ilTorinese

PdF Piemonte: “L’ascolto consente una scelta in più per la donna: essere madre”

“Siamo davvero soddisfatti- afferma Cristina Zaccanti, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia- che il TAR abbia bocciato il tentativo di ostacolare “la stanza dell’ascolto”, frutto di una convenzione sottoscritta dal Movimento per la Vita con l’ospedale S.Anna, servizio di informazione e di aiuto concreto ricavato dal Fondo regionale “Vita nascente” e dal progetto Gemma del MpV.
Come sostiene l’assessore Marrone, convinto promotore e sostenitore dell’iniziativa, anche il Popolo della Famiglia ritiene che tutelare la maternità sia garantire una scelta di libertà. Occorre fornire alle donne la possibilità concreta di scegliere di essere madri, una scelta in più, un diritto salvaguardato.
Proprio in questi giorni prende il via una raccolta di firme promossa dal PdF in tutta Italia a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare “Diritto alla vita, reddito di maternità, sostegno dei sofferenti”. In un solo testo si afferma la tutela di tre diritti fondamentali: di tutti i bambini a nascere; di tutte le donne a essere sostenute nella maternità riconoscendone la funzione sociale con una indennità se prive di reddito; di tutti i sofferenti ad essere curati e mai soppressi, dei disabili gravi e della famiglia che li ha in carico ad essere  sostenuti anche economicamente. Per reperire i fondi, quantificati in 5 miliardi, basterebbe prelevarli dai 13 previsti come innalzamento delle spese militari”.

Papa Francesco, perché … ?

Alla “SOMS” di Raconigi si presenta il libro “Cari Bambini … il Papa risponde alle vostre domande”, scritto e a cura di Domenico Agasso

Mercoledì 17 gennaio, ore 21

Racconigi (Cuneo)

Per il giornalista e scrittore carmagnolese Domenico Agasso (vaticanista de “La Stampa”, impegnato in particolare sul portale “Vatican Insider” dove tiene anche la rubrica “Ogni giorno i suoi Santi”), l’impresa non deve essere stata particolarmente facile. Bella, suggestiva, di grande emozione sì. Ma non semplice. Interpellare il Santo Padre per invitarlo a rispondere, sulle pagine che sarebbero poi diventate libro, alle domande – le più semplici e scontate, ma anche le più bizzarre e curiose – di bambine e bambini di ogni parte del mondo. E’ vero, Francesco ha pazienza e amore da vendere. Per i più piccoli e i più indifesi (in senso lato) della Terra, poi, manco a dubitarne! Ma di cose da fare, certamente ne ha anche tante e tante. Associate alle difficoltà dell’età e agli acciacchi che non gli permettono più di tanto di andare “oltre” i Suoi, non pochi, impegni istituzionali. Ma è pur vero, ne sono certo, che fra i Suoi compiti istituzionali, un posto particolare lo ha sempre riservato (non da protocollo) e continuerà a riservarlo ai più piccoli. Da buon “nonno Papa”. Ai più innocenti che Gli tendono la mano, guardandolo negli occhi, aspettando una Sua carezza. Un Suo racconto. Così il nostro Domenico Agasso ce l’ha fatta! E di buzzo buono ha realizzato un bellissimo libro illustrato, il cui titolo la dice già tutta “Cari bambini … il Papa risponde alle vostre domande” (Mondadori Electa). Libro, in cui Papa Francesco risponde alle domande di bimbi di tutto il mondo – ponendosi nei loro confronti con tutta la sincerità umana possibile – e che verrà presentato il prossimo mercoledì17 gennaio, ore 21, nei locali della “SOMS”, di via Carlo Costa 23, a Racconigi (Cuneo).

A raccontare la genesi e la costruzione del libro sarà lo stesso Agasso, in dialogo con Marco Pautasso, presidente della “SOMS – Progetto Cantoregi”.

Racconta Domenico Agasso: “Osservando i miei figli a colloquio con il Santo Padre, ho avuto l’idea di raccogliere dai bambini e dalle bambine di tutto il mondo una serie di domande, a cui Bergoglio si è sottoposto con piacere, ponendosi di fronte a loro con tutta la sincerità umana possibile: come un nonno, ha raccontato loro i ricordi e le piccole esperienze della sua infanzia, ha risposto ai quesiti fondamentali che ogni essere umano si pone (il senso della vita, il non senso della guerra, il valore del sogno), ha spiegato quanto la vita di un pontefice sia speciale e normale allo stesso tempo. Il tutto con un linguaggio semplice, universale, comprensibile dai più piccoli”.

Una lettura da non perdere. Per i più piccoli, per i grandi e per i più grandi.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per info: tel. 349/2459042 o info@progettocantoregi.it

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Papa Francesco riceve Domenico Agasso

–       Cover del libro

Gaza e la Crociata della pace

Quando la diplomazia vinse nel Vicino Oriente dove oggi si combatte duramente. Accadde tanto tempo fa ma è passata alla storia come una “Crociata pacifica ” svoltasi in Terra Santa nella prima metà del Duecento, durante la VI Crociata, senza spargimento di sangue e comandata da un sovrano che amava l’Italia. Parlare di pace in Medio Oriente e soprattutto tra Israele e i palestinesi è quasi impossibile. La Terra Santa di ebrei, cristiani e musulmani è senza pace da duemila anni. Le Crociate hanno diffuso odio tra i popoli e anche gli ultimi secoli hanno visto conflitti alternati a brevi periodi di armonia e convivenza.
Una nuova guerra, senz’altro non l’ultima, insanguina oggi il Levante mediterraneo e viene spontaneo guardare al passato per cercare in quelle terre insanguinate e tormentate periodi di pace. È impresa ardua individuare fasi storiche di non violenza, eppure un momento c’è stato anche se molto lontano. La guerra tra Israele e Gaza in Palestina può farci ricordare un personaggio molto potente del passato che riprese la Terra Santa con le armi della diplomazia, senza combattere. Federico II di Svevia (1194-1250), imperatore svevo-normanno, nato e morto in Italia, guidò tra il 1228 e il 1229 una crociata straordinaria, unica ed insolita per diversi aspetti. Un lungo e dettagliato racconto di quella temeraria avventura in terra d’Oriente lo troviamo nel libro “Federico II e la crociata della pace” (Carocci editore) di Fulvio Delle Donne, scrittore e docente di letteratura latina medievale e umanistica all’Università della Basilicata. Non ci fu nessun combattimento, nessuna vittima o ferito, ma un accordo diplomatico tra l’imperatore e il sultano d’Egitto, al Malik al Kamil. Un’intesa geniale con gli infedeli. Incredibile a dirsi ma fu proprio così: per dieci anni Gerusalemme e la Terra Santa tornarono ai cristiani che poterono così entrare a pregare nel Santo Sepolcro. Ai musulmani, che avevano conquistato Gerusalemme 42 anni prima, e agli ebrei fu consentito di svolgere liberamente i loro culti. Fu un grande successo per l’imperatore nonostante fosse stato scomunicato dal Papa perché non aveva intrapreso la spedizione militare nelle terre d’Oltremare già promessa al Pontefice. Federico II, lo Stupor Mundi, sostenne che quanto era accaduto in Terra Santa era il risultato di un miracolo e che c’era una sua investitura diretta da parte di Dio. In realtà, spiega Fulvio Delle Donne, né l’imperatore né il sultano nel Duecento erano pacifisti o tolleranti ma erano diversi decenni che un sovrano europeo non si recava nella Città Santa. Fu una “Crociata di pace”, eccezionale e affascinante come il personaggio che l’ha compiuta. Fu un viaggio molto lungo, da Brindisi ad Acri, passando per Creta, Rodi e Cipro: ci vollero almeno due mesi per arrivare sulle coste mediterranee, soste comprese, alcune delle quali durarono diversi giorni. Salparono per la Palestina decine di galee da guerra, quaranta o forse settanta, con 3000 fanti e 300 cavalieri ma non ci furono né battaglie né morti, contrariamente a quanto era avvenuto pochi anni prima, a Damietta in Egitto nel 1221, dove i crociati avevano deciso di sbarcare per poi risalire verso Gerusalemme e che si concluse con una disfatta e il ritiro dell’esercito cristiano con gravi perdite. Nel 1239, appena finita la tregua, i crociati europei ripartirono per la Terra Santa ma furono sconfitti. Nel 1244 Gerusalemme tornò sotto il dominio dei musulmani. Il libro di Delle Donne ha il merito non solo di narrare questa singolare crociata ma anche di guardare alle tante guerre che si potrebbero evitare se l’arte della diplomazia avesse la meglio sull’uso delle armi. Nel capitolo conclusivo del libro lo storico del Medioevo fa riferimento alle guerre e alle tensioni internazionali che hanno cambiato il mondo nella prima parte del XXI secolo, dall’attacco alle Torri Gemelle l’11 settembre 2001 al terrorismo islamico dell’Isis, dall’Afghanistan alla Siria, dall’Iraq alla Libia “per ricondurre quella crociata pacifica di 800 anni fa alla memoria della nostra contemporaneità carica di tensioni e di scontri tra religioni e civiltà. Un modo per contribuire a comprendere il presente attraverso lo studio del passato e viceversa”.
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Filippo Re
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nelle foto:
Federico II e la Crociata della pace”, Fulvio Delle Donne, Carocci editore
Federico II incontra il sultano d’Egitto Malik al Kamil alle porte di Gerusalemme

La cultura himalayana fra antico e moderno

Incontro al “MAO” di Torino fra l’artista nepalese Tsherin Sherpa e il direttore del Museo, Davide Quadrio

Mercoledì 17 gennaio, ore 18

Nato a Kathmandu nel ’68 e maestro di pittura “thangka” tradizionale, materia che insegna in vari centri buddhisti in California (dov’è emigrato nel ’98, pur continuando a mantenere rapporti con il suo Nepal), il noto artista nepalese Tsherin Sherpa sarà ospite, il prossimo mercoledì 17 gennaio, alle ore 18, del “MAO- Museo d’Arte Orientale” di Torino, dove incontrerà il direttore del Museo di via San Domenico, Davide Quadrio, per una ragionata riflessione e rilettura del ricco patrimonio culturale della regione himalayana in chiave contemporanea.

L’evento, parte del programma #MAOtempopresente – che utilizza l’arte contemporanea come “medium” di interpretazione e valorizzazione del patrimonio museale – sarà anche l’occasione “per annunciare al pubblico – sottolinea Davide Quadrio – il programma di riallestimento della ‘Galleria della regione himalayana’ che sarà avviato dal prossimo 22 gennaio e che proseguirà per tutto l’anno, arricchendosi di una serie di incontri ed eventi di approfondimento”. Il riallestimento coinvolgerà inizialmente proprio la sezione dedicata alle prestigiose “thangka tibetane” (o “dipinti su rotolo”, stendardi buddhisti dipinti o ricamati e arrotolabili, portati in processione dal “Lama”, maestro spirituale, e dai fedeli) appartenenti alle collezioni permanenti del museo prevedendo, in particolare, un delicato lavoro di preparazione, consolidamento e restauro a cura del “Centro di Conservazione e Restauro di Venaria” in collaborazione con esperti restauratori e storici dell’arte himalayana e reso possibile grazie al generoso contributo di “UBI Unione Buddhista Italiana”.

La conversazione sarà in lingua inglese con traduzione simultanea del moderatore: ingresso libero.

Nello specifico, il progetto di riallestimento della Galleria (con due sale dedicate a venti “thangka”) prevede un “display” aggiornato delle opere che ne consenta una maggiore valorizzazione e conservazione attraverso l’inserimento di nuovi supporti: un progetto di illuminotecnica aggiornato, un rinnovamento della veste grafica degli apparati didascalici e l’aggiunta di ulteriori pannelli informativi. Com’è consuetudine del “MAO”, anche per la “Galleria himalayana” si è scelto, inoltre di far dialogare relazionandole le opere delle Collezioni permanenti con altre contemporanee, “per riannodare i fili di un dialogo che si svolge – sotterraneo e ininterrotto – fra i secoli”. E, proprio in quest’ottica, due lavori di Tsherin Sherpa, “Luxation 2” (2016) e “The Tak” (2022), sono stati accostati agli oggetti antichi delle collezioni permanenti, proponendo al visitatore un’inattesa versione in chiave contemporanea delle tradizioni e mitologie ancestrali nepalesi, reinterpretate da Sherpa attraverso un dinamico processo di decostruzione, astrazione, frammentazione e ricostruzione dell’immagine tradizionale.

Un altro focus particolare sarà poi dedicato al Monastero di Densatil (dal 1351 al 1481, la principale sede del potere temporale e spirituale in Tibet, di cui dopo la Rivoluzione Culturale non restano che rovine), con un intervento di rivisitazione dell’allestimento degli oggetti provenienti da uno dei luoghi più celebri e artisticamente rilevanti dell’intero arco himalayano. In particolare con la collaborazione di alcuni artisti e studi grafici attraverso supporti grafici e video “s’intende mappare – conclude Quadrio – all’interno del contesto originale del Monastero i reperti oggi conservati all’interno del ‘MAO’, fornendo anche approfondimenti sulla travagliata storia del Monastero”. Il lavoro di studio e mappatura si avvarrà, fra le diverse collaborazioni, anche del dialogo con l’“Asia Society Museum” di New York che recentemente ha prodotto il video “The Golden Vision of Densatil”.

Per info: “MAO-Museo d’Arte Orientale”, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932 o www.maotorino.it

Gianni Milani

Nelle foto:

–       “Himalaya”, thangka tibetano

–       Davide Quadrio, direttore “MAO”

Economia e territorio si incontrano in Monferrato alla Mostra di San Giuseppe

LA STORICA FIERA CAMPIONARIA DI CASALE MONEFERRATO 15/24 MARZO 2024

La Mostra Regionale di San Giuseppe compie 75 anni ma non li dimostra.

L’evento si terrà al Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato dal 15 al 24 marzo 2024 organizzato dalla società D&N Eventi S.R.L. con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, della Provincia di Alessandria, della Provincia di Mantova, Confartigianato Imprese Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Asproflor.

Tra i partner della Manifestazione figurano, Coniolo Fiori e Vivai Varallo.

La Fiera Campionaria di Casale e del Monferrato darà ampio spazio come di consueto, alle categorie produttive del commercio, dell’agricoltura, dell’industria e dell’artigianato, confermando la formula che negli ultimi anni ha sempre portato a presenze di pubblico da record, gradita da visitatori ed espositori: ingresso gratuito e percorso obbligato a giorni alterni.

E sarà presente, come tutti gli anni, lo spazio dedicato alle “Eccellenze Enogastronomiche” da sempre momento di grande attrazione in Mostra – con la Piazzetta del Gusto, la Piazza del Vino, ospitanti le specialità gastronomiche provenienti da tutta Italia.

A questi appuntamenti si aggiungeranno tante novità che verranno svelate un po’alla volta con l’avvicinarsi della manifestazione.

Nello stesso periodo in cui si svolgerà la Fiera, non mancherà neppure il tradizionale Luna Park installato in piazza D’Armi, di fronte al Polo Fieristico Riccardo Coppo, appuntamento molto atteso ogni anno da giovani e giovanissimi

La Mostra di San Giuseppe 2024 sta registrando un notevole interesse da parte degli operatori in termini di adesioni.

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a

D&N Eventi S.r.l.

Cell. 335/7404114

info@mostrasangiuseppe.it

info@deneventi.it

www.deneventi.it

Orari:

Feriali: dalle 18 alle 23

Sabato 16 Marzo : dalle 11 alle 23

Sabato 23 Marzo : dalle 11 alle 23

Domenica 17 Marzo: dalle 11 alle 23

Domenica 24 Marzo : dalle 11 alle 22.

San Mauro, grande partecipazione in parrocchia

Caro direttore, chiesa strapiena a S. Benedetto Parrocchia dell’oltre Po di S. Mauro , la conurbazione cresciuta negli anni del Boom economico e della FIAT. Don Luca Ramello che con Don Stefano Votta reggono le Parrocchie della Città delle fragole da 100 giorni stanno raccogliendo tanta simpatia e tante adesioni di giovani. Domani sera verrà ricordato il Miracolo di S. Mauro che al contadino che gli offri un bicchiere di vino , l’ultimo della bottiglia , con la benedizione fece sgorgare dalla bottiglia vino per altre 60 persone. Pregherò S. Mauro dove ho abitato con i miei genitori di spingere il rilancio della economia e del lavoro per Torino e il Piemonte.
Mino Giachino

È nuovamente aperta al traffico la strada statale 21 “del Colle della Maddalena”

È nuovamente aperta al traffico la strada statale 21 “del Colle della Maddalena” nel tratto compreso tra Argentera (km 53+330) e il confine di Stato (km 59+708), chiuso al transito mercoledì 10 gennaio per gli accumuli significativi di neve in seguito al maltempo dei giorni scorsi. Il provvedimento è stato adottato in via precauzionale in vista delle attività previste dal Piano di Intervento di Distacco Artificiale di Valanghe (PIDAV) attivato dalla Commissione Locale Valanghe dell’Unione Montana Valle Stura.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Al via la scuola di Politica della Fondazione Amendola

Storia, educazione civica e diritto al centro delle lezioni,
in programma da sabato 20 gennaio nella sede di via Tollegno 52 a Torino.

Domenico Cerabona: “Questa iniziativa mira a formare cittadini consapevoli
che comprendano il ruolo della politica nella società
e siano in grado di prendere decisioni informate e responsabili”

Una scuola politica, gratuita e aperta a tutti, per approfondire la conoscenza della storia, l’educazione civica, il diritto delle istituzioni repubblicana ed europea: si chiama “Il futuro ha un cuore antico”, è il nuovo progetto della Fondazione Giorgio Amendola, da sempre protagonista nei percorsi di riqualificazione urbana e nell’organizzazione di manifestazioni artistiche e culturali nel quartiere Barriera di Milano, a Torino.

“La scuola di politica intende mettere a valore il pensiero e l’opera di Giorgio Amendola attualizzando il sentire novecentesco alle nuove e sempre più stringenti richieste della società” spiega il direttore Domenico Cerabona, che continua: “In una società democratica, è fondamentale che i cittadini siano informati, critici e partecipativi. Questa iniziativa mira a formare cittadini consapevoli che comprendano il ruolo della politica nella società e siano in grado di prendere decisioni informate e responsabili”.

La scuola di politica della Fondazione Amendola, che sarà ospitata nella sede di via Tollegno 52, sarà strutturata in due sezioni distinte: una riservata agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, per approfondire i loro percorsi curricolari; l’altra rivolta agli adulti, tra cui studenti dell’Unito, appassionati e semplici cittadini. Corsi, seminari, workshop e conferenze si susseguiranno per 4 mesi, secondo il piano didattico stilato dal comitato scientifico composto da 18 membri di particolare spessore culturale, costituito da docenti universitari, ricercatori, personalità del mondo scientifico, artistico e culturale. Agli studenti saranno forniti diversi tipi di materiale didattico, come libri di testo, articoli, documenti storici, video, documentari e risorse online.

I docenti:

prof. Giovanni Cerchia, professore ordinario di storia presso l’Università del Molise, cui è affidata la direzione didattica scuola di politica della Fondazione Amendola;
prof.ssa Simona Colarizi, docente di storia presso l’Università La Sapienza di Roma;
dott. Giovanni Matteoli, già capo gabinetto Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
Prospero Cerabona, presidente della Fondazione Amendola;
dott. Luca Motto, storico e ricercatore sulla storia di Torino
prof.ssa Francesca Varano, sociologa con dottorato di ricerca presso Unito;
prof. Paolo Borioni, professore ordinario di storia presso l’Università La Sapienza di Roma.

Le prime lezioni sono in programma sabato 20 gennaio. Al mattino, dalle 10 alle 12, lo spazio dedicato ai ragazzi sul “ventennio fascista”, accompagnato dal docufilm sulla vita di Giovanni Amendola. Al pomeriggio, dalle 14 alle 16, la lezione sulle “società di mutuo soccorso e le organizzazioni dei lavoratori”. Iscrizioni aperte fino al 18 gennaio.

Format per adulti – Ogni appuntamento affronterà un argomento specifico mediante una lezione frontale di tre3 ore condotta di volta in volta da un esperto dell’argomento scelto, con la parte finale di ogni incontro dedicata alla discussione.

Lezione 1 (20 gennaio 2024) – Le società di mutuo soccorso e le organizzazioni dei lavoratori.

Lezione 2 (17 febbraio 2024) – Il movimento sindacale in Italia con focus su Torino

Lezione 3 – I partiti politici della fine del ‘800

Lezione 4 – La Repubblica italiana dalla resistenza alla costituente

Lezione 5 – La nascita dell’Unione Europea

Format per ragazzi – Il percorso per studenti sarà strutturato in modo divulgativo con l’intento di approfondire i temi riguardanti la storia del Novecento italiano e internazionale. Ad accompagnare il percorso sarà la serie documentaristica che mescola illustrazione, motion design, voce, musica e suono per raccontare la vita di Giorgio Amendola, partigiano, scrittore epolitico italiano tra le personalità più influenti della storia italiana del XX secolo.

Lezione 1 – Il ventennio fascista. Visione episodio 1 – La scelta di vita durata 15 minuti.

Lezione 2 – La seconda guerra mondiale. Visione episodio 2 – Un posto nella storia durata 16 minuti

Lezione 3 – La resistenza e la lotta partigiana. Visione episodio 3 – La resistenza durata 17 minuti

Lezione 4 – La Repubblica e la Costituzione Italiana. Visione episodio 4 – Il Rinnovamento durata 23 minuti

EVENTI, PRESENTAZIONI E MOSTRE ALLA FONDAZIONE AMENDOLA

La scuola di politica si inserisce in un fitto calendario di eventi organizzati dalla Fondazione Giorgio Amendola, tra cui ricordiamo:

Mercoledì 31 gennaio alle 18.30 – Proiezione dello spettacolo multimediale e interattivo “Odissea 2051” presso la sede della Fondazione.
Lunedì 5 febbraio alle 17.30 – Presentazione della docuserie su Giorgio Amendola presso la Sala Giulio Cesare del Campidoglio, a Roma.
Venerdì 9 febbraio alle 18 – Presentazione del volume “Il Sessantotto, il confronto tra PCI e movimento studentesco” con Gianni Cuperlo e Giovanni De Luna, presso la sede della Fondazione.
Giovedì 15 febbraio alle 17.30 – “Picasso a cinquant’anni dalla morte”. Proiezione di parti del film di Clouzot Le mystère Picasso (1956) e analisi del commento di Carlo Levi su La Stampa. Interventi di Pino Mantovani, Cesare Pianciola e Francesco Poli.

Inoltre, nelle sale espositive della sede di via Tollegno 52, sono aperte al pubblico due mostre d’arte:

l’installazione visiva e sonora Scenario”, realizzata da Matilde Ugolini, Matteo Billotto, Leonardo Moiso e Michele Grosso, una riflessione rivolta al futuro, sull’lo e sul Noi(fino al 31 gennaio);
la mostra “La pittura dell’invisibile. Pietro Rambaudi e l’astrattismo torinese tra gli anni ’50 e ‘70”, che mette in luce la figura dell’artista piemontese in dialogo con sei astrattisti: Albino Galvano, Paola Levi Montalcini, Filippo Scroppo, Carol Rama, Mario Davico e Gino Gorza (fino al 29 febbraio).

Neonato trovato vivo in un cassonetto della spazzatura nel Torinese

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Questa sera un neonato é stato trovato  vivo  e non sarebbe in pericolo di vita, all’interno di un cassonetto dei rifiuti da un uomo che passando  ha sentito dei lamenti. Il fatto è accaduto   a Villanova Canavese. Il piccolo era in un sacchetto di plastica con placenta e cordone ombelicale attaccati. Sono intervenuti i carabinieri e i soccorsi che hanno portato il neonato all’ospedale di Ciriè.