ilTorinese

Vitamine Jazz Festival, la musica che cura

Domenica 3 dicembre, alle ore 16.45 al Teatro Juvarra di Torino, seconda edizione del Vitamine Jazz Festival,
curato da Raimondo Cesa, con una rappresentanza dei musicisti che volontariamente, da sei anni, donano la
loro arte nei reparti dell’Ospedale S. Anna per rispondere all’appello della Fondazione Medicina a Misura di
Donna.

Nel corso del concerto saranno rievocate le musiche che hanno caratterizzato “Vitamine Jazz”. Le sonorità
jazzistiche daranno il loro colore a motivi classici, mediterranei e sudamericani.
Le “Vitamine Jazz”, il più articolato, ampio e longevo programma al mondo di esecuzioni di jazz realizzate in
un ospedale, 370 dal 2017, sono riprese all’Ospedale Sant’Anna in presenza, per la settima stagione
consecutiva, a partire dal 15 novembre 2023.

Il programma si avvale di oltre 300 jazzisti di fama nazionale e internazionale che portano il benvenuto alla
vita nei reparti di maternità, accompagnano le cure oncologiche durante le chemioterapie e danno valore ai
tempi di attesa nelle sale d’aspetto e al pronto soccorso.
La diffusione delle “Vitamine Jazz” durante la pandemia è avvenuta tramite social e ha contato più di un
milione di visualizzazioni, annoverando anche molte utenze estere.
Il progetto, che si colloca nel percorso strategico sull’alleanza virtuosa tra “Cultura e Salute” varato dalla
Fondazione nel 2011, è stato valutato “benefico per le pazienti e per gli operatori sanitari, nel sistema delle
relazioni” nel corso dei focus group condotti da Catterina Seia, Responsabile progetto “Cultura e Salute” della
Fondazione, insieme ai ricercatori di Pier Luigi Sacco, Economista della Cultura, con infermieri e medici
esposti ogni giorno alla sofferenza.
Le donazioni ricevute saranno destinate ai progetti di ricerca, prevenzione e cura delle disabilità invisibili
della donna, tra cui l’endometriosi e le cefalee, uno degli assi di impegno della Fondazione Medicina a
Misura di Donna, che sostiene borse di ricerca e servizi di medicina integrativa.
Per informazioni e prenotazioni: eventi.fondazionemamdmail.com, 339.4307283 e 335.1320634
Donazione minima 25 euro.

Modalità di versamento:
▪ link (https://aderenti.medicinamisuradidonna.it/donazione/vitamine-jazz-festival/),
▪ QR code
▪ bonifico (IBAN IT64 G030 6909 60610000 0062 768 Intesa San Paolo. Causale: Concerto di Natale)

Riccardo dei Pinguini Tattici Nucleari in visita al Regina Margherita

Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari in visita ai pazienti di Casa UGI e dell’ospedale Regina Margherita di Torino

Giovedì 30 novembre è stata per UGI (Unione Genitori Italiani), per l’ospedale Regina Margherita di Torino e soprattutto per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie una giornata speciale. Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari ha visitato i pazienti del reparto di Oncoematologia pediatrica e del Centro Trapianti dell’ospedale Regina Margherita e di Casa UGI, luogo di accoglienza e condivisione con le famiglie che hanno un figlio colpito da tumore. Si tratta di emozioni che accompagneranno i bambini e i ragazzi per il resto della loro vita. Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari ha portato una ventata di allegria e di leggerezza. Le canzoni della band sono allegre e comunicative ed i testi riflettono esattamente il linguaggio dei giovani. Un momento di attenzione che è stato prezioso e ripagato dall’entusiasmo dei ragazzi. Siamo sicuri che anche per Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari sia stata una giornata particolare e che si ricorderà dei bambini e ragazzi che desiderano soltanto vivere leggerezza ed essere coinvolti, malgrado il periodo di sofferenza e grande incertezza che stanno vivendo.

 

Gl events lamenta disinteresse delle istituzioni per Lingotto Fiere

È trascorso un anno da quando Christophe Cizeron, amministratore delegato di GL events Venues, ha presentato il nuovo amministratore delegato di GL events Italia, e AD anche di Hungexpo, Gàbor Ganczer. Oggi Cizeron torna a Torino e con Ganczer fa il punto sul riposizionamento del Lingotto Fiere, evidenziando “l’impegno del Gruppo internazionale leader di mercato e quotato alla borsa di Parigi, nella concertazione di eventi sempre più trainanti e rappresentativi del tessuto economico, che però non vedono adeguato supporto da parte delle istituzioni locali.”

Pubblichiamo di seguito la nota diffusa ai giornali da Gl events Italia.

In questo anno molto è stato fatto: oltre 1 milione i passaggi(visitatori, operatori professionali, espositori, lavoratori) in 40 eventi corporate, culturali, sportivi, convention, congressi e molto altro, segnando un +30% di manifestazioni ospitate nei100.000 metri quadrati del polo fieristico. L’imponente struttura composta da 3 padiglioni e dall’Oval Lingotto, quest’ultimo non di proprietà ma in gestione, è la più grande location del Nord-Ovest, capace di accogliere eventi come il Salone del Libro, Artissima e Festival dell’Oriente.

Nel 2023 i saloni organizzati da GL events ItaliaTorino Comics, Expocasa, Restructura e XMAS Comics -hanno registrato risultati eccellenti in termini qualitativi, confermati dai numeri: oltre 150.000 visitatori per un migliaio di espositori. Grazie al suo network internazionale GL events Italia ha anche portato a Torino 8 nuovi eventi tra cui Abilmente e QuattroZampeinFiera, l’appuntamento scientifico EACR Congress (European Association for Cancer Research), e 5 sono in arrivo nel 2024 tra cui WordCamp Europe Torino, con più di 3.000 partecipanti previsti da tutta Europa.

Parallelamente allo sviluppo e alla gestione delle manifestazioni in ogni direzione, il gruppo ha investito sulle persone, raddoppiando la squadra operativa di Torino, e sulla struttura, con interventi di miglioramento ed efficientamento: parole chiave sicurezza e sostenibilità, come il relamping di un’area superiore ai 20.000mq (padiglione 1,3 e aree esterne), utilizzando dispositivi LED, dimmerabili e gestibili domoticamente.

Sotto la guida dell’ungherese Ganczer, il polo multifunzionale sta inoltre organizzando nuovi appuntamenti nel 2024 in settori diversi, ad esempio HORECA Expoforum (17-19 marzo), ToVape (sigarette elettroniche) a settembre e AMTS – Auto Moto Turin Show in aprile. Quest’ultimo particolarmente importante per Torino che, da capitale dell’auto è rimasta senza eventi che ben rappresentassero la passione per le due e le quattroruote. Ma in questo sforzo di rilancio GL events Italia si è trovata sola: dov’è il lavoro di squadra lungamente invocato?

Infatti, unico caso in Italia di un polo fieristico che non vede soggetti pubblici tra i suoi gestori, negli anni GL events ha provato a percorrere diverse strade per costruire una collaborazione strutturale proficua con il sistema istituzionale locale, ma il tempo, troppo, è passato senza trovare soluzioni adeguate. «Abbiamo chiesto alle istituzioni di lavorare insieme, di sostenere i nostri eventi con la loro presenza, le loro idee, la loro comunicazione, ma il nostro auspicio è caduto nel vuoto dichiara Ganczer –. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è di pochi giorni fa, quando Città e Regione hanno orgogliosamente annunciato il ritorno del Salone dell’Auto a Torino il prossimo settembre, un ottimo risultato che però non tiene conto del fatto che noi abbiamo già in programma una fiera dedicata all’auto in aprile. Dov’è la collaborazione? Dov’è il sistema Torino-Piemonte?». La solitudine di GL events riecheggia in città.

«Questo territorio è ricco di eccellenze e in questo primo anno ho lavorato e sto lavorando con la mia squadra per portare al Lingotto Fiere nuove manifestazioni, espressione delle filiere trainanti del territorio: il food and wine, l’agritech, lo sport. L’automotive, settore per cui mi ero dato come obiettivo due anni per riportarlo a Torino, tornerà già nell’aprile 2024. Ma la nostra competitività è profondamente legata anche alla collaborazione con le istituzioni» è l’amara riflessione delmanager ungherese.

Gli fa eco Cizeron, arrivato oggi a Torino da Lione «Qual è il futuro di questa “vetrina” piemontese? Siamo uno dei pochi spazi fieristici in Europa ad essere in centro città, collegati dalla metro e in un’area di in straordinario sviluppo. Un anno fa chiedevamo un sostegno di 2 milioni di euro all’anno per 5 anni. Un’istanza ragionevole, che fa seguito a più di 3 anni di discussioni sui diversi scenari per il coinvolgimento delle istituzioni, compresa la possibile acquisizione dell’edificio da parte loro o la creazione di una società con GL events. Non è seguito niente di concreto».

 

La competitività di un territorio, molti studi lo confermano, si fonda su una alleanza strategica tra pubblico e privato e i territori leader in Italia si basano su questo modello. «A Torino, invece, siamo soli da molti anni. La notizia, bellissima, del nuovo Salone dell’Auto, conferma il completo disinteresse per il Lingotto Fiere da parte delle istituzioni – prosegue Cizeron . Il turismo d’affari e le fiere quindi, non sembrano da loro riconosciute come una priorità. A queste condizioni ci riserviamo la possibilità di studiare tutti gli scenari per il futurodel Lingotto Fiere. Non possiamo permetterci ulteriori indugi, entro la prossima edizione del Salone del Libro, quindi metà maggio del 2024, le modalità di lavoro devono cambiare e diventare più concrete».  

Monza-Juventus, gara complicata!

14esima giornata serie A
Venerdì 1 dicembre
Ore 20.45

I bianconeri di Allegri sono attesi da una gara molto importante ed allo stesso tempo difficile sul campo del Monza.
Ricordiamo che i brianzoli,al loro esordio in serie A l’anno scorso,sono stati l’unica squadra che ha battuto la Juventus sia all’andata che al ritorno.
Allegri ritrova Danilo, che torna e si candida subito per una maglia da titolare: il brasiliano è favorito su Gatti. A centrocampo ballottaggio, tra McKennie,favorito per la titolarità,su Cambiaso per il ruolo di esterno destro.A centrocampo ecco Locatelli: sarà in cabina di regia, con Miretti e Rabiot mezzali. Vlahovic e Chiesa confermati come coppia d’attacco.In casa Monza Palladino,ex Juve da giocatore rimane la scelta preferita per allenare la Juve nel caso dovesse andar via Allegri a fine stagione(contratto in scadenza nel 2025)pensa invece a un paio di cambi rispetto alla gara pareggiata col Cagliari,Pablo Marì rientrante in difesa e Ciurria in fascia destra al posto di Birindelli.

Formazioni
MONZA (3-4-2-1) Di Gregorio; D’Ambrosio, Pablo Marì, Caldirola; Ciurria, Pessina, Gagliardini, Kyriakopoulos; Colpani, Dany Mota;Colombo. All. Palladino

JUVENTUS (3-5-2) Szczesny; Danilo, Bremer, Rugani; McKennie, Miretti, Locatelli, Rabiot, Kostic; Vlahovic, Chiesa. All. Allegri

Enzo Grassano

Operazione GdF, ‘ndrangheta e colletti bianchi: estorsione e metodo mafioso

Eseguite dalla Guardia di Finanza di Torino 5 misure cautelari per estorsione e intestazione fittizia di beni aggravate dal metodo mafioso, truffa ai danni dello stato e bancarotta fraudolenta. Ricostruita una vicenda di acquisizione “predatoria” di un’attività all’interno del centro agroalimentare di Torino: i soggetti coinvolti avrebbero operato all’interno del mercato con la predetta società anche instaurando legami e scambi con altri esponenti della ‘ndrangheta.

La Guardia di Finanza di Torino, coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia torinese, ha dato esecuzione, nel capoluogo piemontese e provincia, a un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale per l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 5 soggetti (3 in carcere e 2 con obbligo di dimora), gravemente indiziati della commissione – in concorso e a vario titolo – di reati di estorsione e trasferimento fraudolento di valori aggravati dal metodo mafioso nonché di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e bancarotta fraudolenta.

Le investigazioni sono state curate dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino, con il ricorso a complessi e articolati accertamenti di polizia giudiziaria, compiuti anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali ed estese attività di osservazione e pedinamento. Le stesse sono state avviate nel quadro delle risultanze di pregresse attività investigative (in particolare le operazioni “Carminius” e “Fenice”), che, nel corso del 2019, portarono a decapitare una cellula di ‘ndrangheta vibonese attiva in provincia di Torino.

Le indagini intraprese hanno portato all’individuazione di diversi soggetti vicini agli ambienti della ‘ndranghetapiemontese e ai limiti dell’intraneità nella stessa nonché di un esponente di rilievo del citato sodalizio criminale, già condannato per mafia e oggi deceduto.

Gli approfondimenti svolti hanno consentito di raccogliere significativi elementi indiziari di come, in ipotesi d’accusa, i citati personaggi, avvalendosi anche della fattiva collaborazione di “colletti bianchi”, avrebbero posto in essere le suddette condotte delittuose. In particolare sono state ricostruite diverse ipotesi di intestazioni fittizie di aziende, effettuate con l’aggravante di agevolare l’associazione mafiosa ‘ndranghetista operante in Piemonte. Tali operazioni sarebbero state effettuate con la complicità di più soggetti e con l’ausilio di liberi professionisti, ricorrendo a prestanome per celare il vero dominusdelle imprese, il quale avrebbe agito al fine di agevolare l’associazione ‘ndranghetista cui era organico ed eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali, essendo egli stato destinatario di una condanna definitiva per associazione di tipo mafioso.

Alcune delle suddette società sarebbero state altresì utilizzate per la commissione di truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche nel periodo pandemico. I personaggi coinvolti, infatti, mediante artifizi e raggiri, sarebbero riusciti a ottenere in maniera fraudolenta finanziamenti a fondo perduto e garanzie statali per la percezione di finanziamenti bancari, ai sensi della vigente normativa emergenziale. Tali operazioni illecite avrebbero avuto, a fattor comune, l’obiettivo di far ottenere i “sostegni” finanziari pubblici al citato elemento di spicco della ‘ndrangheta piemontese sottoposto alle indagini, cui egli non avrebbe potuto avere accesso in ragione della condanna riportata per il delitto di cui all’art. 416-bisc.p. e della sottoposizione a misure di prevenzione.

Alcune delle suddette truffe sarebbero state commesse con il fattivo contributo di un “colletto bianco” (destinatario della misura dell’obbligo di dimora), dipendente di un locale ente territoriale, risultato avere – per quanto emerso nel corso delle investigazioni – assidui contatti con personaggi vicini al mondo ‘ndranghetista e in grado di riconoscerne l’appartenenza o la contiguità allo stesso.

Emblematico, ai fini della descrizione del modus operandi dei soggetti coinvolti nelle indagini in argomento, è apparso il vero e proprio atto “predatorio” commesso (in ipotesi d’accusa) all’interno del mercato ortofrutticolo di Grugliasco (TO), consistente nell’estorsione – aggravata dal metodo mafioso – posta in essere nei confronti del titolare di uno stand, attraverso la quale gli indagati sono riusciti ad acquisire, senza alcun corrispettivo, una (ulteriore) attività economica nel Centro Agroalimentare torinese. In tal modo essi hanno potuto eliminare un concorrente e rafforzare la propria posizione commerciale nel mercato, grazie all’aumento degli spazi controllati.

Dopo i fatti estorsivi commessi nei confronti del titolare dello stand e prima di procedere all’acquisizione formale della sua azienda, gli indagati avrebbero posto in essere un’operazione di fittizia intestazione a prestanome delle quote della società acquirente.

I sodali avrebbero poi operato all’interno del mercato con la predetta società anche instaurando legami e scambi con altri esponenti qualificati della ‘ndrangheta, procedendo (come sovente avviene nelle dinamiche operative delle organizzazioni criminali) a distrarne e dissiparne progressivamente il patrimonio, peraltro senza onorare i debiti commerciali e con sistematica evasione fiscale e contributiva. Il tutto al premeditato scopo di massimizzare il profitto a discapito di concorrenza, creditori, Erario ed enti previdenziali.

Atteso che simili condotte avrebbero prevedibilmente portato – come successivamente effettivamente disposto dal Tribunale di Torino – al fallimento della società, le relative quote sono state artatamente trasferite a un altro soggetto terzo (cittadino extracomunitario e privo di mezzi finanziari), il quale, a fronte di un esiguo compenso, si sarebbe addossato tutte le connesse responsabilità civili e penali.

Yoga in Gravidanza: 3 Semplici Pose da Eseguire a Casa

YOGA SENZA BARRIERE

L’esperienza della gravidanza può essere arricchita attraverso la pratica dello yoga, offrendo benefici sia fisici che mentali.

Durante questo periodo, la consapevolezza del corpo diventa cruciale e le pose yoga possono aiutare a mantenere flessibilità, forza e calma.

  1. Cat-Cow Pose (Posizione della mucca e del gatto): Inizia a quattro zampe con le mani sotto le spalle e le ginocchia sotto i fianchi. Inspira mentre sollevi il mento e cava leggermente la schiena. Poi respira mentre curvi la schiena verso l’alto, portando il mento verso il petto. Alterna questi movimenti in modo fluido, coordinando il respiro con il movimento della colonna vertebrale.

  2. Gentle Warrior Pose (Posizione del Guerriero Dolce): Da una posizione eretta, allarga leggermente le gambe. Piega il ginocchio anteriore, mantenendo il tallone posteriore a terra o sollevato per maggiore stabilità. Solleva le braccia verso l’alto, mantenendo le spalle rilassate. Mantieni la posizione per alcuni respiri e ripeti dall’altro lato.

  3. Posa della farfalla: Siediti a terra con la schiena dritta e unisci le piante dei piedi. Afferra i piedi con le mani e spingi leggermente verso il basso sulle ginocchia per aprire l’anca. Mantieni la posizione respirando profondamente e puoi anche inclinarti leggermente in avanti per un maggior stiramento.

    Ricorda di ascoltare il tuo corpo, non forzare le posizioni e fare attenzione a qualsiasi sensazione di disagio. Consulta sempre il tuo medico prima di iniziare qualsiasi nuova pratica durante la gravidanza.

    Namasté @odakawithserena

    SERENA FORNERO

E se a Babbo Natale non funzionasse la “mail” …?

Allo “Spazio Kairòs” di Torino sarà un “Natale senza rete” per bimbi e famiglie

Domenica 3 dicembre, ore 16,30

Natale a teatro. Ma sarà un Natale di piena suspense, un “Natale senza rete”, come recita il titolo dello spettacolo in programma domenica 3 dicembre (ore 16,30) per i bimbi, dai tre anni, e le loro famiglie che risponderanno all’invito della Compagnia Teatrale “Onda Larsen” organizzatrice di un pomeriggio teatrale “ansiogeno” allo “Spazio Kairòs” di via Mottalciata 7, a Torino. Sul palco, la Compagnia torinese “La fabbrica delle bambole” con Serena Abbà e Martina D’Alonzo. Ma perché “Natale senza rete”? Perché proprio sul più bello, nei giorni dell’attesa dei tanto sospirati regali (quelli che se non fai il bravo Babbo Natale non te li porterà mai!) proprio l’enorme antenna di connessione del Polo Nord, la più potente al mondo, si rompe a seguito dello scioglimento del ghiacciaio “Ymir” sul quale era fissata. Apriti cielo! Perché? Perché Babbo Natale è, ormai anche lui, uomo super digitalizzato e non ha ancora finito di preparare tutti i regali: manca, in particolare, quello di un bambino. Non aveva ancora letto la sua “mail”. Come fare? Prima di tutto vuole cercare di riparare l’antenna e chiama tutti gli elfi a rapporto. Ma dove sono gli elfi? Hai un bel cercarli! Il buon uomo s’era dimenticato che gli elfi (i suoi piccoli “aiutanti” che arrivano nelle case la notte fra il 30 novembre ed il 1° dicembre per controllare se i bambini sono stati buoni o birbanti) erano migrati dal Polo Nord, dopo il licenziamento a seguito della costruzione della parabola, e avevano deciso di andare a vivere al caldo in zone di mare. Con il vecchio Babbo c’è solo  la sua governante, che lo aiuta a tenere la casa in ordine, e la sua renna fidata che ormai non vola più da anni. Vecchiotta e bella ingrassata! Entrambe non capiscono niente di elettronica e non sanno riparare l’antenna, il tempo è poco ed il desiderio dell’ultimo bambino deve essere esaudito. Il rischio è che, altrimenti, non creda più a Babbo Natale.

Idea! “Bisogna tornare ai vecchi tempi: dobbiamo andare a parlare al bambino di persona” suggerisce la badante. La renna, però, è troppo grassa (e chi la smuove?), gli elfi licenziati e la slitta impolverata: riuscirà Babbo Natale, con l’aiuto dei bambini, a consegnare l’ultimo regalo?

“Si tratta – dicono i responsabili – di uno spettacolo natalizio per riflettere sulla bellezza dell’incontro e dei regali fatti a mano, con ironia e sensibilità. Con l’aiuto dei bambini, Babbo Natale riuscirà infatti a scoprire la semplicità e il piacere di preparare un regalo fai-da-te”.

Ma il simpatico buon vecchio dal barbone bianco – vestito con giacca, pantaloni e cappello rossi con bordi di pelo bianco che viaggia per tutto il mondo distribuendo, la notte della vigilia di Natale, regali ai bambini – riuscirà a consegnarlo in tempo? Sediamoci, buoni buoni, e lo scopriremo!

Biglietto unico (con merenda omaggio alle 16): 8 euro.

Info: biglietteria@ondalarsen.org

g.m.

Nelle foto: immagini dallo spettacolo

Tassinario super agli Assoluti Open: in finale B nei 50 farfalla

 

Tre primati personali migliorati

“CPR strutture disumane e insensate, cosa c’entrano con la sicurezza?”

Grimaldi (AVS), Ravinale, Diena e Cera (SE)

Riaprire il CPR di corso Brunelleschi, come ha dichiarato ieri il Ministro Piantedosi, non ha niente a che vedere con la sicurezza in città. I CPR sono luoghi disumani e insensati, il cui unico scopo è calpestare la dignità delle persone straniere per soddisfare la narrazione razzista della destra contro i migranti, individuati come causa di ogni male. Lo abbiamo sempre detto e lo ripetiamo: a Torino non vogliamo lager di Stato, il Sindaco lo ribadisca al Governo.
Anche il Consiglio Comunale di Torino si è già espresso per chiedere che il CPR di corso Brunelleschi non riapra mai più. È tempo che quelle mura e quelle gabbie vengano abbattute, e che quel luogo venga restituito alla città.
I CPR sono uno sperpero di risorse pubbliche: 53 milioni di Euro spesi tra il 2018 e il 2021 per 600 posti attivi e meno della metà dei rimpatri non sono abbastanza? Parliamo dello stesso Governo che nel 2023 ha ridotto a 2 milioni di Euro lo stanziamento per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza, sostenendo che mancassero le coperture.
A Piantedosi vanno chieste risorse per far funzionare l’ufficio immigrazione di corso Verona, che fa aspettare mesi per il rilascio dei permessi di soggiorno che consentono alle persone straniere di costruirsi una vita in Italia e a Torino, non per rifinanziare una struttura che rappresenta una vergogna per la nostra città: il suicidio di Moussa Balde, per cui sono oggi indagati i responsabili della struttura di corso Brunelleschi, serva da lezione a questo Governo accecato dalla propria stessa propaganda.

“Polo bellico a Torino: No alla guerra, No alla criminalizzazione del dissenso”

Riceviamo e pubblichiamo – Fausto Cristofari Segretario provinciale Prc/Se: L’azione acrobatica compiuta, martedì scorso, da Extinction Rebellion contestando l’Aerospace & Defence Meeting ha “naturalmente” prodotto una risposta repressiva: 9 persone trattenute per 6 ore in questura, denunce e 4 “fogli di via” (come da codice antimafia!). Di nuovo, colpisce la sproporzione: il “delitto” e’ quello di essersi calate dalla passerella del Lingotto esponendo lo striscione:” Guerra sulla Terra, affari sulla Luna”! Ancora, la sproporzione: pensiamo a ciò che concretamente avviene all’Aerospace & Defence Meeting, cioè vendita e scambio di armi! Qual e’, allora, il reato? Chi e’ che attenta alla convivenza civile? E cosa dicono le istituzioni locali, Regione Piemonte, Comune di Torino, che osannano la parallela “posa della prima pietra” del Polo Aerospaziale, legato all’industria bellica (Leonardo, Thales Alenia…) e alla NATO, con il sostegno “culturale” del Politecnico? Noi non abbiamo dubbi: solidarietà con Extinction Rebellion! NO alla guerra e al commercio di armi! NO alla repressione del dissenso!

Partito della Rifondazione comunista Torino