ilTorinese

Meisino, un incontro pubblico per raccontare il progetto

 

Un incontro pubblico, aperto a tutti, per raccontare il progetto di sport ed educazione ambientale che coinvolgerà il Parco del Meisino e far venire meno le preoccupazioni di coloro che hanno cuore quest’area verde della Città.  L’assessore allo Sport Domenico Carretta e quello al Verde Pubblico Francesco Tresso ne discuteranno insieme al presidente della settima Circoscrizione Luca Deri, moderati dal noto divulgatore scientifico Luca Mercalli oggi al Centro d’Incontro di corso Belgio 91, a partire dalle 20.30.

“Sarà l’occasione – spiega l’assessore Tresso – per spiegare che questo progetto non intende toccare la spiaggia del Meisino né prevede nuove costruzioni o impianti che impattino sull’ambiente. Come richiesto dall’Ente Parco Fiume Po, non interverremo sulle sponde fluviali e nelle fasce di bosco ripario, se non in chiave manutentiva al fine di preservarne la naturalità e ci saranno 750 alberi in più nella zona a protezione speciale. La sfida è proprio questa: mettere insieme sport e natura, le associazioni sportive con quelle ambientaliste, per fare del Parco un luogo di ritrovo e attività all’aria aperta e insieme tutelarne la naturale bellezza”.

“Il Parco dello sport e dell’educazione ambientale sarà anzitutto, a differenza di oggi, un parco più accessibile alle persone con disabilità – dice l’assessore Carretta-, un polo didattico e uno spazio per avviare alla pratica di attività sportive all’aperto bambini e ragazzi. Non è previsto alcun parcheggio e gli investimenti più cospicui riguarderanno la sistemazione generale dei percorsi del parco e il recupero della Cascina Malpensata, in condizioni di forte degrado. Il resto sarà utilizzato per attrezzature sportive. Ci spiace non sia stato possibile un maggiore coinvolgimento dei cittadini nei mesi precedenti ma i tempi stringenti del Pnrr ci imponevano di andare avanti col progetto, pena la perdita dei finanziamenti”.

Coinvolgimento che comunque non è mancato, come sottolinea il presidente della Circoscrizione Deri: “L’ascolto del territorio è stato costante e, proprio accogliendo la richiesta di strutture poco impattanti, è stata tolta dal progetto la pista di nordic ski, in un primo tempo prevista. Ora vorremmo dialogare con l’Università e la Curia, proprietarie di due spazi, allo scopo di ampliare ulteriormente le aree a parco a disposizione dei cittadini”

Degli 11,5 milioni previsti dal bando del Dipartimento dello Sport, che rientrano tra i fondi del Pnrr, 6 milioni serviranno per la sistemazione generale dei percorsi del parco, delle aree verdi e della tettoia lato Borgata Rosa, 4 milioni saranno utilizzati per la riqualificazione della Cascina Malpensata (sede dell’ex galoppatoio militare), circa 900mila euro per la realizzazione di una passerella ciclopedonale e 600mila per le attrezzature sportive che saranno utilizzate gratuitamente dalle scolaresche che parteciperanno ai programmi di avviamento alle varie discipline sportive.

Sarà possibile cimentarsi numerose attività sportive, in parte già praticate nel parco all’aria aperta, tutte caratterizzate da basso o nullo impatto impiantistico, come la corsa campestre, il fit walking, il fitness, il tiro con l’arco con bersaglio mobile, l’orienteering e il disc golf. Il biathlon potrà essere praticato senza pista artificiale, avvalendosi di skiroll cross, utilizzando carabine a laser e bersagli movibili. Sulla Cascina Malpensata sarà inoltre allestita una piccola palestra di arrampicata artificiale. Viene inoltre confermato l’attuale utilizzo del grande prato per la pratica del cricket. Grande spazio avranno anche le bici: il progetto prevede la formazione di percorsi ciclopedonali attraverso una ricucitura dei percorsi esistenti che diventeranno anche un punto di partenza e approdo per VenTo, la ciclovia che collegherà Venezia e Torino.

Pininfarina al centro della settimana del design milanese

In occasione del Milano Design Week 2023, Pininfarina presenta nuove visioni dell’abitare contemporaneo, presenziando in una serie di eventi, installazioni ed esposizioni durante tutto il corso della settimana.
DESIGNTECH FUORISALONE, Via Polidoro da Caravaggio 30 – All’interno dell’area ex Koelliker – dove sta costruendo la Cofactory per conto di Designtech l’hub di innovazione sviluppato da RealStep –  Pininfarina ha progettato anche l’allestimento dello spazio espositivo del Certosa District, “La Cattedrale”, che ospiterà l’evento Innovation for Living, in cui verranno presentati i lavori di startup emergenti nel campo dell’innovazione, delle costruzioni, e della mobilità. In mostra anche i lavori dei vincitori del premio Designwanted 2023, di cui Giovanni de Niederhäusern, SVP Pininfarina Architecture, è membro della giuria.

RO PLASTIC PRIZE 2023, 20 Aprile, 18:00, Via Matteo Bandello 22 – L’evento è nato nel 2019 per ispirare la comunità creativa internazionale a esplorare una nuova filosofia di design e di produzione utilizzando materiali innovativi che derivano dal riuso dei rifiuti. Quest’anno Giovanni de Niederhäusern, SVP Pininfarina Architecture, sarà uno dei giurati dell’iniziativa.

CALLIGARIS, Salone del Mobile Pad 14 Stand A23 B24 – In una combinazione di design e tecnologie emergenti, Orbital torna a far parlare di sé in occasione del 100° anniversario di Calligaris. Il tavolo allungabile disegnato da Pininfarina per la multinazionale dell’arredamento è un’icona di grande interesse che ha vinto il premio Interior Innovation Award nel 2012.

SNAIDERO, Piazza San Marco 1 – All’intersezione tra tecnologia, artigianato e design, la cucina Ola è una sintesi di vita e movimento. Disegnata in collaborazione con Snaidero nel 2021, Ola, ora rinnovata, sarà presentata nel flagship di Snaidero a Milano con un evento di presentazione che vedrà la partecipazione del Team Pininfarina.

REFLEX, Salone del Mobile Pad 05 Stand L03 M02 – La nuova collezione Reflex che verrà presentata al Fuorisalone 2023 ha come protagonista Nido, la nuova sedia personalizzabile disegnata da Pininfarina all’interno del progetto “Pininfarina Home Design”. Linee morbide, design continuo e arioso, contrasto di materiali: ogni elemento rende Nido adattabile a spazi e clienti diversi.

BRA-VERY BAR, Via Sammartini 52 – Pininfarina è uno dei partner coinvolti da IAAD, Accademia Italiana e SAE Institute per affrontare il tema “Ethic in Aesthetic” attraverso 5 giorni di workshop per sviluppare progetti innovativi in ambito di sport inclusivo, automotive, footwear, comunicazione e sound design. L’azienda simbolo dell’Italian Style ispirerà il tema Ethical Living x Move(Ment) venerdì 21 aprile, in un workshop incentrato sul footwear sostenibile.

Casa, a Torino nel 2022 compravendite +6% e prezzi +1,6%. Traina la crescita Lingotto

OSSERVATORIO FIAIP TORINO E PROVINCIA

Bene anche Lucento grazie a infrastrutture e viabilità 

Il mercato immobiliare di Torino è in crescita. Nel 2022 volumi e valori sono positivi in città, come in provincia. Torino registra il 5,9% in più nelle compravendite con 16.125 transazioni e vede prezzi in aumento dell’1,6% rispetto al 2021. Lo rileva l’Osservatorio immobiliare 2022, condotto dagli agenti immobiliari aderenti a Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali).

In provincia l’aumento risulta più contenuto: con 21.800 scambi, il fuori porta registra nel 2022 il +0,7% e prezzi in aumento dell’1,2%. Complessivamente la Città Metropolitana conta circa 38mila compravendite concluse, con quasi il +3% rispetto all’anno precedente.

“Il 2022 è stato un ottimo anno per il mercato immobiliare torinese, con un ulteriore balzo di crescita sul 2021, anno in cui c’è stata una delle performance migliori di sempre – commenta Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino -. L’aumento delle compravendite si è accompagnato a quello dei prezzi, soprattutto in alcune zone che stanno diventando strategiche in città: Lingotto (+3,5%), Mirafiori Sud (+2,4%), San Donato (+2,2%), Cenisia (+2,4) e Lucento (+2,9), hanno registrato le migliori variazioni percentuali, grazie alle infrastrutture e a una nuova viabilità”. 

Il 2022 – aggiunge la presidente Fiaip, Claudia Gallipolisarà ricordato per gli eventi bellici, l’aumento dei tassi d’interesse sui mutui e l’inflazione che ha cominciato a erodere il potere d’acquisto e i risparmi degli italiani. Ciò nonostante la propensione all’acquisto nel corso del 2022 è rimasta alta, con un ritorno all’investimento immobiliare e una rinnovata richiesta di mono e bilocali. Il taglio piccolo ha ripreso quota, dopo essere rimasto fermo per tutto il 2020 e il 2021: il mattone è sentito come riparo dalla svalutazione del denaro. Innegabile anche la spinta dei bonus fiscali, dall’Under36 che ha permesso ai giovani di comprare la prima casa, e quelli legati alle ristrutturazioni, insieme al Superbonus e al Sismabonus, che hanno spronato il mercato dell’usato”.

Anche se il ritmo di crescita sembra meno significativo rispetto al 28% registrato nel 2021, i volumi del 2022 rappresentano oltre il 35% in più di quelli del 2020 e più del 18% sul 2019, dunque prima che il mercato fosse perturbato dal Covid-19. La pandemia ha attivato nuovi stimoli all’acquisto, aumentando la percezione della casa come rifugio dallo stravolgimento dell’emergenza.

“Il 2022 vede una stabilizzazione del fuori portasui volumi del 2021, anno in cui l’incremento percentuale è stato del 34% sul 2020. Nel corso del 2022 le compravendite sono rimaste alte (sul 2019 registra il +28%), ma si va verso una normalizzazione con prezzi in aumento in provincia dell’1,2%, spiega Andrea Franchetto, vice presidente di Fiaip Torino.

Dall’analisi svolta da Fiaip Torino sui dati provvisori trasmessi dall’Agenzia delle Entrate, emerge un rallentamento della dinamica espansiva nel corso dei trimestri dell’anno, soprattutto in provincia. “Il primo semestre del 2022 – spiega il vice presidenteha visto un’accelerata nelle compravendite, come effetto dell’onda lunga del 2021, mentre nel secondo semestre il tasso di crescita è cominciato a diminuire. Un andamento maggiormente evidente in provincia in cui il calo è iniziato già nel secondo trimestre dell’anno”.

 

PREVISIONI

“La prospettiva è di un graduale ritorno ai livelli pre-pandemia, con una contrazione della curva di crescita”, sottolinea Gallipoli.In questi primi mesi del 2023 il mercato immobiliare è entrato in una fase di stallo, rallenta e ha meno vitalità – aggiunge -. C’è incertezza, da una parte è dovuta agli aumenti dei tassi di interesse sui mutui che scoraggiano il cambiare casa, facendo entrare i consumatori in un’ottica più attendista; ma dall’altra anche la frenata sui bonus edilizi ha creato un nuovo rallentamento. L’andamento futuro dipenderà anche dalle politiche di governo legate alle nuove richieste europee sulla classe energetica degli immobili”.

Nelle previsioni, il rischio è che una fascia più ampia di persone resti esclusa dalla possibilità di comprare casa: o perché non potrà sostenere le rate del finanziamento o perché non avrà i requisiti per accedere al credito. A fronte di una maggiore richiesta di liquidità per accendere un mutuo, la domanda potrà spostarsi in parte verso la locazione, e verosimilmente la trattativa sul prezzo di vendita, che nel 2022 si era ridotta, potrebbe tornare più incisiva.

QUARTIERI E PREZZI

Per il secondo anno consecutivo i prezzi degli immobili residenziali a Torino registrano un lieve aumento. Un incremento complessivo dell’1,6% che segue quello del 2021 (+1,5%) dopo un 2020 con valori in equilibrio, quindi intorno allo 0%. Tutte le zone sono in positivo, anche le aree periferiche, segnate da anni con prezzi in discesa.

“Le variazioni sono minime, Torino mostra una crescita nei prezzi lenta, se paragonata al ritmo delle compravendite. Questo però rende la città attrattiva per gli investimenti e stimola le riqualificazioni da parte di grandi gruppi immobiliari. Diverse ristrutturazioni sono state eseguite nel corso del 2022 e altre sono in programma. Principalmente in centro, ma anche alcune vie periferiche come via Aosta a Barriera, sono state oggetto di riqualificazioni”, spiega Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino.

Capofila dei valori in positivo è la zona Lingottocon il +3,5% e un prezzo medio al metro quadro di 1.253 euro. Dopo anni di disagi causati dai lavori della metropolitana e dal lungo cantiere del grattacielo della Regione, la ripristinata viabilità, la nuova fermata della metro e l’operatività della nuova sede degli uffici della Giunta regionale, hanno ridato respiro alla zona, fortemente compressa negli ultimi anni.
“I prezzi al metro quadro sono ancora contenuti, ma stanno riprendendo quota e ci aspettiamo che continuino a salire, beneficiando del nuovo baricentro creato dal grattacielo e dalle fermate della metro”, spiega Nadia Ribone, associata Fiaip e membro del Comitato tecnico dell’Osservatorio 2022.

Di una nuova viabilità ha beneficiato anche la zona Lucento, Vallette (+2,9%, 881 euro al mq) e Madonna di Campagna (+1%, 1.026 euro al mq). Con l’apertura del sottopasso e la conclusione del cantiere, che ha visto 4 anni fa l’abbattimento della sopraelevata di corso Grosseto, i valori immobiliare accennano una leggera ripresa.

Nelle aree periferiche a nord della città, i prezzi al metro quadro restano comunque bassi, nonostante le piccole percentuali di crescita registrate nel 2022. In quartieri come Lucento, Vallette (+2,9%, 881 euro al mq), Barriera di Milano (+1,9% 849 euro al mq) e Falchera Villaretto (+0,5% 820 euro al mq), le quotazioni sono scese così tanto negli anni passati che oggi non arrivano a un prezzo medio di 900 euro al metro quadro. Raggiungono invece i mille euro Aurora (+1,7%, 1.000 euro al mq), Madonna di Campagna (+1%, 1.026 euro al mq) e Borgo Vittoria (+0,5%, 1.221 euro al mq).

“Da una parte – sottolinea Ribone è fisiologico che questi quartieri mostrino cenni di risalita, dopo anni in calo. Dall’altra, le variazioni positive sono anche l’effetto delle ristrutturazioni di appartamenti o di interi palazzi, per cui vi è un piccolo rialzo dei valori”.

L’area sud della città è quella che vede le migliori variazioni, un trend che segue quello dello scorso anno. Oltre il Lingotto, Mirafiori Sud guadagna il 2,4% con un prezzo medio al metro quadro di 1.426 euro (nel 2021 aveva già registrato il +1,6%). “È un’area che si sta rivalutando: sono quartieri prevalentemente residenziali, che vivono un cambio generazionale, trainati anche dai poli universitari limitrofi”, aggiunge.

Mirafiori Nord prende il +1,8% (1.584 euro al mq), Santa Rita il +1,8% (1.687 euro al mq), mentre Nizza Millefonti il +1,5% (1.752 euro al mq), San Paolo registra il +1,4% (1.711 euro al mq).
Cenisia registra una delle migliori variazioni percentuali nel 2022 con il +2,4% e 1.939 euro in media al metro quadro (nel 2021 aveva registrato il +1,9%), in virtù di prezzi più contenuti della vicina Cit Turin (+1,2%, 2.606 euro al mq), quartiere liberty ricco di servizi, in cui però l’offerta immobiliare scarseggia. San Donato prosegue con la crescita dei valori e segna nel 2022 il +2,2% (1.711 euro al metro quadro) dopo il +2,1% del 2021.
Poi ci sono Pozzo Strada che sale del 2,1% con 1.956 euro al metro quadro e Parella che va in positivo con il + 0,9% e 1.591 euro al metro quadro.

Le altre zone vedono valori perlopiù stabili con variazioni poco sopra l’1%. La zona Vanchiglia (censuaria 1), insieme con Vanchiglietta (censuaria 2), registra nel 2022 il +1,4% (2.521 euro al mq), San Salvario il +1,7% (2.000 euro al mq), la Crocetta il +1,5% (2.490 euro al mq), mostrando una graduale ripresa dei valori (nel 2021 aveva registrato il +1,8%) dopo diversi anni con prezzi in calo (-4% nel 2018). Regio Parco è in lieve crescita con il +1,7%, mentre la vicina Regio Parco-Barca segna solo il +0,8%.

Il centro di Torino mostra nel 2022 prezzi stabili con una crescita media dei valori dell’1,3%, dopo anni in ascesa (nel 2021 il +3%, nel 2020 circa l’1% e nel 2019 il +3%). Nel dettaglio, l’area di piazza San Carlo registra il +1% con un prezzo medio di 4.474 euro al metro quadro, piazza Statuto segna il +1,3% con 2.927 euro al metro quadro, mentre piazza Vittorio Veneto il +1,7% con 3.501 euro al metro quadro.

Collina e pre-collina di Torino vedono valori in aumento, complessivamente dell’1,3%. Il 2021 aveva segnato il ritorno del segno positivo in queste zone, che avevano inanellato diversi anni in negativo. Complici le nuove tendenze dell’abitare, queste aree hanno incontrato una nuova domanda di abitazioni vicine a spazi verdi. Anche se gli aumenti sono meno evidenti rispetto al 2021, la zona Gran Madre-Crimeasegna il +1,5% con una media di 3.542 euro al metro quadro, dopo il +2,1% nel 2021, Madonna del Pilone, Sassi, Bertollaregistrano il +1,5% con una media di 2.132 euro al metro quadro (+1,9% nel 2021). Borgo Posegna il +1,1% con 2.735 euro al metro quadro (+2,2% del 2021). Cavoretto vede un lieve aumento dell’1% con 2.058 euro al metro quadro (nel 2021 i prezzi erano tornati in positivo frenando il calo degli anni precedenti).

LA PROVINCIA

Nel 2022 la provincia di Torino vede compravendite e prezzi in linea con il 2021. Ha registrato 21.790 passaggi di proprietà, il +0,72%, e prezzi in salita del +1,2%, rispetto all’anno precedente.

L’andamento delle transazioni fuori porta ha mostrato nel corso dell’anno una maggiore contrazione del tasso di crescita rispetto al capoluogo (diversamente da quanto avvenuto nel 2021 quando ha segnato il +34% negli scambi). Dopo lo sprint del +11% del 1° trimestre del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, i successivi trimestri hanno visto un rapido calo delle percentuali di crescita: il 2° trimestre ha registrato il -0,2%, il 3° trimestre il -0,61% e il 4° trimestre il -4,6%.

“Anche se il ritmo di crescita si sta attenuando, si tratta comunque di volumi importanti, infatti rappresentano quasi il 35% in più delle compravendite del 2020 e il +28% rispetto agli scambi del 2019 – commenta il vice presidente Fiaip Torino, Andrea Franchetto. È un graduale rientro della curva di crescita che segnala una normalizzazione delle compravendite, come se la spinta alla ricerca di case fuori porta, sollecitata dal post pandemia, andasse esaurendosi”.

In Alta Val di Susa i prezzi mostrano un maggiore equilibrio rispetto ai cali degli anni passati: gli appartamenti restano sostanzialmente stabili con il -0,1%, mentre le case indipendenti segnano il -1,3%.

BOX E POSTI AUTO

Il mercato dei posti auto e dei box segue prevalentemente quello residenziale e nel 2022 vede prezzi in crescita dell’1,5% (dopo il ritorno del segno positivo nel 2021 con il +1,7%). Anche le compravendite sono positive: a Torino sono stati venduti 6.330 box, il 3,6%in più del 2021. Considerando anche la provincia, le transazioni dei box sono state complessivamente 22.285, il +1,57% rispetto all’anno prima. I numeri del 2022 rappresentano il +36% rispetto al 2020 e il +27% sul 2019.

COMMERCIALE

Il settore commerciale a Torino nel 2022 torna a indebolirsi dopo la risalita delle compravendite del 2021 (+26,6). Dall’elaborazione Fiaip Torino sui dati provvisori dell’Agenzia delle Entrate, le transazioni di negozi e laboratori nel 2022 sono state a Torino 1.007 (-1,58), in provincia 598 (-11%) e complessivamente perdono il 5,4% rispetto all’anno prima. Ad ogni modo, superano del 14% i numeri del 2019.
Sul fronte prezzi, i negozi registrano un ulteriore calo dei valori con il -2%.

Il mercato degli uffici a Torino è molto contenuto. Le compravendite in città sono cresciute del 3% con 240 passaggi di proprietà. Non si può dire altrettanto della provincia con compravendite in discesa del -12% (136 scambi). Complessivamente la città metropolitana perde il 3% di scambi rispetto al 2021.
I prezzi degli uffici scendono ulteriormente del -2,6% (avevano già segnato il -2,9% nel 2021).

“Il mercato dei negozi e degli uffici è da tempo in sofferenza. Le variazioni restano buone solo lungo le arterie principali dei singoli quartieri, mentre le attività nelle vie interne sono penalizzate. Si tratta di un mercato che è quasi totalmente finalizzato al cambiamento di destinazione uso”, commenta Alessio Carnevale, agente immobiliare associato e membro del Comitato Tecnico dell’Osservatorio 2022.

Sono soprattutto gli uffici a diventare abitazioni, ma la conversione d’uso riguarda anche i negozi, infatti tra il 2019 e il 2021 circa 400 unità immobiliari in tutta la provincia e più di 300 solo a Torino sono passate dalla categoria catastale C/1 ad altra categoria per variazione o fusione.

“In una città come Torino – sottolinea Carnevale per arginare degrado e incuria, è più che mai necessario promuovere la cedolare secca per gli affitti dei negozi al pari delle abitazioni oppure agevolare il cambio di destinazione d’uso. D’altra parte, la trasformazione in residenziale dei negozi andrebbe incontro alle esigenze di abbattimento delle barriere architettoniche e risponderebbe a una crescente domanda di abitazioni”.

LOCAZIONI

Le locazioni risultano in crescita in quasi tutte le zone con canoni in aumento del 2,4%, più contenuto l’incremento nei comuni della provincia con il +1,35%. Il mercato degli affitti è dinamico, trainato soprattutto dagli studenti e dal turismo, anche straniero, in zone centrali e semi centrali.

La previsione è che il mercato della locazione crescerà ulteriormente nel corso del 2023. La domanda locativa è consistente, non solo per l’affitto transitorio e breve che va incontro agli universitari e ai turisti, ma anche per il residenziale. Con l’aumento dei tassi di interesse sui mutui e la richiesta di una maggiore liquidità per acquistare casa, una fascia di persone si sposterà sul mercato della locazione, optando per un’abitazione in affitto.

Ivrea Canoa Club sempre in prima linea per lo sport

Festa di primavera alla polveriera

Ivrea Canoa Club ha partecipato all’annuale appuntamento della Festa di Primavera svoltosi il 16 aprile presso il Parco della Polveriera. Una domenica che ha visto il ritrovo delle varie associazioni che animano quest’area naturalistica immersa nella città, prendendosene cura e valorizzandone il ricco potenziale.

Complice la bellissima giornata, una ventina di allegri volontari hanno fatto provare ad adulti e moltissimi bambini la gioia di salire in canoa e pagaiare nelle acque tranquille del lago San Michele. Al gazebo predisposto per l’occasione sulle rive del lago, dove la natura incontaminata offre uno spettacolo incantevole a pochi passi dal centro cittadino, i volontari hanno accolto le centinaia di persone che si sono susseguite, sottolineando i valori fondanti dell’associazione attenta allo sviluppo, la diffusione e la didattica dello sport della canoa intesa come formazione psicofisica e morale della persona. La festa è stata l’occasione per conoscere le varie attività del club che dai centri di avviamento alla canoa, passa alle attività di preparazione sportiva e agonismo per completarsi con il nuovo Rafting/Hydrospeed. È infatti Eporedia Rafting Center la disciplina nata all’interno del club proprio nel 2023 dopo un anno di preparazione per tecnici e strutture che oltre all’attività agonistica organizza da aprile a ottobre discese di soft rafting da Montalto a Ivrea.

Domenica Giordano, membro del Consiglio direttivo dell’Ivrea Canoa Club: “I bambini sono stati tantissimi ed entusiasti dell’esperienza e con loro i genitori e amici hanno trascorso una giornata di festa all’insegna dello sport”. Assieme a lei, a dar vita a questa coloratissima festa gli atleti e soci del Canoa Club che per tutta la giornata hanno accompagnato gli ospiti insegnando loro i primi rudimenti della pagaiata.

“Opera d’arte” su Salvini, Forza Italia: “E le sinistre tacciono”

TORINO COMICS, FORZA ITALIA TORINO: TROPPO FACILE DERUBRICARE A SATIRA IL DELIRIO IDEOLOGICO E L’OSCENITA’ GRATUITA. AGGHIACCIANTE SILENZIO SINISTRE

“Contro Matteo Salvini al Torino Comics non c’è stata satira ma puro delirio ideologico e oscenità gratuita”. Ad affermarlo Roberto Rosso,  Paolo Ruzzola e Marco Fontana rispettivamente coordinatore, vicecoordinatore provinciale e coordinatore cittadino di Forza Italia a Torino esprimendo la propria contrarietà per il dipinto dell’artista Luis Quiles esposto durante l’ultimo festival dei fumetti torinese.  

Roberto Rosso spiega: “Quando si parla di satira come cita il dizionario si intende una critica più o meno mordace, dal sarcasmo alla caricatura, verso aspetti o personaggi tipici della vita contemporanea.. Nel quadro non vi è nè sarcasmo nè caricatura ma esclusivamente bullismo ideologico”.

Aggiunge Paolo Ruzzola, anche capogruppo in Regione Piemonte per gli azzurri: “La Regione Piemonte fa bene a pensare di revocare il patrocinio. E’ necessario lanciare un segnale verso chi abusa del diritto di satira per diffamare un rappresentante delle istituzioni. Il quadro esposto è solo volgare e completamente scollegato dalla realtà che viviamo e quindi ingiustificabile”. 

Marco Fontana conclude: «Ancora più agghiacciante di questo quadro, delirante e decontestualizzato dalla realtà, è il silenzio assordante degli esponenti delle sinistre locali e nazionali. Siamo di fronte al solito copione: se ad essere attaccata è l’onorabiltà di un esponente di centrodestra fanno come gli struzzi seppellendo la testa nella melma in cui sguazzano per denigrare gli avversari». 

Benji di Claire Dowie al Baretti

martedì 18 aprile 2023  ore 21.00

sabato 22 aprile 2023 ore 18.00

365° SAN SALVARIO REAGISCE e TEATRO BARETTI

presentano

PILLOLE DI TEATRO AL CINEMA

BENJI di Claire Dowie

con Olivia Manescalchi, regia di Lorenzo Fontana.

Torna il progetto di Monica Luccisano e Cristina Voghera, un progetto che porta in sala sia il teatro che il cinema, brevi pièce teatrali che preludono a un film il cui soggetto verte sullo stesso tema. Al pubblico sono offerte quindi nella stessa serata due forme di spettacolo, con la possibilità di immergersi in una dimensione multidisciplinare, ricevendo un racconto affine attraverso due linguaggi espressivi diversi, quello performativo, e quello cinematografico: il primo di breve durata, una “pillola teatrale” appunto di circa 20 minuti, il secondo della normale durata di un film.
Questa volta il tema di questa pillola è VOLI DELLA MENTE.

Martedì 18 e sabato 22 come opening act della proiezione del film Tutti Amano Jeanne di Celine Devaux la breve pièce teatrale è un estratto di BENJI di Claire Dowie, con Olivia Manescalchi, regia di Lorenzo Fontana, lo spettacolo andrà o in scena il 16 e il 17 maggio al Teatro Astra con la produzione del Teatro Baretti.

Con questo testo del 1987 Claire Dowie, drammaturga, attrice e poetessa del circuito della stand-up comedy americana, ha vinto il premio Time Out nel 1988.
«In scena la sola attrice con due sedie affronta una sorta di confessione / intervista / testimonianza, rivolta al pubblico nella maniera più diretta possibile. Una confessione dolorosa e intima, la condivisione di una storia terribile, scomoda e commovente», spiega il regista Lorenzo Fontana.
La protagonista ci parla con grande lucidità e racconta nei dettagli il suo malessere, i ricordi d’infanzia di famiglia, i primi giochi innocenti con la sua amica immaginaria. Con un linguaggio apparentemente quotidiano, ma anche ossessivo nelle descrizioni più dettagliate dei momenti di vero e proprio sdoppiamento di personalità, Dowie ci accompagna in un viaggio emozionante in cui la protagonista, nel disperato tentativo di farsi capire da chi la circonda, dovrà combattere la sua battaglia definitiva.

A seguire ci sarà il film TUTTI AMANO JEANNE di Céline Devaux.
Tutti amano Jeanne, a parte lei stessa. La sua autostima è precipitata il giorno in cui il progetto di raccolta di rifiuti subacquei, che l’aveva resa famosa, si è rivelato un fiasco, e a nulla è valso il suo tuffo in mare per tentare di salvare la presentazione, se non a renderla ridicola agli occhi del mondo, grazie ad un video divenuto virale. Come se non bastasse, per riprendersi dal disastro economico, le tocca il penoso compito di volare a Lisbona per svuotare l’appartamento della madre morta un anno prima. La sua profonda solitudine e la disperazione che non le dà tregua vengono turbate soltanto dall’incontro casuale con un ex compagno di liceo, il quasi omonimo Jean, che sembra conoscerla meglio di quanto lei non creda.
Tutti amano Jeanne è una sadcom in tutto e per tutto, una commedia malinconica in cui depressione e romanticismo dialogano tra loro.
È un film in cui un vivace battibecco si traduce, in maniera originale e intelligente, nel battibecco tra Jeanne e la sua cinica vocina interiore, resa come un buffo personaggio animato ricoperto di lunghi capelli.

Celine Devaux. Autrice di alcuni cortometraggi che si sono fatti notare a Cannes e a Venezia, per il suo primo lungometraggio la Devaux può contare sull’apporto fondamentale dell’ottima Blanche Gardin, e sull’affinità che l’attrice instaura con Laurent Lafitte (della Comédie-Française). E tuttavia, è proprio il suo non assomigliare fino all’ultimo ad una commedia romantica propriamente detta che fa del film un’opera toccante, che ragiona sul dolore di essere figli, ex amanti, ex promesse, e si misura con lo stigma del disagio psichico, senza indulgere nella formula classica del monologo nevrotico.

Progetto finanziato nell’ambito della risposta dell’Unione alla pandemia di COVID-19

BIGLIETTERIA: INTERO 7€ / RIDOTTO 5€ (under25/over65)
È consigliato l’acquisto dei biglietti online su anyticket.it.
Informazioni tel 011 655 187 / info@cineteatrobaretti.com 

Torino, ristoranti chiusi: civiltà finita?

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Il famoso Cuculo di via Roma

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Ho provato a ricordare  scrivendoli su un foglietto i ristoranti chiusi negli ultimi anni a Torino. Si tratta di un numero altissimo: il “San Giorgio “ al Castello Medievale ,la “ Vecchia Lanterna “,i “ Due lampioni” ,” Cuculo”, il “Giardinetto“, il “Gran Giardino”, poi diventato la “Rotonda“, la “Cittadella“, ”Cucco“, l ’”Antico cervo“, “La smarrita“, “Ferrero“ ,il “Rendez – Vous“ , il Tiffany, Villa “Sassi“, la “Fontana luminosa“ ,il “Baccarat“ , il “Firenze“, il “Pavia“, il “Passator cortese“, il “Ciacolon “, il “Bastian Contrario“,  “il Muletto“, il “RistoDante”, il “Giancarlo“, la “Capannina”, ”la Pace,” l’”Appennino pistoiese”, ”l’Abetone“, il “Bridge“, “Calandrino”, “Mon Ami”, “Osvaldo”, “La fontana dei francesi”, “Perbacco”, “Montecarlo”. E qui mi fermo, anche se potrei continuare con altri nomi come il ristorante friulano  il “Camin“ che prese il posto di Gipo in  corso Francia, un locale dove non volli mai mettere piede per antipatia verso il cantautore allora apertamente comunista. Ogni nome mi ricorda una storia, degli amici con cui andavo a cena ,degli episodi piacevoli di serenità, di allegria, di intimità. Mio padre amava le cene al ristorante e ogni settimana si andava a cenare. Mi ha abituato al piacere della civiltà della tavola.  Sicuramente una giovinezza dorata per parafrasare Elena Croce. Lui ci andava in giacca e cravatta anche d ‘estate e voleva che tutti seguissimo il suo stile che allora non era solo nostro, ma di tanti torinesi. E poi ho cominciato ad andarci io con compagne di liceo e con le prime amiche. Capisco bene di essere stato un privilegiato. Un privilegiato soprattutto perché ho conosciuto una Torino che non c’è più. Ogni locale con  il ricordo di uno stile e  con un’ eleganza scomparsa. Ogni esame superato all’ università ,andavo a festeggiarlo al ristorante. Un passato che forse  oggi idealizzo e che non c’è più,  ma che  è motivo di piacere ricordare, anche se devo constatare che quegli ambienti eleganti o anche semplici ,ma  sempre accoglienti, appartengono ad un passato, ad una civiltà torinese, come avrebbe detto Mario Soldati, che è stata travolta dai tempi nuovi e non sempre felici. Era bello cenare con  il filosofo Oscar Navarro che si dilettava di cucina insieme al latinista Vincenzo Ciaffi, come era bello ritrovarsi insieme a Mario Bonfantini e a Liana  De Luca, la poetessa  di cui il grande francesista si era follemente innamorato . Era piacevole ritrovarsi la sera con Edoardo Ballone, sociologo e giornalista che diventava la “forchetta curiosa“ del giornale “La stampa“, sempre alla ricerca di nuovi locali. Anche loro appartengono ad un tempo perduto che non tornerà mai più.

“Tutto quello che ho è tutto quello che mi hai dato…”

Music Tales, la rubrica musicale

“Tutto quello che ho è tutto quello che mi hai dato

non ti sei mai preoccupato che sarei arrivata a dipendere da te

Ti ho dato tutto l’amore che avevo in me

ora scopro che hai mentito e non posso credere che sia vero”

Era il 1988 e la mia adolescenza era scandita da brani come questo.

Figlia del musicista e cantante Joe Brown e della cantante Vicki Brown, Sam Brown ha intrapreso l’attività di cantante ad appena 14 anni, quando ha collaborato con i Small Faces per l’album 78 in the Shade (1978).

Ha anche registrato con Spandau Ballet e Jon Lord.

Nel 1986 ha firmato un contratto con la A&M Records. Nel 1988 ha pubblicato il suo più importante successo, il brano Stop!, che dà anche il nome al suo primo album in studio. Il suo secondo disco è uscito due anni dopo. Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1991, ha pubblicato 43 Minutes, che non ha avuto successo.

Nel 1994 l’artista ha collaborato con i Pink Floyd come corista negli album The Division Bell e Pulse. Nel 1995 ha collaborato con Fish per il singolo Just Good Friends. Nel 1997 ha pubblicato in maniera indipendente l’album Box.

La sua attività di corista la ha vista collaborare con numerosi e importanti artisti della scena rock e non solo: David Gilmour, Deep Purple, Jon Lord, The Firm, Gary Moore, Jools Holland, Nick Cave e altri.

Nel 2007 ha diffuso l’album Of the Moment.

Nel 2020 sembrava che la spettacolare carriera della cantante fosse agli sgoccioli. Improvvisamente, eccola di nuovo in cima. Secondo la lista di People With Money di domenica (16 aprile), Brown è la più pagata cantante al mondo, grazie a sorprendenti guadagni di 75 milioni di dollari tra marzo 2022 e marzo 2023, un vantaggio di quasi 40 milioni di dollari sulla sua concorrente più vicina.

“Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare… nel potere che non si è saputo utilizzare, nell’egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità. ”

Buon ascolto

CHIARA DE CARLO

https://www.youtube.com/watch?v=V4qorFKV_DI&ab_channel=SamBrown-Topic

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Ecco a voi gli eventi da non perdere!
Tutta cromata…è tua se dici siiii!! 🛵 🎶 Di chi stiamo parlando? La tribute band di Lucio Battisti, 10 HP Reimmaginando Lucio, ti aspetta nel nostro Sapori&Sorrisi giovedì 20 aprile! Dai un’occhiata al programma della serata ⤵️
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🔸 Alle 20:30 goditi lo spettacolo della tribute band e canta l’immortale Battisti con noi!
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Amianto, Ravetti (Pd): “Riprendere il confronto”

“AUDIZIONE AFEVA: CI IMPEGNEREMO PERCHE’ LE ISTITUZIONI RIPRENDANO IL CONFRONTO E VENGA ADOTTATO SUBITO UN NUOVO PIANO AMIANTO. I FAMILIARI DELLE VITTIME NON DEVONO ESSERE LASCIATI SOLI”

17 aprile 2023 – “Si è tenuta oggi l’audizione in Commissione, da me sollecitata all’inizio di aprile, della Presidente dell’Associazione Famigliari e Vittime dell’Amianto (Afeva) Giuliana Busto e dei rappresentanti Nicola Pondrano e Bruno Pesce finalizzata a fare il punto sulla ricerca sanitaria dedicata al mesotelioma e sulle bonifiche dall’amianto. I portavoce casalesi dei familiari delle vittime da amianto hanno espresso fortissime perplessità e, su alcuni specifici casi, anche stupore per la lentezza con cui le Istituzioni affrontano questi temi così decisivi per la salute e l’ambiente” spiega il Consigliere regionale Domenico Ravetti  del Partito Democratico di Alessandria.

“In particolare – prosegue l’esponente dem – hanno sottolineato la necessità di dare una svolta e un’accelerazione alle bonifiche sia nei siti pubblici che in quelli privati e di prevedere strumenti operativi più opportuni per spendere le tante risorse, accantonate e non utilizzate, per  l’eliminazione dell’amianto. Inoltre, hanno evidenziato che il fondo milionario destinato alla ricerca contro il mesotelioma e frutto della battaglia legale sull’ex Eternit, parrebbe non essere più utilizzato. Infatti, la rendicontazione dei progetti di ricerca per individuare nuove cure contro il mesotelioma che coinvolgevano l’Università di Torino presso l’azienda ospedaliera San Luigi di Orbassano, i dipartimenti di Scienze della Salute e di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale, l’Istituto Mario Negri insieme all’azienda ospedaliera di Alessandria e l’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori, risale al 2021. Da allora Afeva chiede, inutilmente, una ripresa delle progettualità sui tavoli istituzionali”.

“In questo senso – afferma il Consigliere regionale Pd – siamo tutti d’accordo sul percorso di riconoscimento dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere scientifico (Irccs) sulle patologie ambientali per Alessandria e la sua provincia. Ne abbiamo, fin da subito, compreso il valore e siamo stati noi i primi a tracciare questa strada, attraverso delibere specifiche alle quali devono seguire i dossier ufficiali di candidatura (e non le vaghe intenzioni parlamentari espresse con mozioni inutili, se i valori scientifici dei dossier sono poco qualificanti). E, oggi, vogliamo rilanciare, con forza, in questo percorso, il ruolo di Casale Monferrato e di tutti i protagonisti sociali e sanitari di quel territorio”.

“Voglio, inoltre, rimarcare il fatto che al Piemonte manca, perché scaduto nel 2020, il “Piano regionale Amianto” e il Comitato Strategico Regionale, previsto da apposita legge, a parte una convocazione del novembre scorso di scarsa rilevanza operativa, non svolge, da qualche anno, un ruolo di analisi e di coinvolgimento nelle scelte di indirizzo indispensabili. In Consiglio regionale chiederemo l’adozione di un nuovo Piano Amianto e ci impegneremo, ancora di più, per rimettere al centro del dibattito la città di Casale Monferrato con tutte le questioni legate alle bonifiche e alla ricerca” dichiara il Vicepresidente del Gruppo Pd.

“Voglio infine rilevare, sul piano politico – conclude il Consigliere regionale alessandrino – che dagli interventi dei rappresentanti di Afeva è emersa la mancanza di un confronto e di un rapporto con le Istituzioni e un senso di abbandono e solitudine nella lotta all’amianto che ha lasciato dietro di sé tanto dolore. Questi appelli dimostrano chiaramente che anche le Istituzioni locali potrebbero e dovrebbero prestare maggiore attenzione a chi da anni si spende in prima linea per debellare questa piaga e incentivare e rafforzare la ricerca”.

In arrivo i fondi dalla Regione per la formazione di 180 nuovi medici

MEDICINA GENERALE, LA REGIONE PIEMONTE RIPARTISCE OLTRE 6 MILIONI 798 MILA EURO PER FORMARE 180 MEDICI IN PIU’ IN TRE ANNI 

 

Su proposta dell’assessore alla Sanità del Piemonte, questa mattina la Giunta regionale ha disposto il riparto di 6 milioni 798  mila euro per il finanziamento di 180 borse aggiuntive di formazione in medicina generale (60 all’anno) per i trienni formativi 2021-2024, 2022-2025 e 2023-2026, prendendo atto che 2 milioni 226 mila euro sono in attesa del decreto di assegnazione del Ministero della Salute.

Un provvedimento sul quale il presidente della Regione e l’assessore regionale alla Sanità richiamano l’attenzione, sottolineando l’importanza di investire sulla formazione di nuovi medici da impegnare sul territorio, dove la rete assistenziale è in fase di deciso potenziamento.

I medici di medicina generale, nella prospettiva anche delle Case di comunità, svolgono un ruolo fondamentale per offrire la prima risposta alla domanda di cura dei cittadini, non ultimo filtrando e riducendo sensibilmente anche gli accessi impropri al Pronto soccorso.

Sul piano operativo, le risorse, facenti capo alla Missione 6 Salute del Pnrr riguardante lo sviluppo delle competenze tecniche-professionali, digitali e manageriali del personale del Sistema sanitario, sono state assegnate all’Asl Città di Torino, individuata dalla Regione come Azienda capofila e soggetto attuatore esterno dei corsi.