ilTorinese

Un percorso della scultura attraverso quarant’anni di storia

Alla GAM, sino al 10 settembre

Dove ci porta questo “viaggio al termine della statuaria” che la GAM torinese percorre nelle proprie sale sino al 10 settembre prossimo, guardando al suo patrimonio e al ruolo determinante della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, forti degli acquisti compiuti nei decenni? Ad una mostra dedicata alla scultura italiana tra il 1940 e il 1980, cinquanta opere a rappresentare 40 artisti, un panorama che non ha le pretese di essere un plenum ma comunque ricco anche se non sempre completamente suggestivo nelle proposte offerte. Quarant’anni segnati da “formidabili cambiamenti” e da “forti scosse stilistiche”, come ricorda Riccardo Passoni, direttore della GAM e curatore della mostra, anni che, salvo poche eccezioni, con l’invenzioni di nuovi linguaggi, abbandonano la scultura legata ancora allo spirito classico, ad una formula conosciuta da sempre, ad una “dimensione di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata”, di pari passo con più vasti passaggi all’informale. Un cammino, precedente, che pare interrompersi, quasi di colpo, con il “Ritratto di Eva” di Edoardo Rubino, uno dei grandi scultori del Regno, datata 1942, elegante e chiuso giunonicamente dentro le sue forme perfette, sbalzato dal blocco di marmo, anticipato (nel 1939) dalla “Pazza” del ventottenne Sandro Cherchi, nervosamente intesa, ormai già fuori delle regole.

Entrando negli anni Cinquanta, colpisce per ammirazione la terracotta policroma della “Rissa” di Agenore Fabbri (1951), straziato combattimento tra un uomo e un cane/mostro, immerso in un realismo rabbrividente, o il “Leone urlante” di Mirko Basaldella (1956), come Giuseppe Tarantino mostra appieno la disperazione nella “Deposizione”, bronzo e ferro, del 1953. Marino Marini è presente con “Olocausto” (1958 – 1960), di forte impianto scultoreo e Umberto Mastroianni con “La nuvola” (1957), che svetta nel proprio frastagliato dinamismo. Mentre ancora sconcertano le stilizzazioni estreme di Negri e di Consagra, abbandona Lucio Fontana con “Concetto spaziale”, otto elementi in ferro verniciato, l’aspetto verticale della scultura e riscopre uno squillante giallo, per offrire (1952) uno sguardo decisamente innovativo. Mentre Fausto Melotti s’affida ad una coppia di “Donnine”, aggraziate ceramiche policrome del 1953, sconcertanti di Leoncillo, “ancorato ai temi di una plastica di ricerca informale”, addentratosi ormai nel decennio successivo in quello che a chi scrive queste note continua ad apparire il “comodo” termine di “ricerca”, di ardua, difficile lettura ad un pubblico fievolmente preparato, sono “La donna al sole” (1965) e “Piccolo bianco” (1960). Ben più modernamente curioso, affidandosi anche lui al colore, Riccardo Cordero con il poliestere del “Giocatore di football” (1964).

Il panorama si fa più difficile, obbligandoci a parlare di ulteriori “sconfinamenti”, con le opere in mostra di Ettore Colla, di Franco Garelli, di Nino Franchina e di Eugenio Carmi, che chiudono i Cinquanta per entrare nei Sessanta e che s’affidano al recupero e alla ricomposizione “di materiali eterogenei preesistenti dalla dimensione dello scarto, anche industriale”: con l’abbandono del bronzo e con l’abbraccio pressoché totale del metallo, accompagnato dalla successiva saldatura. Semplificazione, “povertà”, astrazione ed essenzialità (Carlo Lorenzetti, “Scultura in acciaio inox e smalto bleu”, 1966), magari con un nuovo ripensamento come l’effetto sonoro che accompagna (viene qui definita “intrigante”) la “Scultura sonante” dovuta a Piero Fogliati (1967). Con l’avvicinarsi dell’arte all’industria, in una più o meno stretta contaminazione, con l’accoglimento del ferro e della plastica, c’è anche per molti versi un moto di ribellione, che tuttavia s’interrompe con la riscoperta (occasionale) della figura – serpeggiando la corrente Pop – in un alternarsi robusto ed efficace di immaginario e di mondo reale, come fa Mario Ceroli nella lignea scenografia della “Grande Cina” e con le “sculture” ideate per il gassmaniano “Riccardo III” prodotto dallo Stabile di Torino nel 1968, come fa Pietro Gallina con “Ombra specchiante di un uomo” dell’anno precedente.

Proseguendo, emblematicamente, e riconsiderando con qualche sfida i canoni di una “bellezza” che sembra giungerci lontanissima, dalla notte dei tempi, si inventano altri spazi, altre morfologie, altre forzature che in qualcuno lasciano affiorare la domanda quanto questi ultimi esempi rientrino sotto la cupola protettiva e generalizzante della “scultura”. La “riduzione” scultorea pare raggiungere l’ultimo porto con il ”Blue – Purple Rectangle – Triangle” di Gianni Piacentino, nella tela vergine e nei giochi d’equilibrio sfrontati condotti da Giovanni Anselmo (1884 – 1886: “una situazione limite tra peso e instabilità”), l’itinerario condotto tra arte e natura da Giuseppe Penone, le fredde “Armi di Achille”, lancia e scudo posti a terra da Giuseppe Spagnulo (siamo al termine della corsa, 1980), posti nelle vicinanze di Gilberto Zorio, che due anni prima gioca con”Stella di bronzo con acidi e pergamena” con altri equilibrismi inseriti in processi chimico-fisici.

In questo quarantennio di ‘osservazione’ l’atto plastico è passato attraverso il modellare, lo scolpire, l’assemblare, il forgiare, l’architettare; ha affrontato la tradizione e la cancellazione della stessa; ha reimpostato la questione del colore. La scultura si è, di fatto, posta obiettivi nuovi, etici ed estetici, e ha sperimentato forme in divenire. Si è cioè liberata dai vincoli del soggetto, da una iconografia consolidata. Si è posta di fronte a considerazioni innovative nel rapporto opera /spazio. Ha quindi prima escluso e poi riaffrontato la monumentalità (intesa in senso anti-monumentale)…”: questo ci spiega Riccardo Passoni. “Ha ritrovato nuove ragioni d’essere”: ultima, 1976, “Frammenti di riflessione” di Nanda Vigo, “in vetro ferro e neon, intesa a indagare il nuovo esito percettivo legato a una riconnotazione dello spazio dato alterato da una installazione geometrica sì, ma luminosa”.

Elio Rabbione

Nelle immagini: Mario Ceroli, “La Grande Cina” (parte della scenografia del “Riccardo III” di Shakespeare, 1968, legno; Riccardo Cordero, “Giocatore di football”, 1966, poliestere e gelcoat; Giuseppe Tarantino, “Deposizione”, 1953, bronzo e ferro; Gilberto Zorio, “Stella di bronzo con acidi e pergamena”, 1978, stella di bronzo, 2 vasche di terracotta contenenti solfato di rame (a sinistra) e acido idrocloridrico (a destra), barra di ferro e frammento di pergamena.

Le iniziative dei Testimoni di Geova: “Puoi affrontare il futuro”

 Le tensioni economiche, i conflitti nazionali e i disordini sociali indicano che la fiducia nel futuro è ai minimi storici. Anche in Italia i dati Istat segnalano che la fiducia delle persone è al livello più basso dal 2013. Per questo motivo gli oltre 12000 Testimoni di Geova di Torino e provincia, insieme agli oltre 260.000 Testimoni in Italia, hanno organizzato nella prima settimana di aprile un programma speciale con due eventi tenutisi a livello mondiale.

Il primo appuntamento nel fine settimana del 1° e 2 aprile. Si è trattato di un discorso di 30 minuti dal tema “Puoi affrontare il futuro con fiducia!”,  tenuto nelle Sale del Regno della zona, i luoghi di culto dei Testimoni di Geova.

La sera di martedì 4 aprile 2023 invece, si è celebrata l’annuale Commemorazione della morte di Gesù Cristo, corrispondente al 14° giorno del mese lunare di nisan del calendario ebraico, lo stesso giorno in cui Gesù morì nell’anno 33. Fu Gesù stesso infatti a comandare di commemorare la sua morte, quando disse: “Continuate a far questo in mio ricordo” (Luca 22:19). L’anno scorso hanno partecipato a questo evento circa 20 milioni di persone nel mondo e oltre 426.000 in Italia.

“Ricordare con la Commemorazione il valore del sacrificio di Gesù Cristo è il modo migliore per guardare al futuro con speranza, soprattutto in un momento drammatico come questo. Le sfide che dobbiamo affrontare possono sembrare schiaccianti, ha dichiarato Daniele Clementi, portavoce dei Testimoni di Geova, “ma la Bibbia ci offre una potente speranza che può aiutarci proprio ora per affrontare il futuro con fiducia”.

La partecipazione al discorso speciale e alla Commemorazione è aperta a tutti, e non si fanno collette. I dettagli su quando e dove si terranno questi eventi a livello locale sono disponibili su JW.ORG, il sito ufficiale dei Testimoni di Geova.

Crack Embraco, gli imputati patteggiano Gli operai non saranno risarciti

Gli operai non otterranno risarcimenti mentre gli imputati hanno patteggiato quattro anni di reclusione nel processo per il crack della ex Embraco. Sono le quattro persone ai vertici della Ventures, società preposta al rilancio dell’ex Embraco di Riva di Chieri, accusati di bancarotta per  la sottrazione di somme di denaro che invece erano vincolate all’investimento per il sito produttivo con  il rientro al lavoro di 400 lavoratori ex Embraco e con la produzione di robot per pulire pannelli fotovoltaici, produzione che non è mai partita.

Al Sant’Anna asportato utero di 1,6 chili in laparoscopia

All’ospedale Sant’anna della Città della salute di Torino è stato asportato un utero del peso di 1,6 chilogrammi. La paziente una  donna di 50 anni con fibromi uterini, che le creavano sintomi gravi.Si era formato  un volume  paragonabile a quello di una gravidanza al settimo mese, invece in condizioni normali l’utero avrebbe un peso tra i 60 e i 100 grammi.

Un sogno per la Falchera? Al via il nuovo centro commerciale To-Dream

Il primo lotto di To Dream, il nuovo maxi-centro commerciale della Falchera nato dalla riqualificazione dell’ex area industriale Michelin di Corso Romania, nella zona nord-est della città sarà inaugurato il 13 aprile. Il grande complesso ospiterà in tutto 100 attività commerciali quando sarà a pieno regime. Tra queste 25 ristoranti, 8 cinema, un hotel 4 stelle.  I brand già attivi all’inaugurazione saranno tra gli altri: NewYorker, H&M, Ovs, King Kiabi, Mango, Douglas, Kasanova, Mondadori, Portobello, Billy Tacos, Ichi Statione Kebhouze.

Finale incandescente! Juventus-Inter 1-1

Andata semifinale Coppa Italia

Cuadrado
Lukaku rig.

Gara combattuta, emozionante e con finale incandescente.
Finisce in parità la partita d’andata della semifinale di Coppa Italia.Si deciderà tutto nella gara di ritorno,al Meazza di Milano,il 26 aprile.Ricordiamo che in caso di parità i gol segnati fuoricasa non valgono più doppio.
Nel primo tempo parte meglio la Juve che sfiora il vantaggio con Di Maria,grande parata di Handanovic. L’Inter risponde subito con una punizione di Dimarco parata da Perin ma il portiere della Juve compie una gran parata su un bel tiro di Brozovic. Nella ripresa, l’Inter si esalta e fa la partita costringendo,a larghi tratti,la Juve nella sua metà campo. Mkhitaryan sfiora il vantaggio ma il suo tiro va di poco a lato, Cuadrado riceve un buon pallone sul secondo palo e in diagonale batte Handanovic. Finale convulso, Bremer commette fallo di mano in area, calcio di rigore che Lukaku, entrato nel secondo tempo, trasforma per l’1-1 al 94′. Esultanza esagerata per il belga che, già ammonito, riceve il secondo giallo e viene espulso. Al fischio finale si accende una rissa in campo, vengono espulsi Handanovic e Cuadrado che salteranno la gara di ritorno.

Enzo Grassano

UniTo e SCT Centre: progetto Green Ethics con 18 partner europei

Social Community Theatre | Università di Torino capofila di un grande progetto europeo di teatro sociale di comunità per sensibilizzare al cambiamento climatico

 

Ieri presso l’Aula Magna dell’Università di Torino alla Cavallerizza Reale è stato presentato il progetto Europeo Green Ethics – Green Experience through Theatre Inspiring Community.

Un grande progetto di Teatro Sociale di Comunità, vincitore del bando Creative Europe Large Scale 2021 e che svilupperà  innovative iniziative culturali e di teatro sociale di comunità per creare consapevolezza nei cittadini sulle tematiche e le problematiche del cambiamento climatico promuovendo in loro il pensiero critico e la proattività rispetto al Green Deal.

 

Green Ethics nasce dalla collaborazione interdisciplinare di 18 partner co-organizzatori e 64 partner associati (tra cui compagnie teatrali, università e centri di ricerca, grandi poli culturali, enti sociali, istituzioni pubbliche) in 12 paesi europei. Capofila di progetto è l’Italia con Social Community Theatre Centre | Università di Torino.

 

Sul palco dell’Aula Magna della Cavellerizza di Torino si sono alternati la Professoressa Barbara Bruschi (Vice-Rettrice per la didattica Università degli Studi di Torino), Alessandro Pontremoli (PI Green E.Th.I.Cs ), Alessandra Rossi Ghiglione (Direttrice di SCT Centre|Unito), Matteo Negrin (Fondazione Piemonte dal Vivo), Jutta Kastner (Direzione Generale Commissione Europea Istruzione, gioventù, cultura e sport), Paola Sabbione (Fondazione Compagnia di San Paolo) Alberto Pagliarino (PM Green Ethics), Emiliano Paoletti (Polo del ‘900),  Daniele Ronco (Mulino ad Arte), Gimmi Basilotta (Compagnia Il Melarancio), Oliviero Ponte di Pino, Giulia Alonzo (TrovaFestival), Lorenzo Barello (Teatro Stabile di Torino), Carlotta Salerno (Assessorato alle Politiche Giovanili e alla Rigenerazione Urbana Città di Torino)

 “Grazie a Green Ethics, portiamo in Europa due best practice Italiane e piemontesi” ha dichiarato Alberto Pagliarino, PM Green Ethics, “la versione del gioco dell’oca interattivo ideato da SCT Centre insieme al Polo del 900  e il teatro a pedali progettato dall’Associazione culturale Mulino ad Arte. È il nostro terzo progetto nell’ambito Creative Europe e ancora una volta affrontiamo una nuova sfida, quella della sensibilizzazione dei cittadini europei al cambiamento climatico. Siamo impazienti di iniziare a lavorare con i 12 partner europei con i quali creeremo un nuovo Protocollo Green, che ci porterà a cambiare le nostre abitudini verso una vita più sostenibile.”

 

Teatro e gaming per una cittadinanza attiva e consapevole

Nell’arco dei prossimi 4 anni Green Ethics svilupperà format culturali e artistici innovativi che avranno lo scopo di coinvolgere attivamente ed emotivamente i cittadini nel processo creativo di trasformazione in una società più consapevole e sostenibile:

 

  • “The Green Ethics Live Game”, uno spettacolo teatrale interattivo che si ispira a “OCA, l’arte che allena il pensiero” il format realizzato da Social Community Theatre Centre e Polo del 900 con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del “Bando CivICa”. Una performance teatrale e insieme un gioco partecipativo nella forma del gioco dell’oca che diverte, fa riflettere e crea competenze attraverso i linguaggi del teatro e del gaming. Uno spettacolo altamente innovativo che verrà proposto in tre formati (live, da tavolo e on line) incentrato sui temi ambientali e che avrà lo scopo di coinvolgere il pubblico nella creazione di contenuti, rendendolo parte attiva di un’azione civica.

 

  • E il format “Teatro a pedali”, best practice piemontese dell’Associazione Culturale Mulino ad Arte, un dispositivo a basso impatto in grado di alimentare un palcoscenico con un sistema di cogenerazione azionato da biciclette che sensibilizza il pubblico all’ecosostenibilità attraverso un approccio esperienziale.

 

Dal 2023 al 2026: performance, workshop, attività teatrali per coinvolgere 45 mila cittadini in Europa.

Entro il 2026, il progetto realizzerà 110 performance live in piazza, 1.200 attività teatrali con le scuole e piccole comunità attraverso l’utilizzo della versione del gioco in scatola, una sorta di Gioco dell’Oca interattivo sui temi dell’ambiente e 50 workshop in 10 città europee coinvolgendo più di 100 professionisti e circa 45.000 cittadini (principalmente appartenenti a gruppi svantaggiati), di cui 1000 andranno in scena insieme agli artisti,  verranno inoltre prodotti 1 pubblicazione scientifica e 1 fotolibro.

 

PARTNER E LUOGHI

Il progetto si sviluppa in 110 città dell’Unione Europea su 12 nazioni: Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Olanda, Germania, Svezia, Ungheria, Polonia, Lettonia, Bulgaria, Serbia.

Principali Partner Italiani SCT Unito; Polo del 900; Il Melarancio, Mulino ad Arte

Partner italiani associati principali: Comune di Torino, Comune di Cuneo, Teatro Stabile di Torino, ATeatro.

Tutti i partner:

University Of Turin – Sct Centre (Italy); Theatre Zid (The Netherlands); Theatre Brama (Poland); Teatro  Il Melarancio (Italy) – Centro culturale Nepker (Serbia); biblioteca pubblica Njegos (Serbia); Teatro Studio 7 (Germany) Teatro Asta (Portugal); Teatro Residui Teatro (Spain); Teatro Omma (Greece); Politecnico di Creta Tuc (Greece); Universidade De Evora (Portugal); Fondazione Polo Del ‘900 (Italy); Associazione Culturale Mulino Ad Arte (Italy), Ente no profit Pro Progressione (Hungary) Fondazione culturale Fece (Bulgaria); Centro di divulgazione scientifica – Zip (Latvia); Associazione di arti visive Caprifolen (Sweden).

Torino, incidente in tangenziale: traffico bloccato

Maxi ingorgo in tangenziale a Torino a causa di un incidente che ha coinvolto più veicoli in direzione Milano-Aosta, tra gli svincoli Sito Interporto e Allamano. La polizia stradale ha chiuso due corsie. Sul posto il 118, i vigili del fuoco di Grugliasco Allamano, la  polizia stradale di Torino-Settimo e gli ausiliari dell’Ativa.

Magliano (Moderati): “Motorizzazione di Torino, subito una fermata dedicata”


Da troppo tempo dipendenti e utenti di questo fondamentale servizio devono scegliere: prepararsi a lunghe camminate o raggiungere la sede di via Bertani 41 in auto. Rispondendo poco fa alla mia interpellanza, la Giunta ha confermato che la richiesta sarà soddisfatta in tempi brevi: vigileremo con attenzione. Che a Torino manchi una “Fermata Motorizzazione” è semplicemente assurdo.

Un vero e proprio controsenso: la sede della Motorizzazione Civile di Torino è priva di una fermata GTT dedicata. Un disservizio del quale da troppi anni fanno le spese dipendenti e utenti, tra i quali i molti cittadini che utilizzano auto o altri mezzi per lavoro e che non possono recarsi presso gli uffici di via Bertani 41 in maniera comoda. La Giunta, rispondendo  in Consiglio Regionale alla mia interpellanza sul tema, ha parlato di «servizio necessario, programmato e possibile», confermando che anche le necessarie risorse economiche sono già disponibili per un rapido intervento. Mi auguro che il sopralluogo menzionato dalla Giunta, recentemente effettuato su richiesta di GTT, sia l’ultimo e che le piccole modifiche all’attuale progetto derivanti dai rilievi siano effettuate in fretta. Terremo alta l’attenzione e ci auguriamo che l’Agenzia per la Mobilità Piemontese faccia efficacemente e scrupolosamente la sua parte. I tempi di percorrenza a piedi dalle fermate meno distanti dalla sede della Motorizzazione raggiungono attualmente i 20 minuti: davvero troppi. Non solo i Moderati, ma soprattutto i cittadini, i professionisti e i dipendenti chiedono una soluzione rapida e convincente.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Azienda Zero, il Pd presenta 113 emendamenti in Regione

Sono 113 gli emendamenti presentati dal Pd alla proposta di delibera della Giunta regionale che prevede di assegnare ulteriori servizi amministrativi e di supporto ad Azienda zero.

Il documento, illustrato dall’assessore alla Sanità, propone di assegnare ad Azienda zero “il coordinamento dell’emergenza ospedaliera, della rete dei laboratori e dei servizi, delle reti di patologia, il coordinamento regionale di epidemiologia e il supporto tecnico-organizzativo e metodologico per coordinare i progetti di investimento in edilizia sanitaria”.

Dopo il dibattito generale, che ha visto gli interventi di Pd e Lega, sono stati illustrati una settantina di emendamenti. I rimanenti verranno presentati nelle prossime sedute.