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Pioggia, Coldiretti: “Con un decimo dell’acqua trattenuta saremmo al sicuro dalla siccità”

“Se avessimo trattenuto in invasi anche solo un decimo della pioggia i campi sarebbero al sicuro”

 

«Se fossimo stati in grado di trattenere e accumulare anche solo un decimo della pioggia caduta in questi giorni sul territorio agricolo torinese avremmo messo al sicuro l’intera annata agraria per molte delle nostre colture». È il commento amaro del presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, il giorno dopo l’ondata di maltempo.

Per Coldiretti Torino è quindi sempre più urgente il varo di un Piano per i piccoli invasi al servizio dell’agricoltura, invasi che possano trattenere l’accesso di acqua di precipitazioni sempre più episodiche ma sempre più abbondanti, per poi utilizzarla nei periodi siccitosi.

Intanto, questa perturbazione è una buona premessa per la stagione agricola alle porte.

La fascia di alta pianura della provincia di Torino risulta la più colpita con accumuli che hanno raggiunto anche i 250 mm di pioggia anche se le precipitazioni sono state abbondanti (oltre i 100 mm) un po’ su tutto il territorio.

Importanti anche le nevicate che, finalmente, hanno raggiunto livelli tipici delle perturbazioni nevose primaverili con accumuli di neve di fresca di oltre 70 cm oltre i 1500 metri nelle valli Pellice, Germanasca, Chisone, Alta e bassa valle di Susa, val Sangone e di oltre 120 cm nelle valli di Lanzo, Orco e Soana, Chiusella e Dora Baltea.

Come ogni precipitazione anche questa viene quindi salutata favorevolmente dall’agricoltura. Ma ormai le aziende agricole sono abituate al peggio. «La pioggia a cavallo di febbraio e marzo aiuta ma non è adesso che l’acqua serve davvero. Le piante hanno bisogno di acqua più avanti, dopo le semine e con l’accrescimento. Se si ripeteranno la primavera e l’estate, siccitose e caldissime, del 2022, avremmo solo visto passare acqua nei fiumi che non sarà servita davvero all’agricoltura».

Secondo di dati di Coldiretti Torino, sono caduti nelle zone non interessate dalla neve, circa 500 milioni di metri cubi di acqua. Una parte importante “serve” per la rivitalizzazione dei corsi d’acqua, dei laghi e delle zone umide e da qui, una buona parte finisce nei subalvei e nelle falde che alimentano pozzi idropotabili e irrigui. Un’altra parte non sarebbe tecnicamente possibile accumularla per varie ragioni. «Ma se avessimo trattenuto almeno una decima parte della pioggia caduta in questa sola perturbazione, cioè circa 50 milioni di metri cubi (una volta e mezza la capacità del bacino di Ceresole Reale) avremmo avuto una scorta determinante per i nostri campi di pianura in vista della prossima stagione calda».

Coldiretti Torino torna, quindi, a chiedere alla Regione e alla Città Metropolitana lo studio per un Piano per i piccoli invasi irrigui al servizio del territorio torinese.

Precipita dal balcone di casa: muore donna di 40 anni

Dramma questa mattina a Pinerolo  dove una donna di 40 anni è  morta  dopo essere precipitata dal balcone del suo appartamento al quarto piano. Sul posto  gli agenti della Polizia Locale e i carabinieri della Compagnia di Pinerolo. L’ ipotesi sarebbe di un gesto volontario da parte della vittima  che avrebbe lasciato un biglietto ai familiari prima di compiere l’atto estremo.

Sindaci della Via Lattea in Regione per affrontare il tema neve

SAUZE D’OULX – Questo primo weekend di marzo ha regalato alle montagne del Piemonte una abbondante nevicata. Restano sul tavolo però ugualmente i temi connessi agli impianti sia di innevamento che di risalita, ed i relativi costi. Così martedì 27 febbraio c’è stato un lungo incontro in Regione Piemonte tra i Sindaci del Comprensorio della Via Lattea, il Governatore Cirio ed i responsabili Regionali.

Mauro Meneguzzi Sindaco di Sauze d’Oulx e memoria storica dei Sindaci dell’Unione Via Lattea, accompagnato dal Vice Sindaco Marco Tintinelli, ha ricordato e sottolineato quanto accaduto dal 2013 ad oggi: “Gli impianti, originariamente di proprietà Regionale quale eredità Olimpica, e poi trasferiti in proprietà ai Comuni ed all’Unione con la Legge 8 del 2013, sono certamente fondamentali per garantire la sicurezza e la fruibilità dei 400 km di piste in Via Lattea, ma la produzione di neve diventa sempre più onerosa ed anche difficoltosa causa il cambiamento climatico che permette la produzione in ben poche “finestre fredde” in cui si dovrebbe poter mettere in funzione contemporaneamente il maggior numero possibile di cannoni. Le problematiche sono collegate all’assoluta necessità di ampliare i bacini di accumulo dell’acqua e realizzarne, ove necessario, di nuovi nonché evitare, come accade attualmente, di pompare l’acqua da Valle (Oulx e Cesana) sino a quote di 2000 mt con conseguente altissimo costo di energia elettrica. Sarebbe assolutamente indispensabile poter captare le acque superficiali visto che poi, naturalmente, la neve sciogliendosi ritorna nelle falde acquifere. Un procedimento di buon senso che, oltre ad abbattere i costi, avrebbe anche un minor impatto ambientale”.

Il Sindaco Mauro Meneguzzi pone l’attenzione anche sui costi: “Relativamente ai costi di produzione, ha segnalato come l’importo del contributo che attualmente viene messo a bando, ai sensi della LR 8, è fermo ormai da 10 anni con conseguente impossibilità di produrre, ovviamente, con l’aumento dei costi e l’inflazione che in 10 anni è stata complessivamente su basi ISTAT del 26%, congrue quantità di neve”.

Altro tema centrale è quello legato agli impianti di risalita, come sottolinea Mauro Meneguzzi: “A distanza di quasi 20 anni dall’evento Olimpico, a riguardo degli impianti di risalita, si avvicinano le scadenze delle revisioni e naturalmente, per semplice usura dei componenti, degli interventi manutentivi straordinari cui i Comuni non possono assolutamente far fronte, ed anche su questo importante tema, i Comuni chiedono un ulteriore aiuto alla Regione”.

Ultimo tema trattato con il presidente Cirio è quello dell’ammodernamento. Il Sindaco di Sauze d’Oulx lo illustra: “In ultimo, ma di grande importanza strategica, l’ammodernamento degli impianti sia di risalita che di innevamento programmato, nonché l’ampliamento dell’innevamento al vallone del Rio Nero, punto nodale per l’esistenza della Via Lattea. Detti interventi, strettamente connessi con la realizzazione del nuovo Club Med di Sansicario, tanto auspicato dal territorio, necessitano ovviamente di fonti di finanziamento sovraregionale, in parte già stabiliti, ma da aggiornarsi alla luce del caro prezzi”.

Mauro Meneguzzi è tornato fiducioso dall’incontro in Regione Piemonte: “Il Presidente Cirio, ha dato la sua massima disponibilità ad affrontare gradualmente e compatibilmente con le disponibilità di bilancio le problematiche segnalate dai Sindaci della Via Lattea, riconoscendo l’importanza dell’ “industria della neve” e dei suoi positivi risvolti sul PIL Regionale e sul fronte dell’occupazione”.

Sequestrati 228 chili di melassa da narghilè di contrabbando

Sequestrati 228 chili di melassa da narghilè di contrabbando. Arrestati dalla Guardia di Finanza di Torino due responsabili. La sostanza era destinata ai numerosi circoli privati presenti in città, detti anche “shisha bar” e frequentati soprattutto da stranieri. Essendo priva delle indicazioni relative alla nocività per la salute, la melassa sequestrata risulta particolarmente insidiosa: il suo consumo mediante narghilè viene, sovente, percepito come meno pericoloso rispetto ad altri prodotti da fumo, al punto da attrarre anche non fumatori. È composta, infatti, da numerosi ingredienti tendenzialmente a base di frutta trattati con alte quantità di sostanze zuccherine oltre a una piccola percentuale di tabacco, che inducono, inevitabilmente, effetti nocivi per i polmoni.

La Guardia di Finanza di Torino ha arrestato, nel quartiere torinese di Barriera di Milanodue cittadini mediorientali presenti regolarmente sul territorio dello Stato, sorpresi a trasportare numerosi scatoloni contenenti 228 chilogrammi di melassa per narghilè proveniente da Paesi del Medio Oriente asiatico e priva delle indicazioni imposte per legge a tutela del consumatore nonché del contrassegno dei Monopoli di Stato, obbligatorio per tutti i prodotti assoggettati al regime fiscale delle cc.dd. “accise” (le imposte di consumo previste, tra l’altro, su tutti i prodotti da fumo).

Il prodotto era stoccato a bordo di un veicolo station wagon notato da una pattuglia di Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego di Torino impegnata in servizio di controllo del territorio, mentre transitava con un assetto insolitamente ribassato, palesando la presenza di un carico particolarmente pesante.

A seguito del controllo effettuato dai militari, emergeva la presenza di melassa da narghilè di contrabbando, verosimilmente destinata ai numerosi circoli privati presenti in città, detti anche “shisha bar” e frequentati soprattutto da stranieri.

Qualora immesso sul mercato, il prodotto avrebbe fruttato ai contrabbandieri un profitto illecito superiore a 30.000 euro, comprensivo dell’accisa evasa, pari a oltre 17.000 euro.

Essendo inoltre priva delle indicazioni di legge relative alla nocività per la salute, la melassa sequestrata risultava particolarmente insidiosa: il suo consumo mediante narghilè viene, sovente, percepito come meno pericoloso rispetto ad altri prodotti da fumo, al punto da attrarre anche non fumatori.

È composta, infatti, da numerosi ingredienti tendenzialmente a base di frutta trattati con alte quantità di sostanze zuccherine (melassa di canna, zucchero di barbabietola, ecc., oltre a una piccola percentuale di tabacco, in genere, il 5%) che inducono, inevitabilmente, effetti nocivi per i polmoni.

I contrabbandieri sono stati, pertanto, tratti in arresto per violazione del Testo Unico in materia doganale; ferma restando la presunzione di innocenza sino a compiuto accertamento della loro responsabilità, rischiano la reclusione da 2 a 5 anni.

Il servizio descritto è solo l’ultimo di sequestri analoghi operati, nel recente passato, dalle Fiamme Gialle torinesi.

Negli ultimi mesi infatti, sono stati già individuati, sempre dai “Baschi Verdi”, ulteriori complessivi kg. 168 di melassa per narghilè di contrabbando, in distinti interventi operati a “Barriera di Milano”, “Porta Palazzo” e “Lingotto”, in relazione ai quali risultano essere state sottratte “accise” per circa 13.000 euro; in ragione dei quantitativi di volta in volta rinvenuti, sono state elevate sanzioni amministrative nei confronti di nr. 11 soggetti – in gran parte esercenti di “shisha bar” –, mentre ulteriori 3 sono stati deferiti, in stato di libertà, all’Autorità Giudiziaria.

Nei confronti di un esercizio di “Barriera di Milano”, inoltre, è stata applicata la sanzione accessoria della sospensione della licenza, per 22 giorni, comminata dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli a seguito della segnalazione, da parte dal Corpo, di avvenuta vendita abusiva di melassa per narghilè.

In un’altra occasione, i Finanzieri ne hanno sequestrato 35 chili introdotti in Italia da uno straniero in arrivo dalla Spagna, giunto a Torino a bordo di un autobus in servizio internazionale, individuato dai Finanzieri nell’ambito di un controllo effettuato con le unità cinofile antidroga.

Torino vince e convince in casa: battuta Cento

03 mar 2024

Torino fa 3 su 3 nella fase orologio: la Reale Mutua rimane imbattuta nella seconda parte della stagione regolare, conquistando una netta vittoria sul parquet di casa del Pala Gianni Asti contro la Sella Cento. Dopo una partenza in sordina, i gialloblù hanno alzato il ritmo in attacco e l’intensità in difesa, creando un vantaggio consistente fino al termine dell’incontro. Un successo che fa bene non solo al morale ma che consente alla Reale Mutua di rimanere all’inseguimento del secondo posto nel Girone Verde, a due punti di ritardo da Cantù e con i gialloblù che hanno una partita da recuperare rispetto ai brianzoli.

Coach Ciani decide di partire con Federico Poser sotto canestro, al posto dell’infortunato Cusin, insieme a Luca Vencato, Keondre Kennedy, Niccolò De Vico e Donte Thomas. Coach Mecacci risponde con Mitchell, Palumbo, Delfino, Archie e Bruttini.

Delfino apre le danze, mentre per i gialloblù è De Vico il primo ad iscriversi a referto. I primi minuti dell’incontro vedono Cento in conduzione sia del punteggio che del gioco: la difesa torinese subisce la fisicità di Archie, mentre l’attacco non è ancora sufficientemente fluido e coach Ciani decide di chiamare timeout sul 6-10 a metà primo quarto. Al rientro in campo Torino prova a spingere in transizione e cerca di riportare il punteggio in equilibrio con i viaggi in lunetta di De Vico e Pepe, ma dall’altra parte Mitchell risponde con una tripla. La differenza di fluidità offensiva rimane evidente e Cento continua a condurre, costringendo Torino a un parziale ben al di sotto la media stagionale: il primo periodo si chiude sul 17-19.

Rientra bene in campo la Reale Mutua, volando sulle ali di Pepe che realizza un long two e poi una delle sue classiche triple in uscita dai blocchi per il primo vantaggio torinese: coach Mecacci chiama timeout sul 22-19. Pepe sale in cattedra, non solo mettendo punti a referto ma trovando anche i compagni per punti facili di Poser e Schina. In un amen Torino è a +8 sul 29-21 dopo 4 minuti nel secondo quarto. Si alza l’intensità difensiva gialloblù e Kennedy corre in transizione per portare la Reale Mutua in doppia cifra di vantaggio con un layup in eurostep (31-21). Schina colpisce dall’arco ma Moreno interrompe il parziale gialloblù segnando a sua volta da tre. Cento prova a ricucire lentamente lo svantaggio ma è bravo Thomas a portare a casa un gioco da tre punti per tenere gli avversari a dieci lunghezze di distanza.

In apertura di terzo quarto, Torino continua a condurre tenendo gli avversari a distanza di sicurezza, riuscendo a riprendere la doppia cifra di vantaggio dopo un tentativo di recupero da parte della Sella. Dopo la tripla del +12 di De Vico, coach Mecacci chiama timeout (52-40 dopo 4 minuti nel terzo quarto). Schina continua a colpire dall’arco, gli esterni trovano con continuità Poser sotto canestro e Torino chiude il terzo periodo sul massimo vantaggio di +16 (60-44).

L’ultimo quarto si apre con Ladurner che firma quattro punti in fila per la formazione ospite: coach Ciani chiama subito timeout prima che l’inerzia possa effettivamente spostarsi a favore di Cento. Delfino segna in allontanamento ma dall’altra parte Schina innesca Vencato sulla linea di fondo per il nuovo +12 (62-50 a 7 minuti dal termine). Poser inchioda un’altra schiacciata, la difesa gialloblù rimane attenta e Torino trova altri punti con Pepe per continuare a gestire il vantaggio (71-55 a 3′ dalla fine). Risultato in archivio e c’è spazio per l’esordio del classe 2006 Gabriele Zaccaria. Torino vince 76-60.

Coach Ciani nel postpartita: “Possiamo essere soddisfatti non solo per il risultato ma anche per la prestazione che abbiamo proposto. Non siamo partiti bene, subendo la fisicità sotto canestro di Cento. Appena abbiamo iniziato a correre di più, siamo riusciti a spostare l’inerzia della gara, muovendo di più la palla e alzando il ritmo. Abbiamo creato un buon vantaggio che poi siamo riusciti a gestire nel finale. Grande prestazione di squadra, continuano a ruotare i singoli protagonisti dal punto di vista delle statistiche, ma la costante è che la squadra è in grado di trovare un assetto, un equilibrio per giocare e vincere queste partite.”

Reale Mutua Torino – Sella Cento 76-60 (17-19, 26-14, 17-11, 16-16)

Reale Mutua Torino: Federico Poser 16 (7/8, 0/0), Matteo Schina 15 (1/2, 4/5), Luca Vencato 13 (5/8, 1/4), Simone Pepe 13 (3/3, 2/7), Niccolo De vico 9 (2/5, 1/4), Donte Thomas 6 (2/4, 0/2), Keondre Kennedy 4 (1/4, 0/3), Matteo Ghirlanda 0 (0/1, 0/1), Gianluca Fea 0 (0/0, 0/0), Gabriele Zaccaria 0 (0/0, 0/0). Tiri liberi: 10 / 14 – Rimbalzi: 34 4 + 30 (Federico Poser, Donte Thomas 7) – Assist: 21 (Luca Vencato, Simone Pepe 4).

Sella Cento: Dominique Archie 16 (7/11, 0/4), Davide Bruttini 13 (5/5, 0/0), Wendell Mitchell 10 (2/4, 2/7), Yankiel Moreno 8 (1/1, 2/5), Carlos Delfino 5 (2/7, 0/6), Maximilian Ladurner 4 (2/2, 0/0), Mattia Palumbo 2 (1/3, 0/2), Daniele Toscano 2 (1/2, 0/4), Tommaso Bucciol 0 (0/0, 0/0), Mattia Pavani 0 (0/0, 0/0) Tiri liberi: 6 / 9 – Rimbalzi: 36 7 + 29 (Dominique Archie, Davide Bruttini 6) – Assist: 9 (Carlos Delfino 4).

UFFICIO STAMPA

Un caso Ferragni? Esageroma nen. Fazio, a furia di assist, convince i telespettatori a perdonarla

A cura di lineaitaliapiemonte.it

La Ferragni da Fazio, come un adolescente che ha fatto una marachella si scusa, si pente e dice che cambierà. Fazio, con un assist dietro l’altro, centra l’obiettivo. Cronaca di un’intervista che dovrebbe fare scuola: di cosa non deve essere il giornalismo…

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https://www.lineaitaliapiemonte.it/2024/03/03/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/un-caso-ferragni-esageroma-nen-fazio-a-furia-di-assist-convince-i-telespettatori-a-perdonarla.html

Riqualificazione dei giardini di via Calandra

Giornata ecologica e di riqualificazione del territorio in via Fratelli Calandra a Torino. Nei giorni scorsi  un numeroso gruppo di volontari si è riunito, insieme a Torino Spazio Pubblico, nell’aiuola affacciata su corso Vittorio Emanuele II, con l’obiettivo di risistemare il terreno e di prepararlo in vista della piantumazione programmata per i prossimi giorni. L’attività si è poi conclusa con una pulizia di piccoli rifiuti e mozziconi di sigaretta sparsi lungo via Calandra, fino a raggiungere i giardini Cavour. (Facebook)

 

UNIFIL primo mese di attività sulla Blue Line per gli alpini della Taurinense

Oltre 1200 le attività operative svolte dagli Alpini nei primi trenta giorni di mandato come peacekeeper

La Brigata Alpina Taurinense, impiegata anche nel Sud del Libano, ha raggiunto il traguardo del primo mese di attività, dopo aver assunto il comando del Settore Ovest della Missione UNIFIL lo scorso 2 febbraio. 

Con più di 200 attività giornaliere svolte, gli oltre 3500 peacekeeper della Joint Task Force Sector West appartenenti a 17 nazionalità, stanno operando incessantemente per contribuire alla riduzione delle tensioni nel sud del Paese.

Questo implica un equilibrato impegno tra le attività di controllo del territorio in collaborazione con le Forze Armate libanesi e  le attività di cooperazione e distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione civile. Tutto ciò,  uniti nello sforzo di creare le condizioni per il ritorno presso le proprie abitazioni degli sfollati vittime del conflitto in corso, non appena le condizioni lo permetteranno.

La componente operativa della Brigata Taurinense in Libano, ITALBATT, su base 3° Reggimento Alpini  con componenti del Reggimento “Nizza” Cavalleria, del 1° Reggimento Artiglieria da Montagna, del 32° Reggimento Genio Guastatori e del Reggimento Logistico “Taurinense”, ha svolto tutte le  attività operative dopo un breve periodo di familiarizzazione con il territorio e le sue autorità, garantendo il costante monitoraggio della situazione in atto, prevalentemente lungo la zona di confine della Blue Line, secondo quanto stabilito dal mandato della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite.

Contestualmente, il Comando del contingente italiano su base Brigata Alpina “Taurinense” ha coordinato l’operato delle altre quattro Task Force multinazionali alle proprie dipendenze, malese, ghanese, irlandese e sud coreana.

La gestione delle attività giornaliere avviene in un contesto nel quale è fondamentale la capacità di operare con risolutezza, di agire con buon senso e con costante rispetto del territorio, della sua popolazione e delle sue autorità, mantenendo una scrupolosa neutralità nei confronti delle parti.

La confessione della ragazza che ha ucciso il padre con una coltellata

La diciottenne di Nizza Monferrato che ha confessato di aver ucciso suo padre con una coltellata ha detto di essere intervenuta “per difendere mia madre”. Ha spiegato  ai carabinieri che il padre era solito essere violento sia con lei che con la madre. «Era esperto di karate e arti marziali», ha detto la giovane  Makka,: “non volevo uccidere ma solo difendermi”. La ragazza dice che lui non voleva che lei e sua madre lavorassero in un ristorante e quindi litigavano spesso: “lui sapeva come dare pugni e calci senza che restassero i lividi, grazie alla sua conoscenza delle arti marziali”. Un bel giorno la ragazza ha preso un coltello per difendersi, e l’ha puntato contro suo padre. Makka, confessato l’omicidio,  si trova ora in una comunità protetta, sotto sorveglianza dei carabinieri.