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Diventa Property Manager BnB di successo

informazione promozionale

La guida torinese per trasformare gli affitti brevi in un’attività redditizia

Nasce da un’esperienza tutta torinese il nuovo libro di Magda Pettinà, architetto d’interni e consulente immobiliare che, dopo anni di lavoro nel settore, ha deciso di mettere nero su bianco il suo percorso e condividere con i lettori una guida completa dedicata al mondo degli affitti brevi e del property management.

Il volume, disponibile su Amazon in formato eBook e cartaceo, si intitola “Diventa Property Manager BnB di successo – Guida completa per creare un’attività redditizia di affitti brevi e lavorare da ovunque nel mondo”.
Non una semplice raccolta di nozioni tecniche, ma un manuale pratico e motivante che accompagna passo dopo passo nella creazione di un business realmente sostenibile nel tempo, capace di unire libertà e redditività.

Attraverso esempi concreti, strategie di marketing e strumenti operativi, Magda guida i proprietari di casa, gli aspiranti gestori e gli agenti immobiliari che desiderano ampliare la propria offerta, a comprendere come valorizzare un immobile e massimizzare i guadagni attraverso la gestione professionale BnB.

Fondatrice di Domus Atelier, studio che unisce immobiliare, design d’interni e consulenza per affitti brevi, Magda offre un approccio tailor-made, in cui estetica e redditività si incontrano per trasformare ogni casa in un progetto di valore. Un punto di vista autentico, radicato nell’esperienza di chi conosce profondamente Torino, i suoi quartieri e le potenzialità del mercato locale.

Per scoprire di più:
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🌐 Sito web: www.domus-atelier.com
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Il ratto del serraglio: rapiti dall’orchestra, non dalla regia

Di Renato Verga

Mozart, il più inafferrabile tra i genî, torna al Regio di Torino con Il ratto dal serraglio, opera che incarna perfettamente la sua doppia natura: musica che ride mentre riflette, scherza mentre sonda gli abissi dell’animo, si pavoneggia con le percussioni “turche” mentre cesella affetti d’alta scuola. La definizione di “inafferrabile” è quanto mai appropriata per un Singspiel che vive di contrasti,
praticando un funambolismo stilistico che mescola virtuosismo vocale, comicità tagliente e introspezione psicologica. La vicenda, tratta dal libretto di Gottlieb Stephanie il Giovane, fiorisce nel pieno della moda delle turcherie. Nel 1782 Mozart, appena liberatosi dal giogo dell’arcivescovo Colloredo, approda a Vienna e si concede tutti i piaceri dell’esotismo musicale: fanfare di giannizzeri, tamburi, triangoli, campanelli e un imperatore che borbotta «Troppe note», ricevendo la più lapidaria delle risposte: «Giusto quanto basta». Dopo un periodo di fortuna, l’opera quasi scompare dai radar italiani: troppa leggerezza per il nuovo gusto romantico, troppo audace quel gioco di sentimenti a doppia faccia. Bisogna attendere il Novecento perché Il ratto torni a mostrarsi in scena, e lentamente anche Torino accumula i suoi ricordi: Luigi Alva Belmont negli anni ’70, William Matteuzzi Pedrillo negli ’80, Livermore regista nel 2006. E ora, l’allestimento che arriva da Versailles, dove Michel Fau aveva creato uno spettacolo filologicamente barocco nel contesto dell’Opéra Royal. Il castello francese, però, tollera meglio certe voluttà scenografiche rispetto alla “molliniana” sala torinese. A Versailles la scenografia di Antoine Fontaine – moresca, coloratissima, tutta false prospettive – respirava in simbiosi con il luogo; a Torino diventa un po’ museale: graziosa ma staccata dal contesto. Anche la regia, ripresa da Tristan Gouaillier, appare più che sobria, incapace di imporsi su un’opera che invece richiede vivacità, gioco, ma anche introspezione. Gli esempi virtuosi non sono mancati: Christof Loy a Barcellona, McVicar a Glyndebourne. Qui, purtroppo, dopo un primo tempo piatto e un secondo un po’ più vivace, si arriva al tappeto volante di Selim senza un’idea di fondo. E gli interpreti non sono sempre a loro agio nelle lunghe parti recitate in tedesco; persino l’unico vero attore non riesce a dare spessore al personaggio del pascià. Sul fronte vocale la situazione è altalenante. Alasdair Kent, raffinato haute-contre e Paolino di classe nel Matrimonio segreto torinese, inciampa su Belmonte, ruolo che richiede smalto e sicurezza: l’aria d’ingresso traballa, la proiezione è modesta, le agilità faticano. Olga Pudova, gloriosa Regina della Notte ma meno convincente altrove, affronta Konstanze con disciplina, ma senza vera penetrazione emotiva e con prudenza eccessiva nelle arie virtuosistiche. Osmin di Wilhelm Schwinghammer possiede le note gravi, ma non il corpo sonoro per farle vibrare. Splendono invece i servitori: Leonor Bonilla è una Blonde irresistibile, luminosa e frizzante; Manuel Günther un Pedrillo vivace, spiritoso, tecnicamente solido. E poi c’è la vera stella della serata: Gianluca Capuano, che dal podio reinventa Mozart come un orologiaio del colore. L’ouverture brilla fin dalle prime note, con quella scrittura marziale che dà il tono esotico e il tema lirico che ammalia. Le “turcherie” diventano nella sua lettura un motore ritmico, non un soprammobile. Le dinamiche sono scolpite, i dettagli rifiniti, la teatralità palpabile: Capuano dà vita a un Mozart vibrante, duttile, mobile, coerente. Inafferrabile, sì – ma magnificamente vivo.

Nitto ATP Finals 2025, buona la prima per Sinner. Esordio con sconfitta per Musetti

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Buona la prima per Jannik Sinner alle Nitto ATP Finals di Torino. L’altoatesimo ha inaugurato nel migliore dei modi la sua avventura all’Inalpi Arena, superando con il punteggio di 7-5 6-1 il canadese Felix Auger-Aliassime, frenato da un problema fisico dopo un primo set molto combattuto.

“Sono molto contento di giocare nuovamente a Torino – ha detto Sinner al termine dell’incontro -. Per me è un torneo e un posto davvero speciale. Oggi mi sono sentito bene: il primo set è stato molto tosto, con un livello di gioco molto alto, sono contento di come sono partito. Quest’anno è davvero bello avere due italiani alle Finals, oltre alla coppia nel doppio con Simone e Andrea: c’è tanta Italia qui in casa, e siamo davvero contenti”.

Il campione in carica ha dunque ripreso da dove aveva lasciato: un anno fa, proprio a Torino, Sinner aveva conquistato il suo primo titolo Master al termine di una cavalcata perfetta con cinque vittorie.

Prima della partita, sul campo dell’Inalpi Arena si sono esibiti i The Kolors, che hanno “scaldato” il pubblico con il Music Break, una delle novità delle Finals 2025.

Esordio amaro invece per Lorenzo Musetti, alla sua prima assoluta nel torneo. L’azzurro ha ceduto contro Taylor Fritz con il punteggio di 6-3, 6-4 in un’ora e 42 minuti di gioco, pagando qualche errore di troppo nei momenti decisivi.

TORINO CLICK

A processo 16 ex manager delle Molinette

Sono stati rinviati a giudizio 16 ex manager delle Molinette di Torino, che avevano gestito l’azienda ospedaliera tra il 2013 e il 2023. Tra le accuse  a seconda dei ruoli, truffa e falso ideologico in atto pubblico nell’inchiesta relativa ai bilanci in rosso con buchi nei conti per crediti non incassati e falsi in bilancio. Il danno erariale, secondo l’accusa, si aggirerebbe intorno ai 10 milioni di euro,  riguardanti in particolare la  libera professione.

Ladri di rame in parrocchia

Sono stati disturbati da alcuni residenti che li hanno notati, i ladri di rame che nei giorni scorsi hanno scalato le pareti della chiesa parrocchiale di Villastellone per rubare le grondaie. I malviventi sono fuggiti riuscendo a rubare un quantitativo di rame. I carabinieri stanno indagando.

“Scrittorincittà” a Cuneo

Ritorna, nel capoluogo della “Granda” e per la sua 27^ edizione, la rassegna dedicata alla promozione “in toto” della lettura

Dal 12 al 16 novembre

Cuneo

Tema di quest’anno, pensato e realizzato con raffinata intelligenza, “CERCHI”Cinque giorni (da mercoledì 12 a domenica 16 novembre) e oltre 200 ospiti in programma. Organizzato dall’Assessorato alla Cultura del “Comune di Cuneo” e dalla locale “Biblioteca Civica” – in collaborazione con la “Provincia di Cuneo” e la “Regione Piemonte” – da ormai 27 anni “Scrittorincittà” è sicuramente, e non solo in Piemonte, uno degli appuntamenti culturali più attesi, tappa conclusiva di una “promozione della lettura che si sviluppa durante l’intero arco dell’anno, coinvolgendo scuole, associazioni e cittadini in un dialogo continuo con i libri e con le idee”. Dalla poesia, alla saggistica, dalla narrativa al racconto, il Festival rappresenta per il grande pubblico l’occasione per incontrare, e con essi dialogare, gli autori più amati, italiani e non, in una sorta di grande “Cerchio”, tema e manifesto realizzato dall’illustratrice milanese Francesca Gastone“perché come esseri umani– spiega la Gastone –  abbiamo bisogno di stare in ‘cerchio’, di ritrovarci … di sentirsi parte di una civiltà, ognuno col proprio posto e senza esclusioni”. E proprio per questa ragione, ogni anno, una particolare attenzione viene dedicata ai bambini e ai ragazzi e che, quest’anno, vedrà più di 20 incontri dedicati alle famiglie e ben 100 per le scuole. A cura di Stefania ChiaveroMatteo CorradiniRaffaele RibaGiorgio Scianna e Andrea Valente, il programma (con incontri sparsi in tutta la città) prenderà il volo, mercoledì 12 novembre e vedrà in contemporanea, a partire dalle 17,30, diversi incontri incentrati sui più vari argomenti trattati in forma letteraria e narrativa. Oltre 200 gli ospiti, si diceva. Per consultare il programma completo e per eventuali prenotazioni, è dunque giocoforza rimandarvi al sito: www.scrittorincittà.it.

Presenza, di certo, fra quelle più attese e di maggior richiamo, quella che si terrà proprio in chiusura della prima giornata, con Roberto Saviano, che, a partire dal suo ultimo libro “L’amore mio non muore”, terrà una lectio inedita preparata appositamente per il pubblico di “Scrittorincità”. Quattordici gli appuntamenti di giovedì 13 novembre. Da segnalare, nel tardo pomeriggio, quello celebrativo del 250° anniversario della nascita di Jane Austen, fra le autrici più amate di sempre, cui il Festival dedica un incontro fra Carolina Capria, autrice del libro “Per sempre tua. La vita, le battaglie e l’universo di Jane Austen” e Chiara Codecà, che ha riunito in un unico volume alcune delle citazioni più argute e profonde tratte dai romanzi dell’autrice inglese. Nel pomeriggio di venerdì 14, è atteso a Cuneo l’arrivo dei primi autori internazionali: dal romeno Costica Bradatan impegnato a raccontare il filo che unisce attraverso i secoli figure come Socrate e Thomas More, Ipazia e Giordano Bruno, il monaco vietnamita Thích Quang Đúc e il filosofo ceco Jan Patočka, ognuno di loro disposto a morire per difendere le proprie idee e la giornalista olandese Judith Koelemeijer, che ha trasformato in un “racconto biografico” i suoi studi sulla storia di Esther “Etty” Hillesum, scrittrice olandese di fede ebraica uccisa ad Auschwitz, colmando così un vuoto durato più di ottant’anni.

Ancora scrittori stranieri, sabato 15 novembre: dall’americana Elizabeth George, il cui romanzo “Assassinio in Cornovaglia” vede nuovamente protagonista l’ispettore Thomas Lynley alla scrittrice britannica Joanne Harris, autrice di “Chocolat”, da cui è tratto il noto film, e che a Cuneo presenterà il “prequel”“L’apprendista del cioccolato”, fino allo spagnolo Fernando Aramburu, già vincitore nel 2018 del “Premio Strega Europeo” e che in Italia ha recentemente vinto il riconoscimento per autori internazionali “Premio Malaparte”. Due incontri da non perdere, fra i tanti, di domenica 16 novembre: nell’insolita veste di scrittore Enzo Iacchetti, che, in “25 minuti di felicità”, racconta con ironia la sua vita d’artista, dagli inizi al “Derby” fino alla televisione, restituendo il ritratto di un uomo che non smette di cercare allegria e giustizia. Imperdibile, infine, l’incontro con Don Luigi Ciotti, che, nel suo appello “Lettera sul razzismo agli adulti di domani”, si rivolge direttamente ai giovani, parlando loro di empatia e cittadinanza, opponendo accoglienza alla paura del diverso. Da segnalare anche alcuni interessanti eventi dedicati, per l’occasione, alla “Città di Cuneo”. Uno, in particolare, mi piace segnalare: la presentazione, domenica 16, alle 10,30, di “Rendiconti Cuneo 2025” (Nerosubianco), curato dalla “Biblioteca Civica”. Domanda in premessa: “Chi lo dice che Cuneo è una ‘città morta? Che non succede mai nulla?”. A smentirlo appieno, questo almanacco cuneese che sorprende, stupisce, talvolta incanta. Un altro modo, inedito, di guardare la città.

Per riscoprirla. Stefania Chiavero, Dora Damiano, Piero Dadone, Fabio Daziano e Roberto Martelli intervistano i protagonisti di tante esperienze che, insieme, raccontano un anno, tutt’altro che “vuoto” della città.

Per info e programma completo: Comune di Cuneo, tel. 0171/1444823 o www.scrittorincittà.it

g.m.

Nelle foto: Francesca Gastone “Manifesto” Festival; Roberto Saviano copy Pasqualini, Musacchio, Fucilla MUSA; Enzo Iacchetti copy Giuliano Plorutti; Don Luigi Ciotti

Precari: “La ricerca in Piemonte non può fermarsi!”

“Non chiediamo privilegi, ma la possibilità di continuare a fare bene il nostro lavoro,
contribuendo alla crescita del Piemonte, perché la ricerca non si rottama: si valorizza, si
stabilizza e si finanzia!”

I Precari Uniti CNR di Torino aderiscono alla manifestazione nazionale convocata dalla FLC
CGIL per martedì 11 novembre a Roma, in Piazza Capranica, dalle ore 10:00.
La mobilitazione riguarda tutto il personale precario degli Enti Pubblici di Ricerca, poiché si
contano circa 6.000 lavoratrici e lavoratori precari negli EPR, già in fase di espulsione e, ad
oggi, nessuna risorsa è prevista nella legge di bilancio per le loro stabilizzazioni.

Oltre il 15% di tale personale si concentra in Piemonte. I numeri che descrivono questa
situazione sono chiari, mentre resta oscuro il loro futuro professionale. Ad oggi non vi sono
risposte né in merito all’assegnazione di risorse specifiche né riguardo alla stabilizzazione di
tutti i precari che operano all’interno della regione.

In questo contesto, i Precari Uniti CNR di Torino intendono richiamare l’attenzione della stampa
e delle istituzioni locali sulla loro delicata situazione vista anche la conclusione del PNRR.
Il blocco delle stabilizzazioni e il ritardo nell’introduzione dei nuovi contratti che sostituiscono
l’ex “assegno di ricerca” hanno creato un vuoto normativo che penalizza enti e giovani
ricercatori, privando la ricerca di continuità e prospettive.

Si tratta di salvaguardare professionalità altamente qualificate, che mettono a disposizione
dell’intero territorio competenze, esperienza e passione, contribuendo in modo determinante
allo sviluppo scientifico e tecnologico dell’area. La mancanza di continuità professionale mette
a rischio un consolidato patrimonio di conoscenze, indebolendo anche la capacità degli istituti
di ricerca piemontesi di pianificare progetti di lungo periodo.
Eppure esistono strumenti normativi per superare questa situazione.

La Legge Madia (d.lgs. 75/2017, art. 20) permette agli enti di ricerca di assumere a tempo
indeterminato, nell’ambito dei propri piani triennali dei fabbisogni, personale che abbia
maturato almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni, a seguito di
reclutamento tramite procedure concorsuali, e che sia stato in servizio dopo l’entrata in vigore
della legge 124/2015. La norma, prorogata fino al 31 dicembre 2026, può divenire lo strumento
principale per il superamento del precariato nel settore. Inoltre, l’articolo 12-bis del d.lgs.
218/2016 consente concorsi riservati per coloro che, pur non rientrando nei requisiti della
Legge Madia, hanno prestato servizio pluriennale in tali enti.

Si chiede ai rappresentanti istituzionali della Regione Piemonte, del Comune di Torino e di tutti
gli altri enti territoriali di restare accanto a queste professionalità, anche attraverso specifiche
iniziative locali, poiché il sostegno a tali figure si traduce nella difesa della ricerca pubblica sul
territorio piemontese.

Il Gruppo Precari Uniti di Torino

Giornata mondiale del Diabete il 14 novembre

La Prevenzione in Piemonte e la Rete Endocrino-Diabetologica

Diabete e benessere” (Diabetes and Well-being) è il tema della Giornata Mondiale del Diabete 2025, che si celebrerà il prossimo 14 novembre, data in cui ricorre la nascita di Frederick Grant Banting, co-scopritore dell’insulina.

Nata per sensibilizzare la popolazione sul diabete, sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e sulla gestione della malattia, la giornata avrà l’obiettivo di porre l’accento non solo sul controllo glicemico, ma anche sul benessere fisico, mentale e sociale delle persone con diabete.

Che cos’è il diabete

Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata dalle potenziali complicanze indotte dalla presenza di un aumento cronico dei livelli di glucosio nel sangue, dovuto a un difetto di produzione o di utilizzo dell’insulina, l’ormone che regola il metabolismo degli zuccheri.

I dati in Piemonte

In Piemonte si stima che oltre 300.000 persone siano affette da diabete, pari a circa il 7% della popolazione regionale. A questa cifra si aggiunge una quota significativa di cittadini che non sanno ancora di essere diabetici ma, senza avere sintomi, possono già stare sviluppando le complicanze.

Gli effetti del diabete

Il diabete non controllato può avere effetti su molti organi e apparati. Le principali complicanze riguardano:

  • Apparato cardiovascolare (infarto, ictus, arteriopatia periferica)

  • Occhi (retinopatia diabetica, principale causa di cecità acquisita nell’adulto)

  • Reni (nefropatia diabetica, fino all’insufficienza renale)

  • Nervi (neuropatia con alterazioni della sensibilità o dolore e piede diabetico, con rischio di ulcere e amputazioni)

  • Aumentato rischio di tumori

  • Aumentato rischio di contrarre patologie infettive

  • Aumentato rischio di demenza e stati di ansia e depressione

Quali sono i fattori di rischio e come prevenirlo?

Il diabete di tipo 2, la forma più comune, è strettamente legato allo stile di vita. Tra i principali fattori di rischio ci sono:

  • sovrappeso e obesità,

  • sedentarietà e inattività fisica,

  • dieta ricca di zuccheri e grassi saturi,

  • ridotte ore di sonno

  • presenza di ipertensione, alterati lipidi nel sangue, stati di ansia e depressione e familiarità per diabete

Come prevenire il diabete

La prevenzione passa attraverso un’alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, cura del sonno, ricerca del benessere psicologico, conduzione di una vita socialmente attiva, abolizione del fumo e controlli periodici, soprattutto nei soggetti a rischio. La diagnosi precoce è infatti un elemento di primaria importanza per un controllo tempestivo della malattia e per ridurre il rischio delle sue complicanze.

Come si cura il Diabete

Il trattamento del diabete richiede un approccio personalizzato e multidisciplinare. Oltre all’ottimizzazione dello stile di vita, sono spesso necessari farmaci ipoglicemizzanti secondo schemi personalizzati a seconda del quadro clinico complessivo della singola persona. L’obiettivo è la riduzione del rischio di sviluppare complicanze e il controllo della glicemia.

La Rete Endocrino-Diabetologica del Piemonte

In Piemonte, la Rete Endocrino-Diabetologica Regionale coordina l’attività dei centri diabetologici e, in sinergia con il sistema di Gestione Integrata dei Medici di Medicina Generale e in collaborazione con le Associazioni dei Pazienti Diabetici, garantisce la gestione multidisciplinare delle persone con diabete.

Attraverso i PDTA (Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali), la Rete favorisce:

  • la diagnosi precoce e il follow-up periodico

  • la condivisione di protocolli clinici tra specialisti e territorio

  • la promozione dell’educazione terapeutica e dell’autogestione

  • l’uso di strumenti innovativi di telemedicina e monitoraggio continuo

Questo modello organizzativo permette di offrire un’assistenza uniforme e di qualità su tutto il territorio regionale, ponendo la persona al centro del percorso di cura.

Link

https://worlddiabetesday.org/ (in inglese)

https://www.aziendazero.piemonte.it/s-c-medicina-territoriale-e-reti-di-patologia/

Gioco d’azzardo patologico, AVS: “I dati confermano gravità della situazione”

I dati del report di Libera diffuso su gioco d’azzardo e guadagni mafiosi su questo fenomeno dovrebbero fare impallidire la Giunta Cirio e la maggioranza piemontese.
La Giunta Cirio ha cancellato nel precedente mandato la legge regionale sul gioco d’azzardo n. 9 del 2016, l’unica che aveva saputo contrastare il fenomeno, facendo risparmiare ai e alle piemontesi oltre 200 milioni di Euro. Come abbiamo sempre detto, la nuova legge approvata nel 2021 è una liberalizzazione di fatto del gioco d’azzardo e un vero e proprio favore alle lobby del gioco.
Il risultato è che in Piemonte nel 2024 si è giocato più di 9 miliardi e 501 milioni (4 miliardi e 250 milioni di giocato fisico e 5 miliardi e 251 milioni di giocato telematico). In media in Piemonte si spende 2.232 euro all’anno per abitante, bambini compresi. E il Piemonte risulta la penultima regione in Italia per efficacia della legge regionale nella regolamentazione del gioco d’azzardo, e dunque anche nella prevenzione del gioco d’azzardo patologico.
Oltre 12.000 cittadini piemontesi avevano firmato per la proposta di legge di iniziativa popolare che riportava ai parametri del 2016, archiviata in dieci minuti dalla destra nella precedente legislatura.
Le norme attuali stanno creando enormi problemi, economici e di salute a migliaia di persone fragili in Piemonte. La ludopatia, che colpisce le persone più fragili e spesso molto giovani, porta a indebitamento, favorisce le mafie e l’usura, ed è un dramma sociale su cui non si può restare a guardare. Ci aspettiamo che la maggioranza non resti sorda a questi problemi e abbia il coraggio rimediare all’errore fatto, mettendo la salute e la fragilità economica della popolazione piemontese al primo posto rispetto agli interessi delle lobby del gioco d’azzardo. Noi faremo la nostra parte, anche a fronte dell’appello fatto da Libera, Arci, Acli e tante altre associazioni nello scorso mese giugno, per riaprire la discussione sulla modifica della legge regionale, i cui risultati sono fallimentari.


Alice Ravinale

Presidente Gruppo consiliare regionale
Alleanza Verdi Sinistra