ilTorinese

Figura, fino a domenica la finale Coppa Italia Gold illumina il PalaVela

Il pattinaggio di figura vivrà un altro intenso fine settimana di gare: al PalaVela è infatti in programma la finale della Coppa Italia. Sarà dunque ancora una volta l’impianto torinese ad accogliere i migliori atleti italiani della fascia Gold in un evento organizzato dal CUS Torino che durerà da venerdì 14 a domenica 16.

Programma molto fitto con apertura nel primo pomeriggio di venerdì (ore 14) in compagnia delle ragazze della categoria Intermediate Novice e chiusura alle ore 20. Sabato giornata lunga: si comincia alle 8.30 con la categoria Basic Novice Girls per poi completare la scaletta alle 19.30, mentre domenica toccherà alle Advanced Novice Girls inaugurare il terzo giorno, ancora alle 8.30, con chiusura definitiva dell’evento fissata per le 17.30. L’ingresso sarà gratuito per l’intera durata della manifestazione.

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Nursing Up: “inferiore  il numero degli Infermieri rispetto a quello dei medici”

Sanità, Nursing Up De Palma: «Rapporto Agenas marzo 2023, siamo di fronte ad un pericoloso squilibrio assistenziale. Nettamente inferiore  il numero degli Infermieri rispetto a quello dei medici: sono i primi,  che continuano a mancare all’appello, in una desolante realtà caratterizzata da fughe all’estero, dimissioni volontarie e una valorizzazione a passo di gambero».

«Carenza di personale infermieristico giunta al massimo dell’emergenza, emorragia senza fine di giovani all’estero, un gap con l’Europa che continua a essere pesantissimo rispetto alla presenza di professionisti, ma soprattutto il quadro desolante di una realtà sanitaria che non presenta affatto attrattive e che non sembra destinata ad uscire dal tunnel. 

Certo, in qualche Regione, come Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, gli infermieri sono timidamente aumentati di qualche migliaia di unità, ma sono solo piccoli sprazzi di luce, rispetto a una situazione complessiva davvero desolante. 

E non inganni il fatto che la Corte dei Conti certifichi l’aumento dei costi del personale: siamo di fronte a quegli investimenti di emergenza che gioco forza sono stati necessari per sostenere il periodo pandemico, ma che certo non hanno fatto e non fanno il paio con gli  investimenti continuativi che ci vorrebbero, e la cui mancanza ci vede profondamente indietro rispetto ad altre nazioni del Vecchio Continente. 

Siamo reduci da anni e anni di austerità ed immobilismo, che i professionisti della sanità , quelli che decidono di restare pagano a caro prezzo, nel contesto di strutture vetuste, mancanza di organizzazione, buchi profondi legati a quella carenza di personale che rende, ad esempio, la maggior parte dei pronto soccorsi dei grandi ospedali inadeguati a reggere il bacino di utenze enormi. Si prenda Napoli, per esempio, una città dove si fa fatica a gestire il numero normale di pazienti legati al territorio, figuriamoci cosa accadrebbe di fronte a nuove emergenze e a un surplus di pazienti.

Ne derivano, nel caso dei pronto soccorsi, turni massacranti, fughe verso altri reparti, e lacune che alla fine travolgono come uno tsunami sia gli operatori sanitari che la collettività dei cittadini.

I dati Agenas aggiornati a marzo 2023 sono allarmanti, e non nascondono la più triste delle disamine: il quadro generale del nostro SSN, visto in particolare con gli occhi degli operatori sanitari, con una valorizzazione ancora lontana , sta gradualmente peggiorando. 

E allora viene da riflettere sul fatto che i proclami della politica lasciano amaramente il tempo che trovano.

Cosa ne pensa il Ministro della Salute di questa amara realtà? Come intende intervenire su problematiche che non sono propriamente legate al mondo medico e che pesano profondamente sull’efficacia ed efficienza del nostro SSN?

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

Si attribuisce la causa della forte diminuzione del personale al blocco del turnover nelle Regioni in piano di rientro e alle misure di contenimento delle assunzioni adottate per rispettare il vincolo della spesa. Il successivo incremento che si è verificato negli ultimi anni – che ha portato i dati del 2021 sovrapponibili a quelli del 2012 – è avvenuto sostanzialmente per effetto dei decreti ministeriali emergenziali del 2020 per fronteggiare la pandemia. Tuttavia l’andamento generale registrato è del –0,4%.

A causa del blocco delle assunzioni e del turnover negativo si è assistito ad un innalzamento dell’età media dei professionisti che ha impattato pesantemente sulle quiescenze, ossia sul trattamento attribuito di diritto al dipendente di ruolo di essere collocato a riposo, comprendente la liquidazione e la pensione. Da un’elaborazione di Agenas con un parametro pensionistico a 65 anni, si stima che gli infermieri che andranno in pensione nel quinquennio 2022-2027 siano oltre 21.

Secondo il rapporto OCSE, gli infermieri continuano ad emigrare all’estero anche se i numeri si sono ridotti rispetto agli anni precedenti, probabilmente perché sono stati reclutati nelle varie regioni italiane per colmare le carenze evidenziate durante la pandemia. Dal 2000 al 2018 l’emigrazione all’estero è stata certamente favorita dal blocco dei contratti e del turnover. Nel 2021 la popolazione infermieristica  italiana che lavorava all’estero  15.109 infermieri. Nel 2021 hanno lasciato l’Italia 3800 infermieri, rispetto mediamente ai 6000 degli anni precedenti, dei quali 2700 esercitano attualmente la professione in Germania.

 Se in Italia il numero totale di medici per abitante è superiore rispetto alla media dei Paesi dell’Unione Europea, il numero degli infermieri è nettamente inferiore.

Ogni infermiere ha troppi pazienti da seguire rispetto ai colleghi europei. Rispetto alla media in quasi tutti i Paesi dell’Europa occidentale, gli infermieri italiani sono di meno, con un gap di – 2,6 infermieri ogni 1000 abitanti.

Sostanzialmente mancherebbero in Italia quasi 150 mila infermieri. Ed il rapporto infermieri/medici è di 1,6 rispetto al 3,4 della Francia. È inferiore all’Italia soltanto la Spagna (1,3).

«La fotografia del rapporto Agenas non lascia spazio a dubbi. La popolazione viaggia inesorabilmente verso l’invecchiamento e la sanità italiana presenta il paradosso di una realtà con molti più medici rispetto al numero di infermieri. Uno squilibrio assistenziale che non ci condurrà lontano»

Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up

Tra psicosi collettiva ed epigoni

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Si fa presto a dire “British Invasion”… e a ricondurla a puro fenomeno musicale. “British Invasion” era anche (se non soprattutto) fenomeno sociale, furore collettivo, quasi “isteria organizzata”, una sorta di ondata travolgente che faceva perdere la testa a migliaia di teenagers americani che forse a malapena conoscevano un paio di brani di Beatles o di Rolling Stones. Eppure era sana psicosi. E non di rado per chi avesse voluto (con buona volontà) apprezzare il risultato musicale “live”… la vita era dura, per il semplice motivo che durante i concerti era sostanzialmente impossibile cogliere il “sound” o gli intrecci melodici, o le tessiture ritmiche. Dal momento dell’ingresso delle bands si alzava immediatamente un uragano di urla di migliaia di ragazze, che come dimostrano i video dell’epoca urlavano indifferentemente in un palazzetto enorme allo stesso modo in cui avrebbero urlato in uno studio televisivo da 50 posti (con buona pace di tecnici del suono, regia e conduttori…). Fatto sta che nei concerti “live” gli stessi musicisti suonavano senza quasi sentirsi reciprocamente, tanto erano circondati dal chiasso generale e dal furore incontrollato della gioventù in delirio. Un esempio su tutti potrebbe essere rilevato nel concerto che The Beatles tennero nell’agosto 1964 a San Francisco al Cow Palace; evento memorabile, specialmente per il fatto che quasi tutti i presenti sottolinearono l’impossibilità di sentire alcunché, indipendentemente dalla posizione assegnata dal biglietto acquistato, fosse esso caro in posto strategico o stracciato (da 4 dollari appena) in un punto disperso del palazzetto. Ma in buona sostanza probabilmente l’esito musicale era secondario, data la psicosi collettiva e il più ampio contesto generale di attesa spasmodica. Non a caso dopo quella data spuntarono come funghi innumerevoli bands a stelle e strisce di epigoni dei Beatles, con esiti davvero variabili ed altalenanti, in qualsiasi angolo degli States. Tra questi possiamo inserire la band “Try-Angle”, formatasi nel 1966 a Franklin (Indiana) e composta da Les Tabeling (V, chit), Bill McCarty (chit), Lyle Smith (b), Pete Molina (org), Mark Seitz (batt, tr). Orgogliosamente “British sounding”, si ispiravano ovviamente ai Beatles, tenendo da parte (credo volutamente) quella vena blues che invece li avrebbe spinti pericolosamente verso Rolling Stones ed Animals. Con “management” autogestito, prediligevano feste private, di liceo e i tanto amati “sock hops” tipici dei teenagers di allora. Naturalmente pure le “Battles of the Bands” tra Indiana ed Illinois facevano gola e i “Try-Angle” vi parteciparono, anche vittoriosi. Ne derivò il primo ed unico 45 giri: “Writing On The Wall” [L. Tabeling] (814O-2553; side B: “Com’ing Home”), con etichetta Orlyn, inciso nel novembre 1967 a Chicago presso gli studi di Oren Stembel. Nonostante il più che discreto livello del prodotto finale, il disco non sfondò e rimase un po’ troppo relegato nel solo Midwest nella programmazione delle radio di Chicago e Indianapolis. Un secondo tentativo di incisione all’Ohmit Recording Studio di Indianapolis non vide mai la luce su 45 giri ufficiale e il morale della compagine ne risentì inevitabilmente; nel corso del 1968 la chiamata in esercito simultanea di chitarrista e batterista sancì la fine della band, che si sciolse entro l’estate.

Gian Marchisio

Appuntamenti e iniziative a Nichelino

Festa del Libro e della Lettura e Festa della Liberazione

 

A partire dal 21 aprile e fino a fine maggio torna, per la 10° edizione, la Festa del Libro di Nichelino in concomitanza con il Salone Internazionale del Libro OFF.

Il programma completo è consultabile qui: https://lnx.bibliotecanichelino.it/bn/images/ImmaginixArticoli/2023/ProgrammaCompleto_FestaDelLibro_2023.pdf

A Nichelino due settimane di iniziative per celebrare la Festa della Liberazione

23 APRILE – A PAESANA IN RICORDO DEI PARTIGIANI NICHELINESI CADUTI

Viaggio commemorativo a cura dell’ANPI Sezione di Nichelino, con il patrocinio della Città di Nichelino (viaggio con mezzi propri).

8.15 RITROVO presso il Centro d’incontro “Nicola Grosa” Via Galimberti, 3

9.45 MOMENTO ISTITUZIONALE con deposizione della corona e corteo per le vie di Paesana

10.30 S. MESSA

12.00 PRANZO (libero)

15.00 VISITA all’Ecomuseo della Resistenza “Il Codirosso” a Rossana (CN)

Per informazioni rivolgersi all’ANPI sez. di Nichelino – mail: anpinichelino@libero.it

 

25 APRILE – FESTA DELLA LIBERAZIONE

10.00 RITROVO presso il Centro Sociale “N. Grosa” via Galimberti 3.

10.20 CORTEO via Galimberti – via Torino – via 1° Maggio (deposizione corona davanti alle lapidi presso sede Circolo ARCI “Primo Maggio”) – Via S. Francesco d’Assisi (deposizione corona presso il monumento agli Alpini in Piazza Martiri della Libertà).

11.00 S. MESSA nella Parrocchia SS. Trinità (Chiesa Antica)

11.45 CORTEO Piazza G. Di Vittorio – via Torino – via Vittorio Veneto – Giardino della Resistenza. Deposizione corone davanti alle lapidi in Piazza Barile e al “Monumento dei Partigiani Caduti per la Libertà” nel Giardino della Resistenza.

12.00 INTERVENTI istituzionali del Sindaco Giampietro Tolardo, dell’ANPI – Sezione di Nichelino e dei giovani che hanno partecipato al “Treno della Memoria” organizzato dalla Città di Nichelino.

Con la partecipazione della Banda musicale civica “Giacomo Puccini”.

La cittadinanza e le associazioni sono invitate a partecipare e ad esporre le bandiere tricolore in segno del riconoscimento del valore della Resistenza.

 

27 APRILE – LA RESISTENZA: TRA STORIA E RACCONTI

Alle 20.30 presso la Sala Mattei del Comune di Nichelino – Piazza Di Vittorio,1

INCONTRO CON L’AUTORE E PRESENTAZIONE DEL LIBRO “La liberazione di Torino. Aprile 1945: le sette giornate dell’insurrezione” di GIGI PADOVANI

A cura del Gruppo Officine della Memoria e dell’Associazione Amici del Cammello.

 

4 MAGGIO – “MEME IMMEMORE MEMORIA”

Dalle 18.00 alle 20.00 presso la Biblioteca civica G. Arpino – Via Turati 4/8, Nichelino

Un appuntamento di lettura condivisa legata agli eventi che culminarono con la liberazione d’Italia. Quale brano sceglierete? Poesia, fumetto, saggio, romanzo, racconto, canzone…

Partecipazione libera e gratuita, aperta a tutti i lettori e le lettrici dagli 0 ai 99 anni.

5 MAGGIO – GIORNATA DELLA MEMORIA DELLA DEPORTAZIONE NEI CAMPI NAZISTI

Anniversario della liberazione del campo di concentramento di Mauthausen

Alle 18.00 COMMEMORAZIONE in Piazza Martiri della Libertà

Interventi istituzionali e del Gruppo Officine della Memoria con deposizione della corona e lettura del Giuramento di Mauthausen.

Con la partecipazione della Banda musicale civica “Giacomo Puccini”.

 

6 MAGGIO – VISITA AL MUSEO DELLE CARCERI LE NUOVE DI TORINO

Alle 10.00 VISITA GUIDATA al Museo delle Carceri Le Nuove di Torino

A cura del Gruppo Officine della Memoria

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla Libreria Il Cammello – Via Stupinigi, 4 Nichelino – mail: ilcammellolibreria@gmail.com

Costo 5€ (gratuito per i possessori della Carta Abbonamento Musei)

 

Città di Nichelino online:

Web www.comune.nichelino.to.it

Facebook https://www.facebook.com/Cittanichelino

Variazioni linee Gtt domenica per le gare podistiche

A seguito dello svolgimento delle manifestazioni podistiche “La Mezza di Torino – Corri per la solidarietà” e La Dieci di Torino”, i cui percorsi si snoderanno dal centro di Torino fino a Stupinigi, nella mattinata di domenica 16 aprile varieranno il percorso le linee: 2 – 4 tram – 4N – 6 – 8 – 9 – 10 – 11 – 14 – 16 CS – 16 CD – 17 – 33 – 38 – 39 – 41 – 42 – 43– 58B – 61 – 62 – 63 – 63B – 64 –  67 – 68 – 71 – 74 – extraurbana  510 Torino–Cumiana  – 511 Torino–Giaveno.

  • Linea 2. Dalle ore 7.30 alle ore 10.15.
    Direzione via Corradino: inversione di marcia in corso Tazzoli angolo corso Agnelli, corso Tazzoli (capolinea provvisorio in corso Tazzoli angolo via Eleonora d’Arborea presso la fermata n. 145 – “d’Arborea”).
    Direzione via Ponchielli: dal capolinea provvisorio di corso Tazzoli angolo via Eleonora d’Arborea prosegue per corso Tazzoli, corso Siracusa, percorso normale.
  • Linea 4 tram. Dalle ore 7.30 alle ore 10.00.
    Direzione corso Unione Sovietica angolo corso Sebastopoli: da via Arsenale deviata in corso Matteotti, corso Re Umberto, corso Einaudi, inversione di marcia presso la rotonda Einaudi.
    Direzione Falchera: da rotonda Einaudi prosegue per corso Einaudi, corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, percorso normale.
  • Linea 4N. Dalle ore 8.30 alle ore 10.15. Servizio sospeso.
  • Linea 6. Dalle ore 8.10 alle ore 9.20.
    Direzione piazza Carlo Felice: effettua capolinea provvisorio presso la fermata n.1415 – “Vittorio Emanuele II Cap.”, in comune con la linea 33.
    Direzione corso Gabetti: dal capolinea provvisorio di corso Vittorio Emanuele II prosegue effettuando inversione di marcia, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale.
  • Linea 8. Dalle ore 8.15 alle ore 10.30.
    Direzione piazzale Caio Mario: limitata in via Pannunzio(Stazione Lingotto)  (capolinea provvisorio presso la fermata n. 5090, in comune con la linea 95.
    Direzione piazza Mochino (San Mauro): dal capolinea  provvisorio di via Pannunzio prosegue per via  Bossoli, via Pio VII, via Passo Buole, percorso attuale.
  • Linea 9. Dalle ore 7.50 alle ore 9.20.
    Direzione corso Massimo d’Azeglio: limitata in corso Vittorio Emanuele II angolo corso Galileo Ferraris dove effettua inversione di marcia.
    Direzione piazza Stampalia: da corso Vittorio Emanuele II segue il  percorso normale.
  • Linea 10. Dalle ore 8.20 alle ore 10.20.
    Direzione piazzale Caio Mario: limitata in corso Agnelli angolo corso Tazzoli dove effettua inversione di marcia, corso Agnelli (capolinea provvisorio presso la fermata n. 5005 – “Cosenza”).
    Direzione via Massari: dal capolinea provvisorio di corso Agnelli all’altezza di corso Cosenza segue il percorso normale.
  • Linea 11. Dalle ore 8.20 alle ore 9.30.
    Solo in direzione via Leopardi (Venaria): da corso Re Umberto angolo corso Stati Uniti prosegue per corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, percorso normale.
  • Linea 14. Dalle ore  7.55 alle ore 10.00.
    Direzione piazza Solferino: da via Tunisi deviata in corso Sebastopoli, via Giordano Bruno dove effettua capolinea provvisorio dopo corso Sebastopoli presso la fermata n. 521 – “Sebastopoli”.
    Direzione via Amendola (Nichelino): dal capolinea provvisorio di via Giordano Bruno segue il percorso normale.
  • Linea 16 CS. Dalle ore 8.25 alle ore 9.30.
    Da corso Einaudi deviata in corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, via Pietro Micca, piazza Castello, viale I° Maggio (Giardini Reali), corso Regina Margherita, percorso normale.
  • Linea 16 CD. Dalle ore 8.15 alle ore 9.30.
    Da corso Regina Margherita deviata in via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Bertola, via San Tommaso, via Arsenale, corso Matteotti, corso Re Umberto, corso Einaudi, percorso normale.
  • Linea 17. Dalle ore 8.10 alle ore 10.00.
    Direzione via Ventimiglia: da via Filadelfi  deviata in corso Galileo Ferraris ove effettua l’ultima fermata solo per la discesa dei passeggeri presso la fermata delle linee extraurbane n. 27874 di fronte Ospedale Koelliker quindi prosegue fuori servizio ed effettua capolinea provvisorio dopo corso Sebastopoli presso la fermata n. 3132 – “Sebastopoli”.
    Direzione Ospedale di Rivoli: dal capolinea provvisorio di corso Galileo Ferraris segue il percorso normale.
  • Linea 33. Dalle ore 7.50 alle ore 9.20.
    Direzione piazza Adua: da corso Re Umberto angolo corso Vittorio Emanuele II prosegue per corso Re Umberto, piazza Solferino (capolinea provvisorio in comune con le linee 14 e 63).
    Direzione corso Papa Giovanni XXIII (Collegno): dal capolinea provvisorio di piazza Solferino prosegue per corso Re Umberto, percorso normale.
  • Linea 38. Dalle ore 7.50 alle ore 10.30.
    Direzione corso Maroncelli: da via Plava deviata in via Faccioli, via Quarello, via Negarville dove effettua capolinea provvisorio dopo via Roveda presso la fermata n.1157 – “Roveda”.
    Direzione via Minghetti (Collegno): dal capolinea provvisorio di via Negarville segue ilpercorso normale.
  • Linea 39. Dalle ore 8.00 alle ore 10.45.
    Direzione piazzale Caio Mario: limitata in strada dei Cacciatori dopo ipermercato dove effettua inversione di marcia alla rotatoria ed effettua capolinea provvisorio in via dei Cacciatori presso la fermata n. 1070 – “Cesana”.
    Direzione piazza Baden Baden (Moncalieri): dal capolinea provvisorio di strada dei Cacciatori segue il percorso normale.
  • Linea 41. Dalle ore 8.00 alle ore 11.00. Servizio sospeso.
  • Linea 42. Dalle ore 7.40 alle ore 9.45.
    Direzione via Ventimiglia: da corso Rosselli deviata in corso Re Umberto, inversione di marcia in piazzale Costantino il Grande, corso Re Umberto dove effettua limitazione e capolinea provvisorio prima di via Tirreno presso la fermata n. 267 – “Tirreno”.
    Direzione via Marsigli: dal capolinea provvisorio di corso Re Umberto prosegue per corso Rosselli, percorso normale.
  • Linea 43. Divisa in due tratte dalle ore 8.20 alle ore 10.15.
    • Tratta via Goito (Moncalieri) – via Onorato Vigliani angolo via Guala.
    Direzione via Vigliani: da via Onorato Vigliani  angolo via Guala deviata in strada delle Cacce, inversione di marcia all’altezza di via Barbera, strada delle Cacce, via Onorato Vigliani.
    Direzione via Goito (Moncalieri): da via Onorato Vigliani  segue il percorso normale fino a via Goito (Moncalieri).
    • Tratta via Gorizia (Rivalta) – corso Settembrini.
    Direzione corso Settembrini: percorso normale fino in corso Settembrini fronte cancello n. 15 dove effettua inversione di marcia, corso Settembrini.
    Direzione via Gorizia (Rivalta): da corso Settembrini segue il percorso normale.
  • Linea 58/. Dalle ore 8.00 alle ore 9.20.
    Solo in direzione via Bertola: da corso Stati Uniti deviata in corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, percorso normale.
  • Linea 61. Dalle ore 8.00 alle ore 9.20.
    Direzione corso Vittorio Emanuele II: limitata in corso Vittorio Emanuele II dove effettua capolinea presso la fermata n. 1415 – “Vittorio Emanuele II Cap.”, in comune con la linea 33.
    Direzione via Mezzaluna (San Mauro): dal capolinea provvisorio di corso Vittorio Emanuele II prosegue effettuando inversione di marcia, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale.
  • Linea 62. Dalle ore 8.20 alle ore 10.20.
    Direzione piazzale Caio Mario: inversione di marcia in corso Tazzoli angolo corso Agnelli, corso Tazzoli (capolinea provvisorio in corso Tazzoli angolo via Eleonora d’Arborea presso la fermata n. 145 – “d’Arborea”).
    Direzione piazza Sofia: dal capolinea provvisorio di corso Tazzoli angolo via Eleonora d’Arborea segue il percorso normale.
  • Linea 63. Dalle ore 8.15 alle ore 10.00.
    Direzione piazza Solferino: effettua capolinea provvisorio in strada delle Cacce angolo via Verga presso la fermata n.1174 – “Verga” da cui segue percorso normale fino in via Tunisi da dove è deviata in corso Sebastopoli, via Giordano Bruno (capolinea provvisorio presso la fermata n. 521 – “Sebastopoli”).
    Direzione via Negarville: dal capolinea provvisorio di via Giordano Bruno segue il percorso normale fino in strada delle Cacce quindi deviata in strada Castello di Mirafiori, inversione di marcia all’altezza di via Artom, strada Castello di Mirafiori, strada delle Cacce (capolinea provvisorio).
  • Linea 63/ . Dalle ore 7.55 alle ore 10.20.
    Percorso circolare: capolinea provvisorio in via Biscaretti di Ruffia presso la fermata n. 1899 da cui prosegue per via Faccioli, via Plava, inversione di marcia all’altezza di via Abarth, via Plava, via Negarville, via Quarello, via Faccioli, via Plava, via Abarth, corso Orbassano, corso Settembrini, corso Unione Sovietica, via Biscaretti di Ruffia (capolinea provvisorio).
  • Linea 64. Dalle ore 8.15 alle ore 9.15.
    Direzione corso Vittorio Emanuele angolo via Rattazzi: da corso Galileo Ferraris angolo corso Vittorio Emanuele II prosegue per corso Galileo Ferraris, corso Matteotti, via XX Settembre, via Bertola dove effettua capolinea provvisorio presso la fermata n. 1683 – “Bertola Cap.”, in comune con linea 58/.
    Direzione via Napoli (Grugliasco): dal capolinea provvisorio di via Bertola prosegue per via San Tommaso, via Arsenale, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale.
  • Linea 67. Dalle ore 8.25 alle ore 9.15.
    Direzione via Scialoja: da corso Vittorio Emanuele II deviata in via Accademia Albertina, via Po, piazza Castello, via Pietro Micca, via Cernaia, percorso normale.
    Direzione piazza Marconi (Moncalieri): da via Cernaia angolo piazza Solferino deviata in via Pietro Micca, piazza Castello, via Po, via Accademia Albertina, corso Vittorio Emanuele II, percorso attuale.
  • Linea 68. Dalle ore 8.10 alle ore 9.20.
    Direzione via Frejus: da via Rossini deviata in corso San Maurizio, corso Regina Margherita, via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Bertola, via San Tommaso, via Arsenale, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale.
    Direzione via Cafasso: da corso Vittorio Emanuele II deviata in corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, corso Regina Margherita, corso San Maurizio, via Rossini, percorso normale.
  • Linea 71. Dalle ore 8.30 alle ore 10.25.
    Direzione via Farinelli: da via Plava deviata in via Negarville dove effettua capolinea provvisorio presso la fermata n. 1158  – “Negarville Cap.”, in comune con la linea 63.
    Direzione corso Bolzano: dal capolinea provvisorio di via Negarville prosegue per via Quarello, via Faccioli, via Plava, percorso normale.
  • Linea 74. Divisa in due tratte dalle ore 7.45 alle ore 10.00.
    • Tratto via Gorini – corso Cosenza angolo corso Agnelli.
    Direzione corso Cosenza angolo corso Agnelli: da corso Cosenza deviata in corso Agnelli, inversione di marcia all’altezza di corso Tazzoli, corso Agnelli, corso Cosenza.
    Direzione via Gorini: da corso Cosenza segue il percorso normale.
    • Tratto via Ventimiglia – corso Corsica angolo corso Giambone.
    Direzione corso Corsica angolo corso Giambone: da corso Corsica deviata in corso Giambone, via Pio VII, via Bossoli.
    Direzione via Ventimiglia: da via Bossoli segue il percorso normale.
  • Linee extraurbane 510 Torino-Cumiana e 511 Torino-Giaveno. Dalle ore 8.20 alle ore 10.20.
    Direzione Torino: da corso Orbassano angolo corso Settembrini proseguono per corso Orbassano, corso Tazzoli, corso Agnelli, corso IV Novembre, corso Monte Lungo, piazzale Costantino il Grande, corso Re Umberto, percorso normale.
    Direzioni Cumiana / Giaveno: da corso Galileo Ferraris angolo piazza Costantino il Grande deviate in corso Monte Lungo, corso Agnelli, corso Tazzoli, corso Orbassano, percorsi normali.

Trasporto di organi con drone: il volo sperimentale a Torino dal Cto alle Molinette

E per sensibilizzare tutti i cittadini sulla donazione di organi, la Mole Antonelliana si illumina di rosso nella notte tra il 15 e 16 aprile

 

 Sarà a fine aprile a Torino il primo volo sperimentale per il trasporto di organi e di materiale biologico con drone. È il nuovo traguardo, presentato alle Molinette, del progetto INDOOR – usINg Drones fOr Organ tRansportation promosso daFondazione DOT – Donazione Organi e Trapianti che ha voluto così celebrare la Giornata Nazionale della Donazione e Trapianto 2023 prevista per il 16 aprile.

Attraverso il volo verranno trasferite, all’interno di una capsula appositamente progettata, sostanze inerti che simulano campioni biologici. Il drone partirà dall’area del CTO (Centro Traumatologico Ortopedico) e giungerà alla Palazzina di Genetica delle Molinette: una distanza di 500 metri in linea d’aria, tra due presidi ospedalieri dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, coperta sorvolando in modalità di navigazione automatica un tratto urbano della città di Torino e un tratto del fiume Po. Per poter garantire la massima sicurezza, il volo è programmato in un orario con condizioni di traffico stradale minimo e il drone sarà monitorato da osservatori lungo tutto il percorso.

“Siamo felici di annunciare il primo volo sperimentale per il trasporto di organi e di materiale biologico con drone – afferma Antonio Amoroso, Presidente della Fondazione DOT e Direttore del Centro Regionale Trapianti Piemonte e Valle d’Aosta –. Si tratta di un risultato importante che ci avvicina sempre di più al momento in cui si potranno ridurre in maniera significativa tempi e rischi per il trasporto di organi. I trasferimenti avvengono oraprevalentemente su strada e risentono dei rallentamenti e degli inconvenienti dovuti al traffico. Quelli con drone avranno invece rilevanti miglioramenti in termini di velocità e sicurezza, che avvantaggeranno in particolare i pazienti in attesa di trapianto. L’uso di droni potrà avereripercussioni importanti su tutto il sistema sanitario pubblico perché consentirà di contenere anche i costi che si sostengono attualmente per il trasporto su strada o tramite elicottero, con un consistente risparmio complessivo su tutta la filiera. Ipotizziamo di poter avere un prototipo di drone utilizzabile entro il 2023 e ci auguriamo di poter effettuare il primo vero volo di trasporto di materiale biologico entro un paio di anni”.

Trasporto di organi con droni: un’innovazione per la medicina dei trapianti e non solo

La sperimentazione dell’utilizzo di Aeromobili a Pilotaggio Remoto (nome tecnico dei droni) nella medicina dei trapianti tra gli ospedali piemontesi è realizzata nell’ambito del progetto di ricerca INDOOR avviato nel 2021 dalla Fondazione D.O.T. in collaborazione con partner istituzionali e tecnici: il Centro Nazionale Trapianti (CNT), il Centro Regionale Trapianti (CRT), l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Torino,  l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), il PIC4SeR del Politecnico (PoliTo Interdepartmental Center for Service Robotics), ProS3 (azienda specializzata nella progettazione di sistemi aerei a pilotaggio remoto), Mavtech (società di sviluppo di prodotti innovativi per la sorveglianza aerea e per il supporto operativo rivolto ad applicazioni civili), ABzero (startup che ha progettato e brevettato un contenitore sensorizzato per il trasporto di materiale biologico e di organi tramite drone) e LMA Aerospace Technology (azienda specializzata nella realizzazione di prodotti aerospaziali con tecnologie e materiali innovativi).

“Lo sforzo congiunto di Fondazione D.O.T., del Politecnico di Torino e di tutte le organizzazioni coinvolte ha permesso di raggiungere questo importante risultato – commenta Marcello Chiaberge, Professore del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni (DET) del Politecnico di Torino –.  Oltre agli impatti positivi in termini di velocità e sicurezza, con la sperimentazione del progetto INDOOR si apre la strada ai voli con droni in ambiente urbano, con molte possibili ricadute utili per il trasporto di beni per utilità pubblica in aree densamente popolate. Un’innovazione che dalla medicina dei trapianti porterà vantaggi a molti altri settori”.

Il progetto proseguirà con ulteriori test che saranno effettuati sia sul drone che sulla capsula che conterrà il materiale biologico e saranno realizzati tutti i voli sperimentali necessari per mettere a punto la tecnologia definitiva che sarà poi utilizzata per i trasferimenti reali.

La presentazione del primo volo sperimentale oggi alle Molinette è stata aperta dall’intervento di Giovanni La Valle, Direttore Generale dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, che afferma: “Il nostro Ospedale si colloca al vertice in Italia per la medicina dei trapianti. Sappiamo bene come questa attività sia di raccordo per tutte le discipline mediche e chirurgiche. L’esperienza ci insegna che molteplici innovazioni importanti per la medicina siano scaturite grazie ai trapianti. Per questo il nostro ospedale è impegnato nella ricerca e sviluppo in questo settore”.

All’incontro sono intervenuti Antonio Amoroso, Presidente della Fondazione D.O.T. e Direttore del Centro Regionale Trapianti Piemonte e Valle d’Aosta, Marcello Chiaberge, Professore associato presso il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni (DET) del Politecnico di Torino, Daniele Camatti, Responsabile ricerca e sviluppo ProS3, Xia Yu Qi, ingegnere aerospaziale, ricercatrice Pic4Ser, borsista della Fondazione D.O.T., Anna Guermani, Coordinatrice Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti Piemonte e VDA. Anita Siletto, Presidente di AITF – Associazione Italiana Trapiantati di Fegato, ha condiviso la sua testimonianza di persona che ha ricevuto un trapianto di fegato.

16 aprile, una giornata per rilanciare la fiducia nella donazione di organi e tessuti

Nei primi tre mesi del 2023, i volumi di attività della rete di donazione e trapianto del Piemonte e Valle d’Aostasono in miglioramento. Il numero di donatori è pari a 36,1 per milione di popolazione (pmp), in aumento rispetto ai risultati del 2022, con 29,5 pmp in Piemonte (e 24,7 a livello nazionale). Al 31 marzo 2023 sono stati eseguiti 127 trapianti di organo: 67 di rene, 44 di fegato, 8 di cuore, 5 di polmone, 1 di pancreas e 2 trapianti combinati di rene e fegato. Dalla proiezione dei dati del primo trimestre a tutto il 2023 si prevede un risultato che supererà ampiamente i412 trapianti d’organo del 2022.

A livello nazionale, il 2022 è stato un anno record per le donazioni e per i trapianti secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti: complessivamente le donazioni di organi sono state 1.830 (+3,7% rispetto al 2021), quelle di tessuti sono state 11.031 con un 10,4% di incremento. I trapianti di organi sono stati 3.887, quasi 100 in più rispetto al 2021 con un aumento del 2,5%.

Sono però ancora troppi i ‘no’ alla donazione di organi e tessuti espressi all’Anagrafe: nel 2022 le dichiarazioni di volontà alla donazione registrate nel Sistema informativo trapianti attraverso il rinnovo delle carte d’identità sono state 2,7 milioni, con una percentuale di no del 31,8%. Per questo, all’incontro organizzato da Fondazione DOT è stato ricordato che la donazione è un gesto di solidarietà, sostenuto da stringenti vincoli etici, normativi e scientifici.

“È importante informare e rassicurare i cittadini che tutto il processo che va dalla donazione al trapianto è trasparente e rigoroso   – afferma Anna Guermani, Coordinatrice Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti Piemonte e VDA -. I prelievi e i trapianti di organi sono realizzati in ospedali pubblici ad opera di personale altamente specializzato, la donazione avviene solo dopo la diagnosi clinica di morte e il suo accertamento legale, il corpo del donatore viene trattato con grande rispetto. Questi sono alcuni dei fatti concreti che come Fondazione DOT portiamo costantemente all’attenzione delle persone affinché possano diventare donatori consapevoli”.  

Per sensibilizzare tutti i cittadini verso la donazione, in occasione della Giornata Nazionale della Donazione e Trapianto che ricorre domenica 16 aprile 2023 la Mole Antonelliana sarà illuminata di rosso con l’immagine di un cuore impacchettato, nella notte tra il 15 e il 16 aprile.

La Fondazione D.O.T. è stata costituita nel 2017 ed il suo scopo è l’attuazione di iniziative del più alto interesse sociale per la promozione ed il sostegno della ricerca scientifica nell’ambito della medicina dei trapianti e per la promozione della cultura della donazione e del trapianto di organi, tessuti e cellule. La Fondazione D.O.T. è composta da una ‘squadra’ di Istituzioni e Enti uniti e solidali al conseguimento della sua “mission”, ed è costituita da 5 soci fondatori: AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Città di Torino, Politecnico di Torino, Regione Piemonte e Università degli Studi di Torino.

Dal Pnrr i fondi per la bonifica dei siti inquinati

La Regione Piemonte intercetta 37 milioni di euro del PNRR per la bonifica di 12 siti orfani

 

Via libera dalla Giunta allo schema di accordo con il Ministero per i finanziamenti relativi a bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati. L’assessore Marnati: «Auspico che una volta bonificate, queste aree possano tornare a vivere attraverso nuove e sostenibili aree industriali o progetti che possano aiutarci a migliorare l’ambiente»

 

In arrivo quasi 37 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il risanamento di 12 siti orfani sul territorio regionale.

La Giunta ha infatti approvato lo schema di accordo con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e con i Comuni coinvolti per i finanziamenti relativi agli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei “siti orfani”, ovvero di quei siti, potenzialmente contaminati e contaminati, per i quali o non è stato possibile individuare i responsabili della contaminazione, o se individuati, non hanno provveduto, né siano intervenuti il proprietario o altri soggetti interessati, ad avviare o concludere gli interventi previsti.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza mette a disposizione, a livello nazionale, 500 milioni di euro per interventi che siano portati a compimento entro il primo semestre del 2026 e che consentano una bonifica e riqualificazione del 70% minimo della superficie di suolo.

Dopo i primi 7 milioni di euro stanziati con decreto ministeriale nell’ambito del programma nazionale di bonifica, definito con il decreto del 29 dicembre 2020, per i quali erano stati individuati in base alla ricognizione dei siti fatta dai settori tecnici regionali, 16 siti prioritari (6 in provincia di Torino, 3 in provincia di Alessandria, 3 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara e 1 a Vercelli), ora, con i fondi del PNRR, che ammontano a 36 milioni e 676 mila euro, si potrà procedere alla bonifica di altri 12 siti (7 tra Torino e provincia, 3 in provincia di Verbania, 1 a Vercelli e 1 in provincia di Alessandria).

«Con l’arrivo di questi fondi – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – proseguiamo con l’opera di bonifica di siti abbandonati da tempo con interventi di vera e propria rigenerazione del suolo. Un’operazione importante e storica, e anche un’occasione probabilmente unica per restituire queste zone alla fruizione di cittadini, imprese e comuni. Auspico che una volta bonificate, queste aree possano tornare a vivere attraverso nuove e sostenibili aree industriali o progetti che possano aiutarci a migliorare l’ambiente, ad esempio la produzione di energia da fonti rinnovabili»

Circuito Coppa Piemonte Drali: la Granfondo “Mangia e Bevi”

23 aprile

La terza prova, del circuito più longevo d’Italia, permetterà ai partecipanti di immergersi nei paesaggi del vercellese e del Monferrato, coniugando sport, enogastronomia e territorio.

Mancano ormai pochi giorni alla terza prova del circuito “Coppa Piemonte Drali 2023”. Per questa competizione gli organizzatori hanno mantenuto un percorso che attraverserà la città agricola “Regina del Riso” per giungere, in seguito, alle dolci colline del Monferrato, alternando lo splendido paesaggio rurale di risaie e vigneti e passando infine per le grotte di tufo.

Due i percorsi confermati: un “medio” da 106 km D+800 e un “lungo” da 138 km D+1800. Le iscrizioni rimarranno aperte sino al mattino della corsa, con consegna pacchi gara e controllo a partire dalle ore 7:00. Il ritrovo è fissato al Race Office nel Villaggio evento, in Via Gifflenga, presso l’Istituto Sacro Cuore, nei seguenti giorni ed orari:

  • Sabato 22 aprile 2023 dalle ore 14:00 alle ore 19:00
  • Domenica 23 aprile 2023 dalle ore 7:00 Alle ore 8:30

L’apertura delle griglie è fissata per le ore 8.00 di domenica, in Piazza C. BATTISTI, mentre la partenza sarà alle ore 9:00.

Si ricorda che i concorrenti, superati dalla vettura “Fine Gara Ciclistica”, sono tenuti al rispetto e l’ottemperanza delle norme previste dal Codice della Strada. L’organizzazione non assicura il presidio del tragitto, oltre il tempo massimo concesso dagli enti territoriali.

Per ulteriori informazioni è possibile recarsi alla sezione “contatti” del seguente sito web: www.circuitocoppapiemonte.it o contattare il numero telefonico: 335.834.0335

Inaugurata la Palestra Digitale al Centro Giovani F. Turati di Rivoli

Attualmente sede del Centro Giovani RivoLab

E’ stata inaugurata  giovedì 13 aprile, alla presenza di Alessandra Dorigo, Assessore alle Politiche giovanili e sociali, Scuola e Formazione Professionale del Comune di Rivoli, presso il Centro Giovani Filippo Turati, la Palestra Digitale.

Si tratta di un’aula dotata di sei postazioni di lavoro. L’obiettivo è la promozione della conoscenza e consapevolezza sull’uso delle tecnologie digitali.

Il progetto è rivolto ad adolescenti e giovani dagli 11 ai 30 anni.

Sono intervenuti Fiorenza Moretto e Sergio Cipri del Consiglio Direttivo della Fondazione Luigi Rossi che ha promosso e coordinato la realizzazione dell’iniziativa, Filippo Gariglio, socio  del Lions Club Rivoli Host, che ha donato i computer, Angelo Maida per l’Associazione Volontari Senior Professionali – VSP – che curerà il percorso didattico e formativo e Mariano Vacca Presidente della Cooperativa Hamal che gestisce il Centro Giovani.

“Questo nuovo servizio  – ha affermato l’Assessore Alessandra Dorigo – contribuirà ad aiutare i cittadini ad utilizzare con maggiore fiducia la transizione digitale in atto nella Pubblica Amministrazione.”

L’iscrizione ai corsi è gratuita. Per informazioni rivolgersi al Centro  Giovani:

Tel. 339 5677958

email: rivolab.centrogiovani@gmail.com

Pd Regione: “15 anni per il nuovo ospedale unico Asl To5, una vergogna”

VICEPRESIDENTE COMMISSIONE CULTURA DEL CONSIGLIO REGIONALE DIEGO SARNO (PD):UNA PIETRA TOMBALE CALA SUL PRESIDIO. UNA VERGOGNA CHE DIMOSTRA LA TOTALE INADEGUATEZZA DELLA GIUNTA”

Il 12 aprile scorso è stata emanata dal Direttore dell’Asl To5 la Deliberazione contenente “Servizio di assistenza legale e tecnica (advisory) per la predisposizione degli atti e lo svolgimento di tutte le attività relative alle procedure di gara per la realizzazione dell’Ospedale Unico dell’ASL To5. Indizione di gara a procedura aperta”.

“Da una lettura del provvedimento – commenta il Vicepresidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale (Pd) – emergono, immediatamente, alcune criticità. Innanzitutto si prevede di selezionare, entro maggio, un pool di esperti “per la predisposizione degli atti e lo svolgimento di tutte le attività relative alle procedure di gara per la realizzazione dell’Ospedale Unico dell’ASLTO5”. Peccato che da maggio siano previsti ben 42 mesi per arrivare finalmente alla progettazione esecutiva. Saremo, quindi, nel 2027. Dopo questa fase ci sarà la gara che, tra una procedura e l’altra, richiederà un altro anno. Arriveremo, pertanto, al 2028”.

“A questo punto – prosegue l’esponente dem – partiranno i lavori che dovrebbero proseguire per 7 anni. Pertanto, si arriverà al 2035. A cominciare da oggi occorreranno 10 -11 anni per vedere la struttura ospedaliera realizzata, se non mettiamo in conto i ritardi che si potranno verificare, gli eventuali ricorsi e le opere di viabilità, per il trasporto pubblico e per la dotazione delle attrezzature, solo per citare alcuni casi, che ad oggi nel documento dell’ASL non sono previste. Occorreranno infrastrutture come la bretella che collega l’area di Cambiano con la zona del Carmagnolese, attualmente inserita in un piano con altre 10 opere, senza la quale, però, quell’area resterebbe esclusa. Senza contare, poi, che dovremo, quindi, potenzialmente, aspettare 15 anni per il nuovo nosocomio, senza sapere che cosa diventeranno gli attuali ospedali e, a oggi, non è stanziato un euro per la ristrutturazione di strutture poco efficaci, come quella di Carmagnola dove, come la stessa Asl dichiara, nessun infermiere vuole andare a lavorare”.

“Per quanto riguarda l’aspetto economico – spiega il Consigliere regionale Pd – è evidente che per arrivare alla fine del progetto esecutivo, considerando l’impegno previsto dal documento di soli 300.000 euro, questi forse basteranno solo per pagare il progetto definitivo. Infatti se il costo dell’opera fosse pari ai 250.000.000 di euro, per il progetto esecutivo di solito è pari al 10%, quindi 250.000 euro, ne deduciamo che al pool spetterebbero soltanto 50.000 euro per 42 mesi di lavoro? Assurdo!”.

 “Tutto questo – conclude il Consigliere Pd – svela il pressapochismo dimostrato nella scelta di Cambiano. E’ stata decisa una localizzazione senza conoscerne le caratteristiche e senza avere un piano adeguato e programmatico. Ci saranno, infatti, decine di gare pubbliche da fare che nel documento dell’Asl non vengono previste. Se servono 3 anni e mezzo per trovare professionisti e fare i progetti solo della struttura, serviranno 15 anni prima di vedere completata l’opera. Una pietra tombale prima ancora di partire. Una vergogna che dimostra la totale inadeguatezza della Giunta e, in particolare, del Presidente e dell’Assessore regionale alla sanità”.