ilTorinese

Sciopero dei trasporti: a Torino si ferma anche il settore tecnico della metropolitana

 E’ stato indetto per oggi, venerdì 17 febbraio dai sindacati di base (Usb) uno sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale.

In aggiunta, a  Torino si terrà anche uno sciopero di 4 ore proclamato dalla rsu del settore tecnico della metropolitana.

Fasce protette per Bus, tram, metro e centri di servizi al cliente che funzioneranno regolarmente dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15. I mezzi extraurbani e i treni per Venaria-Aeroporto-Ceres sono garantiti da inizio servizio alle 8 e dalle 14,30 alle 17,30, quelli per Rivarolo-Chieri dalle 6 alle l9 e dalle 18 alle 21. Potranno esserci ripercussioni anche sui servizi gestiti dal Gtt.

Crollo della gru in via Genova Gli indagati sono cinque

/

Cinque le  persone indagate dalla procura per il crollo della gru che il 19 dicembre 2021, in via Genova a Torino costò la vita a tre operai. Il procedimento è  per omicidio colposo. Secondo gli inquirenti ci sarebbero state carenze e omissioni. Al momento dell’incidente si stava effettuando  con una autogru, il montaggio di una torre-gru che doveva essere usata per lavori in una palazzina. Ma forse l’autogru era più bassa di quanto previsto dai manuali tecnici e avrebbe potuto completare l’operazione con accorgimenti che però non sarebbero stati presi. Gli indagati sono i legali rappresentanti delle aziende che fornirono i due mezzi, la società appaltatrice, la coordinatrice della progettazione e dell’esecuzione e il manovratore dell’autogru.

Salone del Libro, la Regione: “Avevamo proposto nomi di area diversa dal centrodestra. Rifiutati”

La nota della Regione Piemonte sulla vicenda della nomina del nuovo direttore del Salone

Abbiamo appreso all’esito della seduta del Comitato direttivo di questa mattina che la procedura individuata per la designazione del futuro direttore del Salone del libro è stata dichiarata chiusa, in quanto non ha prodotto i risultati attesi, e di questo ci rammarichiamo.
La Regione Piemonte infatti ha partecipato ai lavori fin dal primo giorno, con l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio che ha svolto un lavoro egregio, adoperandosi per una soluzione condivisa nell’esclusivo interesse di una delle manifestazioni più importanti del nostro territorio. La Regione inoltre esclude che questa situazione di stallo sia dovuta a un tentativo di politicizzare il Salone. Prova ne sia che proprio la Regione, in sede di Comitato direttivo, ha proposto per la direzione Elena Loewenthal e Gianni Oliva, nomi come noto di area politica ben diversa da quella del governo regionale, ma scelti per i loro indiscutibili meriti personali e professionali. Purtroppo la nostra proposta non è stata accolta dai privati.
Tutto ciò premesso, oggi abbiamo il dovere istituzionale di andare oltre alle divisioni e alle polemiche. Il Salone del libro deve essere protetto, e questo vale per tutti, perché è un bene troppo prezioso per il Piemonte e per l’Italia. Per questo, il presidente Cirio si è dichiarato fin da subito disponibile a condividere con il Sindaco di Torino e il presidente dell’Associazione Torino, La Città del Libro il percorso migliore per individuare un nuovo nome per la direzione del Salone del libro 2024-2026. Salone che è sempre stato libero e che continuerà ad esserlo, esattamente come è avvenuto con Nicola Lagioia al quale, lo ha sottolineato lui stesso in occasione della presentazione dell’edizione 2023, è stata sempre garantita dal nostro governo regionale, così come dalle altre istituzioni locali, la massima autonomia decisionale e gestionale. Questo è il nostro modo di lavorare e così intendiamo continuare, garantendo assoluto rispetto alle Istituzioni del Paese e per un Salone che vogliamo libero e pluralista.

E’ morto il “fotografo degli alpini”

E’ morto all’età di 62 anni il fotografo Giuliano Fighera. Suo padre Sergio, fu fondatore dell’omonimo studio fotografico di via Cottolengo, a Biella. Giuliano Fighera era un personaggio conosciutissimo tra i fotografi biellesi. In particolare seguiva le manifestazioni degli Alpini, dei quali era diventato il fotografo di fiducia. Fighera è deceduto all’ospedale di Biella.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Suicidi in carcere, allarme sociale: conferenza in Regione

Conferenza martedì 21 febbraio 2023 alle ore 11.00 presso la Sala Trasparenza della Regione Piemonte  Piazza Castello, 165 – Torino

Un’emergenza tragica e un grido di allarme

Saluti istituzionali
Chiara Caucino, Assessore della Regione Piemonte
Roberto Capra, Presidente della Camera Penale “Vittorio Chiusano” del Piemonte Occidentale e della Valle d’Aosta
Presentazione della ricerca “Per un’analisi dei suicidi negli istituti penitenziari”, studio a cura dell’Unità Privazione della
libertà in ambito penale dell’Ufficio del Garante nazionale
Intervengono
Emilia Rossi, Componente del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale
Rita Russo, Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
Michele Miravalle, Associazione Antigone e ricercatore dell’Università di Torino
Catia Taraschi, Dirigente dell’Ufficio Detenuti e Trattamento del PRAP Piemonte
Adele Squillaci, Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Valle d’Aosta
Doriano Saracino, Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Liguria
Monica Cristina Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà della personale della Città di Torino
Stefano Sambugaro, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Genova
Patrizia Vaschetto, Coordinatore regionale della Rete della Sanità Penitenziaria e responsabile dell’A.T.S.M. di Torino
Introduce e modera
Bruno Mellano, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte
Conclude
Stefano Anastasia, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio e
Portavoce nazionale della Conferenza dei Garanti Territoriali

Due 14enni e un tredicenne, presi dai carabinieri per il pestaggio a sangue dell’uomo che difendeva suo figlio

Sono giovanissimi, di 14 e 13 anni, i presunti autori del violento pestaggio di un genitore 49enne. I giovani nella serata di venerdì 10 febbraio, insieme a una decina di coetanei, avevano rapinato due ragazzini, e dopo hanno picchiato alle giostre di Chivasso  il genitore intervenuto per chiedere spiegazioni, che è finito in ospedale. I testimoni  hanno detto che dopo il pestaggio il gruppo è fuggito  ma alcuni ragazzini sono entrati in un mini-market per comprare da bere. Dalle immagini delle telecamere si è risaliti ai presunti (per ora) delinquenti.

Ramy. The voice of Revolution. A Racconigi

La “voce della rivoluzione egiziana” in scena sul palco della “Soms”

Domenica 19 febbraio, ore 17

Racconigi (Cuneo)

Partire dalla drammatica, intollerabile vicenda di Giulio Regeni (il giovane ricercatore friulano, 28 anni, scomparso al Cairo il 25 gennaio del 2016 e ritrovato cadavere per strada, torturato e massacrato, nove giorni più tardi, senza ancor oggi, dopo vari depistaggi e l’assenza di collaborazione dell’Egitto, aver fatto piena luce sulla reale “verità”) per riflettere su cosa significhino, ovunque nel mondo, parole come “Stato”, “Giustizia” e “Legalità”. Parte di qui l’idea dello spettacolo “Ramy. The voice of Revolution” di Valeria Raimondi e Enrico Castellani (“Babilonia Teatri” – Produzione “Teatro Metastasio” di Prato), inserito nella rassegna teatrale “Raccordi” di “Progetto Cantoregi” e “Piemonte dal Vivo” programmato per domenica 19 febbraio (ore 17) sul palco della “Soms” (ex Società Operaia di Mutuo Soccorso) in via Costa 23 a Racconigi (Cuneo). In scena, accanto alla Raimondi, a Castellani, ad Amani Sadat e a Luca Scotton, ci sarà anche Ramy Essam, conosciuto oggi in Egitto come la “ voce della rivoluzione egiziana”, fra i dimostranti in piazza Tahrir il 25 gennaio 2011 (allo scoppio della rivoluzione, che, nel giro di pochi giorni portò alla destituzione di Moubarak), dal 2014 in esilio e su cui pende un mandato di cattura per terrorismo da parte dell’Egitto del presidente Abdel Fattah al-Sisi.  Nel mandato di cattura non si fa alcun riferimento alla sua arte e ai contenuti delle sue canzoni (Ramy è uno dei pochi cantanti in Medio Oriente a cantare hard rock), ma è palese che il regime egiziano non gradisce in nessun modo la richiesta di libertà e giustizia per il suo popolo che lui canta senza sosta e che l’accusa di terrorismo è del tutto infondata. Le canzoni di Ramy, in Egitto e non solo, le conoscono tutti, i suoi video arrivano ad avere milioni di visualizzazioni, ma lui, per la sua gente, non può cantare. Neanche una nota. Una parola. La sua bocca deve restare chiusa. Può entrare in contatto con chi lo segue solo attraverso uno schermo. “Ramy – sottolineano gli organizzatori dello spettacolo – ha aperto i nostri occhi e ci pone domande che chiedono risposte. Domande che da soli non avevamo le parole per formulare, ma che oggi, lavorando sul palco fianco a fianco con Ramy diventano profondamente concrete, profondamente umane, profondamente politiche, profondamente autentiche”. “Con questo spettacolo – continuano – vogliamo dare voce a queste domande. Cosa significa Stato. Cosa significa giustizia. Cosa significa potere. Cosa significa polizia. Cosa significa processo. Cosa significa legalità. Cosa significa carcere. Cosa significa tortura. Cosa significa opinione pubblica. Cosa significano giornalismo e libertà d’informazione. Ramy lo canterà e lo griderà con la grazia, la poesia, la rabbia e la nostalgia di chi paga tutti i giorni un prezzo altissimo, l’esilio, per le proprie scelte. Vogliamo interrogarci sulla nostra debolezza. Sulla debolezza di uno Stato che non sa dare delle risposte trasparenti. Vogliamo raccontare come il nostro essere cittadini liberi in uno Stato libero incontri e si scontri con delle dinamiche da vittima e carnefice. Con delle dinamiche che ledono, offendono e giocano con la dignità delle persone. Crediamo che questo non sia mai ammissibile e che valga sempre la pena di ribadirlo con forza e determinazione. Per non smettere di essere cittadini liberi in uno stato libero”. Ramy, che oggi vive in Svezia e in Finlandia, nell’inverno scorso ha dedicato proprio a Giulio Regeni lo spettacolo “Giulio meets Ramy/Ramy meets Giulio”, andato in scena a Prato.

Per info e prenotazione: tel. 349/2459042 o info@progettocantoregi.it o www.progettocantoregi.it

g. m.

Nelle foto: Ramy Essam (Ph. Eleonora Cavallo)

Errore tecnico: bollette dell’acqua sul conto corrente pagate due volte

Molti utenti che pagano le bollette dell’acqua direttamente dal conto corrente si sono accorti di un doppio prelievo. È successo per un errore tecnico a Vercelli dove l’azienda ASM ha informato che i clienti del servizio idrico con bollette domiciliate in scadenza il 14 febbraio 2023 sono stati erroneamente soggetti a un doppio prelievo. L’azienda provvederà subito al rimborso.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Appalti. Azione: nuovo codice non rallenti Torino-Lione

Confermare nel nuovo Codice degli appalti la norma transitoria del codice vigente che prevede per le cosiddette Infrastrutture Strategiche, tra le quali rientra anche la Torino-Lione, l’approvazione secondo la disciplina semplificata previgente dei progetti per i quali la procedura di VIA è già iniziata al momento dell’entrata in vigore del nuovo codice. E’ quanto propone Azione a proposito del nuovo codice degli appalti in discussione in Parlamento. “Il nuovo schema – spiega la capogruppo di Azione in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera, Daniela Ruffino – potrebbe avere ricadute dirette e bloccanti sugli iter procedurali della Torino Lione. Occorre invece garantire la continuità dell’opera e, dunque, la conferma dei tempi previsti, evitando ricadute negative proprio nel momento in cui deve avanzare la cantierizzazione su territorio italiano. Ricordo – conclude – che si tratta di lavori per un totale di circa 3 miliardi, che occuperanno in forma diretta e indiretta circa 2000 persone e che genereranno una ricaduta sul Pil di 3 euro per ogni euro investito”.