ilTorinese

Il 3 luglio riapre la strada dell’Assietta

Lunedì 3 luglio sarà interamente riaperta al traffico motorizzato la Strada dell’Assietta #SP173, sterrata da Pian dell’Alpe a Sestriere.
La chiusura al traffico motorizzato dalle 9 alle 17 dal km 6+900 (Colle Basset) al km 36 (Pian dell’Alpe) è fissata anche quest’anno nelle giornate di mercoledì e sabato nei mesi di luglio e agosto, a partire da sabato 1° luglio, giornata in cui la SP 173 sarà percorribile solo a piedi e in bicicletta. La Strada dell’Assietta resterà chiusa ai mezzi motorizzati anche domenica 2 luglio in occasione dell’Assietta Legend, corsa ciclistica in mountain bike con partenza e arrivo a Sestriere e  sabato 15 luglio per agevolare gli organizzatori della Festa del Piemonte al Colle dell’Assietta. Limitazioni anche domenica 16 luglio.

Citta’ Metropolitana di Torino

ℹ️
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/comunicati/viabilita/da-lunedi-3-luglio-aperta-ai-mezzi-motorizzati-la-provinciale-173-dell-assietta

Smalti bizantini tra Oriente e Occidente. A Palazzo Madama

Lunedì 3 luglio 2023

ore 17

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Sala Feste

Piazza Castello, Torino

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica propone, lunedì 3 luglio 2023 alle ore 17, la conferenza Smalti bizantini tra Oriente e Occidente con Giampaolo Distefano, Università degli Studi di Torino.

L’arte bizantina, tra le sue varie manifestazioni, si distinse per una significativa produzione di smalti cloisonnés, realizzati soprattutto nella capitale dell’Impero ma ben presto anche nelle zone rientranti sotto la sua diretta influenza culturale. Tali smalti, dalle caratteristiche tecniche codificate e dai canoni stilistici assai riconoscibili, formano a oggi un corpus scalato su più secoli ma la cui età dell’oro si individua soprattutto tra il X e la fine del XII secolo. Si tratta per la maggior parte di piccoli esemplari con figure a mezzo busto, più raramente di grandi placche con vere e proprie scene neotestamentarie. Caratteristici di questa produzione furono anche minuti smalti con raffinati motivi ornamentali accostabili a quelli dei coevi manoscritti miniati o della pittura monumentale. Questo intervento ripercorrerà le vicende dello smalto bizantino attraverso le sue testimonianze più eclatanti senza tralasciare i rapporti che questo tipo di produzione ebbe con l’Occidente sia tramite l’arrivo di manufatti finiti, sia tramite i viaggi di artigiani specializzati.

La conferenza fa parte del ciclo, che approfondisce alcuni dei temi presentati nella mostra Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenarioin corso a Palazzo Madama fino al 28 agosto 2023attraverso 350 opere provenienti da importanti musei italiani e da oltre venti musei greci.

Gli incontri sono a cura di studiosi – archeologi, storici e storici dell’arte – che da prospettive e ambiti disciplinari differenti affrontano il millenario sforzo di un Impero teso al dialogo tra la cultura classica e quella orientale.

Giampaolo Distefano ha studiato all’Università di Catania, Siena e Torino dove dal 2019 è assegnista di ricerca in Storia dell’arte medievale. Si è specializzato nello studio delle arti suntuarie di XII-XV secolo specialmente in Italia, Francia e nello spazio mediterraneo, da un punto di vista della circolazione artistica e con una particolare attenzione alle fonti. Ha contribuito ai cataloghi delle opere d’arte suntuaria della Cassa di Risparmio di Volterra, della Galleria Sabauda e del Museo di Palazzo Madama di Torino, del Museo del Bargello di Firenze e di Palazzo Venezia a Roma. Nel 2020 ha co-editato gli studi in onore di Danielle Gaborit-Chopin, nel 2021 ha pubblicato la monografia Esmaltis viridibus. Lo smalto de plique tra XIII e XIV secolo, dedicata allo smalto de plique nel contesto delle relazioni e degli scambi tra Parigi e le corti europee. Suoi articoli sono comparsi, tra le altre, nelle riviste Zeitschrift für Kunstgeschichte, Arte medievale, Convivium, Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz. Dal 2019 è membro della Société nationale des Antiquaires de France.

Prossimi appuntamenti

Lunedì 10 luglio ore 17:

Con Paolo Cesaretti, Università degli Studi di Bergamo

Lunedì 17 luglio ore 17: Il nostro debito con Bisanzio

Con Mario Gallina, già Professore ordinario di Storia bizantina presso l’Università degli Studi di Torino

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Prenotazione consigliata: t. 011 4429629 (da lunedì a venerdì, orario 9,30-13 e 14-16)

e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

+Europa, Pizzarotti in Piemonte

TOUR DEL PRESIDENTE DI +EUROPA IN PIEMONTE: LUNEDÌ PIZZAROTTI A TORINO, MARTEDÌ NEL CUNEESE.
“Difendere l’ambiente, preservare il territorio, salvare l’economia”. Questo il titolo dell’evento che si terrà lunedì 3 luglio, alle 18.30, a Torino insieme al Presidente di +Europa Federico Pizzarotti. L’evento precede il breve tour che martedì lo stesso Pizzarotti farà nel cuneese: incontro con iscritti e simpatizzanti a Saluzzo a pranzo, visite pomeridiana in alcune aziende nell’albese (Cantina Ceretro e Cantina Salvano) partecipazione ad un dibattito nel tardo pomeriggio sul progetto liberal-democratico che riguarderà Alba, Langhe e Roero a Canale d’Alba.
Ad annunciare la mobilitazione il Coordinatore regionale di +Europa Flavio Martino: “+Europa sta scaldando i motori in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Diversi gruppi locali si stanno ricostituendo e sono in programma eventi e mobilitazioni in tutta la Regione. Noi ci siamo e ci saremo con l’obiettivo di costruire una forza liberal-democratica e responsabile, contro tutti i populismi.”

Italia Lib Pop: “Continua il disturbo alla quiete pubblica”

A distanza di un paio di settimane dalla nostra ultima segnalazione riguardo il degrado e l’inciviltà in voga a Borgo San Paolo, ci ritroviamo a dover fare da portavoce dei disagi che i comitati di quartiere continuano a segnalarci.

“I due video che abbiamo ricevuto, sono stati registrati questa notte, il primo alla 1:30, il secondo alle 6:15, ed evidenziano ciò che i cittadini devono sopportare quasi quotidianamente a causa dei comportamenti di chi vive al di fuori delle regole e della civile convivenza”, così Pietro PiazzollaCoordinatore Provinciale di Italia Liberale e Popolare Piemonte.
“Due video ripresi dal terzo piano di una palazzina che affaccia sui giardini e che ben evidenziano cosa accade impunemente e da tempo in zona e quanto, coloro che abitano ai piani più bassi, si ritrovano a pochi passi dalle proprie finestre”, aggiunge Piazzolla.
Il disagio, l’inciviltà, la mancanza di controllo del territorio, si riflettono in continui disagi per tutti gli onesti cittadini che hanno perso il diritto di vivere in un contesto civile, il diritto di poter riposare nelle ore notturne, il diritto di poter vivere e frequentare in santa pace il proprio quartiere, ivi compreso il parco.
“Ci chiediamo se il disturbo alla quiete pubblica non sia più un reato, perché anche a seguito delle telefonate e delle segnalazioni, gli interventi continuano a scarseggiare. La Circoscrizione si dimostra sempre disponibile ai confronti, ma dopo le tante parole i fatti non si concretizzano quasi mai. Il Comune, come per tutti i quartieri semicentrali, è cieco e sordo alle richieste dei cittadini. Forse, l’ordine pubblico ed il decoro non sono più priorità per questa Città?“, si domanda Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare.
Italia Liberale e Popolare ha iniziato una serie di capillari collaborazioni con i comitati di cittadini e per questo continueremo a segnalare e richiedere interventi a tutela dei torinese che vorrebbero vivere in una Torino vivibile, sicura, a misura d’uomo.
 
Italia Liberale e Popolare
Coordinamento Regionale Piemonte

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

 

Rachel Cusk “La seconda casa” -Einaudi- euro 16,50

La scrittrice 56enne anglo-canadese Rachel Cusk (autrice della fortunata trilogia “Outline”) torna con un nuovo romanzo nel quale indaga l’ambigua relazione tra arte ed ego. Declina i suoi temi prediletti: relazioni di coppia, maternità, e dinamiche di potere. Pagine intriganti in cui miscela creatività, cattiveria, amore.

Al centro della storia c’è M., scrittrice 50enne che scrive all’amico Jeffers raccontandogli una pagina della sua vita.

M. ha in parte accantonato le sue ambizioni di scrittrice. Tra un libro e l’altro, che le hanno fruttato scarsi guadagni e ancor meno fama, ha svolto diversi lavori, inanellato due mariti e messo al mondo una figlia ora 21enne.

Insieme al secondo marito Tony si è ritirata a vivere in una sorta di paradiso terrestre sulla costa oceanica, vicino ad una palude che regala anche lo spettacolare fenomeno della luminescenza. Una proprietà in cui, oltre alla casa in cui abita, ha sistemato un cottage adibito a residenza per ospitare artisti alla ricerca di pace e ispirazione. Ad occuparsi di tutto (dai lavori manuale alla pesca) è Tony, uomo silenzioso, forte e affidabile.

Nella dependance arriva un pittore non meglio definito che con l’iniziale L. Era cresciuto con i genitori proprietari di un mattatoio, non esattamente un luogo idilliaco in cui crescere. Aveva dato sfogo alla sua arte e raggiunto velocemente la fama, poco più che 20enne, con misteriosi quadri capovolti. Poi la fortuna era andata via via scemando quando la critica aveva puntato il dito contro la violenza delle sue opere. In seguito aveva arrancato tra alterne fortune e una delusione rancorosa tenuta a freno a stento.

M. in passato aveva visitato una sua mostra retrospettiva ed era rimasta ammaliata dalla passione che traspariva dai suoi ritratti femminili, ed è da allora che ha sempre desiderato conoscerlo.

Si sente particolarmente legata all’artista e gli scrive offrendogli ospitalità. Lui dapprima declina l’invito, poi accetta.

M. lo attende carica di aspettative, ma quando lui si presenta insieme alla giovane Brett -di sfolgorante bellezza e qualche prima difficoltà di adattamento nello spartano cottage- le cose andranno diversamente dalle aspettative. Scatta immediata la competizione tra M. e Brett. Preparatevi al confronto tra la sensibilità e le illusioni di M. e l’ego smisurato di L. che, arrogante e umorale, non risparmia colpi bassi e durezza.

 

Kiran Millwood Hargrave “L’albero della danza” -Neri Pozza- euro 19,00

Dopo il successo di “Vardø. Dopo la tempesta” (nel 2020) ora la scrittrice e poetessa 30enne inglese Kiran Millwood Hargrave ci immerge nell’incanto del romanzo storico ambientato nel lontano 1518 a Strasburgo.

L’albero della danza” riporta alla luce una vicenda realmente accaduta, ai tempi del sacro Romano Impero, durante un’estate caldissima che toglie il respiro, aggravata da carestia e siccità che già pesano sulla popolazione in lotta perenne per la sopravvivenza.

Sullo sfondo storico del medioevo, si staglia una storia antica e moderna al tempo stesso, che amalgama temi portanti.

La maternità, il predominio maschile sulle donne (declinato spesso in soprusi e maltrattamenti), la paura del diverso, l’amore proibito, tutto condito da superstizione ed ignoranza. Se eri uomo, bianco, cristiano e ricco, le cose andavano ancora bene; per gli altri, per lo più, invece la vita era grama.

Protagonista è la giovane Lisbet: vive nella fattoria dei Wiler con il marito Henne che dopo 12 dolorosi aborti spontanei sembra non desiderarla più e con la suocera Sophey. Lisbet è nata il giorno in cui una cometa era caduta sulla terra e a 12 anni era rimasta orfana della madre che aveva perso la ragione e si era suicidata.

Nella famiglia del marito -dove è poco considerata e niente amata- ha il compito di occuparsi delle api e degli alveari, fondamentali per il sostentamento. E’ diventata un’abilissima apicultrice che difende le sue arnie dalle mire del monastero che vorrebbe sequestrarle.

Ora Lisbet è incinta per la tredicesima volta e vuole questo bambino con tutte le sue forze.

Nel corso dell’estate torrida, nella piazza del paese, una donna inizia a danzare in modo scomposto e inusuale, agitando testa e corpo forsennatamente. A lei si uniscono via via altre figure femminili di varie età, che continuano a crescere di numero. Le autorità non sanno spiegarsi il fenomeno di centinaia di femmine che battono freneticamente i piedi feriti su un apposito palco. E’ il fenomeno della coreomania, in un primo tempo tollerato dalle autorità che lo interpretano come rito di espiazione e purificazione.

Ma le spiegazioni di cosa possieda quelle donne che danzano per giorni, fino allo stremo e alla morte, si sprecano. Deriva psicopatologica legata ai tempi in cui i fenomeni erano interpretati come azioni del divino o del diabolico, follia scatenata dall’ingerimento di funghi allucinogeni, o ancora, misticismo, espiazione, fenomeni di un periodo maledetto e disperato. Una follia del dolore.

E’ in questo contesto che, dopo 7 anni di forzato allontanamento dalla comunità, torna la sorella di Henne. E’ Nethe, cognata di cui Lisbet sapeva solo che era stata cacciata in una sorta di esilio per espiare una colpa di cui nessuno vuole parlare.

Ed ecco che il romanzo prende quota conducendoci in una storia intrisa di amore, amicizia; ma anche relazioni proibite, condanne a morte e soprusi di ogni tipo. Una lettura appassionante che ci riporta in un passato perfettamente ricostruito con i suoi chiaroscuri e ombre.

 

Antonio Monda “Il numero è nulla” -Mondadori- euro 19,00

E’ il numero 9 dei romanzi che Antonio Monda dedica alla sua amata New York del XX secolo; un progetto titanico per descrivere la città capitale del mondo nell’arco del Novecento, ogni libro dedicato a un decennio diverso. Il risultato è un lavoro imponente che ci offre una magnifica mappatura dei cambiamenti declinati nell’arco di 100 importantissimi anni.

Monda è esperto di cinema, docente alla New York University, profondo conoscitore della città dove vive ormai da quasi 30 anni, amico di registi e scrittori, collettore del mondo culturale americano e ci avvolge in romanzi che scorrono come film accattivanti.

La storia è ambientata negli anni Trenta: terribili, segnati dalla fine del proibizionismo, violenza e criminalità. Protagonista è un personaggio immaginario di cui non viene mai svelato il nome, solo quello dei suoi genitori. Alfonso e Luciana, originari di Lercara Friddi, piccola cittadina siciliana dove nacquero anche Lucky Luciano e il padre di Frank Sinatra.

Del protagonista sappiamo solo che viene soprannominato il “Vescovo”, perché il padre, che era un uomo devoto, per il figlio sognava una carriera ecclesiastica convinto che «….ai Vescovi si deve grande rispetto». Niente di più lontano dalla vita che invece il “Vescovo” si è scelto, nella quale il rispetto se lo è conquistato come killer spietato ed efficientissimo.

E’ un sicario al soldo del gangster realmente esistito, Bugsy Siegel, il criminale che inventò Las Vegas e uno dei più famosi mafiosi sulla torbida scena criminale degli anni Trenta. Da lui il “Vescovo” prende ordini su chi deve uccidere, poi si muove silenzioso e mortale portando a termine ogni incarico senza il minimo tentennamento. Compiti eseguiti alla perfezione, perché lui nel suo lavoro è davvero bravo.

Nel romanzo racconta le sue azioni criminali come se fossero un normalissimo mestiere, è privo di morale ed empatia, ed è un uomo perdutamente solo. Declina i suoi omicidi con precisione e freddezza.

Così come narra l’entusiasmo con cui Bugsy Siegel si vantava dei moltissimi cadaveri fatti seppellire sotto il Rockefeller Center nel cuore di Manhattan; un cimitero privato della mafia che mieteva le vite di chi osava contrastarla. Cadaveri che non verranno mai più ritrovati, occultati anche sotto la pista di pattinaggio sulla quale la gente volteggia inconsapevole di stare pestando la morte.

Eppure il “Vescovo” ad un certo punta incontra una donna, Eimear: onesta, fragile, enigmatica. Lei crede nella vita e porta una ventata nuova nell’anima del sicario. In fondo uccidere era facile, questione risolvibile in un secondo con un proiettile, nulla che implicasse lo sforzo interiore necessario invece ad agire secondo il bene.

L’incontro con Eimear e l’amore che nasce tra i due sono la svolta. Il “Vescovo” inizia a capire che la vita non è solo una sfida inutile; scatta la molla che porta alla redenzione e regala nuovi sbocchi all’eterna lotta degli uomini tra male e bene.

 

Marco Drago “Innamorato” -Bollati Boringhieri- euro 16,00

Questo libro potrebbe essere definito un lungo monologo interiore che rimanda anche all’autobiografia, in cui l’autore racconta il travaglio adolescenziale del protagonista per un amore a lungo covato in silenzio e mai dichiarato, almeno fino a un certo punto in cui la storia svolta decisamente.

L’ossessione per quel primo prorompente innamoramento è di quelle che segnano gli anni giovanili di molti di noi; anni in cui si idealizzava, si sognava e si era timidi quel tanto da esplodere solo dentro se stessi per desideri casti e importantissimi.

L’ossessione per la ragazza dura 40 anni, e Drago inizia a pensare di scriverne dal 6 agosto 1988 quando la storia finisce.

Un libro veloce, a scatti, tanti sipari agili che si aprono su un sentire che lo scrittore mette a nudo. La memoria ripercorre i travagli amorosi di un quindicenne nella provincia degli anni Ottanta. E’ a scuola che vede quella che diventa il suo primo grandissimo amore. Più sognato e vagheggiato che realmente consumato, almeno non durante i 4 anni di liceo in cui il suo cuore batte per lei, ma in segreto, senza neanche conoscerla.

Una somiglianza con Diane Keaton che lui trova irresistibile… e poi la svolta, in quinta liceo quando finalmente si mettono insieme.

Di lei ama tutto –voce, dolcezza, colori, odore, movenze, espressioni e modi di dire- e tanto altro che nel libro viene raccontato con dovizia di particolari. I contorni sono quelli di una straripante passione.

La loro storia dura 2 anni e mezzo e in queste pagine viene narrata fin nei minimi dettagli con un’onestà e un’introspezione a cui sono più avvezze le scrittrici che non i colleghi uomini.

Dopo la fine del loro rapporto non si sono mai più rivisti né sentiti, eppure lei è rimasta ancorata nei suoi pensieri molto a lungo.

E questa sorta di memoir -lungo monologo privo di dialoghi, in cui rimugina su quel sentimento intriso di emozioni, ricordi e pensieri- sembra essere stato anche terapeutico per chiudere un sipario definitivamente.

 

In Terrazza a Eataly Lingotto arriva il Cinema in 35 mm

Dal 4 luglio una speciale rassegna in pellicola assieme a Hiroshima Mon Amour e Museo Nazionale del Cinema.

Ritorna l’appuntamento con il cinema all’aperto a Eataly Lingotto e questa volta in una veste completamente nuova, con l’eccezionale proiezione di pellicole in 35 millimetri. Dal 4 luglio e per ogni martedì fino all’1 agosto ecco “Cinema in 35mm”, la rassegna cinematografica organizzata da Eataly in collaborazione con Hiroshima Mon Amour e Museo Nazionale del Cinema.

Sarà un’esperienza unica, con proiezioni in 35 mm che permetteranno di ritornare alle atmosfere del cinema di una volta, quando si entrava in sala e si abbassavano le luci, si sentiva il rumore meccanico del proiettore azionato dal macchinista. E poi il buio e l’inizio del film, l’intervallo a metà, la grande scritta FINE e i titoli di coda. Location d’eccezione per questo viaggio nel passato, sarà la Terrazza al primo piano di Eataly Lingotto.

La selezione di pellicole proposte ha come fil rouge una visione fantascientifica del mondo. Si inizia con le atmosfere da noir postmoderno di Strange Days, con la regia della Premio Oscar Kathryn Bigelow, per poi proseguire con il primo capitolo della saga Matrix dei Wachowskis, un grande classico di Romero come Il giorno degli zombi, il primo Robocop di Paul Verhoeven e, per chiudere in bellezza, Mars Attacks!, un cult della sci-fi comedy firmato da Tim Burton.

A cura degli chef di Eataly Lingotto, inoltre, il servizio bar in Terrazza, con una proposta di sfizi salati e dolci e una ricca carta bere, tra calici di vino, birre e bevande analcoliche. E mostrando il biglietto per la proiezione, sarà possibile cenare nei ristoranti Pizza&Cucina e Cucine del Mercato e avere uno speciale sconto del 20%.

Il biglietto singolo è proposto al pubblico al prezzo di € 10. Per prenotare il proprio posto: www.torino.eataly.it
Apertura porte alle 21 e inizio proiezione alle 21.30.

Il programma:

Martedì 4 luglio | STRANGE DAYS (Kathryn Bigelow, 1995)

Los Angeles, ultime ore del secolo. L’ultima moda è un dischetto, un “clip” che permette di vivere qualsiasi esperienza dal vivo. In uno di questi clip il protagonista Lenny Nero assiste all’uccisione di una prostituta. È l’inizio di un intrigo che fa risalire alla morte di un leader nero ucciso dalla polizia.

Martedì 11 luglio | MATRIX (The Wachowskis, 1999)

Seguendo un tatuaggio sulla spalla di una ragazza, l’hacker Neo scopre che la cosiddetta “realtà” è solo un impulso elettrico fornito al cervello degli umani da un’intelligenza artificiale. Solo Neo, con l’aiuto del pirata informatico Morpheus e della bella Trinity, può tentare di scoprire la verità.

Martedì 18 luglio | IL GIORNO DEGLI ZOMBI (George A. Romero, 1985)

Usciti dalle tombe e dalle cripte, gli zombi sono ormai padroni del mondo, anche se un manipolo di uomini, asserragliati in un bunker, tenta di organizzare un’ultima resistenza.

Martedì 25 luglio | ROBOCOP (Paul Verhoeven, 1987)

Un poliziotto è catturato da una banda di gangster cui dava la caccia, torturato e ucciso. Ma qualcosa di lui rimane viva e viene innestata in un robot che il capo della polizia fa adottare dal corpo per gli incarichi più pericolosi.

Martedì 1 agosto | MARS ATTACKS! (Tim Burton, 1996)

Una flotta di dischi volanti raggiunge gli Stati Uniti. Mentre il Presidente organizza un comitato di accoglienza e qualcuno pensa già di fare affari con loro, gli alieni attaccano e lo scontro è aperto.

Lavori in corso alle “Serre” di Grugliasco

LAVORI E NUOVA PAVIMENTAZIONE AL CENTRO COMMERCIALE

Sono iniziati i lavori per la sostituzione della pavimentazione al centro commerciale Le Serre. Per decoro e per questioni di sicurezza gli operai sono al lavoro per sostituire la pavimentazione rotta dopo anni di usura. Il tratto in cui si sta lavorando è quello lato via Spanna vicino ai negozi. Il cantiere proseguirà fino all’inizio di luglio.

La sinistra e il nuovo blocco sociale e culturale

È un dato di fatto. L’alleanza tra la sinistra massimalista e radicale della Schlein con la sinistra
estremista di Fratoianni e la sinistra populista e “per caso” di Conte e di Grillo rappresenta anche,
e soprattutto, un blocco culturale e sociale destinato a consolidarsi in un vero e proprio progetto
politico. Non si tratta, cioè, solo di una alleanza e di una coalizione alternativi al centro e alla
destra. Ma di un progetto politico che, anche grazie al pro filo libertario e massimalista della
Schlein, assume le sembianze di una prospettiva destinata a consolidarsi nel tempo. E questo è
un fatto politico che non può che essere salutato positivamente. Anche perchè se il ritorno della
politica è un elemento auspicabile dopo la squallida e decadente stagione dominata dal
populismo grillino, i rispettivi schieramenti dovranno caratterizzarsi sempre di più sotto il profilo della rappresentanza sociale, della piattaforma politica e del quadro valoriale e culturale.
E, proprio sotto questo versante, c’è una perfetta coincidenza sociale, culturale e politica nel
nuovo ed inedito schieramento di sinstra. Perchè non si tratta solo di sfumature diverse – le ormai
celebri “sfumature di rosso” – nel campo della sinistra, ma di un progetto politico che si va
formando con sempre maggior compattezza e chiarezza. Del resto, le molteplici manifestazioni di
piazza che hanno scandito il comportamento concreto di questi partiti in questi ultimi mesi lo
confermano in modo persin plateale. Pd, 5 stelle, sinistra, verdi e i gruppi e movimenti che
storicamente vedono nella “piazza” lo strumento decisivo per riaffermare la propria presenza
politica, hanno riscoperto modalità e metodi che hanno caratterizzato nel lontano passato il
comportamento e il ruolo della sinistra nella cittadella politica italiana. Modalità, del tutto legittime ovviamente, ma che evidenziano anche una regressione politica e culturale con cui dobbiamo farei conti. Alleati e avversari compresi. Certo, si tratta di un progetto che supera la tradizionale concezione del centro sinistra riformista e di governo e che, al contempo, innesca e consolida un meccanismo di radicalizzazione del conflitto politico nel nostro paese permanente e strutturale.
Una sorta di “bipolarismo selvaggio” con il chiaro obiettivo di non ostacolare quella sciagurata
deriva degli “opposti estremismi” che ha caratterizzato per lungo tempo le dinamiche stesse della politica italiana.
Un nuovo cartello elettorale, frutto e conseguenza anche del nuovo profilo di alcuni leader della
sinistra italiana, che chiude definitivamente una pagina per aprirne un’altra. Si tratta di quella
pagina che va sotto il nome di “alleanza di centro sinistra” e che ha fatto del riformismo da un lato
e dell’unità tra il centro plurale e di governo con la sinistra democratica e di governo dall’altro la
sua cifra distintiva per svariati decenni. Certo, non si tratta di una novità assoluta. Già in altri
periodi storici, seppur molto diversi da quello presente, abbiamo registrato la somiglianza con la
situazione contemporanea quando si parla di “unità delle sinistre”. E cioè, l’avversione verso i
moderati, i centristi e i riformisti; l’esaltazione della “piazza” come luogo salvifico e miracolistico
per il cambiamento della politica; cavalcare tutte le opposizioni sociali e le richieste, appunto, che
partono dalla piazza; estremizzare il conflitto politico e via discorrendo.
Ecco perchè, tutti coloro che non condividono questa deriva e soprattutto questo progetto
politico e culturale, hanno il dovere adesso di avviare una iniziativa politica concreta e credibile.
Penso, nello specifico, ai cattolici democratici, popolari e sociali e a tutti coloro che ritengono
importante, oggi, ridare voce ad una cultura riformista e di governo per dare una nuova e sicura
prospettiva politica al nostro paese.
Giorgio Merlo

In Piemonte continua il rapporto virtuoso tra apprendistato e imprese:  secondo posto in Italia

 Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Piemonte): “Rilanciare lo strumento e renderlo più appetibile per imprese e dipendenti”. Nel frattempo tante imprese faticano a trovare figure professionali formate e preparate.

               

Lo scorso anno, infatti, 29.236 giovani piemontesi sono entrati nel mondo del lavoro con questo particolare contratto su un totale di 198.714 nuove assunzioni a tempo indeterminato. Tale dato pone la nostra regione al secondo posto nazionale. In testa l’Umbria dove si contano 17,6 nuovi rapporti di apprendistato ogni cento nuovi rapporti attivati per under 30; segue il Piemonte con 14,7 contro la media nazionale del 10,7%.

 

Secondo l’indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato, sui dati INPS, nel 2022 in Piemonte si sono contate 14,7 nuove assunzioni con l’apprendistato ogni 100 nuovi rapporti attivati.

livello provinciale, la migliore delle province piemontesi è Torino con 16.382 assunzioni con apprendistato (15,2 assunzioni ogni 100); segue Cuneo con 5.440 (18,1), Alessandria con 2.074 (13,1), Novara con 1.667 (9,2), Asti con 1.383 (20,9), Biella con 877 (15,1), Verbano con 734 (9,9), Vercelli 669 (10,2).

Per ciò che riguarda la formazione del personaleil 24,6% delle aziende piemontesi (8a posizione in Italia) ha provveduto a istruire e aggiornare i propri dipendenti facendoli partecipare a specifici percorsi formativi, contro una media italiana del 22,4%. Per ciò che concerne i tirocini, il 17% delle realtà piemontesi ha ospitato una o più persone (media nazionale 12,5%); sul totale l’11,6% dei tirocinanti è dato dall’alternanza scuola-lavoro. 

 

“In Piemonte bisogna continuare a puntare sull’apprendistato per preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro – sottolinea Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – è necessario rilanciare questa “palestra” nella quale i giovani studiano e lavorano, anche per soddisfare le esigenze di un mondo che richiede competenze tecniche evolute imposte anche dalla rivoluzione digitale”.

 

 In ogni caso, in Piemonte, nonostante la cronica mancanza di lavoro, tante attività faticano a trovare figure professionali formate e preparate ovvero cresce sempre di più la necessità di figure professionali qualificate da inserire nelle imprese: se nel 2022 la quota mancante di manodopera specializzata era del 41,9%, nel 2023 la carenza si attesterà al 48,3%, con una crescita del 6,4%. Tra le imprese artigiane la difficoltà di reperimento di manodopera in Piemonte e Val D’Aosta è del 47,7%.

 

Insomma, il lavoro ci sarebbe ma i posti rimangono liberi a causa del ridotto numero di candidati, per l’inadeguatezza professionale degli aspiranti e per altre “generiche motivazioni”.

Manca di tutto: da chi opera nell’ambito digitale e ICT, come i progettisti di software, gli amministratori di sistema, gli analisti e i tecnici programmatori, passando per gli autisti di camion, gli operai edili specializzati in risparmio e riqualificazione energetica, gli elettricisti, i meccanici, i meccatronici e i riparatori di autoveicoli, gli idraulici, i saldatori, gli assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche senza dimenticare gli estetisti, gli acconciatori e i cuochi.

Inoltre, nel 2022 le imprese piemontesi hanno impiegato in media 3,3 mesi con i tempi allungatisi fino a 4,7 mesi per gli operai altamente specializzati anche se per migliaia di altre figure altamente professionalizzate occorre oltre 1 anno di ricerca.

Nella nostra regione ormai siamo al paradosso: il lavoro ci sarebbe, la possibilità di assumere anche ma mancano le figure professionali adatte – continua Felici – la realtà è che gli imprenditori hanno necessità, per la loro azienda, esclusivamente di personale adeguatamente formato e pronto a operare in tutti i settori.  Per questo il Piemonte che produce non potrà mai esprimere tutto il suo potenziale se non si allineeranno i percorsi formativi alle esigenze delle aziende e se non si favorirà l’inserimento dei giovani nelle imprese artigiane. C’è una sottovalutazione del lavoro manuale rispetto a quello intellettuale. Si deve riconoscere il prestigio liceale anche agli istituti tecnici, come in Francia. È una questione di mentalità”.

“Per mantenere allineata la qualità dell’offerta e della domanda di lavoro – conclude Felici – una soluzione è quella di rendere lo strumento dell’apprendistato più appetibile dal punto di vista del costo del lavoro a carico dell’impresa, soprattutto al termine del percorso di apprendistato laddove ci sia l’assorbimento in azienda del giovane. Un’altra è il consentire la valorizzazione del ruolo del maestro artigiano, l’unico in grado di trasferire al giovane le conoscenze e competenze utili per una corretta qualificazione professionale. Ma, il lavoro nelle imprese lo si crea, e lo si conserva, anche grazie a incentivi e contributi che devono essere erogati con una minima burocrazia e tempi certi”.

Venaria, un impianto sportivo per riqualificare l’ex area San Francesco

È stato presentato  presso Palazzo Civico, il progetto per la riqualificazione della ex area San Francesco con la costruzione di un nuovo impianto sportivo (soggetto aggiudicatario del bando per il progetto di recupero edilizio-funzionale dell’impianto, Società URCA S. r. l. S.S.D.).

La struttura, caratterizzata dalla possibilità di esercitare diverse attività fisiche quali il basket, la pallavolo, il tennis, il calcio a 5, il padel e il beach volley, il beach tennis/foot volley, sarà realizzata nello spazio in via Guarini 63, angolo corso Machiavelli, chiuso dal novembre 2014, a seguito delle note vicende giudiziarie, a cui succedettero i pesanti atti vandalici e lo stato di abbandono attuale.

Ubicato in una zona semi centrale ad alto potenziale di frequentazione, con la presenza di un importante complesso scolastico nelle vicinanze, il parco Salvo D’Acquisto, una efficace rete di trasporti pubblici, un centro commerciale, la viabilità adeguata, è concepito con l’obiettivo di fornire alla comunità locale un moderno centro che soddisfi le esigenze di appassionati di sport e atleti di tutte le età e livelli di abilità, con la presenza di una combinazione di strutture all’avanguardia e un innovativo design.

La pianificazione degli interventi è programmata in un periodo massimo di due anni dalla firma del contratto sul diritto di superficie (che avverrà entro l’anno 2023).

Le somme necessarie per la costruzione dell’impianto sono esclusivamente a carico dei privati che hanno vinto il bando. L’investimento è di 1,2 milioni ripartiti tra capitale proprio e finanziamento bancario. Inoltre, è previsto un canone da versare alla città di €. 485.000,00 IVA compresa. La concessione per il diritto di superficie è di 20 anni, dopodiché l’impianto tornerà nelle disponibilità del Comune in qualità di proprietario, così come realizzato.

La riqualificazione prevede:

  • la costruzione di un campo polifunzionale che possa essere utilizzato per basket, calcio a 5, pallavolo e tennis;

  • la costruzione di n° 6 campi da padel, di cui 4 coperti e 2 scoperti;

  • la costruzione di n° 3 campi da beach volley/beach tennis/foot volley (con copertura per il periodo invernale);

  • un’area gioco attrezzata per i più piccoli;

  • la sistemazione dei passaggi e la creazione di aree verdi;

  • la ristrutturazione del basso fabbricato già esistente che ospiterà una reception, un bar/ristorante, un corner shop per la vendita di materiali inerenti alle attività fisiche esercitate, uno o due studi per professionisti di supporto alle attività sportive e 4 spogliatoi.

Saranno disponibili un ampio parcheggio esterno ed uno di minori dimensioni all’interno, per garantire un facile accesso ai frequentatori del luogo.

Fabio Giulivi, sindaco della Città di Venaria Reale «Sono estremamente entusiasta di questo innovativo progetto. Questo nuovo centro rappresenta un importante passo avanti nella promozione dello sport e del benessere nella nostra comunità. Con strutture all’avanguardia, incluso un edificio coperto per campi di padel e un bar ristorante accogliente, l’impianto offrirà un’esperienza completa per gli appassionati di sport e per coloro che desiderano trascorrere momenti di svago e socializzazione. Siamo impegnati a creare un luogo dove i cittadini possano coltivare le proprie passioni sportive, migliorare la loro salute e vivere uno stile di vita attivo. Sono certo che il nuovo San Francesco diventerà un’importante risorsa per tutto il territorio, ma soprattutto riqualifica un’area da troppi anni abbandonata ed in totale stato di degrado. Inoltre, è un ulteriore passo per portar a termine con una vittoria, la candidatura di Venaria Reale a European City of Sport 2025».

Il progetto dell’impianto sportivo ex area San Francesco sarà realizzato con una forte attenzione alla sostenibilità e all’integrazione architettonica. Verranno utilizzati materiali eco-friendly e soluzioni energetiche efficienti per ridurre l’impatto ambientale.

Luigi Tinozzi, assessore allo Sport della Città di Venaria Reale «Lo sport è fondamentale per la salute, il benessere e lo sviluppo delle persone di tutte le età. La struttura offrirà ai nostri cittadini la possibilità di praticare una vasta gamma di discipline sportive, dalla tradizionale come il basket, alle più innovative come il beach volley e il padel. Sono convinto che l’impianto nell’ex area San Francesco diventerà un centro di eccellenza per gli atleti e sportivi locali, stimolando la competitività e offrendo opportunità di aggregazione, formazione e competizione. Siamo orgogliosi di investire nelle risorse sportive per promuovere uno stile di vita attivo e per favorire la partecipazione di tutti i cittadini allo sport».

Inoltre, il design delle strutture si integrerà armoniosamente con l’ambiente circostante, valorizzando la bellezza naturale della zona.

Giuseppe Di Bella, assessore al Patrimonio della Città di Venaria Reale «Questo progetto rappresenta un investimento significativo nella qualità della vita dei cittadini di Venaria Reale. Abbiamo lavorato attentamente per garantire che le strutture siano moderne, funzionali ed esteticamente gradevoli, con un’attenzione particolare all’utilizzo di materiali sostenibili. Sono orgoglioso del nostro impegno nel fornire un ambiente accogliente e di alta qualità per tutti coloro che utilizzeranno questa struttura. L’impianto sportivo che sorgerà nell’ex area San Francesco rappresenta una testimonianza tangibile del nostro impegno per lo sviluppo e il miglioramento delle infrastrutture pubbliche nella nostra Città».