanni Cafagna, la coordinatrice europea del Corridoio Mediterraneo Iveta Radicova, l’assessore all’ Urbanistica della Città di Torino Paolo Mazzoleni e i capi delegazione Cig di Italia e Francia Paolo Foietta e Josiane Beaud.

Stanno già lavorando nei cantieri in Francia e in Italia 2.500 persone che a breve diventeranno 4.000, alle quali vanno sommati 4.000 lavoratori coinvolti nell’indotto. Entro gennaio 2024 la Francia presenterà in sede europea il fascicolo del progetto preliminare dettagliato per gli accessi, con relativa richiesta di fondi.

Regina Margherita, Pd: “Nessuna cifra, nessuna attenzione alle donne”

18 dicembre 2023 – “Prosegue in IV Commissione la discussione sullo scorporo dal progetto del Parco della Salute dell’Ospedale Regina Margherita di Torino che dovrebbe diventare da gennaio 2024 un’azienda ospedaliera autonoma. Ancora una volta ribadiamo tutta la nostra perplessità sul percorso intrapreso. Innanzitutto, non esiste alcuna certezza sui costi che comunque, come evidenziato nella delibera, ci saranno” spiegano il Presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle.

“Anche l’assessore Icardi si è sottratto al confronto sui numeri, imputando (ripetutamente) alla gestione Cota la responsabilità di aver costituito un’azienda sanitaria troppo grande. Entrando nel dettaglio rileviamo che:

  • Non ha potuto confermare che lo sbilancio del Regina Margherita raggiunga i soli 20 milioni di euro, poiché non è neanche chiaro l’ammontare totale del disavanzo della Città della Salute.
  • Non ha saputo quantificare i costi ulteriori, se non quelli del nuovo direttore generale.
  • Ha escluso la realizzazione di interventi su strutture e impianti” affermano Gallo Valle.

“Quello che è certo  – proseguono gli esponenti dem – è che da gennaio ci sarà un sovrappiù di burocrazia per poter continuare a fare quello che si è fatto fino a oggi: “Si faranno un po’ di carte e di convenzioni”, dice l’assessore Icardi, per regolare il traffico. Pensiamo a una madre, in carico al S. Anna, al figlio in carico al Regina, nella stessa stanza, afferente a non si sa quale dei due presidi, e sotto il controllo di personale afferente al Regina (l’infermiere pediatrico) e al S. Anna (ostetricia, ginecologia). Un pasticcio che riteniamo non salvaguardi la salute della donna e che, separando ostetricia da neonatologia comporti un arretramento organizzativo importante, come rilevato dalla Scuola di Medicina dell’Università degli studi di Torino”.

“Infine – concludono Gallo e Valle – ribadiamo che non si ha alcuna informazione su quali saranno le prossime tappe per arrivare all’obiettivo finale di migliorare i servizi per i bambini, tema sul perseguimento del quale siamo tutti concordi. Queste profonde incertezze aumentano i nostri dubbi e anche le nostre preoccupazioni”.

Una start-up rilancia la trota d’acqua dolce, delizia gastronomica

Non si tratta di idee. Si tratta di far sì che le idee si realizzino”. Dev’essere stato uno spirito molto simile quello che, una sera del 2017, ha motivato Lorenzo Quaccia ed Edoardo Zanutti a mettere in piedi Altura- Trota Alpina Affumicata una start-up unica nel suo genere nata Verrès (Valle d’Aosta) nel 2019. L’azienda è stata in grado di dare una nuova vita ad un’eccellenza gastronomica italiana, ovvero la trota d’acqua dolce, ormai quasi dimenticata. Altura non solo ha valorizzato gusto e sapore del prodotto ma si è specializzata sul processo di affumicatura. Il risultato è un prodotto in grado di garantire al consumatore un’esperienza culinaria sana e che, al contempo, rispetti il territorio alpino di provenienza. Edoardo, socio fondatore della società, ci ha raccontato cosa c’è dietro questo progetto.

Altura nasce, prima di tutto, dalla storia di un’amicizia

Sì, io e Lorenzo eravamo compagni di liceo e amici di vecchia data. Nel 2017 io mi ero appena laureato in economia, mentre lui lavorava come ristoratore. Entrambi avevamo il desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo. Per questo abbiamo unito le nostre competenze e abbiamo così deciso di intraprendere una avventura creando una start- up di affumicatura della trota d’acqua dolce.

Si parla spesso di start-up giovanili: com’è andata la vostra esperienza?

Inizialmente non è stato facile gestire il ginepraio burocratico necessario per avviare un’attività di impresa. Al contempo, essendo nati in un territorio alpino, siamo stati facilitati dalla molteplicità di enti e strutture che favoriscono la nascita dell’imprenditoria di montagna. La svolta effettiva è arrivata quando abbiamo partecipato al concorso ReStartAlp,un campus di incubazione e accelerazione di impresa del territorio alpino italiano, promosso e organizzato da Fondazione Edoardo Garrone e Fondazione Cariplo. Un’altra chiave di svolta è stata la Pépinières d’Entreprises che ci ha aiutato a sviluppare e gestire le fasi di avvio del progetto imprenditoriale.

Con conseguenti pro e contro

Tra gli aspetti migliori di questo lavoro c’è la soddisfazione di veder crescere la propria impresa e continuare a migliorare. Al contempo ci sono stati numerosi momenti di sconforto, come in ogni lavoro, perché si hanno progetti in testa che poi non si realizzano come vorresti. In Valle D’Aosta abbiamo la possibilità avere un continuo dialogo con le istituzioni locali in quanto non siamo controllati da un ente ittico a livello nazionale come invece succede per il mercato del pesce di mare.

La vostra impresa ha investito su un prodotto unico nel suo genere. Da che cosa è stato motivato tale investimento?

La trota è un pesce d’acqua dolce che si trova in molti torrenti e fiumi montani della Valle D’Aosta e la sua affumicatura è una tradizione che esiste da sempre nei nostri territori. Questa era, però, confinato ai ristoranti. Abbiamo visto visto come un’opportunità quella di riportare in tavola tale tecnica e al contempo di offrire al consumatore un’eccellente alternativa al classico prodotto di mare.

E’ un prodotto alternativo anche perché la scelta degli allevatori avviene con una certa cura

Sì, la scelta degli allevatori avviene seguendo particolari criteri oggettivi. Per il momento ci stiamo focalizzando sulle realtà del Piemonte e della Valle D’Aosta. Seguendo altri modelli imprenditoriali già in essere, abbiamo sempre prediletto degli allevamenti a bassa intensità ove sia garantito l’utilizzo di acque di sorgenti pure e ricche di ossigeno.

Che ha conseguentemente portato interesse nel consumatore

Il cliente è più attento e consapevole a cosa viene portato in tavola, quindi, anche la cura nella scelta della materia prima è apprezzata. Anche se il percorso è ancora lungo, puntiamo a crescere. Ci sono poche regole da rispettare nel nostro settore essendo un prodotto di nicchia, ma cerchiamo ugualmente di conformarci al massimo alle certificazioni IGP. Il cliente è sempre molto attento a capire la provenienza della pescato che porta in tavola.

Avete intenzione di espandervi anche estero?

Speriamo in futuro, ma per ora il progetto si limita al territorio nazionale perché la catena del freddo ha una difficile organizzazione logistica alla base. Per ora abbiamo iniziato a sperimentare una nuova produzione ovvero la “Mocetta di Trota” un vero e proprio salame di pesce. L’intento è quello creare una molteplicità di prodotti di modo da poter soddisfare tutte le esigenze del cliente.

Altura Trota Alpina Affumicata, che conta ad oggi due soci e tre dipendenti, un negozio e uno store online, è l’esempio di come la capacità e le competenze possano unirsi e far riscoprire il gusto di antichi sapori.

VALERIA ROMBOLA’

Mensa Polizia: Sit-in alla Caserma di Corso Valdocco

Riceviamo e pubblichiamo

PANTANELLA (FSP): “REVOCARE CONTRATTO A LADISA”

 “Anche oggi mangio meglio domani”.

Si è svolto a Torino questa mattina dalle 9.30 alle 11.30 il sit-in di protesta contro la società ‘Ladisa Srl’, nell’occhio del ciclone anche per il servizio di somministrazione pasti a numerosi istituti scolastici cittadini. La società al centro della contestazione fornisce anche il Quinto Reparto Mobile di Via Veglia e la Caserma ‘Mario Cesale’ in Corso Valdocco 9, teatro del flash-mob degli iscritti al sindacato FSP Polizia di Stato.

Chiediamo l’immediata risoluzione per palese inadempienza del contratto con ‘Ladisa Srl’. E’ ora che Prefettura e Ministero dell’Interno agiscano: la situazione è grave”, esordisce Luca Pantanella, Segretario Generale Provinciale della sigla sindacale.

Per i nostri agenti il motto ricorrente è: “Anche oggi mangio meglio domani”. Questo lo slogan citato sui volantini distribuiti questa mattina. Nonostante i ripetuti appelli, perorati da oltre un anno al Signor Questore e a tutte le Commissioni interne della Polizia di Stato, nulla è cambiato. Il Ministero dell’Interno deve comprendere che a nulla giova la pratica dell’appalto al ribasso, se questo è il risultato. Il cibo è salute, e la salute garanzia di corretta resa sul lavoro”.

L’auspicio del sindacalista è che “Almeno Babbo Natale ci porti in dono pranzi e cene migliori per il 2024”.

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 vince 3-1 il derby con Cuneo

Felice Natale al PalaFenera per la Reale Mutua Fenera Chieri ’76: nell’ultima partita dell’anno di fronte al proprio pubblico le biancoblù conquistano l’intera posta in palio aggiudicandosi 3-1 il derby con la Honda Olivero S. Bernardo Cuneo. Il risultato garantisce il quinto posto al termine del girone d’andata con una giornata d’anticipo rispetto al giro di boa della stagione.
Vinti agevolmente (25-18 e 15-19) i primi due set, in bilico soltanto nelle fasi iniziali, le ragazze di Bregoli devono sudare le proverbiali sette camicie nelle due successive frazioni per chiudere a proprio favore un incontro di alti e bassi contro una coriacea Cuneo. Concluso 17-25 il terzo set per le ospiti, nel quarto set Chieri riesce a far scendere i titoli di coda sul 26-24 dopo un set-point fallito dalle avversarie.
Il premio di MVP va a Grobelna, di gran lunga miglior realizzatrice dell’incontro con 24 punti; fra le biancoblù sono in doppia cifra anche Skinner (13), Kingdon (11) e Zakchaiou (11). Nel tabellino di Cuneo sono in evidenza Stigrot (18), Enweonwu (13) e Kubik (11).

Reale Mutua Fenera Chieri ’76-Honda Olivero S. Bernardo Cuneo 3-1 (25-18; 25-19; 17-25; 26-24)
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Malinov 4, Grobelna 24, Zakchaiou 11, Gray 6, Kingdon 11, Skinner 13; Spirito (L); Morello, Omoruyi 2, Weitzel 2, Papa. N. e. Anthouli, Kone, Rolando (2L). All. Bregoli; 2° Daglio.
HONDA OLIVERO S. BERNARDO CUNEO: Signorile 2, Adelusi 3, Sylves 7, Hall 7, Stigrot 18, Kubik 11; Ferrario (L); Enweonwu 13, Tanase, Molinaro 2. N. e. Scola, Thior. All. Bellano; 2° Aime.
ARBITRI: Florian di Altivole e Papadopol di Mantova.
NOTE: presenti 1148 spettatori. Durata set: 22′, 23′, 23′, 30′. Errori in battuta: 8-7. Ace: 5-3. Ricezione positiva: 69%-55%. Ricezione perfetta: 36%-21%. Positività in attacco: 41%-35%. Errori in attacco: 11-11. Muri vincenti: 12-10. MVP: Grobelna.


Primo set – Sul 3-3 c’è il primo minibreak dell’incontro: lo firmano Hall (muro) e Stigrot (attacco) spingendo Cuneo sul 3-5. Chieri ritrova la parità a 6 (attacco di Kingdon) e passa avanti 7-6 grazie a un errore Sylves. Sul 7-7 il servizio di Malinov frutta un parziale di 6-0 che porta il punteggio sul 13-7 (Skinner).Sylves E’ lo strappo decisivo. Nella seconda parte del set il distacco fra le due squadre resta grossomodo invariato e o
ttenuta la prima palla set 24-18 con Grobelna, Chieri si aggiudica la frazione 25-18 con un ace della stessa Grobelna.

Secondo set – Chieri mantiene un’incollatura di vantaggio fino al 7-5 (errore al servizio Hall). Stogrot, due errori biancoblù e il muro di Sylves capovolgono il punteggio in 7-9. Time-out di Bregoli e Kingdon fa 7-8. Le padrone di casa riagguantano la parità sull’11-11 (muro di Zakchaiou) e salgono a 15-12 (Kingdon). Con Stigrot e Sylves le ospiti di riavvicinano a 17-16, ma la neoentrata Omoruyi e Grobelna subito ripristinano le distanze. Nel finale Chieri gestisce in scioltezza e chiude 25-19 alla prima palla set con un muro di Malinov.

Terzo set – Parte meglio Cuneo che da 2-3 allunga a 3-7 (Stigrot) spingendo Bregoli a fermare il gioco. Al rientro in campo le biancoblù risalgono a 7-8, ma di nuovo l’iniziativa torna in mano alle ragazze di Bellano che si portano sul 9-13 (Enweonwu). Da lì in avanti le ospiti giocano con grande solidità. A nulla servono i tanti cambi tentati da Bregoli: Cuneo non regala nulla, con l’andare dei punti incrementa il distacco grazie ai punti di Enweonwu e Stigrot, e si impone in scioltezza 17-25.

Quarto set – La prima parte del set è saldamente in mano a Chieri che conduce di un’incollatura fino a 10-7, raggiungendo poi il vantaggio massimo di 7 punti sul 14-7 (Grobelna). La partita sembra in mano alle chieresi, ma con un parziale di 1-8 Cuneo rimette tutto in discussione riportando il punteggio in parità a 15 (muro di Hall). Morello dà il cambio a Malinov, quindi Skinner sigla un muro e un attacco di fondamentale importanza (17-15). La parte conclusiva del set è combattutissima e davvero intensa. Chieri stringe i denti e mantiene un’incollatura fino al 23-22. L’errore in ricezione di Kingdon e l’attacco fuori di Grobelna danno un set-point a Cuneo, fallito per la battuta in rete di Signorile. L’errore in attacco di Stigrot dà un match-point a Chieri. Gray lo sfrutta al meglio: il suo muro da scendere i titoli di coda sul 26-24.

Il commento


Avery Skinner: «E’ stata una partita molto difficile. Cuneo ha fatto davvero un buon lavoro nel difendere e ci ha dato sicuramente filo da torcere. Grazie ai tifosi, sono stati straordinari».

Lena Stigrot: «Abbiamo giocato due bei set, con tanti miglioramenti evidenti che fanno ben sperare per il prosieguo del campionato anche se eravamo senza due giocatrici. Abbiamo messo impegno e concentrazione e ci abbiamo creduto fino alla fine. I nostri tifosi ci sono stati sempre vicini e ci hanno sostenuto sino alla fine e questo per noi è molto importante».

Lunedì 18 dicembre