Il ruolo di due donne importanti di fine ‘800: Francesca Armosino in Garibaldi e Giuseppina Sannazzaro in De Maistre





SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE COVID
In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 3.6%, quella dei posti letto in terapia intensiva è all’1.9 %, mentre la positività dei tamponi è al 3.6%.
Per la quarta settimana consecutiva si registraun andamento decrescente rispetto al periodo precedente e la situazione rimane sotto controllo.
VACCINAZIONI
Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.065.448 dosi, di cui 3.347.089 come seconde, 2.966.201 come terze, 835.496 come quarte, 259.778 come quinte, 46.697 come seste.
Tra giovedì 4 e giovedì 11 gennaio sono state vaccinate 6.590 persone: 48 hanno ricevuto la prima dose, 4 la seconda, 70 la terza, 769 la quarta, 4.016 la quinta, 1.683 la sesta.
FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE
In Piemonte nel periodo da giovedì 4 a mercoledì10 gennaio i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 124.
Suddivisi per province: Alessandria 11, Asti 6, Biella 4, Cuneo 13, Novara 8, Vercelli 3, VCO 4, Torino città 27, Torino area metropolitana 41.
In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 866 (-783). Questa la suddivisione per province: Alessandria 74 (-97), Asti 44 (-21), Biella 28 (-59), Cuneo 94 (-53), Novara 59 (-50), Vercelli 21 (-29), VCO 29 (-36), Torino città 192 (-174), Torino area metropolitana 289 (-219).
INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI
Nel periodo 4–10 gennaio l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 20.4 (-46.8%) rispetto a 38,3 del periodo precedente.
Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 5.9(-51.6%). Nella fascia 25-44 anni è 12.7 (-29-8%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 15.0(-53.1%). Nella fascia 60-69 anni è 23 (-54.4%). Tra i 70-79 anni è 40.7 (-49.6%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 62.7 (-39.3%).
INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA
Nel periodo 4-10 gennaio, l’incidenza nella fascia 0-2 anni è 21.8 (–43.8%), nella fascia 3-5 anni 1.1(–49%), nella fascia 6-10 anni 0.6 (–87.4%), nella fascia 11-13 anni 0.9 (–79.1%), mentre nella fascia tra i 14 ed i 18 anni è 2.1 (–19.2%).
Dal 15 al 23 gennaio con una mostra e una conferenza
Nell’ambito del progetto ARCA, il teatro Magnetto di Almese ospiterà dal 15 al 23 gennaio una mostra dedicata al tema ambientale, con una particolare attenzione alla questione idrica. Giovedì 18 gennaio il geologo Giovanni Boschis racconterà il cambiamento climatico in Valle di Susa, dandoci una consapevolezza nuova per arginare i danni di maggiore entità e farci conoscere la memoria dei secoli passati. Anche sotto Natale il clima non ha smentito la condizione di emergenza ambientale in cui ci troviamo, con raffiche di vento che hanno provocato numerosi e ingenti danni, arrivando a superare i 220 km/h sulla Sacra di San Michele; il territorio almesino e la Valle di Susa sono stati nuovamente colpiti da un clima decisamente anomalo.
Anche se questa volta il pericolo non è stato rappresentato dall’acqua, di fronte a queste calamità climatiche si inseriscono le iniziative con cui il progetto ARCA animerà le prossime settimane: un progetto importante con cui, nel 2022, il Comune di Almese ha vinto il bando “Mutamenti-Idee e azioni per il clima che cambia” promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, con l’obiettivo di ottenere i finanziamenti necessari per la progettazione delle misure di adattamento che riguardano l’assetto idrogeologico del territorio comunale. Nell’ambito di questo progetto, il foyer del teatro Magnetto ospiterà dal 15 al 23 gennaio una mostra data in prestito dal MUSE di Trento: “Natura in movimento” è il titolo, e racconta come studi e innovazione possano anticipare e prevenire rischi idrogeologici, preparando le comunità ad alluvioni e calamità idriche.
Durante questa esposizione, interverrà il professore universitario e geologo Gianni Boschis con due conferenze: il 17 gennaio si rivolgerà alle classi terze della scuola secondaria di primo grado, raccontando i vari aspetti dell’acqua vista come memoria preziosa; il 18 gennaio, alle 21:00, il teatro Magnetto ospiterà una conferenza aperta a tutti sulla storia idrogeologica della Valle di Susa, modellata nei millenni da acque e ghiacciai.
“La mostra e le due conferenze – afferma il Vicesindaco di Almese Andrea Cavaliere – sono volte a sensibilizzare la popolazione di fronte ai rischi idrogeologici, perché solo la presa di coscienza dell’emergenza ambientale può portare alla definizione di strategie efficaci e concrete. Il progetto ARCA vuole essere uno strumento per fronteggiare i rischi idrogeologici attraverso azioni di sensibilizzazione e azioni concrete, quali la realizzazione della pavimentazione drenante, come dimostrano i molti parcheggi pubblici di Almese, che abbiamo terminato proprio pochi mesi fa nell’ambito di questo progetto.
Mara Martellotta
Un grande entusiasmo ha avvolto la presentazione di ‘Io sono l’altro – Manuale dello sport integrato e piccole storie che cambiano il mondo’. L’iniziativa si è svolta venerdì 12 gennaio alle ore 11.00 presso la ‘Biblioteca Archimede’ in Piazza Campidoglio 50 a Settimo Torinese. L’evento, che ha visto un’importante partecipazione, ha voluto promuovere quello che non è un semplice libro di istruzioni o di regole che tratta il tema dell’inclusione, ma il frutto di un lungo percorso che ha coinvolto tantissimi professionisti del settore.
La presentazione è stata l’apice del progetto ‘Io sono l’altro’ incominciato due anni fa e nato con l’obiettivo di raccontare il concetto di integrazione, di unione e di rete. Un progetto creato per collaborare e per rendere ogni giorno la nostra società un posto migliore.
Il libro ha visto la partecipazione, in qualità di autori, di Matteo Barosso, Daria Fera, Gianluca Carcangiu, Cinzia Piazzese, Carolina Uga Forcieri ed Elena Bollati. Il volume è stato scritto con la collaborazione di un comitato tecnico scientifico formato da tanti professionisti di vari settori.
L’incontro, moderato dal giornalista Carlo Morizio, è partito con la lettura della prefazione del libro a cura di Francesco Proietti, Presidente Nazionale di CSEN, interpretata dall’attore Riccardo De Leo. Hanno poi aperto la presentazione i saluti istituzionali delle padrone di casa Elena Piastra, Sindaco di Settimo, e Carmen Vizzari, Presidente del Consiglio Comunale di Settimo.
Sono intervenute autorità legate alle città coinvolte a più livelli in questo progetto: Francesco Casciano, Sindaco di Collegno, Alessandro Sicchiero, Sindaco di Chieri, Helen Ghirmu, Assessore di Rivarolo Canavese, Clara Bramardi, Consigliere di Chieri, Sonia Gagliano, Consigliere Circoscrizione 4, Mario Fadda, Consigliere di Castiglione Torinese e Luigi La Rosa, Vice Sindaco di Beinasco.
Dopo gli interventi degli autori del libro e di alcuni membri del comitato tecnico scientifico, l’evento è proseguito con Andrea De Beni, co-fondatore dell’Adaptive Academy di Rivoli che si è soffermato sulla parola ‘limite’ e della sua esistenza intesa come il sale della vita, l’alzarci ogni giorno e vivere le cose nel migliore dei modi possibile.
La presentazione è stata chiusa da un video con l’intervento del Ministro delle disabilità, Alessandra Locatelli, che ha presenziato ad uno degli eventi del progetto ‘Io sono l’altro’.
Dott. Gianluca Carcangiu, Presidente CSEN Piemonte: “Ognuno degli autori ha contribuito in maniera eccezionale alla stesura del manuale. Come CSEN Piemonte siamo molto orgogliosi di averlo potuto presentare in questa straordinaria cornice. In tutto questo tempo abbiamo collaborato con amministrazioni locali di diversa appartenenza, ma tutte ci hanno fatto sentire a casa. Il manuale ha una parte iniziale di contesto, ma poi ci sono anche tanti esercizi pratici pensati con l’aiuto del comitato tecnico scientifico”.
About ‘Io sono l’altro’ – Progetto targato CSEN Piemonte e cofinanziato dalla Regione Piemonte. I temi trattati sono quelli dell’inserimento, del sostegno e dell’integrazione all’interno della cornice dello sport integrato. Gli obiettivi del progetto sono: la creazione di un manuale di lavoro contenente esercizi sportivi per l’integrazione, un corso di formazione per operatore sportivo per l’integrazione sociale, laboratori esperienziali nelle scuole secondarie di secondo grado ed eventi di promozione nei comuni che hanno aderito al progetto coinvolgendo le scuole secondarie di primo grado. I Comuni coinvolti sono Nichelino, Settimo Torinese, Castiglione Torinese, Beinasco, Torino (Circoscrizione 4), Collegno, Alpignano e Chieri.
About CSEN Piemonte – Centro Sportivo Educativo Nazionale in Piemonte. Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, opera nel campo della formazione sportiva e organizza su tutto il territorio nazionale corsi e seminari. Il Comitato Regionale Piemontese è uno dei più importanti centri di formazione nazionale e organizza corsi riguardanti Arti Marziali, Fitness e Body Building, Functional Training, Discipline Bio-Naturali, Cinofilia, Danza Sportiva fornendo le conoscenze e le abilitazioni necessarie.
Ad Alpignano, all’opificio Cruto, ricorrenza per il 25esimo anniversario del patto territoriale della zona Ovest di Torino il 16 gennaio prossimo
Il 16 gennaio prossimo il patto territoriale della Zona Ovest di Torino compirà 25 anni.
Il percorso di costruzione del patto territoriale della zona Ovest di Torino si è concretizzato, infatti, nella sottoscrizione del “Protocollo d’intesa del Patto territoriale della zona Ovest di Torino” il 16 gennaio 1999 ad Alpignano presso l’opificio Cruto.
L’intesa ha coinvolto i Comuni di Alpignano, Buttigliera Alta, Collegno, Druento, Grugliasco, Pianezza, Rivoli, Rosta, San Gillio, Venaria Reale e Villarbasse.
Scopo principale è stato ed è quello di coniugare le esigenze delle imprese con una programmazione dello sviluppo locale concertato compatibile che tenga conto sia di una visione fortemente collegata al mercato e legata a regole che travalichino i contesti geografici e l’identità storiche e culturali, sia di una visione capace di investire la sfera della socialità intera, intesa come bisogni degli individui rispetto ad alcune certezze fondamentali, quali il diritto al lavoro. Lo stesso anno ha visto nel mese di dicembre, a Venaria Reale, la sottoscrizione del patto territoriale vero e proprio, con tutti i progetti imprenditoriali dei privati e infrastrutturali da parte dei Comuni, ammessi a seguito del bando emesso nel mese di novembre.
Il patto della zona Ovest di Torino in questi anni è riuscito a progredire oltre lo stadio iniziale di supporto ai progetti finanziati con le risorse dello stato, trasformandosi in uno strumento di sviluppo locale.
Oggi il patto opera, su iniziativa dei singoli Comuni, in diversi ambiti dello sviluppo economico, quali ambiente, mobilità sostenibile, formazione, lavoro, turismo, cultura e altri settori.
Questa azione ha portato nel territorio della Zona ovest importanti risorse aggiuntive a quelle stanziate dal ministero, ma soprattutto ha permesso ai Comuni di partecipare a bandi nazionali (PNRR)e regionali (FESR), oltre a quelli di fondazioni bancarie, il tutto accompagnato dalla concertazione ossia con il metodo del confronto e della condivisione degli obiettivi, degli interventi in ogni campo al fine di poter definire una programmazione d’area che prefigurasse un’idea di sviluppo locale attuabile e sostenibile.
La strategia urbana di area candidata nel mese di dicembre 2022, nell’ambito del programma regionale FERS 2021/2027 aggiunge un nuovo tassello alla politica di sviluppo dell’area Ovest perseguita in questi venticinque anni dagli 11 Comuni promotori.
Il 16 gennaio prossimo, all’Opificio Cruto, saranno presenti i sindaci di Alpignano Steven Giuseppe Palmieri, José Accalai, che fu tra i promotori del Patto territoriale nel 1999, Ezio Bertolotto, presidente emerito del patto dal 1999 al 2021, Rocco Ballacchino, direttore del patto territoriale, Umberto D’Ottavio, presidente del Patto territoriale, Jacopo Suppo, vicesindaco della città metropolitana di Torino.
Mara Martellotta
Venerdì 19 gennaio ore 21.30
Celebrating Wes Montgomery’s 100 years anniversary
Alessio Menconi – chitarra
Alberto Gurrisi – organo
Alessandro Minetto – batteria
Alessio Menconi musicista internazionale e professore di conservatorio, con all’attivo migliaia di concerti nei teatri e jazz festival in oltre 40 paesi del mondo, collaboratore di Billy Cobham, Paolo Conte, Jimmy Cobb e molti altri, celebra assieme al suo trio completato da due tra i più forti musicisti in circolazione, i 100 anni dalla nascita del suo idolo nonché del più grande chitarrista jazz di tutti i tempi: Wes Montgomery (Indianapolis, 6 marzo 1923 -15 giugno 1968) Il trio che ha già all’attivo due dischi è la formazione (chitarra, organo e batteria) resa nota proprio da Montgomery con i suoi quattro dischi registrati con questo organico. Il trio esegue composizioni di Montgomery e altri brani caratteristici da lui suonati sia in piccoli gruppi che in orchestra. I brani verranno arrangiati e suonati in maniera del tutto personale ma senza mai dimenticare il “sound” originale.
é richiesto un contributo associativo di dieci euro comprensivo di consumazione
– Cena con gli artisti presso la cucina popolare del Mossetto alle ore 20
– Concerto dalle ore 21:30
Ingresso riservato ai soci Aics, campagna tesseramento 2023/2024 a 5€, tessera valevole 365 giorni dall’emissione.
Qui il modulo di pre-tesseramento https://forms.gle/T1tqL7hWphFBqsEb7
Per tutte le giornate di gara di Coppa Italia sarà possibile acquistare anche i soli biglietti singoli inclusi quelli per il bordo campo. I tagliandi e gli abbonamenti sono disponibili in tutti i punti vendita di Vivaticket e online su www.vivaticket.com/it/tour/frecciarossa-final-eight-2024/2912 . Nel fine settimana terminerà il giro della coppa in Piemonte con le tappe di Arona (13 gennaio) e Cuneo (22 genaio). Poi il “Roadshow Trophy” proseguirà toccando le otto delle squadre qualificate.
In occasione delle finali, nelle giornate del 16 e 17 febbraio, sarà organizzato al Pala Sermig (via Carmagnola 23) un clinic con la presenza di grandi allenatori come Sergio Scariolo, Terry Stotts, Georgios Dikaioukas, Marco Ramondino e il responsabile degli Arbitri Italiani Luigi Lamonica. Le iscrizioni sono aperte al link presente sul sito della Lega Basket o mandando una mail all’indirizzo f8clinic2024@legabasket.it. Il costo di partecipazione è di 240 euro e darà diritto anche ad un biglietto d’ingresso per le semifinali in programma sabato 17 febbraio.
Marco Aceto
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
Il tema della selezione e della qualità della classe dirigente continua ad essere uno dei nodi cruciali, se non decisivi, della crisi della politica nella società contemporanea. Un nodo che è anche, e soprattutto, frutto del profondo cambiamento che è intervenuto dopo la fine della prima repubblica e del primo tempo della seconda repubblica da un lato e l’irruzione del populismo anti politico, qualunquista e demagogico dall’altro. E, di conseguenza, il superamento dei partiti politici democratici, partecipativi e collegiali del passato oltre all’azzeramento delle tradizionali culture politiche che sono state decisive e determinanti ai fini dell’elaborazione politica e progettuale di questi strumenti previsti e garantiti dalla nostra Costituzione.
Ora, al di là di tutte le analisi e delle riflessioni che quasi quotidianamente dedichiamo alla politica e alla profonda trasformazione di questi ultimi anni, sono sostanzialmente due i temi cruciali sul tappeto che se non vengono affrontati e risolti il deficit di preparazione ed autorevolezza delle classi dirigenti non troverà alcuna soluzione.
Innanzitutto il capitolo dei ‘partiti personali’. È del tutto evidente che se non vengono spazzati del tutto i cosiddetti ‘partiti personali’ e i ‘partiti del capo’ è quasi impossibile porre il tema della qualità e dell’autorevolezza delle classi dirigenti. E questo per un motivo persin troppo semplice da spiegare. Ovvero, nei partiti personali non c’è dibattito, non c’è confronto, non c’è sostanzialmente democrazia con il rischio, più che concreto, che il tutto si risolve in quello che Norberto Bobbio definiva già alla fine degli anni ‘80 come “la democrazia dell’applauso”. E cioè, la radicale e totale identificazione tra la base e il capo partito che ha il potere di fare tutto ciò che vuole al di là e al di fuori di qualsiasi statuto o regolamento interno. Come puntualmente avviene nei partiti personali. E, quindi, solo con il ritorno della democrazia all’interno dei partiti si può cercare, seppur lentamente, di invertire progressivamente la rotta e ritornare a selezionare e a promuovere una nuova classe dirigente.
In secondo luogo, e di conseguenza, va radicalmente archiviato il principio e la prassi della “fedeltà”. Perchè se il criterio di fondo per la promozione delle classi dirigenti politiche resta quello di non contraddire mai il “verbo” del capo è di tutta evidenza che i partiti si riducono ad essere moderne e lussuose caserme ma dove ogni spiffero democratico viene sacrificato sull’altare dell’esaltazione e della sacralità del capo. Questo era, e resta, il vero nodo politico da sciogliere che non è soltanto riconducibile ad un fatto metodologico ma affonda le sue radici in una concezione della politica, e della democrazia, profondamente distorta.
Ecco perchè, anche se è perfettamente inutile pensare di riproporre l’esperienza dei vecchi partiti popolari, democratici e di massa della prima repubblica, è altrettanto evidente che se non ritornano almeno i partiti democratici spazzando via, di conseguenza, il disvalore della “fedeltà” al capo di turno, ogni ipotesi di ridare fiato alla partecipazione, valorizzare la democrazia ed esaltare i partiti come strumenti essenziali e decisivi della politica è destinato a svanire nell’arco di poco tempo. Se è vero, com’è vero, che la politica sta lentamente ritornando è altrettanto vero che questi due nodi adesso vanno sciolti. Altrimenti ci troviamo di fronte all’ennesimo bluff, anche dopo il ritorno della destra, della sinistra e, forse, anche del centro.
“Ancora una volta l’Assessore Marrone distorce la realtà ed usa un linguaggio irrispettoso verso le donne, vaneggiando di rivoluzione delle culle e mettendo in correlazione il tema della natalità con il tema dell’aborto, calpestando ancora una volta i sentimenti e le sensazioni che provano le donne che faticosamente scelgono di intraprendere quel percorso” ha dichiarato Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.
“In realtà ieri il Tar ha solo rigettato l’urgenza di bloccare la realizzazione della stanza contro l’aborto ma ha deciso di discutere nel merito il ricorso presentato qualche mese fa da CGIL e associazione Se non ora quando. Stanza che, è bene ricordarlo, non è mai stata operativa” ha continuato Accossato.
“Certo rimane per noi grave che Marrone in 2 anni abbia regalato quasi un milione e mezzo alle associazioni antiabortiste, per progetti di cui aspettiamo ancora di conoscere il merito e la rendicontazione. Con quei fondi si sarebbero potuti rifinanziare i consultori e i centri antiviolenza, dimenticati dal governo Meloni, come LUV ha chiesto più volte con i suoi emendamenti al bilancio” ha concluso la Capogruppo di LUV in Consiglio regionale, Accossato.
Silvana Accossato
Capogruppo Liberi Uguali Verdi
Consiglio regionale del Piemonte
Ancora un fatto violento all’interno delle carceri piemontesi, ancora violenza ignobile nella struttura detentiva di Torino.
Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, racconta quanto avvenuto ieri nel carcere torinese: “Ieri pomeriggio, intorno alle 16,30, presso la Casa Circondariale di Torino, un detenuto tunisino ha aggredito l’agente preposto al terzo piano del padiglione B. Il detenuto pretendeva di entrare all’interno di una sezione detentiva a lui non consentita per farsi consegnare delle sigarette. Al diniego dell’agente, il ristretto si è scagliato contro il poliziotto con violenza colpendolo con una testata e pugni all’addome e sulla bocca. Il detenuto è stato fermato e contenuto dal pronto intervento degli altri agenti. Solo la prontezza e la professionalità del personale di polizia ha impedito che l’accaduto abbia avuto conseguenze più gravi. Il poliziotto è stato accompagnato al nosocomio per le cure del caso a cui è stato diagnosticato una prognosi di 10 gg per contusioni miste”.
Santilli evidenzia che “ancora una volta il SAPPE deve segnalare l’ennesimo episodio di aggressione in un carcere regionale. La carenza di organico nelle carceri piemontesi non è più tollerabile, soprattutto se si tiene conto delle oggettive difficoltà del Personale a gestire detenuti problematici e psichiatrici. Al collega contuso va la mia solidarietà e l’augurio di una pronta guarigione”.
Anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà al poliziotto contuso a Torino ed è impietoso nella sua denuncia: “Cambiano governi, Ministri della Giustizia e Capi del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ma non cambia l’indifferenza verso le violenze che quotidianamente subisce la Polizia Penitenziaria: aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. Ma sembra che a nessuno freghi nulla”. “Importante e urgente”, prosegue, “è invece prevedere un nuovo modello custodiale. È infatti grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. Non è certo lasciandoli ore a far nulla nelle celle e nei corridoi delle Sezioni che si favoriscono condizioni di trattamento e rieducazione come prevede la nostra Carta costituzionale. È necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie”.
Per Capece, “servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere: certo non indulti o amnistie. Espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità“.