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Consumatori, Polliotto (Unc): “Contratti di fornitura energia, le ultime novità introdotte da Arera”

La Presidente del Comitato Regionale del Piemonte interviene su un tema di grande attualità illustrando i cambiamenti normativi recenti.

“L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha infatti aggiornato la regolazione vigente in materia di: oneri di recesso anticipato dei clienti finali di energia elettrica, per adeguarsi alle nuove disposizioni introdotte dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 210 (di seguito: decreto legislativo 210/21); obblighi informativi in capo ai fornitori di energia in caso di rinnovo (con modifica) delle condizioni economiche nei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale”. Lo rende noto Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.

Sono state inoltre introdotte alcune norme transitorie in merito ai termini di preavviso per le variazioni unilaterali delle condizioni contrattuali in caso di “repricing” al ribasso. 

Il decreto legislativo 210/21 ha disposto, con riferimento alle forniture di energia elettrica: articolo 7, comma 4: l’esercizio del diritto di recesso, da parte dei clienti domestici e delle imprese che occupano meno di cinquanta dipendenti (sia tempo indeterminato che a termine) e che realizzano un fatturato ovvero un totale di bilancio non superiore a 10 milioni di euro (nel seguito: “piccole imprese”), non sia soggetto ad alcun onere; articolo 7, comma 5: il fornitore di energia, in deroga al principio sopra citato, può imporre ai propri clienti domestici e alle “piccole imprese” il pagamento di una somma di denaro solo in caso di recesso anticipato da un contratto di fornitura a tempo determinato o a prezzo fisso, a condizione che tale onere sia stato indicato: nel documento informativo comunicato prima della stipula del contratto; nel contratto stesso. Deve inoltre essere specificamente approvato e sottoscritto dal cliente.

Inoltre – prosegue Patrizia Polliotto – la somma richiesta deve essere proporzionata e non può eccedere la perdita economica subita dal fornitore per lo scioglimento anticipato del contratto (e l’onere di provare l’esistenza e l’entità di tale perdita economica diretta grava sul medesimo fornitore di energia)”.

La delibera di Arera del 6 giugno scorso ha poi stabilito: la possibilità, per il fornitore di energia, di prevedere eventuali oneri di recesso esclusivamente nei contratti di energia elettrica di durata determinata e a prezzo fisso; la possibilità di applicare eventuali oneri di recesso anche ai contratti a tempo indeterminato, ma con condizioni economiche a prezzo fisso di durata determinata, nonché ai contratti a prezzo fisso che, allo scadere di tale prezzo, prevedono il passaggio ad un prezzo variabile (in entrambi i casi, tali oneri potranno comunque essere applicati dal fornitore solo limitatamente al periodo di validità delle condizioni economiche a prezzo fisso); l’obbligo informativo, in capo ai fornitori di energia, di comunicare al cliente finale – in occasione della proposta di un contratto di fornitura, nonché nel testo del contratto medesimo – la somma di denaro richiesta per il recesso anticipato.

L’onere di recesso deve essere specificamente approvato e sottoscritto dal cliente finale e il venditore è tenuto a specificare che la somma di denaro indicata nel contratto costituisce un importo massimo (che potrebbe essere ridotto in ragione dell’effettiva perdita economica diretta derivante dal recesso anticipato del cliente finale). Infine, per qualunque tipologia di contratto, l’eventuale esercizio della facoltà di variazione unilaterale delle condizioni da parte del fornitore di energia comporta la decadenza dell’eventuale applicazione di oneri di recesso anticipato, anche nei casi dove il cliente finale receda successivamente all’applicazione della variazione medesima e prima della scadenza del contratto”, chiosa la Presidente di UncPiemonte.

Mezzi pubblici a Torino: cosa cambia nelle festività pasquali

Mezzi pubblici

A Pasqua e Pasquetta la metropolitana sarà in servizio con l’attuale orario festivo: dalle 7,00 del mattino alle 22,00 (ultime partenze dai capolinea di Fermi e Bengasi alle 21.30). Dalle ore 22.00 alle 00.30 saranno in servizio i bus sostitutivi della linea M1S, con ultime partenze dai capolinea di Fermi e Bengasi alle 00.00.
Domenica 31 marzo e lunedì 21 aprile funzionerà anche la normale rete festiva di tram e bus.
Il servizio notturno Night Buster sarà attivo il 29, 30 e 31 marzo.

Servizi turistici

La domenica di Pasqua e il lunedì di Pasquetta saranno in funzione la tranvia Sassi-Superga, l’Ascensore Panoramico della Mole Antonelliana e i tram storici della linea 7. In servizio anche il bus Venaria Express per raggiungere la Reggia di Venaria e il Parco de La Mandria.

  • Tranvia Sassi-Superga. Domenica 31 marzo (Pasqua) e lunedì 1° aprile (Pasquetta), in servizio con il normale orario festivo. Partenze dalla stazione Sassi ogni ora dalle 9.00 alle 20.00 (ultima corsa dalla stazione di Superga alle 20.30).
  • Ascensore della Mole Antonelliana. Fino al 7 aprile l’Ascensore sarà aperto con orario prolungato tutti i giorni feriali dal lunedì al venerdì e nei festivi dalle 9.00 alle 21.00, al sabato fino alle 22.00.
  • Linea 7 storica. I tram storici saranno regolarmente in servizio a Pasqua e Pasquetta con corse ogni ora dalle 9.30 alle 19.30.
  • Venaria Express. Il bus per la Reggia di Venaria e per il Parco della Mandria sarà in servizio sia a Pasqua che a Pasquetta con il normale orario festivo (pdf).

Piemontesi e trasloco: una piattaforma per renderlo più snello

Una piattaforma “second hand” per vendere gli oggetti inutilizzati e rendere più snello il trasloco

 

In occasione di un cambio di casa, il 52% dei piemontesi preparerebbe oltre trenta scatole, il 30% arriverebbe a prepararne addirittura cinquanta e, a trasloco concluso, il 42% dei residenti in Piemonte ha ancora scatoloni che non ha mai aperto. Il trasloco viene spesso associato a un periodo stressante, che impone di fare i conti con tutti gli oggetti e beni accumulati nel corso degli anni, che dovranno essere imballati in numerosi scatoloni a causa di nuovi spostamenti.

Wallapop, piattaforma leader nella compravendita dei prodotti “second hand”, che promuove un modello di consumo sostenibile, ha condotto una ricerca in collaborazione con mApp,per indagare quali e quanti oggetti gli italiani, in particolar modo i piemontesi, accumulano nelle proprie case, e come si comporterebbero in caso di un eventuale trasloco. Dopo il trasloco il 42% dichiara di aver conservato scatoloni ancora intatti, contenenti oggetti accumulati negli anni e di cui poi si sono dimenticati o che non sono più necessari. Nella ricerca emerge che più di 8 piemontesi su 10 hanno comprato qualcosa che non hanno mai utilizzato, o molto poco. Gli oggetti a cui è toccata questa sorte sono accessori per la cucina (33%), per il fitness (36%) seguiti dai device tecnologici (25%).

“Sappiamo che il momento del cambio casa può essere molto stressante, ma nasconde anche un’interessante opportunità: quella di fare ordine e di liberarsi degli oggetti di cui non si ha più bisogno – ha dichiarato Chiara Mazza – Senior Pr Specialist di Wallapop – In queste situazioni, affidarsi a piattaforme “second hand”, come Wallapop, è un’ottima scelta, perché si possono mettere in vendita gli articoli in esubero, rendendo il trasloco più leggero e allo stesso tempo guadagnarci. Dalla recente ricerca di Wallapop emerge che il 60% dei piemontesi si affiderebbe a una piattaforma “second hand” per liberarsi degli oggetti non più necessari in fase di trasloco. Questa scelta è conveniente per l’ambiente, incrementando l’economia circolare, e anche per gli utenti: in particolare il 24% dei piemontesi ritiene di poter guadagnare oltre 500 euro vendendo i propri oggetti su una piattaforma “second hand” come Wallapop”.

 

Mara Martellotta

A taste of Eataly: una grande festa itinerante a Eataly Lingotto

Oltre 30 proposte Made in Eataly, show e musica dal vivo.

 Eataly è sinonimo di alta qualità, e una visita presso uno dei suoi store rappresenta sempre un’opportunità per vivere esperienze uniche. Ne è un esempio la serata di venerdì 19 aprile presso Eataly Lingotto quando al centro dell’attenzione ci saranno proprio tutte quelle ricette e materie prime che rendono Eataly un luogo unico. L’appuntamento speciale è con A taste of Eataly, l’occasione per provare una vera e propria esperienza gastronomica informale e gioiosa, a 360°!

A taste of Eataly sarà una grande festa diffusa tra gli spazi di Eataly Lingotto con oltre 30 proposte Made in Eataly. Ecco allora la pizza alla pala della panetteria, nella versione classica margherita ma anche con farciture più originali, come amatriciana e carbonara, la selezione di salumi e formaggi direttamente dal banco, la cruda di Fassona Piemontese Presidio Slow Food, il carpaccio di polpo della pescheria, le chips di patate, i supplì e le crocchette della gastronomia. E poi, i ravioli con polpa di Granchio Reale Blu dell’Adriatico, lo gnocco alla sorrentina gratinato, il crostone di russa, le bombette e molto altro. I dolci saranno a cura di Felice Pasticceria, che permetterà di scegliere tra i suoi pasticcini mignon e i dessert monoporzione. Da bere, una selezione dei migliori vini e originali cocktail.

Non mancheranno showmusica dal vivo e il djset di Suna per vivere una serata di festa a Eataly Lingotto.

Le proposte enogastronomiche di A taste of Eataly si potranno acquistare tramite gettoni, ognuno del valore di € 2,50. Fino al 12 aprile, solo su www.torino.eataly.it è attiva una promozione speciale: 20 gettoni sono proposti al prezzo eccezionale di € 40.

Materassi in fiamme nell’appartamento, un ricovero in ospedale

Poteva finire peggio per un residente in un appartamento di Biella ricoverato in ospedale per un principio di intossicazione da fumo. I vicini di casa hanno chiamato i vigili del fuoco che entrati nell’alloggio hanno spento le fiamme sprigionatesi da due materassi, per cause da accertare.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Per i più piccoli alla biblioteca di Moncalieri

I SABATI DI NATI PER LEGGERE PIEMONTE –  6 aprile 2024

A Nati per Leggere è di scena Nonna Rufa. Sabato 6 aprile la biblioteca Arduino di Moncalieri invita tutti i bimbi fino a 6 anni e le loro famiglie a non perdersi Piccolo Blu e Piccolo Giallo. L’appuntamento è nella biblioteca di via Cavour 31 alle ore 10,30.

Piccolo Blu e Piccolo Giallo sono due colori diversi, ma molto amici fra loro – introduce la trama Nonna Rufa – Un giorno i due colori si abbracciano e diventano verdi. Quando tornano a casa i loro genitori non li riconoscono e un tale rifiuto provoca in loro un grande sgomento. Presi dallo sconforto i due amici scoppiano in lacrime e miracolosamente il verde torna a scindersi nei due colori primari del giallo e del blu. Le mamme decidono allora di fare una grande festa in cui invitare tutti i colori del mondo per mescolarsi insieme e far nascere mille nuovi colori e sfumature diverse“. Partecipazione gratuita fino ad esaurimento posti.

IL MARTEDì DEI RAGAZZI – 9 aprile 2024

Per il ciclo «Il martedì dei ragazzi», organizzato dalla biblioteca Arduino di Moncalieri (via Cavour 31), martedì 9 aprile alle 17,30 il Piccolo Anfiteatro Millecolori ospita In punta di piedi… con i calzini spaiati! Letture che fanno apprezzare la bellezza della diversità, a cura dei ragazzi del Servizio Civile. Per bimbi fino a 6 anni. E’ il Piccolo Anfiteatro Millecolori ad ospitare questo ciclo di eventi dedicati ai più piccoli: uno spazio magico, decorato con i disegni vivaci di Ludovica Paschetta, per leggere insieme circondati da “un bosco di libri”. Info: tel. 011.6401600 (un solo accompagnatore per ogni bambino).

La valorizzazione del wedding diventa legge

 

Aiutare la ripartenza di tutte le attività e dell’indotto che ruota intorno al wedding, valorizzando il territorio piemontese anche come destinazione turistica di eccellenza, con panorami e servizi di alto livello.

È quanto contenuto nella proposta di legge presentata da Sarah Disabato del M5s, approvata  in consiglio regionale e divenuta legge.

“La filiera del matrimonio, delle unioni civili e delle cerimonie in genere- ha spiegato nella presentazione del testo Sarah Disabato – è un sistema complesso che mette insieme produttori di eccellenza del made in Italy e aziende commerciali, dalla ristorazione al servizio. Si tratta di duemila aziende che danno lavoro a15 mila addetti e muovono un giro d’affari complessivo di alcuni milioni di euro in Piemonte”.

Tra gli emendamenti discussi e approvati c’è quello di Francesca Frediani (Up) per vietare l’utilizzo di colombe vive nelle cerimonie.

Prima della pandemia, nel 2018, in Piemonte si sono celebrati quasi tredicimila matrimoni.

La legge vuole valorizzare e promuovere il Piemonte in questo settore di grande crescita viste le location disponibili, le dimore storiche e la presenza di gradi professionisti, artigiani e commercianti in grado di soddisfare ogni esigenza e coprire tutta la complessa e articolata filiera. Sarà previsto anche l’apposito marchio denominato “Piemonte da amare”.

 

Mara Martellotta

I Popolari qualificano le liste centriste

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

In ogni democrazia la formazione delle liste è sempre stato un compito difficile e complesso. Da sempre e per qualsiasi livello istituzionale. Certo, è decisamente più difficile e complesso quando si tratta di sistemi elettorali dove è richiesta anche e soprattutto la decisione e la scelta attiva da parte dei cittadini. Mentre è meno difficile quando si tratta di semplici ‘nomine’, come avviene per la composizione dell’attuale Camera e Senato causa un sistema elettorale che inibisce al cittadino la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti.
Ma, per tornare ad oggi, le liste che saranno consegnate da parte dei partiti in vista del rinnovo del Parlamento Europeo rivestono particolare importanza non solo per misurare il profilo dei vari candidati nelle circoscrizioni ma anche, e soprattutto, per verificare il tasso di pluralismo politico e culturale presente nelle stesse liste. Sotto questo versante c’è un aspetto che non può e non deve essere sottovalutato. Almeno per chi ritiene che il Centro e le forze centriste avranno, ancora una volta, un ruolo politico decisivo nella vita pubblica italiana. Ed è proprio partendo da questa considerazione che assume una particolare importanza il profilo politico e culturale dei candidati delle prossime liste centriste. E, al riguardo, anche la presenza di esponenti di area Popolare, cattolico democratico, cattolico sociale e di matrice ex democristiana possono indubbiamente rappresentare un significativo “valore aggiunto”. E questo per la semplice ragione che non può esistere nè il Centro e nè una credibile e spendibile “politica di centro” se manca la presenza e il ruolo politico di questa componente politica e culturale nelle liste.
Ora, dato per scontata questa riflessione che riflette anche le dinamiche concrete del nostro sistema politico, è altrettanto evidente che si deve parlare di candidature espressive di questo storico filone di pensiero. Questo, forse, è anche l’unico modo per marcare la presenza di un ritrovato Centro nel nostro paese facendolo coincidere anche, e soprattutto, con una elezione del Parlamento Europeo. Cioè all’interno di un contesto dove proprio l’ideale democratico cristiano, cattolico popolare e cattolico sociale sono stati decisivi ai fini della costruzione della comune casa europea. Del resto, sarebbe quantomai curioso, nonchè singolare, se la riproposizione di un progetto centrista a livello europeo non registrasse la presenza attiva e protagonista del filone democratico cristiano.
Una iniziativa, questa, che adesso però necessita di un salto di qualità. E questo sarà anche un termometro per misurare, al di là delle singole auto investiture, chi ambisce realmente a dispiegare un progetto politico centrista, riformista e plurale e chi, invece, si limita ad evocarlo ma poi, di fatto, rinuncia all’apporto e al contributo determinanti della tradizione e del pensiero cattolico popolare e democratico cristiano nelle proprie liste.
Ecco perchè, mai come adesso, la formazione delle liste per il rinnovo del Parlamento Europeo riveste particolare importanza. A partire proprio dalle formazioni politiche centriste.

Costumi tradizionali all’Ufficio del Turismo di Cesana Torinese

CESANA TORINESE – Per le festività di Pasqua e per il finale di stagione sciistica l’Ufficio del Turismo di piazza Vittorio Amedeo a Cesana si arricchisce di un importante pezzo di tradizione.

Infatti grazie alla disponibilità dell’Associazione Contempora due pezzi da collezione del Museo “Casa delle Lapidi” di Bousson sono stati esposti all’interno dell’Ufficio del Turismo per offrire uno spaccato della più autentica tradizione cesanese.

Si tratta di due abiti femminili, un sotto abito invernale ed un vestito delle feste, che fanno parte della ricca dotazione del museo “Casa delle Lapidi” di Bousson.

A narrare storia, origini e particolarità degli abiti esposti è stato altresì posizionato un monitor che narra lo svolgimento dei vecchi matrimoni di Cesana e delle sue frazioni. Ma non solo. Sul monitor si possono anche visionare filmati che rappresentano uno spaccato del grande patrimonio custodito alla “Casa delle Lapidi” di Bousson.

Grazie a questa ambientazione da questo fine settimane pasquale chi entra all’ufficio del turismo per informazioni o titoli di viaggio può lasciarsi immergere in un ritorno al passato tangibile e concreto.

Una fattiva collaborazione che ha l’obiettivo di valorizzare il territorio di Cesana e delle sue frazioni.

L’esposizione è visionabile in orario di apertura dell’Ufficio del Turismo.

Pasqua in Cattedrale a Torino, anche in tv

Sabato 30 marzo alle 21 l’Arcivescovo Repole presiede la Veglia di Pasqua nel Duomo di Torino, domenica 31 alle 10.30 celebra la Messa di Pasqua a Susa. La Messa della domenica di Pasqua nel Duomo di Torino è presieduta alle 10.30 dal Vescovo ausiliare Giraudo con diretta televisiva su Grp (canale 15). Sempre Grp trasmette alle 13.25 e alle 19.25 un’intervista pasquale all’Arcivescovo.