ilTorinese

Carcere Torino, il Partito Radicale: “Alle Vallette situazione difficile”

Come ogni anno il Partito Radicale ha promosso in occasione del Natale visite di proprie delegazioni nelle carceri italiane. A Torino la vigilia di Natale una delegazione del Partito Radicale, dell’Associazione Marco Pannella e dell’AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati) ha visitato il Carcere delle Vallette di Torino.

Commenta Mario Barbaro, della segreteria radicale:

“La situazione nel carcere torinese resta molto difficile. Il sovraffollamento è molto elevato (presenti poco meno di 1400 detenuti su una capienza regolamentare di circa 1000, dato pressochè stabile nella sua gravità rispetto alle ultime rilevazioni). Anche l’organico di Polizia Penitenziaria è sotto dimensionato: circa 700 agenti rispetto ad una pianta organica prevista di circa 900 unità. Da questi numeri (e dal generale contesto di situazione di degrado delle celle e degli ambienti di detenzione) si comprende bene il difficilissimo compito che la Polizia Penitenziaria deve affrontare ogni giorno. Solo quest’anno sono una quarantina le aggressioni fisiche ai danni del personale. In questo contesto così difficile la via maestra resta quella della politica. Auspichiamo una stagione di riforme che possa aprire la strada alla risoluzione di molti problemi affrontandoli alla radice per far vivere il dettato della carta costituzionale.”

La delegazione era composta da Mario Barbaro (componente della Segreteria del Partito Radicale), dall’Avv. Alberto Del Noce (Vice Presidente Unione Camere Civili Italiane), dall’Avv. Roberto Capra (Presidente Camera Penale Piemonte e Valle d’Aosta), Claudio Desirò (segretario di Italia Liberale e Popolare), On. Alberto Nigra (Presidente di Piemonte Libertà) e da giovani avvocati dell’AIGA.

Comba (Fdi), solidarietà a Giachino: attacchi contro chi approva Torino-Lione

 “Approvi la Tav? Dovrei lapidarti. In estrema sintesi è quel che è accaduto a Mino Giachino, fondatore del movimento Sì Tav e dirigente piemontese di Fratelli d’Italia, che  rende noto di essere stato attaccato sui social dopo un suo post in cui si diceva soddisfatto per l’avvio del cantiere della Torino-Lione. Evidentemente i no Tav non lo sono, tanto da replicare con messaggi che incitano alla violenza e all’odio con ‘Per voi le pietre sono un regalo’. E’ un attacco grave. Nell’esprimere solidarietà a Giachino, mi auguro che si prendano le distanze e si riporti il ​​dialogo al centro del confronto. Quello che noi abbiamo sempre sostenuto”.  Così il deputato di Fratelli d’Italia Fabrizio Comba, coordinatore regionale del Piemonte, componente della commissione Attività produttive, commercio e turismo di Montecitorio.

Tragedia in ospedale: uomo si lancia dalla finestra

È morto dopo la caduta dalla finestra dell’ospedale di Ponderano da cui si è lanciato. La vittima è un uomo  di 83 anni. Secondo alcuni testimoni, l’anziano si sarebbe lanciato da una finestra cadendo sul tetto-giardino dell’edificio. I tentativi di salvargli la vita sono stati inutili.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

 

Rock Jazz e dintorni a Torino. Lo Stato Sociale e Antonella Ruggero

Gli appuntamenti musicali della settimana 

Lunedì. Allo Spazio 211 suonano Il Complesso gli Illuminati.

Mercoledì. Al Blah Blah si esibiscono gli Skinny Peachfuzz.

Giovedì. Al Magazzino sul Po è di scena il Jazz RapSody  Collective. Al Blah Blah si esibisce Daniele Pelizzari. Al Bunker suonano Scudetto, Sorriso Tigre e Pan Dan.

Venerdì. Al Circolo Corso Parigi si esibiscono i Derby Mates. All’Off Topic è di scena la cantautrice Irene Buselli. Al Blah Blah suonano i Leda.

Sabato. Al Jazz Club si esibisce il trio del pianista Francesco Greco.

Domenica. Al Sociale di Pinerolo arriva Antonella Ruggero. Principale appuntamento di Capodanno in piazza Castello con Lo Stato Sociale e  con il Dj set di Mace. Al Circolo Corso Parigi suonano gli Svoboda mentre all’Imbarchino sono di scena i Nocrac.  All’Hotel Hilton suona il quartetto della vocalist Valentina Nicolotti mentre al Cafè Muller Federico Sirianni rende un tributo a De Andrè.

Buon Natale e Buon Anno a tutti!

Pier Luigi Fuggetta

Il Natale illumina Torino: mercatini, pattinaggio su ghiaccio e luminarie per la festa più bella dell’anno

I mercatini tematici, la pista di pattinaggio su ghiaccio, il boschetto di Natale in piazzetta Reale, il calendario dell’avvento e il presepe di Luzzati per un tocco di tradizione, e poi ancora concerti, cori gospel, degustazioni e tante attività per grandi e piccini. Il Natale è alle porte e Torino si appresta a viverlo con oltre un mese di iniziative e un’importante novità: le luminarie in tutte le circoscrizioni.

Ecco il programma: ↘️
http://www.comune.torino.it/eventi/natale2023/

… Quando un buon “Aglianico del Vulture” si trasforma in un bel “Nebbiolo d’Alba”

“Facce da scuola” / 9

Quarant’anni fa, a Vallette … I “migliori” anni della mia scuola

Gianni Milani

Inizi ’80. Era di domenica. Penso settembre – ottobre. Tempo di vendemmia, su quelle colline di Langa che ci accoglievano in tutta la loro stupefacente, magica bellezza. Con tutta la combriccola “vallettara” s’era arrivati a Mango, cuore di Granda, paese di superbo Moscato e “del partigiano Johnny” di fenogliana memoria. Insegnanti in “fantozziana” gita fuori porta. Appresso come sempre c’eravamo portati anche il “saggio”, ma “buontempone” più di tutti noi, don Ruggero, magistrale docente di Religione, punto saldo di riferimento per tutta la “Levi”, ragazze e ragazzi, e tutti noi colleghi compresi. Inizi anni ’80, dicevamo. A Mango s’era prenotato in un Ristorante di cui non ricordo il nome, dal panorama mozzafiato su un mare di colline da cui non avresti mai staccato gli occhi, a pochi metri dal possente Castello (secolo XIII) dei Marchesi di Busca. Gruppone da dieci, uno più uno meno. Insegnanti e un bidello (pardon, “assistente di palestra”, come rettificava lui). Lo scopo, ovviamente, mangiare e bere bene. Ma anche divertirsi e soprattutto, quella domenica, giocare un tiro mancino al povero Francesco, il Francesco Sarracino, insegnante di Educazione Artistica e ottimo pittore (a casa conservo una sua rigorosissima incisione dedicata ai danni terribili, a cose e a persone, causati dal terremoto dell’Irpinia del novembre dell’’80), da poco arrivato a Torino, con tutto l’ingombrante carico di nostalgia per la sua Basilicata e, in specifico, per la sua Rionero in Vulture. A Torino … e in Vallette, poi!. Lui così attento, scrupoloso e rispettoso. Di tutto e di tutti. E, soprattutto, di quell’Istituzione “Scuola”, così importante per lui, uomo integro del Sud, e così poco rispettata – pur se in fondo amata – dai nostri ragazzotti di via delle Magnolie. Schcreanzati (con tanto di h alla pronuncia), lo si sentiva gridare per ogni “sgarro” ai principi di una scuola che deve educare – comiziava a dito alzato – ed esigere il massimo rispetto da parte di tutti. E lì, invece! Ottimo insegnante. Bravo giovane. Lo prendemmo tutti a ben volere, nel nostro gruppo di colleghi “giocherelloni” a tempo perso, per strappargli, ogni tanto almeno, qualche risata e fargli per un po’ posare a terra quella cupa “saudade” per il suo paesello. Scoppiò perfino (dietro, sempre alla nostra regia) una bella “simpatia” fra lui e una giovane collega, anche lei arrivata dal Sud. Aveva un solo difetto, il Sarracino. Tutto in Piemonte e a Torino era per lui “brutto, sporco e cattivo”. L’inferno. In Basilicata, invece, regnava il paradiso! Non parliamo della cucina. Quello era proprio il suo tasto dolente. Ogni giorno era una lamentosa, ridicola, insopportabile litania. Quella piemontese? Ma per carità! Vuoi mettere il “Piatto del Brigante” o i “Ravioli con la ricotta” o i “Cavatelli con cime di rape”? Quanto mi mancano! Atroché “Bagna cauda” o “Agnolotti” o “Brasato”. E i nostri “Mustacciuoli” e i “Calzoncelli”, non c’è “Bunet” che tenga! Non c’è proprio paragone! Ragazzi, non se ne poteva più. Non si poteva toccare il tema “cucina” che, subito, esplodeva il “rosario” dei migliori piatti lucani.

E poi, l’Aglianico del Vulture, il “Barolo del Sud”, ma che Barolo! E’ l’“Aglianico” il miglior vino rosso d’Italia, se non del mondo! Uno sfinimento! E noi si esplodeva “alla Carosone”, accerchiandolo con un ‘O sarracino, ‘o sarracino, bellu guaglione, ‘o sarracino, ‘o sarracino, tutt’e ffemmene fa ‘nnammurà … Schcreanzati, (sempre con l’h), gridava e sorrideva lui. Quella domenica, in quel di Mango avevamo studiato per lui un piano niente male. Se domenica andiamo al Ristorante – aveva proposto lui qualche giorno prima – vi porto una mia bottiglia di Aglianico e lì faremo il confronto con i vostri Dolcetti, Barbere o Nebbioli. Voglio proprio vedere! Affare fatto! Ed eccoci al Mango. Interno Ristorante. Gentile, paffuta ristoratrice: Ah, suma bin ciapà. No, bei fioi, pos nen felu … esageruma nen. E il più piemontese del gruppo ma madama a l’è mach ‘na marminela, uno scherzo. Va là va là è solo uno schcherzo, ribadiva in italiano-riminese il Ghinelli, braccia rubate alla Riviera, emigrato a insegnare Lettere alle Vallette di Torino. Ommi, pòvra dòna si rassegnò la simpatica ristoratrice. Che, nel giro di qualche minuto, ritornò con due (dico due) bottiglie di rosso, sistemate come le avevamo raccomandato. Cambio di etichette. All’“Aglianico” del Sarracino aveva sorapposto quella di un “Nebbiolo d’Alba” da favola. E viceversa. Si mangiò alla grande. E tutto strettamente alla piemontese con gran finale di “Bunet” e “Moscato”. Devo ammetterlo – sorrise un po’ sforzato il buon Sarracino – anche se non siamo dalle mie parti si è proprio mangiato e BEVUTO proprio bene!  BEVUTO, sottolineò a voce alta con amichevole ghigno, ripensando al tragicomico inizio pasto. Eh già, ricordate lo scambio di etichette? Un bel brindisi, aveva gridato il calabro cosentino di Paola Franco Molinaro alzando un calice di rosso. Assaggiamo questo Aglianico. In alto i calici. Strepitoso! Gridò il Francesco. E adesso proviamo questo bel Nebbiolo. Calice al naso, buon profumo, gusto … Però, non male. Ma non come l’Aglianico. E lì, scoppiò una risata corale che fece sobbalzare tutti i clienti. Via le etichette! Sarracino sbiancò. Il suo “Aglianico” era diventato “Nebbiolo d’Alba” e il “Nebbiolo” scoprì essere il suo “Aglianico. Quello da noi affidato alla simpatica, paffuta ristoratrice. Povero! Si sedette, stranito e accennò appena Schcreanzati!!! E noi a canticchiare ‘o sarracino, ‘o sarracino, … La giornata finì a tarallucci e vino. E grappini (tanti) di Langa. Che contribuirono forse a riconciliare Francesco con il mondo. La nostra amicizia si sostituì e si affiancò poi, nei giorni e negli anni successivi, ai Grappini, agli Aglianici e ai Nebbioli e il buon Francesco imparò a trovare del “buono” anche in quel piccolo quadrato di territorio subalpino chiamato “Vallette”. Le nostre “Vallette”.

Gianni Milani

La Città di Torino approva la ‘Guida per la Politica del cibo’

Una città più sostenibile, più vicina a chi ha più bisogno e capace di favorire stili di vita sani e rispettosi dell’ambiente: sono solo alcuni degli obiettivi evidenziati nella ‘Guida per la Politica del cibo della Città di Torino’ approvata  dalla Giunta comunale, su proposta dell’assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta.

 

Un documento importante lungo il cammino per rendere sostenibili i sistemi alimentari, garantire cibo sano e accessibile a tutti e tutte, preservare la biodiversità, lottare contro lo spreco, innovare i sistemi alimentari che ci aiuterà a organizzare, armonizzare e implementare le diverse iniziative che vedono impegnata la Città e gli altri attori e portatori d’interesse in una visione condivisa sul futuro rapporto della città con il cibo e che definisce le azioni chiave per attuarla”, spiega Chiara Foglietta.

Dallo scorso anno Torino si è dotata di gruppo interassessorile e interdipartimentale – Gruppo Interdipartimentale delle Politiche Alimentari – che ha concentrato il proprio lavoro su quattro pilastri: sostenibilità ambientale ed economia circolare, sicurezza e spreco alimentare, agricoltura urbana e promozione culturale. Frutto del lavoro di analisi e condivisione realizzato all’interno del GIPA nell’ambito del progetto EU – H20220 FUSILLI e attraverso il dialogo costante con il gruppo di lavoro dell’Atlante del Cibo di Torino e l’utilizzo di dati e informazioni da esso prodotti nei suoi rapporti e nell’ambito del Food Metrics Report realizzato dalla Città, la ‘Guida’ affronta molte dimensioni che il documento contribuisce a raccogliere in una chiave sistemica.

Analisi dello status quo, considerazioni che valorizzano tutto quanto è già in campo e che può contribuire all’attuazione delle politiche alimentari e obiettivi con azioni di breve, medio e lungo periodo sono raccolti in quattro aree tematiche: ‘Produzione, approvvigionamento e distribuzione alimentare’, ‘Alimentazioni, diete sostenibili, giustizia sociale ed economica’,’ Sprechi alimentari ed economia circolare’ e ‘Governance’ all’interno delle quali il Comune declina le proprie politiche, i principi ispiratori e gli indirizzi.

Un tema importante quello dell’alimentazione per Torino che è stata la prima città italiana a introdurre il diritto al cibo nello statuto dell’amministrazione e tra le prime città europee a siglare il Milan Urban Food Policy Pact, un patto internazionale sottoscritto da 240 metropoli con l’obiettivo di costruire una politica che coniughi il diritto al cibo con il tema della sostenibilità ambientale, la lotta agli sprechi con la valorizzazione del complesso e articolato ecosistema locale alimentare.

“L’obiettivo è migliorare la qualità della vita delle persone e del territorio anche per giocare un ruolo di innovazione sul piano nazionale e internazionale nella prospettiva del raggiungimento della neutralità climatica nel 2030, l’ambizioso obiettivo su cui la nostra città si sta impegnando a fondo. Ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo, recuperare e ridistribuire le eccedenze e sostenere i cittadini nella creazione di nuove comunità energetiche da fonti rinnovabili, promuovendo azioni di sistema, non è solo una contromisura agli effetti del cambiamento climatico, ma può dare un contributo importante allo sviluppo umano, alla riduzione della povertà e al miglioramento della qualità di vita di tutte le persone, accrescendone la fiducia in un futuro più equo, verde e sostenibile”, conclude l’assessora Chiara Foglietta.

Libri da Regalare o Regalarti per Natale

Il Natale si avvicina e con esso l’entusiasmante ricerca del regalo perfetto per le persone care. Tra le numerose opzioni disponibili, i libri rappresentano sempre una scelta apprezzata, offrendo l’opportunità di viaggiare con la mente, scoprire storie avvincenti, imparare nuove cose o riflettere su temi importanti. Per agevolare la vostra selezione, ecco una lista di nove libri che potrebbero soddisfare i gusti di chi li riceverà, spaziando tra novità editoriali e classici intramontabili, romanzi e saggi, generi diversi e autori di spicco.

  • Donne che pensano troppo di Susan Nolen-Hoeksema

Un saggio illuminante e pratico che esplora il liberarsi dalla trappola del pensiero eccessivo, una tendenza tipicamente femminile associata a depressione, ansia e bassa autostima. Questo libro offre utili consigli su come gestire le emozioni per vivere con serenità e fiducia in sé stesse.

  • Succede sempre qualcosa di meraviglioso di Gianluca Gotto

Un romanzo coinvolgente che narra il viaggio in Vietnam di Davide, un uomo alla ricerca di significato nella vita, e di Guilly, un personaggio misterioso e saggio che gli insegna un approccio alternativo e luminoso all’esistenza. Una storia di rinascita, accettazione e amore per la vita.

  • Omicidio fuori stagione di Arwin J. Seaman

Un giallo classico e avvincente ambientato sull’isola di Liten, dove il commissario Erik Winter deve indagare sull’omicidio di una giovane donna, figlia di un noto politico. Tra segreti, bugie e colpi di scena, Winter dovrà scoprire la verità in un’atmosfera nordica di irresistibile fascino.

  • Quando eravamo giovani di Charles Bukowski

Una raccolta di poesie dedicate alla giovinezza, intesa come quell’età incerta e misteriosa compresa tra adolescenza e prima maturità. Bukowski, con il suo stile crudo e sincero, esplora temi come amicizia, amore, sesso, solitudine, ribellione, sogni e disillusioni, regalando un mix di nostalgia e ironia.

  • Doveva essere il nostro momento di Eleonora C. Caruso

Un romanzo irriverente e surreale che segue le avventure di Leo e Cloro, due personaggi agli antipodi che si ritrovano a viaggiare in auto dalla Sicilia alla Lombardia proprio mentre l’Italia sta per entrare in lockdown. Attraverso dialoghi esilaranti e riflessioni profonde, i due scopriranno di avere più cose in comune di quanto credano.

  • Il mondo secondo Karl di Jean-Christophe Napias, Sandrine Gulbenkian e Patrick Mauriès

Un libro che raccoglie le frasi più celebri e divertenti di Karl Lagerfeld, il geniale stilista che ha rivoluzionato il mondo della moda. Un concentrato di saggezza, ironia e provocazione che svela il pensiero e lo stile di un’icona indimenticabile.

  • Destino di Paulo Coelho

Un libro che invita a scoprire la vita da nuovi punti di vista, cercare se stessi e realizzare il proprio luminoso destino. Attraverso le storie di vari personaggi, Coelho offre una serie di “non-regole” che possono aiutare ad amare la vita e la sua intrinseca incertezza.

  • Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald

Un capolavoro della letteratura americana che trasporta il lettore negli Stati Uniti degli anni ’20, l’epoca del jazz e del proibizionismo. La storia si concentra su Jay Gatsby, un misterioso e ricco personaggio che cerca di riconquistare il suo antico amore, Daisy, in una trama di passione, ambizione e illusione che riflette sul sogno americano.

  • La scienza dei cosmetici di Beatrice Mautino

Un manuale informativo e divertente che fornisce conoscenze approfondite sui prodotti di bellezza quotidiani. Dalla skincare allo shampoo, dagli ingredienti alle etichette, dalle bufale alle istruzioni per l’uso, questo libro aiuta a orientarsi nel mondo dei cosmetici, consentendo di fare scelte consapevoli.

Con queste nove proposte, avrete un’ampia gamma di opzioni per accontentare gli amanti della lettura nella vostra lista regali natalizia o per regalarlo a te stesso.

Buona lettura e buon Natale!

CRISTINA TAVERNITI

Nuovo impianto di innevamento al Sestriere con i 10 milioni del governo

Sestriere, Limone e Monterosa si aggiudicano 20,2 milioni di euro dal ministero del Turismo per rifare gli impianti di risalita, una boccata d’ossigeno per un settore che ha portato il Piemonte a collocarsi in terza posizione a livello nazionale come numero di turisti legati alla montagna invernale con il 7% del totale e con il comprensorio della Via Lattea 13º tra le stazioni di sci a livello mondiale.

Con questa tornata di finanziamenti, dopo la pubblicazione della graduatoria del Ministero, alla Sestriere Spa andranno 10 milioni, alla società Impianti Funiviari e Turistici di Limone Piemonte spa 209.000 euro e infine, alla Monterosa 2000 Spa andranno altri 10 milioni.

«Con questa azione – ha sottolineato il Ministro del Turismo Daniela Santanchè – favoriamo la crescita e lo sviluppo delle montagne italiane dando esempio tangibile di come il governo Meloni stia sostenendo il sistema montagna Italia come mai nessuno ha fatto prima. Dobbiamo lavorare per rendere la nostra offerta turistica sempre più integrata e variegata e portare le montagne italiane ad essere meta turistica 12 mesi l’anno. Con un’azione sinergica con le regioni sono certa che ci riusciremo».

«Si è imposta la qualità dei progetti – hanno sottolineato il Presidente della Regione Alberto Cirio e gli assessori al turismo Vittoria Poggio e allo sport Fabrizio Ricca – che hanno ottenuto un punteggio molto alto e per questo premiati dal Ministero. Con questi fondi le aziende del turismo bianco avranno l’opportunità di ammodernare gli impianti rendendoli ancora più attrattivi, un grande risultato che rafforza un segmento produttivo che ha ricadute sulle economie locali e sull’economia delle famiglie, senza contare che a questi fondi si aggiungeranno anche i 50 milioni Fsc del piano sottoscritto con il presidente del consiglio Giorgia Meloni».

Uno degli impiantii a cui saranno apportate migliorie grazie a questi fondi è la seggioviaScopello-Mera della Monterosa spa che sarà sostituita con una ovovia che impiegherà soltanto otto minuti a trasportare i turisti in vetta contro i 20 minuti attuali, mentre a Sestriere sarà costruito un nuovo impianto di innevamento e saranno sostituiti 250 generatori e 24 mila metri di tubazioni.

Il sistema neve piemontese genera annualmente circa 3 milioni di giornate sci, con oltre 30 milioni di passaggi agli impianti concentrati in un arco temporale di soli 4-5 mesi. E questo si traduce, in termini di occupazione diretta, in circa 1.200 addetti agli impianti di risalita e 3.083 maestri di sci iscritti all’albo.

Viaggiava con 600 grammi di cocaina nei bagagli

Nelle ultime settimane, nell’ambito dei controlli avviati presso le aree di transito dei mezzi di trasporto a lunga percorrenza in occasione delle  delle festività natalizie e di fine anno, la Polizia di Stato, attraverso le pattuglie “Falco” della Squadra Mobile di Torino, ha effettuato mirati servizi di osservazione presso l’autostazione degli autobus di questo Corso Vittorio Emanuele II, dove in passato erano state intercettate persone dedite al trasporto di sostanze stupefacenti (sia “ovulatori” provenienti dall’estero, che corrieri provenienti da Regioni del sud Italia).

All’arrivo di un autobus proveniente dalla Calabria, l’attenzione degli operatori veniva richiamata da alcuni viaggiatori, i quali, dopo aver recuperato il proprio bagaglio dal vano dell’autobus, avevano scrutato nervosamente il passaggio di alcune autovetture delle Forze di Polizia.

Gli investigatori decidevano pertanto di procedere al loro controllo, evidenziando, in particolare, la presenza di una donna di mezza età, risultata di provenienza calabrese, che assumeva immediatamente un atteggiamento particolarmente riluttante ed inquieto.

L’anomalo comportamento insospettiva ulteriormente gli agenti, che decidevano pertanto di procedere all’ispezione del bagaglio della donna; all’interno dello zaino che costei portava in spalla, gli investigatori rinvenivano tre involucri, del peso di circa due etti ognuno, contenenti sostanza solida in pietra, successivamente rivelatasi essere cocaina.

Ultimati gli ulteriori controlli, eseguiti nei confronti degli altri viaggiatori, gli investigatori procedevano all’arresto della donna per la detenzione del rilevante quantitativo di sostanza stupefacente.