ilTorinese

Gin e tapas in Terrazza a Eataly Lingotto

giovedì 20 luglio una serata d’estate speciale, con cocktail e tapas d’eccezione.

Una serata nell’ampia Terrazza al primo piano di Eataly Lingotto con i cocktail più iconici a base di gin: l’occasione perfetta per brindare all’estate! L’appuntamento è per giovedì 20 luglio dalle ore 19. Ospite d’eccezione Compagnia dei Caraibi con Gin Mare e Gin Mare Capri. Basterà scegliere il proprio carnet per provare i drink pensati per l’occasione dai barman di Compagnia. In abbinamento le tapas dell’Executive chef di Eataly Patrik Lisa: dai tacos nella versione mediterranea con pomodoro, avocado, peperoncino e cipollotto ai plin fritti e ripieni di gin, robiola e asparagi, passando per le crocchè, la focaccia farcita e le polpette di zucchine. Proposte golose per tutti i gusti, con una particolare attenzione al mondo vegetale.

In sottofondo la musica di Dj Felix, nella cornice esclusiva della terrazza al primo piano.

Il carnet dà diritto a 2 drink e 2 tapas a scelta e fino al 16 luglio costa 25 € invece di 30 €.

Prenotazioni su www.torino.eataly.it

 

Cocktail

Capri Tonic (Gin Mare Capri, East Imperial Royal Botanic Tonic Water, rametto di rosmarino, peel di limone)

Mare Tonic (Gin Mare, East Imperial Royal Botanic Tonic Water, rametto di rosmarino)

Mare Gimlet (Gin Mare, Liquore Salvia & Limone, succo di limone, zucchero, foglia di salvia)

Mare Mary (Gin Mare, succo di pomodoro pachino, succo di limone, un pizzico di sale, pepe e peperoncino, salsa Worchester)

Mare del Sud (Gin Mare, Acqua di Cedro Diamante, succo di limone, miele, foglie di menta, top di soda)

 

Tapas

Tacos con pomodoro, avocado, peperoncino, cipollotto ed erbette

Crocchè di patate con ‘nduja e provola affumicata

Agnolotti del plin fritti ripieni di gin, asparagi e robiola

Focaccia genovese con burro, acciughe e bagnetto verde

Polpettine di zucchine con menta, limone e salsa yogurt

 

Dolce

Mini cannolo siciliano

Pugilato: Ivan Zucco campione imbattuto

sabato 15 luglio, l’imbattuto campioneWBC di boxe dei pesi supermedi IVAN ZUCCO è stato protagonista di una serata di pugilatointernazionale al Centro Eventi il Maggiore diVerbania.

Sold out da giorni e organizzato da Opi Since 82 in collaborazione con Boxe Verbania e la Città di Verbania, l’evento ha visto arrivare tifosi da tutta la regione a sostenere il pugile verbanese.

IVAN ZUCCO, nel corso del main event della V^ edizione del Memorial Matteo del Grosso, ha mandato al tappeto al 4° round in un incontro di sei riprese il suo avversario, il francese Baptiste Castegnaro (18-25-0, 6KO), confermando la sua imbattibilità e portando il suo score a 18-0, 15KO.

Sin dal gong i due pugili hanno iniziato a scambiare alla corta ripresa, anche in maniera scorbutica, con Castegnaro che spesso ha cercato di sporcare l’azione offensiva, portando i colpi e accorciando sino al clinch. Con il passare dei round, Ivan Zucco è riuscito a portare combinazioni efficaci al corpo e al volto di Castegnaro, mettendo a segno diversi diretti puliti fino al grande KO inferto alla quarta ripresa, un gancio pulito che ha fatto crollare Baptiste Castegnaro sul tappeto.

Ieri incontro duro con un avversario ostico che ha fatto di tutto per non farmi esprimere il mio pugilato – ha commentato Ivan Zucco – Nelle prime due riprese ho studiato l’avversario e nella seconda ho preso un colpo assestato bene, che sono riuscito a tenere bene perché sono molto allenato. Ho chiuso l’incontro al 4° round con un gancio destro, il mio colpo forte, e così si è chiuso l’incontro. Sono contentissimo di questo risultato, perché è un importante tassello che si aggiunge e mi proietta verso un incontro davvero importante che sarà annunciato a giorni. Il sostegno del numeroso pubblico è stato fondamentale. Mi ha fatto tanto piacere vedere anche Federico Rossi, Andrea Pucci e Federico Gatti personaggi di spicco nel mondo della televisione e dello sport”.

Nel co-main event, otto riprese nei pesi superleggeri, Sandor Martin (41-3, 14KO) e Arblin Kaba (15-4-1, 2KO) hanno battagliato per sei intense riprese. Parte forte l’italo-albanese Kaba, che nella seconda ripresa riesce a inchiodare lo spagnolo alle corde e mette a segno diversi colpi puliti. Ma Sandor Martin, pugile numero 1 nella classifica WBC dei pesi superleggeri, ha una comprovata esperienza e sagacia tecnica che gli consente di ritrovare la distanza e ammansire l’esuberanza fisica di Kaba, gestendo il match con il gancio destro di prima intenzione e con spostamenti laterali che mandano a vuoto Kaba. Nella sesta ripresa, Sandor Martin porta un potente gancio sull’orecchio di Arblin Kaba, che piega le gambe e viene contato. Il match riprende ma Martin incalza Kaba e riesce a chiudere Kaba alle corde con un’ulteriore scarica di colpi e poco prima del conteggio il maestro Pesci, coach di Kaba, lancia la spugna.

Giovanni Sarchioto (8-0, 7KO) si conferma uno dei migliori prospect della scena italiana: batte per TKO alla sesta ripresa il francese Fouad El Massoudi (18-21-1, 2KO) con una prestazione dominante in un match fissato sulla distanza delle otto riprese nella categoria dei pesi medi. Mai realmente in pericolo e sempre in controllo del match, il pugile di Anzio in forza all’esercito italiano ha esibito il suo repertorio: montanti, ganci e combinazioni a due mani, spesso avvalendosi dell’utilizzo delle corde per indurre l’avversario all’errore. Già nel primo round fa piegare le gambe a El Massoudi con un colpo al corpo devastante. Alla sesta ripresa, a seguito di un’azione piena di colpi da parte di Sarchioto, l’arbitro interrompe l’incontro e il medico di bordo ring ferma El Massoudi per un brutto taglio sull’occhio sinistro.

Ad aprire le danze le sei riprese di Francesco Grandelli (17-2-2, 3KO) contro Emiliano Salvini(19-43-2, 2KO) nei pesi superpiuma. Un incontro di rientro per Grandelli che ha comunque affrontato un veterano come Salvini, salito sul ring per fare un match solido e di sostanza. Grandelli riesce a imporre il suo ritmo e le sue combinazioni, vincendo ai punti e delineando così il suo ritorno alla vittoria.

Primo match della serata il pugile Dan Azeez (20-0, 13KO), campione d’Europa dei pesi mediomassimi e prossimo sfidante mondiale, ha battuto Khalid Graidia (10-12-4, 2KO) in un incontro sulla distanza delle otto riprese.

Magnifici Dadam! In mostra alla “Fondazione Giorgio Amendola” di Torino

Le opere di Giacinta Villa e di Loris Dadam

Fino al 31 luglio

Giacinta e Loris che volano uniti (lui con gli immancabili eccentrici baffoni, ma senza il bizzarro papillon che con un pizzico di civetteria esibiva quasi ovunque), i capi accostati, le mani nelle mani, su in alto oltre la scura luna, in mezzo a un tripudio astratto e gioioso di rossi, grigi, sfumature di blu, gialli e verdi.

Il dipinto é (e come poteva non esserlo) un “Omaggio a Chagall”, alla fiabesca“Passeggiata” con la moglie Bella Rosenfeld, sopra Vitebesk, opera del ’17, a firma del leggendario pittore bielorusso naturalizzato francese. L’“Omaggio a Chagall”, di cui si parla, fu invece realizzato nel ‘99 a olio su tela, da Giacinta Villa (Torino, 1943 – Les Issambres, Francia, 2003) e Loris Dadam(Trento, 1946 – Torino, 2018), compagni di vita e d’arte, grandi singolari sperimentatori della nostra pittura novecentesca e contemporanea, cui la torinese “Fondazione Giorgio Amendola”  (di cui Giacinta fu direttrice del “Centro Studi Arte e Contesto Sociale” e Loris “direttore scientifico”) dedica una suggestiva retrospettiva curata da Domenico Cerabona, direttore della “Fondazione” e da Daria Dadam (figlia di Giacinta e Loris), in programma fino al prossimo lunedì 31 luglio. La mostra, dal significativo titolo “Una storia di colori, forme e libertà”, racconta la vicenda artistica ed umana dei due, in un intrecciarsi e in uno scambio continuo di “segreti” del mestiere legati in un tutt’uno alla loro più intima storia d’amore. E proprio quell’“Omaggio a Chagall”, non per nulla realizzato a quattro mani, ritengo possa considerarsi la sintesi perfetta di un percorso artistico mutevole nel tempo, in un “far di colore e di segno grafico” di volta in volta positivamente influenzati dai “segnali amorosi” affettuosamente lanciati dall’uno all’altra e viceversa e ben sottolineati dallo scorrere in parete delle oltre cinquanta opere (comprese fra i primi anni ’60 al 2003, anno della morte di Giacinta) selezionate dalla figlia Daria, autrice della splendida prefazione al catalogo, sensibile lettera d’amore ai genitori.

“L’arte – scrive Daria, ripensando alle parole della mamma – è una questione di rapporti tra colori, linee, forme ed idee: ma come ‘espressione dello spazio mentale’ si può anche pensarla come una questione di rapporti tra persone”. Uno scambio di “amorevoli sensi”. Ma nondimeno di accortezze tecniche che indubbiamente hanno contribuito a “maturare” l’esperienza esaltante del colore e della luce-colore per Loris (ingegnere urbanista, storico e critico d’arte, nonché disegnatore “compulsivo” dal gesto rapido e istintivo) e per Giacinta che, dal suo Loris, percepisce la bellezza del dare voce allo “spazio interiore”, attraverso cromie che, dopo l’incontro fra i due, “diventano sempre più brillanti” e intense. Entrambi profondamente attenti al sociale e all’impegno politico (dalle lotte sessantottine, ai movimenti femministi e più in generale all’“autostima operaia”) Loris e Giacinta si incontrano nel ’74 alla torinese “Sezione Antonio Gramsci” del PCI e lì nasce per entrambi l’“amore della vita”. Ripeteva spesso Loris: “Farci conoscere è stata la cosa migliore fatta dal PCI in tutta la sua storia”. E anche in molte delle opere esposte alla “Fondazione Amendola” restano tracce, assolutamente “parlanti”, di quegli anni. Dalle “urlate” cromie sudamericane (a ridosso del golpe fascista in Cile) “Salario!” del ’74 a “L’operaio sociale” del ’76. Anni e opere fondamentali per Loris, accanto alle quali la mostra propone anche una ricca serie di disegni, che vanno dal periodo giovanile (gli anni londinesi) fino ai primi anni ’70, eseguiti d’istinto e con piena libertà di contenuti e segno. Ovunque e con qualsiasi cosa, pennini o china, rapidograph o pennarelli. Da “I critici”del ’65 (in cui si leggono passaggi da Rembrandt alle “pitture nere” di Goya) ai disegni “botticelliani” di pura linea dei “Pensionati” del ’67 fino all’accademico “Studio di mano e viso” del ’71. Il disegno resterà il suo chiodo fisso. A dimostrarlo quel“Look back to the past millenium” del ’99, dove il segno s’impone alla cifra cromatica nel recupero della figura sul tema dei rapporti di coppia.

Del percorso creativo di Giacinta Villa, la rassegna non tralascia (dopo le fantasiose prove giovanili e quelle legate allo specifico impegno socio-politico) le ultime, eclatanti fasi di una ricerca astratta e geometrica connessa all’autonomia di luce e colore, così come di una ruvida “svolta materica” (con l’inserimento del “legno” nelle sue “molteplici essenze e colori”) e dell’uso del colore nella “dimensione territoriale”, producendo una serie di opere urbane di grandi dimensioni fra cui le stesse facciate “in verde luminoso” dell’edificio che ospita la “Fondazione Giorgio Amendola”, in via Tollegno, a Torino.

Gianni Milani

“Una storia di colori, forme e libertà”

“Fondazione Giorgio Amendola”, via Tollegno 52, Torino; tel. 011/2482970 o www.fondazioneamendola.it

Fino al 31 luglio

Orari: dal. al ven. 9,30/12,30 e 15,30/19,30

Nelle foto: Giacinta Villa e Loris Dadam “Omaggio a Chagall”, olio su tela, 1999; Loris Dadam: “Salario!”, acrilico su tela, 1974; Loris Dadam: “Look back to the past millenium”, olio su tela, 1999; Giacinta Villa: “Composizione astratta con legni e …”, olio e vari su tela, 2000

Auto Amica inaugurata a Riva presso Chieri

Nei giorni scorsi è stata inaugurata la nuova Autoamica.Si tratta di un servizio fondamentale per la comunità: sono molti i rivesi che la utilizzano per recarsi a visite mediche o in ospedale. Il Comune di Riva presso Chieri ringrazia i volontari che si avvicendano alla guida e che gestiscono i numerosi turni,  Autoviva e la Farmacia Centrale Riva che hanno contribuito all’acquisto dell’autovettura.

51esima Traversata a nuoto del Lago di Viverone

Circuito Nobile dei Laghi

29 Luglio 2023

Il prossimo 29 Luglio alle ore 14,30, avrà luogo la 51esima edizione de La Traversata a Nuoto del Lago di Viverone.

Piero Sarasso, Presidente dell’ASD Lago di Viverone, orfano da quest’anno di  Xhaet Didier del Club Lac Soleil porta avanti questa tradizione che ormai ha un carattere nazionale, senza però dimenticare il principio amatoriale dell’evento.

Ancora oggi, da una parte c’è lo spirito agonista in sfida coi propri limiti e dall’altra lo spirito del turista in cerca di splendidi paesaggi e momenti emozionanti.

La tradizione di un luogo ne garantisce la memoria storica, e soprattutto oggi è necessario ricordare la tradizione che, però, cresce e si consolida negli anni.

Anche quest’anno, grazie al patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte, dello CSAIN (Centri Sportivi Aziendali e Industriali)  e Comune di Viverone Assessorato allo Sport ,si è potuto garantire una giornata di sport e svago, assicurando tranquillità ai partecipanti ed agli ospiti con un adeguato supporto alla sicurezza del nuotatore.

E’ proprio nell’ottica di queste tradizioni e della passione per lo sport soprattutto a livello amatoriale che, nel 2011 fu inserita nel circuito “Nobile dei Laghi” rientrando così nelle 12 traversate più importanti d’Italia. E quindi anche a Viverone: “Acque libere e Nuoto per tutti!”

Le traversate a nuoto in acque libere stanno diventando un appuntamento ormai presente in tutti i laghi e per Viverone deve rappresentare un momento di incontro dove competizione, solidarietà, storia e tradizione di una comunità si fondono da 51anni” esordisce Piero Sarasso alla conferenza stampa di venerdì 14 Luglio indetta presso il Rist. Pescatori alla presenza di giornalisti e autorità del territorio e al tempo stesso riconosce l’importanza dell’inserimento nel circuito “Nobile dei Laghi” per dare visibilità ai luoghi e a quasi mezzo secolo di competizioni a bracciate in questo lago.

La distanza prevista è  di circa 4 km. La partenza avverrà alle 14,30 dal Molo di Anzasco di Piverone e l’arrivo in frazione Masseria presso il Rist. Pescatori,

Il tempo massimo di percorrenza, per l’intera traversata è valutato in due ore e trenta minuti.

La premiazione di tutti i partecipanti è prevista per le ore 18.00.

Nell’attesa della premiazione un aperitivo per celebrare tutti i partecipanti.

Le iscrizioni sono già iniziate, a oggi si contano gia’ piu’ di 40 atleti aderenti  provenienti da piu’ parti del nord e centro Italia, ma ci si può iscrivere on line sino  alle ore 24.00 del giorno 26 Agosto.

Si vorrebbe consigliare di iscriversi on line entro tale dataperche’  con il nuovo sistema di accreditamento già collaudato lo scorso anno si potrebbe non avere garantita l’iscrizione oltre tale data,

Sole e  voglia di lasciare il segno nella più storica delle traversate fanno auspicare di toccare, anche in questa edizione, una  straordinaria quota di nuotatori.

La macchina organizzativa, come annunciato dal Presidente durante l’incontro è in fase di ultimazione e puo’ contare su 1 idroambulanza con medico a bordo,2 moto d’acqua con operatori e 2 mezzi a riva della Croce Rossa Italiana con 12 persone addette, un squadra della Protezione Civile di Biella 1 di Viverone, 2 imbarcazioni dell’organizzazione e un gruppo di una decina un di volontari con canoe al seguito e per i servizi a terra, il  sistema di accreditamento e staff di cronometristi, il tutto seguito e diretto da Piero Sarasso coadiuvato dall’intero consiglio dell’associazione: Busca Roberto, Busca Mauro, Pastoris Michela, Cristina e Fausto Zola.

Sponsor tecnici saranno Biverbanca, Cantina Vallebelbo,  Acqua  Fonte Guizza (gruppo San Benedetto). Altri sponsor sono in fase di conferma e presto verranno annunciati.

Per avere informazioni a riguardo, procedere con iscrizione e pagamento, invio documenti si invita a visitare il sito www.asdlagodiviverone.com   oppure mandare mail a info@asdlagodiviverone.com

Adisco, nuovi spogliatoi femminili al Regina Margherita

L’intervento di ristrutturazione è stato interamente progettato e donato all’ospedale da ADISCO Sezione Piemonte: un openspace di circa 230 mq dotata di armadietti, docce e sevizi per lo staff ospedaliero.

La realizzazione dei nuovi spogliatoi, firmata dagli Architetti Sabra Miroglio e Giorgio Lupica, fa parte di un più ampio progetto che nel tempo ha permesso di riconsiderare il concetto d’ospedale da semplice luogo di cura della malattia a luogo dove la parte psico-emotiva e di relazione riveste grande considerazione.

(Facebook Adisco Piemonte)

L’isola del libro

 

Cormac McCarthy “Il passeggero” -Einaudi- euro 21,00

Il grande scrittore americano Cormac McCarthy, morto recentemente a 89anni, il 13 giugno 2023, ha fatto in tempo a vedere pubblicata la sua ultima opera “Il passeggero”.

Il premio Pulitzer (vinto nel 2007 con “La strada”), dopo 17 anni di silenzio, era tornato in libreria con questo romanzo che ci catapulta nel vortice di un mistero e mille quesiti sul vivere.

Protagonista è Bobby Western che di lavoro fa il sommozzatore; una notte si infila nella muta da sub e scende nel mare della baia del Mississippi per recuperare il relitto di un aereo precipitato negli abissi. Il velivolo è un JetStar della Lockeed, scomparso dai radar da qualche giorno e Bobby lo raggiunge a circa 12 metri di profondità, trovandolo quasi intatto.

Quando punta la torcia sull’oblò vede al suo interno i cadaveri di 9 passeggeri ancora seduti ai loro posti. Nessun evidente segno di collisione, sembra che nulla sia fuori posto, a parte il fatto che inspiegabilmente è finito sott’acqua.

Dal velivolo mancano la borsa del pilota, un pannello della strumentazione e non si trova neanche la scatola nera che potrebbe spiegare l’accaduto.

Bobby si pone alcune domande non irrilevanti: da dove arriva quell’aereo, perché si è inabissato, e perché è intatto anziché frantumato in mille pezzi (come solitamente succede negli impatti contro la superficie del mare che diventa muro)?

Altro mistero da chiarire: perché non ci sono notizie o articoli in merito all’incidente che ha fatto sprofondare un velivolo da tre milioni di dollari e stroncato le vite di 9 passeggeri?

Il mistero si infittisce quando Bobby riceve la visita inaspettata di 2 personaggi muniti di distintivi, sembrano dei mormoni e appartengono a qualche agenzia governativa. Lo tartassano con una serie di domande inquietanti che spalancano una voragine di misteri.

Una sorta di interrogatorio durante il quale gli comunicano anche che i passeggeri dovrebbero essere 10; che fine ha fatto il corpo mancante?

Seguendo il suo istinto Bobby intuisce di trovarsi in pericolo, così mette in atto la sua fuga attraverso Texas, Montana, Wyoming, in un susseguirsi di tappe, incontri, pensieri sul senso stesso dell’esistenza.

Una storia che nasce dall’ingegno dello scrittore la cui vita è stata densa come mille romanzi. E’ stato studente brillante ma interrotto, militare in Alaska, marinaio, esperto di cavalli e scrittore da Pulitzer.

La trama di questo libro si sviluppa poco per volta. Ci guida nella difficile alchimia di sparire e tornare in abiti che sentiamo più nostri, nella rincorsa ai rimpianti e agli amori passati, ma anche agli affetti controversi e proibiti. Come quello di Bobby per la sorella, di cui non anticipo nulla ma che fa parte della struttura portante della narrazione…..E questa è solo la punta dell’iceberg di un romanzo che parla di tempo, sentimenti, svolte, regno dei morti …

 

Patrick Hamilton “Schiavi della solitudine” -Fazi Editore- euro 20,00

Ha il passo lento questo romanzo dello scrittore inglese Patrick Hamilton, vissuto nella prima metà del Novecento, e quasi sconosciuto in Italia.

Nacque nel Sussex nel 1904 in una colta famiglia di letterati; amante del teatro visse una breve parentesi come attore, poi si dedicò alla scrittura, ed ebbe successo come drammaturgo e romanziere, prima di morire ancora nel fiore degli anni nel 1962.

In questo delicato e ironico libro scandaglia con sensibilità ed occhio acuto la solitudine di un gruppo di personaggi che si muovono sullo sfondo della Seconda guerra mondiale; nell’inverno del 1943, in un paesino appena fuori Londra sulla quale imperversano i bombardamenti e la distruzione.

Un piccolo nucleo di sconosciuti che si ritrovano a vivere in una ex sala da tè, la Rosemund Tea Rooms, trasformata in pensione signorile. Gli ospiti fissi incrociano le loro giornate, scambiandosi convenevoli, discussioni e opinioni, mentre fuori il mondo sta andando a fuoco e i tempi sono particolarmente duri e incerti.

Persone diversissime tra loro, solitudini dalle diverse fogge che si incontrano durante i riti quotidiani che scandiscono la vita alla Rosemund Tea Rooms. Vite tra amori, perbenismo, tradimenti, pettegolezzi, pregiudizi e morte. E qualche scossone ….

Hamilton ci racconta in particolare la vita di Miss Roach, 39enne nubile, impiegata come segretaria tuttofare in una casa editrice londinese.

La sua vita scorre lenta, quasi letargica tra incombenze monotone e ripetitive, fino a quando irrompono due incontri che aprono nuovi capitoli nel suo solito tran tran.

A dare una bella scossa alla sua inerzia emotiva è l’incontro con il tenente Pike. Lui è un ufficiale americano stanziato lì vicino e con lui inizia un non ben definito flirt, tra alti e bassi.

Poi a scuotere Miss Roach è anche l’incontro e una parvenza di progressiva amicizia con la giovane profuga tedesca Vicki Kugelmann, vista con sospetto e isolata dagli altri. Le due donne sono quasi coetanee ma molto diverse caratterialmente; una è tranquilla, posata e analitica, laddove Vicky è più trasgressiva e maliziosa.

La grandezza del romanzo sta nel raccontare piccoli gesti, consuetudini, pensieri in un modo delicatissimo in chiave ironica e a tratti comica. E vedremo come si muoveranno i vari protagonisti che incrociano le loro storie in triangoli amorosi non ben chiari e inaspettati. Una lettura piacevolissima che ricorda i grandi romanzieri come Dickens e Thomas Hardy.

 

 

Antonio Caprarica “Carlo III” – Sperling & Kupfer- euro 19,90

Per l’incoronazione di re Carlo III e della consorte Camilla è arrivato in libreria l’ultimo libro del giornalista e scrittore Antonio Caprarica; che non ha bisogno di essere presentato dal momento che è uno dei massimi esperti di corona inglese (dopo 15 anni come corrispondente Rai da Londra), personaggio televisivo tra i più gettonati per commentare le vicende della casa reale più famosa del pianeta.

Un corposo libro, scorrevole come un avvincente romanzo, nel quale Caprarica risponde a domande che tutti ci facciamo ma alle quali lui si applica con conoscenza di causa e approfondimenti da Royal Watcher

Che tipo di sovrano sarà Carlo che ha atteso per tutta la sua lunga vita questo momento? Come dirimerà le controversie familiari, e come gestirà un paese che dopo la Brexit è in piena crisi economica. Lui e la consorte Camilla come potranno sottrarsi al peso del fantasma di lady D? In poche parole quale sarà il destino della monarchia inglese dopo la morte della regina Elisabetta, modello inimitabile di regnante saggia e accorta, amata a tutte le latitudini del globo.

Emerge il ritratto di un re dal passato non sempre felice, a partire dall’educazione rigidissima in scuole durissime scelte dal padre Filippo, col quale il rapporto è sempre stato complicato. Dopo essere stato bullizzato dai compagni, il ragazzo sensibile, timido, insicuro e colto si è trasformato in uno degli scapoli più ambiti del pianeta: vissuto sempre all’ombra della madre longeva oltre ogni altro sovrano della storia.

Una vita di privilegi e lussi, parecchia solitudine stemperata dal legame con la nonna Regina madre, l’unica che sembrava capirlo davvero. Da sempre abituato ad essere riverito e servito, ma con un’attenzione all’ambiente prima di tutti gli altri.

Poi la nota vicenda del disastroso matrimonio con Diana, che pare non si sia mai sforzata di entrare nel ruolo di consorte del nuovo sovrano. Caprarica svela anche che, nonostante l’amore di sempre per Camilla Parker Bowles, almeno nei primi anni di matrimonio, Carlo sarebbe stato un consorte fedele, in attesa che Lady D facesse la sua parte.

In realtà i due erano davvero male assortiti: interessi completamente diversi, gap generazionale, profondità di pensieri e background culturale inesistente di lei a fronte di quello monumentale e raffinato di Carlo. Il resto della storia è noto. E la vicenda oltre ad avere reso a lungo infelice Carlo, lo ha danneggiato non poco agli occhi dei sudditi.

La sua vita è stata un alti e bassi di popolarità e gradimento. Ha dovuto affrontare parecchie sfide; dall’educazione dei figli rimasti orfani dell’adorata madre, alla consacrazione di Camilla come compagna di vita e di trono; dopo essere stati entrambi dileggiati in seguito alle dichiarazioni al veleno di Diana e poi alla sua tragica morte.

Tra le difficoltà immediate, quella del rapporto con il figlio ribelle Harry che ha spalato tonnellate di fango sui Windsor, nessuno escluso. Come andrà a finire nessuno può saperlo, ma l’analisi di Caprarica è approfondita e acuta. Così come è interessante il suo resoconto dell’abilità di Carlo nell’amministrare le sue tenute, con un occhio di riguardo al rispetto dell’ambiente, ed un altro ai conti. Insomma un ritratto a tutto tondo del sovrano che ora regnerà su un paese alle prese anche con i problemi del Commonwealth. Un libro che travalica il gossip ed è documentatissimo.

 

Alessandro Barbero “Brick for stone” -Sellerio- euro 16,00

Lo storico Alessandro Barbero ha ambientato questo romanzo nella New York del 2001, quella dell’11 settembre e dell’attentato alle Torri Gemelle, che campeggiano in copertina e sono ormai un simbolo universale di quanto devastante può essere uno spietato atto terroristico.

E’ un romanzo in cui si avvicendano più personaggi e più voci. Al centro l’agente della Cia Harvey Sonnenfeld, abile e serio funzionario, che ne ha viste così tante da essere ormai disilluso. Da una serie di labili indizi sospetta che sia imminente un attentato al Trade World Center. Sulla scorta di questa intuizione si muove per capire se un’azione di simile portata sarebbe davvero realizzabile, e come, giusto per cercare di prevenirla.

Intorno a lui vengono coinvolti, chi in un modo e chi in un altro, alcuni newyorkesi diversissimi tra loro per età, etnia, competenze e storie.

Segue una narrazione a tratti surreale in cui si avvicendano: un professore tedesco esperto in graffiti urbani, un ingegnere russo specializzato nella protezione dei sistemi elettronici dagli insetti, una cassiera afroamericana che ama un uomo sposato, una fotografa italiana che sogna premonizioni, tra le quali un aereo…

Loro ed altre comparse discutono, vivono ansie e amori, in un caleidoscopio narrativo in cui si inseriscono pure ipotetici pensieri degli attentatori che stanno per schiantarsi a bordo di due aerei contro le torri Nord e Sud. Ed è una disperata corsa contro il tempo il tentativo di Sonnenfeld di stanare e fermare il gruppo terroristico che lavora nell’ombra per mettere a punto l’attentato del 2001.

Ricercatore UPO detenuto in Iran: appello per Djalali

Dal centrodestra vercellese all’incontro su libertà e diritti civili”
La sala del Piccolo Studio presso l’abbazia di Sant’Andrea, ha ospitato un incontro sulle gravi violazioni dei diritti umani in corso da decenni in Iran e che hanno visto quest’anno forti repressioni di manifestazioni spontanee di cittadini .
L’esule iraniana e attivista per i diritti umani, Ghazal Afshar, membro dell’Associazione dei Giovani Iraniani, ha condiviso con il pubblico presente la difficile realtà vissuta nel suo paese, dialogando con l’onorevole Emanuele Pozzolo che ha organizzato l’incontro assieme al Sindaco Corsaro.
Durante l’evento oltre alla relatrice, hanno  preso la parola oltre all’On Pozzolo , il Sindaco Corsaro, il  Presidente della Provincia Gilardino,  i consiglieri regionali Riva Vercellotti e a Stecco e l’Arcivescovo Monsignor Marco Arnolfo.
“Ho partecipato convintamente dimostrando la mia vicinanza a questa causa – racconta il consigliere regionale della Lega Salvini Piemonte Alessandro Stecco, che presiede la commissione Sanità – Durante il mio intervento, ho richiamato l’attenzione sulla causa di Ahmad Reza Djalali, medico iraniano naturalizzato svedese e ricercatore  dell’Università del Piemonte Orientale di Novara. Djalali è detenuto da sette anni nel braccio della morte con l’accusa di spionaggio e rischia l’impiccagione”.
“Ho firmato e sostenuto nel 2020 in Consiglio regionale una mozione bipartisan di attenzione e sensibilizzazione sul tema della liberazione del dott Djalali e continueremo a mantenere alta l’attenzione su questa drammatica situazione, anche considerando le numerose tragedie che sono state raccontate durante l’evento di ieri”.
L’Onorevole Emanuele Pozzolo, deputato vercellese di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Esteri ha dichiarato “Affrontare la situazione drammatica del criminale regime teocratico iraniano significa anzitutto avere il coraggio di parlare chiaro e senza tentennamenti: anche per quanto riguarda l’ingiusta detenzione del dottor Djalali. La comunità internazionale deve fare muro contro le strategie terroristiche del regime di Teheran, senza cedere di un millimetro sulla difesa dei diritti umani”.
Il Consigliere Regionale Riva Vercellotti di Fratelli d’Italia,  presidente della commissione bilancio del parlamentino piemontese, ha dichiarato: “Sono passati sette anni da quando Ahmadreza Djalali è stato incarcerato ingiustamente: anni di torture, violenze e una condanna a morte che potrebbe diventare esecutiva da un momento all’altro.
Come ho avuto modo di esprimere durante la partecipazione al vertice mondiale della resistenza iraniana a Parigi ribadiamo la ferma condanna del Consiglio regionale nei confronti del regime iraniano e la solidarietà al coraggioso popolo iraniano.
La forza di queste proteste si percepisce dalla violenza utilizzata dalle autorità per placarle, ma la storia ci insegna che la libertà e l’affermazione dello stato di diritto vincono ogni ingiustizia”

Piemonte, il “mutuatario tipo” è un quarantenne

 

Un’indagine completa sul settore dei mutui ipotecari deve prendere in esame anche il profilo socio-demografico di coloro che sottoscrivono i finanziamenti. Kìron Partner è in grado di analizzare le caratteristiche di coloro che si muovono sul mercato del credito in un contesto economico in evoluzione.
La rilevazione, riferita all’anno 2022, prende in esame diversi parametri: area di provenienza, localizzazione in cui è avvenuta la stipula, età anagrafica e professione di coloro che hanno sottoscritto un finanziamento ipotecario attraverso le agenzie di mediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa, Kìron ed Epicas.

AREA DI PROVENIENZA
In Piemonte vengono finanziati principalmente cittadini italiani, infatti l’81,0% dei mutui è stato erogato a persone di origine italiana, ma stanno aumentando le percentuali degli stranieri: attualmente quasi il 12,8% è rappresentato da cittadini europei e 6,2% è rappresentato da immigrati extra-europei. Le nazionalità più rappresentate sono quelle rumena, albanese e moldava, mentre la maggior parte dei non europei proviene dall’Asia, seguiti a brevissima distanza dai latinoamericani e dagli africani.

Fonte: Kiron Partner SpA, Gruppo Tecnocasa

ETÀ ANAGRAFICA
L’età media di chi ha sottoscritto un mutuo in Piemonte nel 2022 è 40,4 anni. L’analisi per fasce d’età mostra che il 33,5% della popolazione ricade nella fascia più bassa, 18 – 34 anni; il 34,3% ha un’età compresa tra 35 e 44 anni; il 21,5% ricade nei 45 – 54 anni; l’8,9% si colloca nella fascia 55 – 64 anni; l’1,9% ricade nella fascia più alta, 65 ed oltre.

Fonte: Kiron Partner SpA, Gruppo Tecnocasa

PROFESSIONE
Dall’analisi della professione del mutuatario emerge che la sicurezza economica è tra gli elementi fondamentali richiesti dagli istituti di credito per erogare un finanziamento. Tale caratteristica identifica l’85,5% del campione (dipendenti a tempo indeterminato e pensionati), a fronte del 9,6% di chi ha un contratto di lavoro flessibile (liberi professionisti/lavoratori autonomi e titolari d’azienda) e del 3,2% di lavoratori a tempo determinato.

Fonte: Kiron Partner SpA, Gruppo Tecnocasa

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